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Racconti Erotici Etero

Prima Confessione

By 8 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Innanzitutto mi presento… i fatti che vedrete scritti qui sono realmente accaduti. Possono sembrare strani ma vi garantisco che è andato tutto così.

Martina è il mio nome, ho 26 anni e lavoro come tirocinante in una grossa azienda di trasporti, sezione amministrativa dati i miei studi. Sono single da un anno, ho lasciato il mio ultimo ragazzo perché appiccicoso e troppo geloso. Non mi dilungo oltre, presentandomi anche fisicamente. Sono alta all’incirca uno e settanta, ho una capigliatura bionda e liscia cadente fino a poco più delle scapole e due occhi verdi presi da mia madre. Ho un naso perfettamente femminile che le mie amiche mi invidiano, una bocca ad “Arco di Cupido” come mi dice spesso una mia conoscente lavorativa e un fisico niente male. Non sono né grassa né troppo magra, insomma nella norma e ho un seno stretto. Il mio pube… ha qualche ciuffetto con un fondoschiena rotondetto… non troppo però. A scriverlo mi sono intimidita, svelare particolari timidi mi fa un certo… senso se così possiamo intenderlo. Parto subito col raccontarvi che…

È accaduto tutto due giorni fa. Rientro a casa stanca quasi morta, la settimana è stata veramente pesante e manca ancora metà al suo completamento… appena entro in casa sento degli schiamazzi provenire dal piano di sopra. Una voce la riconosco, è di mio fratello, l’altra ci metto un pò ma è del suo amico Andrea. Stanno ridendo a crepapelle perciò li lascio stare, non voglio disturbarli e mi defilo silenziosa nella mia stanza. Mi denudo ed esco, salendo i pochi gradini che mi separano dal pianerottolo rialzato del bagno lungo il corridoio. Mi infilo in doccia, rigenerante, mi rilasso, l’acqua che scorre sulla mia pelle, il sapone che mi passo addosso, è tutto così rilassante che quasi perdo la concezione del tempo. Esco e prendo gli asciugamani, con uno copro il mio corpo e l’altro mi asciugo i piedi… proprio quando finisco ecco che mi interrompono, Andrea entra senza bussare, si vergogna e richiude subito la porta. Così esco e lo trovo proprio sul pianerottolo. Lui è riccio, magro quasi ossuto, è alto come me e ha un naso gobbo ma due bei occhi neri. È vestito con un maglioncino a righe nere e rosse e indossa dei pantaloni beige su cui scorrono dei rivoli realizzando che… bé se la stava facendo addosso. Rimango sconvolta mentre lui mi guarda imbarazzato… ha creato anche una bella chiazzetta per terra, lo guardo con una certa empatia, mi sorride nervoso. Decido di aiutarlo, d’altronde è un bravo ragazzo e con l’asciugamano ancora indosso e i piedi scalzi gli dico di seguirmi. Andiamo in camera di Fabio, frugo tra i suoi vestiti nel cassettone ai piedi del letto trovando dei pantaloni uguali ai suoi e glieli porgo sul letto. Gli dico di portarmi la sua biancheria e il capo incriminato appena ha finito in camera… così mi reco a ripulire la chiazza e in camera mi vesto… una magliettina aderente e viola con qualche brillantino sopra, senza maniche e una minigonna jeans unita alle infradito bianche. Mi asciugo i capelli e mentre li sto pettinando sento bussare. Vado ad aprire, lasciando tutto alla scrivania e lui mi porge i suoi vestiti. Mi chiede scusa per ciò che ha visto e che non è riuscito a contenersi dalle risate, l’odore della pioggia dorata permea l’aria… gli dico di non preoccuparsi e di non dire nulla a Fabio e richiudo la porta posizionando i vestiti sullo stendino del mio piccolo balcone. Ma l’odore è così forte, acre… che mi riporta alla mente un’esperienza simile che ho avuto qualche mese prima.

Ero tornata a casa e non ce la facevo più. La contenevo da troppo in macchina, c’era un traffico che non vi dico per tornare a casa e mi ero promessa che una volta arrivata a destinazione mi sarei liberata… ma non so cosa mi prende e raggiunto il pianerottolo del piano sotto il nostro me la faccio addosso… avevo esattamente la stessa vergogna di Andrea. Così una volta raggiunta terra andai subito in camera mia e mi cambiai… ma ero stranamente eccitata… l’odore mi piaceva da morire… così lo respirai a pieni polmoni e infilai una mano tra la gonna toccandomi e venendo… è stata… penso una delle più belle masturbazioni fatte.

