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Racconti Erotici Etero

Racconti e vanterie di uno scopatore incallito

By 24 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

A me la gnocca piace in ogni sua forma e non ho mai guardato una donna senza pensare a come sarebbe stato scoparla…
Di fronte a questa affermazione qualcuno obietterà e la tua mamma?
Purtroppo sono orfano.
E la nonna, la zia… Bhe queste le ho e…
Si me le sono fatte.
E’ stata propio la nonna a rendermi uomo parecchi anni fa. Da allora ho scoperto che mi piaceva un casino fottere che fottevo davvero bene e che ero anche bravo… Quindi.
Dunque, la nonna era un gran troione e mi ha lasciato la voglia nella cappella di fica matura.
Quelle belle cinquantenni eleganti con la fica pulsante che non vedono l’ora di essere aperte.
Senza tante parole e vincoli ma dritte al sodo.
Una di queste si chiama Grazia.
L’ho conosciuta in un bar un po di tempo fa.
appena entrato la notai subito: peso sugli ottanta kili (un bel donnone) e di conseguenza due belle tettone trattenute a stento sotto al vestito, una bella capigliatura biondo platino e un pesante trucco sugli occhi per nascondere i sessantanni già compiuti.
Insomma un bel donnone con la voce da civetta e un bel sorrisetto. Mi sedetti qualche tavolo più in la e la guardai. Le tette sotto alla camicetta erano davvero grosse ma, più di tutto notai la gonna, lunga si ma con uno spacco aperto lateralmente che rivelava i suoi coscioni fasciati in una calza di nylon leggerissima di colore nero.
Bevvi il cappuccio, lessi un po i giornali e ogni tanto alzavo la testa.
Sorpresa. La gonna era scivolata ancora di più.
Ora vedevo chiaramente che la vecchia porcona aveva le autoreggenti.
La cosa mi colpì. Forse perchè (esperienza di nonna) ho sempre pensato autoreggenti=troia o forse perchè sentivo che la vecchia vaccona mi fissava.
Tornai a leggere il giornale. Dopo poco sbirciaiai ancora.
Ora non avevo più dubbi. Non solo lo spacco rivelava le coscie. Ora la porca si era anche girata dalla mia parte e ne potevo intuire i dettagli tra le gambe.
Vedevo le mutandine nere, vedevo tutto.
Vistosamente mi toccai il cazzo poi alzai la testa fissandola e le sorrisi senza smettere di toccarlo.
A quel punto mi alzai e uscii a fumare in strada.
Ora stava a lei raggiungermi… se voleva.
Lo fece. Dieci minuti dopo.
Camminammo un pò, ci presentammo e lei iniziò a parlare del più e del meno come se mi conoscesse da anni.
A un certo punto arrivammo vicino ad un SUW grigio. Lei aprì la porta.
Si mise alla guida, io sedetti al suo fianco. Grazia non la smetteva più di parlare. Mi stava raccontando di quanto adorasse i viaggi e dell’ultimo che aveva fatto a sharma qualche cosa. Tutte cazzate di cui a me non fregava un bel niente.
La lasciavo parlare e intanto le fissavo le tette.
Aprii la zip. Il mio uccello schizzò fuori.
Grazia Smise di parlare. Iniziò a succhiare.
Dieci minuti dopo le sborrai in bocca.
Pareva soddisfatta. Bevve avida la mia sborra e con una salvietta si pulì la bocca.
‘Se ricapiti da queste parti…’ sorrise maliarda.
‘Guarda che mica ho finito’ le risposi sventolandole il cazzo ancora duro.
E così le montai sopra. Sfilai le mutande e tappai quel ficone peloso con tutta l’irruenza del mio cazzo.
Pompavo pompavo pompavo a più non posso sfondandole la fica mentre lei se ne veniva come una fontana tra un mugugno e l’altro.
Le sborrai nella fica. Non smisi, avevo ancora un proiettile in canna.
La feci girare.
Tra i suoi lamenti le tolsi l’ultima verginità che le era rimasta. Inculata senza pietà sul sedile posteriore li in centro città dietro un vicolo dove tutti potevano vederci.
Sborrai nel culo. A lei faceva un male della madonna ma mi confessò che non aveva mai goduto così tanto. Ci fumammo una sigaretta. Ora dopo tre di fila avevo davvero bisogno di una pausa.
Ci salutammo con la raccomandazione di spargere la voce con amiche e parenti che il mio cazzo era sempre in cerca di fica.
Che gran troiona. La guardavo andar via col suo incedere da gran signora, il suo vestire costoso il suo parlare forbito e il suo culo sfondato dal mio cazzone assai poco blasonato ma certamente molto duro e grosso.
Ciao dal vostro Kyd.

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