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Racconti Erotici Etero

Quello che non ti aspetteresti mai

By 18 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Quanto tutto cominciò Marco e Alice erano sposati da un paio d’anni.
Luca ed io vivevamo assieme da tre.
Eravamo molto amici, condividevamo le cene del sabato sera, Marco e Luca giocavano a calcetto assieme, io e Alice andavamo assieme in palestra.
Un anno andammo anche in vacanza assieme. Messico. Fantastica vacanza.
Poi, nel corso dell’estate del 2015 le cose iniziarono a cambiare. Senza un apparente motivo.
Io e Marco entrammo molto in sintonia.
Iniziammo a prenderci in giro, così per gioco. Ogni volta che ci vedevamo io e lui ci guardavamo spesso, sorridendoci.
Un giorno sbagliai a scrivere un sms. Volevo scrivere ad Alice, dirle che ero già arrivata in palestra e che il nostro tipo perfetto era già la.
“Oh Ali! Io sono già qua! E c’&egrave anche Mr. nuoto! Oggi più in forma che mai!” Muoviti!”
Mi rispose Marco…”si certo’.e che ci fai te con mr. Nuoto? Gli porti le ciabatte? XD”
“In realtà se me lo concedesse gli porterei l’asciugamano’..ma via dallo spogliatoio!!!” Risposi di getto.
Quel giorno fu l’inizio della fine.
Iniziammo a provocarci a vicenda via sms. Iniziai a vestirmi provocante ogni sera che uscivamo con loro, e il caldo estivo era di grande aiuto.
“Ma stasera’.non erano un po’ troppi quei due bottoni della camicetta aperta?”
“Potevi non guardare Marco”
“Potevi evitare di attirare per forza la mia attenzione…”
Il clima tra noi iniziava a scaldarsi, frasi sempre più esplicite ma sempre seguite da un ahahahah o da una faccina scherzosa.
Riuscimmo a tenere la testa a posto fino a quella sera in cui al ristorante Luca ebbe la geniale idea di sedersi di fronte a me e non di fianco.
Ed accanto a me fini, manco a dirlo, Marco.
Avevo una mini molto corta che lasciava intravedere molto delle mie gambe..
Un sms…
“Ma almeno le mutandine le hai?!?!”
Diventai rossa e decisi di non rispondere. Adesso stava esagerando…..
“Perché non rispondi? Sei imbarazzata?”
Continuai a non rispondere…
Iniziò a sfiorarmi lentamente una coscia.
Mi irrigidì immediatamente, ma provai anche una forte eccitazione.
Cosa stava facendo? Eravamo la…a tavola con Luca ed Alice e noi…eravamo amici!
Presi subito il telefono.
“Che stai facendo?”
“Ti sfioro….”
“Non dovresti…”
“Lo so…”
Alzai gli occhi e Alice e Luca ci stavano guardando.
La mia collega dissi subito io.
La chat dei compagni di università disse lui.
Dopo neanche 10 minuti stava accarezzando la mia coscia.
Io ero completamente in panico. Eccitata alla morte ed in panico.
“Ti prego fermati. Non possiamo. Non dobbiamo”.
Avevo gli slip completamente bagnati.
Fece cadere un tovagliolo. Trucco più vecchio del mondo.
Scendendo per raccoglierlo mi bacio la gamba.
Salendo mi lecco la pelle.
Istintivamente apri le gambe desiderandolo sotto il tavolo’.
Ritornati a casa feci sesso con Luca. Pensando a Marco.
L’indomani sera era ferragosto, saremmo andati ad una festa in spiaggia.
A metà serata Alice aveva un forte mal di testa e voleva tornare a casa.
Visto che marco non si trovava, Luca decise di riaccompagnarla.
“Tu rimani qua. Appena arriva Marco spiegagli che cosa &egrave successo. Ci vediamo a casa”.
Marco arrivò subito dopo. Gli dissi che dovevamo andare, che Alice stava male.
Mi baciò.
In un attimo la sua lingua era nella mia bocca. Sapeva di birra, sapeva di buono. Sapeva di lui.
Non riuscì a tirarmi indietro.
La passione ci travolse. Ci allontanammo dalla folla e iniziammo ad accarezzarci e baciarci.
Ero eccitatissima.
