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Racconti Erotici Etero

Samantha

By 19 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

-Io ti mangio!- era solita dire Loretta, ogni volta che baciava Diego.
Diego non sopportava quel suo tono da educatrice d’asilo e quella vocetta da foca ammaestrata, ma al tempo in cui erano stati insieme, Diego l’amava, e ciò gli bastava a sopportare ogni difetto di Loretta, dai rotoli di ciccia che la circondavano dai fianchi in giù, a quella risata stupida da bambola a comando elastico.

La storia finì come finiscono milioni di storie, semplicemente, non andavano più d’accordo. Loretta non sopportava le idee liberal-progressiste di Diego su droghe, prostituzione, divorzio, aborto… Diego, non sopportava le idee clerico-conservatrici di Loretta sugli stessi argomenti. Chi scelse dei due di farla finita… beh, forse un po’ uno e un po’ l’altra, fatto sta che Diego, quando in quella sera di settembre aveva lasciato per sempre la casa di Loretta, se n’era andato umiliato e senza voltarsi, nonostante Loretta, lo avesse accompagnato alla porta come faceva ogni sera prima di congedarsi e lasciarla in compagnia dei genitori e della sorella.
Fu sicuramente ripicca quella che subentrò in Diego quella sera e che lo portò ad ubriacarsi di vino e marijuana, non disperazione, anzi, quando il giorno dopo tornò a svolgere il suo obbligo verso la patria, dopo la breve licenza, si sentiva leggero come da alcuni mesi non gli pareva più, leggero e libero da quella donna complessata con cui non aveva in comune nulla, tranne la passione per il panettone e per i film di Totò.
Passò l’autunno, poi l’inverno e ovviamente anche la primavera e infine anche l’estate se ne andò. Diego aveva finito i suoi obblighi militari da alcuni mesi, aveva ripreso gli studi e aveva conosciuto Samantha. Loretta aveva continuato i suoi studi, si era ulteriormente ingrassata, il suo sedere già grosso era diventato enorme e infine, aveva conosciuto Dario.

In un venerdì sera d’inizio ottobre, Diego si era incontrato con Samantha in un locale di periferia dove i gruppi musicali suonavano dal vivo, un po’ brilli entrambi, si erano lasciati trasportare dalle note, senza accorgersi del tempo che passava, così, quando il locale chiuse, Diego si accorse che i suoi amici se n’erano andati, lasciandolo a piedi, fin troppo facile per Samantha offrirgli un passaggio.
Lungo la strada, all’autoradio ascoltarono un’anteprima del nuovo album di David Bowie e si appartarono poi in una zona di campagna.
-Era da un po’ che volevo farlo- disse Samantha, poco dopo aver spento il motore.
-Cosa?
-Questo.
Per tutta risposta, Diego si ritrovò la bocca di Samantha sulla sua, e subito avverti un moto di piacere nel suo corpo… stava baciando Samantha!
Samantha oltre ad avere 4 anni più di lui, era pure una bellissima donna con un corpo atletico da pallavolista, uno dei più bei fondo schiena distribuiti in giro da madre natura, ed era da pochi giorni, assistente universitaria al corso di letteratura francese. Inoltre, come ben presto si accorse, non era certo una pudica verginella bigotta come Loretta, anzi, Samantha dimostrava di avere un notevole talento nell’ars amatoria.
Quando Diego senti le mani di Samantha sulla cerniera dei suoi pantaloni, si accorse di avere il pene in stato d’erezione da un lasso di tempo indefinibile, merito sicuramente delle prodezze di Samantha, e quando finalmente, nel piccolo spazio dell’auto, il corpo di Samantha fu libro degli orpelli che la vestivano, e apparve nelle sue perfette forme, Diego era pronto per ciò che con Loretta non gli era mai stato concesso. Un anno e mezzo prima, Diego, in un pomeriggio estivo e noioso, era riuscito a spogliare Loretta, ma un po’ per il rifiuto di lei che si faceva sempre più debole perchè come lui, in preda a un gran desiderio sessuale, e un po’ per il corpo tutt’altro che invitante di Loretta, Diego aveva lasciato perdere. I seni di Loretta, che promettevano volume e solidità quando erano sotto le vesti, una volta nudi, si erano rivelati per un qualcosa di troppo morbido per i suoi usti, flaccidi, cadenti… ‘Meglio una donna piatta che una con due tette così…’ pensò allora Diego. Il pensiero di quel giorno, gli ritornò in mente nel momento in cui i capezzoli turgidi di Samantha furono tra le sue labbra e i gridolini di piacere di quest’ultima gli suonavano all’orecchio come un incoraggiamento a continuare… fu inevitabile il confronto tra i seni non grossi, ma sodi e perfetti di Sam e quelli enormi ma flaccidi della sua ex.
Sam, poi si abbassò quanto gli era possibile nel ristretto spazio e si infilò in bocca il membro di Diego che nel frattempo pulsava incontenibile di voglia. La bocca di Samantha fluttuava sul pene con la grazie e la decisione di un pianista navigato, e quando Diego venne, non fece nemmeno in tempo ad avvertire Sam, che le inondò la gola di sperma gridando come un maestro di katana.
Non contenta, Sam gli lavorò il membro fino a farlo irrigidire di nuovo, e una volta pronto, gli si inarcò sopra e prese a stantuffare su di lui, finché, un po’ stanca alle reni, si stacco impugnando delicatamente il fallo di Diego e portandoselo dietro verso il posto di guida. Diego non restò nemmeno a pensarci su, glielo infilò tra le gambe e iniziò a muoversi animato dal desiderio.
In quel piccolo spazio, che era la cabina dell’auto di Samantha, per quella notte, due persone erano state felici e si erano amate, Diego in particolare, non si era mai sentito così felice con nessun’altra. Samantha, che aveva qualche anno in più e qualche esperienza in più, aveva notato comunque nel suo partner, qualcosa di passionale che lo animava, e dopo quella notte, capì che non sarebbe stata un’avventura soltanto.
Loretta, in quella stessa sera, aveva litigato con Dario, e andandosene via da lui con la bicicletta, era caduta e aveva avuto un incidente. Niente di eccessivamente grave, tranne la rottura di un paio di legamenti che l’avrebbero obbligata a portare una fasciatura e a muoversi con una gruccia per una decina di giorni… il caso, o il destino per chi ci crede, aveva giocato con lei e con Diego, proprio nel momento in cui Diego raggiungeva l’apice della felicità, per Loretta cominciava un periodo di dolore.

