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‘Mi serve il computer, nana!’. Andrea piombò in camera della sorella come un elefante sarebbe entrato in una cristalleria: all’improvviso, inopportunamente, dando visibilmente fastidio. ‘A-ASPETTA! Ma porca miseria, c’&egrave una porta, &egrave fatta per bussarci!’ disse Samanta, mentre chiudeva repentinamente il coperchio del portatile.
‘Sì, va bene, ma mi serve il computer, devo inviare una mail, e il mio lo sta usando la mamma.’ Rispose l’elefante senza muoversi di un centimetro. ‘Ma che mail, non puoi mandarla dopo?’.
‘Dopo quando! E’ urgente e tra poco devo uscire, dai, per favore!’. La formula di cortesia non dava nemmeno un’ombra di gentilezza, in quelle parole scocciate.
‘Okay, esci un attimo che te lo do subito, rompipalle.’ Il ragazzo voltò le spalle alla povera fanciulla seduta sul letto, lasciò la stanza e, appena fuori, si appoggiò impaziente allo stipite della porta. Il tempo di terminare l’esecuzione dei programmi in corso, e Samanta gli consegnò l’oggetto del contendere: ‘Muoviti.’
Si volevano bene, ognuno lo sapeva, e non c’era modo migliore per comunicarselo che odiandosi apertamente. Lui poi la ammirava. Sam aveva un carattere forte, non aveva paura a maltrattare i suoi ragazzi, era determinata ma in fondo molto sensibile. Ed era bella. Era una piccola cerbiatta. Aveva curve morbide, un seno dolce ed un profilo francese che avrebbero provocato pensieri impuri a qualsiasi ragazzo. Litigarci e insultarla fraternamente era la migliore contromisura a tutti i desideri incestuosi di Andrea. Non era il caso di pensare troppo a quel bel culetto sodo e’
Andrea digitò rapido sulla tastiera per qualche minuto, poi gli balenò sul fondo degli occhi un’immagine: sua sorella che si affannava per spegnere il PC dopo la trionfale ‘invasione’. Una curiosità morbosa gli guidò la mano mentre la freccina sullo schermo pungeva il tasto ‘cronologia’. Aggrottò la fronte, poi, dopo qualche istante di pensieri incatenati, sorrise compiaciuto.
Si cambiò in bagno e si lanciò in macchina per far serata con gli amici.
Qualche drink, altri cocktail in discoteca, da cui uscì stordito alle tre di notte avendo collezionato erezioni continue e sistematici ‘due di picche’, e tornò a casa, non prima di aver placato quella fame innaturale con un panino in autogrill. Entrò in casa barcollando e si gettò a letto vestito, ma mentre stava per chiudere gli occhi notò, attraverso l’ingresso di camera sua, il lucernario sopra la porta della stanza di Samanta che emanava una debole luce.
Prese con uno sforzo il computer appoggiato su di un comodino a fianco, e cercò su Google: ‘Chattiamo.com’. Sentiva freddo, era eccitato mentre si chiedeva se il piano malefico avrebbe funzionato.
Era un sito di chat libera, un forum di internauti della notte disposti a concedere favori sconci in cambio di gratitudine e di qualche bella canzone suggerita. Anime in pena, anime disturbate, anime bisognose d’amore, oppure anime desiderose solo di sesso.
‘Beccata!’ gridò nella testa Andrea, osservando il nickname di un utente: Samy23.
‘Ciao samy, tutto bene? ke fai?’
Dopo qualche secondo rispose la navigatrice: ‘Ciao andrea, tt bene.tu? stavo ascoltando musica e scrivevo, nulla di che.tu?’
‘Io sono appena tornato da una serata’sinceramente sono un pò brillo, &egrave tardi e cercavo compagnia” Il ragazzo prese tempo davanti allo schermo, poi le chiese: ‘Di dv sei?’
La risposta, che lo fece gongolare per la sua autoriconosciuta genialità, era quella sperata: ‘Firenze’.
‘Aaah Firenze’ allora sono vicino a te!’, inviò. ‘E non sai quanto” aggiunse fra sé e sé.
‘Mi fa piacere’ anche io cerco compagnia. Il mio ragazzo mi ha lasciato due giorni fa’scopava con tutte le sue compagne di università a cui offriva un caff&egrave. Non ho voglia di vedere nessuno’Poi a casa manderei tutti a fanculo’
Il fratello, che aveva diabolicamente scovato la sorella su internet, perse il sorriso. Non sapeva che Samanta fosse stata piantata. Come cazzo osava, quell’idiota patentato di Giacomo, a tradire un essere perfetto come lei? Come osava lasciarla! E perché lei non voleva aprirsi a casa?.
