Skip to main content
Racconti Erotici Etero

SCOPARE LUI E FOTTERE LA SUA RAGAZZA

By 6 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Fin dalla prima volta che l’aveva visto al bar, Linda aveva fantasticato di scoparsi David.

Biondo, calciatore, di poco più giovane di lei, il suo sguardo sorridente e strafottente la faceva bagnare ogni volta che lo incrociava. Aveva voglia di baciarlo in bocca e sul petto, di spompinarlo, di farsi scopare in tutti i modi.

Il problema era il come. A parte il fatto che lui neanche la vedeva, a parte il fatto che lo puntavano anche le bariste del locale, il problema vero era rappresentato dalla ragazza di lui, una biondina stronza e gelosissima che non lo mollava un attimo.

Ma Linda non riusciva a farsene una ragione. Per lei era diventata un’ossessione.

Tramite un sito di racconti porno conobbe un ragazzo più grande e provò a chiedere consiglio a lui. Il ragazzo si offrì di progettare per lei un piano infallibile per scoparsi David.

In cambio, a tempo debito, Linda gli avrebbe offerto il suo culo ancora vergine.

Linda accettò.

Il piano era semplice.

Si stava avvicinando la festa di fine anno della squadra in cui giocava David e Linda avrebbe partecipato insieme ad altri tifosi e tifose. La festa si teneva in una grande discoteca. Un’amica di Linda avrebbe intercettato la fidanzata di lui con una scusa e l’avrebbe trattenuta il più possibile. Avrebbe anche cercato di sfilarle di nascosto il cellulare in modo che lei non potesse chiamarlo e perdesse altro tempo a cercare il telefono.

Funzionò alla perfezione. In perfetto orario Linda entrò nel locale e riuscì facilmente a infilarsi nel privè in cui erano ospitati David e gli altri calciatori, insieme ad altri amici e amiche. Si era messa un abitino molto corto, collana di perle e calze maliziose. Riuscì a scambiare qualche parola con David che non sembrava molto preoccupato dal mancato arrivo della fidanzata. Appena possibile si stringeva più vicino a lui sul divano del privè, sfiorava la sua mano con la scusa di prendere il bicchiere, sfregava il ginocchio contro quello di lui. Il prosecco stava facendo effetto su entrambi e le dava certamente un aiuto. Lui le sembrava più bello che mai. A un certo punto decise di prendere l’iniziativa. Era la sua occasione e non aveva nessuna intenzione di perderla. Andò in bagno, tornò dopo qualche minuto. Al ritorno, con un gesto impercettibile, mise la dita nel taschino della camicia di lui. Lui dopo qualche minuto se ne accorse e ‘ protetto per fortuna dalla penombra del privè ‘ sfilò dal taschino quello che Linda le aveva messo dentro: il suo minuscolo perizoma nero, impregnato degli umori della sua fica. Lui sorrise e le si avvicinò sempre di più. Lei non perse tempo e gli guidò le dita verso la propria vagina, mentre con la mano si spinse decisa a tastare il pacco del ragazzo dentro i pantaloni, eccitandosi nel sentire quel cazzo tanto immaginato crescere sotto le sue mani’ (continua..) Linda prese per mano il ragazzo e lo tirò con forza.

Lui oppose una blanda resistenza ‘Aspetta, dove’non possiamo”

Linda aveva studiato bene il posto e sapeva che c’era un soppalco-ballatoio che veniva usato come una specie di magazzino. Fecero di corsa le scale a chiocciola.

Una volta di sopra, non gli lasciò neanche il tempo di parlare.

Lo fece appoggiare alla balaustra e con foga gli estrasse il sesso dai pantaloni.

‘Aspetta…possono vederci’.uuuh’..’

In ginocchio davanti a lui, Linda si godeva in bocca quel cazzo tanto sognato leccandolo e ingoiandolo senza pause e tanta era la goduria che la sua fica gocciolava lungo le cosce e fin sul pavimento.

‘Cazzo che pompino’dimmi almeno come ti chiami”

Luci estrasse per un attimo il cazzo dalla bocca mentre un filo di bava le colava sul mento.

‘Sono la tua porca”

Ma adesso aveva voglia di sentirselo dentro, quel cazzo rigoglioso. Si stese per terra, si scostò la gonna e tirò senza fatica David dentro di sé. Voleva farsi fottere così, come una cagna sul pavimento, mugolando e mordendo la spalla di lui per soffocare le grida e gli spasimi di godimento.