Diego e Sam si rividero nel pomeriggio successivo, quando approfittando del clima prefestivo che si respirava nella città nel sabato, fecero una passeggiata, mano nella mano in centro storico, tra passanti e vetrine. Passando davanti a un bar, Sam, sentì da una radio arrivare la musica di una vecchia canzone di Franco Battiato che aveva amato fin da bambina, e iniziò a cntarla a voce bassa, ma con una tale intensità che Diego non riuscì a non incantarsi e non seppe poi trattenersi dal baciarla. Ma il bacio che si diedero, fu talmente intenso, che Diego ebbe un’erezionee gli venne spontaneo, abbassare una mano all’altezza del sedere di Sam e infilarla sotto la gonna… la mano di Sam sulla sua che lo bloccava gli ricordò che era in un luogo pubblico, così quando si staccò da sam e aprì gli occhi, Diego notò che qualcuno li aveva guardati passando, e tra loro, spiccava una figura conosciuta. Una ragazza grassottella e di bassa statura che si reggeva su di una stampella… Loretta.
Si scambiarono un rapido ‘ciao’ e poi Diego si allontanò trascinato da Samantha.
-Chi era quella cicciona?- chiese Sam appena furono lontani
-Loretta… la mia ex…
Sam lo guardò in viso stupita, poi si accasciò in una grassa risata.
-Quella? Quella roba che abbiamo visto, era la tua ex?- e continuò a ridere di gusto, interrogandosi come mai quella ragazzotta, grassa, e con l’aria da bigotta era riuscita ad avere dei fidanzati, quando invece lei, corteggiata da tanti, ne aveva avuti ma spesso ne era rimasta amareggiata e delusa… il mondo funzionava alla rovescia, pensò Sam.
Loretta, dal canto suo, non poteva credere che un ragazzo dolce come era Diego, potesse stare insieme a quella che le era sembrato poco più che un puttanone assatanato… il mondo, anche secondo Loretta, funzionava alla rovescia.

