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Racconti Erotici Etero

Sbalzi di umor….I!!

By 24 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Giotto si presentava stanco ma presente sul ciglio del mio letto. Una doccia, la porta si chiude dietro le mie spalle. La finestra filtra pochi raggi, saranno le 9 di mattina. Lui è appena arrivato, mi ha raggiunto in questa città fredda. Per il suo arrivo avevo unito i letti e reso la stanza più invitante e comoda della solita camera da donna disordinata quale sono. Lui era già sistemato sul letto, steso e in attesa di un altro corpo, del mio corpo. Mi misi vicina a lui con fare timido ed ingenuo, come se non sapessi cosa sarebbe accaduto.  Baci e abbracci riscaldarono i corpi, ormai troppo vicini per non udirsi. Sentivo l’odore di uomo, si stava bagnando, e questo mi eccitava. Prese a leccarmi il collo, fino ad arrivare ai capezzoli. Lo sa che è una zona erogena ed io glielo regalai spingendo il petto in fuori per sfiorargli il viso con i capezzoli duri. Prese a leccare tutto il seno, a stringerlo delicatamente per poi attaccarsi come un neonato, mentre io tenevo la sua testa come se lo stessi allattando. Era un gesto di sottomissione strano per me, amavo farlo dipendere dal mio capezzolo turgido, e fu per questo che glielo sfilavo dalla bocca, giocherellando. Le mie mani si posarono sulla sua patta, accarezzando il suo membro in erezione. Duro e prepotente, stava scoppiando nei pantaloni ed io volevo farlo mio. Eccitata e bagnata inizia a strofinarmi al suo corpo,stringendo il suo pene che intanto avevo tolto dai pantaloni. L’odore inebriava le narici, come una calamita avvicinai la mia lingua alla cappella, facendola sparire in un secondo. Inizia ad accarezzargli il ventre e l’interno cosce, le palle e i capezzoli, mentre la mia bocca ingoiava e assaporava quella meravigliosa asta. Lo leccavo con passione, con ingordigia, finchè non fu completamente eretto. Risalì tutto il corpo per buttarmi tra le sue braccia, togliendo la maglia e strofinando al suo petto il mio; mi posizionai di fianco a lui, alzai la gamba e lascia che la sua mano raggiungesse il mio lago. Le mutandine, un piccolo perizoma verde scuro, era ormai diventate ancora piu scure da quanti liquidi avevo liberato e lui se ne accorse. Ogni qualvolta metteva le dita dentro la mia fessura, respirava piu forte, come se la scoprisse per la prima volta. Iniziò a punzecchiare il clitoride, accarezzandolo fino a farmi godere come  una cagna in calore, per poi penetrarmi  con due dita come solo lui sa fare. Per facilitargli l’ingresso, alzai la gamba piu che potevo, e allargando la figa con la mia mano da sopra come per dirgli “Vieni,c’è tanto spazio qui dentro” per poi  inserire qualche mio dito dentro e portarlo alla sua bocca per leccargli (questo gesto mi ha fatto bagnare il triplo). Mi sentivo più porca questa volta, soprattutto quando dopo il bacio “mucho caliente” scese col viso giù giù fino ad avere lo spettacolo di me aperta davanti agli occhi. Allargai le gambe quasi a spaccata, lui tastò ancora una volta il territorio e poi appoggiò le sue mani sui miei seni e iniziò a leccare. Quale paradiso migliore di quello che stavo vivendo. Succhiò il clitoride facendomi avere capogiri, assaporò le labbra e si aiutava con un dito per bere più umori possibili. Venni copiosamente, ma la voglia non era finita. Ci baciammo ancora per poi giocherellare primo dell’amplesso: ci sistemammo ancora di fianco, gamba mia alzata e cappella contro la mia figa. “Non vuoi entrare? Sono calda”, “Hai la febbre anche qui? Liberami!”. Fu cosi che tolsi i suoi boxer e liberai il suo pene. Lo presi e lo appoggiai alla mia vagina, masturbandomi il clitoride, bagnando la cappella con le grandi labbra. Gli facevo assaggiare i miei umori per poi toglierlo e segarlo per bene. Stavamo impazzendo entrambi quando decisi di cavalcarlo e mi ritrovai sopra di lui più eccitata che mai. Mi strofinai su di lui come un serpente, ancheggiando e saltellando sul suo pene. Inarcai il bacino all’indietro per fargli vedere come entrasse e uscisse bene, continuando a strofinare violentemente. “Piano, Piano” disse, forse stava per venire,  ma quella con l’orgasmo vicino ero io. Quella magnifica sensazione di brividi misti a calore che tutti gli essere umani conoscono e provano, la sentì amplicaficata , cadendo su di lui stanca ma non ancora insoddisfatta. Continuai a strofinare finchè non venne lui sulla mia pancia, sul mio seno. Prese un fazzoletto e mi pulì il ventre ed il petto, nonostante si divertesse a spalmarmi col tovagliolo il suo seme su di me..

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