Andrea voleva alzarsi dal letto, entrare in camera sua e baciarla teneramente. Ad un tratto voleva cullarla tra le braccia.
‘Cucciola’ mi spiace’ davvero, mi piacerebbe stringerti forte”
‘Grazie’c’est la vie’
‘No davvero’ mi spiace’ vorrei accarezzarti tutta notte e farti ridere” Era animato da amore. Vero amore. Non era più amore fraterno, si sentiva l’unico uomo ad essere degno di sua sorella, e la voleva per sé. Il suo pene si mosse nei pantaloni, senza che lui lo volesse.
‘Ah ahgrazie : ) sei tenero’ mi piacerebbe incontrare uno come te, un giorno’ma che ci fai qui? Neanche tu hai sonno?’
‘No ‘ scrisse sorridendo, ma non più malignamente ‘ volevo concludere la serata dandomi piacere su internet, poi ho incontrato te’
‘Ah! Ahah’nn so se prenderlo come un complimento : D ‘
‘Certo, stupida’ ti vorrei avere qui, ti bacerei fino a farti dormire’
‘Ma sei così cn tutte le ragazze in chat??? Mi fai arrossire’cm sei fisicamente?’
‘180 cm, castano, occhi verdi’ fisico atletico’faccio corsa e palestra”
‘Carino, si direbbe’ sembri quasi mio fratello! : D ma con un bel carattere’
Andrea aveva un’erezione e aveva voglia di slacciarsi la cintura.
‘Ah’beh, sarà sicuramente bello tuo fratello allora ; ) e tu come sei?’
‘Sì’abbastanza’ io sn mora, occhi marroni, alta 165, 3 di seno, abbastanza magra’
Andrea non aveva bisogno di informazioni aggiuntive. Sapeva già che sua sorella era un gioiello di madre natura. Longilinea, con dei seni e dei fianchi che la rendevano sinuosa, armoniosa.
‘Mhhh dammi l’indirizzo che t vengo a trovare, bella cerbiattina”
‘Eh eh’ ti piacerebbe..’
‘Non sai quanto’ ti massaggerei le spalle e la schiena, poi ti bacerei sul collo’quel bel collo’ Già, quel collo sottile. ‘Ti prendo per quei dolci seni e ti bacio il collo, la nuca, le orecchie’
‘Ehi, lo sai che mi stai facendo eccitare? Mi fai stare bene”
Andrea si abbassò anche i boxer, perché il suo cazzo si era eretto come una colonna di marmo.
‘Mi piace Samy, &egrave quello che voglio, farti eccitare’
‘Ci stai riuscendo, mi sto bagnando come una cagnetta”
‘Mmmmhhhhhh’ mi piacerebbe sentire con mano le tue mutandine bagnate, mentre ti tengo da dietro’
Pensava alla sorella, a pochi metri di distanza, che veniva eccitata da lui. Voleva spalancarle la porta e mostrarle quanto lui stesse godendo per lei. Voleva mostrarle quel pene gonfio e lucido, tutto per lei.
‘Che tesoro,sei eccitato?’
‘Sì tesoro, me lo stai facendo indurire’mentre ti accarezzo le tette mi spingo verso di te’
‘Oh sì’ lo sento sul mio culetto”
‘Sì’ sì te lo faccio sentire’ te lo metto nel solco del tuo bel culetto’. Andrea immaginava che, nell’altra stanza, una bellissima ragazza stesse muovendo il suo culo compatto sul materasso, spingendo la mano sul monte di Venere.
‘Come mi piace’sai, mi sto toccando’ho una mano sulla mia patatina’
‘Mhhh amore, &egrave la mia mano’voglio la tua patatina calda’voglio infilare il mio cazzo da dietro, tra le tue gambe, e aprirti le labbra di quella patatina’ e intanto ti massaggio il clitoride’
Stava impazzendo. Voleva sorprenderla a letto, immobilizzarla e aprirle di forza quelle gambe sode. E avrebbe mangiato la sua fighetta, l’avrebbe penetrata con la lingua.
