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Racconti Erotici Etero

Per una notte (dietro di te)

By 30 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Te ne stai lì rannicchiata accanto a me, ogni tanto riapri gli occhi e sorridi.
Sei bella e sei calda e morbida.
Chissà quanti anni avrai, 25 o 26 forse, ed il tuo nome?
Sabrina o Sabina, non ricordo bene ti ho conosciuta al disco pub e c’era una gran confusione, me l’hai detto ma non lo ricordo.
Hai gli occhi chiari ed i capelli castani, sei piccola di statura ed il tuo sesso &egrave quasi completamente depilato.
Il seno piccolo ha i capezzoli scuri e carnosi.
Sei bella piccola mia, bella da morire.
Sei bella da morirci.
Prima ci sono stati i baci, i baci quasi asciutti ruvidi e ansimati, gli sguardi i sorrisi, gli imbarazzi e la voglia malcelata, poi il sesso, a casa tua, ci siamo scambiati i sapori e ci siamo respirati nella gola mentre godevamo l’uno dell’altra, la tua bocca mi ha leccato e baciato ed il tuo sesso mi ha dato piacere, il piacere immenso dell’illusoria sempiterna primavera.
Ma il tuo dietro, il tuo dietro stretto, quello mi ha fatto impazzire ed ha strappato alla mia anima gemiti profondi di piacere animale.
Ho spinto dentro di te mentre ti sentivo allargare, ho spinto rubando e forzando i centimetri che separavano il mio pube dai tuoi glutei, ho predato quello spazio e quella carne impotente e morbida, ho spinto fino a quando non ci siamo uniti, fino a quando il tuo abbraccio &egrave stato totale, fino a quando il tuo buchetto abbracciava quasi le mie palle.
Tu mordevi il cuscino e mugolavi e con le mani strappavi e tiravi il lenzuolo vivacemente colorato.
Soffrivi ma godevi, godevi del mio piacere, una sensazione ed una inclinazione tutta femminile un uomo non potrà mai capire certe cose perché l’uomo &egrave banale, forte e crudo.
I diversi si attraggono e si ricongiungono, il serpente si mangia la coda, l’acqua delle nuvole torna al mare.
Sono venuto dentro di te, prima ho cercato di trattenermi, per non farti troppo male, ma poi non ce l’ho fatta ed ho spinto e sono entrato tutto ancora ed ancora tenendoti per le spalle stringendoti i fianchi mentre il mio seme caldo ti riempiva e tracimava da te.
Gemevi forte cercavi di girare la testa volevi guardarmi volevi guardare l’espressione della mia estasi per te, volevi girare la testa ma il dolore non te lo permetteva, lottavi con te stessa, il collo arrossato la piccola schiena con le costole in evidenza.
E gemevi.
Sono rimasto dentro fin quando ho potuto, appoggiato dolcemente su di te percepivo la tua pelle accaldata, il tuo odore delicato ora era più forte ed il tuo respiro andava calmandosi.
Ci siamo baciati ancora, eri preoccupata che mi fosse piaciuto, eri preoccupata di avermi deluso, un rivoletto bianco usciva dal tuo culetto, ci giocavo con il dito, tenevo il tuo viso con la mano grande e ti guardavo negli occhi.
Davvero bella, chissà in quanti ti desiderano e tu, tu ti fai prendere così da un bestione come me.
Ti ho voluto davvero bene piccolina.
Mi alzo e mi vesto, hai una bella casa davvero, single in carriera, single per esigenze di lavoro ma con il cuore che &egrave una spugna, nella vita ha vinto il cervello ma a letto l’anima non la puoi nascondere.
Un ultimo bacio: ci sentiamo, si dice sempre così, un ultimo sorriso e la porta si chiude alle mie spalle.
E’ freddo ed &egrave terso il carro maggiore continua a seguire la stella polare ed i canis venatici sempre fedeli alle spalle di Orione.
Giove &egrave arancione come mai.
Ed io sono davvero felice.

Edo

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