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Racconti Erotici Etero

San Valentino focoso

By 15 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto cominciò il San Valentino scorso, mi recai in un negozio per comprare un completino intimo per la serata; doveva essere davvero speciale in quanto mi serviva per stupire l’uomo che amavo da un anno e che mi ero decisa a conquistare dopo essermi fatta coraggio’

Mi chiamo Alessia, ho 28 anni e sono rimasta single per qualche tempo, nonostante sia una bella ragazza, bionda, alta, magra ma con le forme nei punti in cui servono, non riuscivo proprio a trovare un uomo adatto a me.

Un giorno conobbi Marco, il guaio era che lui era fidanzato e quindi essendo timida, non riuscivo ad avvicinarlo.. Molte ragazze lo corteggiavano spudoratamente nonostante fosse impegnato anche perché era davvero bello, simpatico, gentile’ Insomma perfetto! Ricordo che ogni volta che incrociavo il suo sguardo mi sentivo morire, aveva occhi blu profondi e un modo di sorridere che mi lasciava senza fiato.
Avrei voluto saltargli addosso, ma la mia timidezza e la sua situazione sentimentale me lo impedivano.

Passò un anno, ormai eravamo colleghi di lavoro affiatatissimi, ma la nostra relazione finiva li. Lui parlava sporadicamente della sua donna, ma quanto bastava per farmi capire che doveva essere una rivale imbattibile per me, almeno cosi credevo. Un giorno il capo ci chiamò nel suo ufficio e ci disse che aveva bisogno di noi per un importante affare, ma che per concluderlo dovevamo andare a Barcellona. Io risposi di si tanto ero single e a San Valentino non avrei festeggiato di sicuro. Il giorno seguente io e Marco partimmo; credevo che lui fosse poco contento di partire proprio due giorni prima della festa, perché magari aveva programmato qualcosa per festeggiare con la sua ragazza.

Arrivati a destinazione ci recammo subito in Hotel, per depositare le valigie, poi dato che era ancora presto Marco mi chiese se volevo accompagnarlo a fare un giro per la città, tanto l’appuntamento era fra due giorni e il tempo di ripassare i dettagli dell’affare l’avremmo avuto. Uscimmo e andammo a mangiare una favolosa paella in un localino niente male. Chiacchierammo per tutto il tempo e mi sembrò che alla fine non fosse cosi scontento di essere a Barcellona! Grazie a quella cena entrammo molto in sintonia,infatti parlammo molto di noi, della nostra vita e non solo di lavoro. Ero davvero contentissima. Si fece tardi e ritornammo in hotel. Avevamo una camera doppia quindi letti separati. Ci addormentammo subito in quanto eravamo stanchissimi.

L’indomani, ci svegliammo presto e facemmo colazione, poi tornammo in camera per preparaci all’incontro del giorno dopo. Passò cosi un altro giorno. Il giorno dell’incontro,mi svegliai molto presto, Marco ancora dormiva, mi vestii e andai a fare un giretto in centro. Passando davanti alle vetrine mi colpì quella di un negozio di intimo. Non riuscendo a resistere alla tentazione per l’intimo, dovetti entrare!
Girando per gli scaffali trovai un delizioso completino, era costituito di un bustino rigido in pizzo nero con dei fili rossi che lo percorrevano su tutta la superficie e terminavano con dei fiocchetti alla sua base, e da un perizoma minuscolo con la stessa fantasia. Era costoso, ma bellissimo! Decisi di comprarlo e di sfruttarlo la sera stessa con Marco. Mi dissi che dovevo assolutamente approfittare di questi giorni per darmi una svegliata e provare a conquistarlo. Per completare la sorpresa per lui comprai anche un paio di calze autoreggenti nere e in un altro negozio delle decoltè col tacco a spillo.

