Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Sentirsi il meglio

By 12 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era l’estate del 2008, il mese di agosto per la precisione; io e la mia fidanzata Silvia (fidanzati da quasi otto anni) eravamo riusciti ad acquistare l’agognato camper westfalia, che sognavamo da tempo. Campeggiatori da quando ci siamo conosciuti sempre in vacanza in tenda, ogni anno sempre più organizzati, avevamo deciso l’acquisto dopo aver trovato l’occasione di un mezzo che sinceramente non potevamo lasciarci sfuggire. Di un bel colore rosso, lo avevamo ritirato dal concessionario il mese prima, dopo averlo preparato per le nostre esigenze con tutte le cose necessarie per un buon campeggio, decidemmo la meta per le nostre tre settimane di vacanza. La scelta cadde per un bel giro in Istria; ci eravamo già stati un paio di volte ma adesso che potevamo spostarci e visitare di più la regione, l’idea di passarci le vacanze ci allettò.
Preparati i viveri e le valige, partimmo alla volta della Croazia emozionati all’idea di cercare e speranzosi di trovare bei posti tranquilli per le giornate e goderci il mare e la natura. Fummo subito soddisfatti dei posti che trovammo; nonostante il mese portasse molti turisti avendo la possibilità di pernottare dove volevamo, non faticammo a trovare lidi tranquilli dove trascorrere le nostre giornate di ferie. Ogni tanto vista la frequente presenza di naturisti nei posti dove ci fermavamo, si parlava maliziosamente di provare anche noi a liberarci dei vestiti, ‘più da parte mia forse’ ma Silvia non sembrava del tutto convinta non essendo mai stata abituata farsi vedere nemmeno in topless sulla spiaggia. L’episodio che voglio raccontarvi e accaduto verso la fine della seconda settimana; avevamo trovato un posticino tranquillo nel sud, una rada pineta con della terra rossa come il fuoco lasciava il posto a una spiaggia di ciottoli e a un mare molto limpido e pulito. Pur non essendo enorme, la spiaggia permetteva di godersi le giornate tranquillamente con una certa intimità (non erano più di 20) le persone presenti durante il giorno, fra qui la meta erano naturisti . la nostra pelle, dopo due settimane aveva ricevuto un bel colore scuro; il segno delle mutandine di Silvia risaltava tantissimo quando si spogliava ed io avevo solo il segno bianco che mi avevano lasciato gli slip neri che avevo scelto di indossare quell’anno al posto dei soliti braghettoni da spiaggia. Scelta che mi aveva dato soddisfazione perche quando rimanevo nudo, metteva in risalto il mio attrezzo che appariva più virile. Avevo badato a depilarmi le parti intime lasciando un rettangolo di pelo solo sopra, poiché tutto glabro a silvia non piaceva, pero adorava farsi scopare da quel cazzo senza peli e potermi leccare senza sentirsi i peli sotto la lingua. Quel giorno tornammo verso le sette dalla spiaggia, il camper era parcheggiato poco lontano sotto un pino piegato dal vento, Silvia indossava un costume rosso con le mutandine alla brasiliana che lascavano scoperti un po’ di più glutei; ha un bel fisico genuino e solare, e un bel seno prosperoso con cui adoro cimentarmi in succulente spagnole quando ne ho l’occasione. Sara stata l’aria, il mare, il clima caldo e l’essere poco vestiti ma mi sentivo eccitato ed euforico mentre la seguivo portando gli asciugamani e le cose da spiaggia. Sentivo il sangue che mi pompava il membro imprigionato negli slip neri cui conferivano un bel rigonfiamento sensuale, mentre con gli occhi rimanevo quasi ipnotizzato da quella stoffa rossa e da quel culo abbronzato che avrei voluto prendere lì selvaggiamente. Aprii il portellone laterale e una volta entrati mi buttai sul divano posteriore, provato dal caldo e dall’arsura di quella giornata, mi rilassai in un istante; apri il frigorifero e presi una dissetante bibita gelata. Sorseggiavo il refrigerante liquido mentre osservavo Silvia che dopo aver riposto le cose, si spogliava preparandosi per farsi una doccia, non vedevo l’ora anch’io vista tutta la salsedine che ci seccava la pelle e ci rendeva appiccicosi. Slego il nodo che le teneva su il reggiseno e lo lasciò incurante cadere a terra, con un gesto semplice e sensuale infilo le dita nell’elastico delle mutandine e dopo averlo abbassato un po’, le sfilo del tutto, liberando quel fortunato pezzettino di stoffa che si era infilato fra le natiche. Prima una gamba e poi l’altra le tolse e le butto da una parte vicino a me; quel gesto mi fece girare la testa, il cazzo mi esplose nelle mutande, il rigonfiamento era notevole e la stoffa nera ne evidenziava la forma. Lei se ne accorse e dopo aver lanciato un’occhiata fra le mie gambe, mi guardo con uno sguardo languido chi mi face impazzire. ‘wow!!!! Non volendo mi sono prodigata in uno striptease!’ disse, io con la voce rotta dall’eccitazione dissi ‘già, non è che si potrebbe avere anche il dopo strip!?!?’ ‘ c’è lo’ho cosi duro che se non lo libero esplode!’. Lei lasciandomi a bocca aperta raccolse gli slip che si era appena tolta, e dopo averci giocherellato un po’, me li stampò sul viso, ‘ annusa mi disse, vediamo se riusciamo a farlo esplodere! ‘ Inebriato da quella stoffa umida che mi lasciava nel naso il suo profumo di figa, senti le sue mani che tastavano i miei slip stringendo il mio membro ormai esasperato. Ero eccitatissimo come non mi capita spesso, fra le sue mutandine appoggiate in faccia e le sue mani, sul mio cazzo mi sembrava di stare in paradiso. ‘ posso controllare come sta?’ chiese; ‘ non aspetta altro’ risposi i o bramoso. Con una mossa rapida infilo le dita sotto l’elastico e mi abbasso le mutande; il cazzo salto subito fuori come fosse una molla e lei lancio un mugugno di sorpresa. Avevo il cazzo ritto come una candela e la cappella era gonfia e rossa; lei gli passo su un rapido colpo di lingua per saggiarne il sapore ‘ sa di sale’ disse! La aiutai a sfilarmi da una gamba il costume, ero rimasto nudo, semi sdraiato rivolto verso il portellone aperto; lei si sistemo in ginocchio fra le mie gambe che aveva aperto per aver pieno accesso al mio arnese. ‘forza’ dissi ‘pulisci via il sale, che mi da fastidio!!!’ . Non ebbi modo di ripeterlo, abbasso il viso sulla cappella e la prese in bocca cominciando a succhiarmela lentamente; alternando movimenti su e giù sempre più profondi. Con una meno le accarezzavo la testa guidando il suo ritmo come più mi aggradava, anche se non dovevo correggere molto!; lei sapeva il fatto suo e in meno di un minuto arrivava a toccarmi quasi le palle con le labbra quando si affondava sul cazzo. Mi sentivo un dio! Nudo, gli slip ancora umidi abbassati su una caviglia, il vento fresco della sera che mi accarezzava il petto e il cazzo che usciva momentaneamente dalla bocca. Lo scroto gonfio che sfregava sul sedile; ogni tanto lo prendeva fra le mani e dopo avergli dato, una bella leccata lo strizzava delicatamente continuo a spampinarmi apertamente per circa dieci minuti alterando vigorose succhiate a più lente leccate. Ogni tanto alzava la testa e mi guardava vogliosa con un’aria da super porca, si passava la lingua sulle labbra e mi smanettava il cazzo come dovesse mungermi. ‘skizzami’ ‘skizzami’ disse; non mi feci pregare; dopo una decina di secondi sentivo che stavo per venire; lei se ne accorse dalle contrazioni del cazzo; abbasso il ritmo e avvicino la bocca alla cappella che dopo un attimo lancio un primo schizzo di sperma bianco diritto sulla sua guancia. Il secondo fu più fortunato meno copioso del primo le centro la bocca, come pure il terzo e quarto! Lo riprese in bocca e succhio quello che rimaneva masturbandomi lentamente mentre il cazzo si ammosciava fra le gambe. Una volta ferma vidi che inghiottiva tutto con un insolito piacere, mi sfilo il costume dalla caviglia e lo uso come tovagliolo per pulirsi il viso dalla sborra. Ero morto, mi sentivo completamente svuotato, lei ridacchio e mi disse che si era sentita veramente un’esperta a farmi quel lavoretto; io di tutta risposta le risposi che era stato come essere in paradiso. Languidamente disse ‘riprenditi bene che questa sera voglio diventare una vera zoccola’ e poi con mia sorpresa ‘ questa sera ti concederò il culetto quindi preparati per bene!’ rideva ed io mi sentivo al settimo cielo; maschio cazzuto e porco. Come andò la sera ve lo racconterò nella prossima puntata; intanto spero che questa vi abbia fatto piacere; in tutti i sensi!

Leave a Reply