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Prima esperienza…cuckold

By 29 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano passate alcune settimane dalla due giorni di sesso sfrenato con Eleonora, la ragazza di provincia tanto delicata quanto troia (vedi racconto “Faccia d’angelo provincia inferno”) e l’arrivo imminente dell’estate e delle vacanze ci aveva di fatto allontanati. Qualche messaggio, qualche telefonata, un rapido aperitivo, ma nulla di piu. Fu in quel periodo, complice la solita apatia figlia della provincia che cominciai a frequentare la compagnia di un amico collega di studi. E fu in quella compagnia che conobbi Tiziana, una moretta tutto pepe che mi colpi subito per fascino e portamento. Era completamente diversa dalle ragazze che avevo frequentato fino a quel momento. Carattere deciso, per nulla timida quando si trovava in compagnia di altre persone, estroversa e maledettamente accattivante con la battuta sempre pronta. Anche fisicamente Tiziana si differenziava non poco dalle mie ex. Se fino a quel momento avevo sempre avuto ragazze acqua e sapone (almeno nell’apparenza), con lei cambiai completamente strada e canoni di bellezza. Capelli nero corvino, alta non più di 1,58, carnagione scura (spesso la scambiavano per una ragazza latina) curve decise e sinuose con un sedere da colombiana. Anche nel vestire Tiziana era del tutto differente rispetto alle “altre”. Vestitini attillati, minogonne o shorts, jeans modello skinny che la fasciavano completamente, e poi… Un make-up sempre deciso e curato a far risalatare degli occhi scurissimi ed una bocca dalle labbra “piene”.
Entrammo suibito in sintonia, e dopo una settimana ci organizzammo per uscire da soli. Parlammo di tutto durante quella nostra prima sera. Parlammo di noi, dei nostri interessi, delle nostre passioni, di cosa ci piaceva e cosa ci infastidiva e la cosa che mi colpi, fu che sin da subito mi sembrò sincera e trasparente. Quella sera il discorso volse anche sull’argomento sesso, e poterne parlare liberamente con il sorriso sulla bocca, senza timidezza fu empatico. Tiziana mi parlo della sua ultima storia finita dopo 2 anni di tradimenti da parte del suo ex. Mi disse che non avendo un buon rapporto a casa, da un anno aveva deciso di andare a vivere con una sua amica, ma che si stava guardando intorno perch&egrave voleva un emancipazione totale e la convivenza, se pur con una amica, le andava stretta. Dopo quella sera cominciammo a vederci piu frequentemente, e il 9 Agosto (giorno prima della mia partenza per le vacanze) facemmo finalmente sesso. Eravamo in macchina, parcheggiati sotto casa sua ed eravamo rientrati da poco da una cena con altri amici. Avevamo bevuto abbastanza, ci eravamo stuzzicati durante tutta la sera con sguardi e carezze fugaci. Eravamo decisamente vogliosi l’uno dell’altra. Eravamo arrapati. Ci baciammo appassionatamente con tanta lingua, un bacio che semmbrò durare una vita. Ci toccammo, ci accarezzammo, mentre la condensa generata dall’afa rendeva i vetri dell’auto opachi e inpenetrabili agli sguardi dei curiosi che passavano di la. Non parlammo praticamente mai in quell’oretta che trascorse dal bacio alla fine dell’amplesso. Istintivamente ci buttammo sul sedile posteriore della macchina, io seduto e lei sopra di me. Le nostre bocche aderivano l’una all’altra mentre i nostri sessi ancora coperti dai vestiti facevano conoscenza entrando a contatto. Le sue mani correvano dappertutto sul mio corpo. Mi sbottonò i jeans, spinse con le mani verso il basso per farli scendere lungo le gambe, scosto l’elastico dei boxer e mi afferrò, decisa, a pugno chiuso. Anche io, mentre mi godevo quel massaggio conoscitivo, inizia a spogliarla. Le tolsi gli shorts e mi ritrovai tra le mani due chiappe toste e piene incorniciate da un leggero e striminzito perizoma nero. La sua mano decisa continuava a darmi piacere senza sosta, sentivo la cappella imperlata di gocce umide di pre-sperma e la voglia di penetrarla era davvero tanta. La spia della mia resistenza incominciò a lampeggiare convulsamente nel cervello e non resistetti più. Feci scivolare Tiziana sotto di me, capovolgendola con forza, le scostai il sottile lembo di stoffa che appena la copriva intimamente dal mio sguardo famelico e la penetrai con due dita. Era fradicia e gia schiusa, pronta per ricevermi. Cercai con l’altra mano, quella non impegnata nella masturbazione, i miei pantaloni per raccogliere dalla tasca un profilattico, li trovai, frugai nella tasca e finalmente afferrai la carta contenente il condom. Continuammo a rimanere in silenzio, nell’abitacolo si udivano soltanto i nostri ansimi e si sentiva sempre piu forte l’odore del sesso. Mentre io indossavo il preservativo lei guardandomi si sfilo il perizoma e lo fece con accattivante e famelica voglia. Aprì le gambe poggiandone una sullo schienale del sedile del passeggero e tenendo l’altra leggermente flessa perpendicolare al sedile posteriore. Quello era il suo gesto eloquente che stava a significare
-Che aspetti!? SCOPAMI!-
mi tuffai su di lei ed entrai subito, facendoglielo sprofondare fin nella pancia. La vidi strabuzzare gli occhi (non per la dotazione, ma per l’impeto che avevo usato nel penetrarla), la sentii godere decisa e con altrettanta decisione inizia a scoparla.
Anche la missionaria se fatta bene e con voglia può dare molte soddisfazioni.
Aumentai il ritmo, uscivo quasi del tutto per poi riaffondare in lei, e nel silenzio irreale del posto potevamo udire lo sciaquettio dei nostri sessi che vogliosi iniziavano a conoscersi. Cambiammo piu posizioni passando dallo smorzacandela alla pecorina, e la sua fisicità minuta mi permetteva di lavorarmela bene, con molta comodità nonostante l’auto non fosse certo un suv. Tiziana quella sera venne mentre a dog style la sbattevo con vigoria e “violenza”,
io da par mio, me ne venni nello stesso frangente, uscendo da lei velocemente per sporcare con il mio sperma quello splendido lato B.
Rimanemmo a parlare della serata, mezzi nudi, per un altra mezzora, lei fumò una sigaretta, io la ascoltavo interessato e ammaliato da tanto fascino. Capii, proprio dopo aver fatto sesso, che quella ragazza, cosi tanto diversa dalle altre, mi prendeva in un modo pazzesco, generando in me una sensazione primordiale di possesso e vanto. Tiziana poteva diventare per me, da quel momento, un trofeo da esibire, con tanto di applausi da parte di amici e avventori vari.

continua[…]

per considerazioni:
south_bank77@yahoo.it Dopo quella nostra prima nottata di sesso, partii. Le mie vacanze durarono 20 giorni e il pensiero che al ritorno qualcosa tra me e Tiziana potesse essere cambiata mi infastidiva.
-E’ una bella ragazza, appariscente, potrebbe aver trovato già qualche altro gallo che le gira intorno-
pensavo, scoprendomi, per la prima volta in 27 anni, geloso. Nemmeno con Valentina, la mia ex ragazza storica, quella che era riuscita a farmi innamorare e con la quale ero stato “fidanzato seriamente” , avevo vissuto quella sensazione strana di sana gelosia.
La vacanza trascorse velocemente, Tiziana la sentii 2 volte per telefono in 20 giorni, e in quei pochi minuti passati a chiacchierare a migliaia di km di distanza nulla mi fece pensare che qualcosa potesse essere cambiato tra noi. Del resto eravamo attratti l’uno dall’altra e ci stavamo frequentando da cosi poco tempo che nulla poteva mettere in discussione la voglia reciproca di continuare a conoscersi.
Tornai a Roma e la sera stessa, nonostante la stanchezza causatami dal jetlag volli vedere subito Tiziana. Andammo a mangiare una pizza e per tutta la durata della cena non facemmo altro che raccontarci le nostre vacanze vissute separatamente. Ci raccontammo tutto, confidandoci anche le sensazioni che alcuni incontri fatti in quelle due settimane ci avevano suscitato. Tiziana mi parlò di un animatore molto carino conosciuto nel villaggio siciliano dove era stata con una sua amica. Mi raccontò di come questo tizio ci aveva provato per tutta la settimana, e di come, nonostante lo trovasse affascinante, non era voluta cadere nella sua rete perch&egrave impegnata a pensare ad altro. Di nuovo fui assalito da quella strana sensazione di gelosia
-Chi mi dice che sta raccontando una bella, ed il tipo invece se la &egrave portata a letto ?-
Era il pensiero che mi annebbiava il cervello.
Lei continuava a parlare, a raccontare della sua vacanza, del mare splendido della Sicilia, di quanto aveva mangiato bene, mentre io mi rodevo il fegato immaginandomela nuda e scopata dall’animatore. La cosa strana però fu, che mentre il pensiero di essere cornuto mi offuscava il cervello, il cazzo si faceva duro, complice quella strana percezione che in fondo in fondo, pensare al mio trofeo in bichini ammirata da altri uomini non mi dispiaceva. Mi faceva incazzare rendendomi geloso, questo si, ma allo stesso tempo quel pensiero immorale mi eccitava.
Riprendemmo la nostra relazione da dove la avevamo lasciata 20 giorni prima. Riprendemmo ad uscire più frequentemente e più frequentemente prendemmo a fare sesso. Ogni volta che scopavo e venivo scopato da Tiziana, imparavo qualcosa di nuovo su di lei, sul suo carattere, sulla sua persona, e tutto questo rendeva la storia sempre piu intrigante.
Non c’era giorno in cui non notavo le differenze tra lei e le altre donne che avevo avuto.
Sempre curata nei minimi dettagli, anche se uscivamo soltanto per andare a fare due passi. Mai in disordine quando passavo a trovarla a casa anche solo per un saluto. E poi quella eccezionale capacità di scegliere la biancheria intima. Vidi indossare a Tiziana della lingerie che non credevo nemmeno esistesse, e ogni volta che spogliandola scoprivo un capo nuovo, lei mi fissava maliziosa, con irriverenza e spudoratezza, come a voler dire
-ammira la tua donna-
Passarono altre due settimane, l’estate volgeva al termine, le nostre giornate avevano ripreso il ritmo scandido dalla routine. Lavoro, casa, aperitivo, casa, lavoro ecc ecc. e Tiziana mi prendeva sempre di più. Ero rapito dal suo essere donna nonostante la giovane età (27 anni come me)
Scoprii che non disdegnava guardare un film porno in mia compagnia, e rimasi piacevolmente stupito nel vederla eccitata ed interessata mentre navigavamo su qualche sito noto di appuntamenti tra coppie. Sbirciavamo i profili, guardavamo le foto di coppie e singoli/e e poi commentavamo tra noi quello che stavamo vedendo
-Bella questa ragazza-
-Molto prestante anche lui- risatina e ammiccamenti e via a sfogliare altri link
-Guarda che completino carino- linguetta tra i denti e mano ad accarezzarmi una gamba
-Oddio che schifo!! Esistono ancora uomini che amano la fica così pelosa e donne che non si depilano ?- faccia eloquente a mostrare disgusto, risate sguaiate e via sull’immagine successiva
-Ti piacerebbe vedermi cosi ?- la foto ritraeva una ragazza giovane, sui 30 anni, completamente nuda, gambe aperte e fichetta completamente rasata
-Preferisco la strisciolina che lasci tu sul monte di venere, ma si potrebbe provare- risposi, ricevendo un bacio appassionato con tanto di braccia intrecciate intorno al collo
-Mi piaci perch&egrave sei sempre aperto a nuove esperienze- sorrise e continuò a far scorrere le pagine di quel noto sito di incontri. Ad un certo punto la sua mano prese ad accarezzarmi con più enfasi, mentre sul monitor del pc campeggiava una foto di una donna inginocchiata, intenta a succhiare un grosso cazzo ed in basso all’immagine si leggeva una didascalia
-la mia troia ed il suo amico. Lei lo succhia ed io la guardo eccitato- ancora più in basso c’era la scritta cuckold che specificava la categoria di esibizionisti che stavamo guardando. Non parlammo, non dicemmo nulla, e senza sfogliare altre immagini cominciammo a fare petting.Stavo scoprendo il grado di disinibizione che accompagnava il modo di esere della mia nuova ragazza.L’Autunno aveva preso il posto dell’estate, ma il clima fuori lasciava presagire che l’estate ed il caldo avevano ancora molto da dire in quell’ormai lontano 2003.
-Stasera usciamo con dei miei vecchi colleghi di lavoro che non vedo da un po’, vieni vero? Gli ho parlato di te e non mi va di andare da sola-
Quel “gli ho parlato di te e non mi va di andare sola” mi fece sentire per la prima volta da quando l’avevo conosciuta parte di una coppia. Mi fece sentire parte di un progetto, anzi, semplicemente mi fece sentire fidanzato. Era così? Eravamo diventati una coppia?
Le dissi che sarei stato della serata, ma non senza farmi delle pippe mentali su quello che sembrava essere il nostro nuovo status di coppia a tutti gli effetti.
Mi preparai ed uscii per raggiungere Tiziana nel suo appartamento, portai con me uno zainetto con dentro il cambio per il giorno dopo, visto che ormai quando andavo da lei nel pomeriggio finivo con il passare la notte a casa sua. Ci incontrammo al bar vicino casa per un aperitivo prima di andare a cena e non appena la vidi, in mezzo ad un capannello di persone (suoi vicini di casa)
strabuzzai gli occhi. Vestitino rosso attillato che terminava a metà coscia, sandalo nero con tacco 10, capelli tirati all’indietro e raccolti in una coda ampia, rossetto rosso , ombretto ben disteso sulle palpebre e matita nera ad allungare gli angoli degli occhi. Un incantevole troia. Mi feci largo tra alcune persone che consumavano i loro campari al bancone del bar, Tiziana mi vide e si mosse venendomi incontro, cosi facendo non pot&egrave non ancheggiare e gli occhi degli “amici” non poterono che stamparsi sulle sue natiche. La sensazione forte di gelosia ed eccitazione si impadronì di nuovo del mio ego, al punto che stavo per dire qualcosa ad un ragazzo che oltre a guardare il culo della mia donna, commentò con un suo collega pippaiolo in modo poco garbato. Tiziana mi salutò, poi si girò decisa verso il ragazzino in odore di pubertà e fulminandolo con lo sguardo lo mise al suo posto. Mi rilassai evitando cosi di dover discutere con mezzo quartiere, uscimmo in strada e Tiziana sorridendo mi disse
-non farci caso- annuii ancora visibilmente irritato, poi la baciai, le tastai il culo con vigore e tornando a fissarla sorrisi
-Vuoi che vada a cambiarmi ?-
-Se lo fai allora si che mi incazzo sul serio-
sorrise e mi baciò di nuovo
-Stasera non ho casa libera- mi disse fumando l’immancabile sigaretta
-Cristina non &egrave più andata a casa dei suoi e quando c’&egrave lei non mi va di farti salire. Ti dispiace?-
La delusione si impadroni dei lineamenti del mio viso. Avevo programmato nella mia testa tutta la serata e sinceramente mi ero stufato di dover ogni volta farmi delle sveltine in macchina
-Deluso ?-
-Un po!-
-Come mai ?- si avvicinò accarezzandomi il collo e passando un dito lungo la mia bocca
-Perch&egrave avevo in mente di prenderti tutta la notte- sorrise e mi sputò del fumo sul viso
-Ho sistemato su in terrazza-
-In terrazza?-
-Si!- spense la sigaretta e la buttò
-Ma scusa la terrazza del vostro palazzo non &egrave condominiale ?- domandai basito
-Esattamente, ma io e Cri abbiamo le chiavi. Ho portato su delle coperte e delle candele, due cuscini ed una bottiglia di vino. Quando torniamo se ti va, possiamo passare la notte in terrazza-
Fantastica donna, aveva organizzato tutto pensando ad un piano B. Ovviamente le dissi che non vedevo l’ora, poi aggiunsi che vestita cosi mi aveva lasciato senza parole e le descrissi anche lo stato di agitazione determinato dalla gelosia.
-Non devi essere geloso, sono tua- e mi baciò
Arrivarono i suoi colleghi che erano le nove passate, andammo in un ristorante non lontano da casa di Tiziana e la serata si mostrò da subito divertente. Gli ex colleghi di Tiziana erano molto simpatici, alla mano, e mi trovai subito a mio agio. Mi cantarono le lodi della mia nuova ragazza e uno di loro, quello diciamo cosi più sveglio, non mancò di fare apprezzamenti sulla mise scelta da Tizzy per la serata. All’ una di notte eravamo di nuovo sotto casa a baciarci, vogliosi finalmente di passare la notte insieme. Mi ricordai che non avevo preservativi e lo dissi a Tiziana con un po di angoscia, terrorizzato dal fatto che rischiavo di far terminare quell’aurea di erotismo che si era impadronita di noi.
-Vieni in fondo alla strada c’&egrave una farmacia con il distributore- mi prese per mano e mi guido. Prendemmo una scatola di “seta” ultra sottili ultra sensibili e tornammo indietro. Salimmo le scale del palazzo, lei davanti ed io dietro che la palpavo. Tirò fuori dalla borsa le chiavi della porta in ferro del locale lavatoio-stenditoio, aprì l’uscio e ci dirigemmo verso un altra porticina sempre di ferro.
-Aspetta qui- mi disse aprendo l’altra porticina. Passarono un paio di minuti e la vidi ricomparire con in mano una borsa da palestra, richiuse la porta mi prese per mano e mi portò al centro del terrazzo. Aprì la borsa e mi passò prima una trapuntina da stendere in terrà, poi due cuscini del divano ed infine un altra copertina da metterci sopra nel caso si fosse alzato il vento
-Vieni- si sedette in terra e mi guidò verso di lei con la mano. Mi sedetti accanto a lei e le nostre lingue subito si cercarono
-Apri il vino- lo feci
-I bicchieri?-
-Ci attacchiamo- mi tolse la bottiglia e bevve, poi si avvicinò con la bocca alla mia e mi baciò passandomi il vino
-Buono vero?- ero immobile, eccitato, stupito dal suo modo di fare sensuale e deciso. Si alzò mettendosi di fronte a me, prese le mie mani e se le portò sui fianchi, il silenzio piombò intorno a noi. La guardavo dal basso verso l’alto mentre lentamente con le mani faceva salire il vestitino fino ai fianchi. Passò la lingua sulle labbra, e mi fissò aspettando un mio movimento. Ero rapito dal suo atteggiamento e ancor di piu dalle mutandine che aveva scelto per la serata. Un perizoma non classico, ma particolare. Aveva infatti tre raggi di stoffa che partivano dai lati del lembo di tessuto che copriva la sua intimità, mentre nella parte dietro partiva una sottile striscia che percorreva verticalmente il solco delle natiche. Nonostante il buio in cui eravamo immersi, grazie alla trasparenza di quel tessuto color bordeaux, riuscivo a scorgere la sottile peluria curatissima che si stagliava lungo il monte di venere.
-Sei stupenda- riuscii a dire con la voce rotta dall’emozione di averla davanti a me carica a pallettoni. Accarezzai quel culo per alcuni minuti, nel mentre la baciavo sulla pancia e giocavo con il piercing che aveva sull’ombelico. La mia lingua calda ed umida percorse la sua pelle scoperta, scese seguendo i contorni ricamati delle mutandine e giunta a metà strada si fece largo sotto il tessuto velato, andando a cercare il tanto agoniato miele. La leccavo con difficoltà, ma le mie mani sul suo sedere, l’afa e il tentativo un po goffo di leccarla intimamente la stavano conducendo ad un grado di eccitazione da acme. Liberai la mia lingua dalla morsa delle mutandine e con le labbra della bocca chiuse a bacio presi a stuzzicarla sulla fica, sempre senza toglierle l’intimo. Il suo ansimare si fece più acuto e con le mani mi accarezzo la testa, mi invitò ad osare ed io non mi tirai certo indietro. Aiutandomi con le dita scostai il perizoma, liberando le sue labbra gonfie e leggermente aperte, dalla stessa morsa che aveva imprigionato poco prima la mia lingua. Con la lingua tenuta ben aperta leccai con decisione ed avidità quella piccola ostrica, surgendo finalmente quel tanto agoniato nettare di donna. La reazione fu istantanea, le sue mani andarono con forza sulla mia testa e mi spinsero verso il suo bacino che con lo stesso impeto mi veniva incontro. La leccai come mai avevo leccato una fica prima. Con foga, con voglia, con avidita e come mi disse poi lei, con arte. Rimanendo in ginocchio la feci voltare, sempre facendola rimanere in piedi sui suoi tacchi a spillo. Le spostai per bene la parte di perizoma che si incastonava tra le natiche, la invitai a piegarsi leggermente cosi da poter avere fica e culo a portata di lingua e ripartii, abeverandomi a quella fonte di pura essenza. Alternai leccate lunghe e profonde a veloci colpi di lingua sulla clitoride, poi passai a spingere la lingua in fondo come fosse un piccolo cazzo, per poi dedicarmi anima e…lingua al suo buchino piu stretto. Tiziana ansimava e spingeva il culetto verso di me, e quando dalla fica passai a leccarla piu intimamente sull’ano, iniziò a masturbarsi accarezzando con due dita la sua clitoride gonfissima. Mi alzai dietro di lei, cingendola con le braccia appena sotto il seno, girò la testa verso di me senza smettere di toccarsi e ci baciammo.
-Mi piace il mio sapore- mi sussurrò all’orecchio, cercando di nuovo la mia lingua
-Mi piace assaggiarmi dalla tua bocca!- anche la sua voce, solitamente decisa e perentoria, divenne roca e leggermente atona. Spostai la sua mano dalla fica e la sostituii con la mia, sempre standole dietro e senza smettere di baciarla. Le sue mani divennero tentacoli e non so come riuscì, stando girata, a sbottonarmi i jeans. Si girò piantandomi la lingua completamente nella bocca, e con decisione mi abbassò i pantaloni
-spogliati dai, ti voglio tutto nudo- ubbidii e lei fece lo stesso sfilandosi il vestito, restando in intimo. Ci sdraiammo sulla coperta che Tiziana aveva portato in terrazza, mani e bocche continuavano a cercarsi impazienti, si mise a cavalcioni sopra di me e prese a muovere il bacino. La guardai in volto, seduta su di me mentre si muoveva, mentre la sua fica strusciava sul mio cazzo. Aveva gli occhi chiusi e l’espressione di chi vuol solo provare piacere. Scese da cavallo strusciando fin sulle mie caviglie, prese l’elastico dei miei boxer stretti e lo abbassò, tirandoli via. Vidi la sua chioma corvina scendere verso il mio addome e poi…Poi provai solo piacere. La sua bocca ingoiò completamente la mia carne, la sua lingua giocò con il mio glande, la sua saliva colò fin sopra il mio scroto. Un pompino voluttuoso, pornografico, pieno di enfasi e perversione. Tizzy mi sbocchinava e si toccava. Era bellissima. Era bellissimo vedere la sua sagoma, la sagoma della sua testa che si alzava e si abbassava sul mio cazzo
-Ti piace ?- mi chiese stando seduta e menandomi la minchia
-Sdraiati- le dissi, e afferrandola per i fianchi la feci adagiare supina sul plaid. Indossai il profilattico e con forza stando teso sulle mie braccia la penetrai sino in fondo
-Così, forte, spingi forte- mi guardava con gli occhi colmi di passione e piacere ed io non mi risparmiai,continuando a scoparla forte. Nell’aria umida di quella notte di fine estate si sentì, ben distinto l’odore dolce-acre del sesso. Tiziana ansimava con sempre piu vigore, ed io assecondavo ogni suo rantolo, ogni suo spasmo vaginale, ficcandola con sempre piu vigoria
-Sto venendo!- mi urlò in faccia e dopo poco sentii i suoi muscoli vaginali contrarsi intorno al mio cazzo. Ero sudato, sentivo la stanchezza sulle braccia, ma percepire quello stato di trance in cui vertiva la mia donna, uno stato che le partiva dalla testa impegnando la sua fica fu delirante. Non capii piu nulla, volevo solo scoparla. La feci girare pancia sotto, mi misi sopra di lei e senza permetterle di mettersi a ‘quattro zampe’ la penetrai con forza
-Cosi Ste!- escalmo con voce fioca
-Mi senti ?- non cercavo conferma, lo so che mi sentiva, ma volevo che fosse lei, con la sua sensualità e porcaggine a dirmelo
-Ti sento Ste! Cosi lo sento fino in gola!- A quelle parole non resistetti, uscii e le sborrai sul culo, sulla schiena e le imbrattai parte della sua chioma corvina
-Sporcami cosi amore, sporcami…- Tiziana era partita come mai prima, ed il sentirla cosi porca e femmina fece si che il mia cazzo non accennasse minimamente ad ammosciarsi. Ci sdraiammo uno vicino all’altra sulla coperta che serviva da giaciglio per l’oocasione. Tiziana rimase pancia in giù ed io mi sdraiai sul fianco, accarezzandola con la mano nel tentativo di spalmare sulla sua pelle olivastra il mio nettare. Tra una carezza e l’altra i nostri sguardi si incontrarono più volte, poi Tizzy si girò di fianco assumendo la mia stessa posizione
-Hai preso qualcosa stasera ?- di nuovo quel sorriso malizioso mentra la sua mano ripreso a toccarmi il cazzo duro, che non aveva preso minimamente in considerazione l’ipotesi di ammosciarsi
-Sei tu che mi fai queste effetto-
-Wow- la sua mano chiusa a pugno scendeva lenta lungo la mia carne. Con le dita accarezzava le vene in rilievo, mentre con il pollice sfiorava la cappella pregna ancora di seme
-Alzati- mi ordinò perentoria ed io eseguii. La posizione che all’inizio della nottata aveva visto lei in piedi ed io in ginocchio intento a leccarla e succhiarla si era rovesciata. Mi fissava dal basso della sua posizione, cercava i miei occhi e mi accarezzava soavemente le palle. Sentii la sua mano impalmare per bene i testicoli, sentii il suo dito medio accarezzarmi subito sotto le palle per poi procedere tra le chiappe. Non mi irrigidii, quella carezza mi stava dando piacere, ma temevo (o forse no) che, dato il suo stato di estremo arrapamento, quel dito potesse violare un posto che nessuna aveva mai violato. Non lo fece, si limitò ad avvicinare la bocca per ingoiarmi completamente. Chiusi gli occhi per godermi quel massaggio egregiamente eseguito con la bocca, poi percepii una sensazione strana come se Tiziana tenesse qualcosa tra le labbra e che aiutandosi con la lingua passava sul mio glande. Aprii gli occhi e la vidi. Aveva un preservativo in bocca e aiutandosi con le mani me lo stava facendo indossare.
-Sdraiati- ormai dalla bocca di Tiziana uscivano solo ordini per me. Ubbidii e lei subito si sedette sul mio cazzo teso rimanendo ben salda sui suoi tacchi. Quella era la posizione preferita di Tiziana, aiutata dal suo 1,58 cm di altezza riusciva a scendere completamente stando seduta sui tacchi a spillo. Le afferrai i fianchi ma mi fermò
-Ora ti scopo io!- su e giu, su e giu, proprio come quando in palestra si passa il tempo a fare squat oppure gli affondi per rassodare i glutei. Sentivo benissimo la sua fica riempirsi di me, sentivo quando contraeva i muscoli per imrpigionarmi, sentivo la sua voglia di esplodere sentendosi piena. Allungò due dita (indice e medio) verso la sua fica e tirando indietro la testa prese a masturbarsi, accarezzando ritmicamente la sua clitoride. Non ci volle molto, l’orgasmo la raggiunse impetuoso travolgendola, lasciandola senza fiato accasciarsi su di me. Le accarezzai la schiena, il culo, e rimanendo dentro di lei iniziai a muovermi dandole dei colpi decisi dal basso verso l’alto. Mi baciò mentre la scopavo con parsimonia. Dentro e fuori. Fuori fino alla punta e dentro fino alle palle. Andammo avanti per una decina di minuti, fin quando esausta Tiziana si alzò, rimettendosi sulle ginocchia
-Vieni- mi avvicinai e me lo prese in bocca con il preservativo
-Sa di gomma, togliamolo- sfilò il profilattico tenendolo in mano e con l’altra mi segava mentre mi succhiava
-Sto venendo tesoro- l’avvertii rantolando e ansimando, ma Tiziana non si fermò
Le scaricai nella bocca una quantità di proteine che non pensavo nemmeno di avere.
Esausti ci sdraiammo uno di fronte all’altro, abbracciati e il sonno prese il sopravvento. Dormimmo fino dopo l’alba, quando fui svegliato da Tiziana intenta a vestirsi
-Dove vai ?-
-Scendo di sotto, devo andare in bagno- Anche io era tutta la notte che mi trattenevo e di certo non potevo espletare i miei bisogni in una terrazza condominiale
-Scendo anche io-
-C’&egrave Cri ancora di sotto e non posso farti entrare, farebbe troppe domande…-
-Vado al bar qui sotto, faccio colazione e vado in bagno. Non posso mica farla qui- ridemmo come due scemi e lasciammo la terrazza
-Ci rivediamo di sopra, prendi le chiavi- Tiziana mi lasciò le chiavi ed io lasciai lei andare a casa. Impiegai una decina di minuti tra la colazione ed il bisogno fisiologico, poi tornai in terrazza e verificai che Tiziana non era ancora salita. Aspettai alcuni minuti sulle scale, senza aprire la porta, poi sentii dei passi e affacciandomi sulla tromba delle stesse vidi Tiziana salire. Si era cambiata, aveva tolto il vestitino rosso che portava la sera prima e si era messa degli shorts bianchi. Anche le scarpe non erano piu le stesse e sopra aveva optato per una maglietta a canottiera in lycra che ne metteva in risalto le forme
-Ti sei fatta la doccia? Sono 20 minuti che aspetto qui- esagerai
-Cri mi ha chiesto dove sono stata questa notte-
-E tu cosa le hai inventato ?-
-Che ero con te-
-E cosa le hai detto ora che ti ha vista riuscire ?-
-Nulla, &egrave la mia coinquilina mica mia madre- aprii la porta e tornammo in terrazza, che ora con la luce del sole si mostrava in tutto il suo squallore. Un lavatoio con le lenzuola stese qualche metro più in la rispetto a dove avevamo consumato la nostra notte di passione. L’intonaco sui muri perimetrali era quasi del tutto staccato, le porte che chiudevano il vano scale ed il vano contatori dell’acqua erano quasi completamente arrugginite, il pavimento composto da un cotto scadente era in diversi punti smussato e pericoloso. Notai anche che il ‘nostro’ palazzo (una palazzinetta costruita negli anni 70 di 3 piani) era più basso rispetto agli altri che lo circondavano.
-Che guardi ?- Tiziana mi buttò le braccia al collo e mi baciò
-E se qualcuno stanotte ci avesse visti ?- le domandai continuando a guardare la diversità architettonica dei palazzi intorno
-Al buio ? Di notte ? Al massimo possono averci sentiti- A Tiziana sembrò non interessare la mia osservazione e continuò a baciarmi prima di invitarmi a sdraiarmi di nuovo con lei sulla coperta. Non pensai piu allo squallore della terrazza, ai palazzi intorno e ad eventuali vouyer, la accarezzai, le palpai il culo e con rinnovata voglia le sbottonai i calzoncini. Anche l’intimo non era più lo stesso ed il posto dello strano perizoma indossato fino a poche ore prima, era stato preso da un grazioso perizoma bianco completamente trasparente. Le mie mani si insinuarono subito sotto il nuovo capo di lingerie, accarezzai il praticello curato fino a giungere alla piccola clitoride che lentamente si induriva tra le mie dita. Tiziana ansimava e sfregava la sua fica sulle mie dita muovendo il bacino, persi il poco controllo che ancora albergava in me e le piantai due dita nella sorca già pronta
-ahhhhh!- ansimò. Mossi le dita ritmicamente dentro di lei, i suoi umori iniziarono a bagnarmi copiosamente il palmo della mano e non resistetti
-Perch&egrave non ti alzi e non ti appoggi al parapetto !?- Non disse nulla, temetti che potesse stranirsi, sentendosi in balia di eventuali sguardi indiscreti, ma non successe, Tizzy non si stranì, ma ubbidì. Si alzò, ancheggiando sui sandali con la zeppa in sughero, si diresse verso il parapetto più esterno del palazzo e poggiando i gomiti sul davanzale dello stesso mi offrì la visione delle sue terga. Si girò per guardarmi, per vedere cosa avrei fatto, e rimase immobile, in attesa. Ero in estasi. Presi subito dalle tasche un preservativo, lei nel frattempo si era girata con il viso a guardare verso la strada e verso il palazzo che aveva di fronte. Vidi i suoi capelli sciolti svolazzare colpiti da un refolo di vento, le arrivai alle spalle, la cinsi sui fianchi nel tentativo di aprire bene gli shorts, li abbassai fino alle caviglie e… Tiziana si voltò dopo un paio di minuti quando sentì la lampo dei miei pantaloni abbassarsi. Rimase con il suo sguardo immobile all’altezza del mio pacco. Mi osservò tirarlo fuori, vestirlo e mettere della saliva sulla punta del preservativo (saliva che ovviamente non serviva visto il suo grado di eccitazione, raggiunto con il ditalino, e vista anche la lubrificazione del quale era stato fatto oggetto il profilattico prima di essere imbustato), mi sentì posizionarmi dietro di lei, si voltò di nuovo dicendomi
-Scopami forte- passai il mio cazzo lungo quella spacca umida tre o quattro volte, poi la penetrai. La sentii gemere e la vidi inarcarsi per offrirsi meglio, la scopai assestandole dei colpi precisi e pesanti.
-Ti sento tutto amore- ed iniziò a muovero quello splendido culetto per venirmi incontro. Non so quanto durò quella scopata a 90 gradi, quello che so &egrave che diverse persone ci stavano guardando. Erano ormai le 10 del mattino di un giorno festivo e i condomini dei palazzi vicini erano svegli, intenti a svolgere i rituali mattutini che ci accompagnano quotidianamente.
-Forte, dammelo forte- Tiziana era completamente partita per la tangente, da come ansimava e stringeva le gambe riuscivo a percepire quando raggiungeva l’acme dei suoi orgasmi, mi resi conto che per quanto avessimo scopato alla grande la notte prima (e le altre volte) non l’avevo mai sentita e percepita godere cosi.
-Sei eccitata da matti !?- le dissi arrapato e curioso di sentire una sua eventuale risposta/confessione
-Si, sono arrapata da morire- mise entrambe le mani sulle sue natiche e allargandosi mi si offri ancora di più. A quel gesto cosi poco scontato iniziai a muovermi più velocemente come fosse un segnale, una richiesta. Le afferrai i fianche e la sbattei forte, con lo sguardo perso nel vuoto. Lei aveva abbassato la testa, appoggiandola quasi sul davanzale cosi io avevo a disposizione tutto il panorama che il quartiere mi offriva. Fu in quell’istante che notai due persone che da dietro una tenda sbirciavano verso la nostra terrazza. Il primo istinto fu quello di fermarmi. Mi feci duemila domande in un secondo ‘ e se conoscono Tiziana?- oppure -se conoscono la padrona di casa e glielo dicono ?- o ancora -se andando via li incontriamo di sotto?- poi mi venne da pensare -e se uno di loro stava ieri al bar ?- insomma mi balenò in testa una serie di interrogativi ai quali averi potuto dare altrettante risposte. Mi convinsi che una cosa potevo farla, ed era quella di avvertire la mia partner
Tizzy ci hanno visti-
Chi ci ha visto ?- continuava a muovere quello splendido culetto per farmi entrare tutto ed io la assecondavo
Dei tizi che abitano là di fronte-
Quei due al quarto piano ?- cazzo li aveva visti anche lei e non mi aveva detto nulla!? Le mie mani erano ancora sui suoi fianchi, ma avevo smesso di martellarla senza però uscire da lei
Li hai notati anche tu ?-
Sono li da quando mi hai fatta appoggiare sul parapetto. Anzi forse sono li da ieri notte- Si griò e mi guardò con il volto trasfigurato dall’eccitazione, abbozzò un lieve sorriso e con le mani si aprì ancora di più
Dai, fammi godere ancora- non capivo più nulla, quella situazione mi infastidiva un pochino, ma allo stesso tempo mi stava facendo scoppiare il cazzo. Ripresi a pomparla con decisione e lei, anche per attirare di più l’attenzione iniziò a godere più forte, fino al raggiungimento di un altro orgasmo. Notai i due uomini -li potevo vedere meglio e potei dargli un età approssimativa che si aggirava sui 45-50 anni- che avevano spostato la tenda e guardavano fissi verso di noi. Tiziana alzò la testa e guardò verso di loro, poi si girò verso di me mostrandomi la lingua vogliosa
Sborra!- un ordine deciso. Si girò verso di me, afferrò il mio cazzo, lo spogliò del condom e iniziò a segarmi, scappellandolo completamente dalla punta fin quasi ai coglioni. Non resistetti molto e quando lei capì che stavo per venire avvicino la mia punta gonfia all’altezza dell’ombelico, del piercing e la imbrattai copiosamente. Sentii i miei addominali contrarsi, le gambe cedere, le palle esplodere
Così dai Ste, così sporcami tutta- passò la mano sulla pancia e spalmò lo spalmabile, poi portò la mano verso la bocca e mettendosi di profilo con il sole che la baciava leccò lo sperma che aveva sulle dita e sul palmo della mano, dando vita ad uno spettacolo degno della miglior porno diva della storia. Sentimmo arrivare dei fischi dalla casa dei due guardoni. -Bravi!- ci dissero, facendo il gesto dell’Ok con le mani. Con Tiziana ci guardammo, ci biaciammo e poi scoppiammo anche a ridere.
-Cazzo sono le 11 devo andare a pranzo da mia sorella tra poco-
Non hai fatto colazione prima ?- le domandai mentre eravamo ancora appoggiati alla balaustra del terrazzo
No, speravo me la facessi fare tu, ma eri troppo preso dai nostri amici- sorrise furbetta e mi diede un pizzicotto sugli addominale ancora scoperti. La abbracciai teneramente
Andiamo- la presi per mano per andarcene, ma lei mi stupì ancora una volta
Aspetta- raccolse tutta la roba che aveva portato su quella terrazza, la mise nella borsa e poi…poi tornò al parapetto della terrazza, guardò verso il palazzo e salutò con la mano, mostrando ai nostri due ‘fans’ un sorrisino biricchino
Ecco ora possiamo andare- Scendemmo, la accompagnai a pranzo dalla sorella e me ne andai a casa, portando con me il ricordo di una due giorni di sesso sensazionale. Il mio cazzo rimase tra il duro ed il barzotto per il resto del giorno, al punto che la sera per provare a dargli tregua dovetti segarmi. Avevo trovato la mia dea del sesso.

