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Racconti Erotici Etero

Quell’incontro inaspettato

By 17 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave stato scritto da un ragazzo appena conosciuto in rete,Marco,che poi timidamente mi ha chiesto se poteva mandarmelo. Pur non essendo da tempo attratta dal sesso forte,lo pubblico volentieri,come segno d’amicizia e di gratitudine anche la stessa domanda mi frulla sempre per la mente.
Ma cosa faccio io agli uomini ?

Buona lettura a tutti

Come un fulmine a ciel sereno. Stavo riordinando un po’ di idee e come al solito mi sono lasciato trasportare dalla fantasia.
Mi succede spesso soprattutto quando mi ritrovo solo.
Cerco di fare ordine nella mia vita ma &egrave praticamente impossibile. Allora inizio a viaggiare con la mente e gira gira piombo all’interno dei sogni più venali e proibiti.
Cerco allora frettolosamente di risollevare e risvegliare quell’istinto primordiale che &egrave nascosto dentro di noi. Quell’istinto che ci vorrebbe essere padroni della sfera dell’eros dove tutto &egrave lecito e non vi sono barriere di alcun tipo. Trovo subito ciò che mi interessa… un racconto dai bollenti spiriti intitolato la Violinista.
La storia di un incontro saffico tra una comune ragazza ed una violinista. Inizio subito a leggere e il racconto mi trasporta in un mondo non mio ma allo stesso tempo affascinante e corrosivo. Affascinante perché immagino che ogni uomo abbia come fantasia più recondita quella di osservare due donne che amoreggiano leggiadramente ed appassionatamente ma corrosivo perché tale fantasia rimarrà per sempre tale.
Leggo leggo e il sangue ribolle perché la descrizione &egrave cosi perfetta che le due ragazze sembrano materializzarsi di fronte a me. Scruto meglio ciò che leggo e scopro che la scrittrice si chiama Laura ed ha un indirizzo mail al quale &egrave possibile indirizzare le proprie emozioni e commenti. Non esito, anzi esito perché non so se riceverà mai il mio messaggio e se tanto meno risponderà. Scrivo una mail frettolosa e sterile facendole i complimenti. Mi risponde quasi subito, magia della rete… allora esiste mi dico. Ci ritroviamo allora in chat. Laura vive in Inghilterra dove si occupa di Aste. Parliamo per quasi due ore, lei &egrave bellissima ed ha un corpo fantastico. Un seno prorompente ed accogliente, i fianchi ben disegnati capelli lunghi lisci e castani, due occhi incantevoli. Nel parlare ci raccontiamo un po di cose ma la mia mente corre velocemente verso ben altri orizzonti.
Mentre parliamo, sento che il sangue spinge dove non dovrebbe, l’idea di lei presa da un’altra donna mi stuzzica fortemente e vorrei usarla per placare la fame di sesso che in quel momento mi assale come un leone inferocito. I pantaloni iniziano a stringere. Non mi era mai successo di eccitarmi alla sola idea di parlare con una ragazza. I pantaloni stringono troppo e gli umori iniziano a farsi strada.
Dove sei Laura, perché non sei qui con me. Mi tocco cercando di sistemarmi meglio. E’ cosi duro che mi fa quasi male. Anzi mi fa proprio male, quasi esplode e la fantasia viaggia verso le sue mani, ben curate, che massaggiano delicatamente il mio pantalone proprio dove risiede l’arnese. La fantasia come per magia si fa presto realtà. Inaspettatamente lei &egrave qui con me, materializzata dal nulla come la fata turchina. Mentre mi guarda negli occhi e mi stampa un frettoloso bacio umido alla base del collo, con la mano destra mi accarezza, con una sensualità mai vista la patta del pantalone sentendo ogni pulsazione che il mio cazzo trasmette all’esterno.
Un brivido percorre la mia spina dorsale. Il solo toccarmi ha fatto uscire ulteriori umori che stanno bagnando gli slip. Sento caldo, non ne posso più… cerco di baciarla sulle labbra, ma lei furtivamente sfugge, perché &egrave lei che vuole condurre il gioco.
E lo sta facendo per bene. Allora cerco di afferrarla, anche io sono ingordo e voglio baciarla.