‘Oh Andrea, voglio il tuo cazzo’ lo voglio ke mi penetra’ mi sto penetrando x te’
‘Samy samy, io ti lecco tutti gli umori di quella soffice patatina, poi ti punto i miei 18 cm tra le labbra della vagina e te li infilo fino in fondo’
‘Cazzo ti voglio’. Lui aveva il pene in aria, turgido, che gocciolava sulla mano. E vedeva lei che muoveva il bacino godendo, sentendo le sensazioni che lui, solo lui le dava.
‘Mmmh 18 cm’mai visti in vita mia’ aprimi ti prego, voglio che mi scopi fino a farmi male’
‘Non voglio farti male, voglio farti urlare dal piacere’ t atrtraverso da parte a parte mentre t succhio quei bellissimi capezzoli’. Era senza controllo, voleva schizzare sullo schermo del computer.
‘Succhia amore, succhia e scopami, sono tua”
‘Sei eccitata samy? Il mio pene sta per esplodere’ se fossì lì t verrei dentro’ voglio inseminarti’ voglio farti mia’ Voglio allargare le tue gambe e montarti senza pietà, su e giù come un pistone, un martello pneumatico, un palo di carne. Voglio tuffare il mio cazzo nella tua fighetta allagata, e succhiarti quelle tette morbide’
La sorella per qualche minuto smise di rispondere. Mentre le mani di Andrea scorrevano furiosamente sull’asta, lei si contorceva di piacere nel letto, strizzandosi il clitoride con le dita, penetrandosi, e lasciando colare lunghi fili di godimento tra le lenzuola. Lui sentiva il letto di Samanta cigolare lievemente, come se lei stesse soffocando un orgasmo inarrestabile.
‘Amore, voglio te, fanculo il mio ex, voglio che mi prendi’mi stai facendo venire, sono bagnatissima, voglio che mi vienidentro, sìììììììììì’
‘Sì sam, sei solo mia. t metto a faccia in giù e t scopo da dietro infilando il mio pene sotto il tuo culetto da sogno. ‘
Non fece quasi in tempo ad inviare il messaggio, che udì la porta di Samanta aprirsi, e dei passi svelti che si dirigevano verso il bagno comune sul pianerottolo.
Andrea aveva il cuore che usciva dal petto. La voleva. Non Samy23. Lui voleva Samanta. Si sfilò completamente le mutande, il pene era duro e quasi immobile, mentre il resto del corpo si muoveva. Scese dal letto a piedi nudi.
Percorse il corridoio con il fuoco nel petto, e per la seconda volta nella giornata, entrò senza bussare.
Nel bagno, Samanta era di fronte al bidet, con le ginocchia leggermente piegate, e tratteneva il fiato mentre si penetrava con passione.
Era nuda, madida di sudore, e il fondoschiena sembrava sollevarsi a guardare il fratello, dietro di lei. Aveva una mano sulla bocca per ovattare i mugolii, e i seni danzavano morbidi pregando di essere palpati.
Andrea si lanciò su di lei e li prese. A piene mani, come si prenderebbe acqua ad una fontanella dopo aver attraversato il deserto. Il pene si accomodò tra le natiche, arrivando fino alla schiena, e mentre lei girava la testa sbalordita, lui la spinse contro il muro, facendole percepire tutta l’eccitazione del fratello.
‘Ora sei mia per davvero’.
Lei sospirò con il fiato tremante. Poi un sorriso le si allargò in volto. Con una mano mosse le braccia del fratello sui propri seni. Erano caldi e pieni di amore. Con l’altra guidò quel grande membro indurito nella sua patatina fradicia. Iniziò a muovere il fondoschiena con movimenti armoniosi, circolari. Col bacino sentiva il pene che si contorceva dentro di lei.
Si muoveva sempre più frenetica, finché si appoggiò con le mani alla parete e lasciò che Andrea la possedesse con colpi forti, inarcando la schiena mentre lui la apriva come un coltello. Sorrise ancora, e quando lui iniziò a ringhiare, accelerando senza controllo, lo guardò con gli occhi socchiusi: ‘Tu sei mio. Ora voglio che mi riempi’
Nei giorni successivi una quiete gelida scese nella casa di Samanta e Andrea.
Dopo la notte infuocata che il fratello aveva scatenato, seducendo l’inconsapevole sorella in chat, Samanta era come tramortita. Inizialmente aveva respinto qualche provocazione e allusione di Andrea, che non era invece per niente pentito di averla posseduta, dopodiché si era completamente chiusa a riccio, serrata nella sua stanza, e ancor più in sé stessa. Non riusciva a capire come avesse potuto cedere ad una perversione così malsana, non perdonandosi il completo trasporto che le aveva fatto perdere la testa.