Continua[…]

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Tizzy non smetteva mai di sorprendermi, nel bene e nel male. Quando stavamo insieme, poco importava se era giorno o se il sole era tramontato, ovunque ci trovavamo la passione ci travolgeva. A 27 anni &egrave normale avere gli ormoni a mille, ma mai mi era capitato di desiderare una ragazza in quel modo. Erano passati 4 mesi da quando ci eravamo messi insieme, era arrivato Dicembre e l’atmosfera natalizia si era impadronita delle strade di Roma, e di quelle del paesino dove vivevo. Una sera per una banalità discutemmo animatamente al telefono, ed era la prima volta che succedeva in quattro mesi. Normale, pensai. Tra coppie si litiga, mi era già successo con Vale, ma il discutere in quel modo mi faceva pensare e non poco alla piega che stava prendendo il nostro rapporto, e mi interrogavo. -A 27 anni volevo veramente un rapporto serio ?- lo so, &egrave stupido anche solo pensarlo, se si &egrave innamorati e si &egrave presi dall’altra persona, 27 anni sono come i 20 e uguali ai 40… Ma io fino a che punto ero preso da Tiziana ? Era solo una infatuazione ‘chimica’ ‘sessuale’ ?
Riuscii a dare una risposta qualche giorno dopo, il 6 Dicembre, quando, dopo aver cenato a casa mia (con i miei che lei ormai conosceva da qualche settimana) Tiziana mi disse che Cristina le aveva detto che doveva trovarsi un’altra sistemazione perch&egrave doveva ristrutturare l’appartamento dove convivevano da brave coinquiline, visto che aveva deciso di convolare a nozze con il suo ragazzo.
-A casa mia non torno, lo sai-
-E cosa pensi di fare ?-
-Sto cercando qualcuno con cui condividere l’affitto. Ho gia visto qualche appartamentino carino, ma da sola non posso pagarmi il mese per intero- Sudai freddo, mi aspettavo che la domanda faditica arrivasse da un momento all’altro -perch&egrave non vieni tu a vivere con me ‘ ed invece aspettai invano, Tiziana non solo non me lo chiese, ma decise di troncare il discorso. Facemmo l’amore sul divano, mentre i miei se ne erano andati a dormire, poi la riaccompagnai in quella che per qualche settimana sarebbe stata ancora la sua casa. Passarono due giorni, mi richiamò visibilmente amareggiata, chiedendomi di raggiungerla a casa ‘sua’ perch&egrave doveva parlarmi. Arrivaii lì che era buio, citofonai e Tiziana mi aprì il portone invitandomi a salire. Sulla porta trovai ad attendermi una stupenda ‘troia’ con indosso una neglig&egrave nera e ai piedi un paio di fantastiche decollet&egrave di vernice. Non mi disse nulla, mi prese per mano e mi porto in camera, ma non nella sua, bensì in quella della sua amica.
-Scopami- ormai quella parola era al vertice del nostro vocabolario. Il verbo scopare racchiudeva in se tutto quello che io e Tiziana volevamo essere come coppia. In un attimo mi fece rimanere nudo, con enfasi e passione mi prese in bocca e cominciò a succhiarlo, colpendo prima la cappella con la lingua per poi ingoiarmi per intero, fino ai testicoli, fino a vederla provata da conati di vomito per l’opprimente presenza del mio cazzo nella sua gola. Non aveva indossato intimo sotto la vestaglietta trasparente, si era preparata per bene, vogliosa e carica di me e per me. La feci mettere a 4 zampe sul pavimento, io in piedi dietro di lei la accarezzai tra le natiche e tra le grandi labbra, impugnai il mio cazzo e per la prima volta la chiavai senza preservativo. Più che chiavare quella sera la montai. Infatti rimasi in piedi dietro di lei, ginocchia flesse quadricipiti in tiro e cazzo ben piantato nella sua fica umida e calda
-Così Ste, fammi così…- ansimava e straparlava mentre io ad ogni affondo la sculacciavo
-Sborrami tesoro, sborrami tutta- mi implorava di riempirla e non nego che la voglia di sborrarle dentro piantando il mio cazzo gonfio fino al collo dell’utero era tanta, ma resistetti e una volta fuori di lei le girai intorno per venirle sulla e nella bocca. Fu una scopata veloce, ma piena di significati, colma di passione ed erotismo.
-Come &egrave stato farlo senza ?- le chiesi
-Ti ho sentito finalmente-
-Perch&egrave le altre volte…- stavo per domandare anche un po preoccupato di non essere stato all’altezza le altre volte, anche se non mi era mai sembrato di averla delusa in quel senso
-Non in quel senso Ste!- si affrettò a specificare
-Ti ho sentito mio, a pelle, senza muri…- mi baciò e si alzò per andare in bagno. Solo nella stanza della sua amica mi domandai il perch&egrave di quella serata, poi mi alzai per andare in cucina a bere e in un angolo del salone notai due valige pronte.
-Chi &egrave che parte Tizzy?- le gridai dall’altra stanza mentre lei usciva dal bagno
-Io parto- mi raggelai
-Non posso più stare qui, ieri ho anche discusso con Cri, ma le voglio bene e non voglio rovinare la nostra amicizia. Lei ha capito ed ha deciso di andare una settimana dai suoi per lasciarmi il tempo di preparare le mie cose-
-E dove pensi di andare ?-
-Non lo so, una mia collega mi ha detto che posso stare fino all’anno nuovo da lei e poi…-
-E poi?-
-Poi conto di trovare qualcuno con cui dividere un appartamentino- Non risposi, la invitai a vestirsi e la portai a casa con me. I miei erano ancora svegli quando ci videro arrivare con le valige. Non mi chiesero nulla, si limitarono a parlare di altro prima di ritirarsi per andare a dormire. Al mattino mentre facevamo colazione tutti insieme parlai
-Tiziana si fermerà per qualche mese da noi- I miei non dissero nulla, ma già lo sapevo che non avrebbero avuto nessun problema. Erano sempre state persone molto ospitali e per Tiziana avevano un debole anche se la conoscevano da poco tempo. Tiziana invece aspettò di essere sola con me per chiedermi cosa stessi facendo
-Sei sicuro Ste di volermi qui per qualche mese ? Ci conosciamo da poco, non vorrei che fosse una corsa incontro a qualcosa di più grande di noi-
-Quello che sarà sarà Tizià, ma non posso farti andare dalla tua collega senza avere certezze per il futuro. Stai qui intanto che continui a cercare qualcosa in affitto, poi vedremo nei prossimi mesi. Viviamo giorno per giorno- Mentre dicevo quelle parole mi sentivo già soffocare, nonostante stravedessi per quella ‘femmina’.
Tiziana si trasferì da me, in camera mia e non c’era notte in cui non scopavamo di brutto (tranne i fatidici giorni del ciclo). Un week end rimanemmo soli. Mio padre al tempo lavorava fuori da Roma e mia madre di tanto in tanto prendeva le ferie a lavoro per raggiungerlo in Emilia.
-Ste esco a fare shopping con mia sorella e mia zia, ci vediamo a cena- mi baciò sorridente con la faccia birichina. Io sbrigai un po di lavoro al PC per un cliente, poi preparai la cena, qualcosa di buono, ma che non fosse troppo sofisticato. Tiziana rientrò che erano le 20.00, la sentii aprire la porta e la sentii buttare la borsa sul divano
-Tesoro dove sei ?-
-In cucina- mi arrivò alle spalle, strinse il mio cazzo e mi baciò
-Vado a fare la doccia ci vediamo a tavola- mi leccò un orecchio e mi lasciò cucinare. Non la vidi più per i successivi 40 minuti, quando ricomparì in salone, era nel pieno della sua bellezza. Ci mettemmo seduti, mangiammo e non potei notare quanto fosse radiosa quella sera
-Ho comprato un po di regali per Natale…- sorrise come al suo solito
-Che mi hai regalato ?- le domandai come un bimbo di 6 anni che aspetta di scartare il suo giocattolo
-Vedrai- ed iniziò a mangiare.
La serata volò in un battito di ciglia. Mangiammo, vedemmo un film, navigammo un po sul portatile che usavo per modificare le foto che scattavo e poi ci accoccolammo abbracciati sul divano.
-Vai in camera e aspettami- si alzò sculettando e sparì in bagno. Ubbidii e andai in camera ad attenderla, sicuro che sarebbe ricomparsa con il mio regalo. Vidi la sua mano fare capolino sulla porta della camera, con le dita raggiunse il regolatore della luce, lo girò e lasciò che solo una lieve luminescenza si impadronisse della nostra alcova. Quando entrò sbarrai gli occhi. Indossava delle autoreggenti con una balza in pizzo nere, ed un body nero che le scopriva i fianchi e che dietro finiva tra le sue natiche proprio come un perizoma. Ai piedi portava le solite decollet&egrave nere di vernice. La scrutai estasiato
-Ti piace la mia mise ?-
-Bellissima! Sei bellissima e sexy- le tirai un bacio dalla mia posizione supina
-Non avevo mai visto un body cosi seducente-
-E’ un monokini- mi disse accarezzandosi i fianchi e le gambe con molta sensualità
-Ne ho anche a costume e al mare li indosso spesso- venne verso il letto mentre mi raccontava la storia dei suoi monokini. Procedette carponi verso di me e appena la ebbi a tiro le strinsi quelle due chiappe fantastiche
-E’ questo il mio regalo ?-
-Io sono il tuo regalo- mi spinse la lingua in bocca e mi spogliò. La sua bocca, come un guanto, prese a lavorarmi la cappella imperlata e lucida, scendeva e saliva con una voracità da troia consumata. Le sue dita accarezzavano le mie palle gonfie, e la bocca non mi dava tregua. Dovevo riprendere fiato per non venirmene subito, cosi la afferrai per i fianchi e girandola leggermente le feci capire che la volevo su di me a 69. Leccavo quella splendida ostrica succosa, godendomi quelle magnifiche succhiate di cazzo che si ripetevano a distanza di pochi secondi l’una dall’altra. Ci cibammo l’uno dell’altra, senza mai essere satolli.
-Scopami non ce la faccio più!- Tiziana si era messa a pecorina, faccia schiacciata sui cuscini e culo all’insù, invitandomi a sfondarla
-Con vero piacere tesoro- mi misi dietro di lei e per la seconda volta da quando stavamo insieme la penetrai senza condom. Glielo misi dentro di botto, facendola sobbalzare, spostando il lembo di body che le si infilava tra le chiappe. Spinsi forte, ritmicamente, aiutato dagli umori che le colarono lungo le gambe, verso le balze in pizzo delle calze
-Ti sfondo stasera-
-Si Ste, dammelo forte…- ansimava, godeva, ed io con lei. Provavamo a parlare, ad incitarci a vicenda con frasi sconce alternate a parole tenere, ma il godimento aveva raggiunto picchi idilliaci e spesso il fiato ci si spezzava in gola, divenendo un rantolo di piacere
-Aspetta- mi disse e vidi le sue mani portarsi dietro, verso il suo culo. Sbottonò il body e lo allacciò di lato, facendolo girare su di un fianco
-Cosi mi scopi meglio-
-Sei la mia troia- le accarezzai i lombi e glielo rispinsi tutto nella fica
-Sono la tua troia…sono la tua troiaaaa- godeva e e straparlava ormai prossima all’orgasmo. Non rallentai mai in quei venti minuti, anzi aumentai il ritmo a tal punto che a volte, avendo Tiziana la fica bagnatissima, scivolavo fuori colpendola tra l’ano e la fica stessa con la mia cappella gonfia all’inverosimile. Lo dovevo indirizzare nuovamente nel suo umido bosco e riprendere la monta. Non potevo, non dovevo e non volevo fermarmi, ma quando la sentii gridare il suo orgasmo al resto dei vicini, non resistei più… Uscii appena in tempo, ma non riuscii ad indirizzare la sborra sulla schiena o sul culo, cosi la imbrattai tra le labbra della fica, dentro la spacca, sulla clitoride, ed una bona parte di quell’abbondante schizzate fini anche sulle lenzuola.
-Cazzo!!- Tiziana portò subito le mani sulla fica sperando che la sborra non fosse finita troppo vicino al suo ingresso, ma era proprio lì che la avevo bagnata e sporcata
-Sei pazzo Ste!?- era seria, ma allo stesso tempo il suo viso trasmetteva godimento. Aveva goduto e poco importava se lo sperma era finito dove non doveva finire
Mi chiese di accendere la luce per controllare e quando lo feci mi ritrovai davanti uno spettacolo favoloso. Tiziana si era messa supina, aveva le gambe aperte e dalla mia posizione vidi la mia sborra colarle lungo la fica
-Dammi dei fazzoletti sbrigati- iniziai a sorridere mentre trafficavo nel cassetto per prenderle dei klinex
-Che cazzo ridi, non prendo mica la pillola…- anche lei ridacchiava, felice di aver goduto e di avermi portato lì dove aveva escogitato di portarmi sin dall’inizio. Sulla vetta del godimento.
-Guarda quanta ne hai fatta!- passò il fazzoletto sulla fica per detergersi, e mentre lo faceva si mordeva le labbra. Mi avvicinai e la bacia, le accarezzai il seno…
-Facciamo una doccia ?-
-Dopo. Ora vado a pulirmi bene, poi ti voglio ancora- si alzò mi strizzo l’occhio e andò in bagno. La notte andò avanti cosi. Scopammo ancora, con foga, con voglia, con porcaggine. Le sborrai un’altra volta sulla fica mentre a gambe aperte si faceva ficcare alla missionaria, e questa volta non contento del pericolo corso in precedenza, dopo la eiaculazione glielo ripiantai dentro e la sbattei ancora un po. Alle 3, esausti (mi aveva fatto venire ancora con la bocca mentre io la masturbavo lentamente titillandole la clitoride) andammo a farci una doccia e poi ci coricammo vicini, nudi e abbracciati. Al mattino mi svegliai con il cazzo in tiro. Cavolo mi aveva svuotato i testicoli e a distanza di poche ore il suo odore, la chimicità che ci faceva desiderare a vicenda, mi aveva riportato ad avere uno stato di libido indecente. Tiziana si era accoccolata su un fianco con la faccia rivolta al muro. Mi avvicinai a lei, posizionandomi all’altezza del suo sedere, presi il mio cazzo di marmo ed iniziai a strofinarle la cappella lungo il solco del culo, arrivando all’ingresso della fica. Quel mio armeggiare non fece tardare il suo lento risveglio
-Che fai?- mi disse con voce impastata, e con la mano mi accarezzò una gamba. Non le risposi, passai una mano davanti, le accarezzai la pancia nuda, l’ombelico con il piercing e scesi per raggiungere la meta
-Apri!- le ordinai perentorio e lei eseguì. La accarezzai lungo le grandi labbra con due dita (anulare e medio) raggiunsi la clitoride e la massaggiai, senza mai penetrarla la portai a bagnarsi, ad essere pronta per me ancora e ancora. Tiziana non parlò più, non disse più nulla, nemmeno quando sentì la mia cappella poggiarsi all’ingresso ed il mio cazzo scivolare dentro. Semplicemente si limitò a piegarsi in avanti, offrendosi. La scopai con passione, amore, gentilezza, come forse non la avevo mai scopata prima. Colpi lenti, profondi, dolci…
Se la notte prima ci eravamo apostrofati con epiteti eccitanti nel contesto, in quel momento non dicemmo nulla, stavamo facendo l’amore. Presi la sua gamba destra e la portai sulla mia anca, facendola sentire più esposta, più aperta. Con la mano le stringevo il seno tondo, sodo, perfetto…
-Tesoro sto venendo!- impugnò il mio cazzo, lo fece uscire dalla sua fica e dopo avermi smanettato per qualche secondo pot&egrave godersi la calda crema sulla fica e sulla pancia. Rimanemmo così e ci riaddormentammo abbracciati per qualche altra ora, stanchi, esausti, appagati.
In quel week end iniziò di fatto la nostra convivenza, che ci portò a vivere un esperienza nuova per entrambi. Il Natale passò velocemente come tutti i natali, e l’anno nuovo portò con se soltanto problemi. Tiziana, che si stava adoperando per trovare un altra sistemazione, perse il lavoro e la faccenda la rese non poco isterica e intrattabile. Io dal canto mio, preso da quella relazione cosi carnale e cerebrale, avevo accantonato molte priorità tra cui la mia professione e ciò ci portò a passare molto tempo a casa insieme. Non si poteva risolvere sempre tutto scopando, anche perch&egrave la convivenza con i miei non ci permetteva di farlo ogni volta come ci pareva, e per come vivevamo il sesso io e Tiziana, il ridursi a farlo la sera a letto stava diventando routinante e noioso. Ne parlammo più volte, provammo a mettere pepe con qualche stravaganza, ma spesso invece di venirci incontro ci scannavamo a parole. Dopo un paio di mesi, a fine Marzo, Tiziana iniziò un nuovo lavoro di ufficio grazie ad una sua vecchia collega che aveva cambiato da poco azienda e le aveva detto che stavano cercando una segretaria. La ripresa dell’attività lavorativa la rasserenò e anche al nostro rapporto giovò non poco. Ci riavvicinammo e ricominciammo a godere anche quando semplicemente facevamo l’amore tra le 4 mura della nostra camera. Per Pasqua, oltre al solito uovo di cioccolata decisi di regalarle qualcosa di accattivante. Andai in un negozio che conoscevo che vendeva soltanto lingerie firmata. Mi feci consigliare dalla proprietaria -una signora attempata con in viso i segni di mille battaglie- e acquistai una guepierre nera e bordeaux firmata ed un perizoma (della stessa marca) nero che dietro finiva, invece che con il solito lembo di stoffa, con una catenella intrecciata ad un gioiellino che si incastonava poco più su delle natiche, là dove si formano le fossette dei lombi. Tiziana rimase colpita dal regalo che le avevo voluto dare lo stesso giorno durante la sua pausa pranzo. Nel pomeriggio mi inviò un sms
-Stasera ceniamo fuori o già prenotato- La sera ci ritrovammo a casa, ci preparammo io in camera dei miei e lei in camera nostra ed uscimmo. Aveva indossato un tubino nero, stivali e calze nere. Andammo a mangiare in un noto ristorante sul litorale, poi facemmo una camminata sul lungomare, approfittando del primo caldo primaverile. Ci baciammo e come sempre lo facemmo con passione
-Ti voglio!- mi accarezzo sulla patta trovandomi, trovandolo, duro…
-Andiamo a casa allora…-
-Non ce la faccio ad aspettare fino a casa- mi accarezzò ancora
-Andiamo conosco un posto non lontano- mi prese per mano e mi portò di corsa alla macchina. Guidai seguendo le sue indicazioni e dopo una decina di minuti mi ritrovai in un parcheggio dell’Eur.
-Fermati qua- mi fece parcheggiare in un piazzale semi deserto, ai lati eravamo coperti dagli alberi e ad un centinaio di metri da noi c’era un’altra auto ferma. Tiziana scese dalla nostra auto, aprì lo sportello posteriore risalì in auto e mi guardo cercando il mio sguardo dal retrovisore. Stetti al gioco, la fissai mentre si mordeva le labbra, poi la vidi sollevare leggermente il sedere dalla seduta e puff…si alzò la gonna del vestitino mostrandomi le autoreggenti ed il perizoma che le avevo regalato la mattina
-Come mi sta ?-
-Divinamente- risposi scendendo dalla macchina per raggiungerla. Mi baciò mentre ero ancora fuori dalla macchina
-Fermo, non salire tesoro- rimasi in piedi, anzi con un piede dentro l’auto ed uno ben piantato sull’asfalto, Tiziana fece scendere la zip dei miei pantaloni, liberò il mio uccello e via, tutto in bocca. La sua testa si muoveva ritmicamente guidata dalla mia mano, avevo chiuso gli occhi e mi godevo quel bocchino monumentale.Lo succhiava, leccava, slurpava, poi lo tirava fuori mi segava per qualche secondo così da renderlo lubrificato con la saliva e poi giu, lo riprendeva facendolo scendere verso la gola. Tiziana mi aveva messo comodo, infatti aveva abbassato i miei pantaloni ed i miei boxer, e l’aria fresca della notte sul sedere mi dava ancora piu brio. Nel frattempo la macchina che avevo visto appena arrivati aveva preso a muoversi con forza, segno che i due amanti all’interno stavano scopando alla grande.
-Laggiù ci stanno dando dentro alla grande-
-Dove?- mi chiese passandosi il cazzo sulle labbra
-Nella macchina parcheggiata là- indicai in direzione della classe A.
-Tra poco ci diamo dentro anche noi- mi baciò la punta del cazzo e mi accarezzò le palle, con l’altra mano si allungò verso la sua portiera e la aprì
-Sono stata eccitata tutto il giorno grazie al tuo regalo- scese dall’altra parte senza abbassare il vestitino, con la mano mi fece segno di raggiungerla
-Sono dovuta andare in bagno a pensarti..-
-Ah si ?-
-Mhh si- si portò verso il portabagagli della macchina, io la seguii e ci baciammo. Da quella posizione notai che chiunque, dalla coppia in macchina a possibili guardoni acquattati dietro le siepi, potevano vederci…
-Apri- aprii il portabagagli e istintivamente spostai le poche cose che si trovavano sul pianale. Tiziana si appoggiò al pianale tirò sul le gambe e le tenne aperte
-Vuoi vedere come ti ho pensato ?- non mi fece nemmeno rispondere che la sua mano scivolò sotto il peri e iniziò a toccarsi. Guardai estasiato, non si era mai masturbata davanti a me senza che ci fosse del contatto tra noi. Andò avanti qualche minuto, poi mi fece segno con la testa indicandomi qualcosa, mi girai e vidi che nella Classe A gli amanti avevano terminato la loro ‘corsa’, ma altre 2 macchine erano arrivate e si erano parcheggiate molto vicino alla loro
-Guarda hanno finito- aveva spostato le mutandine e stava passando due dita sulla fica umidissima
-Si, ma tra poco cominceranno gli altri- si penetrò con le due dita, ansimò e lasciò cadere la testa all’indietro
-Forse! O forse vogliono solo guardare-
-Guardare? Dici che potrebbero essere dei segaioli ?- avevo tirato fuori il mio membro e avevo iniziato a segarmi
-Anche tu sei un segaiolo guardone- le sue dita ora scorrevano senza sosta dentro la spacca così come la mia mano scorreva lungo la pelle del mio cazzo
-E se arrivasse qualche macchina anche qui ?- rallentai nel toccarmi l’uccello ed anche lei si era stoppata, portandosi le dita bagnate alla bocca
-ti piacerebbe ?- le risposi con un altra domanda
-Qui funziona così-
-Qui? E come lo sai?-
-Lo ho letto su internet.- Ripresi a segarmi
-Così casualmente ?- sorrisi mentre le rivolgevo questa domanda
-Nulla &egrave casuale- si alzò e mi baciò con tanta lingua. Quello era il segnale che Tiziana mi mandava ogni volta che era eccitatissima e pronta. Presi a sditalinarla stando in piedi mentre lei mi sparava un pippone a mano piena. Udii il rumore di un motore, mi voltai e vidi la classe A andare via. Dopo poco vidi anche una delle altre due auto partire, mentre la terza rimase ferma li dove si era stoppata quando era arrivata.
-Saliamo in macchina- salimmo mettendoci sul sedile posteriore, le spostai le mutandine e la leccai intimamente con tanta voracità fino a sentirla arrivare nella mia bocca. La baciai facendole dono del suo sapore, mi misi sopra di lei e la penetrai. Iniziai a scoparla lentamente, le tolsi il tubino, le abbassai il push-up ed iniziammo a godere. L’odore del sesso si impadronì ben presto del piccolo abitacolo della vettura, i vetri si appannarono, ma non potei non notare la luce dei fari di un auto che si fermarono di fianco a noi, a pochi metri.
-C’&egrave qualcuno qui di fianco- continuai a penetrarla senza fermarmi
-Sticazzi, lasciali guardare!- quelle sue parole anche se sconce mi fecero arrapare ancora di piu, le alzai le gambe, me le misi sulle spalle e la scopai più profondamente.
-Cosi ti sento in gola porco- Tiziana straparlava, l’orgasmo si stava impadronendo dei suoi sensi ed io la assecondai, sfondandola con decisione
-Vengooooo…vengoooo Steeeee- la sentii vibrare, le accarezzai il viso trasformato dal piacere e poi, eccitato dalla situazione e dal contesto, pulii il vetro dietro di lei sperando che qualcuno ci stesse effettivamente guardando. Vidi una coppia di ragazzi nostri coetanei appoggiati sulla fiancata della loro fiat bravo che guardava verso di noi, mi chinai e lo dissi a Tiziana
-Come sono?-
-Boh, sembrano giovani…-
-Si, ma sono carini ?- quella domanda mi fece riflettere per un momento… perch&egrave voleva sapere se erano carini ? Del resto erano due voyeur, potevano anche essere due uomini attempati invece di una giovane coppia, cosa sarebbe cambiato ?
-Allora, sono carini ?-
-Alzati e poggiati con le mani al vetro cosi li vedi meglio- sorrise e ubbidì
Mi misi dietro di lei e con forza presi a scoparla alla pecorina. Dalla mia posizione non potei non notare che i due ci stavano guardando e avevano iniziato a baciarsi
-Lo senti il cazzo troia !?- non avevo piu freni, il torpiloquio che usai serviva per farmi capire il grado di arrapamento in cui versava la mia donna
-Lo sento, non smettere…-pausa
-Si stanno baciando mentre ci guardano…sono molto cariniiii- Era partita, scopavo la sua sorca con sempre più facilità tanto si stava bagnando
-Lui &egrave carino o Lei?- uscivo quasi del tutto per poi ficcarglielo dentro di colpo
-Tutiii e dueee- parlava e godeva
-Lui &egrave carino o Lei ?-
-Ahhh Ahhhh…Luiiii- venne urlando, facendo smettere i due giovani di baciarsi per guardare noi, per partecipare al nostro piacere. Di nuovo quella gelosia che si fondeva con il piacere di essere tradito, anche solo con il pensiero. Scopava con me, ma voleva dentro lui, questo pensavo…
Le piantai il cazzo in bocca e la riempii accorgendomi che Tiziana era rapita dalla coppia che aveva iniziato a darsi da fare dentro la loro auto. Non mi guardava, guardava la macchina. Io sborravo, ma lei con la testa stava bevendo la sborra di quel ragazzo. Mi sedetti di fianco a lei, sconvolto tanto per la scopata quanto per la sensazione che quella esperienza mi stava donando
-Come stai ?- mi chiese accarezzandomi la pancia
-Bene, perch&egrave ?-
-Non sembra…boh- la fissai
-E tu? Tu come stai ?-
-Benone- sorrise e guardò ancora nella direzione della macchina
-Ti ha eccitato la situazione vero?-
-Perch&egrave a te no?- la rabbia stava montando in me, non mi guardava era rapita dalla bravo con a bordo quei due ragazzi che si muoveva come colpita da una valanga. Avrei voluto incazzarmi, darle un ceffone, ma non lo feci, trattenni il mio stato d’animo e abbozzai
-Credo sia piaciuto piu a te-
-Che hai Ste ? Ti sei stranito ?-
-Sembra tu sia piu presa da loro che da noi-
-Noi, Loro…smettila e goditi la serata- si girò e mi baciò, ma la scansai
-Ma che hai?-
-Niente- la macchina nel frattempo aveva cessato il suo movimento convulso
-Ste non mi dire ‘niente’, se non volevi potevamo andarcene nessuno ti ha obbligato-
-Non &egrave questo, &egrave che mi domando se ti sarebbe piaciuto anche se al posto di questo ragazzo carino ci fosse stato un guardone attempato, calvo con la pancia- sorrise
-Sei geloso ?-
-Si…No…un po’-
-Non mi piace la gelosia!- si stava ricomponendo visibilmente adirata dal mio comportamento
-Ero presa dalla situazione Ste. E’ il contesto che mi ha fatta eccitare, se poi a guardarmi, a guardarci, ci sono due persone giovani e carine mi eccita sicuramente di piu. Mi dispiace se a te non ha provocato lo stesso effetto che ha provocato in me, ma non mi sento di dovermi scusare…- aprì la portiera della porta e scese accendendosi una sigaretta. Si allontanò di qualche metro dalla nostra auto e da quella dei due giovani amanti, camminò nervosamente poi scrutò per qualche secondo il cellulare, prima di adagiarsi con il sedere su una piccola colonna di marmo contemplando il cielo di notte. Io ero in preda alla mia gelosia fottuta, avrei voluto discutere con lei, avrei voluto mandarla affanculo e sentire Tiziana che mi ci mandava, ma ero immobile, bloccato dalla forza contrastante che mi faceva rendere conto di quanto in realtà quella situazione mi rendesse eccitato. Sentii la portiera dell’auto accanto chiudersi, mi voltai e vidi i due giovani abbracciati andare verso Tiziana. La raggiunsero, si salutarono, il ragazzo le chiese una sigarette e vidi lei dargliela prendendola dalla borsetta. Iniziarono a parlare, vidi Tizzy indicare verso di me sorridente e capii che non potevo e non dovevo lasciarla sola. Scesi anche io dalla macchina e li raggiunsi
-Piacere Mirko- Il ragazzo fu il primo a presentarsi. Alto quanto me, fisico asciutto, biondo, capelli corti sguardo glaciale
-Piacere Stefano-
-Piacere Alessia- anche la ragazza mi strinse la mano. Poco piu altà di Tiziana, castana chiara capelli alle spalle, esile e longilinea…
-La prima volta che venite qui ?- ci domandò Mirko
-Si, e voi ?- rispose Tiziana fumando e guardandolo negli occhi
-No, siamo venuti altre due volte, ma siamo sempre scappati prima- baciò sulla guancia Alessia guardando però Tiziana
-Come mai, non eravate pronti ?- domandai cosi, senza pensare a cosa stessi dicendo
-Abbiamo trovato sempre gente del cazzo ?-
-Cio&egrave ?- domandò Tiziana
-Uomini che ti si presentavano al finestrino con il cazzo in mano, ad esempio…- disse Alessia e lo disse con molta sensualità al punto che finalmente notai quanto fosse effettivamente carina
-Oppure coppie che sfacciatamente ci hanno chiesto se volevamo scambiare…- aggiunse Mirko
-Si e tra l’altro anche cessi- concluse Alessia ridendo
-Come mai noi ?- domandai io, attirandomi lo sguardo torvo della mia donna
-Perch&egrave non ci avete cercati, ma vi siete messi distanti e ci avete aspettati- Mirko in quella risposta ostentò tutta la sua sicurezza e la sua strafottenza
-Poi si capiva quando stavate fuori dalla macchina che eravate una bella coppia giovane come noi- presuntuoso il ragazzo, pensai
-E quelli che stavano nelle auto dove vi eravate fermati all’inizio ?- domandò Tiziana curiosa
-La coppia nella classe A era attempata e non ci ha proprio filati, quelli nell’alfa erano due ragazzini che volevano segarsi…- Mirko non toglieva gli occhi di dosso a Tiziana mentre continuava a stringere la sua ragazza per i fianchi
-Siete stati molto eccitanti- Alessia mi sorrise e notai una dentatura perfetta di un bianco luccicante. La misi a fuoco, e notai anche che quel vestitino che indossava sopra quelle calze color carne le stava molto bene
-Quando avete iniziato a farlo alla pecorina, be, non abbiamo capito piu nulla…- Mirko sorrise e questa volta lo fece guardando prima me e poi Tiziana
-Noi però non siamo riusciti a vedervi- dissi io serio
-Curioso il ragazzo- Mirko mi dette una pacca sulla spalla come se mi conoscesse da una vita, lo guardai perplesso e scocciato
-Lo abbiamo fatto nella posizione preferita da Ale- disse guardando la sua ragazza e poi piu intensamente Tiziana che ricambiò rapita lo sguardo
-Alla pecorina- aggiunse Alessia arrossendo un pochino, o almeno cosi mi sembrò. Si era fatto tardi, parlammo ancora un per un po, poi ci salutammo, scambiandoci i nr di telefono. Alessia dettò il suo a Tiziana, lo stesso fece Mirko che successivamente si segnò il mio e quello di Tiziana. Mirko aveva direttamente il numero della mia donna e viceversa mentre io non avevo quello della sua donna. Che coglione pensai…
-Ti &egrave passata?-
-Si dai…-
-Non sembra, ma il problema &egrave solo tuo- La guardai arrabbiato, partii con la macchina e mi avviai verso casa. Non parlammo durante tutto il tragitto, salimmo ed entrammo in camera..
-Vado a cambiarmi- si voltò per andare in bagno ma le fermai trattenendola per i fianchi. Non dissi nulla, le alzai il vestito e le misi una mano tra le gambe, spostai il perizoma ed iniziai a masturbarla. La trovai vogliosa, umida, pronta. Con una mano la preparavo e con l’altra mi tirai giu calzoni e boxer, sputai sulla cappella e glielo misi dentro
-Oh siiii- La bloccai stringendola sui fianchi e glielo infilai tutto dentro scopandola con rabbia
-Lo senti ? Lo senti come mi ecciti ?-
-Ahhhhh Ahhhh lo sentooo- le misi due dita in bocca mentre la pompavo
-Lo sentiii Mirko? Lo sentiiii Mirkooo?- si voltò per un istante, le mie dita nella bocca…
-Siiii lo sento- non resistetti oltre e la bagnai sul culo. In quella frazione di secondo immaginai Tiziana con Mirko, immaginai Mirko che in quel preciso momento nella stessa posizione stava scopando Alessia, mi immaginai io nella bocca di Alessia, sorrisi, soddisfatto e consapevole che le corna per quanto vogliamo negarlo prima o poi toccano o sono toccate a tutti. Prima di addormentarci chiesi a Tiziana cosa le avessero detto Mirko e Alessia quando la avevano raggiunta, mi disse che sie erano presentati (Mirko aveva 31 anni e Alessia 27 come noi), le avevano chiesto una sigaretta e poi le avevano domandato di me, di come mai non ero sceso dalla macchina. Lei le disse che semplicemente mi stavo sistemando, ma che li avrei raggiunti. Tiziana mi conosceva e le piaceva giocare con i miei stati d’animo controversi cosi come conosceva la sua natura che la portava a volersi spingere sempre oltre il conformismo ipocrita della società. La nostra storia aveva preso ormai una strada senza ritorno.

