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Racconti Erotici Etero

Questa è la storia di Ornella

By 29 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Terza storia.
Ah ! Dimenticavo, mi fa piacere ricordare agli eventuali lettori che le mie storie sono tutte vere, nomi e qualche altro dettaglio che potrebbe essere troppo rivelatore a parte.
Non che questo le renda migliori, lo dico perché, se ci sono altri che hanno il mio stsso approccio, credo che le storie più intriganti siano quelle dove si sente la realtà, quelle possibili, quelle dove pare di esserci.

Questa &egrave la storia di Ornella, &egrave accaduta circa un anno fa.
Ornella ha circa 8 anni più di me, quindi circa 56-57.
Magra, capelli cortissimi, forme minute.
L’ho conosciuta ad una cena e subito &egrave nata una simpatia.
L’ho rivista dopo qualche mese e, questa volta, mi sono organizzato per lasciare la cena insieme a lei e accompagnarla alla macchina.
Nel salutarla il bacino di saluto, un po’ meno superficiale di come si fa di solito.
Credo sia un segnale, mi dico di coglierlo.
Dove abiti ? ‘ Ah ! Bellissima zona e case stupende, tante volte ho pensato quanto mi avrebbe fatto piacere visitarne una.
Come scusa &egrave ridicola, in realtà sto parlando di un quartiere splendido, con case che risalgono ai primi del ‘900, giardini curatissimi, vialetti splendidi che portano a cortili nascosti.
Salgo a prendere un ultimo bicchiere. Un giro curioso per l’appartamento, uno sguardo ai quadri e ai libri, poi assieme seduti sul divano, né troppo vicini né troppo lontani.
Ornella &egrave una bella donna, il tempo ho solo leggermente segnato il viso e un po’ le mani, I capelli sono cortissimi, tinti di un bel rosso tiziano molto curato.
Le tocco i capelli sulla nuca, con un tocco non sfiorante per non cadere subito nella molestia (semmai mi dice di non spettinarla e non che sto allungando le mani).
Sorride e si gira verso di me. Il tocco non l’ha infastidita. A quel punto preferisco azzardare e cingendole la nuca con una mano le accarezzo il collo. ‘Mi stai lanciando qualche segnale ?’ Come risposta la bacio. Risponde subito e sento la sua lingua che cerca la mia.
Ci baciamo e nel frattempo le tocco un seno, una terza ad occhio e già sento un capezzolo piccolo ma molto sporgente. Le sbottono la camicetta e faccio sgusciare una mammella da sopra il reggiseno. Il capezzolo &egrave piccolo, ma lungo almeno un centimetro e già molto duro. Le tiro fuori anche l’altra mammella e inizio a ciucciargliela. Mi dice, come a scusarsi, di essere in menopausa da tempo. Per tutta risposta le sbottono i pantaloni e faccio scendere la cerniera. Porta un paio di slip neri, la pancia &egrave leggermente pronunciata, infilo una mano e le accarezzo i peli. Ha la figa molto curata, i peli sono ben regolati, qualcuno &egrave grigio ma sono morbidissimi.
Mi inginocchio sul tappeto e le dico di sollevarsi perché voglio toglierle i pantaloni.
Rimane nuda dalla vita in giù, le gambe unite, vedo solo il piccolo triangolo di pelo.
Le allargo le gambe e lei lascia fare. Le labbra della figa sono piccole, con il pelo che gira intorno, ai lati. Le tengo le gambe aperte tenendole per l’interno delle ginocchia. Inizio a leccarle la figa. Lei sprofonda sempre più nel divano, per poter portare avanti il bacino e allargare sempre più le gambe. E’ in una posizione oscena, la figa aperta rivolta verso l’alto e l’ano subito sotto, perfettamente rotondo. Mi eccita l’ano delle donne. Non perdo l’occasione e mi lecco un dito, il più lungo. Continuo a leccarle la figa, lei ansima e butta indietro la testa, le infilo il dito nell’ano, lentamente, più a fondo che posso, c’&egrave un po’ di merda dentro, la sento, arrivo a toccarla. Le piace avere un dito nell’ano e rilascia i muscoli dello sfintere. Mi riesce più facile ispezionarle il buco in profondità. Riesco a muover un po’ la merda e a portarne un piccolo pezzo verso lo sfintere. ‘No !’ mi dice ‘Mi vergogno’ ‘Ho paura di farmela addosso’. ‘Falla !’ le dico io ‘Fammi guardare’. Continua a tenere gli occhi chiusi e a dimenarsi sotto i coltpi della lingua. Nel frattempo sento aumentare l’odore della merda. Mi eccita da impazzire vedere una donna che sta cagando però non mi va di avere la bocca vicino. Continuo a toccarle la figa con le dita dell’altra mano (meglio essere previdenti ed evitare contatti che possono portare infezioni). Non riesce a venire anche se sembra sempre lì, ad un niente dal riuscirci. Le ho portato le gambe ancora più indietro, le ginocchia quasi toccano il viso, la figa e il culo sono sempre più oscenamente dilatati e protesi verso l’alto. Non stavo pensando più alla richiesta sporcacciona quando vedo l’ano velocemente dilatarsi e in un istante la vedo espellere uno stronzo lungo e cremoso che subito le scivola nel solco del culo e cade sul pavimento. Un forte odore di merda si diffonde, qualche altro piccolo pezzo esce dall’ano pulsante. L’odore non mi infastidsce, anzi, mi eccita, torno a leccarle la figa, sempre più velocemente, contemporaneamente le succhio il clitoride. Viene con un rantolo rauco e profondo e in quel momento le esce un ultimo pezzo di merda. ‘Tieniti il culo aperto con le mani, voglio sborrarti sopra’. Lei socchiude gli occhi, tira con le mani fino a deformare il cerchio perfetto dell’ano. Comincio a farmi una sega, in piedi davanti a quello spettacolo, sto per venire, mi abbasso sulle ginocchia e le infilo il cazzo duro nell’ano smerdato. Mi bastano un altro paio di colpi e le vengo dentro. Sfilo il cazzo e un filo di sborra le esce dal culo fortemente dilatato.

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