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Racconti Erotici Etero

Scuola di sesso con la moglie del pompiere

By 2 Maggio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era sempre un sabato mattina e io mi trovavo ancora a letto a poltrire. Mia moglie era già uscita per recarsi come di routine al lavoro. Questa volta aveva voluto portare il bimbo all’asilo. Proprio quel giorno era prevista una festa di compleanno, che non voleva assolutamente fargli perdere. Ero molto rilassato. Il mio pensiero era fisso per Ilaria. Pensavo all’enorme potenziale sessuale di quella ragazza, al suo calore, alla sua voglia di imparare le azioni più perverse, a come si era dimostrata senza limiti nell’esperienza a tre con Alberto, al piacere di vederla ingoiare lo sperma con gustosa golosità. Speravo che quella mattina scendesse da me. Volevo sfogare i bassi sensi e lo volevo fare esclusivamente con lei, nei modi più sconci. Avevo una grandissima voglia di continuare a gustarmi la fichetta da poco sverginata, ma già ampiamente ‘slargata’ e la mente già ideava le cose più strane da fare nuovamente con lei. Per ispirarmi decido di guardare il solito film porno. Le immagini scorrono e al posto delle protagoniste immagino Ilaria in piena attività che prende carne ovunque, facendosi docce di sborra. Non riesco più a trattenermi, le palle stavano per scoppiarmi. Prendo la drastica decisione di procedere ad una sana e liberatoria masturbazione. Mentre me lo menavo nel bagno, proprio all’apice del piacere, sento suonare alla porta. Mi prende una scarica di adrenalina. Ripresomi penso evviva! E’ arrivata proprio al momento giusto! Questa volta le sparo uno schizzo in faccia appena entra! Mi precipito di nuovo completamente nudo e con il cazzo in mano alla porta, coi coglioni pieni come uova e pronti ad eslodere. Un flash di lucidità mi blocca prima di aprire e decido di guardare comunque dallo spioncino. La madre di Ilaria?!! Merda’che sarà venuta a fare!? ‘UUUn attimo’solo..che apro’ Mi prende il panico. Mi precipito a vestirmi e pettinarmi. La signora Marta &egrave una bella donna mia coetanea e non voglio fare la figura del trasandato. Mentre mi vesto la mente &egrave aggredita da mille domande. Ma che vorrà? Forse Ilaria’no, ci metterei la mano sul fuoco che la troietta non abbia detto niente, pur di continuare a prendersi le sue razioni di verga. Ma no’Lucio (continuavo a ripetermi nella mente come un disco che salta), vedrai che vuole solo del caff&egrave avendo finito il suo o magari lo zucchero. Declutisco e facendo un bel respiro apro. ‘Hoooo ciao Marta! Che sorpresa, scusa se ti ho fatto aspettare ma ero quasi nudo’ non immaginavo di ricevere una tua visita’. Marta mi si presenta con una vestaglia corta e sottile (quasi trasparente) molto sexy ed intuisco che sotto non porta nulla ad eccezione delle mutandine, peraltro molto ridotte. In viso poi era truccata con cura. Strano (penso), non attinente con il suo abbigliamento molto (forse troppo) intimo. Mi viene il sospetto che &egrave stato tutto studiato nei minimi dettagli. Ma no Lucio (continuo a pensare) ti sta dando di volta il cervello! Del resto il suo sguardo, scuro e tirato, non preannuncia niente di buono. ‘Ciao Lucio, sei sorpreso di vedermi? Forse’speravi fosse qualcun altro?’ ‘Ma che dici! Mi fa immenso piacere la tua visita e poi chi dovrebbe venire a quest’ora, ti prego non restare sulla soglia, entra che ti offro qualcosa, così mi dici le ultime su Claudio, eh! Speriamo lo facciano ritornare presto!’