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Racconti Erotici Etero

PRIMA MATTINA. BACIARE MIA MOGLIE E POI SCOPARLA

By 24 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il fiato di mia moglie al mattino era terrificante.
Un misto di carne rancida e puzza intensa di tabacco e di alcool. Quando si svegliava prima del solito ed iniziava a cercarmi nel letto, la sua bocca in movimento, emanava un odore fetido di vecchia. Mia moglie, Gea, aveva sessantacinque anni e li dimostrava tutti, nonostante i lifting e le zinne rifatte e qualche altro ritocchino al corpo, ma si sentivano nella pesantezza del suo alito al mattino. Quando cercava la mia bocca per baciarmi di primo mattino a quel modo provavo un senso di repulsione e di stanchezza. Erano anni che mi molestava a quel modo. Ma io, suo marito, trentun anni più giovane di lei, non potevo farci molto. Mi aveva vinto al gioco. In pratica era andata che mi ero indebitato di brutto con dei malavitosi di C.e non sapevo a chi rivolgermi. Ero disperato e con un cappio al collo. Fottuto. Gea la conobbi in un cinema dove mi ero rifugiato a pensare. Eravamo gli unici là dentro a nel primo pomeriggio a vedere un film francese coi sottotitoli. Ok, io non avevo capito nulla dall’inizio mi ero limitato a seguire vagamente o per nulla.
‘…carino…’ mi disse Gea. La guardai era una donna oltre i cinquanta, ben vestita e truccata, elegante.
‘..beh…le confesso che non ho seguito molto…’
‘Problemi?’
‘..’
‘Problemi gravi?’
‘…direi…molto gravi…’ e poi, non so perché, inizia a piangere. A piangere come un bambino. Forse la tensione, forse la paura. Piansi e Gea mi venne a sedere accanto. Mi prese la mano e mi consolò.
Restammo seduti nel cinema a parlare mentre il film francese proseguiva. Si presentò. Era una vedova, benestante, molto benestante. Suo marito le aveva lasciato una bella pensione da alto grado pubblico e bot, azioni, assicurazioni e due appartamenti in centro. Gea era diventata ricca, di colpo. Non che prima fosse povera, anzi, ma adesso era sola.
‘Ho viaggiato per mezzo mondo. Sono stata molte volte in India. In Cambogia. In Marocco e in Australia. Sono stata a fare lunghe crociere nei Caraibi. Ho conosciuto persone divertenti.’ e mi sembrò che sorridesse. Alludendo.
‘E tu come mai sei nei guai?’
‘..’
‘…parla….’
Le raccontai tutto. Del debito. E tutto il resto. Che se non pagavo ero fregato. Rischiavo grosso.
‘Quanti soldi sono?’
‘…oh…molti…20000 euro….’ dissi bisbigliando quasi, vergognandomi.
‘Capisco…una bella cifra…certo da non uccidere un uomo….’
‘…spero…non so….sono messo male…Gea…’
‘…e se pagassi io il tuo debito?’
Mi spiegò come fare. E perché.
‘Voglio comprarti….’
‘..come? Comprarmi?’
‘Sì, sarai mio. Come un contratto fra di noi. Resterai con me fino all’estinzione del debito..’
‘E quando sarà? Chi lo deciderà?’