Avevo la sua lingua in bocca e le sua mani che mi accarezzavano ogni angolo di pelle. Le braccia..le spalle..il sedere’la pancia.
Avevo indosso solo un pareo e Dio se avevo voglia di sentirlo scendere ancora più giù.
Quando finalmente arrivò a toccarmi la fica ero un lago.
Non appena sfiorata il suo dito &egrave sprofondato dentro la fica’e io non ho potuto fare altro che gemere.
“Qui sento del burro fuso…caldo e morbido”
“Toccami…leccami…fammi godere”
Un attimo dopo avevo la sua lingua sul clitoride e il suo dito che mi masturbava.
Sarei potuta svenire per il piacere, sarà stata l’eccitazione e il desiderio della sera prima, starà stata l’idea del tradimento….ma stavo godendo come una matta.
“Oddio Marco…se continui così…vengo…”
“Fammi sentire il tuo umore Ambra, fammi sentire come godi, fammi sentire come sai venire…ti desidero da un po’ sai?”
“Anche io Marco….continua a toccarmi…non fermarti…anche io ti desidero”
Si fermò giusto il tempo di abbassarsi i pantaloncini.
Aveva un erezione enorme. Me lo mise in bocca e tornò a leccarmi.
Il 69. Pratica vecchia come il mondo ma sempre tremendamente eccitante.
Avevo il suo cazzo in bocca, umido e duro come un sasso.
“Lo so che mi desideri” continuava a penetrarmi con un dito e a leccarmi il clitoride tra una parola e l’altra”
“Stai facendo la zoccola da un mesetto sai? Non c’&egrave la faccio più a segarmi nel bagno pensando a te”
Quando finì quella frase io impazzì di eccitazione iniziai a mugolare con il suo cazzo in bocca, lo leccavo, lo sbavavo, lo volevo. Lo volevo tutto.
Venni sotto di lui, venni con il suo dito che mi penetrava, con la sua lingua che mi accarezzava e il suo cazzo che soffocava il mio urlo.
Dopo l’orgasmo avevo più voglia di prima.
Mi misi a pecora e gli chiesi di penetrarmi.
Non ci volle molto per sentirlo dentro di me.
Ad ogni suo colpo io godevo.
Ad ogni suo colpo ne volevo di più.
Iniziai a masturbarmi. Volevo godere come mai in vita mia.
“Non fermarti….non fermarti per favore”
La mia mano era come impazzita, mi masturbavo il clitoride vogliosa di venire ancora.
“Marco’.se immaginavo che mi avresti scopata così bene ti avrei chiuso…..nel bagno….del ristorante ieri..” Non feci in tempo a finire la frase che venni ancora una volta.
“Non venire ancora….per favore…” lo implorai’

Mi girai e glielo presi di nuovo in bocca.
Lo volevo ancora. Così duro, così forte.
“Scopami la bocca Marco”
Lui ebbe un gemito ed un sussulto.
Me lo infilo in bocca e iniziò a muoversi su e giù, con la mano mi teneva la testa sul suo cazzo e gemeva.
Cazzo quanto era bello sentirlo dentro di me. Sentirlo voglioso di venire.
Mi disse che stava per venire….
“Ambra….non c’&egrave la faccio più…”
“Sborrami in faccia Marco….o fammi bere il tuo sperma….fai quello che vuoi ma fammi sentire il tuo sapore”
Me lo infilò di nuovo in bocca con una decisione incredibile.
“Bevi Ambra……bevi”
Mi senti la bocca riempita di crema calda….sapeva di buono.
Era talmente tanta che non riuscì ad ingoiarla tutta…una buona parte mi colò lungo il viso.
Cademmo stesi sulla sabbia.
Avevamo 20 chiamate senza risposta io e 38 lui.
Qualcosa ci saremmo inventati.
Ma una cosa era certa….non sarebbe stata l’ultima volta…

Sono passati un po’ di mesi dalla sera di ferragosto, da quando Io e Marco ci siamo lasciati andare in spiaggia.
Dopo quella sera ci siamo ripromessi di non farlo più. Ma la promessa &egrave durata il tempo di una settimana.
I nostri sguardi, i nostri sorrisi, le nostre battute….alla fine ha prevalso la voglia e ci siamo ritrovati come due ragazzini in cerca del momento migliore per godere l’uno dell’altro, di nascosto.
