Pomeriggio a roma, lei vestita credo come te oggi, semplice jeans strettissimi, un maglioncino scollo a V e scarpe alte ma non troppo…
era una delle prime uscite, avevamo .. solo una volta e ci siamo trovati a roma per poi rientrare insieme a Grosseto, con noi all’ultimo momento una sua amica che non era riuscita a sganciare, anche lei carina e simpatica e scherzava sul fatto che a fare il lumicino ci si imbarazza molto.
io ero ipnotizzato dal suo culetto, fasciato e stretto dai jeans, quando potevo la sfioravo o mi appoggiavo a lei, solo in un bar, complice la posizione avevo ‘toccato bene’ .
intanto però la provocavo, per farla passare o mentre camminavamo gli sfioravo la schiena, o un braccio, un paio di volte i capelli, insomma c’era gran tensione nell’aria.
abbiamo accompagnato l’amica al treno e visto che era sera abbiamo parcheggiato e accompagnata al binario..
saluti, battutine, l’amica che al momento di partire ci ha detto.. ‘vediamo se arrivate a grossetoooooo ahahhaha e lei è arrossita..
avevo voglia di lei e li c’era una sala d’aspetto deserta.. lo praticamente trascinata dentro, lei non voleva, ma gli ho detto ‘ solo 5 minuti… ho voglia di mangiarti ora.. voglio le tue labbra… ‘
l’ho trascinata dietro una colonna che era al centro della stanza, una delle grandi colonne della stazione di roma… e si appoggiata su di me, seduta su di me… me la sono tirata sopra… nessuno poteva vederci anche se la gente ci passava a poco piu di 10 mt…
lei tremava.. ma non di paura…
ho messo una mano tra le sue gambe e la toccavo con forza, c’erano i jeans tra la mano e lei… ho provato a sbottonarli, mi ha fermato… ho continuato da fuori, il suo respiro aumentava.. più forte.. si sentiva solo lei respirare.. poi stringe le gambe, era venuta.. si è accasciata su di me… respirava e rideva
dopo meni di un minuto ma lunghissimo li… credimi lunghissimo.. gli dico piano.. ti fidi di me?.. abbassa gli occhi..
la faccio alzare, gli vado dietro e inizio a mordergli il collo.. strizzo i seni.. e poi gli stringo li… forte.. ‘la voglio ‘ gli dico piano e l’appoggio alla colonna e gli porto le mani alla parete fredda… io scendo e gli sbottono i pantaloni, lei trema…
glieli abbasso con forza… porto giù anche le mutandine e entro in lei da dietro, con forza, era bollente., l’ho presa appoggiata al muro e la scopavo li.. pochi minuti e stavo per venire… lei è venuta di nuovo… l’ho fatta girare.. sedere e gli sono venuto in bocca..
poi ha fatto una cosa che non avevo mai fatto, mi ha baciato con la bocca piena… di me… mmm che momento..
ci siamo fermati li e abbiamo iniziato a ridere.. lei è dovuto tornare a Grosseto con il maglioncino sporco e il cavallo umido.. non avevamo nemmeno un fazzolettino di carta…
niente di che vero?
però per me è stato stupendo…
Il racconto nasce dall'unione di alcune esperienze sessuali e relazionali che ho vissuto. Celeste esiste, ma non è quello il…
Pazzesco..sarebbe bellissimo approfondire la sua conoscenza..
Mi piace pensare sia un racconto reale..se ti andasse di parlarne scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Molto interessante, è realtà o finzione? Dove è ambientato?
Felice che le piaccia. Le lascio il beneficio del dubbio…