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Ricompensa

By 29 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Gironzolavo inquieta per casa,quella grande casa che ormai conoscevo in ogni suo angolo.Ero rimasta confinata nella mia camera troppo a lungo e volevo vedere cosa stesse facendo Lui.Scesi le scale in punta dei piedi cercando di fare il meno rumore possibile,qualunque cosa stesse facendo non volevo disturbarlo. Beh,non più di tanto almeno. Sentivo il rumore delle dita veloci sui tasti del computer e così mi diressi verso lo studio.Lui era lì con indosso quegli occhiali da lettura che lo rendevano irresistibilmente sexy e che gli davano un piglio ancora più autoritario,anche se a volte pensavo che non fosse possibile che qualche accessorio potesse rendere il suo viso e il suo sguardo più duro di quanto non fosse per natura.Mi appoggiai allo stipite e lo guardai,in attesa come sempre.Il suo sguardo saettò su di me un attimo prima di ritornare a concentrarsi sul monitor. Sembrava che io non ci fossi,mi ignorava completamente continuando a fare il suo lavoro,così pensai di andarmene e tornare più tardi ma come feci per muovermi la sua voce mi penetrò la carne,facendola rabbrividire.
‘Non mi sembra di averti dato il permesso di andartene’
‘Effettivamente no ma se impegnato quindi”
Lasciai la frase in sospeso sperando che la completasse Lui e mi dicesse cosa dovevo fare ma Lui tornò ad ignorarmi. L’orologio da parete che si trovava davanti a me segnò tutti i minuti interminabili che passavano,mi spostavo da un piede all’altro,mi appoggiavo ora ad uno stipite con la spalla,ora all’altro con la schiena.Le gambe iniziavano a darmi fastidio ma più che altro era l’impazienza a fregarmi.provai a sedermi per terra ma la sua voce tornò ad occuparsi di me.
‘Non ti ho detto nemmeno che puoi sederti’
‘Scusa Signore’ Dissi scattando in piedi.
Non ne potevo proprio più,era passata un’ora e Lui continuava ad ignorarmi mentre io non riuscivo più a stare ferma e in piedi.I suoi cocchi erano fissi sul monitor e nemmeno per un secondo mi guardarono.Che frustrazione!
Finalmente,dopo più di un’ora di attesa spense il monitor e mi guardò attraverso gli occhiali.
‘Ti serve qualcosa?’
Abbassai istintivamente lo sguardo,mi sentivo improvvisamente a disagio per quello che volevo dirgli ma non potevo più aspettare.Strinsi il tessuto dello scamiciato che mi faceva indossare sempre in casa e iniziai.
‘Beh’si,ecco volevo chiederti”
Perché era così difficile?Insomma ok,Lui &egrave il mio Signore ma &egrave un uomo ragionevole e comprensivo,abbiamo un bellissimo rapporto fatto di lunghe chiacchierate e scambi di opinione.
Drizzai la schiena ma mantenni lo sguardo basso e continuai più decisa
‘Ormai sono due settimane che vengo qui e mi lasci da sola,non parli più con me,sta sempre per conto tuo’e soprattutto non mi tocchi più e non mi usi.Vorrei sapere perché.Sono preoccupata.’
‘Sei preoccupata del fatto che non ti uso o del perché non lo faccio?’
Alazai gli occhi e li agganciai ai suoi.
‘Sono preoccupata perché non so che ti succede e deve essere una cosa importante se mi ignori così’
Si alzò nel suo solito stile fluido e selvaggio,si avvicinò a me e mi sfiorò la guancia con le nocche
‘Sei piuttosto egocentrica oggi eh?’
Mi risentii molto e lui se ne accorse perché rise fragorosamente.Ah si finalmente rivedevo il mio Signore,quello che sapeva farmi sciogliere con un sorriso,che mi sconquassava le membra con una risata piena e potente.
