Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Sedotta e Bidonata

By 13 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

SEDOTTA E…….. BIDONATA
Voglio raccontare una mia storia, che haimè…, è finita male. Mi chiamo Norma e all’epoca del fatto, avevo quaranta anni, ben portati, con due figli maschi di diciotto e sedici anni. Con mio marito (ex) tutto filava liscio e tranquillo, fin troppo tranquillo…, stavamo in un quartiere di Napoli, non proprio popolare, ma abbastanza vivace e pettegolo, dove le notizie si diffondono presto e in modo capillare. Mi trovavo bene, avevo molte amicizie e discrete frequentazioni, in virtù delle quali, sono venuta a conoscenza di molte cose…., diciamo, piccanti e molto trasgressive, che riguardavano soprattutto donne sposate. Mai avrei immaginato che un giorno proprio io, fossi l’oggetto del pettegolo che in breve si diffuse in tutto il quartiere, ed è stata la causa della rottura del mio matrimonio. Persi la testa per un ragazzo di bottega, che poteva essere mio figlio, donandomi tutta me stessa e ricambiata con un clamoroso sputtanamento, da parte di lui, che per lungo tempo ho avuto vergogna a farmi vedere in giro. Vi racconto il fatto, ormai le cose sono andate così e non me ne pento, vivo la mia seconda giovinezza con disinvoltura, senza badare più di tanto alle male lingue. Gennarino, era il garzone della drogheria, da cui io e la mia famiglia ci rifornivamo, aveva più o meno diciassette anni, forse diciotto.., non me lo ha mai detto, molto alto, più di un metro e ottanta, secco come una acciuga e di carnagione scura. Era usuale che la spesa, a volte ordinata per telefono, ci fosse recapitata a casa tramite il garzone, per cui Gennarino veniva spesso a casa mia e qualche volta entrava dentro chiedendomi un bicchiere d’acqua o una bibita fresca. Era diventato così abituale per me, che lo accoglievo come mi trovavo, non nuda ma spesso in vestaglia semitrasparente, con solo la mutandina sotto…! Certo, il ragazzo sbirciava, io me ne accorgevo, ma non poteva fare altro, il mio seno prorompente, e soprattutto i capezzoli scuri, si intravedevano chiaramente dalla vestaglia, ed era impossibile per lui non accorgersene. Non lo facevo per malizia, solo perchè mi scocciavo di cambiarmi, e poi era un ragazzo…, cosa avrebbe potuto farmi? Di fatto più o meno le undici del mattino, quando lui arrivava, stavo sempre da sola in casa, poichè mio marito e i due ragazzi stavano al lavoro nell’officina di nostra proprietà, quel giorno, Gennarino mi chiese, con gentilezza un pò di acqua, per cui lo feci accomodare in casa. Lo servii con garbo senza alcun imbarazzo, anche se mi squadrava tutta con quei occhioni fuori dalle orbite, mi guardava il culo, quando gli davo le spalle e il seno di fronte. Giacchè stavo facendo il caffè per me, gli dissi che se aspettava, lo avrei offerto anche a lui, accettò volentieri e seduto in cucina continuava a guardarmi estasiato. Mi sedetti di fronte a lui per sorseggiare il caffè, la vestaglia si distese, ai lati delle cosce, e la mutandina bianca gli apparve bene in vista, lui la guardò con insistenza, io guardavo lui che sicuramente mi desiderava, feci finta di sistemare la vestaglia sullo slip, poi mi alzai, e dicendogli di aspettare, anche perchè dovevo ancora pagarlo, andai in bagno. Non sò che mi prese…, stavo un pò fuori…., non mi dispiaceva che quel ragazzo mi guardava l’intimo, provavo tanta tenerezza per lui, cosa mi succedeva…., non riuscivo ad essere io…, nel senso di gestire bene la situazione che continuava ad infiammarmi tutta. Ritornai in cucina, affidandomi al caso, cioè a quello che poteva succedere senza interagire per limitare…, non sò qualcosa di inconsueto. Come se niente fosse mi curvai per prendere le tazzine dal tavolo, e provvidenzialmente, non