. Ci accomodiamo in cucina. Mentre preparo il caff&egrave, Marta seduta a brucia pelo mi dice ‘Senti Lucio non mi va di fare l’ipocrita, so che ti fotti mia figlia. Sono venuta determinata a chiarire definitivamente questa faccenda ad ogni costo, pertanto giochiamo a carte scoperte!’. Io cercando di assumere l’aspetto classico del pesce fuor d’acqua ‘Cosa!!! Ma, ma.’Marta, cosa dici? Io e tua figlia’e cosa ti fa pensare questo’. mio Dio! Spero Ilaria non si sia inventata qualcosa! Sai le ragazze molto giovani, a volte” Mi interrompe bruscamente ‘No’lei non si &egrave inventata nulla, perché non mi dice proprio un bel niente. E’ questo il problema. E’ qualche giorno però che la osservo, &egrave cambiata molto, la vedo più’più smaliziata e polemica. All’inizio non ho dato peso alla cosa, del resto ormai &egrave una donna, ma un giorno mentre stavo selezionando la biancheria da mettere in lavatrice, ho notato su una sua mutandina delle strane macchie giallastre’e sai cos’era Lucio?’ ‘Cosa?’ ‘Era sperma! Sono abbastanza esperta per saper riconoscere una macchia di sperma sulle mutande di mia figlia’ Le rispondo fingendomi molto contrariato dalle sue affermazioni ‘Scusa Marta, ma non capisco ancora io cosa centro?’ ‘Centri, centri, la macchia era posizionata nell’interno della mutandina. Ciò significa che lo aveva dentro di se, non so quale buco quella troia s&egrave fatta riempire, ma le deve essere colato fuori dopo essersi rivestita’. ‘Ho Marta! Non mi fare incazzare! Ti ripeto io cosa centro con questa storia!’ ‘Quella mutandina l’aveva cambiata sabato, prima di venire giù da te. Lo ricordo benissimo perché gliel’ho data io. Dopo quel giorno lei &egrave rimasta sempre in casa per un raffreddore. Suo padre &egrave sempre fuori, Luca &egrave all’università, tolti (tanto per ironizzare) gli uomini di casa, mi dirai come ha fatto a finire lì quello sperma?’ ‘E che cazzo ne so io! Chissà chi frequenta tua figlia! Senti Marta’questo discorso inizia davvero ad infastidirmi. Non ho ancora capito cosa vuoi da me. Se avevi questi sospetti, perché non lo hai denunciato a tuo marito? O meglio, perché vieni a dirmelo qui, ora e con dovizia di dettagli, quando sai che mia moglie non &egrave in casa e sono tutto solo?’. Lo sguardo di Marta diventa d’improvviso meno minaccioso ed una vampata le colora di rosso lo splendido viso. Abbassa gli occhi. Ho colpito nel segno. Meglio approfondire la faccenda. Marta &egrave molto piacente, anche più affascinante di Ilaria. Purtroppo da lei Ilaria ha preso l’altezza, &egrave bassina, ma con il corpo può competere con la figlia. Dimostra dieci anni di meno. Le tette, a differenza di Ilaria, sono molto abbondanti e ancora ben tese. I capelli neri a caschetto mettono in risalto un bel faccino con labbra carnose e nasino all’insù. Mi risponde vaga e sempre senza guardarmi ‘Non ti preoccupare, non ho intenzione di accusarti o fare uno scandalo. Quella poveretta di tua moglie e la mia famiglia non lo meritano certo’. ‘Allora mi vuoi dire cosa sei venuta a fare?’ La incalzo insistente. ‘Sono, sono venuta qui’.per’.per proteggere mia figlia, ecco. Malgrado tutto &egrave ancora così ingenua e voglio riuscire a convincerti di lasciarla stare’. Mentre parla mi soffermo sulle sue labbra che si muovono con grazia, senza prestare troppa attenzione alle sue parole. Mi sembrano calde e accoglienti. Chissà che bei pompini sa fare, penso. Dall’alto riesco a sbirciare nella scollatura della sua vestaglia, dove le generose poppe sembrano pregarmi di farle schizzare fuori. Noto come di sfuggita, convinta di non essere