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Racconti Erotici Etero

Scappatella pericolosa

By 6 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Serata di bisboccia con amici. L’occasione, in questa calda estate siciliana, l’ha ulteriormente data l’arrivo di un mio ex coinquilino e di un suo amico scandinavi che hanno deciso di fare un tour dell’Isola e trascorreranno un paio di giorni da miei ospiti.
Alla serata prende parte, oltre ai miei amici stranieri, il mio gruppo locale: questo melting pot multietnico, stranamente di soli maschietti, si &egrave trascinato a suon di brindisi dall’aperitivo nel centro storico della città ad una notte danzante, passando per una cena caratteristica.
Saranno le tre e mezza e si torna finalmente a casa: ognuno nella sua stanza stremato per stanchezza ed ubriachezza…&egrave stata una bella serata!
Prendo subito sonno pieno e dopo una mezz’oretta…drin driiin…apro un occhio e guardo lo schermo del cellulare…&egrave lei, rispondo assonnato (ma sento già un fremito) e mi dice: ” sono appena tornata a casa, te la senti?”.
E’ parecchio che non ci vediamo e l’arritto c’&egrave tutto, ma chi si alza, si mette in auto e si fa 10 km per andare da lei? Vero che con lei, anche se a periodi alterni, queste incursioni notturne da sfogo sessuale del fine serata ci sono sempre state negli ultimi anni, ma un conto &egrave prima di rientrare a casa, un altro conto &egrave uscire dal letto.
Di contro la sua voce con le allusioni poco velate ed i 3-4 giorni di astinenza mi stanno facendo venire l’acquolina. “Ok, ma solo se ci vediamo a metà strada”, dico. E lei: “Dove?”. “Tra 20 minuti al bivio per la cementeria sulla statale”, rispondo.
Arrivo prima di lei eccitatissimo e parcheggio sotto l’unico lampione proprio al centro del bivio. Lei arriva e posteggia fianco a me con la sua auto. Scendo e salto da lei…in men che non si dica comincia voracemente a spogliarmi e leccarmi giù fino alla mia minchia che sapientemente ciuccia alternando morsicini alla cappella ed anche leccate lungo l’asta. Dopo qualche minuto non riesco a trattenermi e senza levarle il vestitino leggerissimo (a prova dei 30-35 gradi della giornata) le sposto la mutanda e infilo il dito medio nella sua figa che trovo piacevolmente ultrabaganata ed ancora più bollente del clima di queste giornate agostane.
Lei &egrave un tipo dal fisico asciutto, non un gran seno (una seconda probabilmente) e un sederino piccolo e rotondo. Peluria quasi inesistente e carnagione dorata ma molto chiara.
Le mie dita della mano destra ora sono due e le entro con forza tutte dentro sfregandole sulle pareti. La mano sinistra le ha abbassato con “delicata violenza la parte superiore del vestitino e fatto uscire un seno per stringerlo con forza e poi mordere il capezzolo. Lei ansima si sposta e mentre mi lecca le palle si infila un dito nella figa per inumidirlo e lentamente me lo inizia mettere in culo. Brava la bastarda, non c’&egrave che dire…ma ora voglio sfondarla.
La alzo di peso, le sfilo il vestito e la metto sotto di me sul sedile posteriore e la impalo…lei ansima sempre di più mentre io mi muovo con forza e sempre più velocemente e la sento sempre più troia lusingarmi nel tentativo di farmi impazzire di goduria e gridare di piacere…”mettimelo tutto dentro, così, me l’ero dimenticato, ahhhh”.
Fotterla &egrave veramente una goduria anche perch&egrave oltre ai piacere della “carne fresca” ventitreenne, questa maiala ha una peculiarità: non sono sicuro se madrenatura l’abbia fornita di uno splendido fighino stretto stretto o se sia la conformazione ossea del suo bacino, ma scopare la sua patata equivale a prendere per la prima volta la patatina di una vergine o il culo di una nobile.
A questo punto ci giriamo lei si mette a smorzacandela d io le afferro prima i seni e poi sposto le mani sui fianchi stringendola forte.
Dopo averla fatta stancare fisicamente la agguanto per il collo e la giro facendola mettere a pecora. Quel culettino così invitante vorrei troppo penetrarloe, come sempre, ci provo ma lei si allontana dicendomi “lo sai che non si tocca” ed allora le allargo le natiche ed entro prepotentemente nella sua figa. La sbatto con non poche difficoltà di spazio in questa maledetta macchina ma la sua fighetta mi sembra un paradiso ancora in preda ai residui dell’alcol della serata.
A questo punto la inginocchio ai miei piedi e le avvicino la testa al mio uccello. Lei non aspetta altro e comincia a sbocchinarmi e segarmi, ma io non riesco a venire. Allora le dico di baciarmi le palle ed inizio io stesso nel mentre a segarmi velocemente e violentemente fin quando sento pervadermi dai brividi e, infilandole tutta la minchia in bocca, le vengo in gola. Lei ingoia soddisfatta, mi dice un “mi piace, era da troppo tempo che non ne bevevo” e inizia a ripulirmi con la lingua la cappella mentre continua a segarmi.
Il mio cazzo &egrave ancora dritto e mi dice (come sempre): ” te la senti un’altra?”
La afferro per le chiappe allargandogliele e me la posiziono sopra quando sento squillare il mio telefono. Allarmato guardo lo schermo e vedo che sono quasi le 5 del mattino ed a chiamarmi &egrave la mia ragazza. Il panico mi assale. La lancio letteralmente verso il seggiolino anteriore e intimandole il massimo silenzio rispondo fingendo di essere assonnato. La mi ragazza mi dice di aver fatto un bruttissimo sogno in cui io la tradivo. Rilancio e rispondo se &egrave normale che mi telefoni a quell’ora e parte una lite furibonda che mi dà la possibilità di staccarle il telefono in faccia. Mentre mi vesto esco dalla macchina accorgendomi che eravamo veramente alla merc&egrave di tutti non essendoci curati di spostarci dal ciglio della strada e per giunta sotto il palo della luce. La saluto frettolosamente e scappo sulla mia macchina sperando che tutto non prenda una piega peggiore…

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