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Racconti Erotici Etero

Professoressa

By 2 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Donata &egrave professoressa di italiano in uno dei licei cittadini.
L’ho incontrata ad una cena. C’&egrave stata subito simpatia e, alle cene successive, abbiamo sempre fatto in modo di essere seduti vicini.
Non le ho chiesto l’età, penso abbia circa 55-58 anni.
Ci risiamo, le donne mature mi hannosempre attratto. Ora la differenza di età si &egrave ridotta: io non sono più un ragazzino, visto che sono vicinissimo ai 50, e non ho spostato in avanti la fascia di età femminile di mio interesse. Diciamo che ora, aspetto estetico generale a parte, sono attratto dalle signore tra i 55 e i 60 circa.
Donata &egrave perfetta. L’altra settimana si &egrave presentata alla cena con un vestito malizioso. Una lunga tunica giallo ocra semitrasparente e sotto, perfettamente visibile, un completo nero. Non ho mai azzardato nulla con lei ma vederla così provocante mi ha fatto sentire autorizzato all’azzardo.
Al termine della cena fingo di aver parcheggiato l’auto in una direzione che mi consenta di accompagnarla a piedi fino a casa, poco lontano.
Al suo invito a salire non perdo tempo. C’&egrave caldo, l’estate &egrave scoppiata da una decina di giorni e si fa sentire. Non ho voglia di bere nulla, mi giro attorno a guardo i tanti libri sugli scaffali. La guardo e le lancio un complimento.
– Stai bene con quel vestito e ‘ devo dire che mi intrigano le trasparenze
– Ma dai ‘ si vede ?
– Non mi dirai che non te ne eri accorta ?
– A dire il vero un po’ si ma speravo non si vedesse troppo
– Invece si vede e ‘ non &egrave per niente male
– Non mi prenedere in giro, ho anch’io gli specchi a casa
– Beh! Senti, specchi a parte hai un didietro che attizza molto
Nel dire questo mi ero avvicinato e stavo a pochi centimetri da lei.
– Posso ?
Dissi, lasciandole capire che mi sarebbe piaciuto accarezzarle il sedere
– Prego, se i tuoi gusti sono questi !
La mia mano la accarezzò sul fianco, all’altezza dell’elastico degli slip che sentivo sotto il vestito leggero. Scesi lungo il fianco e le toccai il sedere che sentii morbido e caldissimo per la temperatura e l’umidità impietosa.
– Cosa ne pensi ?
– Beh ! Ho sentito ancora troppo poco per esprimermi
– Dai, facciamo le persone serie
Le palpai il sedere a mano piena e la bacia sul collo
– Dai, sta fermo, che ti passa per la testa ?
Niente di cattivo, avevo solo, da tempo, voglia di toccarti il culo e devo dire che mi piace.
Nel dire così la mia mano scivolò veloce nel solco, giù, verso l’attaccatura delle cosce.
Iniziai a baciarla sulla bocca. Lei rispose al bacio anche se con un po’ di rigidità.
Mi metto davanti a lei e le tengo antrambi i fianchi con le mani. Lentamente le sollevo la gonna e arrivo a toccare la pelle. La mia mano destra entra nello slip, scivolo nel solco, bagnato di sudore.
– Dai, sta fermo !
Non la ascolto e con l’aiuto dell’altra mano le abbasso gli slip fino a scoprire tutto il culo. Le allargo il sederone, lo apro fino a scorrere nel solco con le dita. Sento le rughe intorno all’ano e sento i peli fradici di sudore tutto intorno.
Infilo la punta di un dito dentro. Si divincola piano e a bassa voce :
– Vieni, mettiamoci un po’ più comodi
Si siede sul divano, le sollevo le gonne e sfilo gli slip. Mi aiuta alzando le gambe. Gli slip odorano di sudore, di sapone di una recente doccia e anche un po’ di odore di piscio. Gli odori si ampliano quando, lanciati lontano gli slip, le sollevo e apro le gambe per guardarle la figa. E’ molto pelosa. Si scusa dicendo che ha in programma una depilazione estetica prima di partire il prossimo sabato per il mare.
Mi piacciono le donne che tengono il pelo, mi piace vedere la sua figa semiaperta e i peli bagnati e arricciati tutto intorno.
Inizio a leccargliela mentre lei spalanca le cosce il più possibile e si spinge in avanti con il bacino. Il respiro &egrave sempre più pesante, mi lecco bene un dito, il più lungo e, mentre continuo a leccarla, inizio a giocare con l’ano penetrandolo un po’ alla volta.
Mi aspetto che mi blocchi e invece, con mia sorpresa, spinge sempre più il bacino in avanti. Mi basta tenere il dito fermo, ci pensa lei a spingere fino ad infilarselo dentro completamente. Lecco la sua figa odorosa e entro ed esco con il dito dall’ano. Quando sento che scorre molto liberamente aggiungo un secondo dito.
– Ti piace se ti metto le dita nel culo ?
– Non hai idea quanto, spingilo dentro più che puoi, mi piace da matti.
– Toccami i seni.
Mi sembra di avere dieci mani e dieci lingue. Le ho alzato il vestito e ho fatto sgusciare le mammelle dal reggiseno. Ha capezzoli molto larghi, duri ed eretti. Ne stringo uno, lancia un sospiro e contemporaneamente muove leggermente avanti e indietro il bacino. Non ho nemmeno bisogno di muovere la mano, pensa lei a incularsi con le mie dita. Il gioco, assieme al caldo della stanza, favorisce gli odori che si moltiplicano. In mezzo alle gambe &egrave un lago, non capisco se di sudore o di umori vaginali e anali. Dopo pochissimo viene rumorosamente e contemporaneamente mi stringe le dita nell’ano contraendo i muscoli. Si accascia sfatta, le sfilo le dita dal buco del culo e subito me le annuso. E’ un odore acre ed intenso, misto di sudore e merda. Le unghie sono leggermente orlate di una crema marrone. Con la stessa mano inizio a masturbarmi davanti a lei, con i pantaloni a mezzagamba. Sborrami qui ‘ fa lei inarcando la schiena e mostrandomi la figa aperta e l’ano allargato. Mi ci vuole poco a venire. Uno, due, tre schizzi. La bagno lì dove vuole lei, e sul vestito ocra e le ultime gocce sul collo e vicino alla bocca.

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