Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Per conoscere la Dea

By 10 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Un venerdì pomeriggio mentre ero rilassato sul divano a vedere un po’ di tv, mia moglie mi rompe dicendomi di andare con nostra figlia al compleanno della figlia dei nostri amici che abitano nel nostro stesso condominio che festeggiava i 6 anni, all’inizio ho rifiutato, non avevo proprio voglia di passare il pomeriggio tra bambine e mamme, poi mia moglie ha insistito e sono comunque andato con loro a questo compleanno. La festa era abbastanza ristretta, circa 4 o 5 bambini con relative mamme al seguito, a parte me di sesso maschile c’erano i nonni della festeggiata. Le mamme erano quasi tutte abbastanza bruttine e poco interessanti, tranne una, una splendida quarantenne alta circa quanto me, anzi forse leggermente più alta un seno prorompente, penso che come taglia di reggiseno abbia una 6′, occhi verdi e furbi che sono un tutto un programma, capelli castani e formosa come piace a me, oltre ad essere molto attraente, era soprattutto simpatica ed intelligente, naturalmente sono stato ben alla larga da lei, vista la gelosia di mia moglie, ho dedotto quanto fosse interessante sedendomi sul divano e ascoltando i discorsi che faceva con le altre mamme, dopo circa 2 ore la festa si concluse e andammo a casa, ma Silvia questo è il suo nome, mi rimase impressa nella mente. Dopo circa 2 settimane, Carla la nostra vicina, che aveva organizzato la festa, mi disse che la sua amica Silvia, aveva problemi con il computer e sapendo che sono abbastanza bravo con i pc mi chiese se avevo voglia di andare a casa sua a vedere se riuscivo a metterle a posto la connessione ad Internet che non funzionava correttamente, mia moglie non era affatto d’accordo ma alla fine Carla riuscì a convincerla, Carla in privato mi disse che Silvia era in crisi con il marito e che sospettava di essere tradita, evitò di dire certe cose davanti a mia moglie in quanto sarebbe stata gelosa della situazione, e del pericolo di una bella e provocante donna in crisi con il marito. Tramite la nostra amica in comune fissammo l’appuntamento per sabato pomeriggio, mia moglie fu tranquilla in quanto sapeva che sarebbe stato presente anche il marito. Mi recai da lei all’ora prestabilita, come previsto era presente anche il marito, un tipo distino ed elegante, la casa si trovava in una zona residenziale della città, doveva essere una famiglia abbastanza agiata dalla bellezza casa, molto ben arredata e raffinata, lei si presentò molto casta con una gonna lunga sino alle caviglie, ed una camicetta scura, che però non poteva nascondere le sue splendide rotondità, mi misi subito al lavoro sul loro pc, non era un problema di linea ma di configurazione del programma di gestione della posta elettronica, non riusciva ad inviare le mail riusciva solo a riceverle, non ci misi molto a risolvere il problema, grazie a suggerimenti che trovai su internet, per fare una prova se il sistema funzionava correttamente mandai una mail al mio indirizzo di posta, in questo modo riuscii ad avere il suo indirizzo senza nemmeno dovermelo scrivere, quando accertai che tutto funzionava correttamente salutai entrambi, mi chiesero quanto volessi per il disturbo, ma risposi che visto che il problema era di poco conto e l’amicizia che avevano con Carla, non volevo niente, mi salutarono ed andai via.
Avevo saputo da Carla che il marito viaggiava per lavoro e lasciava spesso la moglie da sola, e quando non viaggiava, usciva al mattino e rientrava a tarda sera, mi confesso inoltre che per questo Silvia si sentiva molto trascurata. Sia per i continui viaggi sia per le poche attenzioni che riceveva supponeva di essere tradita anche se non era sicura di ciò.
