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Racconti Erotici Etero

S.S.S. (Sedotti, Succhiati, Scopati)

By 8 Aprile 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Come sarebbe potuto andare non l’avrebbe saputo fino a quando non fosse successo davvero’si mangiava le unghie a pensare che avrebbe passato pomeriggio e notte lui, mesi e mesi ad aspettarlo e finalmente l’avrebbe conosciuto’.aveva le spalle coperte grazie a Claudia: per la notte non c’erano stati problemi, ufficiosamente l’avrebbe passata da lei.

”.Era una gran cosa per Silvia’

Aveva conosciuto Paolo quasi un anno fa, si incontravano ogni tanto in chat e, se avesse dovuto dire la verità, all’inizio non era che le interessasse tanto ‘.fino a un certo punto ‘quando il loro discorso scese ad argomenti intimi e scoprirono che entrambi avrebbero partecipato volentieri a un gioco a 3 da loro condotto’e che il ‘numero 3′ sarebbe stata un’altra donna’.da ‘violare’ per lui e che si sarebbe fatta comandare da lei. Questa ‘strana’ passione li aveva avvicinati fortissimamente come calamite perfette e consanguinee, gli incontri in chat erano aumentati’..e oltre alle parole , a volte l’uno o a volte l’altra seguivano anche orgasmi autoprodotti su ‘guida’ dell’altro/a’e la cosa non dispiaceva a nessuno dei due.

Avevano deciso di incontrarsi per ‘provarsi’ e vedere se davvero oltre la chat loro e i loro corpi riuscivano a tradurre al reale quello che da quasi un anno entrambi si promettevano.

Oggi era il giorno”.Silvia sperava che fosse davvero così anche per lui’..che anche Paolo avesse quella necessità simile al bisogno di vederla e averla veramente.. un sottilissimo dubbio di fondo ancora persisteva’..desiderava davvero che questo loro ‘unisono’ avesse fine concreto non osava ripensare a quello che era stato, ora voleva solo andare avanti e Il viaggio stava per giungere al termine; si erano accordati solo un giorno prima dandosi appuntamento al Mistique Motel, uno dei tanti sorti nei pressi dell’uscita dell’autostrada quelli atti a incontri clandestini. Erano sposati entrambi, clandestini anche loro. quella sarebbe stata la loro prova del nove.

Lei era nervosa, stanca, impaurita ..un cocktail di sentimenti discordanti e unificatori fra loro’.continuava guidare per la fretta di raggiungere il posto, Paolo aveva fermato una camera con un mini vaglia immediatamente dopo che lei aveva detto ‘si’…….e ora?…..aveva voglia?….. Come stava?.’non sapeva più neanche lei come sentirsi se non scombussolata dal realizzamento del suo ‘si’

Accostò nel parcheggio, il motel era a due passi, prese la sua piccola valigia ed entrò nella hall.

‘Buongiorno sono Silvia Sassi, ci dovrebbe essere una stanza prenotata a nome Sassi Paolo, mio fratello’ ‘ ignobile bugia!!!! …a volte ragionava ancora come una bambina; non era riuscita a non dirla. ‘questo è il mio documento” disse posando sul banco la sua patente.

‘Benvenuta Signora’..camera 42 secondo piano’ rispose il portiere che le consegnò le chiavi sorridendo come il suo mestiere richiedeva.

Il piccolo viaggio in ascensore era uno gli ultimi momenti che sarebbe stata sola, poi sarebbe stata con lui’.la camera era in fondo al piccolo corridoio ..Silvia aprì la porta.

Luce soffusa’.le griglie erano mezzo abbassate. Gettò le sua giacca sulla poltrona d’angolo e comoda , dopo una piccola rinfrescata si mise comoda sul letto tirando accanto a se la sua valigetta.

Non aveva portato tanto, ma i suoi giochetti sessuali si’..quelli con cui si era masturbata a ripetizione praticamente quasi ogni volta che aveva chattato con Paolo.