Lo cinse da dietro con le gambe per farlo scivolare fino in fondo, finché si sentì la vagina piena e pulsante di cazzo e di piacere.

‘Fottimi, sbattimi, avanti’così” gli soffiava nell’orecchio.

Per un attimo desiderò di farsi sborrare dentro, di farsi riempire dal suo sperma. Ma il piano prevedeva altro: l’umiliazione della stronza.

Così trovò la forza di rialzarsi e di riafferrare in pugno il cazzo ormai prossimo all’orgasmo, mentre il ragazzo ansimava di piacere e di stupore. Se lo leccò e se lo masturbò in bocca, e quando sentì il fiotto di sperma arrivare lo lasciò esplodere sulle labbra, sul collo e sui capelli.

Lui restò esausto e senza parole, poi si tirò su i pantaloni e gli slip.

‘Io’scusa’.devo’tornare giù”

Scesero le scale e si diressero verso il privè.

David accellerò il passo, come per lasciarla indietro. Era arrivata la sua fidanzata. La stronza era agitatissima, si sbracciava in grandi gesti con le amiche e gli si buttò subito al collo.

‘Scusami, tesoro, ma oggi è stata una giornata schifosa. Ho avuto una serie di contrattempi che non ti dico, e ho perso anche il cellulare, una sfiga unica.’ Lo baciava e lo stringeva, con Luci a pochi passi.

‘Ciao tesoro, avevo provato a chiamarti un sacco di volte’ben arrivata’ti presento una nostra tifosa..’ Non sapeva neanche il suo nome.

‘Piacere, Linda’. Linda porse la mano alla fidanzata, mentre con l’altra si lisciava i capelli, ancora intrisi dello sperma di David.

Ma l’umiliazione della stronza era appena cominciata'(continua) Sempre più vogliosa e spavalda, Luci procedeva senza soste verso la seduzione completa di David e l’umiliazione della stronza della sua ragazza.

Un giorno Linda si fece trovare accucciata dietro la macchina di lui all’uscita dall’allenamento.

Gli fece un gesto con il dito per attirarlo a sé, mentre con l’altra mano si sditalinava in mezzo agli slip. David era a bocca aperta, come in trance. Lasciò cadere la borsa del calcio e si lasciò docilmente sguainare il cazzo già dritto nonostante l’aria fresca.

Lei lo lambì, lo ingoiò per tutta la sua lunghezza soppesandone i coglioni, gli stuzzicò il glande con la lingua come una vera troia. Lo tirò fuori per sbavarlo di saliva e lo rinfilò dentro come un’animalessa affamata. Lo succhiò con voracità. Ormai lo sentiva suo, quel cazzo.

Stavolta accolse con ingordigia lo schizzo nella bocca, gustò il sapore acre e la consistenza morbida del suo sperma. Mentre lui veniva copiosamente, continuò a sgrillettarsi fino a venire anche lei.

Poi si congedò con un bacio bagnato, lasciando il ragazzo appoggiato all’auto, estasiato e inebetito.

Fece lo stesso tutti i giorni successivi. Si faceva trovare appostata vicino alla macchina fuori dagli spogliatoi e si buttava vorace sul cazzo di David, gli leccava i capezzoli mentre gli palpava l’uccello e le palle, lo faceva mugolare, si faceva spingere docilmente la testa con la mano da luiper imboccarne il cazzo fino ai coglioni.

Una volta David la vide dalla finestra mentre si stava ancora facendo la doccia. Le fece cenno di andarsene. Linda rispose mostrandogli prima la lingua, poi tirando fuori anche un seno. David si attardò nella doccia, lasciando che tutti gli altri se ne andassero. Poi le aprì la porta mentre era ancora in accappatoio. Lei lo spogliò con foga e puntò direttamente al suo cazzo. Sollevò la gonna e scostando il perizoma si fece impalare appoggiata al muro, accogliendolo centimetro per centimetro con spinte progressive del culo finché fu tutto dentro e godette ansimando in una miscela bagnata dei propri succhi e del sudore caldo di lui.

La fidanzata di David era sempre più incazzata. La sera era spompato e lei non riusciva a capire il perché. Non era riuscita a trovargli né un sms sospetto, né altri segni di tradimento. Uscivano sempre insieme e lei non lo lasciava una sera libera. Eppure la sera lo trovava sempre prosciugato e senza neanche la voglia di farselo succhiare. (continua..)

Leave a Reply