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Racconti Erotici Etero

Prima settimana di Lavoro dopo la pausa estiva

By 18 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Venerdi 29 agosto 2014
Erano da poco passate le 18.00 quando lasciai l’ufficio per tornare a casa, Napoli era ancora deserta.
Ricordo che il caldo era asfissiante avevo dovuto indossare gonna e tailleur quel giorno, dovevo incontrarmi con una importante cliente dello studio. Nonostante la gonna fosse abbastanza corta, poche dita sopra le ginocchia non si attenuavail senso di caldo, anzi il contatto diretto della pelle tra le tue cosce mi facevano sudare.
Non vedevo l’ora di tornare a casa per potermi liberare dai vestiti che erano per me comodi come uno scafandro e godermi un po’ casa visto che il resto della famiglia era ancora in vacanza e sarebbe rientrata soltanto il lunedi successivo.
Un intero weekend per riposare, era in programma giusto una capatina al mare sabato o domenica con il mio ragazzo Vito ma nulla più infondo eravamo appena rientrati da una meravigliosa vacanza in Sicilia.
Appena arrivata a casa il tempo di chiudere la porta alle mie spalle, e la prima cosa che ho fatto &egrave stata togliermi i tacchi &egrave la gonna, lasciai entrambe le cose lì sul posto, non c’era nessuno a rimproverarmi.
In perizoma e camicia mi diressi verso la cucina, le persiane erano ancora abbassate ma la penombra mi dava sollievo, la settimana che mi lasciavo alle spalle era stata dura, la prima dopo le vacanze.
Arrivata davanti al frigo, lo aprii e la luce rossa del frigo illumino la stanza presi una lattina di te e me la passai sulla fronte e sul collo. Presi un bicchiere e mi diressi in soggiorno avevo bisogno di bere il mio thé verde freddo e di stare sul divano.
Non doveva essere una bella scena ero seduta sul divano a gambe aperte con la camicia sbottonata, dovevo sembrare uno scaricatore di porto che bivacca ad ora di pranzo dopo una giornata di fatica.
‘Ancora non mi sentivo comoda ma non capivo cosa fosse, mi bastarono pochi secondi per focalizzare.
Era il reggiseno, le mie povere tettone imprigionate in quella specie di impalcatura, che soprattutto questa settimana dopo le vacanza in cui lo avevo usato poco o nulla mi era pesato indossarlo.
Il rimedio c’era mi tolsi la camicia e mi liberai dal reggiseno rimasi sul divano con indosso solo il perizoma tanto di lì a poco avrei dovuto infilarmi sotto la doccia.
Cosi feci mi misi sotto la doccia tiepida perché fredda non riesco a farla, finalmente mi ero tolta di dosso la sensazione di calore che mi stava facendo impazzire.
Restai sotto la doccia per quasi 30 min e quando ne uscii, usai semplicemente un telo da mare per evitare di bagnare casa e raccolsi i capelli in un asciugamano, ma non mi ero asciugata la sensazione di essere umida mi faceva sentire fresca, mi lanciai sul letto e senza accorgermene mi addormentai.
Un rumore mi distolse da torpore del sonno, realizzai solo dopo qualche secondo, che si trattava del citofono, mi alzai e andai a rispondere per vedere chi fosse.
-Chi &egrave?- chiesi
-Amò sono io mi apri? ‘
Era Vito doveva essere appena tornato da lavoro anche lui ed era passato per il solito saluto.
Andai ad aprirlo.
Appena apri la porta mi bacio sulle labbra e disse: -Tesò ma che hai combinato?, la gonna e le scarpe davanti alla porta, reggiseno e camicia sul divano. Sei la solita- scoppio a ridere
-Vito sono tornata da lavoro cotta. Il tempo di riprendermi e mi sono buttata sotto la doccia, sono rimasta cosi perché non ho il coraggio di vestirmi sento caldo.
-Amò e hai fatto benissimo sei sola a casa non devi dar conto a nessuno.-
Ci mettemmo sul mio lettino e anche Vito approfittando della casa vuota si mise in libertà, ci sdraiammo sul mio letto a chiacchierare io ero pancia all’aria e lui teneva la testa sulla mia pancia.
-Dany mi sa che &egrave venuto il momento che ti togli sta robba di dosso &egrave bagnata, ti fa male.-
-Nooo, non se ne parla teso sento caldo.-
Infastidito dalla mia risposta si alzo e con la delicatezza che proprio non gli appartiene da bisonte di un metro e ottantacinque per 90kg che &egrave mi tiro via il telo da mare e mi lascio completamente nuda.
-Dany devi fa sempre la cretina poi di viene il raffreddore e ti lamenti-
-Vitoooo sei un vecchio rompipalle’..-
Gli diedi un bacetto e rimanemmo cosi abbracciati a riposare, stavo quasi per addormentarmi quando all’orecchio Vito mi disse queste parole in dialetto.
-Amo che belli zizz ca tien-