Non mi rispose,però, e mi osservò a lungo tanto che fui costretta ad abbassare lo sguardo,di nuovo.
La sua grande mano sfiorò il mio seno risvegliando il capezzolo in un attimo,lo afferrò con l’indice e il pollice e lo strinse.Prima delicatamente poi con una pressione sempre maggiore che mi mozzò il fiato.Chiusi gli occhi,quanto mi erano mancate quelle attenzioni!
Mi sfilò lo scamiciato lasciandomi solo con gli slip e riprese a tormentarmi i seni.Li strinse con tutta la mano più volte,palpandoli tutti,sentivo che era mancato anche a lui,sentivo che aveva accumulato molto stress,era arrivato al confine del suo autocontrollo molto in fretta. Riprese i capezzoli con due dita e li massaggiò con molta forza strappandomi un gemito,li tirò allungandoli oltre quanto pensavo fosse possibile,li sollevò caricandoli del peso dei miei seni abbondanti,li stritolò infine e il dolore fu tale che istintivamente portai le mie mani sulle sue per fermarlo.
Però non si fa,non &egrave permesso.
Mi trafisse con lo sguardo senza dire nulla e senza mollare la presa.
‘Mi dispiace Signore ma mi stai facendo davvero male e mi &egrave venuto istintivo’
Si avvicinò alle mie labbra e sussurrò
‘Togli.Subito.Quelle.Mani.Da.Lì’
E mentre diceva questo strinse ancora di più facendomi scendere due lacrime.
Sospirò rumorosamente,esasperato e lasciando la presa.
‘Vieni qui’
Mi sentii profondamente stupida.Ma come,ero andata lì per sollecitare le sue attenzioni,per lamentarmi addirittura che non mi aveva più usata e come lo aveva fatto’lo avevo fermato?
Doveva essere molto deluso,io lo ero di me stessa!
Lo raggiunsi vicino al divano,afferrando la mano che mi aveva teso.
‘Sdraiati sul bracciolo,strappa via quelle mutandine e mettiti culo all’aria.’
Lo feci immediatamente,felice per quella seconda possibilità,mi sfilai gli slip e mi sistemai.La parte superiore dell’inguine posava sul morbido bracciolo di pelle rinforzato da una struttura di legno che lo rendeva particolarmente alto e quindi adatto a certi giochi. I seni erano appoggiati sulla seduta,le braccia erano incrociate dietro la schiena,la guancia schiacciata sulla pelle del divano e il culo in alto,roseo,fremente,pronto.
La prima sculacciata arrivò potente e a mano ben larga.Avevo l’impressione di sentire il bruciore di ogni singolo dito che mi aveva colpito.Espirai e mi preparai al prossimo colpo.Ne arrivarono in successione,smisi di contare per concentrarmi su quello che dovevo fare,su quello che si aspettava da me.Gemetti ad ogni colpo,allargando le mani come per assimilare il dolore e farlo mio,inspirai ed espirai mantenendo il controllo e sorrisi per ogni colpo che mi stava regalando.Sentivo il suo respiro farsi sempre più corto,sentivo i versi che faceva ogni volta che mi colpiva e ogni volta che osservava il mio culo farsi a strisce.Sapevo che era una visione che adorava e mi sarei impegnata per non fare nulla che potesse rovinare quel momento.Ne avrei prese fino a svenire se fosse stato necessario.
Ad un certo punto si fermò e iniziò a massaggiarmi le natiche con la punta delle dita.Questo mi mozzò davvero il respiro.Annaspai qualche secondo e lui,che se ne era accorto,interruppe quel supplizio per darmi il tempo di riprendermi.Poi ricominciò.
