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Racconti Erotici Etero

Piume

By 28 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

C’&egrave più traffico del solito su questa maledetta strada. Se continua così non riesco ad arrivare in tempo in centro per la prima seduta. Scappata via dall’ufficio, corsa a casa, doccia veloce, cambiata e via in macchina. Ho messo il mio costume preferito, così si riesce a capire meglio la posizione, voglio che si veda appena, che salga e scenda e corra, corra dal ventre, al fianco fino a rituffarsi dietro. Mi sono guardata veloce allo specchio prima di uscire, non devo neanche trattenere il fiato, il pancino tiene alla grande, scolpito dal total body. Ho abbassato un po l’elastico dello slip e mi sono girata di fianco. Ecco, qui deve correre. Una sbirciatina al culo, storcendo un po il capo all’indietro. Niente male, l’asset migliore direi. Da come mi guardano al mare o quando metto il leggings..non ho dubbi. Un bacio, una smorfia, una boccaccia, non resisto davanti ad uno specchio, nemmeno in ascensore. Più che un vestito, un prendisole, tanto devo toglierlo al volo, meno roba ho meglio ho, col caldo che fa poi in questa strana primavera. Stavo per infilare i sandali poi, no dai ho ancora le gambe troppo bianche. Vada per gli stivaletti di camoscio, senza calze ovvio.
C’&egrave più traffico del solito oggi, non ci si muove. E ho un sonno…avrei dovuto almeno mangiar qualcosa, maledetta fretta. Maledetta fretta.
Francesca accomodati, ti stavo aspettando. Sempre carina Mariella, la mia tatuatrice di fiducia. Vieni di là, vuoi un caff&egrave? No guarda, penso che approfitterò del tuo lettino per rilassarmi un po, &egrave tutt’oggi che corro. In un attimo sono nel retro, spogliatoio, via prendisole e stivali e mi corico sul lettino. Mariella si siede accanto ed accende la lampada con la lente, sento subito il calore su di me, piacevole, mi sembra di essere al mare, sono pure in costume…
Francesca per questo lavoro ho chiesto aiuto ad un mio collega, era qui da noi per uno stage e mi &egrave sembrato giusto approfittare. E’ uno dei tatuatori più quotati che ci siano oggi in Italia, viene da Milano. Milano, ci sono cresciuta…lo penso ma non lo dico, me lo tengo dentro, non voglio parlare adesso voglio solo rilassarmi e ..lasciar andare i pensieri mentre disegneranno sulla mia pelle.
Ecco, abbiamo pensato di farle vedere dei campioni, per aiutarla a scegliere meglio la piuma che preferisce. La sua voce, profonda. Continua a rimanere fuori dalla mia visuale, alle mie spalle. Vedo solo i suoi avambracci abbronzati, robusti, ricamati di tatuaggi elaborati e le mani, grandi, forti che mi porgono sotto gli occhi una scatola di legno scuro, intarsiato. Ecco signora, apposta per lei. Apre il coperchio e dentro coricate su una imbottitura di velluto rosso sangue ci sono una serie di piume, ordinatamente disposte dalla più piccola alla più grande.
Non saprei, non saprei davvero, vedendole così mi sembrano tutte uguali, dimensione a parte. Non si preoccupi signora, continua quella sua voce profonda, la aiutiamo noi a scegliere, non basta guardarle bisogna provarsele addosso, sentirle sulla pelle, capire quale sarà la piuma che vogliamo davvero portarci addosso per sempre. E’ una scelta importante, si prenda il suo tempo e intanto si rilassi. Si distenda bene, la pelle deve esser ben distesa, così, allunghi le braccia e afferri il bordo del lettino qui sopra. Così perfetto. Distendo le braccia sopra la testa e afferrò il bordo, il corpo si tende piacevolmente, sento i muscoli sotto pelle che si allungano piacevolmente. Il gran dentato, il tricipite…ripeto mentalmente quegli stessi nomi che mi decanta l’istruttore in palestra. L’obliquo dell’addome, dono di natura ma coltivato con cura in questi anni, scende preciso dal pancino giù verso l’inguine, ben delineato e lascia persino un po di delizioso spazietto sotto il costume.