Sarà stato il tono della voce o la sua espressione ma scoppia a ridere. Ad essere sincera &egrave vero ho un bel seno una terza piena e soda con una meravigliosa forma a pera e capezzoli pronunciati e aureole perfettamente tondi.
Durante le vacanze appena trascorse avevo potuto anche stare in topless li lo facevano tutte e nessuno badava a me. Poi la cosa mi piaceva per due motivi il primo &egrave che mi permetteva di avere un abbronzatura magnifica, la seconda cosa che mi faceva dare di matto era che Vito si eccitava come un pazzo a tenermi accanto cosi tutto il giorno e non appena tornavamo in albergo a stento mi dava il tempo di chiudere la porta.
-Vito e allora quest’estate ti ho fatto consolare, le ho tenute sempre al vento-
-Dani&egrave, in Sicilia mi hai fatto uscire pazzo, io sotto gli occhiali da sole mi guardavo intorno, e non hai idea quanti uomini ti guardavano-
-Ma che dici Vito, erano tutte in topless, figurati se pensavano proprio a me!-
-Dani &egrave vero, ma credimi in alcuni casi guardavano proprio te c’erano anche tanti adolescenti, in particolare il figlio della nostra vicina di ombrellone. Sai quante seghe si &egrave fatto a casa pensandoti?!?-
Il pensiero di quanto Vito mi stava dicendo mi fece eccitare presi a baciarlo, e subito le sue mani erano sul mio seno lo palpava, sentivo che non riusciva a smettere, la cosa mi piaceva mi faceva sentire desiderata e in questa cosa Vito &egrave molto bravo mi fa sentire la più bella.
Avevo voglia di farlo stare bene volevo farlo godere cosi mi alzai dal letto e lo misi a sedere sul bordo del letto e misi dritta in piedi davanti a lui e gli chiesi di restare fermo. Librerai i capelli dall’asciugamano i riccioli neri non più appesantiti dall’acqua ripresero il loro volume le mani erano lungo i fianchi e accarezzandoli salii fino ai seni li presi tra le mie mani e afferrai i miei capezzoli raccogliendo entrambi i seni verso il centro.
-Amore qui in mezzo cosa ci vogliamo mettere?-
Mi piaceva dire cose stupide da adolescente certe volte, Vito si diverte e si eccita pure era seduto sul bordo del letto mi guardava era divertito e impaziente aveva le mutande gonfie di vedeva la sua cappella che premeva contro la stoffa.
Le mie mani lasciarono i seni ,che si distanziarono di poco le mie tette sono davvero sode, e dal collo salirono per raccogliere i miei capelli e tirarli verso su.
Una sola ciocca di capelli mi cadde sul viso era cosi che lentamente mi avvicinai a Vino e mi inginocchia difronte a lui. Ero li accovacciata tra le sue gambe mi guardava verso il basso sembrava supplicarmi di farlo godere.
Avevo voglia anche io di farlo con le mani accarezzai il suo petto i suoi fianchi fino agli slip, gli sfilai gli slip con un po’ di fatica sia per la mia posizione sia perché aveva il cazzo in erezione e avevo paura di fargli male, non appena lo liberai, la visione che avevo davanti a me mi fece letteralmente bagnare.
La punta del suo pene era diventata colore bordeaux e quello &egrave il segnale che sta per esplodere, lentamente mi avvicinai con la bocca per dargli un bacino, appoggiai le mie labbra lentamente sulla cappella scoperta e lucida, lo misi in bocca appoggiandolo sulla mia lingua che nel frattempo gli massaggiava la parte bassa della cappella.
Non volevo però farlo arrivare cosi volevo che godesse tenendolo tra i miei seni, cosi dopo averlo preso fino in fondo lentamente lo feci uscire dalla bocca, e lo strinsi tra i miei seni.
Lo guardai fisso negli occhi e gli dissi:- teso lasciati andare sborrami sulle tette-
E lentamente mossi i seni su e giù lentamente, bastarono pochi movimenti e il suo liquido caldo scendeva sui i miei seni in mezzo, e qualche goccia era sul mio mento tanto fu l’impeto con tui fuoriusci.
Vito si abbandono all’indietro sul letto, il cazzo era ancora in erezione cosi mi diedi una ripulita veloce, e salii sul letto e lo presi dinuovo in bocca lentamente per evitare che perdesse l’erezione, ma per non fargli venire l’ansia aveva appena sborrato, e molto probabilmente stava per ammosciarsi, ma fortunatamente tenendolo in bocca non successe.
Dopo poco più di minuto Sali su di lui e iniziammo a scopare, con una mano mi stringeva il seno e con l’altra mi toccava il culo e le cosce. Quella sera passammo dei momenti fantastici, ricordo di aver avuto 3 orgasmi di cui 1 intensissimo, quando Vito torno a casa rimani distesa sul letto a pancia in giù felice e rilassata a gambe aperte e completamente nuda mi addormentai.

—–continua la mattina seguente successe una cosa simpatica nulla di particolare, ma mi va di raccontarvelo—–

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