Continua

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Nei mesi successivi non parlammo più di quella avventura vissuta nel parcheggio dell’Eur. Il nostro rapporto viveva di momenti, impennate e improvvise cadute. Tiziana usciva di casa la mattina alle 7 per fare ritorno non prima delle 20.00. Io ne approfittavo e quando non avevo lavori da svolgere per clienti privati o aziende uscivo con gli amici di infanzia. Ci stavamo allontanando pian piano sempre di più. Nel week end, complice la stanchezza difficilmente uscivamo e ne approfittavamo per ritrovare un po di intimità. Facevamo l’amore, provavamo a stuzzicarci guardando qualche sito di incontri, ma finivamo sempre con l’accontentarsi della routine. Da qualche mese avevamo re-introdotto il preservativo nei nostri rapporti -ufficiosamente per non avere l’intoppo di una gravidanza inaspettata, ma ufficialmente perch&egrave ci stavamo allontanando- e da qualche settimana al massimo ci baciavamo a stampo. Stava finendo. La magia che ci aveva accompagnato in quei 10 mesi stava esaurendo, complice la nostra voglia di non impegnarsi seriamente. Non ne parlavamo mai con Tiziana, non ci dicevamo nulla a tal proposito e lasciammo che tutto ci scorresse addosso. A Giugno mio padre mi trovò un cliente a Mantova, un azienda che aveva bisogno di fotografie pubblicitarie per comporre un depliant pubblicitario, così mi preparai per assentarmi da casa una settimana. Ne parlai con Tiziana, che ovviamente sarebbe rimasta a casa con mia madre, e lei non fece una piega dicendomi che sarebbe sopravvissuta anche senza di me per un mese. Quelle parole mi rimbombarono in testa, perch&egrave furono dette senza ironia, bensì Tiziana le disse con un velo di incazzatura. Partii il 15 Giugno, di Domenica, ma prima riuscii a farmi una scopata come non la facevo da tempo. Approfittammo dell’uscita pomeridiana dei miei, la stuzzicai durante il pomeriggio per far cadere le sue ultime resistenze e alle 16.00 (ancora ricordo l’orario) finalmente la scopai. Tiziana si preparò di tutto punto, Perizoma bianco trasparente push-up coordinato e zoccoletti con la zeppa. Dalla trasparenza delle mutandine vidi che dalla sua estetista si era fatta fare una ‘brasiliana completa’, andai subito su di giri la abbracciai e la baciai con enfasi trovando la risposta passionale di Tiziana una novità in quel periodo. Anche lei aveva voglia. Ci sistemammo a 69 sul divano e ci mangiammo a vicenda per almeno mezzora, lentamente, senza pudore. Le laccai la fica, la clitoride, il buco del culo e sentivo lei cesellare la mia colonna di carne con lingua e labbra. La portai piu volte sull’orlo dell’orgasmo per poi fermarmi senza farla venire
-Dai stronzo, fammi godere- finalmente tornò a sorridere, finalmente quel velo di serietà e malumore che la accompagnava da settimane sembrò sparire dalla sua faccia. La presi in braccio e la portai verso il muro, tenendo le sue gambe la posizionai cosi sulla mia cappella
-Ah si cosi &egrave cool- si morse le labbra mentre stando in piedi la ficcavo da sotto. Muoveva il bacino aiutandosi con le spalle che spingevano sul muro ed io la assecondavo muovendomi dal basso verso l’alto. La posizione era si ‘cool’ ma anche stancante cosi la feci scendere, mi sedetti su una sedia e la feci salire a smorza su di me
-Aspetta non cosi- mi disse girandosi con le spalle verso il mio petto, dandomi la schiena in uno smorza capovolto
-Cosi puoi toccarmela mentre mi scopi- Ecco la troietta vogliosa che conoscevo e che da tempo sembrava essere scomparsa. Il mio membro scorreva dentro di lei con facilità, le mie dita le accarezzavano ritmicamente la clitoride, i suoi muscoli vaginali mi imprigionavano facendomi sentire per bene le pareti lubrificate della fica
-Sto per venire tesoro- staccò le spalle dal mio petto, si piego in avanti e continuò a scoparmi il cazzo muovendo soltanto il culo. Tiziana in quella posizione era per me una visione celestiale. La sua pelle, complice il primo sole preso al mare, iniziava a colorarsi con i riflessi dell’ambra, sul suo sedere si incominciava ad intravedere il segno più chiaro dello slip del costume, stavo esplodendo, ma lei mi precedette in quella corsa verso l’acme
-Vengooooooooo- gridò il suo orgasmo come era solita fare quando scopavamo con passione e foca, percepii i suoi umori colarmi lungo l’asta e flettendosi mi mostrò il suo ano eroticamente chiuso. La abbracciai e accarezzandole il collo la riportai con la schiena sul mio petto, le feci mettere i piedi sui sostegni della sedia cosi da averla più aperta e ripresi a scoparla forte
-Sta salendo Tizzy, sto per bagnarti-
-Qua, bagnami qua- mi indicò la fica che per la prima volta da quando la conoscevo era completamente depilata
-Sborroooo tesoro, sborroooo- uscii e la sporcai tutta sulla fica e sull’addome, arrivando a colpirla con alcuni schizzi fin sul seno. Rimanemmo qualche minuto cosi, io seduto e lei tutta imbrattata sopra di me. Mi baciò leccandomi le labbra mentre si rialzava
-Era tanto che non lo facevamo così- mi disse raccogliendo le mutandine dal pavimento. Flettendosi mi mostrò il suo buchino che non tardai ad accarezzare
-Ti volevo da impazzire- continuavo a toccare le pieghette dell’ano con il polpastrello del dito indice
-Lo so- tornò nella posizione eretta ma tenne le gambe aperte per farsi toccare il buco del culo
-Non ho pensato a prendere il preservativo però…- volevo essere rassicurato su quel dettaglio
-Va bene così tesoro- sorrise birichina
-Visto che bello il mio giardino tutto curato- il riferimento era chiaro
-Bellissima tutta liscia! Quando sei andata dall’estetista ?-
-Due giorni fa-
-Come mai non mi hai detto nulla ?- si voltò, fermò la mia mano che la stava accarezzando sul culo e visibilmente irritata mi rispose
-Devo dirti anche quando vado dall’estetista !?- Non le avevo mai fatto domande sul suo privato fuori di casa e non capivo quella reazione
-No, mi sarebbe semplicemente piaciuto saperlo… Ne abbiamo parlato diverse volte e avrei voluto vederla subito tutta rasata- cercai di smorzare la tensione che avevo creato con quella domanda
-Subito o oggi che canbia? La hai vista no!?- mi accarezzò il viso mostrandosi calma ma sapevo che dentro era disturbata e incazzata
-Vieni a fare la doccia- mi alzai e la seguii ipnotizzato dal suo culo che si muoveva ritmicamente accompagnato dall’andamento delle sue gambe. Sotto la doccia la leccai, inginocchiandomi ai suoi piedi, con le sue mani che spingevano con forza la mia faccia sulla sua fica . La scopai da dietro lasciando che fosse lei a dare il ritmo muovendo le sue chiappe d’oro. La imbrattai, sborrandole le tette mentre inchinata aveva appena mollato il mio cazzo con la bocca.
-Quando torno voglio prenderti dietro- le dissi accarezzandole l’ano da sotto l’accappatoio
-Vedremo se te lo meriti- mi baciò e si chiuse in camera per cambiarsi. La serà giunse presto e dopo cena partii con mio padre alla volta di Mantova. La settimana passò lenta, soffocata dall’afa estiva della Pianura Padana. Con Tiziana ci sentimmo tutti i giorni a pranzo e la sera a cena, ed in tre occasioni ci trovammo a discutere perch&egrave lei si era organizzata per uscire con dei suoi amici
-Scusami ma sei già uscita martedi e ieri, riesci anche stasera ?-
-Che devo fare Ste ? Devo stare in casa, in clausura ad aspettari…- passava dall’attaccarmi all’atteggiarsi a vittima della mia gelosia. Da parte mia mi rendevo conto che stavo diventando sempre più geloso, e un vocina, quella vocina che come un tarlo ti rode la mente, mi diceva che Tiziana si stava vedendo con qualcuno
-Con chi vai ?-
-Di nuovo Ste ? Stai veramente così ? Ora stai diventando pesante…-la interruppi con voce ferma
-Con chi vai ?
-Con Cristina, mia sorella, Valeria, Peppe e Roberto- Cristina la conoscevo, era la sua amica storica, la sua vecchia coinquilina. Sua sorella anche conoscevo, cosi come conoscevo Valeria la collega di lavoro che la aveva aiutata a ritrovare un impiego e Peppe che era il suo nuovo fidanzato, ma quello che non conoscevo e che non avevo mai sentito nominare in 10 mesi da Tziana era questo Roberto.
-Si può sapere chi &egrave questo Roberto che non ti ho mai sentito nominare ?-
-Ma come no !? Te ne ho parlato il primo periodo che uscivamo. E’ un amico mio e di Cri, &egrave il proprietario del locale dove io e Cristina lavoravamo a 18 anni- Ero sicuro di quello che dicevo, io non avevo mai sentito parlare di questo Roberto e lei non me ne aveva mai parlato, cosi come non mi aveva mai parlato del suo lavoro in un locale a 18 anni. Feci finta di niente, ma in cuor mio sapevo che mi stava nascondendo qualcosa.
-Ok, io vado a cena che mio padre mi sta aspettando-
-Va bene, mangia che forse a pancia piena smetti di essere cosi dubbioso e geloso- rise e mi sbeffeggiò
-A guarda che domani mattina non lavoro e vado al mare- Din!! un campanello suonò nella mia testa. Mi ammutolii e sentii la rabbia crescere in me.Volevo attaccare e chiudere la conversazione perch&egrave da lì a poco avrei iniziato ad incazzarmi sul serio
-Vado con mia sorella tranquillo- si affrettò a dire
-Te l’ho detto altrimenti Domenica torni, vedi il segno del costume più accentuato e mi diventi geloso- rise ancora. Sapeva come farmi incazzare, ma sapeva ancor meglio come prendersi la mia testa. Alla sola allusione del rivedere il segno del suo costume -ergo culo e fica nudi- l’incazzatura svani e risi anche io
-Dai tesoro va a mangiare cosi anche io mangio e mi preparo. Un bacio dove vuoi tu…kiss!-
Riagganciammo e tutta la sera pensai a quella telefonata, pensai a Roberto, pensai ed immaginai Tiziana mezza nuda che veniva chiavata da uno sconosciuto. Il cazzo mi si fece duro e nonostante la gelosia iniziaui a segarmi di brutto. Non amavo Tiziana, magari le volevo bene questo si, perch&egrave condividevamo diversi interessi, ma nonostante ciò ero geloso. Capii che la mia gelosia non era verso i sentimenti che potevamo provare l’uno per l’altra, ma bensì era generata dalla voglia di possesso che provavo verso il suo corpo e la sua testa. Tiziana mi aveva aperto un mondo sconosciuto, quello dell’erotismo sottile. La sua disinibizione, il suo modo di baciare di scopare di prendersi la mia testa dovevano essere soltanto miei. Ero geloso della scatola e non del contenuto.
Il Sabato finalmente arrivò e alle 14.00 prendemmo il treno che ci avrebbe riportati a Roma. Alle 21.00 mettemmo piede in casa dove ad aspettarci c’era soltanto mia Madre
-Tiziana ?- le chiesi mentre posavo la valigia nella mia camera
-E’ andata via questa mattina-
-E dove &egrave andata ?-
-Credo sia andata al mare- al mare ? L’avevo sentita la mattina e mi aveva detto che se fosse uscita sarebbe andata da sua madre a pranzo, ma a cena, al mio ritorno mi avrebbe aspettato a casa
-Sei sicura ?- domandai a mia madre sospettoso
No non sono sicura Stefano, a me ha detto che veniva a prenderla sua sorella e che sarebbe andata da sua madre, poi ho visto che si preparava la borsa per il mare, ma non so se ci sia andata…- Mia madre era visibilmente in imbarazzo. Tra lei e Tiziana si era creata una certa complicità, ma io ero pur sempre il figlio e non se la sentiva di mentirmi, ancor più che mi vide abbastanza adirato. Presi il telefono e la chiamai. Uno, due, tre squilli, ma nessuna risposta. Provai e riprovai, niente. Decisi di inviarle un sms -Io sono rientrato adesso a casa, credevo di trovarti qui…si può sapere dove sei ?- Il tempo passò lento e evitai anche di sedermi a tavola con i miei per mangiare. Alle 23.00 finalmente arrivò la sua telefonata
scusami tesoro sono stata a casa di mia madre non mi ero accorta dell’ora, mia sorella mi sta…- La interruppi
Non ti sei accorta nemmeno delle chiamate ?-
Ste avevo il telefono in borsa non l’ho sentito…vuoi parlare con mia sorella ?-
non voglio parlare con nessuno, ci vediamo a casa, ciao- attaccai incazzato come una biscia e mentre stavo seduto sul divano e aspettavo il suo ritorno dissi a me stesso che questa volta non gliela avrei fatta passare. Il citofono suonò alle 23.45, le aprii e lasciai anche la porta d’ingresso aperta senza farmi trovare sull’uscio.
Eccoti- sorrise e si avvicinò per baciarmi, la lasciai fare e notai la borsa da mare che aveva a tracolla
Sei andata al mare ?- Si questa mattina, non te lo avevo detto ieri sera…- la bloccai
Non mi hai detto un cazzo ieri sera, cosi come non mi dici un cazzo da qualche tempo Tizià!- sbottai e lei si mise subito sulle difensive aggredendomi
Ma che vuoi da me!? Vuoi che mi chiuda in casa a fare la casalinga che ti cucina e ti aspetta per andare a letto ?- Le feci cenno di non gridare, non volevo che i miei sentissero
Voglio solo che mi dici la verità-
Quale verità Ste ? Quella che vuoi sentirti dire perch&egrave ti fai dei film tutti tuoi !?- gesticolava, sbraidava e il suo viso che solitamente vedevo trasformarsi per il godimento, si trasformò per il nervosismo
Sei diventato geloso all’eccesso Rob&egrave, non te ne rendi conti- Rob&egrave !? Avevo sentito bene ? Feci finta di nulla e rincarai la dose. Le disse che mi stavo stancando,che quell’atteggiamento non andava bene e che volevo sapere quello che faceva.
Vuoi sapere ? E chi sei il mio tutore ?-
Sono il tuo ragazzo o almeno credo di esserlo ancora…mi sfugge qualcosa ?- si avvicinò e mi accarezzò la guancia
Perch&egrave ci dobbiamo scannare cosi per delle cazzate ?- mi baciò le permisi di farlo per un po, ma poi la scansai
Vado a letto Tizià, sono stanco-
Bravo, bravo Rob&egrave, vai a letto, fai spallucce…- Rob&egrave!? Allora avevo sentito bene, non mi ero sbagliato. Nell’incedere del suo nervosismo mi aveva chiamato per due volte Roberto. Ma chi cazzo ero questo Roberto ?mi domandai e decisi all’istante di non farle notare la gaffe commessa. Volevo capire…
Ed io che mi ero preparata per te- si avvicino di nuovo, prese la mia mano e sa la portò sul culo fasciato da un paio di shorts cortissimi e attillatissimi
Non &egrave aria Tizià- la scansai per la seconda volta e per lei quel mio modo di fare volle dire che la stavo rifiutando
Fai come cazzo ti pare, va a dormire che &egrave meglio- girai le spalle nonostante avessi voglia di spaccare tutto, nonostante il mio carattere sia impulsivo e spesso ho reagito e reagisco senza pensare, e me ne andai in camera. Tiziana mi raggiunse soltanto a notte inoltrata. La sentii coricarsi di fianco a me, si fece vicina e mi abbracciò, ma io feci finta di dormire. La mattina ci svegliammo cosi, abbracciati e sorridenti
Buongiorno-
Buongiorno- le stampai un bacino e mi alzai per andare in cucina a fare la colazione che preparai anche per lei. Quella settimana non facemmo più mensione alla discussione avuta, feci finta come se tutto andasse per il meglio e lei si comportò di conseguenza. Tornammo a fare l’amore per onor di cronaca, con distacco e senza phatos, poi una sera fui assalito di nuovo dalla gelosia. Dopo cena le squillò il telefono, la vidi alzarsi, prendere il cellulare dalla borsa e una volta guardato il display per rendersi conto di chi la stava chiamando, se ne andò fuori sul balcone. Tiziana non aveva mai assunto quell’atteggiamento, aveva sempre risposto al telefono davanti a me cosi come io avevo sempre fatto con lei. La sentivo chiacchierare tranquillamente con l’intermezzo di qualche risata, di tanto in tanto dal salone il tono della sua voce si abbassava e non riuscivo bene a capire cose stesse dicendo. La telefonata durò una ventina di minuti poi tornò sul divano e mi strinse il braccio appoggiando la testa sulla mia spalla
Chi era ?-
Cristina…- non era Cristina e ne ero sicuro perch&egrave tra le poche parole che ero riuscito a sentire ne avevo distinte alcune maschili come ad es -ma tu sei matto!- oppure -non scherzare matto-
Che voleva Cristina- rimarcai il nome della sua amica
mi ha chiesto se venerdì sono libera…- la interruppi
per fare ?-
Per andare a mangiare ai castelli con altri nostri amici-
A ok !- avevo il telecomando della tv in mano e con serenità facevo zapping
Posso andare ?-
E che devi chiedermelo !? Vai!- mi guardò sospettosa, io incrociai il suo sguardo e per rasserenarla sul mio stato d’animo la baciai. Aspettai l’arrivo del Venerdì con trepidazione, avevo deciso di scoprire cosa stesse succedendo realmente al nostro rapporto. Non mi sembrava che Tiziana volesse chiudere la nostra storia, ma allo stesso tempo avevo il dubbio che stesse combinando qualcosa, e volevo scoprire cosa. Soprattutto volevo capire se stavo ‘impazzendo’ io o se i miei dubbi erano fondati.
Arrivò il fatidico venerdi, non andai a lavoro e durante tutto il giorno cercai di escogitare un modo per seguirla. Tiziana rincasò prima del solito dall’ufficio, aveva delle buste contenenti qualcosa che aveva comprato durante il giorno e quando mi vide a casa sembrò sorpresa
Che ci fai a casa ?- mi domandò mentre sistemava le sue cose in camera
Il cliente ha rimandato il lavoro alla prossima settimana- me ne stavo sdraiato sul divano con il portatile sulle gambe
Ti ricordi che io questa sera non ci sono a cena vero ?-
Certo!- mi alzai e la raggiunsi in camera. Si stava spogliando e mi dava le spalle, la guardai dallo specchio e lei notò la mia presenza
vado a fare una doccia- mi avvicinai e la bacia
Ti aspetto qui- ricambiò il bacio e sparì nel bagno. Mi aggiravo impaziente per casa, impaziente e stranamente eccitato. Tiziana tornò in camera con l’accappatoio indosso, andò verso l’armadio ed iniziò a selezionare i vestiti idonei per la serata. Ne mise sul letto 3 o 4, poi guardò nei cassetti della biancheria prima di passare in rassegna le scarpe
Vuoi una mano ?- mi avvicinai e la accarezzai sul collo e sul viso, lei si voltò di scatto e si prese con piacere le mie tenere carezze
Una mano a far cosa?-
A scegliere la mise per la serata- mi guardò stupita, interrogandomi con i suoi occhi color caff&egrave
Pensavo di indossare questa- mi indicò una tutina modello salopette nera, scollata sulla schiena, fasciante sul sedere e leggermente larga lungo le gambe. Non gliela avevo mai vista indossare e la scelta mi piacque
Molto carina- le dissi prendendola tra le mani per vederla nella sua interezza e per palparne il tessuto, la consistenza. Tiziana mi guardò colpita dalla mia collaborazione
Sotto cosa mi consigli di mettere ?- Non indugiai un attimo, mi diressi verso il suo cassetto dell’intimo e presi il perizoma con la catenella ed il gioiellino che le avevo regalato a Pasqua
Indossa questo- Tiziana allungò la mano per prendere il peri, lo mise sul letto vicino alla tutina che avrebbe indossato e ammiccò
Non sarà troppo ?- mi chiese con la linguetta tra i denti
Assolutamente no. Le altre si noterebbero sotto questa salopette stretta. Si vedrebbero i bordi delle mutandine sia se indossassi una brasiliana sia se decidessi di mettere altri peri, questo invece non si nota ne sono sicuro. Indossa tutto e fammi vedere- Tiziana lasciò cadere in terra l’accappatoio, si voltò dandomi le spalle e restò nuda per qualche secondo ammirandosi nel riflesso e lasciandosi ammirare dai miei occhi. Prese il perizoma e lo indossò con molta sensualità, poi inchinandosi prese dei sandali con la zeppa in sughero e li avvicinò al letto. Indossò la tutina facendo sempre attenzione ad essere sensuale nei movimenti, calzò i sendali e si voltò verso di me
che ne pensi ?-
Ti sta divinamente- fece un giro su se stessa e si fermò mostrandomi il culo
Si vede ?-
Assolutamente no- le palpai il culo con la scusa di sentire se i bordi del peri stavano in rilievo, lei si girò e mi abbracciò