Nemmeno un’ora dopo, Samantha era nella sua camera da letto con Diego, si erano spogliati e infilati sotto le lenzuola, mentre l’ultimo sole del pomeriggio lasciava una timida luce da dietro i vetri della finestra.
-è normale che ogni donna che ho avuto prima di te mi sembri inutile?- disse Diego, sdraiato nudo accanto al copro di Sam.
-Se sono tutte dei cessi come quella che ho visto poco fa, sì, penso proprio che sia normale…
Diego annuì, un po’ per darle ragione un po’ per imbonire il discorso. Sam abbassò la sua mano destra e gli toccò il pene. Lo agitò un po’ e lo accarezzò…
-Non avrai davvero infilato questo piccolo capolavoro in quella cosa grassa, spero…
-No, anche se ci sono andato vicino…
-Ha pure i baffi!- disse prima di baciarlo e di lasciarsi andare nell’amplesso.
Per un quarto d’ora buono, fu un rotolarsi di corpi sul letto, Diego poi infilò la sua, lingua tra le grandi labbra di Sam e iniziò a leccare fin dentro masturbandola con la lingua, Sam ebbe gemiti di godimento che sfiorarono il grido, e Diego, si accorse del piacere di lei, dalla foga con cui le sue mani, gli prendevano la testa spingendolo e tenendolo sempre più verso il triangolino desiderato. Le cosce di Samantha, si allargavano e si stringevano cadenzatamente a di tanto in tanto i piedi di lei gli cingevano le spalle, quando il liquido seminale di Sam gli inondò la lingua, Diego, si alzò dall’orifizio, si portò nella posizione della missionaria, la penetrò e la sollevò leggermente dal materasso… e così continuarono, cambiando di tanto in tanto posizione.

Poco prima della cena, Sam, sdraiata al fianco di Diego gli accarezzava il petto.
-Me lo giuri che non ti sei scopato quella cicciona?
-Te lo giuro… ma poi se anche fosse, ora sto con te, no?
-Permetti che mi faccia schifo prendere in bocca lo stesso uccello che si è infilato in quella… in quella… in quella ‘cosa’?!
-Permetto, permetto… ti amo, Samantha!

~

Quella notte, Sam sognò che Loretta di infilava nel letto, tra loro due, e le si inarcava sulla schiena schiacciandola con il suo peso… quando si svegliò, e vide Diego addormentato di fianco a lei, sospirò di sollievo… provando in sé il desiderio di disarcionare quella grassona dalla stampella e pestarla… ma poi il pensiero si allontanò, lasciando lo spazio al festeggiamento della domenica.

~

Passarono alcuni giorni, Diego si ritrovò a dare l’esame di Letteratura Francese, il suo Trenta con Lode fu sì meritato, ma il fatto che l’assistente al corso fosse Sam, senz’altro influì, nel senso positivo, non che Samantha avesse convinto il docente, ma aveva preparato bene Diego, istruendolo tra un coito e l’altro, così Diego imparò che Sam, oltre ad esser bravissima a letto, aveva pure una conoscenza della lingua francese piuttosto alta.

