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Racconti Erotici Etero

SCHIAVA DELLA MIA PASSIONE..

By 17 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Buongiorno amore, buongiorno schiava, è ora di vivere una nuova giornata insieme. Sono le 5 del mattino e la luce inizia ad entrare appena tenue nella nostra stanza con tende in organza affacciata sull’oceano. Noi, sdraiati sul letto di ferro battuto col materasso austero. Io, che apro gli occhi prima di te a salutare il mondo, ma subito vengo pervaso da un insano desiderio di te. Sarà stato il tuo profumo, tu, lì sdraiata al mio fianco inerme e sfinita, dopo tutte le ore che avevamo fatto l’amore quella notte.. con addosso solamente un leggero vestitino nero con le spalline di pizzo.. e null’altro.. nemmeno sotto. Eri talmente sfinita dopo l’ultimo orgasmo che non ti eri nemmeno rivestita, e probabilmente tra le tue gambe l’umore non era ancora asciutto. Dormivi ancora amore mio, sognavi ancora dolcemente schiava dei miei desideri. Non potevo resisterti, non più e non ancora.. ti volevo.. eri lì.. eri ancora mia. Eri sdraiata su un fianco dandomi le spalle. Mi avvicinavo a te.. con la bocca al tuo collo scoperto mentre la mia mano cercava già il tuo fianco..lo addentavo dolcemente quel collo, frutto di un’eccitazione ormai prossima ad esplodere fragorosa e tu, dopo un secondo di stordimento capivi e mi lasciavi fare, allungandolo alle mie labbra perché ne succhiassero tutta la linfa. I miei baci sul collo ti eccitavano e cancellavano i pochi freni inibitori dovuti al dormiveglia. Sei veramente vogliosa e come tale non ne hai mai abbastanza. Il tuo problema è che io sono molto peggio, sono la tua ossessione erotica, il padrone del tuo piacere e tu, zitta, obbedisci ai miei comandi con eccitazione crescente. La mia mano sul tuo fianco solleva il vestititino accarezzandoti e scivolandoti dietro sulle tue natiche ancora leggermente aperte dalle ore di passione precendenti. Le mie dita non facevano fatica a ritrovare il tuo taglio che non ha mai cessato di essere straziato da tanto lo ritrovo bagnato. Le dita aprono ora, si fanno strada in quelle labbra umide per far sentire violenta la loro presenza..e contemporaneamente le dita dell’altra mano facedvano lo stesso con la tua bocca.. cercando di aprirla e penetrarla per esserne succhiate con avida voglia e impazienza. Sospiravi ardentemente amore, mentre aprivi le braccia ad accogliermi sopra di te per farmi entrare dentro. Ti piace il gioco, ma soprattutto ti piace essere posseduta. Nel letto giravano ancora i foulard di seta neri con cui avevamo giocato per tutta la notte ma che forse ora servivano ancora. La sponda di ferro irregolare del nostro letto era troppo invitante in questo senso come fermaglio. Avevo tre pezzi di seta per te. Col primo ho deciso che non mi dovevi guardare e ti ho coperto gli occhi. Ora per te era solo notte e sensazioni che ti potevo far provare. Con gli altri due ho deciso invece che non potevi toccarmi.. e così ora le tue braccia erano larghe e le tue mani erano legate al letto, impossibilitate a muoversi. Ora potevi solo sentirmi ma soprattutto, ora il tuo godimento era solo di mia proprietà. Inerme provavi a divincolarti mentre io tiravo verso il basso il vestititino per far sì che le spalline di pizzo ti graffiassero le spalle. Ti piace il dolore quanto ti piace godere. Bendata e vogliosa tenevi aperta la bocca alla ricerca di qualcosa che amplificasse le tue sensazioni. Masticavi l’aria tanto quanto mordevi le labbra impaziente. Io sopra di te che ti guardavo tanto eccitato quanto tu non mi potevi vedere che ti regalavo la mia mano, ad afferrarti il mento con forza, quasi a farti quel male che non sentivi perché eri troppo vogliosa di succhiarmi le dita. Ora eri sottomessa davvero, insaziabile e inarrestabile. Io sopra di te volevo sfregiarti, abusare di questa tua condizione di possesso che però ti eccitava da morire.. ti guardavo e lasciavo cadere su di te un rivolo di saliva.. che ti arrivava sulla bocca come se fosse inatteso sperma, e tu che al contatto gemevi.. godevi, lo