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Racconti Erotici Etero

Ricorda Mai dire mai

By 20 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era da tanto che non scrivevo più racconti erotici, ma confidando alcune fantasie ad una mia amica che mi ha espresso la convinzione che sarebbero dei bei racconti,ho deciso di provare a vedere se ne ero ancora capace.
Questo racconto non parla solo di sesso ma descrive come l’Amore ed il sesso possano essere spesso essenziali l’uno con l’altro , mentre in altri racconti non ho paura ad impiegare parole più ‘crude’ come cazzo o figa in questo non ne troverete, ma spero che alla fine avrò comunque ottenuto il risultato di avervi procurato delle emozioni.
La storia inizia circa due anni fa, ero stato assunto in azienda da poco, e come tutti le prime volte stentavo ad abbinare i nomi ai visi delle persone che mi venivano presentate.
Guardando nei vari uffici la vidi, seduta alla scrivania, un viso attento che mi squadrava, un abbigliamento classico, pantaloni e giacca con una camicetta bianca che di sicuro non portava a fare pensieri peccaminosi, eppure ‘. , guardandola negli occhi provai emozioni che da tanto tempo non provavo più, e per la prima volta scoprii che il colpo di fulmine non era una diceria, ma esisteva davvero, mi ero perso in quegli occhi azzurro mare.
Io ero fidanzato, lei pure, rare le possibilità di parlare, del resto lei era consapevole di piacere e poteva permettersi di scegliere, perché mai avrebbe dovuto scegliere me?
Aspettavo di vederla salire per fare le fotocopie, ricordo come fosse oggi, quando una sera si abbassò per prendere dei fogli ed involontariamente mise in mostra un perizoma nero e della mia invidia verso il suo ragazzo che poteva avere quel ben di Dio e del quale ero convinto non fosse meritorio.
Iniziammo un po’ a parlare la sera, lei faceva domande provocanti con argomento il sesso che mi lasciavano ‘turbato’ ed ovviamente eccitato, nello stesso tempo fuggiva lasciandomi confuso quando tentavo un approccio neppure troppo esplicito, ad esempio una volta le dissi di essermi sognato di baciarla, lei sembrò offesa da queste parole e se ne andò lasciandomi lì come uno stupido.
Con il tempo abbiamo comunque imparato a conoscerci, anche se ancora oggi spesso ci stupiamo a vicenda per alcune ‘uscite’ , in alcuni casi siamo complementari, in altri diametralmente opposti, e forse è questo che ci piace .
Settimana scorsa mi dice di provare un dolore alla schiena e se faccio ancora i massaggi, lì per lì pensavo scherzasse come al solito, comunque le ho confermato che li facevo, m’invita per la sera dopo a casa sua specificando molto chiaramente di ‘non farmi strane idee’.
Inutile dire che ho pensato solo a quel momento, ma nello stesso tempo mi ero ripromesso di rispettare la sua richiesta.
La sera mi presento a casa sua, lei sorride vivace con quello sguardo dolce e nello steso tempo affascinante e mi offre un caffe, parliamo del più e del meno e poi mi chiede se avevo bisogno di qualcosa, l’olio per i massaggi lo avevo portato io, mi serviva solo una salvietta e una sedia per iniziare; L’ho invitata a mettersi una canottiera, di quelle estive, per non sporcare di olio la camicia, lei mi ha scrutato come per conferma ma andò a indossarla, insieme anche a un paio di short, il tutto molto sportivo, ma su di lei erano di un sensuale sconvolgente, le spostai i capelli lunghi e iniziai a massaggiarle le spalle, con delicatezza e nello stesso tempo con decisione, piano piano mi spostai sul collo e notai che, pur essendo contratta sembrava apprezzare il massaggio, anche se era comunque rigida, suppongo più per la situazione che per l’effettiva contrazione dei muscoli, mi spostai davanti dove potevo guardarla negli occhi e partendo dalle mani le massaggiai le braccia, sempre delicatamente, per rilassarla.