Dopo qualche giorno, le mandai una mail, dicendole che mi aveva fatto molto piacere conoscerla, che la consideravo una donna intelligente oltre che molto bella, da quella mail iniziammo a scambiarci continuamente messaggi scoprendoci a poco a poco, raccontandoci i nostri problemi ed i nostri desideri, dopo poco tempo le mail erano del tipo “avrei voglia di essere lì con te”, “avrei voglia di abbracciarti” e dopo ancora poco tempo la cosa si fece ancor più calda con mail cariche di passione e di erotismo: “ho voglia di sentirti dentro di me”; “ti leccherei tutta”; “ho voglia di farti godere; ecc.ecc. Avevamo voglia l’uno dell’altra e le mail non mi bastavano più, ma aspettavo che fosse lei a fare il primo passo, non volevo certo io a portarla al tradimento del marito e poi non avevo sino ad allora tradito mia moglie e per cui avevo delle remore a fare il primo passo, anche se desideravo Silvia da impazzire. Sapevo che sarebbe stato splendido fare l’amore con lei era una cosa che sentivo. La voglia era tanta da entrambe le parti, e fu lei a propormi di andare a trovarla una mattina in casa sua, mentre la figlia era a scuola ed il marito era tutta la settimana fuori per lavoro. Trovai una scusa con mia moglie, dicendole che quel giorno ero difficilmente reperibile perché sarei andato a fare un lavoro fuori ufficio presso un cliente e che probabilmente non avrebbe preso il telefono in quanto l’ufficio si trovava in una zona del centro storico dove i cellulari prendono poco, in realtà presi una mattina di permesso dall’ufficio, mia moglie non si insospettì più di tanto e non mi chiese altro. Mi vestii elegante con il mio gessato, giacca e cravatta, scarpe marroni camicia bianca, scarpe e cintura marroni, calzini scuri, e boxer grigio scuro. Mi recai da lei circa alle 9 del mattino, si presento molto sexy, entrambi sapevamo cosa desiderava l’altro attraverso il fitto scambio di email, lei si presentò davanti ai miei occhi, con una camicetta scollata adornata con una collana che sensualmente scendeva in mezzo ai suoi seni, una gonna lunga con uno spacco davanti ed uno dietro, tacchi a spillo e calze velate nere. Appena entrai in casa ci fu una sorta di imbarazzo da entrambe le parti, mi indicò la strada verso il salotto, percorrendo il lungo corridoio il mio sguardo cadde sullo spacco posteriore della gonna, che lasciava talmente scoperte le gambe che notai che indossava calze autoreggenti con la balza in pizzo, a quella visione mi eccitai subito, mi disse arrivati in salotto “accomodati che ti preparo il caffè”, si voltò per andarsene ma la fermai prendendole la mano e la feci girare verso di me “non ho voglia di caffè” le dissi “ho voglia di te”, l’abbraccia e la bacia passionalmente, lei ricambiò il bacio con la stessa intensità e passione, la strinsi prendendola per i fianchi a me, i nostri corpi vogliosi si sfioravano sensualmente, mentre le nostre bocche continuavano a scambiarsi passione, le mie mani scesero in basso e attraverso lo spacco risalii sfiorando le sue sensualissime gambe sino al suo meraviglioso culo, indossava un perizoma e grazie a ciò, potevo assaporare attraverso il tatto le sue splendide rotondità, la strinsi ancora più a me toccandole da dietro la sua fica ormai umida di umori, il mio cazzo durissimo sfiorava il pube, ormai, solo la stoffa dei nostri vestiti ci separava come una barriera da abbattere. Mi lasciò condurre insolitamente il gioco, insolitamente perchè dalle mail sapevo che amava lei condurre il gioco, ma forse oggi voleva lasciarsi andare ed essere amata da me, la feci sdraiare sul divano le sbottonai la camicetta sfilandola via, le tolsi pure il reggiseno di pizzo color porpora, mi avventai sul suo seno come una lupo con la sua