Era come se stesse cercando una risposta lontana, come una pellegrina che debba espiare un peccato atroce.
I genitori iniziavano a preoccuparsi, vedendola ammutolita e assente in ogni attività casalinga. Lei non mangiava a tavola, e non aveva il coraggio nemmeno di guardarli negli occhi.
Si congedava dai suoi commensali a metà cena e tornava nella sua stanza, ad ascoltare musica e chattare.
‘Mi dispiace’non riesco a vederla così triste. Credo che abbia litigato col suo ragazzo’, spiegava affranta la mamma al padre.
‘Quel coso’Giacomo? Quello lì deve solo provarci a rimettere piede in questa casa’ ringhiò il papà di Andrea dichiarando una personale e feroce guerra nei confronti del suo ormai ex-futuro-genero.
Ma Andrea conosceva un tassello in più del mosaico incrinato nella mente della sorella.
Il ragazzo l’aveva lasciata, era vero, ma c’era dell’altro che non solo non poteva spiegare, ma non poteva permettersi venisse a galla.
Terminò rapidamente la frutta che aveva nel piatto e si alzò da tavolo fingendo una vaga condivisione delle congetture dei suoi; sparecchiò senza perdere tempo le sue stoviglie, e salì le scale arrivando di fronte alla stanza di Samanta.
Toc toc. Teneva lo sguardo basso, mentre aspettava di udire la voce della ragazza.
‘Chi &egrave?’ fu la risposta scontrosa e scocciata.
Lui aprì lentamente la porta, trovando la sorella a pancia in giù sul letto con gli auricolari e lo schermo del pc che le illuminava la faccia.
‘Non ce la fai proprio a bussare tu eh?’
Andrea si sedette sul letto. Le accarezzò una gamba. ‘Ascolta Samy, mi spiace’ Mi spiace se ti ho fatta impazzire, non avrei dovuto. Lo so che ho sbagliato, ma ti voglio bene.’
Gli costava far emergere quelle parole, prendere a picconate l’amore per lei che sentiva infuocarlo.
‘Non avrei dovuto cercarti, né volerti, né sedurti, né prenderti in bagno. Sei mia sorella, e anche se magari serve a poco, possiamo metterci una pietra sopra.’
‘Non lo so Andre, non capisco più niente. Non capisco nulla. So solo che abbiamo sbagliato’.
‘Samy, lo so. E’ che ti ho sentita sofferente, avevo bevuto, e tu sei davvero carina, e” Samanta lo ascoltava, vedeva la bocca del fratello emettere dei suoni, ma ancor di più sentiva la sua mano muoversi ritmicamente sul suo polpaccio, e lentamente risalire verso la coscia, cercandone l’interno.
‘Non volevo, ma mi hai preso così tanto’ Non capivo più nulla’ Non credo sia stato un delitto’ spiegava il giovane con un sorriso forzato.
La sua mano sembrava esprimere concetti ben differenti. Samanta sentì le dita avvicinarsi alla piega tra coscia e natica. Quando la raggiunsero, la cavalcarono con un tocco delicato e la seguirono all’interno, verso la sua vulva. Sapeva che non era un gesto innocente. I leggins che indossava non permettevano al fratello di non accorgersi di dove si stava avventurando.
‘Non credo sia una buona idea, Andre”
‘TI voglio solo dire che non ti puoi isolare’ Non abbiamo fatto nulla di male’
Eccome se l’avevano fatto. Samy arricciò un sorriso sarcastico aggrottando la fronte, e i suoi occhi scuri si indumidirono. Lungo il suo nasino a punta scivolarono due lacrime.
‘Per favore, non &egrave giusto’non farmi questo” lo implorò lei mentre Andrea le massaggiava provocante la carne soda. Lei sentiva l’indice della mano fraterna che sfregava delicatamente sul tessuto dei pantaloni, sopra il perineo, sopra la sua patatina.
Il suo intestino e il suo ventre si contorcevano, mentre la testa provava a respingere la tempesta di piacere che la immobilizzava.
‘Tranquilla Samy’ Ti voglio solo rilassare’ Tu continua pure a chattare, io ti faccio un massaggio’.
