Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Se fosse possibile…

By 25 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo scritto, come tutti quelli che verranno, sono ormai semplici sogni di un futuro che non potrà mai avverarsi, vuoi per mie scelte, vuoi per avverse circostanze…forse il “protagonista” non li leggerà mai, ma se capiterà su queste pagine sono sicura che apprezzerà questi miei doni alla sua memoria….

Il primo anniversario, una data importante per noi, come per tutti…volevo che fosse speciale, volevo che tu sentissi ancora più del solito quanto incredibilmente forti e incrollabili erano il mio amore per te, ed il mio desiderio di te.

Tornavi dal lavoro, una giornata stancante come le altre, anche se allietata dall’idea dell’imminente serata insieme, e dalla dolce promessa che sicuramente avevi colto nella mia voce quando ti avevo chiamato per invitarti da me quella sera; tornavi da lavoro, sicuramente affamato, e curioso, ed io volevo saziarti…in tutti i modi possibili.
Eccoti, ti sento suonare alla porta, ma non mi muovo, non posso muovermi….passa un attimo e noti che la porta &egrave già aperta; entri e chiudi dietro di te, accendi la luce e io immagino ogni tuo gesto: appoggi il cappotto all’appendiabiti e vedi il primo biglietto “Spogliati QUI, i vestiti non ti servono…posali sulla sedia”.
Adesso posso solo supporre, un sorriso che ti solca rapido il viso o un’occhiata di stupore al biglietto, non ho modo di saperlo, ma sento i tuoi movimenti mentre lentamente ti liberi degli abiti e posandoli sulla sedia noti il secondo biglietto “Rilassati pure in bagno…ma non troppo, ricorda che IO ti sto aspettando”.
In bagno ti aspetta un bagno caldo, l’acqua profumata con le mie essenza preferite, un cd nella radio con le nostre canzoni, un bicchiere di vino bianco su un tavolino li accanto, ed un altro messaggio “Quando vorrai mi trovi in camera da letto…spero tu abbia fame…”
Passano i minuti, so che ti godrai il bagno solo fino ad un certo punto, ormai ti conosco abbastanza da sapere che sai controllarti su tutto, tranne che sul desiderio per me…ed &egrave una cosa che ho sempre apprezzato…intanto sfioro il tuo corpo nella mia mente, quella pelle candida che non mi stancherei mai di leccare, di mordere, di accarezzare….e già mi viene voglia….ma questa serata &egrave per noi, per TE, e non deve essere rovinata dalla fretta…
Hai finito, sento l’acqua smettere di scorrere sul tuo corpo, e dopo poco il suono dei tuoi passi nel corridoio….probabilmente ormai riesci a vedere la luce che filtra flebile da sotto la porta chiusa, ti fermi davanti alla porta, prendi un respiro profondo ed entri…

