Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Pensieri notturni

By 6 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

PENSIERI NOTTURNI:

Scappo, scappo sempre, vivo per fuggire, vivo per fuggire da lei, vivo per fuggire alla mia prigione dorata, vivo per fuggire le sue incantanti parole, vivo per fuggire le sue angherie, vivo per fuggire la sua violenza, vivo per fuggire il suo amore, vivo per fuggire i suoi vizi, vivo per fuggire la sue bulimie, vivo oggettivamente vivo.

Sento il suo respiro, un respiro violento, duro, tracotante, superbo, presuntuoso, si vivo, vivo con lei, donna complessa, assillante, tormentante, mai doma, donna senza tregua.

La riconoscerei tra mille, ad occhi chiusi, questo respiro mi penetra, mi violenta, le papille gustative si irritano, le labbra si bagnano, ipersalivazione, si iper… sarebbe il giusto nome, così la chiamerò.

Riconosco il profumo della sua carne, la dolcezza delle sue mani, mani abili, oggetti sessuali creati per stupire, mani che toccano, ti prendono, ti lasciano, ti incidono, mani inconfondibili, mani nel bene e nel male, mani pericolose, forti, violente, mani desiderose, bramose, mani intrise del mio sangue, mani che scivolano, che risalgono leggere, mani che toccano l’anima,che feriscono, mani che affondano nei fianchi, che incidono la carne, io stremato mi arrendo, mi arrendo incollato ad esse, le sento tra le pieghe della pelle, non trovo pace, se non nell’arrendermi a cotanto potere, alla voglia che mi scatenano.

Mi stringi, le nostre mani si stringono, l’ardore trapassa, corpi maledettamente permeabili, sento passione, ascolto paure, lo stimolo mi eccita, e tutto per le mani, in silenzio, così si sviluppa la fame, la fame di te, la fame del resto del tuo corpo, in un silenzio urlante, in un buio luccicante, ho voglia di te, ho voglia di mangiarti, devo sfamarmi.

Siamo io e te, in questo silenzio mortale, cattivo, buio, del nonsenso, il teatro dell’impossibile, il nostro teatro, si rincorrono i pensieri, si leggono i fumetti, si inseguono le dita, si inseguono gli sguardi, ti guardo, tu lo sai, ti fisso ore ed ore, &egrave per capire, &egrave solo per capire, e mai capirò.

Improvvisamente strappo il tuo pigiama, afferro i tuoi seni, ghermisco il tuo collo con i denti del lupo affamato, mi trasformo, mi trasformo fino alla violenza, sei tu che la richiami, sai che non mi fermerò, e tu, puttana inizi a bagnarti, il tuo sesso &egrave già caldo, &egrave umido, io grido! quanto sei puttana! tu godi, godi sul mio viso, trasformi la mia bellezza, mi fai divenir animale, un’animale da letto, pronto a soddisfarti, perso nelle tue mani.

Sento il profumo del tuo corpo, dei tuoi succhi, il soffio del tuo alito, mi perdo, mi perdo in te, movimenti sinuosi, a volte a scattosi, portano la mia testa tra le tue cosce, ti sento vibrare, il bacino sussulta, i brividi ci percorrono, la mia lingua &egrave in te, i succhi mi travolgono, il fiume &egrave in piena, il cazzo indurito, quei famosi venti centimetri di carne indurita, sei grondante, grondi come non mai, le lenzuola bagnate, vergognati cagna, si sei una cagna, solo una cagna in attesa.

Toccati cagna, toccati, fammi vedere, fammi vedere fin dove ti spingi puttana, una tortura, sento dolore, il cazzo mi esplode, devo penetrarti, ora, subito, violentemente, comincio a tenerti i capelli, li tiro, blocco la testa, ora la schiaccio con la mia mano, voglio farti sentire dolore, farti sentire la forza, farti capire che non sei niente se non la mia cagna.

Ora ti penetro in un sol colpo, sono profondo, mi fermo, ti guardo, sorrido, no &egrave il ghigno diabolico,un ghigno d’amore, d’amarezza, di dolore, tu vuoi farmi godere, vuoi esser usata, io fermo, guardo, osservo, sprofondo nei tuoi occhi e capisco chi sei, capisco il tuo desiderio, comprendo le tue voglie, con pochi violenti colpi ti innondo, si cagna ti innondo, adesso ridi sudata, stai godendo del mio piacere, ti agiti, movimenti avventati, temerari, imprudenti, ti scuotono, sto suonando, si ti sto suonando, sto suonando lo strumento, lo strumento del piacere, del tuo, del nostro, sei una gran puttana.

Difficile spiegare, impossibile capire, solo il viverlo &egrave concesso, una tempesta da cui un giorno riuscirò a fuggire.

ilcortese.

Leave a Reply