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Ragazza si scopre sottomessa

By 4 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

In quel periodo, intorno ai 20 anni, non avevo una ragazza fissa anzi proprio non la volevo, ero interessato solamente a cercare ragazze e ragazzi pronti a sottomettersi ai miei voleri.
C’era però una ragazza che mi veniva dietro da parecchio, non era una gran figa ma aveva due occhi spettacolari e due tette enormi, c’era però un enorme problema, almeno per me, era una santa. Ancora vergine e non aveva idea dei miei interessi.
Nonostante ciò iniziammo a sentirci per messaggi ma misi subito in chiaro che difficilmente sarebbe rientrata nei miei interessi ma lei rispose che avrebbe fatto di tutto. Una sera ero pieno di voglia, non avendo scopato da ormai 10 giorni, e iniziammo a sentirci. Ben presto il discorso cadde in ambito sesso e lei mi confessò che non solo non aveva alcuna esperienza ma che addirittura non si era neanche mai sfiorata e non aveva mai provato un orgasmo. Le chiesi dove si trovasse e lei rispose che era a letto, in camera da sola essendo figlia unica. Decisi allora di osare e di proporle un gioco assolutamente nuovo per lei. Doveva semplicemente fare ciò che le dicevo.
Lei accettò subito e io decisi di testare fino a dove potevo spingermi con lei. Inizia a dirle di toccarsi quelle sue enormi tette, di stuzzicarsi per bene i capezzoli e di farlo dopo essersi insalivata le dita immaginando che quelle fossero la mia lingua. Devo dire che si rilevò ben più obbediente del previsto e mi confessò che le stava piacendo molto. Allora le dissi di restare in mutande di mettersi un cuscino tra le gambe e di iniziare a strofinarsi immaginando fosse il mio cazzo duro. Anche in questo caso eseguì immediatamente dicendomi di sentirsi le mutande già bagnate.
Le dissi che era ora che imparasse a masturbarsi, la feci spogliare e con un dito toccare il clitoride per poi infilarselo, doveva capire cosa la faceva impazzire. In meno di due minuti mi scrisse che le era preso un calore improvviso, che non riusciva a staccare le dita da li, le dissi di continuare finch&egrave non venne per la prima volta. Iniziò a ringraziarmi a dirmi che era stato magnifico ma io non volevo che finisse così, dovevo spingerla oltre e le feci leccare le dita sporche di lei. Incredibilmente eseguì ancora e aggiunse che le piaceva eseguire miei ordini.
Le feci notare che così si comportano solo le cagne e le troiette e lei iniziò subito a scusarsi per essersi lasciata andare ma fece un sospiro di sollievo quando le dissi che mi piacevano le troiette. Le proposi quindi di rifare tutto ciò e anche di più ma questa volta con me presente e lei accettò immediatamente confessando di desiderarmi da diversi mesi. Ci accordammo per il weekend successivo, quando lei avrebbe avuto casa libera.
Il sabato mattina le scrissi che ci saremmo visti nel pomeriggio e le dettai le mie condizioni: doveva vestirsi provocante, avrebbe eseguito i miei ordini, ma niente sesso perch&egrave non volevo sverginarla. Ormai i suoi ormoni erano partiti e accettò.
Arrivai a casa sua e mi accolse con una canotta scollata che metteva ben in risalto i suoi seni, una mini nera e una calzamaglia nera. Le feci togliere immediatamente quella calzamaglia lasciando le sue gambe scoperte.
“Sei pronta per iniziare?” le chiesi
“Assolutamente” rispose
Le ricordai che doveva obbedire e che al primo no sarebbe finito tutto e lei si disse pronta.
“E’ giunta l’ora che tocchi un cazzo” le dissi, le presi la mano la portai sui miei jeans e le feci saggiare il mio cazzo già duro.
“Toglimi i jeans e baciamelo attraverso i boxer”, ormai era in trance eseguiva tutto come un automa, era ora di tirare fuori la troia che c’era in lei.
La portai in camera la obbligai a restare in mutande spogliandosi da sola, cosa che fece con enorme imbarazzo.
