Skip to main content
Racconti Erotici Etero

SE NON FOSSI SPOSATA …

By 30 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

SE NON FOSSI SPOSATA …

Erano ormai tre giorni che pensavo intensamente a Corinna, da quando in pizzeria mi ha detto: – “Se non fossi sposata con Mirko, penso che m’innamorerei di te.”-

Ho conosciuto Corinna quattro anni fa, per qualche mese abbiamo frequentato la stessa compagnia di persone, tra noi non c’è stato niente oltre la normale amicizia. Un giorno l’ho accompagnata sino a casa, abbiamo passeggiato per venti minuti di strada, è la cosa più intima che è avvenuta tra noi. Oggi è la moglie di Mirko per l’appunto. Dopo diversi anni che non ci vedevamo per puro caso tre mesi fa cercando per curiosità il mio nome e altri su facebook mi ha trovato e mi ha scritto un messaggio di amicizia. Non sono un frequentatore assiduo del programma ma le ho risposto e ci siamo poi rivisti, si è ricomposta una simpatia, ci si frequenta di nuovo ma la novità più importante e che lei è sposata.

Sta diventando una consuetudine incontrarci una volta alla settimana con un’altra coppia di amici, lei ovviamente si accompagna al consorte che fino alla serata della pizza, per avversione non avevo mai valutato attentamente, invece è un uomo molto intelligente, simpatico e in fondo a suo modo divertente. Con quest’ultimo appunto non voglio dire che è noioso o monotono, tutt’altro ma non è quel tipo di uomo che puoi fare molte battute di spirito, all’inglese per intenderci, ho il dubbio amletico: o non le apprezza o non le capisce. Sono comunque delle serate che lasciano difficilmente annoiati, riusciamo sempre a divertirci e alla fine si torna all’ovile soddisfatti e contenti.

L’altro ieri, finito di mangiare siamo rimasti da soli al tavolo, io e lei, gli altri sono usciti per fumarsi una sigaretta, dopo alcune banalità su com’è buona la pizza in quel locale non sappiamo più cosa dirci, segue un breve silenzio e poi lei se ne esce con quella frase. -“Se non fossi sposata … “-  Queste parole mi martellano da giorni la testa, le ho esaminate e analizzate a lungo e sono arrivato a una conclusione: sono state pronunciate in un momento di euforia alcolica, dettate più dalla birra e dalla piacevole serata trascorsa che da effettiva confidenza per difficoltà sentimentali con il marito, almeno questo è il mio desiderio. Sto mentendo a me stesso. Il mio vero desiderio, ora in questo preciso momento e di averla nuda tra le mie braccia, di baciarla, di leccarla ovunque dalla punta dei piedi ai lobi delle orecchie.

Sono immerso in questi pensieri è ancora notte, dalle tapparelle non completamente abbassate, filtra la luce dei lampioni della strada. Insonne disteso sul mio letto, ho gli occhi aperti e guardo le ombre che si formano sul soffitto della camera, rannicchiata addossata a me, la mia compagna dorme serena, Annalisa la mia amorevole e fedele convivente da oltre due anni. Con lei ho pensato anche di avere un figlio, adesso ero lì accanto a lei a sognare e desiderare un’altra. Lei si muove un pochino e si sistema girando il viso verso di me, la luce fioca la illumina ugualmente. Il suo volto pulito e rilassato è un invito, la bacio sulla fronte, questo gesto, anche se fatto leggero leggero ha il potere di destare quella creatura soave.

Ancora con gli occhi assonnati mi sorride meravigliosa e mi guarda. –“Non dormi?”-  Anch’io la guardo negli occhi ma scuoto solo leggermente la testa, lei ancora sorride e insiste con le domande. – “A cosa stai pensando?” –  Mi viene spontaneo dire che sto pensando a lei, la sua reazione è del tutto inaspettata come se la prendessi in giro, sorride felice e mi appioppa un complimento: – “Sei un porco!”- l’ha detto in una maniera che più che un’offesa sa di adulazione. Solo ora mi accorgo di essere eccitato e la mia erezione è del tutto evidente sotto il lenzuolo. 

