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Racconti Erotici Etero

Scuola di guida

By 5 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

A pensarci adesso ancora mi sembra impossibile che quella sposa fosse così determinata a prendere la patente di guida.
Ciao a tutti,sono Massimo, 36 anni ,istruttore di guida.
Devo dire che nei miei anni passati a fare questa professione, ne ho viste di tutti i colori, alcune ragazze,avevano fatto un poco le sciocchine per cercare di influenzarmi sui miei punteggi, ma tutto era finito lì.
Quando Elisa salì per la prima volta sulla mia auto, mi resi conto subito quanto fosse sensuale, tutto di lei parlava di sesso, i suoi movimenti, erano elettricità pura e il suo modo di vestire era alla pari del resto.
Ricordo quel giorno, la fatica che feci per non guardare il suo corpo e restare concentrato sul mio lavoro.
Gambe affusolate, abbronzate, che erano nascoste da sopra il ginocchio da una gonnellina svolazzante e spiegazzata che stando a sedere si alzava, lasciando immaginare quanto di bello vi potesse essere sotto.
Salendo portava una camicetta bianca con collo rialzato che andava a giocare con i suoi capelli corti, leggermente mexati color nero, sotto la camicetta si poteva notare un reggiseno di pizzo che andava a coprire quello che secondo me era la parte più bella del suo corpo, un seno di circa una terza abbondante: ricordo che era talmente perfetto che mi venne il pensiero fosse rifatto.
Il viso era solare e tutto portava alla sua bocca così maliziosa, denti perfetti, occhi marroni, insomma una gran figa, peccato per quell’anello al dito sinistro.
Sin da quella volta avevo capito che chi se la portava a letto era un uomo fortunato, quello che non sapevo era quanto Elisa desiderasse quella patente e quanto io desidera lei.
Il bisogno di parlare con i miei allievi mi facilitava nel contatto umano e molte barriere venivano facilmente superate, da subito lei cominciò a dirmi che non era la quarta volta che si presentava al corso per la patente e che aveva scommesso con suo marito che questa volta sarebbe stata promossa. era una questione di orgoglio e di soldi, mi aveva confidato che se avesse ottenuto il brevetto, lui le avrebbe regalato una crociera da favola nei carabi, era una vita che voleva andarci e ricordo le sue parole;
‘Sono disposta a tutto per di essere promossa’
Quelle parole mi ronzavano nel cervello mentre notavo quanto fosse scarsa nella guida, era veramente un disastro: tanto attraente quanto scarsa.
Arrivava sempre puntuale e sempre vestita in modo che non era possibile trascurarla, ma la guida era sempre la stessa: pur cercando di essere attento e dando una certa attenzione al suo tempo, lei non migliorava’sembrava incredibile, sembrava nata per dare ragione agli uomini che dicono che le donne sono scarse nella guida.
Passavano i giorni e nessun risultato veniva e da lì a una settimana vi era l’esame.
Quel giorno arrivò con una mini mozza fiato, era stupenda, una forza della natura.
Sedendosi si poteva vedere quasi il suo slip e mi sembrava di sentire il suo odore di donna che premeva sui miei calzoni ormai gonfi.
Ero dispiaciuto ma dovetti dirle la verità;
‘Mi spiace Elisa, non sei pronta per l’esame: non ti iscrivo’
‘Nooo, non puoi farmi questo,’
‘lo so che ci tieni molto ma non hai nessuna possibilità, bisogna che prendi delle lezioni a parte e per molte ore’
I suoi occhi mi fissavano, mi sentii nudo e imbarazzato per la mia eccitazione evidente.
‘Senti, che ne dici di darmele tu’
dicendo questo, aveva allungato la sua mano sui miei calzoni e aveva appoggiato il palmo sopra il mio cazzo duro .
Ero senza parole, non mi aspettavo quella sua reazione: per trenta secondi cercai di essere razionale, ma quando lei cominciò a aprire la cerniera e fece per spostare la sua testa verso il mio cazzo agognante, l’unica cosa che seppi dire fu;
‘Si può fare’
Poco professionale ma molto arrapate, in quel momento ero solo Massimo che si stava facendo fare un pompino da una sposa meravigliosa, i miei dubbi svanirono quando la sua bocca calda mi fece sentire di cosa fosse capace.
Sono un ragazzo esperto e di ragazze ne ho avute molte, ho deciso di non sposarmi per essere libertino ma devo dire che quella donna aveva un tocco di lingua unico, mi sembrava di essere un gelato, le sensazioni che mi dava erano talmente forti che pur essendo uno che di solito resiste parecchio,mi trovai velocemente a riempirle la bocca del mio sperma.
La mia eccitazione era ancora molto alta ;
‘Andiamo a casa mia, voglio cominciare subito a darti delle lezioni private’
L,avevo detto mentre lei era ancora li che mi succhiava l’anima, solamente un movimento di testa per farmi capire che era d’accordo e già la mia macchina sfrecciavo verso la mia villetta sul mare.
Per tutto il tragitto lei era rimasta a sbocchinarmi il cazzo e a tenermi in tensione.
I miei pensieri sul suo corpo venivano contrastati da quello che lei mi stava facendo e dal bisogno di stare concentrato sulla guida, quando arrivai sul viottolo di casa tirai un sospiro e nello stesso tempo, quando lei si staccò dal mio cazzo, provai un senso di distacco infinito.
Solo il sapere che ben presto sarebbe stata mia, mi fece restare tranquillo.