preda, le succhiai intensamente i capezzoli turgidi, le piaceva, piccoli gemiti uscirono dalle sue labbra, mi stringeva i capelli con la sua mano destra, guidandomi sul suo enorme seno, poi fu lei a spingermi in basso verso la sua seconda bocca, voleva essere baciata lì, voleva un bacio profondo ed intenso, mi abbassai verso il centro del suo piacere, ormai la gonna aveva lo spacco completamente aperto lasciando scoperte le lunghissime gambe fasciate dalle autoreggenti, spostai il perizoma anch’esso di pizzo color porpora trasparente, che lasciava vedere attraverso le trasparenze un sesso molto curato rasato al punto giusto ma non completamente, Silvia spalanco oscenamente le cosce per favorire il mio lavoro, iniziai a leccarla da cima a fondo dalla parte inferiore sino al clitoride, leccate lunghe e profonde, decise, poi passai a penetrarla con la lingua e muovendola dentro di lei alla ricerca del suo massimo piacere, poi mi portai sul clitoride, stuzzicandolo con la lingua e succhiandolo con le mie labbra, sentivo oltre i suoi gemiti anche i suoi brividi nel fare tutto ciò, era estasiata dalla mia lingua e dalla mia bocca, ed io più di lei, poche volte nella mia vita mi sono trovato di fronte ad una donna tanto bella e sensuale, e farla godere in quel modo fu una soddisfazione impagabile. A quel punto però quasi all’apice del piacere, lei mi blocco, si tirò su e mi sfilò la camicia, giacca e cravatta baciandomi sensualmente, inizio a leccarmi il petto villoso, mi morse i capezzoli e me li succhiò, ero in balia di lei, mi faceva godere e male allo stesso tempo, mi slacciò la cintura e mi sbottono i pantaloni, mi sfilò tutto pantaloni, calze e scarpe, lasciandomi addosso solo i boxer, avvicinò la sua bocca ad essi, inizio a leccare la stoffa dei boxer all’altezza del mio cazzo, voleva torturarmi, sapeva che morivo dalla voglia di farmi spompinare ma lei come una gatta, leccava il mio cazzo voglioso, che reagiva con una pulsazione ad ogni suo passaggio, giocò in quel modo per qualche minuto che mi sembrò un’eternità, poi finalmente mi sfilò i boxer ed iniziò a succhiarmelo divinamente, lo metteva fino in gola, per poi risalire e giocare con la lingua sul mio glande ormai rosso dalla voglia, le sue mani si muovevano segandolo in maniera esperta e decisa, ci sapeva veramente fare, voleva farmi impazzire, voleva che fossi in adorazione a lei, alla Dea, che conosce la sua preda e sa come fargli perdere ogni contatto con la realtà, alternava il suo gioco di tanto in tanto, staccandosi dal cazzo e facendoci colare sopra la sua saliva, sapeva che con quel gesto oltre a lubrificarmi ancor più il cazzo mi faceva godere sotto il profilo psicologico, ormai non resistevo più, avevo troppo voglia di lei, non resistetti oltre, la presi con impeto la feci stenderei e senza sfilarle la gonna spostai il perizoma e la penetrai con voglia, iniziai a muovermi lentamente con colpi lenti e decisi, la tenevo per le cosce, sul bordo delle autoreggenti dove finisce la calza ed inizia la pelle nuda, roteavo il bacino per farle sentire il mio sesso in ogni punto del suo tesoro, per poi assestare di nuovo colpi secchi e decisi, ma Silvia aveva voglia di godere di più e se fino ad allora aveva parlato poco iniziò ad incitarmi,”dai sbattimi, voglio che mi sbatti, voglio essere la tua troia” appoggiai le mani sul cuscino mettendomi in posizione dominante su di lei inizia a sbatterla dicendole “ora ti faccio sentire come gode una puttana”, lei mi rispose con autorità “io per te sono solo troia, la tua troia in questo momento, ma solo troia nient’altro di più” le risposi “va bene troia ora ti sbatto a dovere” ed inizia a sbatterla, ma a lei non bastava voleva di più “più forte, daiii siiii ancora