E’ bello avere un ragazzo che ti aiuta a scegliere cosa indossare, che ti consiglia…grazie tesoro- mi baciò con tanta lingua, e passò al make up. Alle 20.00 Tizzy era pronta per uscire, mi baciò e scese, dicendomi che avrebbe aspettato la sorella giu in strada. Mi precipitai al balcone dopo aver spento le luci per evitare di essere visto nella penombra anche se fuori, la luce del sole ancora irradiava quella calda serata di giugno. Vidi arrivare la Polo della sorella di Tiziana, la vidi fermarsi lungo la strada principale che portava al nostro comprensorio, vidi la mia donna salutare la ragazza che stava al volante e la vidi sparire all’interno dell’auto. Aspettai che mia cognata (che in 10 mesi avevo visto due volte) facesse inversione e subito mi precipitai in strada. Per l’occasione avevo chiesto ad un mio amico se poteva prestarmi il suo scooterone che ovviamente Tiziana non conosceva. Era un Burgman 400, abbastanza veloce per stare dietro ad una macchina utilitaria e soprattutto poteva circolare sul GRA proprio come un automobile. Avviai il motore dello scooter e partii, sperando che la sorella di Tiziana non fosse una di quelle ragazzine che amano correre in macchina. Percorsi la via principale che dal centro del paese portava nella zona dove abitavo, circa 3 km di strada dritta, poi svoltai per la strada statale e a 300mt da me vidi la polo nera di mia cognata. Bingo! La seguii lungo tutta la statale, poi svoltò sul GRA, io sempre dietro, facendo ben attenzione a rimanerle a distanza. Giocavo con le auto che mi procedevano, mettendomi in scia per poi superarle quando lei accelerava. Giunta allo svincolo per arrivare al loro quartiere uscì, io dovetti rallentare perch&egrave avevo poche macchine davanti, poi svoltò lungo lo stradone che portava a casa loro, mi fermai e attesi che il semaforo scattasse. Non mi aveva detto bugie, stava con sua sorella e stava andando a casa della madre per poi uscire a cena. Pensai che forse sarebbe stato meglio andar via, che mi ero impazzito, ma quello stato di eccitazione che si era impossessato di me assieme alla gelosia mi spinse a continuare. Andai sotto casa di Tiziana e vidi la Polo della sorella perfettamente parcheggiata nel cortile interno. Decisi di rimanere dalla parte opposta del suo palazzo, con lo scooter pronto a partire e ben nascosto tra una macchina ed i secchioni dell’immondizia. Si fermarono alcune auto lungo la via, e tra un motore acceso ed il fumo di scarico che usciva dalle marmitte vidi Tiziana uscire dal portone del suo palazzo. Si avvicinò ad una smart nera e grigia guidata da una ragazza che riconobbi essere Cristina e salì. Mi affrettai a mettere in moto per seguirle, le lasciai andare avanti e partii. Arrivammo dopo qualche minuto al parcheggio di un centro commerciale sulla Tuscolana. Si fermarono e scesero dalla macchina, a piedi raggiunsero un gruppo di sei persone che stava in piedi davanti ad un McDonald, si salutarono ed iniziarono a parlare. Non era andata con sua sorella e questa la giudicai una bugia, ma stava comunque con la sua amica e con un gruppo di altri persone proprio come mi aveva detto. Mi rilassai non poco e di nuovo pensai di andarmene, poi vidi arrivare un’altra auto, una BMW sportiva con un uomo dentro. L’uomo strombazzò con il clacson in direzione della comitiva, poi accelerando procedette verso il parcheggio per fermare il mezzo -E’ arrivato anche Roberto, ora possiamo andare- sentii dire da Cristina. Roberto finalmente prendeva forma anche nei miei occhi, non piu soltanto nella mia mente e nei miei pensieri. Vedendolo dal vivo mi resi conto che non era un ragazzetto, ma un uomo maturo sui 45 anni, vestito alla moda, alto circa 1,90, longilineo e con i capelli cortissimi stile marines. Tutto il gruppo lo salutò calorosamente, lasciandomi intendere che questo Roberto era sicuramente il classico egocentrico che ama dire stronzate credendo di essere il simpatico della situazione. Tiziana gli sorrise e lo salutò come tutti gli altri baciandolo sulla guancia, il gruppo era al completo e finalmente poteva partire alla volta dei castelli. Non presero tutte le auto a disposizione, alcuni decisero di lasciare la propria macchina in sosta nel Parking del centro commerciale, salendo su quelle a disposizione. Tizzy riprese il suo posto sulla smart di Cristina e questa sua scelta mi rassicurò un po’, altri 3 salirono sulla cabriolet di Roberto e via, sgommando verso il ristorante. Avevano prenotato in un ristorante tipico di Frascati, di quelli dove si mangiano piatti tipici romani, dai salumi ai primi passando per la pinsa e finendo con qualche dolce fatto in casa, il tutto annaffiato dalla ‘romanella’, un vino dolce che scende alla grande, non si fa sentire,ma alla lunga ti stordisce. Io mi fermai nella piazza antistante il ristorante, mi sedetti su una panchina e aspettai, senza mai perdere d’occhio l’entrata del locale. Dopo un oretta vidi uscire Tiziana, Roberto, Cristina e un altro ragazzo che non conoscevo. Roberto accese la sigaretta a tutti e tra risatine e quattro chiacchiere occuparono il tempo necessario a fumare. Cercavo di capire se Tiziana anche solo con lo sguardo flirtava con Roberto, ma dalla mia posizione era difficile capire anche solo se i loro sguardi si incrociavano. Rientrarono nel ristorante ed io tronai a sedermi sempre più soffocato dalla gelosia e dall’eccitazione. Dopo una mezzoretta vidi uscire altri due commensali, poi uscirono Cri e Tizzy, ed infine uscì Roberto, mentre Cri rientrava e Tiziana rimase fuori, sola per la prima volta con quello che credevo e forse speravo essere il suo amante. Ridevano come due ragazzini, mentre dalle loro bocche vedevo uscire nuvolette di fumo. Non potevo sentire la loro conversazione, ma capii dal loro atteggiamento che c’era intesa. Amicizia come mi aveva detto Tiziana ? Oppure qualcosa di piu ? Rientrarono di nuovo dopo una decina di minuti, quell’attesa mi stava snervando. Volevo capire, volevo sapere, volevo vedere… Ma vedere cosa ? E se fosse successo come avrei reagito ? Alle 23 passate uscirono tutti insieme dalla trattoria, si fermarono ancora là fuori a parlare e fumare ed io dovetti allontanarmi un pochino per non essere notato. Dopo venti minuti i primi commensali salutarono il resto della compagnia, erano altre persone che evidentemente avevano deciso di andare direttamente al ristorante senza passare per il luogo dell’appuntamento romano. Poi dalla mia posizione li sentii parlare di un locale che conoscevo, li sentii dire -si andiamo…- sentii qualcuno dire ‘ no noi domattina lavoriamo, preferiamo andare acasa- e si diressero verso il parcheggio per riprendere le due macchine. Lasciarono i tre ragazzi che erano in macchina con Roberto nel luogo dove si erano incontrati, poi Cri e Tiziana seguirono Roberto con la loro macchina e andarono in questo locale che era una via di mezzo tra un pub alla moda ed una discoteca (nel 2003 erano molto in voga). Li vidi entrare saltando la fila grazie all’intercessione di Roberto con uno dei buttafuori che evidentemente conosceva, e mi dovetti appartare fuori dal recinto del locale, nascosto dalle siepi che erano giusto poco più basse di me. Da quella posizione non potevo vedere nulla e ancor meno potevo sentirli parlare se fossero usciti, cosi mi spostai lungo il perimetro vegetale e mi fermai in un punto dove le siepi erano più diradate. Da lì la visuale era sufficente e con un po meno di brusio, sarei anche riuscirto a sentirli parlare. Passarono almeno due ore da quando li avevo visti entrare, mi stavo rompendo le palle, pensai di mettermi in fila per entrare, ma sapevo che cosi facendo avrei rovinato tutto e avrei spinto Tiziana ad una reazione fuori dall’ordinario. Finalmente vidi Cristina e Tiziana uscire con due bicchieri da cocktail in mano, dopo poco le raggiunse Roberto, anche lui munito di calice con vino, e li vidi defilarsi dall’entrata della discoteca, mettendosi dalla parte opposta rispetto al punto in cui mi ero sistemato io. Erano più lontani ma potevo vederli bene, sentire le loro parole era impossibile, ma gia il poterli vedere mi bastava. Gesticolavano, ridevano, bevevano i loro cocktail e fumavano, erano visibilmente brilli e si stavano divertendo. Dopo un po Cri rientrò nel locale, Tiziana rimase con il suo bicchiere appoggiata con il sedere ad un tavolinetto sistemato li per evitare che gli ospiti non gettassero i bicchieri e le bottiglie di birra sul prato, Roberto si allontanò di qualche metro per parlare al telefono. Tiziana si guardava intorno, con lo sguardo perso nel vuoto e capii che aveva fumato anche altro oltre le sigarette. Roberto finì di parlare al cellulare e la raggiunse, lei le sorrise, lui le scippò il bicchiere dalle mani e bevve, poi le disse qualcosa lei rispose e scoppiò a ridere, lui la abbracciò nel tentativo di tenerla su e lei ricambiò l’abbraccio abbarbicandosi alle sue braccia ben formate. L’istinto mi portò a fare qualche passo in direzione dell’entrata del disco-pub, la mia testa mi obbligò a fermarmi, il mio cazzo mi ordinò di aspettare. Vidi Cristina uscire con il suo soprabito addosso e la borsetta sulla spalla. Si avvicinò a Tiziana e Roberto, disse qualcosa, stampò un paio di baci sulle guance di entrambi e se ne andò. Tiziana era sola con Roberto e da quello che vedevo era particolarmente brilla. Li vidi rientrare e in quel preciso istante immaginai di tutto. La musica alta, la testa rintronata dall’alcol, le orecchie che fischiavano, corpi che si strusciavano in pista, le mani di Roberto che percorrevano le curve della mia donna, le loro lingue intrecciate -cazzo io entro- mi ero deciso, ma proprio in quel momento li vidi ri-uscire pronti per andarsene. Mi fermai giusto in tempo, mi voltai perch&egrave Roberto stava guardando nella mia direzione e se si fosse girata anche Tiziana il patatrac sarebbe stato completo. Aspettai che fossero fuori dal recinto del locale, schiene rivolte a me e li seguii verso il parcheggio, facendo attenzione a non essere sgamato (pestai anche una merda di cane camminando al buio). Tiziana camminava a fatica sui suoi cm di zeppa, sbarellava piu che sculettare, e Roberto per evitare che cadesse la cinse in vita con un braccio
Sta su- le disse ridendo
Ma che ti sei bevuta là dentro?- ridevano come due scemi
Niente, solo un daiquiri…- rise sguaiatamente
Si, e al ristorante solo un paio di bocce di romanella- si fermarono e continuarono a ridere
Ma quale due bocce, ma che sei scemo!! 5 o 6 bicchieri…prrrr- era più che brilla
Appunto, 5 o 6 bicchieri sono due bocce…eheheheh- arrivarono alla macchina e in più momenti credetti che Tiziana stesse per vomitare
Mettici anche due canne d’erba- lo sapevo che aveva fumato, lo avevo capito dal suo sguardo perso nel vuoto
Due canne, ma su, hai fatto 4 o 5 tiri- la scortò fino al posto del passeggero, le apri lo sportello, la sostenne dai fianchi per evitare ancora che cadesse, Tiziana si voltò e le loro bocche si unirono. Sbiancai e mi fermai di colpo a una ventina di metri di distanza da loro, non sapevo cosa fare, testa e cazzo parlavano due lingue differenti, le mie gambe erano diventate di piombo ed il mio cazzo di marmo. Li guardai incazzato ed eccitato, mentre quel bacio labbra a labbra diventava una vera ‘paccata’ (termine romano per dire limonare). Le loro lingue uscivano dalle loro bocche per cercarsi e le loro mani si cercavano. Tiziana accarezzava la nuca di Roberto, mentre le mani di lui accarezzavano la schiena abbronzata e scoperta di Tiziana. In quel momento realizzai che ero ufficialmente cornuto. Le loro bocche si staccarono, non dissero nulla e salirono in macchina. Prima di partire li vidi baciarsi di nuovo, con passione, con trasporto e capii che a Tiziana quell’uomo piaceva molto. I baci, dati in quel modo non mentono e capii anche che la serata non sarebeb finita lì. Mi affrettai a prendere lo scooter, arrivai sulla strada ma non vidi più la bmw di Roberto
Cazzo li ho persi- accelerai, avevano dovuto per forza ri-percorrere quel tratto di strada per tornare sul GRA, a meno che Roberto non conosceva una strada alternativa. Provai a cercarli, erano le 3 di notte e per strada le macchine si contavano su due mani, gli sarebbe bastato schiacciare un po l’acceleratore per seminarmi e sotterrarmi nell’asfalto. Mi affidai alla fortuna e questa non mi abbandonò. Proprio all’altezza dello svincolo del GRA scorsi il sedere della BMW nera di Roberto, mi accodai, il buio ed il casco con visiera mi nascondevano da un eventuale occhiata di Tiziana. Cercai di rimanere in scia e cercai anche di scorgere eventuali movimenti che mi lasciassero intendere che si stavano dando da fare, ma non vidi nulla, almeno fin quando mi spostai sulla prima corsia, accostandomi alla BMW che procedeva nella corsia centrale. Vidi Tiziana rilassata con la testa poggiata al sedile ergonomico della fuori serie, la sua mano poggiata sulla gamba di Roberto che ricambiava accarezzandole una coscia e un po’ piu su. Sbandai di testa ma non con il mezzo che feci rallentare per non commettere cavolate, poi mi accorsi che due uscite più avanti, se Tiziana aveva voglia di farsi riportare a casa , c’era lo svincolo per dirigersi verso il mio, il nostro paesetto. Roberto non svoltò, accelerò e dovetti faticare per stargli dietro. Soltanto il deserto figlio dell’ora mi permise di non perderlo. Uscirono a Roma sud, poi prese la statale che porta al litorale sud, e dopo Torvaianica si fermarono, davanti ad un complesso di casette su due piani con giardino. Mi fermai anche io, un centinaio di metri prima, senza scendere dallo scooter, anche perch&egrave se fossero entrati in una di quelle case non avrei più avuto l’opportunità di vederli. Si, volevo vederli scopare, non mi interessava null’altro. Volevo vedere la mia donna, il mio trofeo, piena di un altro uomo, di un uomo maturo che le piaceva e la eccitava. Roberto parcheggiò l’auto, scese ed aprì lo sportello di Tiziana che lo segui. Andarono verso una delle abitazioni centrali, le luci erano accese e si sentiva vagamente il suono di una canzone. Robertò suono, qualcuno aprì il piccolo cancello dall’interno e li vidi sparire in quella casa che non sapevo a chi appartenesse. Uscirono di la dopo pochi minuti, ripresero la macchina e ripartirono. Non capivo. Cosa erano andati a fare in quel posto ? Avevo creduto che fosse una depandance dove Roberto portava le sue donne/amanti, ma non era cosi. Ricominciò l’inseguimento, l’aria della notte iniziò ad essere frizzante, era praticamente estate, ma alle 3 del mattino, sullo scooter, il freddo si faceva sentire. Tornati sul Raccordo Anulare mi accorsi che avevo commesso il più grande errore che un pedinatore può commettere ‘ non avevo messo la benzina allo scooter ed ero al limite- Imprecai, dovetti rallentare ed al primo distributore mi fermai per fare benzina. Li persi. Tornai mestamente a casa, mi buttai sul letto ed iniziai a pensare alla serata. Domandai a me stesso cosa dovevo fare il giorno dopo -anzi il giorno stesso- Dovevo affrontare la situazione e lasciarla ? Dovevo dirle cosa avevo visto, o dovevo stare al gioco, sorbirmi le sue sicure bugie e vedere fino a che punto sarebbe arrivata ? Optai per questa seconda ipotesi, del resto che ero cornuto lo sapevo e non potevo farci nulla. Certo non li avevo visti scopare, ma quei baci, quelle mani sui rispettivi corpi, erano chiari segnali del mio nuovo status da cornuto. Mi ritorvai ad essere eccitato, erano le 4 passate, immaginai Tiziana a cavalcioni su Roberto, mi spogliai e mi sparai un pippone dedicandolo alla coppia che mi stava facendo becco.
Non sentii Tiziana rientrare, vidi che era tornata soltanto la mattina alle 11 quando mi alzai per fare colazione. Tirai le lenzuola e vidi che si era corricata con il perizoma che le avevo scelto per la serata e con indosso una mia t-shirt che avevo lasciato appesa all’armadio. Non la svegliai, feci colazione e poi uscii per fare un giro per il paese.
-Dove sei stato ?- adesso era lei che faceva queste domande a me… mi venne da ridere spontaneamente, e le risposi
-Sono andato a prenderti questi- poggiai sul tavolo due cornetti alla crema, simbolo del mio nuovo essere, anche se a questa cosa avevo pensato soltanto dopo averli presi. Lei mi guardò con aria interrogativa poi mi ringrazò e mangiò
-Come &egrave andata ieri sera ?-
-Bene- pucciava il cornetto nel latte, come, forse, Roberto aveva pucciato il suo nella sua fica
-A che ora sei tornata ? Io alle due sono crollato e me ne sono andato a nanna-
-Alle 5-
-Ore piccole- le feci dono di un bel sorriso che mascherasse il mio vero stato d’animo
-Siamo state al ristorante e poi in un locale…-
-A ballare ?-
-Si-
-Hai fatto fare le 5 anche a tua sorella, chissà il ragazzo come si sarà incazzato- da quello che mi raccontava Tiziana, il ragazzo della sorella era molto geloso e lei era molto condizionata da lui e di rado usciva senza che lui ci fosse
-No no, lei dopo cena &egrave tornata a casa- Tiziana evitava il mio sguardo, era concentrata volontariamente sulla tazza del latte e anche quando rispondeva alle mie domande evitava di guardarmi
-E chi ti ha riportata scusa ?-
-Cristina. Siamo rimaste io lei e altri due nostri amici, siamo andati a ballare e poi mi ha riportata a casa- altra bugie che mi fece quasi sbottare a ridere
-Che facciamo oggi, vogliamo uscire-
-Si, vorrei andare a fare un po di shopping se ti va- Passammo il pomeriggio per negozi, mangiammo una pizza e tornammo a casa che erano ormai le 22.00
La mattina seguente andammo al mare, io e lei soli. Arrivammo in spiaggia abbastanza presto per trovare posto con la macchina. Prendemmo due lettini e ci sdraiammo al sole -premetto che non sono uno di quelli che al mare sa stare sdraiato più di 20 minuti, ma quel giorno volevo capire delle cose- Tiziana indossò un bikini bianco e nero, reggiseno a balconcino e slip brasiliano che scopriva buona parte del suo magnifico culo. Rimanemmo al sole per un po, poi facemmo il bagno, una doccia fredda e andammo a pranzo. Durante quella mattinata la vidi andare più volte alla toilet e notai che aveva un altro telefono, un cellulare nuovo di pacca di una compagnia arrivata da poco sul mercato dei gestori italiani, la 3.
-E quel telefono ?- Le dissi. La vidi sbiancare, presa alla sprovvista, non credeva che me ne accorgessi visto che lo tirava fuori il giusto per non farlo uscire del tutto dalla borsetta
-Questo ?- a quel punto me lo mostrò
-Bello, &egrave uno di quelli che ha anche la tv?-
-Si &egrave il NEC della 3, ce lo ha dato il principale a lavoro giovedi-
-Devo farmi assumere anche io allora- sorrisi e le lancia un bacio
-Non credere costi chissà quanto, la 3 li dà in comodato d’uso devi soltanto garantire la ricarica oppure devi fare un contratto, insomma il cellulare non lo paghi- Parlammo del suo nuovo telefono, della 3 che stava invadendo il mercato italiano e del clima, prima di tornare in acqua per fare il bagno
-Tizzy io torno in acqua vieni ?-
-Vai, tra 5 minuti ti raggiungo, ho messo l’olio adesso- andai verso il mare e una volta in acqua la tenei d’occhio. Aveva il suo cellulare nuovo in mano e mandava sms. Proprio ciò che, immaginavo, avesse fatto tutto il giorno. Mi raggiunse in acqua, giocammo a tuffarci e schizzarci con l’acqua, alle 18 lasciammo il mare per tornare a casa. Mangiammo una cosa veloce che ci aveva lasciato mia madre, ci buttammo abbracciati sul divano e dopo un ora, complice la giornata di mare e sole, Tiziana crollò. La presi in braccio e la portai a letto con dolcezza
-Grazie tesoro- mi disse con gli occhi mezzi chiusi. Si riaddormentò subito, potevo agire, dovevo agire. Aspettai che il sonno fosse piu pesante, andai alla sua borsa e dopo averlo cercato per un po, presi possesso del suo nuovo cellulare. Pregai che Tiziana non avesse inserito pin o blocchi vari, e qualcuno ascoltò le mie preghiere. Accesi il NEC, andai subito sugli SMS e…bingo!! C’era un solo numero registrato con una sfilza di sms. Iniziai dal primo, datato Sabato, il giorno prima
-ore 10.38 Buongiorno principessa, ti sei svegliata o dormi ancora-
-ore 12.25 Buongiorno a te Cavaliere…mi sono svegliata da poco e ti ho subito risposto :) –
-ore 12.26 Allora mi ha subito pensato :D –
-ore 12.29 Sei stato il primo pensiero…-
-ore 12.30 E anche l’ultimo ieri sera :D-