“Sdraiati sul letto, voglio legarti” , obbedì, le bloccai le mani e decisi anche di bendarla. Iniziai leccandole il collo per poi scendere e prendere in bocca quegli enormi capezzoli, gemiti di goduria uscivano dalla sua bocca, presi allora a morderle i capezzoli prima piano poi sempre più forte.
“Smettila ti prego mi fai male” urlò più volte, allora io con un dito andai a toccarla sotto trovandola un lago glielo portai alla bocca e le dissi: “Assaggia cagna il trattamento ti sta piacendo” lei non rispose. Ripresi a torturarle i capezzoli e iniziai a dirle che non mi piaceva che sotto fosse così pelosa volevo che si depilasse ora. Mi pregò di non farle queste richieste in quanto si vergognava allora le dissi che per me poteva finire tutto li. Ci furono trenta secondi di silenzio seguiti da un laconico Ok. La slegai e andò in bagno a prendere l’occorrente per depilarsi. Credo che una ragazza che si depila a gambe aperte davanti ad un ragazzo sia una situazione straumiliante. La scena mi eccitò in un modo assurdo, la obbligai ad aprire la bocca e le misi il mio cazzo gocciolante dentro. Non aveva idea di come fare un pompino ma non mi interessava, vederla a gambe aperte e con la bocca piena era sufficiente.
Finita la depilazione la riportai sul letto legandola e decidendo di dedicarmi al suo clitoride. La ragazza continuava ad essere un lago e io iniziai a sfregare e pizzicare il suo clitoride. Inizialmente emise solo gemiti ma presto iniziò ad avere fastidio con urla e preghiere di smettere, ma non ne avevo intenzione tanto più che continuava a rimanere bagnata. Le sue urla non si placavano e in più iniziai a stringerle il capezzolo. Era un susseguirsi di urla e gemiti, le strinsi nuovamente con violenza il capezzolo le sfaiorai due volte le grandi labbra e venne con un urlo fortissimo. Adesso toccava a me godere, mi misi sopra di lei e iniziai a muovermi nella sua bocca venendo in modo abbondante. La ragazza però sputò tutto il mio nettare sulle sue tette io le diedi uno schiaffo sullo figa e le dissi non provarci mai più. Raccolsi con un dito un po’ del mio seme glielo portai alla bocca e le dissi: “Assaggia, imparerai ad amarlo” e così fece.
Ero molto soddisfatto della prima volta con quella ragazzina e glielo dissi, le confessò che nei giorni precedenti aveva pensato molto a quello che sarebbe potuto succedere e pensava che avrei fatto di peggio.
Allora decisi di chiudere alla grande, la portai in doccia, la feci inginocchiare e le dissi di sciacquarsi dal mio seme. Mentre si stava sciacquando iniziai a pisciarle addosso, provò a spostarsi ma la bloccai facendogliela prendere tutta sulle tette.
“Sei stata una vera cagna oggi lo sai?” le dissi e lei mi rispose “Mi vergogno ad essere chiamata cagna ma rifarei tutto”.
Quella ragazza mi aveva proprio sorpreso ed ero sicuro che non sarebbe stato il nostro solo incontro. Infatti quella relazione andò avanti per oltre un anno spingendola a scoprire cose che neanche immaginava. Dopo il nostro primo incontro ero decisamente sorpreso di quanto la ragazza si fosse spinta oltre senza lamentarsi anzi bagnandosi ed eccitandosi in continuazione. Decisi di non farmi sentire finch&egrave lei non mi avesse scritto in modo tale da vedere la sua reazione a questo primo pomeriggio. Dopo neanche 24 ore ricevetti un suo messaggio in cui mi chiedeva come stavo, le risposi tutto bene e le domandai come stava lei. Mi disse che a dire queste cose a mente fredda non era facile per lei ma che il nostro incontro era andato ogni più rosea aspettativa, sentire di essere in mio potere la faceva eccitare incredibilmente, che aveva voglia di ripetere tutto quanto immediatamente, che non voleva che tutto finisse così, doveva continuare. Naturalmente ero più che felice di questa sua reazione, anzi era proprio ciò che desideravo, e le scrissi di farsi trovare pronta per la prima volta che avrebbe avuto casa libera.