Come Lancillotto e Ginevra. Come Paolo e Francesca.
Ieri sera ci siamo visti a casa nostra, una pizza &egrave un film, come spesso facciamo.
Quando Marco e Alice sono arrivati Io stavo facendo l’albero di Natale, era l’8 dicembre e niente mi avrebbe impedito di rispettare la tradizione.
Indossavo una tuta molto carina, attillata sul sedere che lasciava ben poco all’immaginazione. Sopra i pantaloni avevo un maglioncino dolcevita rosso.
“Ho ordinato le pizze! Tra 5 minuti vado a prenderle! Chi viene con me?” Disse contento Luca.
“Portati Alice, così sceglie il film per stasera, ha detto che l’ultimo che ho scelto io faceva schifo!” rispose Marco con una risata.
La porta di casa si chiuse. &egrave il motore dell’audi si accese. Il rumore del cancello ci fece capire che erano andati.
“Portati Alice…Faceva schifo il film eh?” Lo scimmiottai
“Che bellina questa tutina…”
Mi sussurrò all’orecchio, dandomi un leggero morso sul lobo.
“Non fare lo scemo…”
La mia testa diceva frasi che il mio corpo non pensava…mi era bastato sentire le sua labbra sul mio orecchio per bagnarmi le mutandine.
Mi abbracciò da dietro.
“Ti voglio…”
“Ti voglio anche io ma non possiamo…”
Mi bacio con passione e in un secondo mi ritrovai spalle al muro con la sua lingua nella mia bocca.
“Non mi interessa se non possiamo…io ti voglio. Qui. Adesso.”
Iniziò a toccarmi il seno, a baciarmi.
I led del cervello facevano fatica a stare accesi, avevo voglia di lui.
Luca non riusciva a farmi godere come mi faceva godere lui.
Lui era l’altro, la trasgressione, il pericolo. Lui era….il sesso.
Sentì le sue mani sulle mie spalle
“Va giù Ambra…fammi sentire la tua lingua…”
Mi ritrovai in ginocchio davanti a lui. In un secondo gli slacciai la cintola e liberai il suo cazzo.
Era durissimo &egrave già bagnato.
Mentre il cervello mi diceva di non farlo, che Luca e Alice sarebbero potuti rientrare di lì a un attimo iniziai a spompinarlo.
Era durissimo.
Gli leccavo l’asta massaggiandogli le palle. Era fantastico, potente. Ne avevo voglia.
Lo ho preso tutto in bocca come si fa con un gelato e ho iniziato a ciucciarlo, proprio come si fa con i ciucci.
Dopo un pochino ho deciso di toglierlo di bocca e iniziare a segarlo mentre con la lingua gli indurivo le palle.
“Dio Ambra hai una classe innata per i pompini, guarda come sgoccia…”
Mi fermai. Lo guardai dritto negli occhi e con la punta della lingua gli leccai quella piccola gocciolina che aveva sulla punta.
“Non guardarmi così…. o…..”
Non gli feci finire la frase, continuai a guardarlo negli occhi e cominciai a leccargli la cappella tutta intorno. Affondai il suo cazzo nella bocca leccando tutta l’asta.
” …o???” Mi ritrassi fissandolo.
Lui non rispose, mi prese la testa e iniziò a scoparmi la bocca premendo con forza la mia testa sul suo cazzo”.
“Sei una stronza provocatrice. E ti consiglio di essere veloce a bere il mio sperma….sento il cancello che si apre”
Questa frase invece che inibirmi mi eccitò da matti…iniziai a leccarlo, cucciarlo e segarlo contemporaneamente, con una foga che nemmeno io sapevo di avere.
“Oddio Ambra………oddio…”
Chiusi gli occhi e il suo sperma mi invase la bocca.
Caldo. Acidognolo. Abbondante.
Ho fatto appena in tempo a ingoiare e rialzarmi e lui ad allacciarsi i pantaloni che la porta si &egrave aperta.
“PIZZEEEE” disse Luca.
“Django” disse Alice.
Ero stravolta. Ed eccitata.
Le mutandine erano finite dentro la mia fica bagnata. Volevo venire.
Volevo esplodere.