Il docente, dopo aver scritto il voto sul libretto di Diego, uscì in fretta per non perdere il treno, lasciando a Samantha l’onere di esaminare l’ultimo studente e poi chiudere l’ufficio, e infine portare le chiavi in portineria.
-Ho in mente una cosa strana, tesoro…- disse Diego guardando dritto negli occhi Sam con aria tra il malizioso e il sornione
-Cosa?- chiese lei di rimando, fissandolo nello stesso modo
-Lo hai mai fatto dentro l’ufficio di un insegnante universitario?
-No, ma se hai la pazienza di aspettare anche l’ultimo studente, recuperiamo insieme!
Diego sorrise tra sé, e già si pregustava il divertimento con Sam, quando entrò anche l’ultimo studente, anzi l’ultima studentessa… Loretta!
Priva ormai della stampella e totalmente ignara del fatto che il suo ex si trovava nello stesso ufficio dove avrebbe dovuto dare all’esame e che l’assistente che l’avrebbe esaminata era lo stesso puttanone con cui l’aveva visto qualche giorno prima.
Lo stupore si dipinse su tutti e tre i visi.
Sam prese in mano la situazione con apparente calma e signorilità.
-Prego, signorina. Si accomodi, pure- disse alzandosi dalla scrivania e andando a chiudere la porta.
Tra la tensione per l’esame e lo stupore misto a stizza che l’attraversava, Loretta non si accorse che Sam aveva chiuso la porta a chiave, Diego invece sì, e capì in fretta che cosa Samantha aveva in mente, e mentre Sam faceva firmare Loretta, appoggiata alla scrivania, vide che Samantha le si era affiancata e si era messa nella stessa posizione. Diego non poté evitare di confrontare le due donne: i capelli lunghi, ricci, castano rossi di Sam, con quelli a caschetto, mori, lisci di Loretta che apparivano un po’ stopposi se messi di fianco a quelli di Sam. Poi scendendo, lungo le spalle, e la schiena, si arrivava ai due fondo schiena, quello perfetto si Samantha, dal cui corto vestito, traspariva un tanga, e quello enorme di Loretta, avvolto in un paio di jeans dismessi e colorati di rosso, infine alle gambe e ai piedi, le perfette gambe da pallavolista di Sam, con quelle esageratamente grosse di Loretta, e i piedi di Sam, che si era sfilata una scarpa con il tacco, affiancati ai piedi di Loretta, coperti da un paio di scarpe da tennis sporche.
Sam fece sedere Loretta, e le fece la prima domanda.
-Vorrà scusarmi se mi metto un momento in libertà- disse Sam, togliendosi in un colpo il vestito intero e restando con gli intimi.
Loretta, restò a bocca aperta, ma prima ancora che potesse dire qualcosa, Sam si andò a sedere sulle gambe di Diego accomodato su di una poltroncina a pochi passi dalla scrivania.
-Sto aspettando la risposta, signorina…- disse Sam senza scomporsi, e così dicendo sorrise a Diego baciandolo in bocca.
-Ma… ma…- furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Loretta
-Non mi sembra una risposta sensata… vuole un diciotto signorina?
-Io… io non voglio un diciotto, voglio sapere cosa state facendo?!
-Non lo indovina? Forse merita davvero un diciotto… oppure no, le mostriamo bene cosa fare, e la facciamo ripresentare al prossimo appello… tu che dici, tesoro?
-Come decidi tu… sei tu la docente, ora che manca la titolare!
Loretta si alzò sdegnata, e cercò di andarsene, ma quando si trovò davanti alla porta, non le riuscì di aprirla.
-è chiusa… allora preferisci ripresentarti al prossimo appello? Io direi di no… almeno un paio di domande me le devi rispondere- e così dicendo, Sam si alzò, si tolse pure quei pochi abiti che le erano rimasti, slacciò i pantaloni di Diego e si avvicinò a Loretta.
-Le vedi?- disse indicandosi la vulva- questa è la figa di una vera donna! Se vuoi passarmi il tuo libretto di metto il voto, cicciona!
A Loretta, l’unica cosa che in quel momento sembrò legittima, fu quello di girarsi e piazzare un pugno in faccia a Samantha, la quale, più alta e più agile, parò il colpo e le rispose con uno sberlone sulla guancia destra che la mandò a terra.
Eccitato da tutto ciò, Diego si gettò su Sam e la adagiò sulla scrivania lasciandosi andare nell’amplesso.
Loretta, chiusa nell’ufficio, e impossibilitata a fare qualsiasi cosa, non poté fare altro che vedere il suo ex-fidanzato, con cui tra l’altro non era mai stata a letto, mentre si faceva una donna più vecchia di lei di sei anni e di quattro più di lui, più bella e formosa di lei… una con cui non avrebbe mai potuto competere nemmeno sul più casalingo dei terreni. Sam, dal canto suo, per rendere ancora più eccitato Diego, continuava a mormorare ‘Com’è grosso… oh! Com’è grosso!’.
Quando Diego venne sul ventre di Sam, si voltò verso la sua ex con il membro ancora in tiro, facendo per un attimo pensare a Sam che volesse farsi anche lei, ma dopo aver esordito con un:
-Ti piacerebbe, eh?
Pisciò dritto in viso a Loretta, che sdegnata corse dal bagno dell’ufficio per lavarsi la faccia. Sam, schiuse la porta e prese il libretto di Loretta rimasto sulla scrivania. Non era ancora del tutto vestita, quando Loretta uscì dal servizio igienico.
-Vada pure a prendere il suo libretto, ora…- disse Sam, gettandolo fuori per la finestra- ci vediamo al prossimo appello!- gridò poi a Loretta mentre uscia di corsa dall’ufficio.
Nell’ufficio, i due amanti, si richiusero dentro e si lasciarono andare a un altro amplesso, era ormai buio quando uscirono. Nessuno all’interno della facoltà, aveva né visto né saputo nulla.

Loretta si ripresentò all’appello tre mesi dopo, Samantha non c’era, era impegnata altrove. Il voto di Loretta fu venti, la studentessa rifiutò. Fu costretta a rimandare di un anno quello stesso esame al quale non fu in grado di passare con un voto maggiore di venticinque.

Samantha e Diego, ora a distanza di 14 anni, sono sposati, con una bambina di otto anni: Elena, la quale, non sa e non saprà mai di quel pomeriggio in cui i suoi genitori sequestrarono per qualche minuto una studentessa dell’Università. Samantha, che ora ha avuto il posto di docente, di tanto in tanto, quando una studentessa un po’ in carne si presenta all’esame, ripensa a quel pomeriggio. Diego, giornalista, di tanto in tanto, quando rimane al giornale da solo, riceve la visita di Sam, che gli ripropone stranezze sessuali d’ufficio…

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