Annalisa indossa solo le mutandine e una canotta. Mi abbraccia stretto con un sorriso, ci baciamo, intanto allunga la mano verso la mia protuberanza tra le gambe e attraverso il lenzuolo la afferra stretta. A mia volta m’inumidisco le dita e infilo la mano sotto le sue mutandine toccandole la fica. Ci baciamo ancora mentre continuo a insistere con le dita dentro il suo sesso e la masturbo. In particolar modo Annalisa apprezza essere toccata tra l’ano e la vagina, l’ho studiata molto per conoscere tutte le sue zone erogene e darle il massimo del godimento. In un attimo le tolgo le mutandine e mi sposto con il viso di fronte a quel capolavoro che è la sua vulva, rosata, con pochi peli e stretta come quella di un’adolescente. Comincio ad accarezzare, baciare e leccare l’apertura della fica: -“Si così … mi fai morire.”-  alla mia dea piace da matti quando è stimolata con la lingua, lo so bene e per questo spendo gran parte dei preliminari in questa pratica, lei apre al massimo le gambe per offrirsi completamente alla mia bocca.  Continuerei ancora per molto anche a me da piacere leccarla ma quando le sto succhiando la clitoride, lei mi blocca, si toglie la canotta e si lancia sui pantaloni del mio pigiama, il mio pene è eretto da un po’ come se il glande la guardasse, e lei gli parla.  -“Che cosa vuoi birichino? La mia bocca?”-   Annalisa lo afferra con una mano e con l’altra mi stimola i testicoli, lo scappella e delicatamente con la lingua comincia a leccarlo e poi a succhiarlo, la mia mano automaticamente si porta sulla sua testa spingendola a ingoiarne di più, cosa che lei fa tranquillamente anche perché il mio cazzo è di misura normale e quindi non trova soverchie difficoltà. Cerco di allungare la mano verso il suo culo, lo strofino e poi le do un buffetto, mi succhio un dito e umido di saliva lo inserisco nel suo buchetto. -“Sei proprio un porco! Vuoi già incularmi?”-  mi dice sdegnata con il mio uccello appena fuori le sue labbra, ritraggo il dito. Lei ricomincia a succhiarmi il cazzo, parto con uno schiaffo sulla natica. -“Ahio! Si sculacciami.”-  la rigiro e il suo culo riceve carezze e poi leggere sculacciate, lo bacio tutto e poi comincio a leccarlo con passione anche attorno all’ano. Così distesa mi pongo sopra di lei e comincio a penetrarla in fica, appena entrato inizio subito a tenere un buon ritmo. -“Non così veloce … fai più piano.”- mi chiede con un filo di voce. Cerco di rallentare ma l’eccitazione quasi me lo impedisce, anzi riesco anche a darle un paio di pacche a mano aperta sollevando le sue rimostranze.

Disteso completamente sopra, di lei sono fermo, il mio cazzo è alloggiato nel posto più bello del mondo, la bacio lungo il collo e la nuca, le accarezzo i lobi con la lingua, la sua reazione è quasi violenta e questo la fa raggiungere l’orgasmo. Nonostante sia super eccitato, non ho ancora raggiunto il piacere massimo, lei è distesa adesso senza nessun movimento il suo culo è una tentazione cui non so dire di no. Metto le dita in bocca e poi le avvicino alla sua tenera rosellina, disegno attorno ad essa dei cerchi e poi entro prima con uno poi con due e alla fine con tre dita. -“No … nel culo no.”- ha aspettato l’entrata del terzo dito per lamentarsi e protestare, dolce troietta è un’opposizione che nemmeno prendo in considerazione. Avvicino la cappella al buco aperto dopo aver tolto le dita, con un movimento Annalisa muove il culo non facendo altro che aiutare a far scivolare dentro il mio cazzo. Penso che la mia donna sia proprio una vacca si è fatta scendere da sola la mazza nel culo e ora lo stringe per gustarselo meglio, allora la penetro sferrando un colpo secco quasi le sfondo lo sfintere. – “Aaaahh! Si! Tutto dentro, ti prego, mettilo tutto dentro!”-  questo desiderio è esaudito, spingo fino a che il mio uccello scompare interamente dentro il suo culo. -“ Aaaaaargh!”- un altro urlo di Annalisa mentre continuo a incularla. -“Così mi spacchi il culo … oooohh … “-  Annalisa sotto le mie spinte si contorce e muove la testa, esco da lei e poi rientro fino in fondo nel suo culo ormai aperto ma è una cosa che non apprezza molto. -“Bastardo, mi hai rotto il culo … oooohh vengo vengo …” –  lei ha il suo orgasmo, anch’io dopo un altro paio di pompate le vengo dentro l’intestino, riversandole una fiumana di sborra. Rimango col cazzo ben piantato dentro l’orifizio anale non ho nessuna intenzione di toglierlo. Annalisa si lamenta debole, le bacio ripetutamente la schiena. Lei è un po’ piegata di lato, tolgo il cazzo. Dal buco comincia a uscire la sborra e a scendere lungo la fessura tra culo e figa scivolando sulle labbra e sulla coscia gocciolando sul lenzuolo.