Andrea si sdraiò su un fianco, accanto alla sorella, e le donò un momento di tregua, accarezzando il suo fondoschiena compatto e morbido, e salendo lungo la schiena. Lei era appoggiata sui gomiti e fingeva di essere impegnata in una conversazione, sul solito sito dove il fratello l’aveva adescata.
Un utente la tempestava di messaggi, mentre lei sentiva dei brividi lungo il tronco, dall’ano alla nuca, ad ogni vertebra che la mano del ragazzo solcava.
‘Ehi piccola, c sei?
Ehi’
Perché non mi rispondi più?
Sei davvero eccitante’ Quegli occhi da gattina e quelle labbra carnose me lo fanno indurire ;)
Ma stai piangendo? Ki &egrave qllo lì con te?’
Andrea, distratto dai suoni di tutte quelle notifiche, gettò uno sguardo svogliato sulla finestra del computer, mentre continuava a torturare il corpo di Samanta.
‘Ma chi &egrave questo? Ma poi’ Ma ci sta vedendo? Hai accesa la webcam??’
‘No, nex problema ‘scrisse la giovane ‘ &egrave mio fratello’
HardRob, questo il nickname di poca fantasia, sembrava cadere dalle nuvole: ‘Ma’ ti sta accarezzando? E perché legge la nostra chat? Vi piace divertirvi insieme?’
Samanta sentiva i battiti cardiaci accelerare, iniziò a colpire sui tasti per negare tutto, ma HardRob continuò: ‘Siete due bei ragazzi’ siete eccitanti’
Mi piace come lui ti tocca
Secondo me ha voglia di fare sesso
Lo fareste per me? Me lo sto accarezzando’
‘Perché dovremmo fare sesso? Sei scemo?’ lo aggredì la ragazza, che sentiva il sangue scaldarla, e il fiato farsi corto.
‘Perk&egrave siete belli’tuo fratello ti sta guardando come se vuole scoparti
E anche io voglio scoparti’ dai fratellino, fai godere la tua sorellina :-D’
Samy stava per chiudere la conversazione, quando sentì il corpo di Andrea salirle sulla schiena. Le sue ginocchia le cingevano i fianchi, e il fratello, dando dei piccoli baci sul collo della ragazza, prese le redini della chat: ‘Ti piacerebbe spiarci?
Ti piace l’incesto?’
‘Sì. Voglio vedere se davvero lo fate’
‘Vuoi che la faccia godere? Facci vedere come te lo seghi, mentre io la faccio godere’
La piccola donna trattenne il fiato, con gli occhi chiusi da cui scendeva ancora una lacrima. Era così sporco quello che stavano facendo. Suo fratello sopra di lei, uno sconosciuto che li osservava, lei che lasciava che tutto questo accadesse. Ma sentiva i pettorali di Andrea sulla schiena, le sue labbra che le baciavano il collo, e il suo pene, sotto i bermuda, che si adagiava prepotente tra i glutei. Ogni tentativo di schiodarsi da quella presa ferrea, portava il fratello ad accomodarsi meglio, con piccole e incisive contrazioni del suo fondoschiena muscoloso, che spingevano la sua erezione nel solco della fessura proibita di Samanta.
Si sentiva violata, ma era tutto così eccitante. Se avesse perso quel senso di colpa che la perseguitava da giorni, avrebbe ceduto per sempre; lo sapeva.
‘Dai piccola, fagli prendere quelle tette morbide’ HardRob diede accesso alla sua webcam, e un quarantenne ancora prestante si mostrò a loro dal collo in giù. Era in boxer, e un’erezione potente faceva capire, anche se quel pene duro non era nulla di eccezionale, che la situazione stava sfuggendo di mano.
Andrea infilò una mano tra il materasso ed il petto della sorella; prese tutta la coppa in mano, plasmando la carne giovane e tenera nella sue dita. ‘Dai Samy’ le sussurrò dolcemente nell’orecchio.
Lei torse di poco il collo sottile, e schiuse le labbra. Il fratello le si gettò incontro tremante di desiderio, come se non avesse mai voluto altro, e lei gli sciolse la lingua in bocca.
Era andata.
Non poteva più fermarsi, e sollevò quanto poteva la schiena, per permettere al fratello di sfilarle la maglietta. Andrea eseguì, in pochi secondi si era tolto jeans, maglietta e boxer, e tornato a dominare Samanta, le massaggiava il seno mentre le loro lingue si spremevano, e si esploravano, e si succhiavano.