vista, mi guarda il cavallo del pigiama, da dove una progressiva erezione inizia a farsi strada prepotente. Come termina il suo strano discorso le rispondo ‘B&egrave, sai che ti dico’questa spiegazione non mi convince affatto’. E girandole intorno alla sedia, facendo attenzione a strusciarle leggermente la verga sulle spalle, continuo ‘Vediamo, vediamo, facciamo una piccola analisi. Sulla ingenuità di tua figlia’al tuo posto non ci farei troppo affidamento. Riguardo te, perché saresti venuta da me da sola? Perché non fai altro che dirmi che mi vuoi convincere a lasciare in pace Ilaria? Sei una bella donna, ancora giovane e molto attraente’tuo marito &egrave sempre fuori per lavoro’il tuo corpo ancora così sodo e voglioso di particolari attenzioni. I pensieri che scorrono la tua mente, le innumerevoli notti che sei sola in quel lettone freddo dove dovrebbe essere tuo marito, dove desideri un uomo che riscaldandoti spenga i tuoi ardori, ormai repressi” E così dicendo le appoggio le mani sulle spalle. ‘Lucio! Ma che cazzate vai dicendo!’ Le rispondo ‘E che mi sembra una cosa naturale che tu abbia voglia di fare sesso. Io penso che tu sia venuta qui per questo. Forse vorresti convincermi che sai essere anche più brava di Ilaria vero?’ Mentre le dico ciò, allungo velocemente una mano all’interno della scollatura della vestaglia e le palpo un capezzolo. E’ duro come il marmo, segno inequivocabile di eccitazione. Lei, che si trovava ancora seduta, si gira e con una mano cerca di mollarmi un ceffone. Io più libero di lei nei movimenti, gliela blocco con forza e mi avvicino con la bocca alla sua. Cerca di usare l’altra mano per divincolarsi, ma le blocco anche quella. La bacio ardentemente, infilandole la lingua quanto più in fondo possibile. Inizialmente cerca ancora di divincolarsi, ma la morsa &egrave forte. La sua resistenza &egrave molto breve. Risponde con forte passione al mio bacio. Mi tira a se, mi lecca i lobi delle orecchie, il collo, mi morde le labbra, il mento. Proprio come avevo sospettato ha una voglia repressa e insaziabile di sesso. Mentre limoniamo con entrambe le mani le frugo la scollatura massaggiandole i grossi seni. Poi, sempre baciandola con foga, mi tiro giù di botto il pantalone del pigiama. L’asta svetta in alto imperiosa. Smetto di baciarla, mi rialzo portandola all’altezza della sua bocca. La punto e la trafiggo con un colpo solo. Marta inizia a pompare massaggiandomi l’asta con una mano. Lo fà con intensità, con quelle splendide labbra carnose. Ingoia golosa fino alle palle. Mentre pompa le slaccio la vestaglia e in un attimo scopro che, come avevo immaginato, sotto porta un minuscolo perizoma. Glielo sfilo. Mi tolgo la maglia e rimango completamente nudo anch’io. E’ una situazione sublime. Con una mano le tengo ben stretti i capelli e affondo violenti colpi di reni nella sua bocca, facendole finire la cappella nell’esofago. E’ davvero una brava pompinara, ingoia senza difficoltà. Con l’altra mano le strizzo le grosse mammelle e sollazzo i capezzoli, molto meno lunghi di quelli di Ilaria ma pur sempre grossi. Poi passo a controllare lo stato di eccitazione della sua fica. E’ fradicia. Che degna madre troia di figlia zoccola, penso. Ha ben trasmesso alla progenie i suoi cromosomi puttaneschi. Peccato che in tutti questi anni non mi sono accorto di avere proprio sopra casa due femmina in calore. Ogni tanto le sfilo l’asta dalla bocca e la posiziono in mezzo alle tette. Marta, capendo al volo, immediatamente le stringe con le mani e prosegue con delle splendide spagnole, cercando