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Racconti Erotici Etero

SCOPATA CON IL COLLEGA D’UFFICIO

By 12 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ieri in ufficio ho avuto il piacere di conoscere meglio il nostro nuovo collega.

Si chiama Luca ed è un bel ragazzone trentaduenne, alto, con la pelle ambrata, capelli castani, occhi color nocciola e un bel fisico.

Da subito è stato adocchiato dalle mie colleghe e dalla sottoscritta.

Seppur mi sia lasciata da poche settimane con il mio ragazzo, ho capito che lui doveva esser mio presto.

Quando lo guardo sento un’ eccitazione crescere nel basso ventre e un calore potente divampare fra le mie gambe. Al solo pensiero di averlo dentro di me mi bagno tutta!

Come dicevo, ieri, ho avuto modo di soddisfare le mie fantasie.

Durante la pausa pranzo stavo andando in ascensore per scendere al piano terra. Di solito vado a mangiare in mensa, ma la fortuna ha voluto che incrociassi Luca e che lui mi chiedesse di pranzare assieme.

Visto che ha la casa vicino all’ ufficio mi ha chiesto se mi andava di pranzare nel suo appartamento e ovviamente ho detto di si!

Le due ore di pausa sono state le migliori che io abbia mai trascorso.

Dopo aver mangiato una spaghettata veloce, ci siamo accomodati sul divano del salotto per fare due chiacchiere.

Luca ha messo un po’ di musica di sottofondo e poiché si trattava di una sinfonia classica che adoro, gli ho chiesto di concedermi un ballo.
Quale occasione migliore per strusciarmi un po’ addosso a lui!

Da gentiluomo ha acconsentito e ci siamo ritrovati in mezzo al salotto a ballare un lento.

Lo tenevo stretto e mi lasciavo guidare, perché ho scoperto che è un bravo ballerino.

Ogni tanto mi girava di schiena rispetto a sé per farmi fare delle giravolte, e in quei momenti mi spingevo delicatamente verso il suo petto, mentre con il sedere cercavo il contatto con le sue parti basse.

Dopo qualche minuto passato a ballare a stretto contatto, lui si è avvicinato di più e mi ha stretto forte fra le sue braccia.
Ho sentito un profumo inebriante risalire le mie narici; ho inspirato a fondo per assaporare quel profumo di uomo.

Tenendomi vicino a sé mi ha girata nuovamente di spalle e ha iniziato a soffiarmi sul collo scatenandomi mille brividi.
Dopo ogni soffio, ha iniziato a baciarmi sulla nuca e poi pian piano è sceso, girandomi attorno, fino ad arrivare a baciare la spalla e il decolté.

Sapeva benissimo che non aveva bisogno di chiedere se poteva continuare perché fremevo fra le sue braccia.

Gli ho sussurrato che lo desideravo da tanto e che non vedevo l’ora di assaporare il suo membro.
Gli ho detto queste parole leccandomi le labbra subito dopo. Me le sono leggermente mordicchiate per stuzzicarlo ancora di più.

Non è rimasto indifferente e mi ha subito accontentato.

Mi sono rivolta verso lui e con le mie mani l’ho prima stretto a me, poi sono scivolata lentamente sui suoi fianchi, fino ad arrivare alla base della camicia che indossava.
Ho messo le mani al di sotto e ho iniziato a sentire la sua pelle sotto le mie dita avide di lui.
Gli ho sbottonato la camicia bottone dopo bottone, e senza togliergliela di dosso mi sono chinata verso il suo petto ricoperto appena da una peluria per baciarlo.
Ho leccato e morsicato il suo collo, i suoi pettorali, gli addominali e infine sono arrivata all’ombelico.

Mi sono inginocchiata ai suoi piedi, gli ho slacciato la cintura e aperto i pantaloni facendoli ricadere verso il basso.

Ho palpato i suoi boxer per constatare l’effettiva eccitazione.

Era molto eccitato e senza attendere oltre mi ha preso per i capelli e ha spinto la mia testa verso di sé facendomi sprofondare in bocca il suo membro.

Ho sentito una fitta fra le gambe da subito. La mia fighetta grondava di piacere.

Ho iniziato a succhiargli i testicoli, a massaggiarli.
Ho percorso con la mia lingua tutta l’asta fino a ritrovarmi la sua cappella gonfia fra le labbra bollenti.
Mi dava il ritmo spingendo la testa come piaceva a lui.

Ho cercato di scoparlo con la bocca nel migliore dei modi, alternando leccate, morsi leggeri, aspirazione’

Sentivo il suo membro indurirsi e quanto più lo sentivo eccitarsi, tanto più lo spingevo in profondità nella mia gola.

Sapeva che morivo dalla voglia di sentire la sua lingua e così si è staccato da me e mi ha fatta alzare.

Mi ha sbottonato la camicia lasciandomi con il reggiseno di pizzo indosso e poi con uno strattone ha fatto cadere la mia gonna a terra.

Si è inginocchiato ai miei piedi e ha iniziato a baciarmi i piedi con ancora i tacchi indosso fino a risalire all’interno cosce.
Ha spostato il mio perizoma e senza toglierlo ha cominciato a penetrarmi con le dita la mia fighetta bagnata.

Ha constatato subito la mia eccitazione e ha deciso di torturarmi per un po’ con la sua lingua. Ha alternato leccate sul clitoride a succhiate; ha leccato il mio ano e ci ha messo dentro la sua lingua creandomi spasmi di piacere intenso.

Mi penetrava con le dita sia l’ano che la fighetta facendomi vedere le stelle.

Dopo un po’, non resistendo più, ho deciso che dovevo averlo.

L’ho fatto sedere sul divano e gli ho ordinato di scoparmi con violenza.

Ha deciso che da seduto non avrebbe esaudito il mio ordine, così si è rialzato, mi ha girata di spalle facendomi mettere a pecorina e con un solo gesto mi è sprofondato dentro.
Mi sono sentita riempita come non mi capitava da tempo!

Ha iniziato a sbattermi con violenza come gli avevo chiesto. Alternava ritmi diversi facendomi avvicinare all’ orgasmo, ma senza farmelo mai raggiungere.
Io spingevo il bacino verso di lui per farlo sprofondare meglio dentro di me.

Volevo sentirlo tutto, fino in fondo.

Aveva capito che amavo essere stimolata vicino l’ano così mentre mi stava scopando la fighetta, con le dita ha iniziato a dilatare il buchetto per bene.

Dopo poco l’ho sentito entrare dentro di me.
La sensazione di avere sia la fighetta che l’ano pieni mi ha fatta venire in due secondi.
Ho tremato per la profondità dell’orgasmo, ho sentito i muscoli delle gambe tendersi all’impossibile, le punta dei piedi arricciarsi e il calore che avevo accumulato fra le gambe scemare dopo poco.

Lui che aveva resistito senza venire nemmeno una volta, a dovuto lasciarsi andare non appena ha sentito i miei spasmi.

Mi è venuto dentro e mentre venivamo insieme ha continuato a scoparmi fino a riempirmi con il suo seme fino all’ ultima goccia.

Subito dopo ci siamo accasciati a terra e ci siamo baciati ripromettendoci di ripetere al più presto questa esperienza.

Una volta rivestiti siamo tornati in ufficio come se nulla fosse successo.

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