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Racconti Erotici Etero

ROSSETTO

By 14 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Adoro le mie labbra.

Sono fatte per baciare.

E’ come se avessero la passione indosso, una passione fatta di calze a rete, di tacchi a spillo neri e provocanti, di gonne aderenti che non toccano il ginocchio.

E’ forse la passione a tingerle.

Io mi guardo, seduta sul mio sgabello davanti allo specchio. I miei occhi azzurri brillano, mentre la mia mano eburnea stringe appena il pennello da maquillage, con cui dipingo il mio volto per l’amore.

Non so se &egrave per sogno, o per desiderio, che comincio così a disegnare sorrisi maliziosi per me stessa, che si riflettono sulla parete di cristallo come bocche aperte che sorridono.

Ho vent’anni, sapete? E sono donna, come la follia e la passione. Se fossi uomo, mi chiamereste affetto. Ma non sono mai stata che una foglia colore del fuoco, appesa ai rami degli aceri delle città, e un giorno, come bruciata dal mio sentimento, cadrò al suolo.

Qualcuno mi raccoglierà e mi porterà alle labbra.

Sì, proprio come io, in questo istante, colgo dalla gran guantiera d’argento una ciliegia e la travolgo con la bella bocca rossa.

Adoro il mio rossetto.

E’ fatto per stregare.

Una lacrima rossa come il fuoco arde e cade da un angolo delle mie labbra. E’ fatta per nutrire il desiderio di un uomo.

Anche le mie ciglia sono lunghe, nere e dolci. Nere, sì, quanto il dolore struggente di qualcuno che prova l’ardore di abbracciare, ma non può niente. Lunghe, come l’attesa’ Dolci, come il miele.
Il mio rossetto fa innamorare.

L’ultima volta che lo usai fu col mio amante, in una notte fugace. Presi la sua virilità fra le belle labbra, dopo averla carezzata con le mani bianche ed essermi fatta baciare là dove la bellezza si fa donna.

E il segno del mio affetto non fu fugace su quel tenero ed assai delizioso oggetto.

Ricevo ogni giorno lettere d’amore.

E una ad una le rispondo, ponendovi il bacio delle mie labbra come firma, il segno di quelle dolci consigliere di sogni perduti, fatte per consolare ed ammaliare.

Mentre dipingo il mio bel volto so sognare. E sogno di maschi e femmine travolti da un abbraccio di fuoco, corpi avvinti l’uno all’altro, membra di marmo bianco, incatenate dal Piacere.

Sì, il rossetto &egrave il mio inchiostro, e le labbra, la mia firma.

Già ve lo dissi, ma ora lo ripeto. Il mio trucco &egrave già finito, vi regalo il mio bacio, che vi farà sognare l’infinito.

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