-ore 13.21 Eccomi, ora posso parlare, ci sei ?-
-ore 13.22 Per te sempre ‘
-ore 13.23 sei sola ?-
-ore 13.25 No, ma lui sta facendo la doccia –
-ore 13. 28 Tu non vai a farla ? :D –
-ore 13.29 Voglio farla con te :P –
-ore 13.29 Vieni qui allora, ti aspetto-
-ore 13.30 Se solo potessi… Tu sei solo ?-
-ore 13.31 No-
-ore 13.32 tra poco esco, non so quando posso rispondere ai messaggi –
-ore 13.33 tranquilla, io scrivo, tu rispondi quando puoi-
-ore 13.34 va bene. Sta uscendo, vado a fare anche io la doccia cosi posso scriverti ancora per un po-
-ore 13.34 :)-
-ore 13.42 sono in bagno, che fai ?-
-ore 13 45 sto per andare a pranzo. Sei nuda ?-
-ore 13.46 No, vuoi che mi spogli ?
-ore 13 46 SI-
-ore 13 49 fatto :P –
-ore 13.50 vorrei essere li con te, vorrei vederti…-
-ore 13.50 tu sei qui con me anche se non puoi vedermi
-ore 13. 51 toccati tesoro-
-ore 13.51 Va bene –
-ore 14.05 come stai ? Puoi rispondere ?-

-ore 15.25 eccomi-
-ore 15.26 sei fuori ?-
-ore 15.26 si, non lontana da casa tua :P –
-ore 15.26 pazza :)-
-ore 15.26 non sto scherzando, sto facendo shopping :) –
-ore 15.27 sei con lui ?-
-ore 15.27 si –
-ore 15 31 ti sei toccata prima sotto la doccia ?-
-ore 15.41 Si –
-ore 15.41 Ti &egrave piaciuto ? A cosa pensavi ?-
-ore 15.42 Molto!!!!! pensavo a te, a noi, a stanotte- boom. Mi venne la voglia di chiudere il cellulare e non leggere piu quegli sms, ma ancora quella strana eccitazione che mi faceva indurire il cazzo mi spinse a continuare la lettura. Guardai verso la camera per essere sicuro che Tiziana non si svegliasse, poi ripresi a leggere,
-ore 15.42 A cosa pensavi esattamente di questa notte –
-ore 15.43 A te, alla tua bocca, alle tue mani su di me, dentro di me, al tuo… :P –
-ore 15.43 Al mio ???????-
-ore 16.01 CAZZO!!!!!- Adesso era certificato, ero CORNUTO, e mentre leggevo e rileggevo quei messaggi mi segavo voglioso
-ore 16. 01 Ti &egrave piaciuto ?-
-ore 16.01 Hai bisogno di essere rassicurato :D ? –
-ore 16.01 Ho bisogno di sentirtelo dire ;) –
-ore 16.03 Mi &egrave PIACIUTO da morire :* –
-ore 16.03 Cosa ti &egrave piaciuto di più tesoro ?-
-ore 16.45 sentirti dentro di me…a 90 gradi- sborrai!! Immaginare Tiziana a 90 gradi, mezza nuda con quell’uomo 20 anni più vecchio di lei che la scopava mi fece eccitare troppo portandomi all’orgasmo. Ripulii velocemente e tornai ai messaggi
-ore 16.47 come mai ti &egrave piaciuto di più quel momento :P –
-ore 16.47 Perch&egrave ti ho sentito completamente :* –

-ore 20.52 Ci sei ? Io sto mangiando una pizza con lui –
-ore 21.00 eccomi-
-ore 22.08 sono rientrata ora, domani vado al mare con lui, ti messaggio da li. Buona notte Cavaliere-
-ore 22.09 Buona notte principessa :* PS mi sono toccato rileggendo i tuoi sms-
Come biasimarlo? Mi ero segato io leggendo quegli sms, potevo immaginare lui che ne era l’attore protagonista

Domenica

-ore 10.02 sono in spiaggia…buongiorno-
-ore 10.15 Buongiorno principessa, com’&egrave il tempo ?-
-ore 10.16 fa caldissimo tesoro…puffffff :) –
-ore 10.10 io nel pomeriggio vado dai miei suoceri, torno stasera dopo cena-
Allora l’uomo che mi stava facendo cornuto con la complicità della mia fidanzata era sposato…sorrisi
-ore 10.39 Uffaaaa e quando ti posso sentire ?-
-ore 10.43 Vai in bagno. Ora posso chiamarti-
-ore 10.45 Ok, dammi 5 minuti :) –
-ore 11.02 Ho duvuto attaccare, bussavano :P –
-ore 11.03 che stavi combinando birichinA :) –
-ore 11.03 indovina porco :P –
-ore 11.04 Ti &egrave piaciuto ?-
-ore 11.06 Si…ero molto bagnata tesoro :*-
-ore 11.07 come &egrave ubbidiente la mia principessa :) sei venuta ?-
-ore 11.07 purtroppo No :( –

-ore 14.25 sei sempre sdraiata al sole ?-
-ore 14.26 si-
-ore 14.27 vai in bagno-
-ore 14.27 ok. Ti squillo quando sono li-
-ore 14.51 sei venuta ?-
-ore 14.51 Si tesoro….per te!-
-ore 14.51 vorrei essere li ora-
-ore 14.56 sarebbe bello-
-ore 15.00 ti voglio-
-ore 15.01 anche io-

-ore 19.58 tornata ora a casa. Se non puoi rispondermi ti do da ora la buona notte tesoro. Vado a fare la doccia e…ti penso.smak!!-
-ore 20.41 solo per dirti che ti ho pensato ed ho…goduto per te e con te.smak-
I messaggi terminavano con questa dedica eroticamente favolosa. Armeggiai ancora un po con il telefono bis di Tiziana ma non trovai nulla, eccitato e sconfortato me ne andai a letto. Nei giorni successivi, non appena Tiziana lasciava il suo cellulare bis a portata di mano provavo a sbirciare gli sms, ma non riuscii a leggerli tutti come avevo fatto quella Domenica sera. Da quel venerdi non si erano piu visti ergo non avevano piu scopato, ma via sms non se le mandavano di certo a dire -Ti vorrei dentro ora- oppure -vorrei cibarmi con il tuo miele- o ancora -vorrei ora il tuo nettare sui miei seni- ecc ecc.
il Giovedì sera, approfittando dell’uscita di Tiziana che aveva scordato le sigarette mi intrufolai in camera e trovai il suo telefono bis in carica. Dovevo sbrigarmi, lo accesi e andai sugli sms
-Tesoro domani sera mia moglie esce con le sue amiche…ci vediamo ?-
-Ok, ma dove andiamo ? Il tuo amico può lasciarti la casa al mare ?- La casa dove probabilemnte li avevo visti andare quel fatidico venerdi
-Purtroppo no, e Cristina ?-
-Non parte piu cavolo!!-
-Vogliamo rimandare ?-
No no, &egrave una settimana che non ti vedo…stiamo in macchina come l’altra sera ;)-
Ti passo a prendere alle 21.00-
Ok, mi organizzo e ti scrivo. Devo trovare una scusa con lui-
A dopo allora.Smak !-
quei messaggi mi crearono di nuovo quella enorme erezione avuta qualche sera prima. Tiziana rientrò e subito andò in camera a vedere il suo telefono. La sentii armeggiare con i tasti del cellulare, stava rispondendo al suo amante, poi spense la luce e si addormentò.
Tesoro stasera esco con Cristina ‘ sorrisi senza farmi vedere e mi resi conto che il sentirmi chiamare tesoro mi faceva sentire ancora piu cornuto ed eccitato
Esco anche io-
E dove vai ?-
esco con un paio di ex colleghi di università. Andiamo a prenderci una birra nulla di che- Non rispose ammiccò e se ne andò in camera. Passò tutto il pomeriggio a prepararsi, alle 20.50 era pronta ed usci. Aveva indossato un vestitino bianco attillatissimo, sandali con tacco a spillo, truccatissima…
Mi affrettai scesi in strada, accesi lo scooter che il mio amico mi aveva prestato di nuovo e una volta vista Tiziana che girava l’angolo la seguii. La vidi salire sulla BMW di Roberto e passata una mezzora li vidi fermarsi in un quartiere di Roma Est, davanti ad una sala giochi. Roberto scese, alzò la serranda ed entrarono, ovviamente richiudendo la saracinesca dietro di loro. Anche per quella sera nulla da fare. Imprecai, mi incazzai, ma decisi di rimanere ad aspettarli. Uscirono da quel posto che erano le 2 di notte. Tiziana aveva i capelli leggermente spettinati ed il trucco era sparito dal suo viso… Roberto le toccò il culo mentre lei saliva in macchina, si baciarono con molta lingua e poi via. In quel momento decisi di lasciarla. Rientrai a casa che erano le 5, lei mi sentì e mi disse
-Ti sembra l’ora- non dissi nulla, mi coricai e mi addormentai subito. La mattina quando mi alzai Tiziana era già uscita per andare a lavoro, feci una doccia ed uscii per andare da un amico che studiava informatica, volevo capire se mi poteva aiutare a fare una cosa. Portai con me il portatile che spesso usava anche Tiziana, raccontai tutto a Fabio che mi disse che si poteva fare qualche tentativo con la sua posta ma non con il cellulare bis che usava una tecnologia ancora misteriosa per il periodo. Si mise all’opera ma riuscì soltanto ad entrare in un suo vecchio account di posta dove non trovammo nulla di eclatante. Fabio però mi delucidò su quel modello di cellulare che aveva Tiziana e mi disse che oltre alle foto riusciva a fare dei brevi video. Avendolo sempre armeggiato velocemente non avevo visto quelle funzioni (rispetto agli smart phone di oggi, in quei Cellulari del 2003 per trovare foto e video dovevi andare nelle cartelle file apposite) . Tornato a casa aspettai il rientro di Tiziana, e non appena si mise in cucina ad aiutare mia madre sgattaiolai in camera, presi il suo Nec e me en andai in bagno con la scusa della doccia. Inziai a trafficare con le impostazioni, poi trovai la funzione fotocamera (io avevo comprato un anno prima un Panasonic che aveva la stessa funzione, era stato uno dei primi ad uscire sul mercato, ma questi della 3 erano decisamente più tecnologici…) aprii e trovai la cartella file jpeg… C’erano una trentina di foto, le prime erano scattate a cavolo e inquadravano oggetti a caso, poi trovai delle foto della serata al ristorante, immagini scattate al tavolo della trattoria, successivamente trovai una foto di Tiziana con sua sorella ed una con Cristina, continuai a scorrere i file e finalmente trovai due foto eloquenti. La prima ritraeva Tiziana poggiata ad un biliardo girata di schiena , con il vestitino bianco indossato la sera prima, la seconda, la più palese, ritraeva sempre tiziana in perizoma e reggiseno a 90 gradi sul biliardo. Presi il mio cazzo e mi segai, ma volevo andare fino in fondo anche se il tempo era mio nemico e dovevo riportare il cellulare in camera. Guardai i messaggi

-8.00 buongiorno tesoro sei sveglia ?-
-8.01 buongiorno a te :) sveglia ed operativa…anche se mi fa male tutto
-8.01 come mai :)?-
-8.03 qualcuno ieri sera mi ha stancata a dovere :*-
-8.06 eri indemoniata ieri sera :)-
-8.10 mi hai fatta stare una settimana in astinenza… :D-
-8.15 il cornuto dorme ?-
-8.16 si :)-
-8.25 hai cancellato il video Roby ?-
-8.26 Non l’ho fatto con il mio cell ma con il tuo- altro che regalo del capo, ecco chi le aveva dato quel telefono
-8.30 a ok, credevo lo avessi fatto con il tuo, non vorrei tua moglie ci scopra-
-8.37 Cancellalo, non vorrei lo scoprisse Stefano-
-8.38 tranquillo questo cell non esiste per lui :)- Non esiste? Ma come me lo aveva fatto vedere al mare quando glielo avevo sgamato, poi riflettei e cercai i file video. Ce ne erano 3, uno datato una settimana prima che visionai ma riguardava sempre la cena, gli altri due avevano la data e l’ora di quel giorno. Li aprii ‘ nel primo si vedeva un bel cazzo largo e nodoso che veniva leccato e ingoiato con maestria dalla mia fidanzata, il tutto durava 10 secondi. Nel secondo si vedeva il culo di Tiziana, messa a pecorina, ed un cazzo, lo stesso del bocchino, che entrava ed usciva dalla sua fica, si sentivano chiaramente i gridolini di piacere lanciati dalla mia donna anche se il video traballava e non era perfetto…sborrai come non mi succedeva da tempo. Avevo la prova finale che la mia donna scopava con un altro e ci scopava perch&egrave gli piaceva, ne era attratta e probabilmente ne era anche innamorata, ma vista la situazione sentimentale dell’uomo non poteva averlo del tutto e cosi rimaneva con me. Uscii dal bagno, misi il cellulare in tasca e al momento opportuno lo riposizionai in camera dove lo avevo preso. Mangiammo, guardammo un po di tv e andammo a letto, la abbracciai da dietro e la strinsi forte, lei mi lasciò fare e mi baciò
-Tiziana devo parlarti-
-Ora ?-
-Si-
si girò e mi guardò dritto negli occhi
-Che c’&egrave ?-
-So di te e di Roberto- sgranò gli occhi e nemmeno provò a replicare
-Venerdi scorso ti ho seguita. So che tua sorella non era a cena con voi, vi siete incontrati tutti al McDonald di Cinecittà poi siete andati a Frascati, dai castelli vi siete spostati in discoteca tu, Roberto e Cristina, poi Cristina se ne &egrave andata e tu sei salita in macchina con Roberto. Siete andati a Torvaianica…-
-Basta Ste…- aveva gli occhi lucidi
-Che vuoi che faccia? Me ne devo andare, devo sparire ?-
-Lo ami ?-
-Sono attratta questo si, ma non lo amo-si asciugò una lacrima che le scendeva lungo la guancia
-Mi ami ?-
-No- secco
-Tu mi ami ?Anzi mi hai mai amata ?-
-No! Ti voglio bene, mi piaci molto, ma non sono mai stato innamorato…-
-Conosco Roberto da quando avevo 18 anni, io e Cri lavoravamo nel suo locale, mi &egrave sempre piaciuto, ma non &egrave mai successo nulla oltre ad un bacio…- tacque e smise di raccontare
-Domani dopo il lavoro preparo le valige e mi faccio venire a prendere da mia sorella-
-Si, &egrave meglio…buonanotte-
dormimmo abbracciati e provammo anche a fare sesso, ma non ci riuscimmo, ormai eravamo lontani anni luce e per quanto ci fosse ancora dell’attrazione mancava il collante che ci aveva tenuti uniti fino a quel momento. Al mattino Tiziana chiamò a lavoro e marcò visita
-Mi aiuti ?- la aiutai a fare le valige
-E’ stato bello l’altra sera- le dissi dopo minuti e minuti di silenzio
-Cosa?-
-Si l’altra sera quando sei uscita con i tuoi amici- mi guardò stupita, non capiva
-E’ stato bello aiutarti a scegliere la mise da indossare per il tuo amante- Tiziana credette che la stessi provocando, ma io continuai
-Sto dicendo sul serio Tizzy. Sapevo che dovevi uscire con un uomo e mi eccitava la cosa, per questo ti ho voluta aiutare ad essere bellissima per lui- Tiziana non parlava mi ascoltava
Ero incazzato e geloso, ma questa situazione mi ha eccitato molto-
Ti sei eccitato nel sapermi di un altro ?-
SI. Ti sembrerò strano, ma mi hai fatto scoprire questo mio lato cuckold ‘ scosse la testa, non accettava il fatto che il suo tradimento non mi aveva ferito, ma anzi mi aveva eccitato
Tu ti sarai sicuramente eccitata nel pensarmi a casa mentre stavi con lui. Ho letto i vostri messaggi dove mi apostrofavate come cornuto. So che il tradirmi ti eccitava ancor di piu di quanto ti eccita il tuo amante. Non &egrave la persona fisica a farti sragionare in questi casi, ma il contesto- le accrezzai la schiena
Ti voglio bene Tizzy- la bacia sulle guance e attendemmo sua sorella in strada.
Mi piace Roberto e mi piaci tu Ste. Mi piacete un casino, ma io sono così…- Così come, pensai. Troia ? Dissi a me stesso. Troia ma bellissima
Le squillò il cellulare mentre eravamo in strada ad aspettare sua sorella, lo prese dalla borsa e lessi il nome sul display… Mirko! Ci guardammo, mi sorrise, mi baciò con la lingua…
Ti chiamo in settimana, voglio sentirti!- Non dissi nulla, ma capii tante cose e molte altre ne capii gli anni a venire