Quando mi disse che le sembrava di stare meglio le proposi di stendersi sul divano, non era convinta, ma per tranquillizzarla le dissi di mettersi una salvietta sui glutei e che mi sarei fermato appena lei me lo avesse chiesto, le spogliai le scarpe ed inizia con calma a massaggiarle le piante dei piedi, soffermandomi per farla rilassare al meglio, poi piano piano iniziai a risalire lungo le gambe, aspettandomi sempre un diniego, notai con piacere che lentamente le gambe si erano leggermente aperte per permettermi di massaggiare anche l’interno, lei aveva gli occhi chiusi ed ogni tanto si mordicchiava le labbra come faceva spesso, in un modo che mi faceva impazzire, per cui osai di più, mi avvicinai alla salvietta e delicatamente iniziai a massaggiarle l’interno coscia.
Lei continuava a tenere gli occhi chiusi ed il respiro era sempre più affannoso, la situazione aveva eccitato anche lei ed al suo profumo si aggiungeva quello dei suoi umori, entrambi sapevamo che era il punto di non ritorno ma, pur non sapendo cosa avrebbe fatto lei, io ero convinto ad andare avanti, seguendo il motto ‘meglio avere rimorsi che rimpianti’, ero arrivato alle mutandine, che erano ormai bagnate, glie le sfilai e la feci mettere di fronte, iniziando a leccarla mentre con il dito le stimolavo il clitoride, lei apprezzava e mi teneva la testa ma non proferiva parola, la mia mano si riempiva del suo seno, una terza abbondante, soda come poche, del resto, scherzando me lo aveva detto spesso anche lei, dopo pochi minuti la sentii venire, questa volta aveva gli occhi aperti ed i suoi movimenti erano sensazionali.
Volevo baciarla, ma lei girò il viso, non ho insistito e d ho continuato a baciarla in ogni altra parte del corpo, poi ho tolto i pantaloni rimanendo in boxer, sdraiato su di lei, poteva sentire la mia eccitazione, cercavo un cenno di assenso che non arrivava, ho preso comunque l’iniziativa e lentamente sono entrato nel suo sesso, prima piano, poi ho iniziato a cambiare i movimenti per capire cosa gli poteva piacere di più, all’inizio lento e continuo, poi veloce e un po’ violento, infine facendo sfregare il pene al suo clitoride, quest’ultima posizione ottenne l’effetto voluto e le feci raggiungere il secondo orgasmo, il mio pene era ancora come il marmo e la cosa mi stupiva, ero convinto che, vista la voglia di lei sarei durato ben poco, invece senza uscire da lei continuai in questa posizione.
Mentre le baciavo il seno con un dito, inizia a massaggiarle l’ano, e lentamente a penetrarla, era ormai bagnata per cui non feci fatica e iniziai ad alternare i movimenti del dito con i colpi del mio pene, sapevo che il rapporto anale non le piaceva ma anche questa volta sembrava apprezzare, continuai fino a farle raggiungere il terzo orgasmo, e finalmente gli sentii dire ‘E’ stato fantastico’, non aveva ancora parlato fino a quel momento.
L’attirai verso di me e la baciai, sognavo da anni quel bacio e avrei voluto che non finisse mai, lei sorridendo mi ricordò che era il mio turno di godere, e inizio a leccarmi lentamente il pene per poi dirigerlo verso il suo sesso.
La posizione era del missionario, ma essendo sdraiata in direzione del bordo del letto rimaneva ben in evidenza anche il suo meraviglioso culetto ,lo sognavo da troppo tempo, mi misi in piedi e iniziai ad appoggiarmi spingendo lentamente, ero riuscito ad entrare in parte ma lei mi disse che le faceva male e che non voleva, ma ormai l’eccitazione era troppo forte e bagnandomi il pene con l’olio dei massaggi la penetrai interamente, fermandomi per farla abituare, il suo viso era rosso, a metà fra la rabbia e il godimento per la situazione, con il dito le solleticai il clitoride ed inizia a muovermi sempre più velocemente, le sue pareti aderivano perfettamente regalandomi sensazioni fortissime, non riuscii a trattenermi oltre e stavo per venire, quando lei per l’ennesima volta mi stupì, me lo prese e mi fece venire nella sua bocca, mentre mi guardava soddisfatta del ‘potere’ che aveva nei miei confronti, ingoiò tutto, dicendomi alla fine ‘non lo avevo mai fatto con nessuno, ma dovevo ringraziarti in qualche modo’.
Ci rivestimmo come due adolescenti che avevano fatto l’amore per la prima volta, visi soddisfatti di noi stessi ma quasi con la paura di proferire parola.