‘Sei fradicia signorina’
‘Sempre lo sai,per te lo sono sempre’
Il suo verso di soddisfazione mi fece bagnare ancora di più. Adoravo quell’uomo,il modo in cui mi faceva sentire speciale quando lo rendevo felice,quando soddisfacevo le sue richieste,quando lo veneravo.Fece scivolare la punta delle dita sulla mia fessura bagnata e scivolosa,evitò accuratamente il clitoride e mi accarezzò le grandi labbra insinuandosi appena sotto,mi allargò e lasciò andare quasi a voler spremere i mie umori.Io ero lì in attesa,speravo che volesse permettermi di godere,ma lui mi diede una pacca sul sedere e disse allegro
‘Andiamo a preparare il pranzo’
Mi alzai rossa in viso e con il culo in fiamme,mi abbassai per prendere il vestito ma lui mi fermò
‘No,ti voglio così.Completamente nuda che giri per la mia cucina’
Nella sua semplicità la trovai una richiesta piuttosto perversa anche se’beh non era affatto una richiesta.Era un ordine.
Lasciai il vestito lì e lo seguii in cucina dove preparammo la pasta per il pranzo,e mangiammo seduti in veranda chiacchierando come al solito.Ogni tanto Lui allungava la mano verso il mio seno accarezzandolo,o palpandolo o stringendo il capezzolo,il tutto con una nochalanche totale,come se mi stesse accarezzando la guancia e non come se mi stesse infiammando tra le cosce ogni volta.
Lavammo i piatti e ci spostammo in salone,dove ci accomodammo su un enorme divano con una penisola che sembrava almeno matrimoniale.Ci accoccolammo sotto la coperta e guardammo un po’ di televisione prima di addormentarci.
Mi risvegliai avvertendo un formicolio tra le cosce e quando aprii gli occhi capii il perché.Lui era di fianco a me e mi stava succhiando avidamente un capezzolo.Stava lì attaccato al mio corpo come un bambino affamato,ad occhi chiusi.Allungai una mano verso la sua testa e feci scivolare le dita tra i capelli inarcandomi verso di lui.Volevo che ne prendesse di più,volevo che diventasse famelico.
Invece lui si staccò e mi disse
‘Finalmente ti sei svegliata!!!Metti l’incerata sopra il divano e aspettami qui.Ho un nuovo gioco da fare con te’
Obbedii immediatamente e mi rimisi giù pensando a cosa avesse in mente,felice che finalmente si giocasse un po’ sul serio.Quelle sculacciate non avevano fatto altro che acuire il mio bisogno di essere usata da Lui.
Tornò con la sua scatola dei giochi e io non potei vedere tutto quello che conteneva.Tirò fuori la paletta,quella più sottile e corta’quella che fa un male cane per intenderci e i suoi occhi brillarono all’istante.Poi si avvicinò lentamente a me e mi disse
‘Oggi facciamo un gioco particolare.Sei venuta da me lamentando che ti stessi trascurando ed &egrave vero,ho avuto dei pensieri e mi sono dedicato a quelli invece che a te.Hai chiesto di essere usata e io sono qui per accontentarti ma voglio di più questa volta’
Un brivido mi percorse la schiena.Che voleva dire di più?Con lui avevo abbattuto ogni barriera preesistente,gli avevo lasciato fare cose che prima ritenevo impossibile e avevo fatto io stessa cose che prima non prendevo nemmeno in considerazione. Mi venne un po’ di paura e Lui,che mi conosce meglio di quanto io non conosca me stessa,se ne &egrave accorto e ha continuato
‘Non devi avere paura.So fin dove possiamo spingerci,fin dove tu puoi spingerti ma questo gioco sarà diverso dal solito.Non dovrai affrontare pene fisiche nuove,non ti farò niente che non ti abbia già fatto.’
Mi rasserenai ma a questo punto la curiosità mi faceva ribollire.Si mise inginocchiato davanti a me e mi fece sdraiare con le gambe rivolte verso di lui.
