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Racconti Erotici Etero

Rossana…il mio sogno erotico!

By 30 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Da un paio di settimane Michela mi ha lasciato. Dice di non amarmi più, così, da un giorno all’altro, mi sono ritrovato single.
E cosa c’è di meglio, quando si torna single, che una sana ubriacatura con gli amici?
Così una sera afosa di giugno io e i miei fedeli “companeros” Bruno e Davide andiamo in un localino grazioso vicino il mio ufficio il “Coca Club” che frequentavamo spesso visto che era famoso per la bellezza di alcune cameriere che piacevano ai miei amici.
A dire il vero, anche quando ero fidanzato con Michela andavo quasi sempre lì siccome, il vero spettacolo più che le cameriere era la proprietaria.
Rossana è da sempre stata il mio sogno erotico. Aveva da poco superato i quaranta ma portati meravigliosamente bene. I capelli castani con un bel riflesso scuro, delle belle labbra carnose, dei fianchi stretti che facevano posto ad un culo estremamente sodo ed una seconda di seno che, proporzionata al fisico, non stonava.
Avevo instaurato un ottimo rapporto con lei tanto che, tante volte sedeva al tavolo con noi e passavamo delle piacevoli serate insieme.
Mai avrei immaginato però, quello che sarebbe successo quella sera.
Rossana aveva uno di quei soliti vestitini corti che era solita indossare in queste serate estive ed era seduta li, sullo sgabello dietro la cassa lasciando intravedere dal vetro del banco lo stacco del sedere con la gamba accavallata. I ragazzi già si erano seduti al tavolo e cominciavano a “sondare il terreno” con due cameriere, io decisi di restare li a parlare lontano da orecchie indiscrete.
Subito esordii con “Il bianco ti sta benissimo, con tutte queste ventenni il vero schianto sei tu”. Lei subito rispose: “Michela è stata proprio una stupida…se avessi vent’anni di meno…”. “Saresti una bambina… ” risposi io con un sorriso sornione.
Allora lei : “Vedi, oltre ad essere un bel ragazzo sei anche così carino…mi riempi di complimenti. Ma secondo me sotto questa maschera dolce c’è un toro quando entri nel letto. Adesso accompagnami di sopra che sono finiti i rotolini per la cassa e devo sostituirli”. Mi sono eccitato all’istante, solo a sentire quella frase, così cercando di non essere visti siamo saliti al primo piano, dove c’era l’ufficio.
Subito mi mise le mani al petto e mi spinse sulla scrivania. In un secondo si tolse il vestitino e rimase in reggiseno e perizoma che risaltava le due chiappe sode, nemmeno fosse una diciottenne. Si stava avverando il mio sogno…non riuscivo a crederci!
Mi sbottonò completamente la camicia e, dopo avermi baciato il petto e l’addome, sbottonò il pantalone lasciandosi andare ad un commento: “Mamma mia, già è duro prima di cominciare a succhiarlo…” Così non potei fare altrimenti che metterle una mano sulla testa e spingerla verso il cazzo, che era diventato un palo di ferro. Cominciò a baciare la cappella che ormai era diventata viola poi, mentre mi accarezzava le palle si concentrò per farsi entrare tutto quell’affare in bocca…e ci riuscì molto bene. Poco prima di venire le spostai la testa, le aprii la bocca e cominciai a masturbarmi facendo schizzare tutto il mio sperma nella sua gola assetata.
Ma proprio quando sembrava che stavamo per scopare si riveste e con uno sguardo perfido mi dice “Avevo proprio voglia di fare un bel pompino, ma adesso basta potrebbe tornare mio marito da un momento all’altro…è meglio scendere giù. Magari poi, che ne sai…ci rivediamo.”
Rimasi malissimo, già pregustavo una scopata con quella che era da mesi il mio sogno erotico ed invece…
Intanto dei due amici vedevo solo Bruno, il più “sfigato” della compagnia. Davide aveva “quagliato” e si era appartato fuori dal locale ad amoreggiare con Cristina, una bella e prorompente cameriera del “Coca Club”.
Lo aspettammo cercando di conoscere qualche bella fanciulla, ma io proprio non ce la facevo, il mio sguardo era rivolto alla cassa.
Dopo vari sguardi, ammiccamenti e sorrisi vari, salutammo Rossana ed altri amici (c’era anche il marito) e tornammo a casa.