‘…penso…che 4 anni siano sufficienti….5000 euro ad anno…ad occhio e croce non vali più di 5000 euro all’anno…’
**
E così avevo accettato. Mi ero salvato il culo e mi ero messo assieme a Gea. Lei voleva affetto e scopate. Ed io facevo la mia parte. La coccolavo e ogni tanto le davo una bella ripassata. La scopavo sul letto da dietro. Le paiceva a quel modo. Sbattevo il mio cazzo nella sua figa larga e spanata da vecchia troia e le venivo sulla schiena. Mi raccontava dei neri che si era scopata ai Caraibi, bige nere con cazzo gigante. Poi voleva anhc ele coccole. Amava i lunghi baci. Di passione li definiva lei. Acconsentivo anche a quello anche se non mi andava. Gea era una donna con una faccia rotondetta, magra, due occhi scuri profondi, una bocca sottile e capelli corti. Amava i gioielli ed era generosa. Da quando vivevo con lei avevo auto privata, carta di credito con limite a 5000 euro al mese, bei vestiti, mangiavamo in bei ristoranti. Casa in città e villa al mare. Lei era esigente e puntigliosa, ma anche benevola. Chiudeva un occhio sulle mie scappatelle notturne. Le bastava che la scopassi ogni tanto e la baciassi come una diva del cinema muto. Stavo alla grande. Tanto che alla fine dei 4 anni Gea mi propose di spasarmi ed io accettai. Ero scemo a rinunciare a tutto quel ben di Dio? Manco per scherzo…
ci sposammo. Lei si regalò due tette nuove per il matrimonio. A me donò un Rolex da 155000 euro e un biglietto per due per la Nuova Zelanda. Viaggio di nozze. Baci e scopate nei resort con Gea. Amava farsi prendere da dietro nella vasca coi fumi caldi. Era sudata e vacca. Veniva più volte e pisciava mentre la scopavo a forza. Sbattevo la mia verga nella sua figa depilata da vecchia milf e le venivo dentro. Escursioni sulle montagne o ai laghi bellissimi e scopate con le ballerine la sera quando Gea crollava dopo cena.
**
Così ero suo marito ed avevo dei doveri coniugali che Gea non scordava mai di ripetermi.
‘Ehi…ti concedo di farti le sgualdrine nei bar…ma ricorda che se non mi ripassi ben bene ti caccio di casa a calci in culo…qui &egrave tutto mio…!’
Lo sapevo e filavo liscio come l’olio. Conobbi Ren&egrave una rossetta con due belle tette e un culo da favola. Me la scopavo il mercoledì e il sabato se non dovevo uscire con Gea. Ren&egrave era una scopata fantastica, mi spompava, mi donava quel culo magnifico e perfetto e io me lo scopavo duro. Le rompevo i fianchi a sbatterla contro i cuscini e lei godeva come una troia. Ma quel sesso mi spompava molto e il rapporti con mia moglie andarono a finire male.
‘Non mi scopi da settimane….non va bene…
‘….lo so….hai ragione…scusa….ma sono stanco….forse sono malato….dovrei..
‘Sono tutte scuse. Il tempo per scopare le donnette ce l’hai..e non sei stanco con loro….guarda che io ti faccio un culo così…se non ti rimetti in riga e torni a scoparmi la figa ben bene…intesi?’
‘..sì, Gea…’
Così mi venne l’idea di portarla in una sala di scambisti. Lei aveva fatto sesso a tre anche con donne. L’idea le piacque e il mio piano riuscì: un quarantenne se la chiavò davanti a me e una tipa sulla cinquantina, sovrappeso, la baciava con furore mentre Gea le ficcava due dita nella figa. Lei fu trombata ed io non avevo mosso un dito.
‘Ti &egrave piaciuta l’esperienza non &egrave vero?’
‘E’ vero! Bravo! Rifacciamolo!’
Era quello che aspettavo. Ci buttammo in un giro di luoghi per scambisti, club privati e compagnia bella. Gea scopata da sconosciuti, io che stavo a guardare e pensavo a Ren&egrave. Dopo che mia moglie si era mettere cazzi nella figa e nel culo io me ne andavo a scoparmi Ren&egrave. Mi sbattevo il suo corpo da donna giovane e poi tornavo a casa dal corpo flaccido di mia moglie. Che poi Gea si teneva bene, depilata, curata, manicure, pedicure, spa, docce di sole, dalla parrucchiera ogni sabato sera. Le tette nuove le stavano bene e la sua lussuria la portava a tenersi in forma ad ogni costo, così la notte per fortuna dormiva ed io potevo adare da Ren&egrave a farmi il suo bel corpo, il suo culo magistrale, la sua schiena atletica. Poi tornavo ai baci appassionati di Gea, al suo fiato pesante.