Guardava i suoi vibratori”..sorrideva pensando a come li avrebbe usati lui’li aveva puliti in straordinaria maniera perché facessero un bell’effetto’..erano tutti colorati …. tranne quello più grande a forma di membro maschile, di color carne chiara, con le dita sfiorava il più lucido, quello blu dal capo alla punta”ricordi’..momenti’.sospiri’

Increspatura di labbra’..

Paolo’..in testa”.come sempre’

Una piccola goccia si saliva cadde sul vibro’.

Perché no?

Si infilo in bocca il suo ‘blu’ quasi a succhiarlo come fosse il cazzo di Paolo. Non si chiedeva neanche come poteva essere, se lungo, grosso, piccolo, tozzo, sottile o altro”.sentiva solo ‘necessità’ di succhiare quel muscolo ancora sconosciuto che per troppo tempo bnn aveva mai assaggiato.

Accese la vibrazione del dildo e cominciò a sfiorare il suo pube, nascosto ancora dietro le mutandine.

Sentiva che le stava aumentando la salivazione e la voglia’.conoscendosi sapeva che non avrebbe resistito non godere prima dell’ arrivo di Paolo.

Dopo qualche minuto, il suo femmineo respiro aumentò i ‘battiti’, con l’altra mano scostò la tela della mutandina, per dare un più libero accesso al suo giocattolo sul suo pube. Le piaceva da matti scrosciare la punta del dildo e a volte anche la lunghezza sul giro delle sue grandi labbra”.scorreva su e giù’.un po’ lenta e un po’ forte e intanto immaginava che la mano non fosse sua’ma di lui’. Il vibratore necessitava di maggiore umidità”..per scorrere meglio e lei se lo riportò in bocca per umettarlo di nuovo’assaporando .. deliziosamente troia il suo intimo sapore.

Era eccitata””.troppo eccitata’…aveva bisogno di godere’voleva godere’..

Si tolse di un colpo le mutande e ricominciò a sfregarsi le grandi e le piccole labbra in maniera più accurata, per poi arrivare al suo piccolo clitoride: aveva iniziato il suo personale vortice senza ritorno.

Qualche minuto’.’le fu sufficiente per perdersi nel l’inizio del suo piacere personale”

Dall’altra parte della stanza la porta si aprì piano, lei neanche se ne accorse da quanto era intenta nella sua solitaria camminata.

Paolo entrò.

Rimase stupito ad osservare la splendida scena: quella donna grassa, incredibilmente sinuosa, sul letto, che si contorceva da sola cercando alla ricerca del piacere totale’tra i suoi sospiri’.le sue mosse’era davvero inebriante osservarla!!!……. Quella donna che per troppo tempo era stata la bocca agognata da lui”.Lei ora era lì’

Lei non si era accorta di lui, emetteva piccoli versi ad occhi chiusi e continuando a smanettarsi col vibratore con una mano assieme allo spazzolino elettrico con l’altra’.’Paolo avrebbe voluto continuare a bearsi di quell’immagine ..lasciandola godere da sola’.ma anche la sua ‘fame’ di lei era troppo grande per poter permettersi ancora di aspettare’..l’occasione era troppo bella da essere sprecata.

Si sfilò la camicia ,i calzoni e io boxer e si avvicinò al letto..

Sedendosi sul letto il suo peso fece accorgere Silvia della sua venuta , aprì gli occhi e lo guardò, fermandosi solo quell’attimo necessario al fine che i loro sguardi si presentassero.

‘Nessuna parola..

Lui sorrise, lei riconobbe il suo viso’ma non ci fu tempo di vocali saluti: Paolo si tuffò immediatamente tra le gambe di lei..

Questione di un attimo ; Silvia inarcò la schiena emettendo gutturali versi ‘prima sconosciuti’Fu quasi un tuffo al cuore”.sulle sue labbra ‘basse’ si stava concentrando un bellissimo uragano di leccata’.Silvia stava iniziando a godere in una spropositata maniera.

Neanche un minuto e la sua fica era totalmente fradicia’.Paolo le in filò un dito in vagina e uno in culo e a quel punto la resistenza di lei era quasi alla fine, ma lei, con uno sforzo estremo riuscì ad avvicinarsi al cazzo di Lui ingoiandolo immediatamente, senza convenevoli. Saziandosi la bocca di tutto quel pezzo di carne che riusciva a fare entrare’.Paolo si immobilizzò’fu quasi uno choc la bocca di lei”..personalissimo e piacevole choc..

