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Racconti Erotici Etero

Sara e il dolce fuoco

By 21 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, &egrave la prima volta che scrivo, spero di essere all’altezza!

L’avevo conosciuta tramite un’amica, via mail, via via più intimi, poi il lancio: i miei staranno via una settimana, sarò a casa da sola, perché non scendi?
Due minuti per pensare attimi inutili, l’università può continuare anche senza di me! E allora via con il treno, l’uno all’oscuro dei tratti dell’altro, solo un indirizzo, un appuntamento, mezza Italia che passa dal finestrino negli occhi di un ventenne’ Non sapevo che sarebbe stata la mia ragazza per diversi mesi prima di chinare la testa al volere dei genitori, volevo solo conoscere quella ragazza le cui parole mi sconvolgevano!
Impossibile, arrivo all’indirizzo, una casa mai vista, un cancello con tanto di telecamera, suono’ lei mi stava aspettando, esce, bella, non il mio tipo ma bella. Mora vera, un seno prepotente e proporzionato, un bel sorriso con due labbra che preannunciano follie, un po’ pienotta nel giusta e che stile’
Esce, mi guarda, un biondo di uno e ottantacinque, magro come deve essere un corridore, ne brutto ne bello ma intrigante, alza il capo, un saluto, poi le labbra si sfiorano, un bacio immortala l’incontro.
Insieme e baciandosi nella sera scendono gli scalini che portano in una casa stupenda’ stucchi ai muri, tappeti spessi in terra’ sono confuso, non &egrave il mio mondo.
Sara &egrave dolce, mi fa salire, le chiedo una doccia, con un sorriso mi indica il bagno’ tutto &egrave ancora così etereo. Mi infilo in una doccia da astronave, schiaccio un po’ di tasti e tra un ustione e una congelata, con lei che ride da fuori alle mie esclamazioni e mi eccita ad immaginarla a così poco dal mio corpo nudo, riesco a lavarmi.
Esco, mi vesto ceniamo’ e la serata rallenta’
– Cosa vuoi da me?-
– Un sogno, emozioni, voglio amore, sesso, passione, voglio tutto-
I miei occhi si fanno attenti alle sue labbra ancora di più, la voglio, mi vuole. Ci alziamo, andiamo sul divano, normalmente. Prendo della legna ed accendo lo splendido camino, facendo attenzione a non sporcare il prezioso e spesso tappeto ai miei piedi. Sento un bacio sulla nuca, le sue labbra percorrono la mia spina dorsale facendomi rabbrividire. Mi dice di non girarmi, obbedisco, le sue mani disegnano il mio viso, sono accovacciato, gli addominali allenati da chilometri e chilometri di corsa tesi per l’eccitazione e la posizione. Le sue mani scendono, disegnano il mio corpo da sopra la maglia, fino alla vita. La sento impaziente, le mani fremono e mi levano la maglia alla svelta, correndo a toccare la mia pelle. Da accovacciato le sfilo i calzini e le accarezzo i piedi ben curati, la pelle e morbida e dolce, risalgo fin che posso sul polpaccio sopra i pantaloni’
Mi alzo e mi giro, la guardo nei suoi occhi blu e accarezzandole le gote le porto il ciuffo di capelli ribelle dietro l’orecchio. Le labbra si incontrano, le lingue disegano orbite mai viste, fino a che mi stacco dalle sue labbra e baciandola scendo sul collo fino alle fossette alla base della gola. Da li risalgo tra i suoi sospiri di lato, fino a mordicchiarle il lobo dell’orecchio.
Le levo la maglia, e baciandole il collo e l’incavo tra i seni mi inginocchio davanti a lei, fino a che dolcemente anche i pantaloni non cedono e lasciano il suo corpo protetto solo da una culotte e un reggiseno blu fantastici. E’ bellissima, il fuoco disegna su di lei ombre che la rendono magica, con gli occhi chiusi geme al tocco delle mie dita che solo con i polpastrelli la toccano ovunque, come a disegnarle il corpo esaltandole i puni più sensibili. Mi metto dietro di lei baciandole a mia volta la nuca, le dita slacciano il reggiseno che cade a terra, inutile. I capezzoli già eretti aspettano il tocco della mie dita che però si fa attendere, disegnando cerchi sui suoi seni mentre il suo bacino ondeggia premendo sulla mia eccitazione. Le stringo un seno con una mano, mentre