lo avevo previsto, una tetta mi scappò dalla vestaglia semiaperta, e subito attirò l’attenzione del giovane, io lo fissai negli occhi come se volessi scusarmi, lui capì un’altra cosa, ed allungò la mano sulla mammella e me la tastò. Rimasi di stucco…, senza impedirglielo…, c’era una forza dentro di me che mi impediva di ribellarmi.., lo lasciavo fare…, facendogli capire con precisione di starci…, cosa che non volevo…! Avvicinò il viso al mio seno e mi prese in bocca il capezzolo succhiandolo come un bambino fà con il latte materno, mi venne d’istinto mettergli la mano dietro la testa, come facevo con i miei figli quando li allattavo, spingendolo al mio petto gonfio e generoso. Me lo tenevo attaccato alla mammella carezzandogli i capelli con le dita, con la vestaglia aperta davanti, mi sentii una sua mano tra le cosce, che carezzandomi saliva fino all’inguine, premendo col dito sulla passera, ancora protetta dallo slip. Si chinò davanti a me e volle vedermi la fica…, fece tutto lui, mi abbassò la mutandina e osservò ben bene la passera, coperta di peli, a distanza ravvicinata, era un ragazzo e la sua era anche curiosità, vedere la fica di una donna adulta, lo comprendevo…! Mi allargò con le dita le labbra e mi guardò fin dentro la vagina…, poi gli venne spontaneo baciarmela premendo con le mani sul mio culo…, il tutto con me poco partecipe, ma consensiente. Non ci sapeva fare.., doveva essere la sua prima esperienza con una vera donna…, me la baciava senza usare la lingua…, io lo tenevo con le mani sulla testa, incoraggiandolo. Mi decisi ad essere più partecipe, sebbene la ragione me lo impedisse…, lo guidai facendolo sedere, poi fui io a chinarmi tra le sue cosce…, e senza guardarlo negli occhi, gli alzai la magliettina e insinuai la mano nei pantaloni…, tastando un cazzo già durissimo…! Gli slacciai la patta e abbassai quel tanto i pantaloni e glielo tirai fuori…, ero ansioso di vederlo..! Un cazzo, lungo e duro come il ferro…, proprio come il suo fisico asciutto.., glielo menai un po, poi lo presi in bocca e cominciai a fargli un bel pompino…, a regola d’arte…, come si dice. Me lo sentivo in bocca prepotente…, tanto da stare attenta che non me lo spingesse in gola…, strozzandomi…, quel cazzo giovane e pulsante mi estasiava, lungo da tenerlo alla radice con la mano e il resto a succhiarlo come si deve…, ma haimè…, la giovane età e l’apprensione mi venne quasi in bocca. Me lo tolsi e mi sborrò sul petto, una tale quantità da lubrificarmi tutte e due le tette, finito, ebbi un ripensamento, lui stava da troppo tempo in casa mia, e ciò avrebbe potuto insospettire il vicinato che è sempre vigile e il padrone del negozio. Lo mandai via rapidamente per non correre rischi, ma la storia ebbe un seguito, lui quando veniva a portarmi la spesa lo mantenevo sempre fuori dalla porta, e questo lo innervosiva. Dopo circa una settimana mi telefonò, e come un bambino mi chiese perchè non lo facevo entrare, gli spiegai che ero una donna sposata e che non potevo mettere a repentaglio la mia vita coniugale, lui quasi piangendo mi chiese se potevo vederlo un’ultima volta… ! Insomma mi commossi e volli vederlo usando tutte le precauzioni possibili. Un giovedi mio marito e i miei due figli, dopo mangiato, come di solito, tornarono all’officina, io socchiusi la porta d’ingresso e dopo una mezzora Gennarino furtivamente mi entrò in casa, erano le due e mezzo, lui aveva la pausa al negozio fino alle quattro e mezzo, così c’era tutto il tempo per fare qualcosa…! Appena mi vide mi baciò sulla guancia, e cominciò a dirmi che non dormiva più la notte per pensare me…, gli ero entrata dentro…, ecc. ecc…., a me faceva piacere sentirmi dire queste cose, e poi nutrivo per lui un affetto un po…, materno…, incestuoso…, lo scambiavo involontariamente per un figlio…! Stando