Nessuno guadava l’altro ”..ognuno era impegnato febbrilmente sul sesso dell’altro’

Paolo riprese il controllo e continuò il suo lavoro di lingua e dita dentro Silvia anche se con più ‘fatica ‘ di prima

Dai respiri di lei sentiva che non mancava molto al suo orgasmo’aumento il suo ritmo poco di più ‘e dopo due secondi lei venne, sciogliendosi a fianco a lui, sciorinando dalla sua vagina una buona quantità del suo intimo succo e versi animaleschi dalla sua bocca alta: fu un orgasmo totale’.in tutti i sensi.

Avrebbe dovuto riposare un attimo. Ma la voglia che anche lui godesse come era appena capitato a lei era troppo grande ‘quel ‘Buon’ cazzo duro reclamava la sua ‘volta’

Con la fica ancora tremante’lei si spostò dal letto per inginocchiarsi quasi davanti a lui ‘..Paolo si tenne appoggiando le mani in diagonale dietro la schiena’..la sua faccia era ancora umida degli umori di lei

Alzando la testa, Silvia riuscì a guardarlo in viso: vide la barba bagnata, il respiro affannoso, la lingua ancora fuori la bocca socchiusa a metà’ come gli occhi di lui che si preparavano al passo finale di questa improvvisata e stupenda danza.

Lei vide tutto questo in meno di 2 secondi e questo le diede la voglia l’energia di succhiare fin oltre l’anima quel cazzo che aveva ripreso bene in bocca.

La sua lingua riprese il dominio frustando ripetutamente la cappella in ogni direzione possibile’sempre più vorace, sempre più in affondo’affamata da paura’…sempre più veloce’.. non avrebbe mollato fino a che”fino a che’…fu Paolo a spostare il suo viso: la staccò dal cazzo prendendoselo in mano proseguendo sulla sua verga il movimento del su e giù’..non arrivò a 6 mosse che la cappella violacea esplose con schizzi di sperma.

Silvia non lo lasciò cadere a terra, rimase vicina al cazzo a bocca aperta curiosa e avida di quel seme.

Qualche schizzo le finì dentro la bocca il resto in viso o sul seno..e lei se lo spalmò sulle tette che trasparivano dalla maglietta’.era quasi come se fosse stata nuda: si stropicciava la maglietta con le mani come per diffondere meglio sul suo corpo il caldo di lui ora su di lei.

Paolo le pose in dito sotto il meno per alzarle il viso e la osservò; la faccia sporca di sperma, gli occhi verdi in mezzo, il viso non era perfetto, aveva una cicatrice vicino alla bocca e tanta’…ancora tanta fame di lui nel respiro affannoso rimasto e nel suo sguardo.