**
Un fiato pesante come quella mattina.
Struccata, appensantita dal sonno, Gea cercava la mia bocca per pomiciare. Appassionata come diceva lei.
Dovetti cedere ed aprii la bocca per accogliere la sua lingua che prese a limonarmi duro. Il fiato era clamorosamente ingestibile. Un puzzo di fogna che pareva impssibile potesse uscire da una bocca tanto elegante. Cedendo mi dovevo sorpbire tutto quello strazio. Ma Gea non ammetteva dinieghi di primo mattino. Voleva i suoi baci. Ed io gieli detti. Ognuno. Baci. Mentre quel fiato mi ammorbava.
Prese a toccarmi il petto e ad accarezzarmi i capezzoli. Intanto mi baciava. Io inerme accettavo. Baci. La sua mano mi toccava il petto e mi dava un brivido piacevole, infatti il cazzo sotto i boxer si era svegliato. Pensai a Ren&egrave a come me l’ero sbattuta la sera prima. Il mio vecchio arnese prese forza e si drizzò. Gea non se lo fece ripetere due volte e se lo ficcò in bocca. Gea non era brava a fare i pompini, leccava e basta e succhiava la cappella. Ma quella mattina era più abile del solito. Pensando a Ren&egrave mi venne ben duro e decisi di mettere il culo di mia moglie davanti al mio cazzo duro e scoparmela da dietro come amava lei. Le afferrai le tette nuove e tirai forte. Lei gemette ma il mio cazzo nella sua figa di milf la fece sobbalsare di gioia. Me la montai bene e iniziai a scoparla forte. Da dietro. Con rabbia. Me la scopai sbattendole il cazzo nella figa pensando a Ren&egrave. Stringevo le tette finte di mia moglie e le sbattevo il cazzo dentro e pensavo a Ren&egrave e al suo corpo giovane. Quello di Gea era macchiato, rughe profonde sulla schiena, sul volto che gemeva sbattuto dal mio dentro fuori.
La montai a quel modo per qualche minuto. La sentii venire più volte e ripetere un nome ‘..Rino…’ ..RINOoooo diceva mentre veniva. Pensai che Rino fosse l’ultimo suo amante del club priv&egrave della volta scorsa, provai a immaginarmelo o ricordarlo, ma non mi veniva in mente.
Continuai a scopare Gea e venni dentro la sua figa mentre lei pisciava come una fontana urina calda. Più andavamo nei locali per scopare, più Gea, mia moglie, diventava più vogliosa, più troia. In posto sul mare avevamo scovato un gruppo di persone che si ritrovavano per fare delle orge in una villa che il proprietario metteva a disposizione. Eravamo circa una ventina di persone, donne e uomini, molti bisex. C’era anche un ragazzo nero, R.che aveva una verga incredibile. Le donne se lo contendevano e anche Gea ci provava spudoratamente. Una volta la vidi che si prendeva quel cazzo nella figa con violenza, R.le spaccava il corpo con quel suo fare robusto e irruento, il suo cobra nero entrava e usciva a piacere dalla figa depilata di mia moglie, che vaccamente godeva come una troia sfondata. Intanto un uomo leccava il culo di R.e seguiva con la faccia il ritmo della scopata del nero.