‘Afferrati le caviglie,trascinale fino a toccarti il sedere e poi spalanca le cosce’
Obbedii immediatamente e lo guardai
‘Bene.Inizieremo con la paletta.Ti darò subito venti colpi in successione,saranno forti e rapidi.Poi mi lascerò trascinare dall’ispirazione.Voglio che tu tenga le mani ben salde sulle tue caviglie e le gambe ben aperte.Non ti metterò corde,non sarai costretta in alcun modo.Sarai libera di decidere e voglio che tu resista fino alla fine senza chiudere mai le gambe.Ci siamo capiti?’
Di tutto quello che poteva escogitare,questo mi parve proprio troppo.L’istinto umano ti porta a ripararti dal dolore che senti,anche quando questo cmq ti eccita,come si può combattere questo istinto?Le corde servono proprio a questo,a costringerti in una certa posizione contro la tua volontà ma se tu sei la corda di te stesso,in fondo sei anche il tuo aguzzino.Che gioco perverso,lo adoravo già!
Mi sdraiai e mi rilassai,stringendo le caviglie con tutta la forza che avevo e ripetendomi come un mantra ‘Non chiudere le gambe!’
I primi venti colpi li affrontai in apnea,concentrata sul compito più importante.Quando si fermò espirai con forza e risucchiai l’aria emettendo un sibilo.
‘Così non va bene’ Tuonò ‘Devi concentrarti su entrambe le cose.Se ti isoli dal dolore e se non controlli la respirazione ti verrà una crisi respiratoria.Rilassati,immagina le mia mani che ti tengono le cosce spalancate,senti che ti stringo la tenera carne per tenerti ferma.Tu devi restare aperta per me ma devi anche goderti il viaggio’
Lo guardavo ipnotizzata,la sua voce aveva un che di magico e riusciva sempre a calmarmi.Inspirai a fondo e riprovammo.Arrivarono altri venti colpi e questa volta li gestii meglio,respirai un po’ e guardai la paletta abbattersi su di me.Sollevai lo sguardo e Lui stava sorridendo.Stavo eseguendo il suo ordine.Non era facile,quando la paletta colpiva zone più tenere il dolore si irradiava di colpo e il cervello ordinava alle mie cosce di chiudersi.Eppure restavano aperte.Ogni tanto osservavo il mio Signore mentre giocava con il mio corpo,vedevo il sudore che gli imperlava la fronte,vedevo i suoi muscoli guizzare quando il braccio si abbassava per colpirmi e soprattutto leggevo la lussuria e la soddisfazione nei suoi occhi.Ormai avevo il fiatone ma ero decisa non mollare la presa.Le mie cosce erano diventate viola e io chiusi gli occhi per cercare di andare avanti perché mi sentivo un po’ stanca.All’improvviso i colpi si fecero leggermente meno forti ma iniziarono a battere sulla mia fica,due,tre,cinque volte finché il rumore secco della pelle colpita non si trasformò in un rumore liquido.Quella era la prova inconfondibile del mio piacere.Stavo godendo perché stavo soddisfacendo il mio Signore e stavo godendo perché il mio Signore mi stava usando dopo tanto tempo.
‘Sei completamente fradicia,guarda!Guarda che bei fili di piacere che si attaccano alla paletta’
Era vero,sollevando la paletta delicatamente si potevano vedere i fili vischiosi che i miei umori stavano producendo in gran quantità.Io osservavo tutto con uno sguardo molto eccitato,lo so me lo sentivo quasi addosso quello sguardo,sapevo bene cosa lui stava vedendo nei miei occhi.
‘Adesso passiamo ad uno dei miei giochini preferiti’
Mi fece l’occhietto e scese dal divano per prendere altro dalla scatola.Tirò fuori una grossa candela rossa e un accendino.Guardai le mie cosce livide e pensai subito al dolore intenso che avrei provato.Un enorme fiotto di caldo liquido mi scivolò dalla fica,Lui se ne accorse e sorrise ma non disse nulla.Accese la candela e io sentii il mio respiro accorciarsi ancora un po’,come se fossi vicina all’orgasmo.Era eccitazione pura.