‘Piacere di conoscerti, Silvia le disse

Lei sorrise ‘piacere mio Paolo’ci prendiamo un caffè?’
il rumore della tv ‘iniziò a stracciare la pace del suo il sonno’.la luce che traspariva dalle sottili tende ‘.ultimò il suo lavoro, dolcemente, svegliandola.
Fu quasi sorpresa di trovarsi ancora in ‘quella’ stanza’..su quel letto dove si era divertita con Paolo ..pensandoci le scappò un piccolo ghigno’si si si era proprio divertita’.guardandosi intorno si accorse della mancanza maschile.”e Paolo’..????? dov’ era?…
Fulminea, dimenticando di essersi appena svegliata, girò gli occhi per tutte le pareti.
‘Paolo’.Paolo’dove sei?”sussurrò’
‘Qui Silvia..in bagno’ rispose.
La ragazza si diresse verso la piccola porta a fianco al letto ‘.camminando mezzo vestita e svestita”la sua maglietta, ancora sporca di sperma di lui’un seno traballava, quasi, fuori da una manica”slip assenti e il resto era rimasto infondo al letto’.
‘Oh’..’ disse entrando”Ciao!..che fai?’
Lui si stava affilando il pizzetto’..gli occhi acuti osservavano la propria immagine riflessa alla ricerca di quei piccoli pezzi di barba non rientranti nell’insieme, staccò per un attimo lo sguardo dallo specchio”..sorridendo prese Silvia e, sporcandola di schiuma da barba, la baciò.
‘Ciao Bambola!…stai meglio ora?’
Silvia lo guardò un po’ stupita”’..Ehem’…sono stata male?’
‘No no’ma eri davvero stanca’..avremmo dovuto andare a prendere un caffè, mi sono alzato dal letto per rivestirmi, ti ho dato la schiena mentre mi infilavo i calzoni, quando mi sono girato ho visto che eri crollata nel sonno ‘e allora’..beh si’..ti ho lasciato dormire un po”..le disse lievemente accarezzandola.
‘Ma che gentile che sei stato! Grazie!’ gli disse stampandogli un mega bacio sulla guancia’
‘Te la senti di uscire per un boccone Bambola?”
‘Certo!..mi vesto subito!!’
Lei era contenta, ma davvero contenta, aveva delle bellissime sensazioni nell’anima a trovarsi ora con lui e lui l’aveva stupita preoccupandosi per lei, lasciandola riposare. Iniziò la sua opera di vestizione per uscire ‘si accorse appena, nel durante, di sentirsi un pò strana ma forse era solo l’emozione di tutto quello che era successo qualche ora prima, d’altra parte che altro poteva essere? Dalla sua piccola valigetta prese un paio pulito di slip e infilandosi’.ebbe quasi l’impressione che il suo pube fosse leggermente rigonfio’.si passò una mano sulla pancia….mah!….sicuramente era solo una sua ‘fissa’ finì di vestirsi, lui la stava già aspettando vicino alla porta.
Quasi a braccetto si diressero verso l’uscita del motel.
‘Ho chiesto informazioni al portinaio mentre dormivi sai? E mi ha indirizzato in una piccola trattoria proprio qua dietro, ti va?’
‘Certo!..mi va tutto’… di fianco a te” rispose.
‘Davvero Bimba?…..’ le disse Paolo’e fu una attimo’.un nanosecondo scarso mai suoi occhi ebbero un alone rapido di ‘beh si’. Qualcosa di strano’.inusuale, non era cattiveria era qualcosa di’…mah’sensazioni forse’.Silvia non vi prestò attenzione.
La trattoria era davvero carina; piccola un pò nascosta dalla strada principale, sembrava fatta proprio per coppie clandestine che volessero godersi in pace la loro piccola libertà.
L’ambiente era rustico, non eccessivamente elegante, sembrava quasi familiare, si sedettero ad un tavolo dì angolo: Paolo fece accomodare la ragazza all’incrocio dei due muri , poi le si sedette davanti.
‘Ti piace?’
‘Molto!!! Davvero carino ‘.sul serio’!
Lei si guardava intorno, qualche altra coppia era seduta non lontano da loro’nel suo sguardo incontrò gli occhi di qualche altra donna, gentilmente ‘complice’ anche se sconosciute si sorrisero come un augurio per la serata.
‘Mi piace proprio’.’ Sussurrò rimanendo tranquillamente seduta, aspettando nel frattempo l’arrivo del cameriere.
Osservando il suo amante mentre ordinava, la ragazza si accorse di uno strano anello che portava all’indice’.prima’..non ricordava di averlo visto, le sue dita erano lisce e spoglie, nessun ‘corpo estraneo’ su di lui era entrato prima nella sua vagina.
Quando il cameriere tornò in cucina gli disse ‘Paolo’ma che anello è? ..non mi sembra che tu prima l’avessi ‘
Paolo sorrise.
‘Infatti non lo indossavo!’
‘..Ah!…e com’è che?….’
Le prese le mani e lei riuscì a osservare meglio la forma davvero strana di dell’anello’. sembrava quasi una piccola manopola con cronometro ‘.o un incrocio delle due cose ‘E’ strano davvero!…sembra un piccolo timone”
‘Ti piace?’
‘Non so’..carino”..disse un po’ dubbiosa.
Credo che ti piacerà sai?’ le disse con un sorriso da Stregatto! Immediatamente lei si sentì la piccola Alice e qualcosa nell’aria era diverso da prima.
‘Non mi conosci Paolo, come mai credi che mi piaccia?’
