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Piccola giornata speciale per la mia cagnetta

By 20 Febbraio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

– Hai sporcato il pavimento, adesso pulisci tutto –
– Ma … ma –
– Forza muoviti – e la prese per la testa e la spinse a terra, facendola sporcare del liquido bianco caduto a terra. Lei obbedì e cominciò a leccare tutto ciò che era finito sul pavimento porgendo il suo culetto verso l’alto,  ancora coperto dai jeans cortissimi e stretti che lo mettevano in risalto. Anche quel giorno aveva dovuto pagare pegno, anche quel giorno aveva perso la sfida con il suo fidanzato, anche quel giorno a casa del suo amoroso, era stata obbligata a giocare, coccolare il membro del giovane, anche quel giorno gli aveva fatto una sega. Da quando stavano insieme lei si limitava soltanto a fargli delle seghe o qualche pompino quando se lo sentiva. Non voleva ancora fare sesso con lui, anche se lo desiderava, toccandosi anche la notte su ciò che erano le sue più segrete perversioni.
Quel giorno la venuta era stata più potente e lunga del solito, così tanto che arrivò anche sulla sua faccia e mentre leccava lo sperma finito per terra, il suo ragazzo era seduto sulla sedia e beveva un succo, mentre si godeva lo spettacolo della sua ragazza che puliva con la lingua centimetro per centimetro. La visione del suo culetto messo in risalto l’aveva fatto eccitare di nuovo, voleva scoparla più non posso, e tutto d’un tratto  si alzò e si fiondò su di lei come il falco su una preda, stendendola con la schiena verso l altro, bloccandole le braccia.
– che stai facendo? – disse a voce alta la ragazza
– Non ce la faccio più , voglio farlo , ti voglio! –
– No, non voglio farlo per favore –
Il giovane intanto introdusse una mano dentro i jeans e sentì la fighetta zuppa della giovane
– Peccato che la tua fighetta non pensi lo stesso… adesso ti faccio vedere io –
Slacciò la cinta dai suoi pantaloni e legò i polsi della giovane; sbottonò quei piccoli jeans e li tolse, portando via anche gli slip della giovane che nel frattempo implorava di fermarsi. Le prese le gambe e le alzò in verticale, allargandole, fissandole la sua vagina bagnatissima. Lei era imbarazzatissima e ogni tanto diceva di non farlo ma in realtà le andava bene in quel modo, anche troppo. Lui la girò mettendola schiena a terra e si allungò cominciando a leccare la figa ormai vogliosa di essere penetrata. La leccò tutta, mordendola anche, succhiando il clitoride, stringendolo con i denti e con le dita, e infilando anche la lingua in quel buchino , insomma fece tutto e di più prima di cominciare a sditalinarla prima con un dito, ben inserito a fondo, successivamente due, facendo emettere rumori di eccitazione alla sua ragazza. Non era vergine, e lui lo sapeva, non vedeva l’ora di possederla. Si sbottonò i pantaloni con il cazzo ben eretto e poderoso, e mettendola a pecorina lo inserì di colpo, tutto d’un fiato facendo urlare la giovane per il dolore.
– Dai , non dirmi che ti fa male averlo tutto dentro? Non sei una verginella…in questo momento sei la mia cagna perciò zitta e lasciati scopare – iniziando a battere quasi violentemente, con tutto il desiderio possibile. Le palle sbattevano sulle labbra  e la giovane ansimava sempre di più, ad ogni colpo sentiva il buco allargarsi e l’asta perforarla sempre di più. Stava impazzendo di piacere, finalmente lo stava facendo, finalmente la sua perversione di farsi dominare in quel modo si era avverata.
– Spingi di più cazzo, voglio sentirlo di più dai! – mordendo la cinta
Mentre aumentava il ritmo, quasi spaccandola come una mela, prese le natiche della giovane e le allargò e poi mise due dita nella bocca della ragazza, facendole succhiare come in un pompino , dopo di chè le infilò di colpo nel culo della giovane, facendola urlare visto che non aveva mai preso nulla dietro. Avanti e indietro, questo movimento lo faceva con la stessa velocità con cui stava scopando la ragazza, cercando anche di divaricare quel piccolo buco. Infilò altre due dita, dell’altra mano questa volta, forzando l’entrata e cominciò ad allargare mentre la ragazza stava cominciando a piangere perché le faceva troppo male. Non si fermava davanti a nulla, aveva deciso di incularla per bene e così avrebbe fatto. Tolse il cazzo dalla figa, e si accasciò per leccarle il culo, infilando la lingua mentre sditalinava entrambi i buchi. La ragzza era ormai sottomessa e non fece resistenza; il ragazzo smise di leccare, prese la giovane per i capelli e la trascinò fuori come un sacchetto della spazzatura. la prese e l’alzò sul balcone , alzandole la maglietta per mostrare le tette a tutti. Si sentiva umiliata ma le piaceva, un’altra sua perversione si stava realizzando, la figa si stava bagnando sempre più.
– Avanti di a tutti cosa sei – stringendole un capezzolo
– Sono una cagna, voglio che mi scopi davanti a tutti, voglio godere…mettimelo dentro che non resisto più –
La prese e con cattiverie le poggiò i seni sulla gelida ringhiera, facendola rabbrividire. Prese il suo cazzo e con forza lo mise nel culo della sua ragazza e iniziò a battere prima lentamente per far adattare il culetto vergine al suo cazzo bello sostanzioso e poi aumentò il ritmo mentre la giovane provava un mistro tra dolore e goduria, fremeva ad ogni colpo del giovane ma voleva di più, lo voleva sempre di più; lo urlava dal balcone di metterlo tutto, di voler sentire le sue palle dure sbattere sulla figa, di farla venire. Lui esaudì la richiesta  e mentre la scopava come una cagna in calore con una mano introdusse due dita nelal figa che gocciolava mentre con l’altra sfregava il clitoride aumentando il ritmo come un cane con la sua cagnolina. Lei ansimava fortemente mentre lui godeva perché quel buco così piccolo stringeva il cazzo benissimo, era una stupenda sensazione. Quando fu ora di venire le venne nel culo e poco dopo venne anche la giovane bagnando le mani del suo ragazzo. Tolse il cazzo e cominciò a infilare 3 dita nel buco e quando lo tolse tutta lo sperma scese come una fontana. La ragazza era esausta ma il giovane decise di umiliarla ancora di più, le prese la testa e la portò tra le sue natiche spingendola con forza. Lei cominciò a leccare il buco del suo amoroso, contenta di come l’aveva trattata, di come l’avesse scopata e facendo passare le mani sotto le gambe del giovane, gli fece un altra sega, fino a farlo venire di nuovo. La loro prima volta era stata indimenticabile, e finalmente, le loro perversioni si erano scontrate.

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