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Racconti Erotici Etero

Raccontami cosa le fai – Patrizia

By 29 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Incontrata ad una festa di amici chiacchiericcio simpatia e’ davvero piccola e bricconcella’
Con una ricerca da detective le trovo il telefono d’ufficio la chiamo giorni dopo’la cosa la entusiasma, mi aveva gia’ trovato bello e irresistibile, bonta’ sua ‘ in breve quagliamo, ma a modo suo.
A letto e’ proprio curiosa: magari mugola se le tocchi con un polpastrello la terzultima vertebra lombare ma rimane assolutamente indifferente e passiva se glielo passi sul viso, quasi turbata. Non viene facile se la scopi ma ha un orgasmo ululante se le fai ascoltare un cd scaricato apposta per lei.
Si eccita davvero solo se le racconto quello che faccio alle altre, vero o verosimile ‘spesso mi immagina lei mentre sto con certe amiche mie o sue che nemmeno ci avevo pensato, io … pensa come starebbe col tuo cazzo in bocca, mi fa, prendila a schiaffoni col tuo cosone, con quel naso adunco te lo becca come un picchio e via fantasticando o commentando.

Ho cominciato cosi’ a pensare a lei d’abitudine quando venivo in faccia ad un’altra
e mi sono reso conto che mi eccitavo ancora di piu’ pensandole e pensando a quando glielo avrei raccontato, quasi quasi dimenticando chi avevo per le mani realmente e tenevo in quel momento per la testa ormai assoggettata alla mia pratica usuale…
E in questo modo, raccontandole e quasi pretendendo una presenza sua qualche volta fattiva a.. l’oggetto in oggetto, l’ho convinta talvolta ad accondiscendere ‘si dice cosi? scendere insomma fin laggiu’ a ricevere stavolta di persona numero 4 sborrate 4 da me esclusivamente dedicatele .

Ve Le enumero e descrivo con la sua stessa fredda precisione :

1- prima volta a casa sua scopatina secondo suoi criteri, dai, ora inginocchiati dai, noo su dai noo, malgrado tutto le ho sbrodolato sul mento; lei ”hiii” strilla come un agnellino sacrificato e corre via a lavarsi piagnucolando.

2- a casa sua erano le 5 di mattina forse dormiva ancora forse era stordita dal sonno o dall’eccitazione, le stavo a cavalcioni della schiena massaggiandola, l’ho rigirata le ho messo il mio culo sul seno me lo sono tirato per bene e le ho sborrato sul viso-non poteva scappare- quasi manco se lo ricorda ”dici? Mah, forse dormivo” eh si raccontatela sempre cosi voi donne.. non volevate mai, prima durante dopo, e se c’eravate dormivate’.

3- non posso in faccia? no , vomito- in fronte? e se poi mi cola e fa reazione negli occhi? in bocca? Oh in bocca non c’e’ problema mi fa asciutta ‘ancora- lei ; ah beh;
allora mi faccio una sega a due centimetri dal suo naso ”ti ho detto non in faccia” ohhh non ti preoccupare e’ solo per eccitarmi di piu”
Quando sono stato per venire allontanata la voglia di fregarla facendogliela negli occhi gliel’ho infilato per quanto potevo nella piccola bocca. Pat ha mugolato per bene senza fare una piega, aspettato a sguardo basso che finissi l’ultima sgrullata senza toglierglielo dalle guance gonfie, poi e’ andata nel bagno e penso che abbia sputato ogni mia singola goccia magari recuperandola dal duodeno.

4 – finalmente eccitata e vinta se non tranquillizzata o convinta dai miei omaggi e racconti di vita e venute, si e’ messa li’, in ginocchio alla giusta altezza con me di fianco che, a scanso di ripensamenti e di fughe, la tenevo per i capelli dietro la nuca e con la destra mi masturbavo sui suoi zigomi ..le ho sborrato in faccia per bene con un getto denso che le ha attraversato la fronte, gliel’ho tenuto come promesso sopra il naso per non farla vomitare dall’odore e ho aspettato gli ultimi spasmi miei passandoglielo sui capelli e tra le orecchie mentre lei respirava forte come si fa prima o dopo un immersione in apnea’.

Che fatica, con certe donne. Pero”faccia o bocca o fronte, volenti o nolenti, direttamente o per procura’

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