Iniziò a muovere il pene, libero e rubicondo, lungo la fenditura delle chiappe. L’asta, come un vomero di carne, affondava quel solco, spaccava in due quei muscoli morbidi, e spingeva inesorabilmente il tessuto degli slip a contatto con l’ano, dilatandolo.
Quando le prese anche l’altro seno, HardRob espresse il suo gradimento abbassandosi l’ultimo indumento che gli dava un’ombra di civiltà, e lasciò fiondarsi verso l’alto un piccolo cazzo rigidissimo.
‘Cazzo sì’ guardate come mi fate godere piccoli porcelli
Sì limonate duro fatemi vedere cm godete
Mmmmmhh voglio venire lì e scoparla ankio’
Si era preso in mano l’uccello e se lo segava in modo forsennato, mentre l’altra mano mostrava tutto l’entusiasmo scrivendo porcate sgrammaticate.
‘Bella lei’mmmm ke labbra morbide
Palpale quelle belle tettine mmmm
Fagli un bel pompino con quelle labbra’
Dopo il tanto trillare della chat, Samanta osservò con un pizzico di orgoglio l’eccitazione del loro spettatore, e prendendo spunto dalle sue richieste, si divincolò, si mise in ginocchio sul materasso e fece alzare Andrea.
Questi aveva le spalle già lucide di sudore, e il respiro affannato gli evidenziava gli addominali, che si alzavano ed abbassavano mentre il sangue gli fluiva tutto nei suoi 18, duri, gonfi centimetri.
Samanta lo fissò decisa e compiaciuta, senza più freni, lo accarezzò sul dorso e apri la bocca mangiandosi quella banana dalla punta enorme.
Andrea non poteva reggere a lungo, e soprattutto non poteva reggere a lungo lo sguardo felino ed affamato degli occhi scuri di sua sorella.
HardRob smise di consumarsi il pene, ma ormai preso dall’euforia si sedette in punta di sedia e iniziò a solleticarsi il bordo dell’ano, inserendovi un dito.
‘Siete dei fottuti porci incestuosi, voglio conoscervi e farmi scopare da voi’, scrisse quando Andrea, al limite dell’orgasmo, staccò le belle labbra della sorella e la fece girare, posizionandola a novanta gradi di fianco alla webcam.
Osservò per qualche secondo quello spettacolo. La sua sorellina, con quel corpo florido e sodo, la bocca sporca del suo cazzo, la sua figa bagnata per lui.
Le accarezzò la schiena, le accarezzò le spalle, e si piegò su di lei tornando a prendere i suoi seni. Mentre le afferrava i capezzoli, le puntò la cappella in quella pozza di umori che era la sua vagina.
‘Sì Andre’ Sì Andre’Sì Andreeeeah!’
Il giovane penetrava a fondo nel corpo della ragazza. La vagina era stretta, ma lui la apriva senza impedimenti, come un piccone nella terra fresca.
‘Sì mia piccola Samy, sei perfetta, sei fatta proprio a mia immagine, giusta per fare l’amore con me. Non ho mai visto una ragazza così calda e accogliente”
HardRob dall’altra parte era in piedi, con le ginocchia piegate, una mano sul pene e l’altra ad aprirsi l’ano, frenetico.
‘Andreee’ Andreeee’ Mi stai facendo godereeee, riempimi, riempimiiiii’
Il fratello le afferrò i capelli e li tirò, facendole inarcare la schiena in un mugolìo di godimento, mostrando alla webcam le sue morbide tette che danzavano ritmiche.
Andrea gliele prese, e la portò a sé mentre le sfondava il ventre con colpi sempre più violenti.
‘Sì. Sì. SI’. SI’. SIII’, SIIIIIIIH!’ rantolò il ragazzo, colpendo il culo della sorella con quattro botte di bacino forti. Lente. Decise.
Samy non respirava più già da qualche secondo, preda di un orgasmo ubriacante, e mentre gemeva a bocca aperta sentiva fiotti veloci e copiosi di seme che le si infiltravano in profondità, mentre la sua patatina si contraeva ritmicamente intorno al pene eruttante di Andrea.
Il fratello la teneva ora stretta in un abbraccio erotico ed affettuoso.
Di là, HardRob saltò in avanti, penetrandosi con ferocia lo sfintere. La mano impazziva sulla piccola asta, e con un grido liberatorio sborrò abbondante sulla sua webcam.
L’immagine si oscurò nello sperma.

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