Così quei capi, specialmente i suoi boxer neri, pregni di pipì mi accecano e respiro a pieni polmoni cercando di contenere i ricordi che riaffiorano, ma scivolo in essi mentre finisco di mettere le mollette. Avvicino il viso alle sue mutande, lo faccio entrare dentro di me, sembra brutto ma è andata proprio così. Rientrando mi appoggio sul letto e cado in tentazione, ma un brivido di razionalità mi ferma, non posso farmi coinvolgere. Prendo il libro dal comodino e inizio a leggere qualche capitolo, nonostante tutto riesco a perdermi in esso per qualche ora… finché non bussano alla mia porta.

Andrea è risceso e con la scusa di andare al bagno, mi confessa, è voluto venire a vedere come andava. Grazie al pomeriggio assolato i capi si sono un po’ asciugati ma l’odore rimane e glielo faccio sentire… lui rimane interdetto… si scusa ancora per il fattaccio e io gli confesso serenamente il mio accaduto. Ci sediamo sul letto, è sorpreso, lo sguardo cade sui pantaloni, ha un leggero bozzo… cerco di non darlo a vedere ma sono solare e quindi lo scopre… diventa rosso in viso… dice che le donne che se la fanno sotto lo eccitano, vede i video sui siti porno e… rimango in parte inorridita ma è solo una facciata… dentro di me sento di volerlo, quasi lo bramo… mi sto eccitando anch’io, la mia micetta inizia ad allagarsi…

Non so dove trovo il coraggio ma gli sbottono i pantaloni e lo tiro fuori, si irrigidisce tra le mie mani, la sensazione mi ricorda quello del mio ex ragazzo… è duro tra il mio pugno, lui ci sta, è sorpreso… mi chiede dove voglio arrivare e io comincio pian piano a masturbarlo. Geme silenziosamente, è caldo, mi trasmette buone emozioni e picchi di piacere… non scopo da un po’ e la cosa mi lascia a tacere. Mi stupisco di ciò che sto combinando e velocemente lo lascio… Andrea mi guarda perplesso, i suoi occhi chiedono “ancora” e sembra non avere il coraggio… io basta, ho già dato troppo… ma il suo sguardo, la sua mano che scorre sulla mia schiena, mi alza la magliettina dal fondo e tocca la mia spina dorsale mi fa rabbrividire. Il suo membro ha un sussulto, allarga le gambe e io riprendo a guardarlo estasiata…