Tornai in hotel, posai tutto in valigia e svegliai Marco, si vestì e andammo nell’azienda dove ci aspettava il proprietario per concludere l’affare. Fortunatamente tutto andò bene, e poiché finimmo abbastanza in fretta, decidemmo di andare a festeggiare a pranzo in un ristorante in zona.

Verso le tre, dopo aver fatto un giretto dissi a Marco che io tornavo in hotel perché volevo riposare un po’; lui restò in giro a guardare la città. La mia ovviamente fu solo una scusa.
Arrivata in Hotel, mi concessi una lunga doccia rilassante, poi mi misi le autoreggenti, il completino nuovo e le scarpe; mi stava d’incanto, seguiva alla perfezione le mie curve facendole risaltare al meglio. Mi truccai più pesantemente del solito, quasi in modo volgare, provocante, e poi misi il profumo piu buono che avevo.

Quando Marco rientrò in camera io mi feci trovare sdraiata sul letto, con la musica di sottofondo, le gambe accavallate nel modo più sensuale possibile e con il solo completino e le scarpe indosso.
Marco mi guardò un istante, mi sembrò quasi di percepire un movimento dentro i suoi pantaloni, poi lo fissai un pochino, mi alzai e iniziai a ballare per lui; mi vergognavo come una matta, ma sapevo che avrei dovuto farlo per non pentirmene in futuro. Lui ad un certo punto disse: Ma Ale, co co cosa fai? Balbettava’ Ah ah.. Segno che lo stavo eccitando! E aggiunse: Non posso passare la notte con te, sono fidanzato.. però lo vorrei tanto credimi! Io andai verso di lui, gli tappai la bocca e gli dissi che aspettavo lui, e anche da un infinità di tempo. Lo iniziai a trascinare verso il letto tirandolo per la cravatta e sculettandogli davanti. Lui mi disse che aveva la ragazza, che non poteva, anche se avrebbe voluto da moltissimo tempo…

Lo tirai più forte con la cravatta e gli dissi che non l’avrebbe mai saputo nessuno, eravamo in un’altra città, soli’
Lo spinsi sul letto e mi misi in ginocchio sopra le sue gambe, lo afferrai per la testa e gli tappai la bocca con un lungo bacio, il più appassionato che potevo regalargli. Ero terribilmente eccitata, era anche dovuta alla mia astinenza da uomo DURATA QUASI UN ANNO!

Lo spintonai di nuovo e cadde con tutta la schiena sul letto. Sempre a cavalcioni su di lui, mi slacciai il bustino lentamente, me lo tolsi con gesti molto lenti; rimasi senza bustino, con il mio seno nudo di fronte a lui. Fece quasi per afferrarlo con le sue mani, ma lo bacchettai perché non poteva ancora avermi.

Dovevo eccitarlo ancora di più, volevo una notte di fuoco.. Gli dissi di stare fermo, e poiché ormai gli era molto difficile lo legai alle spalle del letto con due mie cinture per i pantaloni. Lo costrinsi a guardarmi senza potermi toccare. Il suo membro era durissimo’ Mi tolsi in modo simile a quello di una spogliarellista anche il perizoma, ballando a tempo di musica, sculettando, strusciandomi su di lui ogni tanto; poi rimanendo in autoreggenti gli dissi: la tua ragazza è bella come me? Ti fa eccitare quanto me? Ti fa queste sorpresine?Io non credo… Lui mi rispose: no Ale, non me le fa, mi stai eccitando terribilmente.. Gli dissi che l’avrei liberato solo se mi avesse detto che mi desiderava, che voleva possedermi, lui me lo disse e io che non aspettavo altro lo liberai immediatamente.
Lui si alzò in fretta, mi bloccò per le braccia, mi baciò appassionatamente, poi mi buttò sul letto; prese i miei piedi e li leccò anche se avevo le calze’ Disse che adorava i miei piedi, che era un feticista appassionato.. Io lo lasciai fare perché mi eccitava tremendamente vederlo ai miei piedi. Sembrava quasi uno schiavo’ Poi mi incominciò a baciare le gambe, salì verso la mia gattina bollente, già bagnatissima e vogliosissima del suo cazzo e della sua lingua. Mi diede un altro bacio e poi dalla bocca passò al mio clitoride. Iniziò a leccarmelo tutto, roteava la lingua con maestria su di esso, lo succhiava, mordicchiava, poi a tratti insinuava la sua lingua dentro la mia figa, mi dava troppo piacere. Non tardò ad arrivare il mio primo orgasmo. Fu indescrivibile, l’astinenza aveva amplificato ogni sensazione per 1000.