Fece raccogliere un po’ di cera nella candela e poi iniziò a versare qualche goccia sulle mie cosce.
Urlai,non c’era altro modo di sopportare quel dolore lancinante e continuare a tenere le gambe aperte.Urlai fino ad espellere tutta l’aria che avevo nei polmoni,diventai rossa,due grosse lacrime rigarono il mio viso,la giugulare si gonfiò fino quasi ad esplodere.
Lui ricominciò.Prima solo qualche goccia,poi intere colate di cera fusa e bollente iniziarono a solcare la mia tenera pelle già provata dalla paletta.Era una prova molto dura perché non dovevo mai perdere di vista l’obbiettivo,non potevo chiudere le gambe anche se desideravo con tutta me stessa farlo per darmi un pizzico di sollievo.Alzai la testa e vidi che il monte di venere era quasi completamente ricoperto di cera mentre sulle cosce c’erano tanti segni,come una ragnatela che mi avvolgeva.Solo allora mi accorsi della sua enorme erezione.Ansimavo a bocca aperta,sentivo un dolore atroce ma in quel momento l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era di mettermi in bocca il suo grosso cazzo e succhiarlo con passione.E devozione.
‘Cosa stai guardando?’
Non sentii subito la sua domanda,ero persa dietro alle mie fantasie’alla sua cappella che sbatteva contro la mia gola,alle vene che si ingrossavano quando le accarezzavo con la lingua.
Poi la sua voce entrò nella mia testa e lo guardai.Aveva quel suo sorrise,si quello che sfodera quando vuole prendermi in giro.
‘Hai la bava alla bocca’ Disse ridendo
‘Lo so,perché non lasci che ti faccia un pompino?Ti rilassi un attimo e poi riprendiamo’
Spense la candela,si allungò su di me e disse
‘Questo &egrave il mio gioco,non il tuo.Resta al tuo posto.Quando vorrò concederti il mio cazzo ti ordinerò di succhiarmelo.Adesso smettila di fantasticare come una troietta in calore e concentrati!’
Il suo odore,il profumo del suo alito,il calore che emanava la sua pelle sudata’tutto colpì i miei sensi con molta più violenza della paletta.Adesso che il dolore era appena appena scemato potei sentire gli spasmi impazienti della mia fica.Sentii il mio clitoride dilatarsi,lo sentivo pulsare come un cuore alla fine di una lunga corsa.Avevo una grandissima voglia di venire.Ma quello era solo il suo gioco.
Chiusi gli occhi e lo sentii armeggiare con qualcosaltro nella scatola e vidi che aveva preso il frustino.Aveva scelto quello con le corde lunghe,con i nodini su tutta la lunghezza delle stringhe.Era nero e il profumo del cuoio arrivava fino alle mie narici.
‘Riposa un minuto le mani,stai bloccando tutta la circolazione’
Lasciai le caviglie e osservai le mia dita.Erano di un pallore mortale che mi fece un po’ paura,iniziarono a formicolare dolorosamente e Lui me le massaggiò per liberarmi prima di quel fastidio.
‘Ricominciamo’
Il primo colpo fu leggero,di riscaldamento,poi arrivarono colpi via via più forti. Faceva roteare tutti i lacci così che ogni piccola zona tra le mie cosce veniva colpita,l’incavo della coscia,il pube,lo spazio tra le grandi labbra,il clitoride’niente veniva risparmiato. Ormai respiravo solo a bocca spalancata,alzando ogni tanto la testa per vedere quello che stava facendo. Mi piaceva guardare,era innegabile.Mi piaceva sentire il dolore ancora prima che le cordicelle mi mordessero la carne,mi piaceva sentire l’immediato senso di piacere che ne seguiva mentre altri fili vischiosi volavano nell’aria.Mi piaceva vedere anche i miei seni che ballavano sotto ogni colpo e i capezzoli duri che si tendevano ancora ad ogni nuovo colpo.la mia pelle sudata,la cera che veniva strappata via dalle corde restituendomi la mia pelle.