Ma non volevo andare in bagno da sola. Volevo lui.
Dovevo solo capire come.
Abbiamo mangiato.
Dopo &egrave stata la volta del film.
Idea geniale!
“Fa freddo…prendo una coperta da mettere sul divano”
E ovviamente mi sono messa in mezzo a Luca e Marco.
Spenta la luce e iniziato il film dovevo capire se era fattibile ciò che avevo in mente.
Dopo neanche 10 minuti ho iniziato a sfiorare la coscia di Marco.
Una volta. Due. Alla terza ho iniziato ad accarezzargli la gamba.
&egrave un ragazzo sveglio. Ha capito subito che volevo la mia parte.
Dopo poco sento la sua mano sulla mia gamba. Gli alzo la vita della tuta come ad invitarlo a entrare.
Ed eccola li.
La sua mano sopra i miei slip.
Istintivamente ho aperto le gambe e appoggiato la testa allo schienale del divano.
Sentivo Alice e Luca commentare il film.
Sentivo Marco rispondergli e accarezzarmi le mutandine come se niente fosse.
Come diavolo faceva!
Io sapevo benissimo che sarei durata ben poco.
Prendo la sua mano e la premo sul mio monte di Venere, quasi a pregarlo di entrare.
“ho sete…prendo un po’ d’acqua”.
Beffardo si alza e va in cucina.
Dio mio quanto era stronzo….ma anche eccitantissimo.
Mi aveva portato sull’orlo dell’orgasmo e mi aveva lasciata li.
Vedo il cell che si illumina.
“Voglio sentirti pregare di farti venire”
“Voglio venire. Non ce la faccio più”
“Vai in bagno. Togli gli slip e torna sul divano. Mettiti dalla parte del bracciolo. Lasciami accanto a Luca.”
Senza nemmeno pensarci mi alzo e vado in bagno.
Ero completamente bagnata.
In meno di 10 secondi ero di nuovo sul divano. E lo guardavo. Lo supplicavo.
“Fammi venire”.
“Settimana prossima voglio scoparti in macchina. Voglio vederti a cavallo del cambio. Dimmi di si e ti farò venire”
“settimana prossima potrai scoparmi ovunque vuoi”
“Ricordatelo bene…. Alice ha un viaggio di lavoro. E tu sarai mia”
Cristo sarei potuta venire con un solo tocco.
Si mette di nuovo sul divano.
“Marco ma che facevi?!?!?”
Alice era più attenta di Luca…
“Niente tesoro. Una cliente noiosa.”
“A quest’ora?”
“Sennò non era noiosa…”
E sento una mano che mi accarezza la coscia.
Alzo la tuta.
Sento la sua mano entrare, la sento sulla fica.
Sento il suo dito che mi penetra da sopra.
Lo sento che inizia a massaggiarmi il clitoride.
Dentro fuori, fuori dentro.
Un leggero movimento circolare.
Poi ancora dentro e fuori.
Appoggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi.
Esplodo. Devo stare zitta….sento tutti i muscoli irrigidirsi. Sento l’orgasmo esplodere.
Sento le contrazioni del piacere. Le sente anche lui, entra con forza dentro di me e io stringo forte le gambe.
Ho paura che se ne accorgano tutti, ho paura….ma vengo in maniera prepotente.
Lui esce dal mio corpo. Continua a parlare di saloon, Di Di Caprio e Tarantino.
Io chiudo gli occhi.
Cristo se mi eccita Marco….
“Ore 18.00 a casa mia. Vestito di maglina e autoreggenti.”
La storia tra me e marco iniziava ad essere pericolosa. Ma sempre più eccitante. Una droga. Non riuscivo a smettere.
17:58 un sms. Quando arrivi vai davanti la porta del garage e fammi uno squillo.
Così ho fatto.
La porta del garage si apre il giusto per farmi passare chinandomi.
Mi infilo dentro.
C’&egrave penombra.
Marco mi &egrave arriva da dietro, mi bacia il collo e mi sussurra..”Benvenuta Ambra…”
Sono già eccitata. Immagino che abbia organizzato qualcosa ma non riesco a capire cosa.
Mi mette un foulard sugli occhi.
“Voglio giocare con te…”
Mi prende la mano, sento l’apertura elettronica della macchina. Una portiera che si apre.