ogni tanto di prendere la cappella tra le labbra. E’ molto attenta a procurarmi il massimo del piacere. Tutto il contesto e lo splendido lavoro di bocca mi portano all’apice del piacere. Marta se ne accorge e posizionandosi meglio e serrando le labbra intorno al cazzo, mi fa capire che desidera assaporare l’imminente sborrata. Le blocco con tutte due le mani la testa e le affondo veloci colpi in bocca. Inizio a sborrare, direttamente in gola. Data l’enorme eccitazione che avevo anche prima che mi venisse a trovare Marta, sborro copiosamente. La sento trattenere il respiro. Lo sfilo qualche centimetro per permeterle di ingoiare. Dopo i primi lunghi fiotti andati a segno, avendo mollato la presa delle labbra, velocemente esco fuori e continuo a spruzzarla sul viso e sulle splendide tette. Ripresasi dall’assalto, prende con una mano l’asta mettendosi a menarla velocemente e con la lingua mi massaggia i coglioni. Poi la riprende in bocca ed inizia una minuziosa opera di pulizia tra me e lei. In un flash penso che le voglio entrambe, le due vacche insieme, mamma e figlia. Penso a quanto sarebbe depravato. Ho voglia di umiliarla anche a parole e le dico ‘Sei stata splendida, che bell’ingoio mi hai fatto, naturalmente sei molto più esperta di Ilaria, brava la mia bocchinara! Devi sapere che lo sperma che le hai trovato sulla mutandina può esserle fuoriuscito sia dal culo che dalla fica. L’ho sverginata proprio sabato e le ho sfondato per bene anche il suo splendido culo. E non ero solo. La tua bambina si &egrave goduta due cazzi insieme. Devo dire che quasi non ce la facevamo in due a reggere, per quanto ci ha spompato. Il culo però non era vergine, glielo avevo già rotto da tempo, così come da tempo le ho insegnato a bere fino all’ultima goccia di sborra. Le sto facendo lezioni private di sesso da un bel po’ di tempo’ed &egrave un’ottima allieva. Non ti preoccupare del fatto che potrebbe rimanere in cinta, le faccio prendere la pillola del giorno dopo. D’ora in avanti però ci sarai anche tu a soddisfarmi. Voglio avervi entrambe. Ho in mente una certa orgetta” ‘Lucio, che dici’oddio che ho fatto!’ma sei proprio un maiale perverso! No..non puoi chiedermi questo. Non puoi chiedermi di offrirti mia figlia e su un piatto d’argento’ ‘Certo che posso cara, tanto me la prendo lo stesso quando voglio e lo sai. Ma voglio soddisfare anche te, voglio riempirti di sborra ed essere l’altro pompiere di casa. Claudio spegne gli incendi nelle case, io quello di sua moglie e figlia’non trovi sia buffo? Ha!Ha!Ha! Questo accordo ti conviene, ci guadagnamo tutti. E poi hai modo di controllare Ilaria, che diventando così intima con te ti racconterà sempre in futuro le sue esperienze e poi’ perché no? Forse ti farà partecipare a qualche orgetta con i ragazzi che se la faranno’e, dai retta a me, penso che a casa tua ci sarà la fila’. E così dicendo scoppio nuovamente a ridere. Vedo Marta tremendamente umiliata. Ma non dice nulla, probabilmente &egrave questo il modo con cui vuole essere trattata la troia. ‘Senti Marta, organizziamo tutto per bene. Vi aspetto entrambe sabato prossimo. Io cercherò di preservarmi il cazzo tutta la settimana, in modo da dedicarlo totalmente a voi. Hai tutto il tempo per trovare la maniera di dirlo a Ilaria. Organizzo tutto io.’ ‘Non so’devo pensarci’mi sembra un incubo da cui non riesco a svegliarmi’ ‘Intanto che ci pensi, io riprenderei a scopare, non crederai che la giornata sia finita qui, spero? Il cazzo lo preservo da domani’. E così dicendo riprendo a strofinarle il cazzo sulle tette. Marta &egrave un esemplare di femmina che si incendia al primo accenno di fiamma. Deve essere questa la cosa che ha colpito Claudio quando l’ha conosciuta. Bo! Deformazione professionale, forse. Sta di fatto che ricomincia a leccarmi tutto, scende nuovamente sulla verga riprendendo a pompare. Questa volta la blocco al primo accenno del coito. La prendo in braccio e la porto direttamente verso il letto. La butto sopra e mi ci tuffo anch’io. La giro su di me e inizio a leccarle la splendida fica. E’ rosso fuoco, gonfia, con un triangolo di peli enorme. Marta mugolando riprende a spompinarmi con inaspettata passione, più di prima. Ha la premura di insalivarmi ogni millimetro di pelle, andando a ruotare la lingua anche nell’interno cosce. Non c’&egrave bisogno che le dica nulla, sembra conoscere a perfezione i modi per procurare il massimo del piacere ad un uomo. Le lecco furiosamente ogni millimetro di fica, aspirando tutti i suoi umori, mentre lei si dedica persino ai miei piedi. Poi passo ad occuparmi del suo buco del culo. Lo rifinisco per bene. E’ un forellino piccolo che violo con un dito. Marta ha un sussulto e sento lo sfintere contrarsi. ‘Hai! Vacci piano, non ho mai dato il culo. Non mi hanno penetrata neanche con un dito’ Sentendo questa affermazione, sbalordito, mi eccito ancor di più ‘Shhhh, stai calma, rilassati, ora vedrai cosa ti sei persa, non ti farò male. Ilaria questa esperienza l’ha già fatta da un pezzo e vedessi come gode a prenderselo tutto dentro!’ E riprendo piano a leccarle l’ano, mantenendole il dito ben infilato in culo e muovendolo, delicatamente. Poi inizio a ruotarlo e capisco dai mugolii che approva l’operazione. Lei si concentra nuovamente sulla verga e questa volta la sento leccare sempre più giù verso il mio di ano. Capendo che vuole ricambiare il piacere, mi inarco un po’ per agevolarla nell’operazione. Lei sempre più eccitata mi spennella a dovere tutto il buco. ‘Brava Marta, così’allargalo bene con la lingua. Fammi vedere se riesci ad infilarla dentro. Dentro Marta! Ho detto infilami la lingua dentro il culo!’ Incitata in questa maniera perde anche quel po’ di pudore rimastole. Lecca come una cagna. Ansima, geme, si sforza di penetrarmi con la lingua l’ano di forza, dice alcune frasi senza senso, si agita tutta, cercando di far scivolare la testa sempre più giù. Il cazzo svetta in aria uscendole dalla guancia sinistra. E’ una immagine che mi ricorda molto la piuma del cappello degli alpini. Approfitto per lavorarle meglio il suo di culo. Sempre usando molta saliva la penetro sempre più velocemente, poi le infilo un altro dito, ancora un altro. Sono tre. Cerco di abituarla all’intrusione dilatandola sempre più. Lo voglio fottere a qualunque costo. Mi sollevo, lasciando Marta a pecorina. Prendo la prima crema di mia moglie a portata di mano e le lubrifico ben bene lo sfintere. Entro ed esco con la crema, tastandone l’effetto dilatatore. Mi soffermo a godermi la vista di come le dita dall’interno creino un rigonfiamento sulla pelle che circonda il buco. Marta &egrave ansimante, con il viso stampato sul letto, attendendo il sacrificio. ‘Ora ti inculo! Cerca di rilassarti e ad ogni spinta respira, ti aiuterà a non contrarti. Poi quando sarò dentro sentirai che piacere’ Marta non risponde &egrave in trance. Mi posiziono, le appoggio la cappella sull’ingresso ed inizio a spingere lentamente ma con progressione. ‘Haaaaa che male!’ ‘Respira profondamente che ci siamo quasi’. Do un’ultima botta che mi fa sprofondare dentro, urtando le palle al perineo. Marta grida più forte, ma io le blocco con forza la testa sul letto smorzando l’urlo. Inizio a pomparla prima lentamente e poi accelerando sempre di più. Mi sollevo con le gambe e mi appoggio con le mani alla testa del letto, così da sentire la lunga corsa che la verga fa nelle sue viscere. E’ un culo da sballo. Più grosso e tondo di quello della figlia. La pompo con decisione. Le afferro il caschetto e le tiro la testa con decisione verso di me. Marta inizia a gemere e a sconfusionare monosillabi sotto i miei colpi ‘Si’si’co-sì..che bel-lo..&egrave diver-so’bel-lo’mmmmm’sfon-da-mi, fam-melo sen-ti-re tut-to..così, così….siii’. I colpi diventano sempre più cadenzati e violenti. Marta inizia a sincronizzare il suo movimento al mio. Si sente un forte splaff’splaff, quando le carni si scontrano. A volte la mazza fuoriesce tutta e per la compressione subita ogni volta esce dell’aria sibilando. Questa cosa mi eccita ancor più. Lo spettacolo di quel buco rossissimo e dilatato &egrave indescrivibile. Sudatissimo le grido le più grosse volgarità ‘Brava troia. Hai visto che ti piace? Ora anche tu sei una rotta in culo come tua figlia. Scorreggia dai che ti spacco. Non ti farò sedere per una settimana. Si che bello. Che culo duro, grande, magnifico, ecco vengo, riempio anche te come quella zoccola di tua figlia, ecco, ecco’. E rallentando il movimento inizio a pisciarle sborra nelle viscere ‘lo senti come sussulta e spruzza e?’ ‘siiii &egrave’meraviglioso..come un clistere… haaaa, vengo” e anche lei si scioglie in un lago di umori. Esausti ci strapazziamo sul letto. ‘Marta &egrave stata la più bella inculata della mia vita. Hai visto che sei riuscita a venire anche di culo?’ ‘Si, anch’io non ho mai avuto un orgasmo così intenso. Caspita come mi brucia però…credo che me lo hai davvero rotto’ ‘Non ti preoccupare, le prime volte &egrave così. Poi passa e ogni volta &egrave sempre meglio. Lo sentirai solo un po’ indolenzito. Ilaria, con tutto che ha i tessuti più elastici per la sua età, non &egrave riuscita a darmi il piacere intenso che mi ha dato il tuo culo. Ti avviso, adesso lo dobbiamo fare spesso se no torna stretto come prima del trattamento’ ‘E come facciamo? Ti ricordo che tu hai una moglie ed io un marito’viviamo in case diverse..’ ‘Volere &egrave potere. Qualche volta fate pure voi gli onori di casa no? Vengo su da voi all’insaputa di mia moglie. Non credo di resistere a lungo lontano dai vostri stupendi culi. Sia il tuo che quello di Ilaria mi procurano intenso piacere, ma con sensazioni diverse. Vi metterò affiancate e farete la gara a chi lo prende meglio.’ E scoppio in una sonora risata. ‘Be..ora tornatene a casa che può tornare mia moglie da un momento all’altro. Ha’.non metterti le mutandine, così almeno tu non rischi di sporcarle’. E rido nuovamente di gusto. Le prendo la vestaglia, gliela faccio infilare e con un bacio veloce la butto letteralmente fuori di casa, guardando prima dallo spioncino per assicurarmi che non ci fosse nessuno. ‘Vi aspetto sabato per la gran festa’. Come richiudo la porta ripenso a quanto successo, a come infondo abbia trattato Marta da puttana peggio della figlia. Non avrei mai immaginato di incappare un giorno in una situazione del genere. Due donne, mamma e figlia stupendamente troie all’unisono che pendono dai miei desideri più perversi. Dove arriverò? Cosa le farò quando verranno (perché so che verranno) insieme per essere scopate? Meglio non pensarci, altrimenti finisce che mi masturbo a ciclo continuato.

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