…Dentro la stanza &egrave un estasi di colori e luci, tante candele, petali di rosa rosse, bianche e nere per terra…e sul letto io, nuda, i polsi legati da nastri di seta neri alla testiera del letto, il mio corpo ricoperto di sushi e stuzzichini….mi hanno ricoperto le mie amiche, su mia richiesta, e mi aspetto di dover rendere il favore, visto che hanno gradito l’idea e immagino vogliano attuarla per i loro compagni…ma questi pensieri non mi sfiorano che per un attimo, in risposta al tuo sguardo stupito e al veloce respiro che &egrave scaturito dalla tue labbra alla vista di tutto questo…ben di dio, diciamo…
L’ultimo bigliettino &egrave accanto a me: “Tutto quello che vedi &egrave per te…ma per mangiare il sushi non puoi usare ne mani ne bacchette”
Il tuo sguardo lussurioso mi percorre lentamente, quasi a decidere da che punto cominciare, ti avvicini alle mie labbra sussurrandomi un “Come siamo invitanti” che mi fa fremere e sospirare, poi mi baci e cominci a mangiare, lentamente, gustando ogni boccone, ripulendo la mia pelle da invisibili tracce di cibo, ti soffermi delicato sulla pancia, per poi andare a cibarti sui miei seni, e soffermandoti li, dopo averli “scoperti”, finch&egrave i miei capezzoli non svettano ormai torgidi e il mio respiro non si &egrave trasformato in un ansito…
Mangi i pochi pezzi sulle mie braccia, girandomi intorno e leccandomi le dita, ami essere il dominatore della coppia, anche se non ti imponi mai con la forza, e sai che io adoro sentirmi sottomessa al tuo piacere….
Rimane ormai solo un boccone, nell’unico punto che hai meticolosamente evitato, infili la testa fra le mie gambe piegate, mi aspetto di sentire la tua pressione sulla sommità mentre assapori l’ultimo pezzo, invece infili rapido e deciso la lingua dentro di me, bloccandomi il respiro, mentre ti spingi sempre più a gustare la mia intimità già prossima all’orgasmo, che mi raggiunge veloce…questa volta non posso fermarti, come succede di solito, preda della mia sciocca insicurezza; sei tu che scegli quanto a lungo dedicarti al mio sesso, e i miei gemiti ti spronano a portarmi allo spasimo, finch&egrave non mi senti arrivare al terzo orgasmo consecutivo, il corpo scosso dai brividi….bevi il mio piacere e solo allora mangi l’ultimo pezzo, risalendo poi verso di me.
“Quest’ultimo era decisamente il più buono”
Sono le uniche parole che pronunci prima di affondare dentro di me, rapido, eccitato, veloce, mentre mi trascini nuovamente verso il vertici del piacere, le mie gambe strette attorno al tuo corpo, i muscoli del mio sesso che si chiudono sul tuo pene per farti godere di più, per farti sentire il mio desiderio….esplodo in un altro orgasmo, inarcando la schiena, cercando le tue labbra per soffocare quelli che sono ormai urli di totale godimento…
Rallenti, mi guardi come un’idea fosse inspiegabilmente comparsa nella tua mente….non so COSA tu stia pensando, vedo che apri la bocca per chiedermi qualcosa, forse se sono d’accordo, e ti fermo: “Stasera…non devi…chiedere”. Parlare mi &egrave difficile, stai ancora muovendoti dentro di me, mi guardi un ultima volta ed esci da me, portando il tuo pene lucido del mio piacere davanti alle mie labbra…mi sollevo sul gomiti per poterlo ricevere bene in bocca e comincio a succhiare, mentre tu ti muovi veloce avanti e indietro, quasi scopando la mia bocca, fino a riempirmi del tuo piacere…
Ingoio tutto golosamente, dando le ultime leccate al tuo sesso e lasciando un leggero bacio sulla sua punta; le tue mani mi slegano velocemente i polsi e mi trascini contro di te, abbracciandomi con forza e baciandomi.
“E’ stato stupendo” “Auguri amore” “Auguri” Questo scritto, come tutti quelli che verranno, sono ormai semplici sogni di un futuro che non potrà mai avverarsi, vuoi per mie scelte, vuoi per avverse circostanze…forse il “protagonista” non li leggerà mai, ma se capiterà su queste pagine sono sicura che apprezzerà questi miei doni alla sua memoria….

Ci eravamo lasciati da qualche mese, una rottura sofferta, complessa, in realtà non voluta da nessuno, ma necessaria.
Quel concerto avrei dovuto vederlo senza di te, nonostante il gruppo che suonava fosse stato la colonna sonora dei mille momenti passati insieme, sperando di non scoppiare a piangere se e quando avessero suonato la nostra canzone.
Mi ero preparata con cura, chiedendomi di volta in volta quale accessorio, quale abito avresti maggiormente gradito, scioccamente, visto che tu non mi avresti visto, eppure senza riuscire ad evitarlo: ero bella, alla fine, un po’ dark, molto donna, con una maglia nera decorata da alcune fasce verticali traforate, che mi avevi regalato tu tempo prima, una gonna corta dall’orlo disuguale, stivali neri, trucco marcato che mi rendeva gli occhi ancora più profondi, i capelli sciolti sulle spalle….si, avresti apprezzato parecchio se mi avessi visto, probabilmente tanto da spingermi sul letto per farmi “vedere” quanto sapessi essere eccitante ai tuoi occhi…
Le immagini che mi scorrevano nella mente mi stavano facendo eccitare, ma non era il caso….eppure, per sfizio, decisi di prolungare questo stato di tensione togliendo il reggiseno ed andando a raggiungere i miei amici con i capezzoli eretti sotto il sottile tessuto della maglia…
Il tragitto fino alla discoteca dove avrebbe suonato il “nostro” gruppo era stato costellato di occhiate di sbieco verso di me, vuoi da parte dei miei amici, alcuni dei quali avevano sempre dimostrato interesse nei miei confronti, sia da parte dei passanti…probabilmente il movimento dei miei seni che si alzavano e si abbassavano era il motivo principale…
Arrivati lì davanti avevamo superato con facilità la calca davanti all’entrata…per un attimo avevo sentito un profumo che mi aveva obbligata a fermarmi, qualcosa di noto ma non precisamente identificabile…ma ero passata avanti con un’alzata di spalle e un sorriso di scherno a me stessa….
Avevo seguito il concerto cantando e sorridendo, allontanandomi, senza rendermene conto, dai miei amici, infilandomi fra le decine di corpi esultanti intorno a me per avvicinarmi al palco, convinta di essere seguita…