Nei giorni successivi ci furono più occasioni per uscire e incontrarci, iniziammo a conoscersi meglio, ma non avemmo mai l’occasione per ripetere il primo incontro. Era passata ormai una settimana e il mio cazzo iniziava a richiedere attenzioni. Quella mattina ero a casa, non avendo lezione all’università, e decisi di farmi una bella sega. Avevo voglia di eccitarmi in un modo particolare pertanto scrissi alla ragazza e le ordinai, ovunque lei fosse, di mandarmi una sua foto in cui mi mostrava che si era tolta le mutande pena una punizione. Sapevo che non avrebbe mai obbedito perch&egrave a quell’ora si trovava in università ma avevo voglia di punirla, un po’ perch&egrave mi piace vedere la sofferenza mista al piacere e un po’ per spingere oltre il nostro rapporto di dominazione. Ma ancora una volta mi stupì e dopo solo 10 minuti mi arrivò una sua foto nei bagni dell’università con il suo perizoma in bocca. La cagna aveva già capito come eccitarmi. Decisi di aumentare ancora il carico e le scrissi che ora aspettavo una sua foto con il perizoma dentro la sua borsa in aula in modo da essere sicuro che sarebbe andata in giro senza mutande. Anche in questo caso fui accontentato e le dissi che avevo il cazzo duro in mano e la sua risposta fu un eloquente “Lo voglio dentro”. Sinceramente non pensavo che sverginarla fosse una cosa tanto furba perch&egrave non sapevo per quanto sarebbe andato avanti questo nostro rapporto, nonostante mi stessi prendendo di quella ragazza, per cui le risposi al massimo ti riempo un altro buco e ancora una volta lei ribatt&egrave in modo inaspettato “Sei tu il padrone”. La ragazza aveva voglia.
Un paio di giorni dopo riuscì ad avere casa libera e decidemmo di vederci nel pomeriggio. Non le dissi l’ora esatta ma che mi aspettavo, anzi pretendevo, di trovarla solo in mutande e reggiseno. Trovo molto eccitante sapere che una ragazza mi sta aspettando in casa semi nuda senza sapere a che ora arriverò. Una volta arrivato mi aprì la porta con indosso un reggiseno che le faceva quelle enormi tette ancora più grosse del solito e uno striminzito perizoma addosso che secondo me era già umido. Appena chiusa la porta le dissi di spogliarsi completamente, di mettersi a 4 zampe e di spogliarsi come un cagnolino. Mi eccita enormemente avere una ragazza ai miei piedi completamente nuda quando io sono ancora vestito. Notai subito che questa volta aveva la figa completamente depilata e che effettivamente il perizoma era già umido. Andai a sedermi sul divano e lei mi seguì gattonando, era uno spettacolo vedere quelle tette enormi ballare, saltare su e giù, avevo voglia di farle di tutto ma dovevo aspettare. Mi feci togliere scarpe e calze e le feci massaggiare e leccare i miei piedi. Eseguì senza dire una parola, stava diventando un’ottima serva. Il mio cazzo richiedeva però attenzioni per cui mi spogliai, le feci aprire la bocca e le misi il cazzo dentro. Si sentiva tutta la sua inesperienza per cui le misi una mano sulla testa e la feci muovere a ritmo come piaceva a me. Imparava molto velocemente e in pochi minuti il suo stava diventando un vero pompino. Decisi di lasciarla fare da sola. Mi leccò inizialmente tutta l’asta per poi passare alla punta, ero già bagnato e lei ordinai di leccare e bere il mio liquido, cosa che fece, passò a leccarmi i coglioni mentre mi faceva una sega e tornò poi a prenderlo in bocca mandandolo giù più che poteva. Avevo davvero troppa voglia e in meno di 10 minuti le sborrai in bocca. Questa volta ingoiò tutto senza dire una parola. Aveva la faccia soddisfatta e allora le chiesi di toccarsi la figa con due dita e di farmele poi vedere. Erano bagnate fradice alla troia piaceva leccare i cazzi.