stretto a me, avvertii subito la “mazza” tosta che mi premeva sulla pancia, lui era più alto di me, gli arrivavo alle spalle, gli dissi senza guardarlo in faccia: c’è l’hai già duro…, lui sempre duro…, notte e giorno…! Mi chinai per vederlo e toccarlo, aveva ragione alla sua età è davvero sempre ritto e pronto…, glielo presi in bocca come se fosse una cosa normale.., sbocchinandolo un pò…! Lui con voce infantile, mi disse signòò…, non vorrei subito “arrivare” come l’altra volta…, mi feci una risatina, mi alzai e gli dissi da donna esperta: allora prendimi come vuoi tu….! Non mi ero preparata all’appuntamento con l’intimo di circostanza, avevo una veste larghina da stanza, sotto il reggiseno la mutandina e il collant, lui mi sbottonò l’abito, che ripose sulla sedia, io tolsi il collant, e il reggiseno e ci abbracciammo, ma per la differenza di altezza gli dissi: Gennarì.., dobbiamo stenderci.., altrimenti…, lui capì subito e ci sistemammo sul divano. Cominciai a stuzzicarlo dicendogli ti piacciono le mie tette…, siii……, e la mia fica…? Siii…., molto…! Allora perchè non me la baci…? Detto fatto, si accucciò tra le mie cosce, mi sfilò la mutandina, e si incollò con la bocca sulla mia passerina…, visto che non tirava fuori la lingua…, gli chiesi di usarla.., finalmente mi slinguettò le labbra e il clitoride come piaceva a me…! Si alzò si tolse completamente i pantaloni e con quel cazzo ritto e puntato mi venne sopra e mi infilò subito nella vagina…, si agitava.., dandomi colpi che mi arrivavano in profondità, fino al termine, facendomi male.., con quel cazzo così duro come la pietra. Ancora non si seppe trattenere…, e mi eiaculò dentro…., rimasi delusa e glielo feci capire…, e lui signòòò…, non vi preoccupate…, mi capita sempre così …, però subito mi viene duro e posso ricominciare daccapo…! In effetti sapeva il fatto suo, il cazzo si ammosciò un pochino e poi riprese a svettare minaccioso…, sperando che non venisse subito un’altra volta glielo presi in bocca.., ed era ancora più duro di prima. Lo feci stendere sul divano, mi misi io sopra di lui e mi accorsi dello sperma che mi colava dalla vagina, mi asciugai la fica con la mia stessa mutandina e quindi mi impalai dolcemente dosando l’entratura per non farmi male.., lui mi stringeva le tette ed alzava il capo per succhiarmi i capezzoli, girandomi con la testa vidi il suo cellulare sul tavolino, non ci diedi peso e continuai a scoparlo, stavolta dandogli il culo. Il ragazzo mentre lo scopavo mi toccò il buco del culo che aveva a pochi centimetri, non osò infilarmi il dito…, anche se l’avrei gradito, me lo stavo godendo a modo mio attenuando quella furia e fretta che i giovani hanno. Mi stava dentro tutto, avevo aspettato che la vagina diventasse più elastica, per farmelo entrare fino alle palle che sentivo premere contro le natiche, abituata al cazzo di mio marito, più grosso ma meno lungo e duro, che mi riempiva la vagina adattandosi, questo invece mi raspava sul fondo…, esplorando parti che non conoscevo. Per sentirlo più stretto in fica…, con le dita pressai le labbra attorno al cazzo aumentando l’attrito e il piacere…, questo mi provocò il primo orgasmo…, e anche il suo…, il secondo…! Con una bella colata di sborra fresca e giovane di nuovo nella vagina. Appagata e soddisfatta, mi alzai dal suo cazzo che s’era cominciato ad ammosciarsi, andai in bagno per pulirmi dello sperma che mi aveva lasciato dentro,, facendomi un bel bidet, senza prestare attenzione al ragazzo. Mi rimisi la mutandina pulita e il reggipetto e tornai da lui che stava seduto sul divano con il telefonino in mano, gli chiesi se stava telefonando, lui mi disse di no, che l’aveva solo spostato per non dimenticarlo. Gli chiesi di rivestirsi, avevo intenzione di fare un caffè, prenderlo e poi mandarlo via. Mentre