‘Sai’..tempo fa ricordo che mi hai parlato di un fumetto un po’ particolare’te ne ricordi?’
La ‘piccola Alice’ non aveva memoria di un discorso, probabilmente fortuito, fatto tempo prima. Paolo toccò il suo anello, girando lievemente il piccolo disco all’interno della sferetta azzurra..
– – Click ‘
E qualcosa nel basso ventre si lei iniziò leggermente a ronzare’un rumore appena percepibile, la ragazza strabuzzò gli occhi: era come se una piccola manina avesse cominciato a stimolare l’interno del suo canale vaginale’era delicata..leggera, dolcemente insistente proprio come piaceva a lei. Un cerchio di intime sensazioni stava iniziando nascere attorno al suo pube, dentro e fuori, come un piccolo cerchio ruotante su sé stesso’che cambiava casualmente inclinazione
Silvia sorrideva’..la situazione la intrigava suadentemente’
‘Ma quando?…come hai fatto?…’ chiese
‘Beh io non pensavo di usarlo oggi pomeriggio, l’avevo portato con me, avrei voluto proportelo stasera” ma’..dopo un po’ che tu eri addormentata”eri così bella’.dormivi così tanto’..ho provato a toccarti ma non ti svegliavi e allora mi sono detto perché no?…la tua vulva era ancora umida, delicatamente l’ho infilato appena dopo il dentino di carne della vagina’è solo un piccolo ovetto ‘grande come un ditale’.mi era venuta voglia di vederti nel ‘piacere’, qui a tavola, con me, ho scoperto prima la tua bellissima espressione di orgasmo e ho scoperto anche che ‘una’ non mi basta” le disse, e osservandola con lo sguardo carico di languida passione.
‘.E girò ancora il piccolo cerchio di un’ altra tacca.
– Click –
Il ronzio divenne più continuo e insistente: il movimento dell’ovetto aumentò leggermente.
La cosa si faceva interessante e pericolosa, l’aumento dei giri aumentava il sottofondo di piacere, cominciando a rendere le intime sensazioni di Silvia meno private e più pubbliche.
La schiena di lei fu scossa da un tremito, lei lo arginò prontamente sostenendosi sulle braccia, appoggiandole al tavolo.
Il cameriere portò i primi piatti.
‘Ti ho ordinato gli spaghetti’..so che ti piacciono’..vanno bene?’ disse lui sorridendo in gattesca maniera?
‘Ho si..si si’vanno be’be..beeennneeee..’ si scopri a rispondere lei con voce rauca un po’ fuori standard
Il respiro era aumentato abbastanza, la sua pelle pulsava nel corpo seduto immobile nell’angolo di due muri. L’avere possesso di sé cominciava a essere difficile.
‘Perché non ti lasci andare un po’ Bimba’ la stuzzicò lui?
‘Siamo’.in pubblico’.gente’..dai!….’
Quasi fosse chiamata, una donna si voltò nella direzione di lei osservandola e sorridendole in compiaciuta maniera.
Paolo non perdeva un secondo dell’immagine di lei , con estremo interesse si accorse dell’inizio dello sfarfallio delle labbra appena socchiuse, gli parve pure di cogliere un alone traslucido di saliva far risaltare la bocca.
‘Ti piace?”’le sussurrò
‘..Certo che mi pace – si strinse le labbra – ”e mi pace anche tanto’..!!’
Vediamo se così ti pace di più, rispose girando per la terza volta la tacca dell’anello.
– Click! –
Il ronzio poteva quasi essere percepito dalle persone dei tavoli più vicini, la ragazza cominciava anche a essere meno interessata all’impressione che avrebbe potuto fare agli altri, le ondate interne ricordavano quelle del mare, i loro riflussi continui la stavano portando ad alti livelli di piacere fisico.
Stava diventando continuo, senza interruzione’.le stava trasmettendo una gran ‘fame”
Le cadde la forchetta, Paolo aveva iniziato il suo risotto, osservando la scena, si fermò dicendole ‘Non mangi Bimba?’
La pelle di lei era tesa, i capezzoli induriti scolpivano la stoffa della camicetta.
La saliva prima intravista, era scivolata ora nella scollatura: Silvia cominciava far fatica a controllare sé stessa.
Quello che lei sentiva era a dir poco sublime, la stimolazione interna, il cerchio, era diventato incredibilmente, avvolgente per la sua vagina, il punto G stava rispondendo in egregia maniera alle stimolazioni, quasi le dispiaceva che altre donne presenti non potessero ‘cogliere’ così tanto come ora stava cogliendo lei.
‘Mangia dai’vorrei vederti mangiare’ le disse dolcemente.
‘Ngh..si’.lo ffac’..io’ rispose lei a stento.
Le coppie attorno sembravano rendersi conto a tratti di quello che stava succedendo al tavolo 4, guardandola, gli occhi di lei erano più vacui’anche se la figura si mostrava quasi eretta, poi distogliendo lo sguardo si rituffavano nel mondo dei loro stretti sorrisi.
Cercando di tenere stretto lo stimolo ‘vaginale’ riuscì ad attorcigliare qualche spaghetto portandoselo alla bocca, con direzione incerta
La bocca tremava, gli occhi erano giusti’.lì’orgasmo’.stava iniziando a bussare a lei.
– Click –