Una sera, mentre io mi stavo masturbando per terra vedendo due donne che si baciavano e toccavano con voglia e passione, notai che Gea aveva conquistato a forza il suo posto presso il gigante nero, R.e attendeva il suo turno sul giro di giostra della verga nera. Infatti R.se la prese sulle ginocchia e la impalò di fronte a tutti. I partecipanti si voltarono a guardare R.che si scopava mia moglie prendendola sulle sua possenti gambe. Gea urlava di goduria e sessualità e R.tenendole i fianchi la impalava duro. Su e giù con forza. Gea gridava di passione e prese a chiamarmi. Mi voleva a sé. Io pensai di fare finta di niente, ma Gea urlava come una pazza. Urli di troia scopata e poi il mio nome. Alla fine dovetti alzarmi e andare da lei. R.la scopava indifferente, mentre delle donne lo baciavano sul collo e sulle braccia. Continuava a fotterla vedendo solo le spalle di Gea. Lei era contratta nel paicere, le sue tette rifatte balzavano dure. Gli altri ci guardavano. Mi chiamò ancora e urlò:
‘Baciami BABY. Baciami appassonato…come piace a me….baciami baby…adesso…mentre questo mandingo mi scopa alla grande!!’
partì un applauso.
Io vergognandomi mi inginocchiai e baciai Gea. I suo fiato era mortifero anche nell’amplesso, mentre si prendeva un cazzo di più di venti centimetri nella figa, la figa di una donna di sessantacinque anni. Era scopata forte e godeva, ma baciava.
Mi baciava in bocca soffocandomi con quel suo alito di fogna. Ma sentivo la sua lingua penetrare e i colpi di R.che giungevano fino a me.
Baci e scopate.
R.pestava duro e andava via liscio di verga.
Gea godeva. Venne
venne come una cagna in calore.
Venne schiazzando umori e passione,
continuò però a baciarmi.
Ci guardavano tutti.
Venne come una fontana.
Gea godeva nella figa e nella mia bocca. Mi vergognavo ma lei godeva come una pazza.
La festa proseguì.
Sesso.
Pompini.
Poi tornammo a casa.

(per commenti o suggerimenti: dorfett@alice.it Gea prese ad andare agli incontri con più frequenza e senza di me, a volte. Quando andavo era diventato una sorta di rituale che mi baciasse in bocca mentre lei veniva scopata da sconosciuti o da R.
così avevo più tempo per vedere Ren&egrave. Quella donna mi faceva impazzire, il suo culo parlava. Era sodo, bello. Ren&egrave era divertente, ma era una donna giovane e si scopava chi voleva. Frequentava altri uomini oltre a me e questo mi rodeva.
Una sera mentre la prendevo da dietro con quel bel culo che rimabalzava dolcemente sui mie fianchi, nel godere urlò il nome di un suo amante, lasciandomi di sasso.
Non la vidi per qualche tempo.
Gea intanto aveva fatto amicizia con una donna, una certa Clara che prese a venire a casa nostra. Era una donna sulla cinquantina, piacevole, due grosse tette ancora in forma, un po’ rotondetta, ma anche simpatica. Si intenda molto con Gea, uscivano a scopare nei priv&egrave. Io restavo spesso a casa a guardare la tv.
Una sera Gea e Clara erano in casa. Cenammo ma dopo cena Gea accusò un forte mal di testa e andò a stendersi in camera. Io e Clara rimanemmo a vedere una serie tv da soli. Quella sera vestiva di bianco, un completino con una fascia all’altezza delle tette.
‘Stai molte bene stasera, Clara, quel vestito ti dona molto e lo trovo sexy..’ dissi durante una pubblicità.
Sorrise. ‘Grazie, sei gentile..’
portava scarpe col tacco lungo e i capelli biondi ossigenati lunghi sulla spalla. Le labbra erano sottili ma lunghe, rosse e sexy.
‘Vi divertite, tu e mia moglie?’
‘Sì, a volte..’
‘Spesso…direi…’ alludendo.
‘Oh, sai….ci scaldiamo velocemente io e lei. Ci chiamano le ‘fulmini femminili’…non a caso…’
‘Wuhhh……avete un soprannome? Allora siete famose in certi amnienti….’
‘Ambienti che frequenti anche tu…’
‘Vero…non lo nego…’
Si avvicinò a me. Mi sollevò il mento e mi sorrise. Aveva degli occhi chiari di un azzurro ghiaccio molto belli.
‘Hai dei bellissimi occhi….Clara…e anche…e…
‘…e cosa?’