La afferro e la tiro verso di me, la bacio delicatamente perché per il momento non merita decisione, sento il suo profumo forte e deciso, femminile quanto basta per mandarti ai matti. Osservo la sua mano e incredulo che sta proprio toccando ancora i miei pantaloni gliela afferro e gliela stringo addosso al cazzo che &egrave voglioso di attenzioni. Ecco che salta il bottone, poi piano giù la cerniera. I pantaloni stringono e di suo non riesce ad uscire. Lei abilmente e consapevolmente sposta quanto basta la cerniera per entrare in possesso dell’arnese. &egrave fuori, finalmente &egrave fuori, duro come non mai, teso e leggermente scappellato. Lei allora lo afferra con la punta delle dita e muove la mano delicatamente per aprirlo tutto. Un dolore misto a godimento mi paralizza. La cappella &egrave rossa, gonfia e bagnata. Lei allora da una leggera leccata come un bimbo al suo gelato, lo assaggia. Anche la mano riprende a muoversi ora su, ora giù, la cappella vorrebbe esplodere come una fontana, ma il meglio deve ancora venire. Un bacio sulla cappella e poi sparisce tutto nella sua bocca. Sento il calore di quelle labbra che mi circondano il fardello, sono calde e il ruotare della lingua sulla punta mi manda in tilt. Vorrei fare qualcosa anche io prima che l’orgasmo concluda tutto frettolosamente. Inizio a muovermi come per scoparla, solamente che il cazzo entra nella sua bocca e non nella sua figa. La tocco cercando di levarle tutti i vestiti senza però perdere il movimento. Riesco a darle una mano mentre si leva il golfino e i jeans. Ora &egrave nuda. Il suo seno &egrave enorme provocatore, mi chiede quasi di essere stuzzicato ma la mia attenzione arriva altrove. La figa. Nera, bagnata e gonfia emana un odore che mi attira stordito. Inizio a sfiorarla per sentirne la consistenza, il mio dito finisce sul clitoride che turgido chiede di essere leccato avidamente. Inizia cosi il mio divertimento. Già bagnata come una fontana, sento che sotto i colpi ben assestati della mia lingua che sa dove frugare, si bagna ancora di più, e qualcosa di più copioso sta uscendo da quella fessura. Gli odori si fanno più forti, &egrave venuta già una volta, ma preso dall’operazione continuo imperterrito a leccare fino a che arrivo a voler scrutare l’altro buchino. Lo bacio delicatamente, lei sussulta ma no si ritira. Anzi percepisco che vuole andare oltre. Allora approfitto del momento inizio leccare delicatamente anche il piccolo sfintere. I suoi gemiti si fanno preoccupanti ma eccitanti l’attenzione ora &egrave tutta per lei anche se la mia erezione vorrebbe abusare di lei avidamente ed egoisticamente…. Inserisco allora un dito all’interno della sua figa. &egrave caldissima, bagnatissima e con gli umori sul dito inizio ad inserirglielo nell’orifizio. Si fa strada piano piano, entra imperterrito ma la mia cappella sta cercando la sua bocca. La desidera perché sento che il desiderio di venire &egrave davvero forte. Mi accomodo meglio e cerco di spingere il cazzo verso la sua bocca facendole capire che voglio sentirla succhiare. Lei &egrave inebetita dal servizio che le sto riservando ma percepisce quello che voglio e divora il cazzo tutto d’un fiato. Inizia un sessantanove fenomenale. Gliela lecco come se dovessi mangiarla, mi aiuto con le dita che prima sul clitoride poi nella fica insistono decisi nel farle raggiungere l’ennesimo orgasmo. Mi muovo anche io come per scoparla in bocca, l’estasi &egrave altissima lei freme e sento che con un sospiro profondo gode e gli umori mi bagnano la lingua allora accelero anche io e come una cannonata schizzo una quantità di sborra tale che le finisce in gola. Lei no si ferma. Continua a pompare avida di quel seme che esce a schizzi. Ora con la mano lo afferra lo stringe e mi dice scopami. Esausto ma desideroso di non terminare un godimento tale, la giro rapidamente e tirandola verso di me le caccio il cazzo ancora umido della sua bocca e dello sperma nella fica fino a sbattere in fondo all’utero. Un suo cenno di dolore mi fa capire che sono proprio arrivato in fondo ma inizio a spingere imperterrito, sferrando colpi all’invero simile. Sento che la cappella tocca il fondo di quella figa calda ed accogliente lei si serra con le gambe, non vuole farmi scappare. Continuo fino a che non la sento strillare di piacere e ciò mi eccita a tal punto che debbo uscire di corsa per venire nuovamente. Le bagno i seni che circondati di sperma assumono un aspetto alquanto godereccio. La sue mani allora si muovono, una verso il suo clitoride, l’altra verso la mia cappella. L’una accarezza il clitoride, l’altra spalma con la cappella lo sperma sui seni fino a che, storditi entrambi, ci sdraiamo per terra in attesa di ristorarci. Da quella sera non passa un solo giorno che non legga qualcosa di suo. Lei &egrave la musa ispiratrice del mio operato.
Grazie Laura.

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