volevi. Sembrava quasi ti stessi sputando addosso. Ti piaceva essere trattata da schiava, eri schiava della mia passione.. e mentre ti leccavi le labbra per assaporare ogni goccia di piacere non ti accorgevi che la mia lingua aveva già preso possesso delle tue cosce per leccare tutto questo tuo piacere con forza e avidità. Le tue mani erano legate e riuscivi a malapena a muovere i fianchi tanto io ti tenevo ferma con forza per le gambe e questo ti eccitava ancora di più. Inarcavi il bacino quasi a liberarti della mia lingua impertinente ma più ti muovevi forte e più mi sentivi entrare dentro, con le mie dita lunghissime che tornavano ad esplorarti.. tre insieme stavolta.. per provocarti quel dolore di piacere ce tanto ti faceva impazzire. Avevi fame però, fame di piacere vero, e così col corpo mi spostavo senza smettere di aprirti con le mie dita, per avvicinare il cazzo alla tua bocca aperta alla ricerca di emozioni che la tua faccia cieca da sola non riusciva a provare. E appena ne odoravi la punta subito bramavi di ingurgitarlo tutto, ingorda di turgidità, e ti faceva morire sentire quanto diventava di marmo ogni volta che le tue labbra gli si stringevano contro. Lo ingoiavi tutto fin quasi a non respirare mentre sotto le mie dita lunghe iniziavano a farti davvero male per quanto entravano dentro. Quasi non riuscivi a respirare per quanto ero dentro di te ovunque ma questo ti faceva morire. Ti spostavo ora, slegandoti le braccia ma non gli occhi, e ti conducevo per mano in piedi davanti alla finestra aperta. Le tue mani le legavo insieme stavolta, e le attaccavo in alto. Eri ferma e potevi solo chinare il busto in avanti mettendo la faccia fuori dalla finestra in questo mattino ancora dormente per molti dove potevi respirare solo aria salata. Volevi urlare di piacere, ma non potevi vedere chi avrebbe visto i tuoi urli. Poteva non esserci nessuno sotto la nostra finestra, o potevano esserci tutti, a guardare il tuo godimento. La sensazione di poter essere guardata, di essere nuda davanti a chi non sai ti eccitava da morire. Potevi solo sentire’ profumi, rumori e il mio corpo voglioso ora dietro di te immobile. Il tuo seno ora penzolava libero fino a che le mie mani non hanno stretto i tuoi capezzoli per farti riprovare un po’ di dolore. La mia mano è grande e calda, ed era molto forte quando l’hai sentita schiaffeggiarti una natica..con la forza di chi ti sta dominando. Non potevi vedere, non potevi muoverti, potevi solo subire e godere. E ogni volta che ti colpivo il tuo piacere aumentava, così come la tua sensazione della mia forza. Eri chinata in avanti.. polsi legati e appesi in alto, e aprivi le gambe perché tutta questa passione violenta la volevi sentire più forte. Le tue labbra sotto le potevo vedere apertissime ma non erano quelle che volevo. Toccandoti sentivo le dita che si bagnavano in un batter d’occhio e che muovendo la mano sentivo che andavo a bagnare anche l’altro buco che vedevo lì spalancato davanti a me ma che era più stretto. Mi sputavo sulla mano per renderla più bagnata ancora e con questa mi strofinavo la punta del cazzo, che ora quasi gocciolava.. e che presto hai sentito puntarti il buchetto appena aperto per entrare. Ha fatto fatica a entrare e hai sentito molto dolore ma più ti sentivi violata così innaturalmente e più il tuo piacere saliva forte e unico.. volevi toccarti ma eri legata e non potevi. Potevi solo godere e aprirti sempre più per farmi entrare più che potevo, fino in fondo. Il tuo dolore saliva a tal punto da non farti smettere di urlare senza controllo. Dolore e piacere, godimento e meraviglia, eri solo in mio potere ora, e ti sbattevo sempre più forte tenendoti con fermezza i fianchi’per poi afferrarti i capelli. Mi stavi facendo impazzire e lo sentivi da quanto stavo muovendomi sempre più veloce, sempre più invadente fino all’estasi totale, quando dentro di te hai sentito esplodere tutto il calore del liquido della mia passione.. e non hai potuto evitare quell’urlo che ha svegliato tutto l’oceano di fronte a te che non potevi vedere.

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