Stavolta però decido che la mano non basta e mi chino, lui sorpresissimo accoglie il mio fugace tocco di lingua sulla sua cappella con un gemito intenso… e io affondo, uno, due, tre colpi, dopodiché mi rilasso e mi lascio andare… lo prendo in bocca… è duro, consistente, le vene a fior di pelle… inizio la suzione. Brividi mi scuotono mentre vado sempre più affondo e sento il suo pene pulsarmi in bocca, qualche volta mi capita di passargli la lingua sulla punta e per me è una sensazione magnifica. La sua dimensione è nella norma e io ci dò dentro come facevo con il mio ex. Tanto, qualunque cosa fosse successa, avrei preso la pillola. Lo succhio con una certa avidità sentendo la sua mano che impacciatamente scorre e prova a togliermi il reggiseno, alla fine riesce a slacciarlo. A quel punto sono un fuoco e lascio la presa… mi levo la magliettina aderente e faccio cascare il reggiseno bianco a terra sul parquet… ardo tra le gambe e la mia testa è piena di desiderio ma non possiamo continuare lì e quindi lo porto con me in bagno. Faccio strada e chiudo a chiave la porta, qualunque cosa fosse successa avrebbe avuto la possibilità di scusarsi con Fabio. Appena mi giro lui mi incolla alla porta e io alzo le mani in segno di resa. La sua bocca scivola sul mio collo baciandomelo e arrivando fino alla mia terza che prende tra le mani… cavolo, per essere un ventenne ci sa fare… passa le labbra sui miei capezzoli induriti all’inverosimile e provo un’immensa gioia non appena decide di prenderli a leggeri morsichetti. Trattengo il fiato e i gemiti copiosi… ma qualcuno mi scappa di mano… ci guardiamo negli occhi… i suoi brillano, la sua bocca scende sul mio ventre, bacia il mio ombellico… la zip della minigonna cala fino ad aprirsi e lo aiuto a togliermela, le mutandine rosa che indosso fanno la stessa fine… s’inginocchia ai miei piedi e io non posso crederci… gioca passando il suo dito tra i ciuffetti del mio pube, la avverto fradicia, penso di star per avere un orgasmo perché il cuore mi batte a mille e un calore innaturale mi scalda mozzandomi il respiro. Lui mi sussura parole dolci ma proprio quando sta per toccarmi le labbra si alza e mi costringe a recarmi al lavandino. Nuda di fronte a lui mi sento inerme… mi piego a novanta, pronta per essere esplorata, sento il suo respiro caldo sulla mia vagina non appena mi attacco con tutta me stessa ai bordi del lavabo, la schiena leggermente inarcata verso il basso… lui mi assapora con la punta della lingua… io gemo… mi dimeno… e lui continua… continua… sotto i suoi colpi l’orgasmo arriva veloce e mi scuote, sento contrarsi tutto e il cuore mi esplode in petto… mi infilo una mano in bocca per cercare di essere il più silenziosa possibile. Lui si stacca e mi fa cenno di alzarmi, mi giro verso di lui, dice che vuole penetrarmi… senza che posso dire una parola mi prende e mi abbraccia, i nostri corpi sono a contatto, il suo pene è schiacciato contro il mio ventre caldo e focoso… mi struscio contro di esso mentre mi bacia… accetto ma non voglio lingua… ci baciamo a stampo per qualche minuto e ci stacchiamo… lui si toglie i vestiti e abbassa la tavoletta del water, sedendosi su di esso… oh cavoli, lo vuole veramente!

Timida mi reco verso di lui dandogli le spalle… lui mi afferra i fianchi e mi trascina giù… il suo membro struscia sulla mia fica bagnata da cui sento qualche umore colarmi lungo le cosce… la situazione è per me un po’ imbarazzante e arrossisco… lascia un fianco e poco dopo sento il suo membro entrarmi dentro… lo accolgo con stupore… lo sento iniziare a muoversi dentro di me, saltellando su e giù lo faccio entrare sempre di più… rabbridivisco, i fianchi sono sotto le sue mani… man mano che la penetrazione va avanti li lascia e passa ai miei seni… li tocca e ci gioca, struscia i capezzoli con il pollice, sono eccitatissima… lancio piccoli mugolii di piacere che lui soffoca mettendo una mano davanti alla mia bocca, sospiro intensamente… il secondo orgasmo sta per arrivare, lo sento in punta… non mi trattengo e vengo, stavolta sento qualche schizzo uscirmi dalla fica e mi stupisco… continua a penetrarmi finché non finisco e così mi dice di alzarmi in piedi… ubbidisco e mi inginocchio, lo succhio per le ultime volte, lui si alza e mi viene in faccia… i fiotti sono tali da farmi chiudere gli occhi e la bocca, mi inonda la faccia… mi dice di aspettare un attimo e con un pezzo di carta aiuta a ripulirmi.

Quando ha finito mi alzo in piedi… dice che ha uno stimolo e io capisco al volo. Lo porto con me in doccia, non voglio che sporchi il pavimento… ci vuole un po’ ma quando succede è magnifico… la pioggia dorata mi bagna il viso come un fiume in piena, il suo odore forte è così inebriante per me che mi riaccendo… tutta me stessa scalpita… inevitabilmente devo rifarmi la doccia… lo faccio uscire, lui si riveste e scappa, io mi lavo… esco dalla doccia soddisfatta raccogliendo minigonna e mutandine… quando torno in camera i suoi vestiti non ci sono più.

Sospiro e raccolgo da terra la magliettina col reggiseno. Mi rivesto cambiando le mutande e vado in salotto. Fabio mi guarda e mi saluta seduto al divano intento a leggere… se n’é andato… chissà se mi ricapiterà ancora un’esperienza del genere.

Ancora oggi a ripensarci mi vengono i brividi.

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