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Racconti Erotici Etero

Sabato mattina

By 19 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ sabato mattina, posso dormire, oggi niente lavoro. Ieri sera abbiamo fatto tardi, ci siamo divertiti e forse abbiamo anche bevuto qualche bicchiere di troppo.

La luce del mattino filtra dalle persiane, socchiudo gli occhi, l’orologio sul comodino segna le 06:30, mi rigiro per dormire e tu se li accanto a me, nuda, girata su di un fianco mi volgi la schiena stupenda, ti osservo e gli occhi si soffermano sul tuo culo.

Mi avvicino e ti prendo in braccio, incastro le mie gambe tra le tue e faccio scivolare un braccio dall’altra parte ed appoggio la mia mano sul tuo seno stringendolo, mentre il mio viso si sistema ad un soffio dal tuo collo e chiudo gli occhi per dormire.

‘Dio! Come sto bene con te fra le mie braccia!’

Ti stringo così stretta che sento il profumo della tua pelle. Il tuo sedere rotondo preme sul mio ventre Lentamente sto scivolando nel sonno. Ma il mio cazzo non &egrave della stessa idea, sarà per l’odore della tua pelle, per il tuo morbido ed accogliente sedere, per il tuo seno tra le tue mani. Più il mio cervello scivola nel sonno del mattino più lui si erge turgido e vigoroso premendo tra le tue natiche.

Anche tu lo senti, come non potresti &egrave un palo che ti preme dietro. Lo senti ed hai la mia stessa voglia nonostante la stanchezza.

Allora come una leonessa in calore incominci ad ancheggiare lentamente ruotando solo il sedere, senza muovere nessun altro muscolo del tuo corpo. Me lo masturbi lentamente facendolo scivolare tra le tue chiappe accoglienti, mentre la mia mano involontariamente stringe con sempre più forza il tuo seno meraviglioso.

Il mio cervello &egrave per metà addormentato in assoluto contrasto con i miei sensi.

Non saprei dire quanto tempo passiamo in quella posizione, con te che ancheggi lentamente, poi improvvisamente la tua mano scivola fra le tue gambe e mi afferra il cazzo e lo fai scivolare fra le gambe per appoggiarsi tra le tue grandi labbra.

Sento la tua eccitazione, mi vuoi dentro, vuoi essere penetrata e posseduta da me, subito senza ulteriore attesa, basta un leggero movimento del tuo bacino ed il mio cazzo scivola senza nessuna difficoltà dentro la tua vagina umida, calda ed accogliente.

Io ti stringo forte a me e porto il bacino in avanti per penetrarti fino in fondo, vorrei entrare tutto dentro di te. Come in un sogno incominciamo a muoverci lentamente in perfetta sincronia. Abbracciati, immobili, fusi come in un solo corpo ci muoviamo con impercettibili ma decisi movimenti delle anche.

La tua figa &egrave sempre più fradicia, sento i tuoi umori colarmi caldi e profumati sul pube e fin sulla coscia.

Il mio cazzo &egrave sempre più duro, gonfio, sono convinto che se tu potessi vederlo in questo momento prenderesti paura vedendo le sue vene gonfie come sul punto di esplodere.

I nostri respiri si fanno più forti, nessuno dei due parla, gli occhi sono chiusi, siamo concentrati solo su di una cosa: ascoltare i brividi di piacere che provengono dalla fusione dei nostri due corpi.

Impercettibilmente il movimento incomincia a cambiare ritmo, vogliamo godere, vogliamo sentire salire l’orgasmo. La mia mano lascia libero il tuo seno, che aveva stretto fino a quel momento al limite del dolore, e scivola sul tuo corpo per andare a stringere con altrettanto vigore il tuo fianco esattamente la dove sporge l’anca ed inizia il tuo culo.

Incomincio a spingere con vigore, tirandoti a me con la mano con tutta la forza che ho.

Ti scopo, ti sbatto con forza senza pensare trasportato dal desiderio. Sei cosi piccola rispetto a me che sembro poterti rompere da un momento all’altro ma tu, a quel punto immobile, assorbi tutti i miei colpi ansimando.

Su di un colpo particolarmente forte ti scappa un urlo di dolore, mi fermo ed allora inaspettata sento la tua voce urlare soffocata:

‘No! Non ti fermare ti prego! Scopami, scopami, godi con me”ti prego’fammi godere’.’

Non me lo faccio ripetere, con forza ti tiro a me e ti scopo con ancora più vigore di prima. Per un momento interminabile &egrave una sinfonia musicale scandita dalle nostre voci ansimanti, dal rumore ritmico del tuo culo che sbatte sul mio ventre e da quello del mio cazzo che ti sfonda.

Infine veniamo insieme, il mio orgasmo &egrave forte ti riempio di sperma e tu ne senti il calore dentro.

La mia mano allenta la presa, ti riabbraccio e dolcemente ti porto a me. Il mio membro perde di vigore e lentamente, come cacciato da quella caverna prima cosi calda ed accogliente, scivola fuori. I nostri respiri si fanno più regolari ed ancora abbracciati scivoliamo nel sonno avvolti dall’odore dei nostri sessi.

‘Sogni d’oro amore’ penso prima di perdere completamente i sensi.

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