Mi prende per le spalle e mi volta.
“Cammina indietro piccolina…piano piano…”
Sento un pianale dietro di me….
Il bagaglio…
Mi fermo.
“Spogliati”
Mi tolgo il vestito.
Resto in autoreggenti e con il mio completino rosso preferito..
Mi fa sedere. Mi fa scivolare indietro e mi fa stendere al centro del bagagliaio.
Sento che sale anche lui.
Mi prende in braccio.
Sento un tintinnio…mi ammanetta, probabilmente al sedile davanti.
Fa la stessa cosa anche con l’altro braccio.
Sono bendata. Nella sua auto. E tremendamente eccitata.
“Marco….sussurro”
“Oggi tu non avrai possibilità di scelta. Oggi tu sarai mia. Come voglio io”.
Inizia a leccarmi le labbra.
Tiro fuori la lingua…lo cerco, lo voglio. Non lo trovo.
Mi lecca nuovamente le labbra.
Mi bacia il collo, mi accarezza i capelli che sono già completamente turgidi.
Apro le gambe di istinto.
Mugolo.
Le sue mani afferrano con decisione i miei seni.
Con la lingua disegna una linea retta sono al mio monte di Venere.
Mi apre leggermente la fica con la lingua.
“Siamo già bagnate Ambra…”
Non ho la forza di rispondere.
Sento dei passi
“Shhhh fai la brava bimba Ambra. Fidati di me”
Vado nel panico…che cosa ha in mente e sopratutto…chi c’&egrave con lui.
Sento una lingua, penso quella di marco, che mi accarezza il clittoride.
Con un dito inizia a masturbarmi il buchino mentre mi lecca.
Mi piace. Da morire.
Sento un “peso” salire sulla macchina.
Ho il respiro affannoso, mugolo dal piacere.
“Apri la bocca piccola” mi chiede Marco.
Obbedisco.
Sento un cazzo che mi penetra la bocca.
Oddio potrei morire..
Chi &egrave? A chi sto facendo un pompino?
Non mi interessa..
Inizio a leccarlo, inizio a ciucciarlo.
“Brava piccola Ambra…Brava”
La voce &egrave sempre quella di Marco.
Non posso usare le mani, faccio il meglio che posso.
Il tipo che me lo ha messo in bocca inizia a muoversi sempre più velocemente.
Ha il cazzo largo…mi riempie la bocca.
Marco continua a masturbarmi la figa con un dito e leccarmi il clittoride.
Mi sento non balia del sesso.
Sento un dito di Marco spingere nel mio buchino posteriore..
Li no…sono vergine la dietro…
E invece mi penetra con il dito.
Mi sento piena in ogni buco.
Mugolo. Godo.
Così non posso durare tanto.
Il tipo che si sta facendo spompinare aumenta il ritmo. Inizia a gemere.
Inizia anche a farsi una sega perché sento le mani sul suo cazzo.
“Sborrale in faccia”. Fallo mentre la lecco.
Mi toglie il cazzo di bocca.
Io spalanco la bocca e metto fuori la lingua.
Sento il rumore di un bracciale che va sempre più veloce. Sento il rumore della sua sega. Aspetto lo schizzo. Vengo. Sono troppo eccitata.
Sento un gemito più forte &egrave un attimo dopo ho il viso pieno di sperma.
“Ambra leccagli il cazzo e puliscilo”
Il tipo non se lo fa ripetere due volte.
Mi infila il cazzo di nuovo in bocca.
Lo lecco. Esce da me.
Sento che se va.
“Marco..”
“Non abbiamo finito Ambra”
Mi allarga le gambe.
Mi entra dentro alla missionaria.
Inizia a scoparmi con forza.
Mi muovo con lui.
Il clittoride &egrave stimolato dal suo corpo.
Mi lecca le labbra.
Mi bacia.
“Marco…voglio godere di nuovo”
Lui aumenta il ritmo.
“Ambra…ti vengon dentro. Ti innondo…non ce la faccio più”
Sento un ondata valsa dentro di me.
Vengo di nuovo.
Esausto mi casca addosso.
“Breve ma intenso…vedere godere legata e con un cazzo in bocca mi ha eccitato troppo”.
Questo ragazzo mi farà morire…

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