Ogni volta che un nodino colpiva il clitoride mi sentivo sull’orlo di un orgasmo e ogni volta lo cacciavo indietro sentendolo ingigantirsi sempre di più.
All’improvviso lanciò il frustino dietro di se e infilò due dita nella mia fica.
Venni,così senza che lui si muovesse di un millimetro,venni intorno alle sue dita risucchiandole dentro di me.Fu un orgasmo travolgente,devastante.
Ormai avevo poca aria e mi uscì solo un lunghissimo e roco gemito.Lui era lì con due dita infilate dentro di me e una mano sulla mia nuca che mi stringeva i capelli rivendicando il mio possesso.Non riuscii a staccare i mie occhi dai suoi per tutta la durata dell’orgasmo che fu quasi epica.Tremavo dal piacere,tremavo letteralmente mentre le instancabili ondate di piacere mi distruggevano fisicamente.Mi sentivo come quelle piccole conchiglie che stanno sulla riva e vanno avanti e indietro seguendo le onde,non importa se sono stanche,non importa se vogliono fermarsi all’asciutto o buttarsi nel mare,continuano a rotolare avanti e indietro.Allo stesso modo sentivo il mio corpo in balia di quel potente orgasmo.Piano piano quel piacere si stancò anche di me e mi abbandonò lasciandomi totalmente inerme.
Non avevo più un goccio di saliva in bocca ma mi sentii dire ‘Mi dispiace’
Lui non capì e mi chiese a cosa mi riferissi.
‘Non mi hai dato il permesso di venire’
Sorrise regalandomi un altro pezzetto di paradiso,si avvicinò alla mia bocca e mi baciò dolcemente.
‘Non importa. Questa volta non importa.Sei stata bravissima e te lo sei meritato’
Poi mi baciò di nuovo,in maniera più lussuriosa,frugando con la lingua nella mia bocca e irrorandomi un po’ con la sua saliva.Si alzò e mi prese un bicchiere d’acqua.Si stese accanto a me e mi accarezzò la testa aspettando che mi riprendessi.
Un’ora dopo ero in camera mia,avevo fatto la doccia e avevo avuto il permesso di farla lunga.Mi sentivo meglio,avevo le cosce doloranti,qualche crampo ogni tanto qua e là ma ero davvero felice.
Lo sentii entrare e mi voltai. Lui si fermò a pochi passi da me,mi osservava con la testa leggermente inclinata. Quando faceva così mi sentivo sempre più che nuda,era probabilmente lo sguardo che mi metteva più in imbarazzo.Poi fece un impercettibile segno con il viso e io mi inginocchiai subito ai suoi piedi,appoggiata sui talloni con le braccia incrociate dietro la schiena e lo sguardo adorante su di lui.Continuando a fissarmi silenzioso si abbassò i pantaloni della tuta che aveva appena indossato,i boxer e scoprì la sua erezione.Era fresco di doccia ma oltre al bagnoschiuma io sapevo riconoscere il suo odore,sentivo la sua eccitazione.Volevo anche assaggiarla e finalmente era arrivato il momento.Con un dito tracciò una linea immaginaria che partiva dalla mia fronte e scendeva lungo il naso per arrivare alle mie labbra,le schiuse appena e mi infilò il dito in bocca.Ormai sapevo quello che dovevo fare,mi aveva addestrata per bene e iniziai a succhiargli il dito,con calma ma voluttuosamente,inondandolo di saliva,circondandolo con la lingua,gemendo sommessamente.Si abbassò di colpo e sostituì il dito con la sua lingua baciandomi con forza.Mi lasciò le labbra rosse per la foga di quel bacio. Poi si prese il cazzo e iniziò a colpirmi leggermente le labbra con la cappella. Le mie labbra rimasero socchiuse mentre il suo odore mi invadeva tutto il corpo,si divertì un po’ in quel modo,poi aprì leggermente la bocca e io lo imitai aprendo di più la mia. Fece scivolare la punta del suo cazzo sulle mie labbra,ne disegnò i contorni,mi accarezzò le guance.Un lieve movimento della sua lingua e la mia era tutta fuori per accoglierlo.Me lo fece assaggiare spostandolo su e giù,me lo infilò in bocca gonfiando oscenamente l’incavo della guancia,lo tirò fuori portandosi dietro una scia di saliva che mi colò sul seno.