più forte” mi disse, inizia a sbatterla ancor più forte sapendo che così non avrei resistito a lungo, infatti così fu, dopo poco le dissi “Silvia sto per venire! Godooo!”, mi rispose “Siiii, daiii riempimi tutta, ti voglio sentire dentro!, Dai così tesoro mi stai facendo impazzire, godooooo” a quel incitamento non riuscii più a resistere e le inondai la fica con il mio sperma “eccomi vengoooo, godoooo”e le venne insieme a me “siii daiii vengoooo,aaahhhh”. Continua a muovermi lentamente dentro di lei, fino che uscì l’ultima goccia di sperma, mi abbassai su di lei baciandola teneramente, ma senza sfilare il mio sesso, dalla sua accogliente tana, rimanemmo abbracciati in quella posizione per alcuni minuti poi le si stacco e andò in bagno a ripulirci cosa che feci poi anche io. Rimanemmo completamente nudi sotto ad una coperta a chiacchierare, nessuna in quella mattina ci avrebbe disturbato. Dopo aver chiacchierato del più e del meno, e averci scambiato coccole e baci, la passione prese di nuovo il sopravvento, iniziammo a baciarci passionalmente, con le nostre lingue che si incrociavano in una danza vorticosa e trasgressiva, le mie dita si insinuarono in lei, prima un dito, poi 2 infine tre, mentre lei iniziò a masturbarmi lentamente, la voglia cresceva sempre di più stavamo godendo l’uno dell’altro in perfetta simbiosi, fu lei a rompere gli indugi, si alzò e si impalò sul mio cazzo dandomi la schiena, si muoveva come una forsennata, mi scopava alla grande, io accompagnavo i suoi movimenti veloci, decisi e selvaggi, ma non mi bastava, volevo vedere le sue magnifiche tette ballare davanti ai miei occhi, allora le chiesi di potersi girare verso di me, si alzo e tornò di nuovo a scoparmi ma questa volta con lo sguardo rivolto verso di me, mi cavalcava magnificamente, ci baciammo e ci guardammo intensamente negli occhi, occhi vogliosi e appagati nello stesso tempo, mi soffermai a vedere la sua divina bellezza, in quel momento per me non c’era donna più bella sulla faccia della terra, guardavo il suo prosperoso seno muoversi al ritmo della scopata, splendido! Inizia a succhiare i suoi enormi capezzoli, duri come due nocciole, le succhiai avidamente, dopo poco tempo capii che stava per venire dai suoi gemiti sempre più affannosi, il silenzio della stanza era una cornice perfetta per quei gemiti di goduria incontrollata, mi prese la testa e me la schiaccio contro il seno urlando dal piacere “fermo così non ti muovere vengo, vengo, vengoooo” e lasciò che il suo corpo si adagiasse sul mio, sentivo la sua fica pulsare sul mio cazzo ancora eretto, pensavo che la Dea fosse ormai sazia di piacere, grazie alla mia inaspettata resistenza, (di cui anch’io mi stupii tantissimo, probabilmente ero talmente attratto ed eccitato da Silvia, che ciò aumentò la mia resistenza) mi sbagliai, si riprese subito, mi baciò e si inginocchiò sul divano pronta ad essere di nuovo mia, mi misi dietro di lei ed inizia a penetrarla, le dissi “ora troia ti spacco in due” lei stette al gioco e riabbatte “porco fammi vedere cosa sai fare, sbattimi dai cosa stai aspettando,” Inizia a sbatterla con forza, attraverso ad uno specchio del salotto vedevo la nostra immagine riflessa, vedevo le sue tette che si muovevano ad un ritmo indiavolato, lei poi che mi continuava ad incitare “dai bravo sei fantastico, cosiiii daiii, sbattimi forte forte ancora più forte” fu così che aumentai per l’ennesima volta il ritmo della scopata e le venni dentro per la seconda volta.
Lasciammo che i nostri corpi cadessero esausti sul divano, eravamo ormai sazi nei nostri corpi e nelle nostre menti, sapevo di aver incontrato la mia regina del sesso, la mia Dea, da adorare ed amare tutta la vita.

franc.notte@yahoo.it

Leave a Reply