Continua….a distanza di anni, ma dovete aspettare ;)

per commenti, considerazioni, punti di vista

south_bank77@yahoo.it Quello che riserva la vita a volte &egrave veramente strano. Erano passati 10 anni da quando io e Tiziana ci eravamo lasciati, e da quella mattina di Luglio non ci eravamo piu ne sentiti ne visti. Si dice che il mondo &egrave piccolo e che puoi incontrare, anzi rincontrare, una persona anche nei posti più impensabili, ma io ho sempre pensato che in questi casi, una persona la rivedi soltanto se si ha veramente la voglia di rivederla, e noi quella voglia, in dieci anni non ce l’abbiamo avuta. Nemmeno la comparsa dei social ‘FB, Instagram, Twitter ecc- aveva indotto uno dei due a cercare l’altro e nonostante avessimo tentato di lasciarci in buone, senza discutere o fare piazzate, entrambi avevamo accusato la ‘botta’ che quel rapporto ci aveva causato. In dieci anni la vita cambia ci cambia, ci proietta in una dimensione nuova e ci prospetta nuove esperienze, nuovi amori e situazioni che magari, solo qualche anno prima, ritenevamo impensabili. Quello che successe quel giorno di Gennaio del 2014 fu veramente incredibile e come avevo promesso al termine del racconto ‘prima volta cuckold’, voglio raccontarvelo.
Era sera, il natale era passato da poco, e come ogni week end ero uscito a bere qualcosa con la mia compagna e i nostri amici. Per evitare di finire sempre negli stessi locali, eravamo soliti cambiare posti, approfittando delle dritte che un nostro amico chef ci dava di volta in volta ‘lo facciamo ancora oggi, per non cadere nella monotonia figlia dei soliti locali che sembrano essere tutti uguali- Quella sera decidemmo di andare in un wine bar in una zona periferica che aveva aperto i battenti da qualche mese. Arrivati trovammo una situazione carina, arredamento moderno, molta gente fuori che aspettava per avere un tavolo, buona musica e uno staff molto accogliente e ben organizzato. Il nostro amico chef ci aveva azzeccato ancora una volta. Mentre consumavamo i nostri drink, notai seduta ad un tavolo vicino al bancone una persona a me famigliare. Era Tiziana. Cavolo come era cambiata, pensai e mi domandai anche se non mi stessi sbagliando, ma quegli occhi e quelle curve non mentivano. Aveva tagliato i capelli cortissimi e le stavano molto bene con quel viso tondo e birichino, mi sembrava anche leggermente ingrassata, ma quei Kg in piu non facevano altro che donarle più fascino e femminilità. I nostri sguardi si incrociarono un paio di volte, poi mi sorrise, mi aveva riconosciuto.
-Che guardi ?- mi chiese Betta, la mia compagna ‘con la quale ancora oggi vivo-
-Ho visto una mia vecchia amica-
-Be salutala no!?- sorrise e riprese a parlare con le persone che erano al tavolo con noi. Mi alzai e pur non sapendo cosa dire mi diressi verso il bancone del locale mentre Tiziana fece lo stesso seguendo la strada inversa.
-Come stai Ste ?- due baci sulle guance e via ai convenevoli
-Bene tu ?-
-Non c’&egrave male!!- ci guardavamo negli occhi per capire se il tempo fosse stato clemente con i nostri visi e i nostri fisici
-Con chi sei ?- mi domandò
-Con degli amici e la mia compagna, tu ?-
-Con degli amici e mio marito- mi indicò il tavolo con tutta l’allegra brigata
-Ti trovo bene, sei rimasto uguale-
-Anche tu, ti trovo davvero bene e poi questo taglio di capelli ti dona davvero molto- stavo flirtando ? o facevo soltanto il gentile ?
-Grazie!- mi accarezzò il braccio in segno di gratitudine
-Ho qualche kg in piu rispetto a 10 anni fa’- si lo vedo, stavo per rispondere, ma mi avrebbe accoltellato li seduta stante
-Io ti trovo davvero bene, anzi, se li hai presi questi kg in piu non lasciarli andare- le feci l’ occhiolino, lei rise e riprese con le domande. Cosa fai ? il lavoro come va ?dove abiti ? ecc ecc, io rispondevo e chiedevo le stesse cose a lei, poi le offrii da bere, ma lei declinò
-Ho già bevuto una birra meglio non esagerare-
-tuo marito ti tiene a bada !?-
-diciamo cosi’- sorrise
-Non mi presenti la tua amica ?- Betta era arrivata alle mie spalle e non me ne ero accorto
-Ohi tesoro, certo, lei &egrave Tiziana- si presentarono, Tiziana le disse che non ci vedevamo da 10 anni e che si scusava se mi aveva rapito, Betta si dimostrò ben disponibile nel concedermi a quella rimpatriata tra vecchi amici, poi ci lasciò e filò in bagno
-Carina la tua ragazza-
-Grazie!!-
-Da quanto state insieme ?-
-Da 5 anni e conviviamo da 1 anno. Tu da quanto sei sposata ?-
-Da 2 anni ed ho un figlio- Tiziana mamma ? Eh si 10 anni possono veramente cambiare una persona in modo radicale, pensai. Parlammo ancora un po e quasi senza pensarci le spifferai il mio numero di telefono, lei lo memorizzò sul suo cellulare e poi ci salutammo. Tornando a casa ripensai a quell’incontro, pensai a come Tiziana fosse cambiata e a quanto fosse ancora maledettamente attraente. Quella sera scopai Betta con molta passione e non nego che pensai spesso alle scopate consumate con la mia ex 10 anni prima. Passarono alcuni giorni, due settimane, un mese, poi una mattina di Febbraio mi arrivò un sms
-Disturbo ?- nr sconosciuto
-Dipende da chi sei e da cosa vuoi ?-
-Un servizio fotografico- ma chi &egrave? Qualche rompi palle al quale, qualche collega, ha dato il mio numero
-Non faccio book fotografici, mi dispiace-
-Ma come, mi hanno detto che lei &egrave molto bravo’-
-Magari lo sono anche, ma sono un fotoreporter non un fotografo da studio-
-Peccato, grazie’- aspettai alcuni minuti per vedere se quel numero mi ricontattasse, ma niente. Attesi ancora e poi inviai io un sms
-Mi scusi, ma chi le ha dato il mio Nr-
-se lei accetta il lavoro glielo dico- ero curioso, maledettamente curioso
-Ok accetto-
-Bene!! ‘ attesa
-Comunque il numero me lo hai dato tu- era passato dal darmi del lei al darmi del tu
-E quando glielo avrei dato ?-
-10 anni fa!!- faccetta sorridente. Tiziana! Composi il suo numero e la chiamai
-Ciao pazza!!-
-Ti ho disturbato ?-
-No, stavo lavorando, ma non mi hai disturbato-
-Allora, lo accetti questo lavoro ?- sembrava seria
-Ma lo sai che non faccio quel tipo di foto,e poi a chi dovrei farle ?-
-A nessuno in particolare. Ho aperto una attività di e-commerce e dovrei fotografare dei prodotti che vendo e visto che ho provato da sola con il telefono, ma il risultato &egrave scadente, ho pensato che avresti potuto aiutarmi-
-Ok, ti aiuto!- perché lo avevo detto !? Non ho mai avuto nessun interesse per questa tipologia di lavori fotografici cosi come non ne ho mai avuto per foto di feste, matrimoni, e quant’altro. Tiziana, ecco quale era il motivo
-Quando sei libero ?-
-Vediamo, mhhh’-
-Stai guardando l’agendina ?- sorrise
-certo, sono pregno di appuntamenti io, che ti credi-
-Dai Oliviero Toscani, quando puoi passare ?-
-Dopodomani in mattinata-
-Ok-
-Si, ok, ma dove devo passare ? hai uno studio, un ufficio’-
-A casa mia- mi dettò l’indirizzo e ci salutammo
Il Giovedi mattina preparai la mia attrezzatura, caricai le luci in macchina e mi recai a casa di Tiziana. Abitava in campagna in una villetta molto carina, a 20 minuti dalla città, ma immersa nella tranquillità. Suonai al suo campanello che erano le 11, venne ad aprirmi e sembrò che si fosse svegliata da poco.
-Ciao Ste, vieni accomodati- la casa era molto graziosa anche all’interno, arredamento minimal, ma curato, elettrodomestici all’avanguardia e disposta su tre piani.
-Sei sola ?-
-Si, ho portato il bimbo al nido, sono andata a fare delle spese e sono rientrata da 10 minuti-
-Allora, illustrami il da farsi-
-vuoi un caff&egrave ?- Prendemmo il caff&egrave e mi illustrò il business che stava intraprendendo. Finanziata dal marito aveva aperto un sito di e-commerce in cui rivendeva lingerie, abbigliamento da donna, scarpe e alcuni oggetti per la casa. Mi portò al piano di sotto, un loft rustico di circa 100 mq adibito per il momento a magazzino e mi mostrò parte della merce che aveva acquistato e che doveva rivendere. In quegli scatoloni c’era di tutto.
-Dobbiamo fotografare tutto questo ?-
-No, sei pazzo!!- Pensavo di fotografare un oggetto per categoria in modo professionale, poi le sottocategorie posso farle da sola con il cellulare- scrutai negli scatoloni per capire come organizzarmi il lavoro, quando tutto mi fu piu chiaro le disse che potevamo procedere cosi.
-Direi di iniziare con gli oggetti piu piccoli, se per te va bene li fotografiamo nelle tue mani, poi passiamo alle scarpe e chiudiamo con l’abbigliamento –
-Quanto tempo ci vorrà-
-Almeno 4 o 5 giorni-
-Ok, quando potresti iniziare ?-
-Lunedi ?-
-Ok-
-Prima di andare scarico il materiale che mi serve per lavorare-
-Si, lascia tutto qui sotto-
-Va bene, ma se usiamo questa stanza come location, dobbiamo svuotarla, accantonare tutti gli scatoloni da una parte cosi che almeno mezza stanza la possiamo utilizzare come studio di posa- Organizzato il lavoro tornammo al piano di sopra e mi invitò a pranzo. Finalmente parlammo di qualcosa che non fosse il lavoro e il discorso non pote che finire sulla nostra storia.
-Eri innamorato Ste ?-
-No Tizzi, ma stravedevo per te!-
-Che significa scusa!? Non mi amavi, ma stravedevi per me’-
-Mi piacevi da matti-
-Ti piaceva l’idea di avermi, ti piaceva il mio corpo’-
-la tua testa, il tuo essere donna, ma siamo stati insieme troppo poco per innamorarsi-
-abbiamo corso troppo Ste. L’aver convissuto dopo 4 mesi io l’ho vissuto come una forzatura, non vedevo piu il nostro rapporto come un qualcosa che si stava evolvendo, ma come un qualcosa che era giunto già al capolinea senza fermate intermedie- aveva ragione, anche io avevo vissuto cosi quella convivenza forzata.
-Mi hai mai pensata in questi anni ?-
-Si diverse volte-
-Anche io! Mi chiedevo che cosa stessi facendo, se ti eri sposato, se avevi figli ecc-
-E Roberto ?- non resistetti, glielo chiesi cosi, a bruciapelo
-Roberto, Ste, &egrave stata una infatuazione del momento. Non reggevo piu quella situazione tra noi e quando l’ho rivisto &egrave stato un appiglio.-
-Se non ti avessi scoperta come sarebbe finita tra noi ?-
-Allo stesso modo, credo. ‘ mi accarezzò il viso
-Quanto &egrave durata ?-
-Con Roberto ? 4 mesi-
-E Mirko ?- per un attimo sembrò cadere dalle nuvole, poi mi sembrò adirarsi, infine mi rispose
-Che ne sai di Mirko ?-
-Quel giorno che sei andata via ti ha squillato il telefono e sul display ho letto il suo nome-
-Ci siamo frequentati-
-Mentre stavi con me ?-
-Ci siamo visti una sola volta mentre stavo con te- annui con la testa e sorrisi amaramente
-Era sempre in quel periodo’- la stoppai, sinceramente non mi interessava molto il motivo per cui ci si era vista, ciò che era importante era che in quel periodo ero stato cornuto per colpa di ben due uomini e non di uno soltanto. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, cazzo quanto era sexy, mi balenarono nella testa mille cose, ma l’unica cosa che riuscii a dire fu
-ci vediamo Lunedi alle 10 Tizzi- la baciai sulle guance e me ne andai
Tornato a casa mi sparai un segone immaginando Tiziana, la Tiziana di adesso, con me, poi con Roberto ed infine con Mirko. Immaginai la sua bocca carnosa surgere il mio cazzo, vidi nella mia testa il suo sedere fare su e giu mentre cavalcava uno dei suoi due amanti e venni’
Raccontai a Betta del lavoro che Tiziana mi aveva offerto, le dissi anche quale era stato il rapporto tra me eTiziana, omettendo ovviamente il grado di complicità sessuale che avevamo raggiunto in quegli anni. La mia compagna si accigliò un pochino, poi mi domandò come mai avessi accettato quel lavoro visto che non avevo mai amato fare foto di quel genere e che al massimo avevo prestato il mio servizio soltanto per aiutare amici o colleghi. Le risposi che Tiziana era una brava ragazza, che ora era mamma e che mi faceva piacere aiutarla in quel business. Betta non aggiunse altro, mi disse soltanto di comportarmi bene e me lo disse ridendo, con la faccia furbetta. Il Lunedi arrivai presto sotto casa di Tiziana, la chiamai per avvertirla e lei mi disse di aspettarla li perché aveva portato suo figlio a scuola. Alle 9,30 finalmente arrivò. Jeans fascianti, decollete tacco 8, maglioncino molto aderente e cappottino ‘. Entrammo in casa e mi preparò un gustoso caffe accompagnato da un paio di cornetti comprati al bar
-me lo fai a posta- alzai il cornetto e glielo mostrai ridendo
-scemo!!- arrossì un pochino e rise insieme a me
-vado sotto a preparare lo studio-
-vanno bene le mani cosi ?- mi mostro le sue mani curatissime con le unghie smaltate
-vanno benissimo-
-me le sono fatte fare Sabato dalla mia manicure- Scesi nella stanza di sotto e preparai il tutto, Tiziana mi segui dopo una ventina di minuti e dopo una rapida spiegazione sul come posizionare le mani e sul come maneggiare gli oggetti che via via avremmo fotografato, iniziammo lo shooting. Alle 13 avevamo fotografato tutti i prodotti più piccoli o medi. Tornammo su e Tiziana mi preparò un pranzo veloce. Durante tutta la mattina non avevo fatto altro che guardarla con ammirazione. Mi piaceva ancora e mi piaceva tanto, ma ora non vedevo più soltanto la sua bellezza esteriore, ma mi intrigava anche quel suo nuovo modo di essere. Imprenditrice decisa, sicura di se, mamma, moglie e Donna. Aveva anhe cambiato il suo modo di esprimersi, tre volte che la vedevo e da quella splendida bocca non era uscita una sola parolaccia ne una parola in dialetto. Mi raccontò di come aveva conosciuto suo marito, mi disse che lui aveva 10 anni di più, si erano conosciuti sul lavoro, durante uno stage che lei aveva fatto nell’azienda in cui lui lavorava come Direttore Commerciale. Dopo qualche mese, lui aveva deciso di lasciare la sua fidanzata con la quale stava da 8 anni per mettersi con Tiziana. Dopo due anni si erano sposati. Lui guadagnava molto bene e lei capricciosa come ai tempi in cui stava con me si faceva viziare. Mi raccontò tutto questo con molta naturalezza e sincerità
-sei innamorata ?- mi venne spontaneo chiederglielo
-No- risposta secca alla quale seguì un mio boccone di spaghetti ingoiato per tapparmi la bocca
-Non credo nell’amore Ste, forse non ci ho mai creduto, anzi ho sempre pensato che sia ipocrita credere di poter essere soltanto di una persona cosi come penso sia ipocrita pensare che una persona possa essere soltanto per te- il ragionamento filava. Magari poteva essere incomprensibile se fatto da un’altra persona, ma per come conoscevo io Tiziana, quel discorso non faceva una piega.
-Perché ti sei sposata ?-
-Perché mi fa star bene e non dico solo economicamente. Mi fa ridere, condivide con me tante follie e non mi urta- bevemmo il caff&egrave e ci sedemmo in salone
-Tu invece, che mi dici della tua compagna, la ami ?-
-Si! Sto bene con lei, condividiamo tante passioni e ‘non mi urta- sorrise sorseggiando con molta femminilità il suo caffe. In quel momento mi accorsi che la Tiziana che avevo conosciuto 10 anni prima, estroversa, egocentrica, appariscente, pronvicialotta, non c’era piu ed il suo posto era stato preso da una Donna decisa e maledettamente provocante. Una cortigiana del XVIII secolo.
-E’ molto carina, davvero- era la seconda volta che me lo diceva
-Anche Betta ha detto la stessa cosa di te-
-Le hai detto come ci siamo conosciuti ?-
-Si glielo ho detto- annui, passò la lingua sulle labbra con fare incondizionato e scavallò le gambe per alzarsi. Che gran figa che era ancora
-Stavo pensando’- a cosa stava pensando ?
-Per i vestiti, vuoi che chiamo qualche ragazza per farglieli indossare ?-
-Hai delle amiche disponibili ?-
-Le mia amiche sono delle 40 enni con prole dedite al cibo e ai pettegolezzi-
-Quindi ?-
-potrei mettere un annuncio e pagare un paio di ragazze come indossatrici e modelle-
-potresti indossarli tu- provai a tagliare corto
-io potrei, anzi lo farò, indosserò le scarpe, ma per i vestiti’.-
-per i vestiti ?-
-potresti chiedere a Betta-
-la mia Betta ?-
-si la tua Betta!- rimasi in silenzio
-E’ alta, magra, a un bel portamento, perché no !?- ci pensai per qualche istante e dissi a Tiziana che gliene avrei parlato. Tornammo di sotto e terminammo il lavoro con gli oggetti rimasti, la salutai e me ne andai a casa. La sera mentre guardavamo una serie su Sky, parlai a Betta della proposta avanzata da Tiziana. Sulle prime la mia compagna mi disse che eravamo pazzi, che si vergognava e che non voleva assolutamente prestare il suo volto per foto che sarebbero girate su internet. Le spiegai che il sito era super protetto e che comunque avrei fatto in modo da non ritrarla palesemente in viso anche perché i protagonisti di quegli scatti dovevano essere gli abiti. Ci ridemmo su, Betta scherzò sul fatto che poetva essere modella per un giorno, poi la baciai con passione, con tanta lingua e in men che non si dica era mezza nuda sul divano. Io e Betta siamo soliti parlare sia durante i preliminari sia quando iniziamo a scopare, ma quella sera il silenzio avvolse del tutto quella stanza. Mi abbassai, le sfilai il perizoma nero trasparente ed iniziai a leccarle la figa con voluttuosa passione. Le passai la lingua lungo tutta la spacca, le avvolsi la clitoride e poi la penetrai con due dita. Era un lago di piacere. Andai avanti cosi per un tempo lunghissimo, mentre la leccavo e succhiavo mi denudavo, non mi staccavo dalla sua fighetta fradicia. Gemeva e si dimenava fin quando il suo nettare non si riversò nella mia bocca vogliosa. Mi alzai sulle ginocchia e sempre in silenzio glielo piantai dentro con forza, dalla cappella alle palle. La scopai con forza e rabbia, portai le sue gambe sopra le mie spalle e in quella posizione la spaccai per bene fino a riempirle la sorca di sborra. Rimasi dentro Betta finch&egrave il mio uccello non perse consistenza, poi mi sdraiai vicino a lei che soddisfatta mi baciò con passione. Avevo scopato alla grande con la mia Donna grazie allo stato di eccitazione che mi infondeva la mia ex. Al mattino Betta mi preparò una bella colazione, era gioviale ‘non che gli altri giorni fosse triste o incazzata- e in vena di conversazione
-che foto farete oggi con Tiziana-
-Scarpe-
-Che tipo di scarpe sono ?- Betta &egrave sempre stata in fissa con le scarpe e le borse
-Tutte scarpe firmate di vario genere, dalle ballerine alle decollete, ai sandali-
-stasera me ne fai vedere qualche modello-
-Certo, chiedo a Tiziana se me ne da qualche paio da mostrarti-
-Potrei indossarle per te ‘ mi baciò facendo la stupida ed io le assestai una bella pacca sul culo alto e sodo
-cosi facciamo il secondo tempo ‘ il mio riferimento era la nottata appena passata
-Tu portale e poi vediamo- mi tirò un bacio mentre finiva di prepararsi per andare a lavoro
-Allora Betta che faccio, cosa dico a Tiziana per quella cosa delle foto ?-
-Che va bene- mi diventò duro di colpo. Il pensiero di lavorare fianco a fianco con la mia ragazza e la mia ex mi fece affluire una quantità di sangue cospicua dal cervello al cazzo. Uscimmo di casa a distanza di pochi minuti l’uno dall’altra e alle 10.30 ero a casa da Tiziana. Mentre attendeva il mio arrivo, Tizzy aveva preparato le scarpe da fotografare, aveva lavorato tutta la notte al sito inserendo le foto fatte il giorno prima, e per rallegrarmi la mattinata mi aveva anche preparato il solito buon caff&egrave con tanto di cornetti
-Mi stai viziando-
-Per cosi poco!?-
-Eh si, per cosi poco- aveva indossato dei pantaloni bianchi strettissimi, e mentre rispondevo alla sua asserzione le stampai uno sguardo arrapato su quel culo favoloso. Tanto erano bianchi e tanto erano stretti quei pantaloni che il perizoma risaltava chiaramente in tutto l’erotismo intriso in quel piccolo pezzo di stoffa iconico. Tiziana si accorse che le stavo guardando il culo, ma a parte sorridere non mi disse nulla.
-Betta ha detto che accetta di fare le foto-
-Ottimo, mi fa davvero piacere- vidi Tiziana piacevolmente felice
-Mi ha chiesto se posso portarle qualche scarpa da farle vedere ‘
-Certo, dopo mi dici quale modello può piacerle e te le do, ma penso di sapere cosa piace alla tua compagna- scendemmo di sotto e preparate le luci iniziammo a scattare. Cominciammo con dei modelli piu sportivi, poi passammo alle ballerini che io abolirei perché arma chimica e protagonista di tanti matrimoni falliti. Facemmo la solita pausa pranzo, ma questa volta non fummo soli. Il marito di Tiziana era rientrato per mangiare cosi potei finalmente conoscerlo dal vivo. Tipo simpatico, effettivamente attraente anche se non bello oggettivamente, carismatico e molto alla mano. Tanto alla mano che non lesinà carezze intime al lato B della moglie mentre preparava il caff&egrave. Quelle fugaci palpate date pensando di essere lontano dai miei occhi indiscreti mi fecero indurire il pisello come il marmo. Dopo il caff&egrave se ne andò e noi ci rilassammo una mezzoretta prima di riprendere con le foto.
-Guarda cosa ho trovato ieri- Tiziana mi mostro delle foto del natale passato a casa dei miei
-Cavolo, certo che si vede che avevamo 10 anni di meno-
-parla per te, io sono piu giovane ora-
-Addirittura ?- ridevamo come due scemi