stavo ai fornelli, mi venne dietro, strofinandosi su di me e comprimendomi le mammelle con le mani…, cosa c’è gli chiesi? Come sei boonaaa……, mi disse, io, ti piaccio tanto..? da morire…, rispose, poi si chinò dietro di me, mi abbassò la mutandina e mi baciò sul culo. Dai smettila gli chiesi, lui. mi sono eccitato di nuovo….., c’è l’ho duro come il marmo…! Ma ne hai fatto due e c’è l’hai ancora duro? Siii…, sei tu che mi fai arrapare tanto….! Mentre zuccheravo il caffè mi sento aprire le natiche e la lingua che si incolla al mio buchetto posteriore, mi piace.., ma trovo la forza di dirgli di smetterla, senza tuttavia sottrarmi. Si alza e mi sento il cazzo strusciarmi dalle cosce al sedere, si ferma e lo avverto sul culo…, mi giro col capo e gli dico: Mica vuoi mettermelo nel culo…? Lui, con quel viso da bambino…, bofonchiò, poco…, poco signòò…, mi scappa una risata e questo lo incoraggia…, poi aggiungo che significa poco.., poco…? Lui, avete un culo che mi fa morire…, lo voglio solo appoggiare…, e basta, e così mi punta il cazzo sul buco…., me lo sento e il contatto è piacevole, son felice e rilassata, nonostante il ragazzo comincia a premere con l’asta, e duro e sottile com’è.., quel cazzo, alla prima spinta mi incula…! Hai…, sento il bruciore all’ano…, ma ormai mi è entrato e lui mi tiene stretta a se, non faccio niente per allontanarlo, anzi me lo tengo nel culetto, lo sento gradevole. Il giovane mi incula con veemenza.., mi spinge contro il lavello e sono costretta a reggermi con le mani sul piano per non schiacciarmi, inutile le mie lamentele…, di fare piano…, con più gentilezza. Passato l’iniziale bruciore allo sfintere, me lo sento in profondità.., mi è entrato tutto, troppo lungo si fa strada nell’intestino provocandomi dolori all’addome, scuoto il culo e il bacino per agevolare l’introduzione profonda e alleggerire la presa, e subito stò meglio.., lo sopporto con spirito di sacrificio.., come la mamma con il suo bambino capriccioso. Non sono tanto partecipe, il mio bel orgasmo l’ho avuto e di solito mi basta, perciò stò lì solo per far sfogare lui…, tanto è che mentre mi incula, appoggiata al lavello della cucina, trovo il tempo e il gusto di assaporare il caffè che ho appena fatto. Strana sensazione sorseggiare un bollente caffè e bearsi di ciò, tralasciando il fatto di avere un vigoroso cazzo tutto nel culo che ti percuote tutta…, e non approfittarne per godere…, e avere un nuovo orgasmo….! Finalmente mi sborra dentro per la terza volta, sento il liquido caldo, con la mano me lo sfilo dal culetto ancora gocciolante e mi scosto, il cazzo mi si scosta dal sedere, mi alzo subito la mutanda.., e stavolta non l’ha abbasserò più. Gli offro il caffè e mentre si riveste gli dico: Gennarino non parlare con nessuno di tutto questo…, mi metti in guai seri…, ho famiglia e figli giovani come te…! Lui non vi preoccupate non ne parlerò con nessuno…, poi, ci possiamo vedere un’altra volta..? Nò…, ti ho accontentato…, in tutto…, ora basta e per sempre. Mi salutò con un bacetto sulla guancia e andò via furtivo come era venuto. Una decina di giorni dopo, arrivò sul cellulare di mio figlio, il più piccolo, un video messaggio, nel quale c’era la sua mammina che faceva sesso con un ragazzo conosciuto, io…, naturalmente…, lo fece vedere a suo padre, mio marito, e….., apriti cielo…, il finimondo entrò di brutto in casa mia. Il perfido e traditore ragazzino, mi aveva filmata col cellulare mentre lo spompavo e mi inculava in cucina, in più la mia voce inconfondibile a fare da sfondo…, maledetto…! Conclusione, separazione da mio marito e cambio di quartiere per tutti, per la vergogna che avevo messo a me e soprattutto ai miei figli e mio marito. Chi vuole scrivermi sarò lieta di rispondere e di parlarne. fiordinorma@virgilio.it

Leave a Reply