Era ora di iniziare la vera sottomissione la portai in camera, sempre facendomi seguire a modo di cagnolino, la legai e bendai al letto. Avevo voglia di giocare con le sue tette. Inizia toccandole i capezzoli e mordendoli, erano duri come spilli e lei miagolava dal piacere. Mi procurai allora del ghiaccio e delle mollette. Comincia a passare il cubetto del ghiaccio da un capezzolo all’altro, la cagna si contorceva urlava ma continuava a bagnarsi, la toccai con due dita e gliele misi in bocca fradice dicendole ti piace essere trattata da cagna, la sua risposta fu “Certo padrone” e iniziò a leccarmi le dita sporche di lei, presi le mollette e le pinzai il capezzolo, emanò un forte urlo e iniziò a implorarmi di togliere. Soffriva e si vedeva, non riusciva a stare ferma. Le dissi che avrei smesso solo in cambio del suo culo e la sua risposta fu “prenditi tutto ciò che vuoi” e così feci.
Le tirai su le gambe mi bagnai un dito nella sua figa e iniziai a metterglielo nel suo buchetto molto dolcemente. Riprese a mugolare e a spingere il bacino in modo da favorire l’entrata del mio dito. Era una cagna in calore ormai, presi il cubetto del ghiaccio glielo misi sulla figa e le dissi “Calmati troia”. Si contorceva per il ghiaccio e senza che se ne accorse le infilai il secondo dito nel culo e presi a muoverli per cercare di allargarglielo. Le urla del dolore si confondevano ai mugolii del piacere, sensazione splendida. Mi serviva del lubrificante giunto a questo punto, ma non volevo lasciarle il culo vuoto e allora le feci mettere due sue dita dentro mentre andai in cucina a cercare dell’olio. Tornai in camera e la vidi nuda e bendata sul letto, con una mano legata alla spalliera e con due dita nel suo culo, il mio cazzo sussultò ancora una volta, presi anche un piccolo deodorante che aveva in camera. Mi unsi tre dita e notai che entrarono nel suo culo senza problemi, iniziai un veloce dentro e fuori e i suoi rantolii aumentarono. Unsi per bene il deodorante e glielo spinsi dentro con poca delicatezza, nonostante la fatica iniziale entrò quasi tutto e lei lanciò un urlo straziante. Glielo lasciai bloccato dentro in modo che si abituassi mi avvicinai alla sua bocca e le misi il cazzo dentro. Riprese a succhiarlo come un’indiavolata, aveva voglia di cazzo, aveva voglia di godere, aveva voglia di essere sottomessa, era ormai una troia. Presi a muovere il deodorante e vidi che reagì senza problemi, era ora di incularmela. Le unsi per bene il buco del culo, mi avvicinai con il mio cazzo e lo spinsi dentro. Il deodorante l’aveva ormai allargata e non trovai molta resistenza. Incomincia a muovermi, a farle sentire il mio cazzo dentro, ad allargarla e a sbatterla come una vera cagna. Mugolava dal piacere, aveva un gemito dietro l’altro e allora presi a dirle che era solo una cagna e una troia che meritava di avere il culo rotto e mentre le dicevo ciò la prendevo a schiaffi sulle tette tirandole i capezzoli. Lei iniziò a urlarmi che era la mia troia che dovevo farle tutto ciò che volevo che amava essere inculata, sentivo l’orgasmo salirmi, le toccai le grandi labbra, era un lago, una cascata e la sentì venire con un lunghissimo orgasmo che durò quasi un minuto, non riusciva più a controllarsi. Tutto ciò era troppo anche per il mio cazzo e dati gli ultimi due colpi fortissimi lo tirai fuori e, tolto il preservativo, sborrai sulle sue tette e pancia.Le portai il cazzo alla bocca per farmelo pulire, la slegai e le disse pulisciti come si pulisce una vera cagna. Con la mano raccolse tutta la sborra che aveva sul corpo e se la leccò.
Dopo un orgasmo ho sempre voglia di pisciare, glielo dissi e lei mi rispose con un eloquente “Andiamo in doccia”. Entrammo si inginocchio mi prese il cazzo in mano e mi disse “Lavami”. Le pisciai addosso, le presi la faccia e gliela misi sotto il mio getto dorato, la mia cagna doveva assaggiare il mio piscio. Era ormai diventata la mia troia e la mia cagna e mi piaceva sempre di più.

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