l’altra scende disegnando la curva della vita, fino a trovare la strada naturale verso il suo piacere. La mano scosta le culotte, e infilandosi li sotto sente la peluria ben curata di una fighetta splendida e dolce, già fradicia. Non ho fretta, abbiamo tutta la notte, i suoi occhi sono chiusi, il suo respiro accelera, piano piano mi faccio strada e tocco l’esterno della sua fighette con la punta delle dita, la sento gemere e inarcarsi, poi mentre due dita la tengono aperta il medio tocca il lago che &egrave diventata,e quando arriva al clitoride un suo gemito più forte mi da conferma del piacere che le stò dando. Mi fermo, levo la mano, lei sorride ed dice uno ‘stronzo’ contrariata. Le do un bacio, mi chino dietro di lei baciandole la schiena e levandole le culotte, il culo &egrave stupendo, ma non mi fermo, mi infilo sotto di lei e la faccio inginocchiare con la mia testa sotto la sua figa, e comincio con la lingua la stessa tortura di prima. Incitato dai suoi movimenti lecco ogni parte di lei soffermandomi sul clitoride, alternando veloci leccate a lunghe e profondi passate che la fanno sospirare profondamente.
Ora prende lei l’iniziativa, sempre muovendosi sulla mia faccia si china sul mio corpo slacciandomi i pantaloni e levandomeli. La foga e troppa, mi leva tutto e prende il mio cazzo in mano, lo guarda e comincia uno dei migliori pompini che mi abbiano mai fatto.Indescrivibile. La sua lingua e le sue labbra provocano dolore da tanto piacere che danno, mentre la mia bocca affonda nel suo succoso frutto aperto sul mio viso. In questo 69 magnifico i nostri gemiti soffocati dai rispettivi sessi sono fantastici, la sua lingua mi fa impazzire, il suo succo pure, e quando spingendomi ancora di più il suo sesso sul viso si inarca, allagandomi con il suo orgasmo, il mio &egrave incontrollabile, e riempie la sua bocca del mio succo. Entrambe non sazzi, continuiamo a leccare fino a che gli ultimi singulti de piacere non finiscono, , poi lei si stacca e mi si avvicina al viso. Un bacio ed un sorriso suggela la passione, ed il suo capo mi ricade sul petto.
La guardo alla luce del fuoco, bella, incandescende, dolce, succosa. LA guardo intensamente, mi chiede perché e non posso che dirgli come la vedo. Mi sorride e si avvicina alle mie labbra. E’ un bacio diverso, dolce, da amante.Baciandola la giro sul tappeto e sono sopra di lei. La guardo, non c’&egrave bisogno di parole. La bacio avvicinando il mio corpo ai suoi capezzoli eretti tanto da sentire solo loro contro la mia belle, le sue gambe raccolte e divaricate circondano le mie, il mio sesso tocca la sua peluria ed un gemito le fa riaprire gli occhi. Mi guarda, e guardandomi inarca il bacino, accogliendomi.
Il mio pene entra dolcemente in lei, piano, accolto poco a poco, spinte dolci accompagnate da baci che fanno accarezzare dalle sue labbra il mio glande, lo massaggiano, guardandoci negli occhi le spinte si fanno più profonde e simultanee, trovando il fondo di lei, dove le pareti avvolgono tutto te stesso e ti senti accarezzato in ogni terminazione nervosa. I miei sensi sono in estasi. Movimenti innati danno e prendono piacere, la sua schiena inarcata &egrave il riflesso alle mie spinte che si fanno più potenti, fino in fondo, in un ritmo atavico che &egrave amplificato dal disegno della luce delle fiamme sul suo viso reso opera d’arte dal piacere. Mi prende i glutei a piene mani, le sfugge un grido, illetterato, la sento stringersi intorno a me ed esplodere, ed esplodo con lei, all’unisono, troppo &egrave il godimento nel sentirla da dentro accarezzarmi violentemente il sesso, troppo eccitante &egrave il suo viso sconvolto dall’orgasmo. Con un’ultima spinta sfondo i suoi muscoli in contrazione strappandole un altro grido e vengo a mia volta.
Aspettando la fine del piacere rimango in lei, tra i suoi baci. Poi esco, mi sdraio e lei si gira sul ventre, appoggiando il suo viso ancora ansimante al mio torace, mentre le mie mani le accarezzano la testa’

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