Non avevamo tempo da perdere, appena entrati la presi e la sbattei contro la parete e cominciai a frugare il suo corpo, le mie mani andarono subito a stringere quei seni eccezionali mentre lei divaricando le gambe si avvinghiò a me baciandomi come un ossessa,.
Le aprii la camicetta e le tirai su il reggiseno lasciando libero quel ben di Dio.
Guardai le tette e vidi i suoi capezzoli grossi come un chicco di riso,l’aureola attorno a essi era bella larga, segno che Elisa era bella pronta, la mia mano andò a cercare i suoi slip e trovò la conferma che effettivamente era ben lubrificata, le mie dita sorpassarono l’ostacolo di quella piccola stoffa a difesa di niente e entrando in lei sentii il suo primo gemito di piacere.
Ero con i calzoni sul pavimento, le alzai le gambe e le portai attorno ai miei fianchi, per un attimo vidi i pochi peli scuri che circondavano il suo pube e apprezzai quanto fossero curati, poi mi persi in lei e cominciai a assaporare quel caldo rifugio.
Ho un cazzo lungo 22 centimetri ben tornito, capii subito che Elisa non aveva problemi di sorta, le sue pareti vaginali,mi accolsero con facilità lasciandomi scivolare sino a toccare con le palle il suo inguine.
Solamente quando lei decise di stringere i muscoli vaginali mi resi conto di quanto fosse sublime starle dentro,.
Cominciai a perdere la mia solita razionalità e baciandola con passione la sbattei contro il muro a ogni entrata: vedevo il suo corpo rimbalzare e sentivo i suoi gridolini di soddisfazione.
Scesi con la bocca sui suoi seni e sadicamente le morsi i capezzoli, capii sin da subito che i tette erano la parte che la stimolano di più e infatti subito dopo lei emise il suo primo orgasmo pareggiando il mio avuto in macchina,
Continuai a entrare e uscire da quella donna, il piacere che mi dava era difficile da raccontare, sapevo solo che mi sembrava di essere in paradiso.
Cercai di assaporare tutto di quei momenti, le mie mani sul suo sedere sentivano quanto fosse soda e subito il mio pensiero andò a quella voglia indecente, la strinsi forte per non farla uscire da me e la portai sul mio letto, lei portò le gambe sopra le mie spalle e in quella nuova posizione cominciai a entrare al massimo dentro di lei.
Lo sbattere dei miei coglioni sulla sua pelle era unito ai suoi sospiri di piacere, lei mi diceva frasi sconnesse piene di passione e io a quel punto mi lasciai andare e per la prima volta il mio sperma si sparse dentro di lei.
ero stravolto dal piacere mentre uscivo da quel caldo rifugio e già pensavo a come farla felice di nuovo, lei era ancora lì che respirava forte, vedevo i suoi seni alzarsi e il suo cuore battere forte, non volevo che se fermasse e allora andai con la bocca sulla sua figa bella larga e con la lingua cominciai a scoparla di nuovo.
Le piaceva un casino quello che le stavo facendo e devo dire che io sono anche piuttosto bravo, mi piace farlo alle mie donne e so dove andare a giocare.
Lei dopo poco tempo alzò le mani e mi spinse decisa verso di lei obbligandomi a torturarle il clitoride.
Sentivo la sua voce crescere nell’avvicinarsi dell’orgasmo e presto i suoi umori furono nella mia bocca, come le grida di piacere che l’accompagnarono
Quelle urla risvegliarono la mia eccitazione che subito si &egrave profusero sul mio cazzo adesso duro.
La feci girare e cominciai a leccarle il buchino facendole capire le mie intenzioni, lei per niente preoccupata alzò il sedere verso il cielo permettendomi di ammirare le sue natiche a forma di mezza luna, devo dire che non mi appariva così ben fatto io suo culo, ma dovetti ricredermi e mentre la preparavo, mi resi conto che anche li lei aveva la sua bella esperienza.
Cominciai a spingere la mia cappella sul suo forellino e presto la vidi sparire, lei cercava di agevolarmi con movimenti roteatori e parole di incoraggiamento.
Non avevo bisogno di essere incoraggiato, ma era il gioco delle parti.
Quando sentii il mio cazzo che si faceva strada e vidi lei che mi guardava con sguardo pieno di desiderio, decisi che era ora di farle sentire quanto la desideravo e allora spinsi deciso il mio cazzo sino in fondo e appoggiai le palle sulle natiche e lì mi fermai cinque secondi per darle il tempo di organizzarsi.
Lei cominciò a scoparsi da sola,io’ stetti fermo e la lasciai fare, sentii i suoi movimenti prima leggeri poi più decisi.
Guardai quel culo e come un beota lasciai che lei facesse tutto, appoggiai le mani sui seni e cominciai a pizzicarle i capezzoli, ancora una volta quella stimolazione la fece partire, sentivo che accelerava e cominciava a darsi dei colpi decisi e quando sentii che era vicina, mi lasciai andare a un orgasmo violento e intenso che mi portò a piegare le gambe.
Caddi su di lei senza più forze e respiro: la sentii godere come una pazza.
Ero distrutto dal piacere e dalla fatica, anche lei era completamente andata, restammo dieci minuti a accarezzarci senza dirci niente,poi lei sciolse il silenzio;
‘Pensi che riuscirò a prendere la patente?’
‘Sei troppo brava per non prendere la patente: hai tutte le cose giuste per riuscirci’
Per una settimana, tutti i giorni abbiamo ‘studiato’insieme e alla fine Elisa &egrave stata promossa con voti eccellenti .anche se devo dire che lo sguardo che ha incrociato con il professore responsabile dei giudizi, mi ha fatto capire che forse non ero l’unico a darle lezioni private’

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