-Certo, tu mi facevi sentire una vecchia- le saltai addosso ed iniziai a solleticarla sulla pancia e sotto le ascelle come due ragazzini
-Ma se eri un bimba quando stavi con me-
-dai smettila, mi fai fare la pipi sotto cosi- e giu risate
-magari!- mi usci cosi, senza pensarci, quella frase e mi fermai
-vuoi vedermi orinare !?- Tiziana si raddrizzò nella sua posizione e tornò seria
-già fatto grazie- quando vivevamo insieme condividevamo lo stesso bagno ed era capitato che mentre io facevo la doccia lei entrava per fare pipi
-Ne sei rimasto sconvolto ?-
-Non direi, anzi-
-Allora lo fai anche con Betta-
-Cosa ?-
-Guardarla mentre va al bagno-
-Be non &egrave il mio sport preferito, ma &egrave capitato-
-Vuol dire che avete une buona intimità-
-Allora anche noi l’avevamo- mi alzai per prendere un bicchiere d’acqua mentre lei fumava
-Se non ricordo male, la nostra intimità era molto piu che buona- sputò il fumo verso il soffitto stando sdraiata con la schiena sulla poltrona
-Ho visto che anche con tuo marito hai una buona intimità-
-cio&egrave ?-
-prima ti toccava il culo mentre facevi il caff&egrave- mentre dicevo queste poche parole non mi accorsi che il tono della mia voce e probabilmente l’espressione del mio viso erano cambiati
-Ti ha dato fastidio ?- si alzò e venne verso di me sempre fumando
-No, anzi’- mi bloccai quando Tiziana arrivò a pochi cm da me, allungò la mano e mi toccò il cazzo. Lo fece guardandomi negli occhi e continuando a fumare la sua sigaretta. Mi sembrò di svenire. Non capii piu nulla, lo spazio ed il tempo erano svaniti ed il mio pisello stava diventando duro come l’acciaio. Non so quanto quella palpata durò, probabilmente meno di 30 secondi, ma a me sembrò lunga 10 anni. Tiziana tolse la mano, si allontanò e birichina aggiunse
-No, non ti ha dato fastidio- sorrise
-andiamo Ste, abbiamo del lavoro da fare- Rimasi qualche minuto fermo immobile non riuscendo a capire se quello che era appena successo era un chiaro segnale per farmi fare il primo ‘anzi ormai il secondo- passo, oppure se quel gesto rientrava nel comportamento da Donna dominante tipico di Tiziana. La seguii al piano di sotto e riprendemmo a lavorare. Finalmente potei vedere quei bellissimi piedini Nr 35 nudi oppure avvolti da bellissime scarpe con il tacco. Cercai di far risaltare tanto la merce quanto la fattura di quei due piedi piccoli e perfettamente pittati. Scattavo e immaginavo Tiziana farmi un bellissimo footjob, poi la immaginai intenta a succhiare suo marito mentre a me mostrava il sandaletto all’ultima moda. Ero arrapato e volevo scoparla. Lavorammo per 3 ore, poi dovemmo fermarci perché doveva andare a riprendere il figlio, e ovviamente l’appuntamento sarebbe stato per il giorno dopo.
-Tieni porta queste a Betta- Tiziana mi portò 4 scatole di scarpe tutte diverse tra loro. Un paio di una nota firma erano delle decollet&egrave in vernice nera con la suola viola tacco 8 a spillo. Le secondo erano delle scarpe con fibietta alla caviglia sempre nere tacco 8. Le altre due erano dei sandali con tacco 10, uno bianco e l’altro dorato.
-Sono certa che le piaceranno, e non solo a lei- mi fece l’occhiolino e tornammo al piano di sopra. Ci preparammo, andammo alla porta e nel salutarla le appoggiai le labbra sulle sue. Restammo fermi con quel bacio a stampo per alcuni secondi, tutti e due con gli occhi chiusi come adolescenti, poi le spinsi la lingua nella bocca, lei la accolse, mise la sua mano dietro la mia nuca e ci slinguammo cosi per alcuni minuti. Aprii gli occhi per guardarla, lei fece lo stesso, le poggiai una mano ben aperta sulle chiappe e la palpai. Che culo ragazzi!! Uguale a 10 anni prima. Si staccò da me, apri la porta di casa
-ci vediamo domani Ste- Io ero visibilmente scosso, arrapato, incredulo, meravigliato, mentre lei sembrava aver appena finito di baciare suo marito prima di andare a lavoro. Feci il viaggio di ritorno pensando a cosa stesse accadendo, cercai di capire cosa voleva Tiziana e cosa volevo io, pensai a Betta, da quando stavo con lei non l’avevo mai tradita, e senza rendermene conto ero arrivato a casa. La mia fidanzata non era ancora arrivata, ne approfittai per fare una doccia ‘fredda’ per cosi dire, e quando ebbi la voglia di masturbarmi sentii la serratura della porta scattare. Betta era tornata. Fece una doccia anche lei, mangiammo e subito dopo aver finito le mostrai le scarpe che mi aveva dato Tiziana da portarle.
-Wow queste sono bellissime!- Betta aveva in mano le decollete nere di vernice, le faceva roteare nella mano per poterle meglio ammirare in tutte le loro finiture.
-Provale, fammi vedere come ti stanno- le calzo e si alzò in piedi per vedere allo specchio dell’ingresso quanto si slanciasse la sua gamba già lunga ‘Betta &egrave alta 1,72-
-Sono stupende! Quanto costano ?- la ammirai in piedi, con i leggins ed una t-shirt bianca indosso e con quelle scarpe che la rendevano ancora piu figa. Non le risposi, mi alzai e le andai dietro, le strinsi i seni ed inizia a baciarla sul collo. Betta ansimo, si adagio al sul mio petto e lasciò cadere le braccia lungo il corpo. Spinsi il mio bacino sul suo culo, feci in modo che il mio sesso combaciasse perfettamente con lo spacco delle sue chiappe, con una mano abbandonai il seno e la accarezzai con forza sulla figa. Betta ansimò piu forte, inizò a muovere il bacino cosi che la mia mano le entrasse quasi dentro con tutti i leggins, non resistetti, la feci flettere in avanti,le abbassai con rabbia i leggins, scostai i ridottissimo perizoma, tirai fuori il mio cazzo dai boxer, mi sputai sulla cappella la impalai. Bettà gridò, non era ancora bagnata al punto giusto e la grossezza del mio cazzo la aprì di colpo, ma prese a muoversi all’indietro, lo voleva, mi voleva. Stavo desiderando Tiziana da giorni e mi scopavo la mia compagna come non mai. La sbattei per diversi minuti a 90′, mezza vestita, e ormai partita per la tangente, sfilavo il mio cazzo e glielo ributtavo dentro fino in gola, fino a sentirla esplodere dal piacere. La mia Betta fu sconvolta da una serie di orgasmi che la fecero quasi mancare, io continuavo a tenerla forte per i fianchi e non smettevo di ficcarla, con le mani cercava di respingere i miei affondi, ma la sua testa le diceva che doveva godere sempre di piu. Ad un tratto le sue gambe si piegarono quasi del tutto, fece dei passi in avanti per farmi uscire, gridò, e sul pavimento notai delle piccole chiazze di liquido. Betta aveva squirtato. Io per la prima volta avevo fatto squirtare la mia donna. Anche il mio cazzo era bagnato come non mai. Mi avvicinai di nuovo a lei, la aiutai a spogliarsi e la portai in camera per continuare quello che avevamo iniziato. Era nuda con solo le scarpe di Tiziana ai piedi, quando decise di cavalcarmi senza sosta. Le venni dentro ancora una volta, mentre indomita scendeva e saliva sulla mia cappella, sul mio cazzo. Anche quella sera non dicemmo nulla, ci limitammo a godere l’una dell’altro e lo facemmo per alcune ore. Se la notte era stata stupenda il mattino non fu da meno. Vidi Betta prepararsi per andare a lavoro, la vidi togliersi l’accappatoio dopo la doccia, la vidi indossare un completino intimo turchese di pizzo, davvero carino, la vidi indossare i jeans più skinny che aveva, infilare una camicetta che la fasciava molto bene, ed infine la vidi indossare di nuovo le decollete che mi aveva dato Tiziana. Mi alzai anche io, come avevo fatto la sera prima le andai dietro e la bacia sul collo
-Cazzo quanto sei bella!- ci baciammo e lei svicolò dalla mia presa
-Dai mi fai fare tardi- andò in cucina e mi preparò la colazione, mi salutò ed io risposi dandole una pacca sul culo e dicendole
-sai quanti cazzi farai drizzare oggi- non parlavo quasi mai in quel modo con Betta, ma quella nuova dimensione mi stava riportando alla mente il quanto fosse piacevole ed eccitante avere quel tipo di complicità con la propria partner. Sorrise, mi infilò la lingua in bocca e rispose scendendo le scale
-Ti saprò dire questa sera- il mio amico si svegliò e si mise sugli attenti
Alle 10 arrivai da Tiziana. Durante tutto il tragitto mi domandai come mi sarei dovuto comportare visto come ci eravamo lasciati il giorno prima, mi sentivo in imbarazzo e allo stesso tempo sentivo l’adrenalina scorrere in me. Quando Tiziana mi apri la porta fu l’imbarazzo a prendere il sopravvento sull’adrenalina. Un bacio sulle guance, il caff&egrave e poi giù al piano di sotto a lavorare. Non mi disse nulla, non fece cenno a quanto accaduto il pomeriggio prima e si mostrò molto algida e professionale. Scattammo le ultime foto alle scarpe e salimmo per mangiare. Parlammo di cose futili come il tempo, l’inverno che non era mai arrivato veramente, le mezze stagioni, la cucina, il vino e poi
-Le sono piaciute le scarpe alla tua fidanzata ?- la guardai negli occhi
-Si, molto, ne ha prese due paia, le altre te le ho riportate sono in macchina-
-Scommetto che ha preso le decollete- mi guardo ancora, ma questa volta con malizia, quella malizia che conoscevo o meglio che avevo conosciuto 10 anni prima
-esatto ha preso quelle e i san..-
-Quelle decollete non fanno parte della collezione che devo vendere- mi diede le spalle e armeggiò con i fornelli
-Sono campionari ?-
-No Ste, sono mie!- si girò per vedere la mia espressione da ebete
-Le ho comprate qualche anno fa, ma le ho messe una sola volta, sono praticamente nuove- non sapevo cosa rispondere
-Se vuoi puoi non dirglielo a Betta, ma ho voluto dargliele perché sapevo che le avrebbe apprezzate cosi come le ho adorate io la prima volta che le ho viste in vetrina- le donne e le scarpe, un po come gli uomini e i motori
-Me ne innamorai e le trovai azzeccate per la serata’- tornò ai fornelli
-una festa ?- si voltò e mi sorrise apprezzando la mia curiosità
-diciamo cosi-
-ora sono curioso-
-anche io-
-Tu? Curiosa di cosa ?-
-Le ha indossate ieri sera ?- ecco perché quella Donna mi faceva impazzire.
-Si le ha indossate- venne verso di me scrutandomi intensamente negli occhi
-e tu hai indossato lei vero ?- resettai il mio cervello per capire se avevo sentito bene ‘e tu hai INDOSSATO lei- wow!! Quel verbo utilizzato come sinonimo di ‘te la sei scopata- mi fece letteralmente ingrifare
-Si- non aggiunsi altro e mi ritrovai la sua lingua in bocca. Riprendemmo da dove avevamo lasciato il pomeriggio prima. Le mie mani sul suo culo, le nostre lingue intrecciate tra loro e le sue mani sulla mia nuca. Ci baciammo a lungo e solo l’acqua che fuoriusciva dalla pentola ci fece tornare alla realtà. Ci mettemmo a tavola ed ora la Tiziana algida e professionale della mattina aveva lasciato il passo alla Tiziana calda e passionale. Finimmo di mangiare, la aiutai a sistemare in cucina, senza poter resistere nell’importunarla ‘ toccatine di culo, bacetti sul collo, ecc- poi scendemmo nel rustico per riprendere il lavoro, anche se avevo altre intenzioni e le foto erano l’ultimo mio pensiero. Immortalammo altre scarpe, e non riuscivo a non focalizzarmi sui suoi piedi, poi le squillò il telefono al piano di sopra e ci fermammo. Aspettai di sotto che Tiziana finisse al telefono, aspettai piu di venti minuti e pensai fosse una telefonata urgente del marito, ma quando torno giu capii il motivo della lunga attesa. Aveva indossato una neglig&egrave nera di raso, delle decollete simili a quelle che aveva regalato a Betta e null’altro. Mi venne voglia di fotografarla, ma mi bloccai, lei avanzò verso di me con una espressione tra il malizioso e l’eccitato, mi piantò la lingua in bocca e iniziammo a paccare. Le accarezzai le cosce tornite, la bacia sul collo, le succhiai i lobi delle orecchie, tutto mentre lei mi denudava. Mi ritrovai nudo, con i soli boxer indosso. Le mie mani si spostarono vogliose sul suo culo e mi accorsi che Tiziana non portava intimo. Ne approfittai e lasciai scivolare le mie dita nel solco, tra le natiche per poi raggiungere la sua figa umida. Era proprio come me la ricordavo, con le grandi labbra gonfie, rasata divinamente e bagnata all’inverosimile.Mi abbassò le mutande e prese a segarmi, veloce, con voglia, con avidità, scappellandomi completamente e causandomi anche un po di fastidio. Slacciai la cintina della cortissima vestaglia e la masturbai frontalmente, dedicandomi con minuzia e attenzione alla sua clitoride durissima.
-Leccami!- mi baciò e mi spinse giu, verso il pavimento ed io non mi tirai certo indietro. Le passai la lingua aperta lungo tutta la spacca, mi intrufolai in lei, la succhiai e leccai, fin quando non iniziai a dedicarmi al suo forellino anale. La afferrai per i fianchi e la feci roteare sui suoi tacchi da 12 cm, le feci flettere la schiena e le leccai il buco del culo a dovere. Sentivo Tizzi gemere dal piacere, con una mano fatta passare tra le sue gambe aperte cercava di spingere la mia testa, invitandomi a leccarla con sempre piu foga, la sentii contrarsi piu volte poi esplose facendomi dono di un orgasmo intenso e liberatorio. Mi alzai e la strinsi forte a me, lei mi spinse via, non voleva coccole o scambi di dolcezze, voleva solo essere posseduta.
-indossami!- mi diede di nuovo le spalle e si piegò con la testa in avanti, offrendosi. La indossai, come mi aveva chiesto e come aveva voluto facessi con la mia donna. Le misi il cazzo dentro di botto, senza fermarmi per farla abituare, glielo infilai senza pensare alle precauzioni ed una volta entrato in quella splendida figa, iniziai a scoparla con forza, facendola sobbalzare. Dopo 10 anni stavo scopando di nuovo la Donna che più di qualunque altra mi aveva fatto impazzire sessualmente e ancora una volta non tradi le attese. Godeva e mi supplicava di scoparla forte, mi diceva che doveva e voleva godere, che aveva bisogno di essere ‘chiavata’, mi diceva che era la mia ‘puttana’ e che dovevo scoparla come una ‘troia’. A tutto questo turpiloquio aggiunse
-Scopa la tua amante, porco!-mise le mani sulle natiche e si apri
-Scopami come scopi Betta- la spaccai nel vero senso della parola. La scopai con cosi tanta forza che percepivo la fine del suo anfratto. Venne ancora alla pecorina, con le ginocchia poggiate alla seduta della poltrona e le tette che ballonzolavano oltre lo schienale. I suoi lombi piu pronunciati rispetto a 10 anni prima e l’accenno di leggera pancetta mi fecero impazzire, ebbi il senso vero e reale che mi stavo scopando una madre di famiglia. Si girò e venne in ginocchio tra i miei piedi per succhiarmi il cazzo pregno dei suoi umori e dei suoi orgasmi. Mi leccò la cappella, l’asta, le palle e anche il buco del culo. Tiziana sembrava essere nata per dare piacere. In quel momento mi sentii il padrone del mondo. Da cornuto ero diventato cornificatore, da uomo fedele ero diventato uno spregiudicato scopatore di mogli. Si sdraiò sul tappeto, raccolse le sue gambe verso il seno e come una navigata pornostar mi offrì la sua figa che riempii senza pensarci. In quella posizione io sentivo Tiziana in modo estremo mentre lei riusciva a sentirsi del tutto piena.
-Sta salendo Tizzi, sto per venire-
-Non sborrarmi dentro Ste, ti prego- ma la sua voce la tradiva e quel divieto sembrava essere più una richiesta del tipo ‘E’ pericoloso, ma sborrami dentro- Mantenni un barlume di lucidità e dopo aver assestato gli ultimi colpi uscii, riversandole una quantità industriale di sborra sul pube e sulla pancia.Ci sdraiammo, io sul tappeto e lei sulla poltrona, ci guardammo soddisfatti, piacevolmente soddisfatti e ridemmo. Non continuammo il lavoro, ma passammo il pomeriggio a parlare. Tiziana mi raccontò che era la prima volta che tradiva suo marito, ma che aveva sentito il bisogno nello stesso momento in cui mi aveva rivisto in quel locale. Mi disse che da quando era nato suo figlio i rapporti erano cambiati, entrambi vivevano la loro vita in funzione del piccolo e avevano smesso di fare sesso spesso. Il loro incontrarsi ‘al letto’ era fatto di sveltine mattutine o di fugaci ficcate notturne e capii che questo per una Donna calda come lei era decisamente riduttivo. Ci abbracciammo per un po, poi facemmo una doccia ‘ovviamente scopammo di nuovo e mi fini con un pompino da antologia- e verso le 17 salimmo di sopra vestiti e rilassati. Rimasi ancora un paio di ore a casa di Tiziana a parlare e in quelle due ore ebbi le risposte che aspettavo da 10 anni. Tiziana volle sapere cosa avevo fatto la sera che avevo pedinato lei e Roberto, era curiosa e voleva capire. Mi chiese come mai non ero intervenuto subito, quando l’avevo colta in fallo fuori della discoteca lingua a lingua con il suo amante. Le dissi che quella situazione aveva creato in me uno stato d’animo contrastante, da una parte ero incazzato, geloso e pronto a farle la guerra, ma dall’altra ero eccitato e curioso, anzi voglioso, di vederla scopare con un altro. Annui e mi disse che capiva cosa avevo provato e aggiunse
-E’ per questo che mi sei sempre piaciuto-
-Perché mi sono fatto fare le corna ?-
-No, perché ami il sesso tanto quanto lo amo io- Eravamo nel momento delle confidenze, eravamo eccitati e tutto veniva fuori dalle nostre bocche come fossimo due amici in uno spogliatoio maschile dopo due ore intense di cross-fitness.
-quella sera se non ci avessi persi ci avresti beccati in flagrante- era seduta fronte a me, sul secondo divano a due posti che avevano sistemato in quel grande salone
-Ci siamo fermati vicino casa tua, mentre mi riaccompagnava, e mi ha scopata in macchina. Non avresti potuto non vederci- per un attimo mi sembrò di tornare 10 anni indietro, fui assalito da uno strano senso di gelosia ed eccitazione
-E come ti avrei vista ?- sorrise, sbuffando fumo dalla bocca
-a pecorina sui sedili posteriori e avresti visto Roberto scoparmi con foga- si fermò per un attimo per vedere la mia reazione poi riprese il racconto
-avresti visto me accovacciata su di lui intenta a succhiarlo e poi, se avessi retto a tutto ciò, mi avresti vista fuori dalla macchina a 90′ a godermi il mio amante ancora un po-
-E come ti sentivi in quei momenti ? Mi pensavi ?-
-O si, ti pensavo e mi sentivo maledettamente Troia, maledettamente Femmina-
-Raccontami di Mirko- eravamo in vena di confidenze
-Va bene, ma prima voglio sapere se ieri sera mi hai pensata- Tiziana, Tiziana, quanto riusciva ad intrigarmi
-Ho scopato lei, ma stavo scopando te-
-Le &egrave piaciuto essere me ?-
-E’ venuta come non mi era mai capitato di farla venire prima- vidi Tiziana scavallare e riaccavallare le gambe, segno che si stava eccitando alle mie parole
-Chissà che belli che eravate- passò la lingua sulla bocca, si allungò verso il piccolo tavolo che stava tra me e lei e spense il mozzicone di sigaretta che aveva tra le dita
-Con Mirko dopo quella sera del parcheggio ci siamo sentiti diverse volte, sia al tel che per e-mail- seguii il suo racconto con eccitata attenzione
-parlavo sia con lui che con Alessia, la sua ragazza, te la ricordi ?-
-Si, la ricordo- e come scordarsi di un bocconcino cosi, pensai
-Ci stuzzicavamo, lui era molto diretto e mi chiedeva sempre cosa combinavo con te. Anche Alessia spesso su MSN stava al gioco e via via abbiamo preso confidenza- prese il telefono e guardò l’ora, per un attimo avevo perso la cognizione del tempo
-Non devi andare a prendere tuo figlio ?-
-Lo prendeva mia sorella- aveva organizzato tutto
-Una sera, quando tu eri partito per l’Emilia, ci siamo trovati tutti e 3 su MSN, abbiamo iniziato a parlare di tutto e mi hanno chiesto di accendere la cam che però non avevo. Mi hanno detto che non faceva nulla, ma ci saremmo potuti sentire al telefono ed accettai. Abbiamo scopato cosi, virtualmente al cellulare. Loro due insieme ed io da sola. Fu molto eccitante e ci organizzammo per vederci due sere dopo, ma l’appuntamento saltò perché avevano avuto dei problemi. Un paio di giorni prima che tu tornassi, Mirko mi richiamò e mi disse che voleva vedermi al parcheggio dell’eur per parlarmi e per scusarsi della buca di un paio di settimane prima. Mi feci accompagnare da Cristina dicendole che dovevo incontrare dei colleghi di lavoro, dopo un ora stavo a casa di Mirko a fare sesso. Unica volta in cui ci siamo visti, ma avevo già preso la decisione di chiudere con te.-
-Come &egrave stato ?-
-Molto bello, coinvolgente, una delle piu belle scopate che mi sono fatta- non risi e non commentai
-Forse la metto al secondo posto dopo quella di oggi- fu lei a sorridere e a procurarmi un pizzico di ilarità
-E Alessia ?-
-Alessia cosa ?-
-Lo ha saputo ? Non dovevi incontrare tutti e due ?-
-Mirko mi disse che si erano lasciati perché Alessia le aveva trovato dei messaggi di una una collega di lavoro, poi si sono rimessi insieme un anno dopo, ma quando io sono andata all’appuntamento con lui credevo di trovarli insieme-
-E se ci fossero stati tutti e due ?-
-credo che avrei scopato con tutti e due’o forse no.- Tiziana sembrava molto serie e determinata nel rispondere
-Non &egrave mai successo, ma ‘-
-ma ‘
-Niente! A che ora vieni Sabato con Betta ?-
-Alle 11, va bene ?- annui con la testa e mi fece capire che si era fatto molto tardi.