Perfetto così, cominciamo dalla più piccola. Mariella, prego, in due viene decisamente meglio. Io guardo curiosa, non capisco, non capisco che razza di prova….Aaaaa ….insieme, con perfetta sincronia, Mariella e il suo ospite hanno posato una piuma ciascuno proprio sul mio pancino. Posato, no, non posato, aaaaa…non riesco a trattenere un sussulto. Sfiorato, mi hanno sfiorato e le piume mi hanno trasmesso una scossa che mi fa venire subito la pelle d’oca, la sento sulle braccia, sulle gambe. Non so perch&egrave, ma chiudo gli occhi e …sospiro. queste sono le più piccole signora. Ora passiamo alle altre. Di nuovo, di nuovo insieme, ora non le hanno nemmeno più posate, mi accarezzano attorno all’ombelico, dipingono su di me cerchi su cerchi e …ancora piume, ho perso il conto, mi sto inarcando sul lettino, occhi chiusi, mi godo le carezze…le mani e le piume si moltiplicano. Corrono, corrono , segnano avanti e indietro il bordo dello slip, dal ventre al fianco per tornare al ventre e poi risalire, risalire. Ancora piume. Lungo il fianco adesso su su a lambire l’ascella, a correre sul braccio teso, ridiscendere sulla spalla e poi su su sul collo teso, dove la pelle &egrave più sottile. Non riesco a non gemere piano, non riesco a far altro, mi prendo solo il sottile godimento, vorrei che non smettessero mai. Non smettono maledetti, anzi no, benedetti. La tensione della giornata si scioglie e monta, monta una deliziosa sensazione di …piacere. prima sordo, distante poi piano piano sempre più presente, lo sento montare. Continuo a rimanere inarcata, tendo ancora di più i muscoli. Senza pietà continuano a vellicarmi, concentrandosi proprio dove la pelle &egrave più sottile quasi diafana. L’interno delle braccia, il pettorale, giù giù lungo il contorno del seno che appena sfugge dal top del costume. Si fermano tutti e due proprio lì, uno per parte, uno per seno. O &egrave solo lui? Non capisco, non mi interessa, sembrano quattro piume adesso a sfiorare quello che ho di più delicato, il contorno dei seni e lì proprio dove finisce lo slip. Sento i capezzoli indurirsi sempre di più, quasi volessero bucare il tessuto del costume. Mi sfiora persino un pensiero pudico, vergognoso, capiranno che mi sto eccitando, si vedranno molto, non riesco nemmeno a completare il pensiero che arriva la risposta. Le piume scorrono proprio sui rilievi che i capezzoli devono aver per forza creato sul top, non può essere casuale…una scossa elettrica mi fa gemere davvero adesso, senza più ritegno. Chiudo ancora piu forte gli occhi, chissenefrega, mi comincia a piacere da impazzire. Vorrei strapparmi il costume, vorrei le piume, vorrei le dita, vorrei le bocche sui capezzoli, duri da far male sotto quelle piume implacabili. Mi agito come un serpente sul lettino e le mani, le piume non si fermano. Non mi danno tregua i bastardi vogliono farmi davvero impazzire, vogliono farmi godere, credo che ci stiano riuscendo. Le piume continuano a scendere, dal bordo degli slip, giù giù a seguire il mio sesso, lo sento gonfiarsi, schiudersi, bagnarsi. Per fortuna il costume &egrave nero. Non mi importa più nulla, voglio che continuino così, voglio godere, voglio…non ho nemmeno da chiedere, le piume sui capezzoli non si fermano, un’altra mi percorre il sesso su e giù, proprio a seguirne le labbra. Non riesco a non allargare le gambe. Proprio non riesco. Perch&egrave poi mai dovrei farli smettere. Non vedo, sento solo le piume, dappertutto. Vorrei strapparmi il costume, vorrei rimanere nuda e continuare questo meraviglioso supplizio, nuda, completamente aperta. Sento il laccio del top che si allenta e poi la percezione netta dell’aria sui capezzoli, liberi finalmente. Inarco ancora il petto in fuori, li offro ai miei tormentatori che non esitano, implacabili. Mi soffiano sopra, bastardi, soffiano e continuano ad accarezzarli con le piume. Bastardi, così mi fanno veramente impazzire. Stringo le cosce, mi strofino avanti e indietro sul lettino, cerco di far strusciare lo slip dentro il mio sesso, spingo verso il basso, stringo e allargo le cosce e intanto non smettono, non smettono, lo slip &egrave completamente dentro alle mie labbra teso al massimo, le piume, le piume mi stanno toccando proprio lì, no, più su, più su, proprio sul…..
Clacson. Di nuovo, clacson, insistente. Rialzo gli occhi, sono in macchina. Maledetta strada, mi devo essere assopita a questo cazzo di semaforo. Era solo un sogno, deve esser stato solo un sogno. Però come mai ho gli slip così infilati dentro? Quando arrivo da Mariella dovrò darmi una sistemata. Poi sarò pronta a provare qualsiasi piuma.

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