Tutto senza mai staccare gli occhi dai miei.Io stavo impazzendo ma la vena che gli pulsava sulla fronte mi diceva chiaramente che anche lui era molto eccitato.Continuò questa danza per un po’ e io sentivo che la sua erezione cresceva ancora,poi avvertii un liquido salato sulla lingua che con un solo sguardo lui mi ordinò di assaporare e ingoiare.Chiusi la bocca e lasciai che quelle poche gocce scivolassero lungo la lingua,che si posasse delicatamente sulle mie papille gustative per goderne appieno il sapore e poi deglutii.Un lieve sorriso colorò quel suo viso serio e io riaprii la bocca.
Mi mise l’altra mano dietro la nuca,si avvicinò di più con la sua cappella alla mia bocca,ce la infilò e io iniziai la mia esplorazione.Adoravo sentire con la punta della lingua quello scalino che si forma sotto al glande,percorsi tutta la circonferenza del suo bellissimo cazzo e mi soffermai sul frenulo sentendolo gemere di piacere.Leccai avidamente la punta infilando appena la mia lingua nel suo buchino,avevo voglia di assaporare ancora quel liquido salato e me ne regalò ancora un po’.
Mi staccai appena e mi abbassai per baciargli le palle,per leccarle e succhiarle delicatamente mentre sentivo la presa sulla mia nuca farsi più stretta.Prendevo le palle in bocca e ci giocavo,le sentivo così dure e questo mi incitava a continuare,a leccare tutta l’asta come fosse il mio gelato preferito,lasciando scie di saliva che mi colavano sul mento.Arrivavo alla punta e lo immergevo tutto nella mia bocca,sentivo la cappella solleticarmi la gola,sentivo i polmoni reclamare l’aria e quando lo lasciavo uscire lo accompagnavo con un verso animalesco.Ormai era zuppo di saliva,era gonfio e viola ma io ero insaziabile e continuavo ad infilarlo in gola sempre più in profondità,sempre più a lungo.Ero in attesa del suo cenno e quando arrivò sorrisi con la bocca piena del suo cazzo e succhiai prima la punta,poi lo accolsi di nuovo tutto in bocca e iniziai ad andare su e giù accarezzandolo con le labbra ben strette.La sua mano mi spingeva e mi accompagnava nel movimento fino a che non mi strinse dolorosamente i capelli immobilizzandomi la testa e iniziò a scoparmi la bocca.Selvaggio e instancabile entrava e usciva,sbattendo ogni volta contro la mia gola,sentivo il rumore dei suoi testicoli duri che sbattevano contro il mio mento.Sempre più velocemente fino a che non si tolse mi disse
‘Tira fuori la lingua’
I primi due fiotti li riversò sulla mia lingua,lasciandone colare un po’ sul seno,poi lo infilò di nuovo e si svuotò completamente.Il suo sperma caldo mi riempì la bocca,era denso e salato ed era tanto. All’inizio faticai ad ingoiarlo ma poi non ne sprecai nemmeno una goccia.Anche dopo l’orgasmo il suo membro rimase duro a lungo,lo tose dalla mia bocca e io mi ci strusciai con il viso,facendo le fusa come una gattina.Avevo il suo sapore in bocca,il suo odore nel naso e la sua mano calda sulla testa che mi accarezzava.Non chiedevo altro.

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