La band si preparava a suonare un’altra canzone, si spensero improvvisamente le luci lasciando illuminato solo cantante, mentre noi spettatori venivamo risucchiati nel buio quasi completo…e cominciò, ovviamente, proprio la nostra canzone…
Cominciarono anche le lacrime, non riuscivo a cantare, vedevo solo il tuo volto nella mia mente.
Quando sentii quelle mani stringermi pensai fosse qualcuno dei miei amici, anche se c’era un possesso, un bisogno di vicinanza, che loro non sarebbero mai riusciti ad esprimere, a ben pensarci…lì per lì mi limitai a scrollarmele di dosso, senza nemmeno voltarmi…
Dopo un attimo le mani erano di nuovo sui miei fianchi, anzi, c’era un intero corpo stretto contro il mio, un corpo teso allo spasimo, un corpo eccitato, sentivo la durezza del suo sesso contro il mio fondoschiena….e poi la tua voce, nel mio orecchio, mentre cantavi la nostra canzone.
Fu come un fulmine dentro di me, ero eccitata, da morire, e sorpresa, da morire, per la tua vicinanza, non riuscivo a fare altro che stringere una tua mano e appoggiarmi contro di te, mentre con la mano libera ti portavi all’altezza dei miei seni, stringendone uno cn delicatezza prima, poi con forza, fin quasi a farmi male:
– Come siamo sexy stasera…l’hai fatto per me, o per tutti questi sguardi puntati addosso? –
Parlavi in un sussurro nonostante il frastuono, la tua voce mi fece scorrere un brivido giù per la schiena; girai il viso verso di te, cercando le tue labbra:
– Solo per te, come sempre –
dissi, prima di baciarti, assaporando le tue labbra di cui non mi sarei mai stancata e riscontrando lo stesso ardore nel suo bacio di risposta.
– Allora va bene –
fu la tua risposta, e nello stesso attimo la tua mano scese rapida ad infilarsi sotto la gonna, spostando il tanga e prendendo possesso del mio sesso grondante di eccitazione…mugolai, cercando di non farmi notare, mentre le tue dita si infilavano sempre di più dentro di me, e io ero sempre più vicina all’orgasmo, sempre più vicina…
– Vieni con me –
un ordine a cui non opposi alcuna resistenza.
Mi trascinasti quasi verso i bagni, chiudendo a chiave la porta dietro di noi e tornando subito a baciarmi famelico, mentre mi abbassavi velocemente il tanga e io altrettanto velocemente aprivo il tuo pantaloni.
Mi chinai davanti al tuo pene eretto e lo presi in bocca, lo volevo, volevo sentirlo scorrere a fatica tra le mie labbra, sentire la tua carne pulsante sotto la mia lingua, assaporare il tuo piacere, ascoltare i tuoi ansiti mentre subivi questo piacevole “attacco” con una mano fra i miei capelli, senza forzarmi ma impedendomi di spostarmi e di cambiare ritmo.
Mi fermasti all’improvviso come avevo cominciato, mi tirasti su velocemente e mi constringesti con le mani contro il muro, piegata, la gonna sollevata sui fianchi mentr entravi velocemente dentro di me, trovandomi bagnata e pronta a riceverti.
Eri veloce, quasi brutale, ti sentivo mentre cercavi di arrivare sempre più in fondo, compensando con mille “ti amo” ansimati le fitte di dolore che ogni tanto mi colpivano…
Eppure era bello, bellissimo, essere di nuovo tua, sentirti ancora così vicino, volevo dirtelo, dovevo dirtelo:
– Si….amore, si….dio, prendimi…ti amo, ti amo, ti amo… –
Un discorso incoerente forse, ma ero ormai precipitata nel vortice del piacere, preda di una serie di orgasmi che mi stavano facendo perdere la testa e la cognizione del luogo in cui eravamo…
– Riempimi…godi per me, vieni per me –
E così fu, mi riempisti del tuo caldo piacere continuando a muoverti sempre più lentamente finch&egrave non ti posasti con il petto contro la mia schiena…
– Sei mia, lo sai? Lo sarai sempre, sempre –
– Lo so –
Ci rivestimmo di fretta e uscimmo, costretti a separarci, io per tornare dai miei amici, che mi avevano perso di vista e si erano preoccupati, tu verso l’uscita, dopo avermi avvisato:
– Voglio dormire con te stanotte, fai in modo che succeda, ti aspetto per 15 minuti al bar qui fuori –
Non avevi bisogno di dire altro, bastò una scusa, una vecchia conoscenza (femminile ovviamente) che mi aveva chiesto di andare a dormire da lei per parlare un po’ li convinse che era tutto apposto.
Mi diressi rapidamente verso il bar, mi fermai davanti a te, quasi timorosa…senza alcun motivo, in effetti:
– Andiamo amore, la notte non &egrave mai abbastanza lunga –
Mi dicesti baciandomi.
Sarebbe stata una bella serata…

Leave a Reply