E ogni differenza tra reale e finzione scomparve.
Gli spaghetti mezzo fuori mezzo dentro, la bocca un po’ troppo aperta, una mano sul seno, qualche spaghetto scivolato sotto tra pelle e stoffa ‘..e quel magnifico tremore ”…immediatamente Paolo afferrò l’altra mano libera che lei gli stava tendendo, stringendo forte le dita.
‘. Lui non si perse quel meraviglioso attimo
‘respiri mozzi’..incontrollati’.la voce nascosta’
E Lei gli regalò l’orgasmo più strano e affascinante della giornata.
Avrebbe voluto durasse di più: abbeverarsi delle movenze involontarie di lei era come l’ambrosia degli dei’.lei si sentiva volare, sollevata da un’aurea di straordinario sfogo che l’aveva catturata e posseduta in toto’riuscì a malapena con gli occhi a guardare lui, ammirato e invidioso, della sua personale e massima, femminile sensazione
Maledetta voglia di farla godere all’infinito’..oh!…avrebbe potuto’girando l’anello’..
‘Basta ”Pao’.basta.. pe ‘angh’..basta ‘..t preg,” implorò lei.
Paolo spense l’anello e all’ultima scossa e il corpo di lei quasi si afflosciò.
Lui fu pronto a evitarle la caduta, alzandosi e sostenendola con il TORACE.
Lei rimase appoggiata a lui finchè il respiro non riprese la sua normale velocità.
‘Va meglio Bimba’ le disse?
Lei aprì gli occhi stanca ma enormemente appagata ‘va bene Paolo’anzi, va benissimo’
‘Bene ne sono contento’..lo sai che sei bellissima quando godi? Sei uno spettacolo che varrebbe la pena di replicare davvero più volte, me ne darai occasione Bimba?’
‘Ti ho mai detto di no?’
‘No’non me l’hai mai detto’..
I loro occhi si abbracciarono nel loro speciale silenzio, il rumore attorno ‘oh beh quello era solo il rumore degli altri’non il loro.
‘Mangia Piccola’…sennò si fredda’
‘Paolo, questo è solo un antipasto’ gli disse ricominciando a mangiare ‘La vera cena io la farò dopo’..mangiando te’ gli disse sfoderando in quell’ attimo i suoi magnifici e appagati verdi occhi: lei ora era la gatta’..
L’uomo sorrise ‘..annusando in anticipo il sapore di quella donna’già deliziosamente pregustata qualche ora prima.
Sorrise, passandosi la lingua sulle labbra’..continuando ad assaporare il suo superbo risotto.

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