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Racconti Erotici Etero

PROMOZIONE MERITATA

By 2 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Insegno in questa scuola da 20 anni, ho iniziato molto presto e di persone ne ho conosciute molte. Ragazzi e ragazze, colleghi, bidelli, presidi e segretarie varie. Ma mai una come lei: una dea.

è una mia studentessa dell’ultimo anno, arrivata quest’anno perché bocciata in un altro istituto. Bionda, alta più di 1,80, occhi di un azzurro intenso, seno proporzionato al fisico stupendo che madre natura gli ha donato. Due gambe lunghe che fanno da cornice a quello che deve essere un inguine da sogno.

Ogni tanto lancia sguardi ammiccanti, ma credo siano finalizzati solo ad alzare i suoi voti. In effetti, non è una delle migliori studentesse che abbia mai avuto. Molto intelligente, ma come tante della sua età non si applica per niente. Durante l’ultima interrogazione indossava una gonna che arrivava fino a mezza coscia, sensuale in modo indescrivibile, accompagnata ad una maglietta aderente che lasciava uscire l’ombelico e intravedere le forme stupende del suo corpo.
L’interrogazione andò male, come sempre. Un quattro non glielo avrebbe tolto nessuno, ma questa volta volevo darle un’altra possibilità.
‘Facciamo così, tu studi quello che oggi non hai saputo. Tra una settimana, dopo le lezioni, ripetiamo l’interrogazione e vediamo se riusciamo ad alzare qualcosa, ok?’ Mi resi conto di aver detto una cosa che si sarebbe potuta fraintendere e mi andava bene così. Qualche risolino dei compagni e nulla più.

Una settimana dopo, puntuale la attesi nell’aula del doposcuola. Naturalmente vuota, data la mancanza di un programma di studio dopo l’orario classico. Lei arrivò, trafelata, leggermente in ritardo. Si scusò e si sedette davanti a me. Era vestita con una maglietta simile a quella della settimana prima, ma questa volta aveva dei jeans. Attillatissimi, che lasciavano vedere ogni singola forma di un fondoschiena perfetto.
Iniziammo l’interrogazione e cercai di metterla da subito in difficoltà, non riuscì a rispondere a nessuna domanda. La disperazione le si leggeva sul volto.
‘Professore, ho bisogno di un voto alto. Senza la sufficienza nella sua materia sarò bocciata di nuovo. Non posso permetterlo’ disse, quasi sul punto di piangere.
‘Giulia, devi studiare. è l’unico modo per ottenere dei buoni voti’ risposi, implacabile.

Mi guardò con uno sguardo contrariato. Si alzò in piedi e pensavo se ne sarebbe andata. Io, stavo scorrendo il registro per confermare il voto pessimo. Ma sentii un fruscìo. Alzai lo sguardo e’ Mio dio, si era lasciata cadere la maglietta.

Era a seno nudo davanti a me. Un seno perfetto, con due capezzoli turgidi rosei e perfetti. Mi guardava con aria di sfida.
‘Voleva questo, vero? Mi ha fatto delle domande impossibile per avere questo, vero?’ mi disse con tono di sfida.
Mi aveva scoperto.
‘Certo che l’ho capito, professore. Ho studiato davvero tanto questa settimana e non c’era traccia nelle cose che ho studiato di quello che mi ha chiesto. Quindi, eccomi’ Il tono di sfida era sempre presente.
Si avvicinò a me, che ero immobile che osservavo quel corpo perfetto. L’eccitazione era già altissima.
Si inginocchiò e me lo tirò fuori. Iniziò un pompino meraviglioso, le sue labbra calde accompagnavano il movimento della lingua lungo tutto il mio membro, la sua testa andava su e giù con un ritmo da professionista.
Ero in estasi. Stavo per venire, lei lo capì e si staccò. Il mio sguardo contrariato le fece dire ‘Stai calmo. Già che dobbiamo farlo, lo facciamo bene’. Me lo disse in un orecchio con una sensualità troppo elevata per una ragazza di 20 anni.
Si slacciò i jeans, e mise in mostra quel culo perfetto, come se dio avesse preso un compasso e l’avesse progettato nei minimi particolari. Si tolse le mutandine e lasciò libera la soffice peluria ben curata che faceva cornice alle labbra rosee della passera.
‘Adesso lascia fare a me, vedi di non venirmi dentro’ sussurrò.
Si mise sopra di me e iniziò a cavalcarmi, su e giù. Io ero completamente in suo potere, vedevo questo corpo stupendo salire e scendere, il suo seno ballare, su e giù. La sentivo gemere, sentivo il suo profumo, dio quel profumo!, la guardavo e cercavo di tenere duro per non venirle dentro. Ero vicino all’amplesso, lei mi abbracciò forte e sentii la sua vagina contrarsi. Era venuta. Sentivo i suoi umori colare sulle mie cosce. Ero vicino anche io, ma lei si sfilò, mi guardò e disse ‘Adesso prendo un 10’. Si mise con le mani sulla scrivania e mi diede libero ingresso al suo culo stupendo.
Fermai il coito, pensai a cose terribili, per fermare la venuta.
Appoggiai la lingua su quelle natiche e iniziai a leccare, bagnai tutto il buco e finalmente misi la cappella vicino. Iniziai piano, poi iniziai a spingere più forte. Ero dentro!

Iniziai a spingere sempre più forte, lo feci entrare completamente, fino ai testicoli. Dentro e fuori, dentro e fuori. Lei ansimava, mugolava per l’evidente dolore, ma alla fine sorrideva anche e mi guardava, con quegli occhi azzurri, capaci di stregarmi. Sentii l’orgasmo salire.. Sempre più forte! Eccolo!

Le venni dentro il culo, sentii la sborra uscire e riempirle le viscere. Lei appoggiò la testa sulla scrivania e fece un’espressione soddisfatta. Quando estrassi il mio cazzo ancora duro, lo seguì un piccolo rivoletto di sborra che le uscì dala perfezione di quel culo.

‘Si, ti darò un bel 10 e la tua promozione non sarà sicuramente un problema in consiglio dei professori. Pensa solo a fare un buon esame’ Lo dissi piano, con il fiatone’ Ero ancora esterrefatto dalla fantastica avventura appena vissuta.

‘Professore?’ catturò la mia attenzione ‘Sa che per legge deve esserci un testimone alle interrogazioni vero?’
Terrorizzato annuii e alzai lo sguardo. Capetto, il suo compagno di banco era sull’uscio con una telecamera.

‘Credo che tutta la classe non avrà problemi all’esame, vero?’ Disse queste parole, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò ridendo.

Risi anche io. Mi aveva fregato. Ma alla fine una cosa del genere valeva bene la promozione di 15 sbarbatelli.

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