Ci baciammo sulla porta e ci siamo dati appuntamento a domani, pur sapendo che, come dicono spesso nei film ‘nulla sarebbe più stato come prima’.
Il giorno dopo aspettavo solo che arrivasse in ufficio, mi sentivo come un adolescente al primo appuntamento, è difficile spiegare certe sensazioni, quando la vidi, la salutai sorridendole, lei ha ricambiato il saluto ma in modo freddo e distaccato, sembrava non fosse successo nulla il giorno prima.
Appena possibile la presi in disparte e le chiesi cosa non andasse, la risposta fu gelida, o perlomeno lo era per me, ‘non sarebbe dovuto succedere’, era un out out, e non avevo molte possibilità di replica.
In fondo era quello che temevo, il sogno era svanito, il momento magico passato, per lei era stato solo un evento causato dall’eccitazione del momento, mentre per me ovviamente non era così.
Nei giorni seguenti si era ripreso il solito tran tran quotidiano, si parlava del lavoro, di cosa avevamo fatto durante il weekend e altre amenità, sembrava tutto normale, ma io ci morivo, il copione era lo stesso di sempre, la vedevo parlare con gli altri, o la osservavo mentre era seduta in ufficio, nessun abito che potesse dar motivo a eccitazione o altro, jeans e maglietta , qualche volta la camicetta, in azienda c’erano ragazze che si vestivano in modo molto più succinto, ma per me lei andava oltre, il suo sguardo era meraviglioso, le sue espressioni del viso quando mostrava allegria o disappunto erano di un fascino unico, anche la semplice visione dell’inizio del seno, del tutto nascosto dalla camicetta mi portava a un turbamento.
Il Venerdì mattina mi chiama parlandomi di un lavoro urgente, le dico che sono occupato, ho davvero parecchio lavoro da fare, ma che per lei avrei fatto un’eccezione, come sempre del resto, lei mi gira i dati e inizio a lavorarci sopra, verso sera mi chiama al telefono dicendomi ‘ma sei ancora lì?” non hai visto che ore sono?’, cavoli era tardi, parecchi colleghi erano già andati a casa ed io non me n’ero neppure reso conto, le confermo che ho quasi finito il lavoro e lei mi risponde ‘arrivo’.
Si siede in parte a me e inizio a mostrarle i dati, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso, ne sono praticamente ipnotizzato, lei ridendo mi ricorda che il monitor è da tutt’altra parte, lo fa spesso, forse proprio perché spesso rimango a guardarla stregato.
Le sussurro, ‘sei meravigliosa’, sorridendomi mi chiede ‘ma non sei stanco di corrermi dietro, altri avrebbero già lasciato stare’, non riesco quasi a risponderle, come faccio a dirle che continuo a pensare a lei, che quel suo modo di atteggiarsi, a metà fra la ragazza ingenua e la femme fatale mi fa morire.
La differenza con le altre è tutta lì, il mio sogno non è scoparla, ma fare l’amore con lei, desidero un suo bacio come un assetato l’acqua nel deserto, voglio godere del suo corpo, ma soprattutto voglio farla godere, e questa è una cosa che non rientra nel mio modo di fare, per carità non che di solito non m’interessa che la mia compagna goda, ma è una compimento del rapporto, non il fine ultimo, per assurdo con lei potrei persino rinunciare a godere, mi basterebbe vedere lei farlo, ovviamente con me.
Lei continua a controllare i dati al monitor, mentre io mi metto alle sue spalle e inizio a massaggiarle il collo, so che mi fermerà, e aspetto la sua frase,,,, che inaspettatamente non arriva, prendo coraggio e continuo il massaggio sul collo e sulle spalle, le chiedo di rilassarsi, sento il suo sospiro, pagherei per entrare nei suoi pensieri e capire cosa prova, le dico che è tesissima e fuori posto, e mi sposto di fronte a lei, prendo le mani e proseguo verso le braccia, sentendo il suo respiro farsi più pesante e, guardando il suo seno, ancora completamente nascosto alla mia vista, lo vedo muoversi come alla ricerca di qualcosa.
Chiudo la porta, a quest’ora non c’è quasi nessuno e se troveranno la porta chiusa penseranno che io sia andato a casa, fortunatamente le chiavi le ho.