Nessuno dei due parla mi distendo accanto a lei, Annalisa si appoggia con le braccia e il viso sul mio petto, ci guardiamo, lei è seria. -“Dobbiamo decidere come deve proseguire la nostra relazione.”–  penso di interpretare quest’uscita come una richiesta di matrimonio e le rispondo con una mezza domanda cercando di prendere tempo. -“Vuoi che ci sposiamo?”- e qui scoppia l’inatteso. -“Lo facciamo un bambino?!”- sono talmente confuso che non capisco se sia una richiesta o un’intimazione, rispondo a monosillabi. -“Mmmmmh … ”- un’uscita che non viene per niente apprezzata. -“Che risposta è questa! Un grugnito.”-  non so assolutamente cosa dire, cerco di tirarla per le lunghe. -“Così all’improvviso capirai, sono un po’ scombussolato.”- l’empasse della situazione è risolta da Annalisa con una frase. -“Adesso che anche Corinna è incinta mi sembra di essere l’unica donna che non ha prospettive di diventare mamma.”-  tutto mi arriva come una mazzata tra capo e collo e la mia reazione, in effetti, è eccessiva nel tono e può dar motivo di dei sospetti. -“Corinna è incinta? E tu come lo sai?”-  Annalisa che teneva la testa appoggiata al mio petto la alza e sorpresa più di me mi guarda e risponde ansiosa. -“L’ha detto Mirko l’altro ieri in pizzeria. Non lo sapevi?”– rispondo scuotendo la testa e penso a lei, Corinna, perché non mi ha detto tenuto all’oscuro di una cosa così importante. Intanto Annalisa continua a parlare ma non credo di aver capito tutto quello che dice. -“ … quando eravamo fuori a fumare con Claudia e Federico ci ha comunicato la notizia, che dovevamo tenere per noi perché Corinna non vuole ancora renderla pubblica. Pensavo che tu già lo sapessi, comunque non cambia niente sono finalmente riusciti a fare metà del lavoro. Quei due si amano così tanto.”-  vedendo la mia incertezza cerca di spiegarsi meglio. -“Mirko ci ha confidato che sono quasi tre anni da quando sono sposati che cercano di avere un figlio.”- adesso mi tornano alla mente tutti i ragionamenti e le analisi su quello che ha detto Corinna quella sera, euforia alcolica è stata la mia deduzione finale ma ripensandoci lei ha bevuto solo acqua naturale. Ho costruito un castello di carta sul niente. Annalisa interrompe questa mia meditazione avvicinando il suo viso al mio. -“Che cosa rispondi?”-  la bacio meccanicamente sul naso. -“Che cosa rispondo a cosa?”-   sta per esplodere, solleva il busto e mi guarda incattivita, ma anticipo la sua eruzione. -“Senti ne riparleremo domani, adesso dormiamo.”– è furiosa, agita le mani e le braccia. –“Che cosa vuoi che dorma sono tutta impiastricciata di sperma. E la tua sborra mi esce ancora dal culo!”- Annalisa si alza dal letto cammina a passetti senza aprire le gambe e tenendo le mani tra fica e buco di culo per non far cadere lo sperma si lamenta. -“Della sborra è arrivata anche alla passerina … “-   manca poco che mi metta a ridere, mi esce un’espressione che potevo benissimo evitare. -“Vuoi vedere che inculandoti ti ho messo incinta!”-  la sua reazione è meno violenta di quello che mi aspetto, mi lancia solo un’occhiataccia ed esce dalla camera dirigendosi verso il bagno. Rimango solo disteso sul letto, sento lo scroscio dell’acqua della doccia mentre dalle persiane comincia a spirare la luce del giorno che sta sorgendo, con la notte tramonta anche l’ossessione per Corinna. Comincio seriamente a pensare di avere un figlio con Annalisa. E forse … perché no! Di sposarla in chiesa.               

FINE

 

Leave a Reply