Capì che era da un po’ che non avevo rapporti e mi fece girare di spalle, si mise dietro di me, puntò il suo cazzo duro sulla mia figa e mi iniziò a penetrare. Dapprima con colpi lenti e leggeri, poi sempre piu forti e profondi. Sentivo battere i suoi testicoli sul mio sedere. Stavo Impazzendo e l’eccitazione era per entrambi altissima. Dopo qualche minuto, mi fece girare, mi si sdraiò sopra, mi alzò una gamba e l’altra la lasciò di fianco alle sue gambe, poi cominciò a penetrami in questa posizione, poi quando mi disse che stava per venire, lo feci uscire e iniziai a leccargli il suo cazzo. Dalla base verso la cappella, con movimenti di lingua lenti e veloci, poi lo misi in bocca, e iniziai a succhiare, leccare, accompagnando a tratti il tutto con la mia mano. Stava impazzendo per il piacere, fremeva, ansimava con me, poi mi prese per i capelli e iniziò a darmi lui il ritmo con le sue mani, io lo seguivo, lo facevo arrivare fino in gola pur di farlo contento.

Ad un tratto mi sentii inondare la gola, faticai a ingoiare tutto lo sperma, quello che mi scappò fuori lo raccolsi con le dita o lo leccai. Il suo membro era ancora molto duro, fu una sorpresa vederlo ancora cosi vigoroso, cosi continuammo ancora a possederci l’un l’altro.

Mi fece mettere a pecorina, mi infilò un dito nel buchetto, poi accompagnò il suo movimento con la sua lingua. Stavo troppo bene, ero caldissima e ancora molto vogliosa. Volevo averlo anche dietro, gli dissi che volevo che mi scopasse anche il culo. Lui a queste parole mi disse: Sei proprio una troia! adesso ti faccio vedere cosa ti sei persa in tutto questo tempo! io gli dissi che non aspettavo altro, cosi mi puntò il suo cazzo sul buchetto,fece un po’ di pressione, poi entrò del tutto. Iniziò a scoparmi con piano, poi con foga, sempre piu veloce, fino a farmi venire per la terza volta.

Mi sentivo sfinita, volevo soltanto accasciarmi sul letto fra le sue braccia, ma dovevo ringraziarlo per ciò che mi stava regalando, quindi mi feci scopare ancora, poi quando mi disse che stava per venire ancora, io gli risposi di farlo nel culo; volevo sentirmi completamente sua. Lui dopo poche spinte mi seguì e venne in un secondo orgasmo. Stremati ci distendemmo sul letto e rimanemmo in silenzio.

Ci addormentammo. La mattina successiva ci ritrovammo ancora abbracciati, ci baciammo, e lui mi promise che avrebbe fatto di tutto per avermi ancora, e quindi avrebbe lasciato la sua ragazza per stare con me perché non aveva mai avuto tale intesa con nessun altra donna. Io fui felicissima, gli dissi che lo volevo da così tanto che ancora non ci credevo. Di pomeriggio prendemmo l’aereo e tornammo in Italia, il capo si congratulò per il lavoro e da quel giorno in poi io e Marco abbiamo fatto coppia.
Dopo un anno sono ancora qui a raccontare la nostra storia che va a gonfie vele!!

Spero vi sia piaciuto il racconto. Per commenti scrivere a monella89@tiscali.it
Baci!

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