‘Anche il tuo corpo &egrave molto bello, avrai molti amanti…’
‘Quanti bastano…e tu?’
‘IO?’
‘…tu vuoi essere il mio amante?’
‘….ma Gea…di là…..potrebbe…’
‘Lascia perdere, Gea concederebbe volentieri il suo giovane maritino alla sua amica…Clara…’
e mi baciò sulle labbra leggera.
Annuii.
Mi baciò ancora, senza spingere. Io invece la tirai a me lentamente, sentii il suo corpo caldo di milf che si animava. Il suo respiro e la sua pelle sotto il vestito. Sentii le sue tette di donna matura contro il mio petto quando la strinsi, più forte, stavolta.
Lei rispose baciandomi in bocca con forza. Il suo alito era normale. Non quello di Gea…risposi al bacio e le toccai le tette. La baciai e la strinsi a me. Clara si lasciava toccare e si faceva avanti, voluttuosa.
Continuammo a baciarci mentre le nostre mani presero le vie dei nostri sessi. Ci toccammo da fuori. Poi lei mi tolse la maglietta e i pantaloni. Io l’aiutai a togliersi il vestito e mi vidi di fronte un bel seno di milf in calore. Contimuammo a baciarci mentre io le toccavo il seno.
Due belle tette di donna.
Calde. Bollenti. Dolci. Buone.
Le baciai.
Sapevano d milf.
Le succhiai.
Sapevano di milf.
Le mordicchiai.
Lei rise. Una risata isterica, di piacere. Mi rificcai quella tetta in bocca. Succhiando avidamente. Leccai e poi passai al capezzolo. Un lungo capezzolo di milf arrapata. Lo leccai e succhiai. Lo succhiai con goia. Lei rideva di piacere. Mi toccava il sesso già dritto.
Mi toccò le palle e il suo tocco fu celestiale. Sapeva com etoccare un uomo, il suo tocco leggero era aria pura, era felicità di mani dolci, di mamma, di donna, di milf che arrapa il suo uomo.
Leccavo quelle tette dorate e profumate.
Leccavo e lei mi toccava le palle come nessuno aveva mai fatto.
Favolosa.
Clara.
Clara dissi un paio di volte eccitato.
‘shiiiiiiiii” fece lei e si chinò sul mio cazzo.
Lo ingoiò in un colpo. Una bocca vellutata.
Sentii la sua lingua mangiarmi dentro.
Clara, la dolce bocca.
Clara che mi succhiava e mi toccava le palle, godevo come non mai. Gea non sapeva fare i pompino l’ho già detto. Clara sì, evidentemente…mi prese il cazzo ed iniziò a succhiarlo alla grande, e mi toccava le palle.
Succhiava da troia. Succhiava perfetta. Mi aspirava il cazzo e poi leccava in punta, la cappellla facendomi sobbalzare di piacere.
Poi infilò una mano sotto le palle.
Che intenzioni hai Clara?
Intanto succhiava.
La mano trovò il mio culo.
Dove vai?
lo tastò mentre succhiava.
Il pompino procedeva alla grande ma la sua mano aveva preso il mio culo, un dito mi si infilò nel fesso. Nell’ano esso di fece strada e mi penetrò.
Provai a ribellarmi, ma Clara mi spinse giù, le sue tette sulla mia pancia, calde, dolci. Sane.
Il dito prese a scoparmi dietro mentre lei leccava il mio cazzo.
In fondo non era male.
Un bel dito in culo.
Clara sapeva il fatto suo.
Mi solleticò ilm sedere e se lo fece suo. Mentre infilava il suo dito, il mio cazzo godeva come pochi, le venni in bocca mentre lei si fotteva il mio ano.
‘Ohhhhhhhhhgodoooooooooooooooooo’ urlai e mentre venivo, leis pingeva il suo dito nel mio culo e mentre godevo come un pazzo alzai gli occhi e vidi Gea che ci guardava. Ritta nella stanza.

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