To be continue

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Il Sabato arrivò in meno che non si dica, e un pizzico di indecisione mi assalì il venerdi notte, mentre Betta dormiva ed io, insonne, guardavo la tv in salone. Mi domandai se era giusto portare Betta, la mia donna, la mia compagna, la mia dolce metà, a casa di quella che era divenuta, di fatto, la mia amante. Mi domandai se l’imbarazzo avrebbe preso il sopravvento e se quello stato d’animo non avrebbe potuto comportare per me, il fare un passo falso. Non sono mai stato molto bravo a mentire, e da quando stavo con Betta non avevo mai dovuto fare ricorso a bugie di nessun tipo. Ci eravamo sempre raccontati tutto e se sorgeva un problema lo avevamo sempre affrontato insieme, trovando la soluzione. Ora però era tutto diverso, ma proprio come accade ai ludopatici, non riuscivo a scegliere, non volevo smettere. Volevo Tiziana e volevo Betta. Mi addormentai che erano le 3 del mattino e alle 8 fui svegliato dal rumore dell’acqua della doccia messa in funzione dalla mia compagna. Andai in cucina per il primo caff&egrave della giornata, e mi resi conto che quel Sabato di caff&egrave ne avrei dovuti consumare molti, visto che ha su di me l’effetto inverso rispetto alle altre persone. Il caff&egrave mi rende quieto e mi fa rilassare, in casi come questi mi porta a riflettere. O almeno cosi speravo. Betta si presentò in cucina in accappatoio, dopo aver passato piu di mezzora in bagno tra doccia, depilazioni varie, creme, cremine e fonatura dei lunghi capelli castani. Facemmo colazione ed anche io andai a prepararmi, avendo sempre in testa quel tarlo ‘ andare o trovare una scusa e rimandare ?- Mi resi conto, mentre infilavo i jeans che ormai era troppo tardi. Tiziana non aveva piu il tempo necessario per chiamare un’altra ragazza ad indossare i suoi abiti, io avrei fatto la figura del buffone e a Betta non sapevo cosa dire per rimandare quell’appuntamento. A tutto questo aggiungeteci che vedevo la mia ragazza piacevolmente coinvolta da questa cosa e doverle inventare una scusa all’ultimo avrebbe volute dire instillarle un dubbio nella testa che sarebbe potuto divenire, in seguito, una bomba pronta ad esplodere. Ormai ero in ballo e dovevo ballare. Alle 10 uscimmo di casa, pronti, belli, curati e divertiti ‘Betta- impaurito ‘il sottoscritto-
-Buongiorno ragazzi! Puntualissimi!- Tiziana ci accolse sull’uscio di casa, vestita di tutto punto e in compagnia di suo marito che scorsi seduto vicino al camino posto all’angolo del salone. Le ragazze si salutarono come se si conoscessero da una vita, due baci sulle guance, complimenti vari fino a sparire in cucina. Il marito di Tiziana si alzò dal suo bivacco e mi saluto cordialmente. Mi domandò come stava andando, preoccupandosi del fatto che vedeva la moglie molto presa da questo business. Lo rassicurai, gli dissi che oggi sarebbe stato l’ultimo giorno e che poi avrei tolto le tende, liberandogli la casa dai miei attrezzi piu ingombranti. Mi disse di non preoccuparmi e che se ci fossero voluti dei giorni in piu ero autorizzato a proseguire senza affanni. Lo ringraziai e stringendogli la mano non potei non pensare che era uno dei tanti cornuti che finanziava i capricci della bella moglie. Anche io lo avrei fatto per Betta e ancora di piu lo avrei fatto per una Femmina come Tiziana. Mi lasciò per qualche minuto da solo in sala, raggiunse le ragazze in cucina poi lo vidi tornare con un soprabito indosso e con il figlioletto per mano
-Noi togliamo il disturbo, ci vediamo piu tardi-
-No, rimanga pure’-cercai di fermarlo
-No No Ste, mio figlio non ci farebbe combinare nulla- aggiunse Tiziana lapidaria. I due se ne andarono e noi potemmo iniziare il lavoro. Io ripensai alla scopata che mi ero fatto con Tizi qualche giorno prima, mentre lei sembrò essere l’algida manager che mi aveva accolto a casa sua proprio quella mattina. Ormai avevo capito che quello era il suo modo di fare e mi eccitava perché nessuno, tantomeno una donna intelligente come Betta, avrebbe potuto immaginare qualcosa. Io dovevo faticare a tenere le distanze, visto anche l’abbigliamento che aveva scelto per noi, ma lei no, per lei era come se quel giorno non ci fosse mai stato. Tiziana aveva indossato un tubino color corda con degli inserti sul decolté e lungo i fianchi, niente di elegante ma nemmeno utilizzabile per andare in palestra, poi su quel corpo, quel vestito, assumeva l’identità di un capo d’alta moda. La fasciava nei punti giusti, mettendo in risalto le sue curve, ma senza renderla volgare. Ai piedi aveva messo delle decollet&egrave dello stesso colore e aveva indossato delle calze color carne. Betta invece, aveva indossato un abitino di lana che le scendeva morbido lungo i fianchi, le metteva in risalto seno e sedere e le dava un aria da impiegata integerrima, con i suoi occhialini neri nuovi.
-Stai davvero bene Betta- Tiziana le accarezzò un fianco non lesinando complimenti, ed io sapevo quanto questo facesse piacere a Betta.
-Ste porto Betta in camera mia cosi le faccio vedere gli abiti che dovrà indossare e che tu dovrai fotografare- annui con la testa mentre armeggiavo con le luci. Rimasero in camera per una mezzora buona, tempo in cui non potei non fantasticare su cosa stessero facendo, o meglio su cosa mi sarebbe piaciuto facessero. Sarei voluto andare a disturbarle, ma conoscendo Tiziana, se non mi aveva invitato in camera per vedere insieme a Betta gli abiti che avrei dovuto fotografare, un motivo c’era. Le sentivo sghignazzare come oche e le sentivo ridere di tanto in tanto. Io avevo finito di preparare tutto l’occorrente ed il mio cazzo era stranamente duro. Finalmente Tiziana usci dalla stanza, da sola, e mi raggiunse nel rustico adibito a studio
-Betta sta indossando il primo abito. Verrà proprio un bel lavoro-
-Ti sei rivolta ad un bravo fotografo- gonfiai il petto con presunzione
-No, mi sono rivolta ad una bella Donna che mi farà da testimonial- mi strizzò l’occhio e mi stampò un bacio sulle labbra. Trasalii, colto dalla paura che Bette potesse scendere le scale proprio in quel momento. Tiziana capi subito il mio stato d’animo e rincarò la dose
-Non dirmi che hai paura ?- aveva toccato il tasto giusto
-Paura ? E di cosa ?-
-Meglio cosi Ste, perché oggi mi sento di buon umore e ti darò molto fastidio- ecco di nuovo quel sorriso ironico e malizioso. Darmi fastidio !? Cazzo mi ero cacciato in un bel guaio e avrei dovuto sudare sette camice per difendermi da Tiziana e per far si che Betta non mangiasse la foglia. Mentre sudavo pensando ad una difesa solida, sentii Betta scendere le scale che separavano la zona giorno dal rustico, quando arrivò alla fine della scala rimasi a bocca aperta. La bellezza acqua e sapone che l’aveva accompagnata li quel sabato aveva lasciato il passo ad una bellezza dirompente e provocante. Aveva indossato un abito nero a metà gamba, scollato dietro quasi fino al sedere e velato con del pizzo davanti. Decollet&egrave nere e calze nere. Il trucco glielo aveva sicuramente applicato Tiziana, visti i suoi trascorsi da estetista nel negozio di una zia. Rossetto rosso scarlatto, ombretto e eyes liner per allungare gli occhi grandi della mia fidanzata. Era veramente bella e seducente.
-Iniziamo ?- Betta si era calata perfettamente nella parte
-Wow che figa!!- esclamai con sarcasmo velato dalla voglia di possedere li seduta stante la mia donna.
-Che stupido che sei!!- Betta sorrise divertita e cercò di mettersi in posa evitando di diventare una caricatura da film trash. Le scattai diverse foto con quella mise. La ritrassi con le mani dietro la nuca mentre guardava un punto non ben identificato. La fotografai in ginocchio, di profilo, a 90′ , con un dito sulla bocca e a 4 zampe sul pavimento. La mia donna sembrava nata per fare quel tipo di foto. Aveva un dono che non tutti hanno. La fotogenia e la spontaneità nello stare davanti un obiettivo. Tiziana mi guardava ammirata e divertita , notai che con altrettanta ammirazione guardava la mia fidanzata con indosso i suoi abiti. Le due fanciulle tornarono i camera e dopo 10 minuti tornarono di sotto, con Betta che indossava un nuovo abito. La nuova mise era composta da un abito lungo argentato , da scarpe con fibietta alla caviglia nere e da calze fum&egrave. Anche questa volta Betta sembrò perfettamente a suo agio e qualsiasi posa le chiedevo o consigliavo lei la eseguiva alla perfezione e con estrema disinvoltura. Due ore passarono velocemente, Betta cambiò 10 abiti e scattai 250 foto.
-Ragazzi pausa!! Che ne dite se mangiamo qualcosa ?- Tiziana ci aveva fatto ricordare che i nostri stomaci stavano brontolando gia da qualche minuto. Uscimmo ed andammo a mangiare in un ristorante non distante dalla dimora di Tiziana. Mentre le due ragazze avevano assunto un atteggiamento, ormai, quasi cameratesco, io faticavo a nascondere il mio imbarazzo. Guardavo Tiziana con la paura di non riuscire a nascondere la voglia che avevo di fotterla. Guardavo la mia fidanzata e venivo assalito dalla voglia di scoparla li, nei bagni di quel ristorante. Rientrammo a casa che erano le 15 e le due nuove amiche subito corsero in camera per prepararsi con nuovi abiti. Durante la mattinata avevamo fotografato gli abiti da sera e da cerimonia, adesso Betta doveva indossare abiti casual. Tiziana mi raggiunse di sotto e mi baciò, questa volta però non si limitò a stamparmi un casto bacino sulle labbra, no no no, mi infilò tutta la lingua in bocca con passione e voglia. Faticai a farle capire, spingendola, che non era il caso e alla fine dovetti desistere, e contribuii attivamente a quel bacio hot.
-Tranquillo l’ho lasciata che si stava spogliando- tornò a baciarmi e da parte mia non riuscii a resistere dal palparle il culo. Lo sentii duro e sodo tra le mie mani, lo sentii nudo.
-Ma le porti le mutandine ?-
-Se cosi possono essere chiamate’si- nel dirlo fece salire il vestitino con le mani e mi mostrò delle arrapanti autoreggenti ed uno string che a malapena le copriva la fica. La baciai ancora, poi il rumore dei tacchi al piano di sopra ci fece desistere dall’andare avanti e dopo qualche minuto, con Betta già in posa, riuscii a ricompormi del tutto. Bettà quel pomeriggio indossò tubini di ogni genere e colore, spezzati giacca e pantaloni o giacca e gonna, jeans di diversi noti brand, leggins, toppini, golfini e giubbini sportivi.
-Ste sei fortunato, hai una fidanzata bellissima- Tiziana spese l’ennesimo complimento per la mia Betta, che era ignara del comportamento os&egrave adottato dalla sua nuova ‘amica’ nei miei confronti. Ogni qual volta Betta tornava su per prepararsi, Tiziana mi baciava, mi toccava, mi accarezzava e pretendeva che io facessi lo stesso con lei.
-Lo so Tizzi e oggi sto conoscendo un lato di lei a me sconosciuto fino ad oggi-
-Quale lato ?- Betta domandò mentre stava tornando nuovamente al piano di sopra per cambiarsi
-Quello da modella-
-Si lallero’voi due mi ci fate credere! Guarda se Lunedi non mollo il mio lavoro e intraprendo una nuova carriera- Tiziana le si fece vicina e dandole un bacio sulla guancia la accompagno di sopra. Li sotto, in quella stanza da solo, mi assalì una gran voglia di masturbarmi, ma dovetti trattenermi. Stavo desiderando la mia amante e la mia futura moglie, e le stavo desiderando insieme.
-Pronto per questi ultimi scatti ?- la voce squillante di Tiziana precedeva l’arrivo delle mie due fighe. Spense una luce e vidi scendere Betta fasciata da un abito a tubino in jeans che la fasciava completamente.
-Che ne pensi ? Secondo me le sta divinamente- Il vestito era di un noto stilista ed effettivamente rimasi a bocca aperta nel vederlo indossato in quel modo dalla mia fidanzata. Le stava benissimo e Tiziana era obiettiva nel riconoscerlo. Accesi la luce che era stata spenta ed iniziai a fotografare Betta senza darle indicazioni. Sapeva cosa fare e quale profilo mostrarmi. Betta mi guardava dritta negli occhi, come era solita fare quando mi spampinava o quando scopavamo con foca e passione. Tiziana osservava la nostra complicità stando seduta su uno dei gradini della scala che portava al piano di sopra, poi si alzò ed andò verso la mia compagna. Le due parlottarono qualche secondo, poi Tiziana tornò a sedersi mentre Betta con smisurata femminilità abbassò la cerniera del tubino e lentamente, mentre io scattavo basito, lo fece scendere fino in terra. La mia Betta, la mia compagna, era ora seminuda, con indosso soltanto un completino intimo di pizzo e dei collant a rete neri. Si mise di profilo, poi mi diede la schiena sempre cercando il mio sguardo ed io continuavo a scattare senza chiederle nulla. La stanza era piombata nel silenzio più totale. Betta si metteva in posa e non faceva piu domande per avere consigli tecnici da parte mia. Io non davo piu direttive, ma scattavo per il piacere di ritrarre la mia compagna in quelle pose. Tiziana, seduta sul gradino della scala con le gamba accavallate si mordeva un labbro e ci osservava eccitata e divertita. Nella stanza si udiva soltanto il clic dell’otturatore che si chiudeva. Betta era sempre stata molto timida quando si trovava in compagnia di altre persone, al punto che spesso ero io a spingere per farle mettere qualcosa di seducente quando uscivamo. Aveva sempre il timore di avere gli occhi addosso delle altre persone e si era sempre preoccupata, troppo secondo me, delle possibili opinione degli altri. Quella Betta che stavo fotografando era per me una scoperta nel vero senso della parola. Non so quanto durò quel momento, ma a me sembrò una eternità. Terminate le foto Betta venne verso di me e mi abbracciò. Non dicemmo nulla per paura che quel momento cosi carico di complicità potesse essere rovinato da una parola detta male o da una frase che banalizzasse il contesto e l’accaduto. La baciai con amore sulla bocca e senza rendermi conto le accarezzai una natica, non curandomi della presenza di Tiziana che mi guardò maliziosa e mi strizzò l’occhio. Erano le 18 e pregai che quella giornata non finisse mai.
-Facciamo una pausa e poi riprendiamo ?-
-Si Tizi, ne ho bisogno- Betta si divincolò dal mio abbraccio e prese la via delle scale senza rivestirsi.
-Visto la tua Betta!?- Tiziana mi baciò mentre la mia fidanzata aveva percorso a malapena la prima rampa di scale. Impallidii, ma ricambiai.
-Come sei riuscita a convincerla ?-
-Guarda che io le ho solo chiesto se voleva posare anche con l’intimo che devo vendere’ha fatto tutto da sola- sorrisi confuso e mentre Tiziana mi diceva queste parole mi palpò il cazzo
-Sento che hai gradito!?- lo strinse nonostante la stoffa dei pantaloni rendesse proibitivo quell’approccio.
-E tu hai gradito ?-
-Io ? Gradisco ora nel sentire che hai gradito- mi baciò, strinse ancora un po’
-vieni- mi trascinò di sopra senza capire cosa volesse fare
-Betta tutto ok ?- la mia ragazza si era chiusa nella stanza da letto di Tiziana
-Si si Tizi, 10 minuti e sono pronta-
-fai con calma, preparo un caff&egrave- Nel rispondere con queste poche parole mi aprì la patta dei jeans ed estrasse il mio cazzo ormai duro all’inverosimile. Non parlò piu, si abbassò e lo fece sparire nella sua bocca. Succhiava divinamente, con passione, voglia, eccitazione, ma non riuscii a riempirle la bocca. Non ero rilassato sapendo che Betta sarebbe potuta uscire da un momento all’altro da quella maledetta stanza. Giocò a lungo con la mia cappella poi si alzò, mi prese per mano e mi portò verso la stanza da letto dove si trovava la mia fidanzata. Mi baciò con molta lingua, sentii la sua saliva intrisa del mio sapore, poi si girò e alzandosi il vestito si offri
-sei pazza!- le sussurrai all’orecchio mentre appoggiavo la mia cappella tra le sue grandi labbra
-ho bisogno di sentirti anche se per poco- e si spinse all’indietro accogliendomi. Glielo piantai fino in fondo, le afferrai i fianchi e presi a scoparla facendo attenzione che non si sentisse lo schiocco del mio pube che cozzava contro le sue natiche dure.
-Beeettta ill caff&egrave &egrave&egrave&egrave quasiii prontooo- quando Tiziana proferì questa frase ansimando chiaramente, rabbrividii e mi bloccai.
-Cazzo ma sei matta- di risposta ebbi un bacio appassionato
-sistemati, vado a fare il caff&egrave- mi lasciò li con il cazzo dure e fuori dai pantaloni, mentre lei, come se nulla fosse accaduto, se ne andò in cucina a preparare il cazzo di caff&egrave. Per dare meno nell’occhi me ne andai di sotto, facendo finta di sistemare l’attrezzatura. Quando sentii Betta e Tiziana parlare tranquillamente di sopra salii.-
-Ma vuoi prenderti una pausa. Il caff&egrave si fredda- Tiziana riusciva ad essere cosi al di sopra di tutta quella situazione che mi faceva, da una parte incazzare e dall’altra arrapare. Cinque minuti prima era a pecorina a farselo mettere in fica dal sue ex mentre la fidanzata di lui si vestiva nella stanza di fronte, ora beveva il caff&egrave con lei come se nulla fosse accaduto. A me sembrava di sentire in quella stanza l’odore della fica umida di Tiziana, mischiato a quello più forte del mio cazzo sedotto e abbandonato, e mi domandavo se ero solo io ad avere quella sensazione oppure se effettivamente i nostri umori potevano essere percepiti cosi chiaramente. Ero preoccupato da una mia possibile reazione. Stavo vivendo una situazione maledettamente borderline, ed ero eccitato. Stavo tradendo la mia compagna sotto lo stesso tetto e a pochi metri di distanza senza che lei se ne accorgesse e la cosa mi piaceva e mi rendeva felice. Vedevo la mia amante chiacchierare amichevolmente con la mia compagna, senza far trapelare la voglia che aveva di me e del mio cazzo e ciò mi eccitava ancora di piu. Ma la cosa che mi stava facendo scoppiare dalla voglia era il poter vedere la mia futura moglie cosi Femmina e Complice come non la avevo mai vista.
-Ragazzi io direi di fare qualche altro scatto e poi ce ne andiamo a cena-
-A cena ?-
-Non vuoi mangiare ?-
-SI, certo, ma non aspettiamo tuo marito ?-
-L’ho sentito prima, gli ho detto di rientrare dopo cena. Te l’ho detto Ste, mio figlio farebbe un casino.-
-Ok,allora lavoriamo un’altra oretta e poi cena-
-Prenoto in un posto qui vicino-
-Io tanto vado a prepararmi allora- Betta tornò nella stanza da letto a prepararsi mentre io mi avvicinai a Tiziana e le toccai le cosce mentre parlava al telefono con il proprietario del ristorante che stava prenotando. Si fece accarezzare per un po, poi tolse la mia mano e raggiunse la mia fidanzata nella stanza. Scesi di sotto attonito e arrapato, attesi che le due ragazze mi raggiungessero, e non potei non vagare con la testa tra pensieri da girone dantesco. Quando Betta e Tiziana scesero di sotto, mi venne quasi da svenire. Erano entrambe coperte da una sola neglig&egrave velata nera. Quella di Betta arrivava appena sotto il pube, mentre quella indossata da Tiziana era lunga fino a metà coscia e si chiudeva davanti con dei bottoncini in raso. Entrambe indossavano un completino intimo molto accattivante. Betta ne aveva messo uno nero e bianco, di pizzo e raso con delle autoreggenti a balza alta in pizzo. Tiziana aveva indossato un completino nero completamente di pizzo con la mutandina brasiliana ed il reggiseno a balconcino. Non aveva messo calze, ma aveva calzato delle scarpe a sandaletto con tacco 10. Erano splendide.
-E’rimasto solo l’intimo, in due facciamo prima- disse Tiziana e si misero in posa. Le fotografai da sole, insieme, di profilo, da dietro, da sopra, in pose simpatiche’ ancora oggi quando ci penso mi si fa duro. Cambiarono diversi completini, tutti di una notissima griffe di intimo, e non potei guardare con ammirazione Betta con indosso capi di biancheria che non le avevo mai visto indossare, come reggicalze e guepiere.
-Abbiamo finito ‘ I capi di abbigliamento da fotografare erano terminati e anche quella giornata stava volgendo alla sua conclusione. Tiziana e Betta tornarono di sopra e si vestirono, mentre io sistemavo la mia attrezzatura. In mezzora eravamo pronti per andare al ristorante.
-Mi ha detto Stefano che le scarpe che ti ho mandato ti sono piaciute molto- Il cameriere ci aveva sistemati in una saletta abbastanza appartata, lontano dalla confusione delle due sale principali del ristorante. Avevamo ordinato un antipasto e tre pizze, e quella lontananza dal caos ci permetteva di parlare tranquillamente, senza dover urlare per sentirsi l’un l’altro.
-Sono davvero molto belle, grazie mille Tiziana-
-E di che, figurati! Anzi mi aspettavo di vedertele ai piedi oggi-
-Volevo metterle, ma le tengo per occasioni speciali o per qualche cerimonia- Tiziana e Betta continuavano ad intendersi alla grande e mentre loro parlavano di scarpe io me le continuavo a figurare mezze nude davanti al mio obiettivo
-Stefano però non mi ha detto quanto di devo-
-Nulla-
-No, non scherziamo, sono scarpe molto costose e ‘- Tiziana la interruppe
-Betta, tanto per cominciare sono io che dovrei pagarti per la tua disponibilità, poi non so se te lo ha detto Stefano, ma quelle scarpe non sono della collezione che sto vendendo sul mio sito-
-Come no?-
-Sono scarpe che ho comprato io qualche anno fa, ma che ho utilizzato una sola volta. Sono praticamente nuove- Betta rimase per qualche istante perplessa
-Se non le vuoi perché sono usate’io mi sono permessa perché immaginavo potessero piacerti e su di te le vedo molto bene. Sei alta, hai delle gambe lunghe e nonostante questo hai il piede piccino come il mio.- Tiziana bevve dal suo boccale di birra, attendendo la risposta della mia compagna
-ma scherzi, certo che le voglio tenere- le accarezzò una mano in segno di intesa e brindarono all’affare. Tiziana cercò il mio sguardo, ripensando a quando le avevo raccontato di come Betta aveva indossato le scarpe e di come io avevo poi indossato Betta.
-Sono molto belle quelle scarpe- aggiunsi io, tracannando metà del mio boccale di bionda
-Non avevo dubbi che sarebbero piaciute anche a te, quando le ho comprate &egrave stato proprio per piacere ad un uomo-
-Quindi anche tuo marito &egrave un po feticista- domandò Betta, curiosa e ironica allo stesso tempo
-Non le comprai per mio marito, al tempo nemmeno lo conoscevo- mi guardò dritto negli occhi, poi sposto il suo sguardo su Betta
-Fui invitata da un amico ad una serata e mi fu chiesto di vestire in modo elegante e femminile, cosi comprai quelle scarpe da abbinare ad un tubino di Versace che mi calzava a pennello in quel periodo.- mi domandai chi potesse essere quell’amico, pensai a Roberto o magari ad un ex che aveva avuto tra me e suo marito, poi fu lei ad illuminarmi, ad illuminarci
-La serata si teneva in un locale sulla Cassia, il mio amico passò a prendermi insieme ad un’altra persona alle 22 e arrivati in questa location notai che effettivamente tutti erano vestiti molto eleganti. Mi rallegrai, perch&egrave durante il viaggio avevo pensato di dovermi ritrovare alla solita serata dove si dice alla gente di vestirsi di tutto punto e poi ti trovi di fronte a uomini in bermuda e donne in tuta- Betta annui e tutti e due seguivamo con interesse diverso il racconto di Tiziana
-C’erano persone di diverse età, e mi sembrò fin da subito che nessuno si conoscesse con gli altri. Bevvi e cercai di divertirmi ballando, poi il mio amico tornò accompagnato da una sua amica incontrata alla festa e dopo averci presentate ci accompagno al bar a bere. Verso le due ce ne andammo, ma con la voglia di far durare quella nottata ancora a lungo- arrivarono le pizze, ma sia io che Betta eravamo rapiti dal racconto di Tiziana. Il suo tono di voce era basso, e in lei era visibile il trasporto con il quale stava rivivendo quella nottata.
-Andammo a casa della sua amica, continuammo a bere, ma senza perdere la ragione. Fumammo qualche canna e finalmente, con la sua amica indaffarata a preparare qualcosa da mangiare, mi ritrovai a baciarmi con il mio amico. Non so quanto durò quel bacio, ma non mi accorsi che la sua amica era li, ferma in piedi nella stanza che ci guardava divertita.- Betta era letteralmente rapita dal racconto di Tiziana
-E cosa &egrave successo ?- domandò
-Abbiamo fatto l’amore ‘
-Con la sua amica nella stanza ?- La mia fidanzata fece la fatidica domanda mentre era impegnata ad azzannare un pezzo di pizza margherita filante
-Con la sua amica tra di noi- rispose Tiziana, disinvolta, come se stesse parlando della cosa piu normale del mondo, mentre mandava giu un boccone di capricciosa
-Cio&egrave, lo avete fatto in tre ?-
-Esatto- Tiziana guardò Betta e sorrise. Bettà fissò Tiziana e rise a sua volta. Solo io sembravo un ebete uscito da una parodia holliwoodiana
-E quelle scarpe sono piaciute molto a lui e tantissimo a lei- Betta sorrise ancora, poi mi guardò maliziosa come a volermi dire ‘visto come ci si diverte’, io la guardai invece basito, perché la conoscevo e sapevo che difficilmente potesse essere interessata a certi discorsi, o almeno cosi pensavo fino a quel momento. Finimmo di mangiare la nostra pizza e tornammo da Tiziana giusto il tempo di riprendere le nostre cose e riprendere la strada di casa. Durante il viaggio non parlammo, non dicemmo nulla, ma ci guardavamo in modo strano, famelici, vogliosi.
-Mi mostri gli scatti di oggi- Betta ancora vestita era arrivata alle mie spalle mentre stavo sistemando la mia attrezzatura nella stanza-studio
-Certo- collegai la mia Canon al Mcboock e scaricai le foto . Mi ero seduto alla scrivania mentre Betta guardava le foto dall’alto, stando in piedi dietro di me. Commentammo i primi scatti, decidemmo insieme quali tenere e quali scartare, poi le sue mani si infilarono sotto la mia camicia e mentre io facevo scorrere le immagini sul monitor del computer lei mi accarezzava e mi baciava dai lobi al collo. Era difficile lavorare mentre la mia fidanzata mi toccava e mi baciava con mani e bocca di fuoco. Lasciai scorrere sempre piu velocemente le immagini fino ad arrivare alle foto in cui Betta si era tolta il tubino di jeans per rimanere in intimo
-Ti piaccio qui ?-
-Mi piaci vestita, figurati qui- cercai di baciarla, ma si sposto e stando a circa un metro da me, iniziò a spogliarsi. Tolse il vestitino di lana, il reggiseno, e si mostrò in intimo. Sotto aveva lasciato le autoreggenti che aveva indossato durante le ultime foto fatte da Tiziana. Era divina. Mi alzai ma Betta mi fermò ancora
-Aspetta- se ne andò, spense la luce e dopo poco tornò nello studio. Aveva indossato le decollet&egrave che le aveva dato Tiziana. Mi baciò con molta lingua, poi si abbassò stando in ginocchio tra le mie gambe e finalmente lo fece sparire nella sua bocca. Mi succhiò e mi leccò con amore e passione per diversi minuti. La stavo desiderando da tutto il giorno. In un momento di lucidità pensai a quanto era successo durante il giorno con Tiziana e non potei non domandarmi, se Betta stava percependo anche minimamente il sapore della fica di Tiziana sul mio cazzo. Dopo averglielo infilato dentro non avevo piu avuto il tempo di andare in bagno a pulirmi bene e quando ero uscito da Tiziana avevo notato che me lo aveva bagnato per bene con i suoi umori copiosi. Chiusi gli occhi, mi rilassai e mi convinsi che quel pensiero cosi assurdo e porco mi eccitava ancora di piu. Avevo il cazzo intriso dei succhi della mia amante e la mia futura moglie lo stava succhiando, inconsapevole, con dedizione ed eccellenza. Betta si alzò e dopo avermi baciato si poggio alla scrivania porgendomi le terga
-Scopami Ste- Non le abbassai nemmeno il perizoma, glielo ficcai dentro e la feci sobbalzare
-Ahi!!- le infilai due dita in bocca e presi a scoparla con foca. Come era successo le sere precedenti, anche questa volta non parlammo durante l’amplesso, ma ci limitammo a godere dei nostri corpi, dei nostri sensi, dei nostri cervelli. Betta impugnò il mouse del pc e riprese a far scorrere le foto. Girava la testa, cercava il mio sguardo, mi succhiava le dita e lo prendeva in sorca divinamente. Le foto scorrevano ed inevitabilmente arrivarono gli scatti di Betta e Tiziana mezze nude che posavano per me in intimo. Bloccò le immagini, iniziò a muoversi veloce con me e venne svegliando, forse, mezzo palazzo. Fece due passi avanti per farmi uscire da lei, prese la sedia con le ruote che utilizzavo per lavorare e si sedette, impugnò il mio cazzo pieno dei suoi umori e riprese sbocchinarmi con dovizia. Con la mano sinistra guidava il mio cazzo nella sua bocca, con la mano destra faceva scorrere le immagini sul pc. Io guardavo lei negli occhi intenta a spompinare il mio cazzo durissimo, di tanto in tanto volgevo lo sguardo al monitor e ammiravo quelle due fiche mezze nude. Ogni qual volta il mio sguardo si spostava dal viso e dagli occhi della mia fidanzata allo schermo, Betta pompava piu forte, eccitata e vogliosa di farmi esplodere. Venni sul suo viso e nella sua bocca mentre sullo schermo del computer campeggiava una foto di Betta e Tiziana a 90 gradi e con le teste girate verso l’obiettivo. Betta mi ripuli completamente tenendo la cappella in bocca fino a quando non fu del tutto detersa dalla sborra. Scopammo come mai prima, meglio ancora della sera in cui le avevo portato quelle scarpe da provare. Ci baciammo a lungo, li nello studio
-Ti amo!- le sussurrai all’orecchio
-Anche io- sorrise e mi strinse forte.
Passò un settimana dagli ultimi scatti fatti, in quei giorni avevo finito di sistemare il lavoro, migliorando le foto in postproduzione e selezionando gli scatti migliori. Chiamai Tiziana e ci accordammo per il Sabato per consegnarle le foto e caricarle sul sito.
-Ciao Stefano, vieni accomodati, Tiziana si sta vestendo- Il marito di Tiziana sempre cordiale e gentile mi accolse e mi preparò il caff&egrave. Mi sentivo un po in colpa per quanto era successo con la moglie, ma non mi sentivo, stranamente, in imbarazzo nel parlare con lui.
-So che avete finito, cosa pensi, puo essere un buon business ?- Era molto preoccupato per l’iniziativa portata avanti da Tiziana, non per i soldi investiti, quanto per le energie che la moglie stava sprecando dietro quello che magari poteva essere uno dei suoi tanti capricci, ma che da li a poco sarebbe stato accantonato in soffitta insieme a tutta quella merce acquistata
-Tiziana &egrave una donna molto forte e sicura di se, questo mi fa pensare che ha ponderato tutto per bene e non fallirà-
-Lo spero, le voglio troppo bene per vederla fallire- lo disse sorridendo ma con preoccupazione
-Parlavate di me ? Lo sapete che mi fischiano le orecchie quando si parla di me- mi stampo due baci sulle guance e corse da suo figlio. Passai piu di un ora con quella che, vista cosi, sembrava essere una famiglia felice e senza segreti, poi il marito usci portandosi via il figlio ed io e Tiziana rimanemmo soli.
-Ti ho portato le foto lavorate e pronte per essere inserite nel sito-
-Benissimo!! Sai che le vendite stanno andando alla grande !? ho gia dovuto riordinare da Milano scarpe e oggettistica-
-Mi fa davvero piacere- la abbraccia ingenuamente e amichevolmente, lei si girò e mi infilò la lingua in bocca
-Ti voglio!-
-Anche io- aveva indossato un abitino di lanetta che la fasciava benissimo e nel tenerla tra le mie braccia,potevo sentire chiaramente le sue sinuosità. Mi scansò e si sedette sul divano fumando una sigaretta
-Che avete fatto con Betta quella sera quando siete tornati a casa ?- Non volevo risponderle perché sentivo che stava invadendo la mia sfera intima, ma mi era difficile resistere a quello sguardo malizioso e magnetico
-Abbiamo scopato!- Le raccontai di come io e la mia compagna avevamo scopato quella notta e quando arrivai alla parte di racconto in cui Betta mi succhiava facendo scorrere sul pc le foto di loro due in intimo, Tiziana con chiaro accento romano mi disse
-Ste, me stai a fa venì voja de toccamme-
-Toccati- apri le gambe, alzò il vestitino e prese ad accarezzarsi sopra le mutandine bianche e nere di pizzo che aveva indossato insieme a delle calze autoreggenti bianche
-Chi era il tipo del racconto ?- le domandai
-Ho visto la tua fidanzata molto interessata- scansò con il dito indice le mutandine e passò lo stesso dito lungo la spacca chiaramente umida
-Chi era Tizià il tipo del racconto ?- le dita dentro la fica erano diventate due e la sua voce era ora meno chiara, meno squillante, soffocata dalla voglia di godere
-Se ti tocchi te lo dico- avevo il cervello in pappa. Mi alzai tirai fuori il mio pisello dai pantaloni e lo scappellai stando di fronte a lei
-Era Mirko!-
-Troia, lo sapevo- le sorrisi e continuammo a masturbarci senza prendersi l’uno cura dell’altro
-Non vuoi sapere chi era lei ?- vedevo la sua clitoride chiaramente gonfia
-Chi era, dimmelo-
-Alessia- la guardai di traverso, un po arrabbiato, non capivo se mi stava prendendo per il culo solo per farmi arrapare oppure se mi stava dicendo la verità e mi aveva mentito la volta scorsa quando mi aveva detto che era stata solo con Mirko
-Lo so a cosa stai pensando-
-Ah si ?-
-L’altra volta quando me lo hai chiesto ti avevo rivisto dopo 10 anni e non sapevo se eri cambiato-
-Cambiato ? In che senso cambiato-
-Se eri lo stesso porco con cui scopavo divinamente a 20 anni oppure se eri diventato un mezzo bigotto perbenista-
-Quindi hai scopato con tutti e due ?-
-Si’ahhhhh- ansimò piu forte mentre le sue dita avevano raggiunto il buchino piu stretto e le sue gambe si erano alzate poggiandosi sui braccioli della poltrona
-E’ stato bellissimo farlo con un’altra donna, ma divino &egrave stato farlo con entrambi- mi raccontò tutto e lo fece mentre inginocchiate le leccavo la fica grondante umori. La misi carponi sulla poltrona e la scopai da dietro con forza, montandola e facendole sentire, come era solita dire lei, il cazzo sino in gola. Venne energicamente, quasi spruzzando, mentre io non riuscivo a fermare quel dentro fuori che mi stava conducendo all’olimpo del piacere. Tiziana mi fece fermare, voleva cavalcarmi e lo fece con la stessa dovizia che era solita usare quando praticava lo smorza candela.
-La tua ragazza &egrave veramente bella lo sai- me lo ripet&egrave ancora una volta mentre risaliva dalla mia asta per poi farsela sprofondare di nuovo fino in fondo.
-Che avete combinato nella stanza mentre vi cambiavate ?- ero eccitato e volevo sentirmi dire che c’era stato qualcosa tra loro due, lo speravo
-Nulla, non ho avuto il coraggio di provarci, ma vederla nuda mi ha fatto effetto’&egrave bella Steeeee- e venne ancora ed io con lei imbrattandole la pancia e le tette. La riempii di calda sborra. Quel pomeriggio la scopai altre due volte e quando la sera tornai a casa ero distrutto.

per opinioni, consigli, considerazioni:
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