Il risveglio della Domenica non fu dei migliori…troppo vino e chi come me non è abituato accusa i postumi dell’alcool la mattina dopo! All’improvviso l’evento che cambia un brutto risveglio, un SMS: è Rossana. Da li parte un continuo messaggiare “Ieri notte, tornata a casa per la prima volta mi sono masturbata pensandoti. Mio marito domani sarà tutto il giorno fuori per lavoro e le mie figlie sono a scuola. Sono sola soletta…ti va di venire a farmi compagnia?” La mia risposta fu eloquente: “Solo se prometti che posso ricambiare il piacere di ieri…”.
“In che senso?”.
“Voglio sdebitarmi del pompino stupendo di ieri e te la voglio leccare così tanto da farti urlare di piacere.”
“Adesso basta, vediamoci domani mattina, ora mi sta venendo troppa voglia.”
Così la mattina dopo andai da lei.
Mi aprì la porta vestita con una vestaglia rosa, i capelli raccolti dietro la testa ed un paio di occhiali da vista che a dir la verità, mi fecero sorridere.
“Si, stai disturbando la mia lettura. Mi piace molto leggere, ma entra pure e siediti sul divano io torno subito.”
Dopo pochi minuti sentii due mani sulla faccia. Mi girai e vidi Rossana completamente nuda. Si sedette di fianco a me e disse “Ma sbaglio o tu sei in debito con me?”
“E’ il debito più bello della mia vita, ma adesso lo saldo subito.”
Le saltai addosso e leccai quei capezzoli che dopo pochi secondi diventarono chiodi, poi mi concentrai a mordicchiare i fianchi e baciare il ventre. Finalmente scesi alle gambe e baciando prima l’una e poi l’altra mi meritai “Stronzo, vuoi farmela desiderare fino all’ultimo la tua lingua. Non ce la faccio più, ti prego”. Finalmente le alzai le gambe e comiciai a giocherellare con il clitoride. Aveva la fica liscia e senza neanche un pelo, proprio come piace a me, quindi potei sbizzarrirmi con la mia lingua. Le gambe gliele tenevo sempre alzate ed era ovvio, a quel punto, cominciare a leccare dal buco del culo, passando per la fica e tornare al clitoride. Era sempre più umida ma il picco lo ragginse quando, mentre ero con la lingua nella fica, le piazzai un ditone nel culo. Sentii un gemito tra il dolore ed il piacere e dopo averla penetrata con il dito comiciai a sbottonarmii pantaloni.
“Adesso ti faccio vedere che si merita una troia come te” le dissi e le salii subito sopra tenendo le gambe aperte e ferme sulle mie spalle. Cacciai dalla mutanda un cazzo che era venuto su così duro senza che nemmeno l’avesse sfiorato e glielo piazzai diritto nella fica e cominciai a pomparmela. Più gemeva e più ci davo dentro con botte decise: la sua previsione era azzeccata, ero davvero un toro!. “Dopo vienimi di nuovo in bocca…mi piace il tuo sperma”. E così la accontentai: tolsi la mia mazza dura dalla fica fradicia e gliela misi in bocca. Un diluvio che accolse volentieri nella sua bocca, ma solo per pochi secondi: il tempo di ingoiare.
Dopo qualche minuto mi prese le mani e mi portò in cucina e, dopo avermi bendato e fatto stendere sul tavolo, mi cosparse di panna e cominciò a giocare. Era insaziabile, mi leccava dapertutto, fino a quando non riprese di nuovo l’enorme uccello in bocca che piu succhiava e piu diventava duro come marmo. Poi si mise a 90 sul tavolo e mi implorò: “Ti prego, mettimelo dietro che mi fa impazzire”. Dopo un paio di schiaffetti sulla chiappa indirizzai il cazzo proprio sul buco del suo stupendo culo e al momento in cui penetrai sentii un urlo di piacere che mi fece impazzire. “Aaaaaahhh…ti dispiace se mentre mi fotti di dietro mi masturbo un po?”. “Fai pure, puttanella” risposi io. Non riuscivo a venire, ero un treno nel suo culo, mi resi conto che la stavo distruggendo.
“Aaaahhh com’è bello il cazzo nel culo…mi fai sentire così troia, non ti fermare ti prego!!!”.
Dopo mezz’ora che la trapassai, le uscii dal culo, mi feci una sega e le venni sui capezzoli inturgiditi. A Rossana non rimase che continuare a masturbarsi e leccare il mio sperma dalle sue tette.
Rivestiti ci salutammo.
La cosa che mi fece piu piacere fu quando mi disse: “Non sbagliavo allora sul fatto che eri un toro…mio marito non mi fa godere così da mesi!”
“E neanche io sbagliavo a pensare che fossi così maiala…mi hai fatto impazzire piu di una ventenne!”
Di corsa scesi le scale e tornai a casa felice come un bambino…avevo realizzato un mio sogno erotico!

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