Lei non mi ha fermato, è ancora lì che mi osserva seduta, una divinità ai miei occhi che la desiderano più di qualunque altra donna.
Inizio a baciarla mentre le slaccio la camicetta, con una mano le accarezzo il seno, sodo, con i capezzoli eccitati, che raggiungo subito dopo con la lingua mentre lei mi accarezza il capo.
Mi metto in ginocchio e la osservo, porta le scarpe da ginnastica e le calzettine bianche ma in questo momento hanno su di me lo stesso impatto di un tacco quindici e autoreggenti nere, glie le spoglio e inizio a baciargli delicatamente i piedi mentre li massaggio, qualche minuto e dopo gli slaccio i pantaloni, mi alzo e inizio a masturbarla mentre cerco la sua lingua, scendo infine verso il suo sesso, i suoi slip sono bagnatissimi, spostandoli affondo con la mia lingua e sento tutto il suo sapore, non resisto oltre, la faccio sdraiare e affondo il mio pene nel suo sesso, la vedo sussultare, anche perché il pavimento non attutisce i colpi e sento il mio pene arrivare fino in fondo, rallento facendole prendere il ritmo e subito dopo accelero insistendo nei punti dove so che lei prova più piacere, spostandomi in avanti faccio aderire il pene contro il clitoride e continuando a guardarla, studio, a seconda dei cambiamenti di espressione quale sia il ritmo a lei più soddisfacente, lei asseconda i miei colpi e gradisce questo sistema , poi raggiunge l’apice dicendomi ‘Così, continua così’, bastano pochi colpi con la stessa intensità e la vedo raggiungere l’orgasmo.
Rimango ancora un po’ fermo dentro di lei, poi dolcemente la faccio girare appoggiando il suo viso alla mia sedia facendola mettere a 90 gradi, le scosto ancora gli slip, mi eccitano per il contrasto del loro candore e l’attuale posizione e ricomincio a penetrarla, in questa posizione con la mano le accarezzo il clitoride aumentando le sue sensazioni ,lei è bagnatissima e apprezza il trattamento mentre con l’altra mano le accarezzo il fianchi arrivando a riempirmi le mani col suo seno, continuo anche in questa posizione fino a farle raggiungere un secondo orgasmo.
Io sono da una parte eccitato e dall’altra vorrei che questo momento non finisse mai, inizio a occuparmi del suo culetto, lentamente infilo un dito, poi il secondo e inizio a giochicchiarci, lei sembra apprezzare , le sfilo finalmente gli slip e inizio ad appoggiare lentamente il pene entrando lentamente e beneficiando di ogni sua contrazione, aumento il ritmo mentre ammiro prima le sue espressioni e dopo quel corpo meraviglioso che ho il privilegio di godere.
La faccio alzare, le faccio appoggiare la gamba sinistra alla scrivania, la vista è magnifica, dal busto in su è china sul piano, il viso in attesa degli eventi e il seno schiacciato, il culetto all’opposto è completamente aperto insieme al suo sesso alla mia vista, mi appoggio alla gamba che poggia per terra ed entro nel suo ano, che ormai già aperto e bagnato mi accoglie senza problemi, alterno colpi in entrambi i buchi, scandendo i movimenti e fermandomi ogni tanto facendoli anelare il sesso, e finalmente lo dice ‘ rifammi godere, ti prego, fammi godere’, non aspettavo altro, aumento il ritmo e inizio a usare il dito sul suo clitoride, questa specie di doppia penetrazione la porta a un altro orgasmo profondo, la vedo contrarsi e sussultare conducendomi, essendo ancora dentro di lei, a un orgasmo altrettanto appagante, mi sposto verso il suo viso baciandola, lei, quasi leggendomi nel pensiero prende il mio pene in bocca e finisce il lavoro, quasi sapesse che non ne avrei avuto il coraggio di chiederglielo.
Alla fine la aiuto ad alzarsi, è meravigliosa e glie lo dico, lei sorridendo mi chiede ‘non sei ancora stanco di guardarmi?’ la mia risposta è ovvia e lei la conosce già ‘Non mi stancherò mai di te’.
Ci rivestiamo, controlliamo che non ci sia in giro nessuno e usciamo dagli uffici, riprendendo la vita di sempre, fino alla prossima volta, o perlomeno è quanto spero.

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