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Racconti 69Racconti Erotici Etero

Serve un po’ di sana ginnastica

By 11 Gennaio 2009Febbraio 9th, 2020No Comments

Avevo preso l’abitudine di fare colazione nello stesso bar alla stessa ora prima di prendere l’autobus per andare al lavoro. Quasi sempre incontravo Nunzia, una signora sui quaranta anni, non bella con un naso troppo grosso, ‘importante’ diceva lei, ma aveva un culo che faceva girare tutti i maschi quando passava, un culo da brasiliana! I seni erano molto grossi, troppo in relazione all’altezza.
Dal saluto via via meno formale, passammo a scambiarci qualche frase sempre più amichevole.
Era una ragazza madre, era rimasta incinta ed il suo ragazzo era scappato via, emigrato in Belgio e non si era fatto più vedere.
Aveva mantenuto la figlia facendo due lavori; fino alle cinque faceva l’infermiera presso uno studio dentistico, la sera faceva la maschera in un cinema. La figlia ormai ventenne e prossima al matrimonio viveva con i nonni in un paese vicino.

‘Come va Nunzia, visto che sta arrivando la bella stagione ?’ Le chiesi un mattino
‘Non me ne parlare, ho un nervo per capello, ho messo su qualche chilo e non sto più nei vestiti dell’anno scorso. Cerco di fare la dieta, ma quello che perdo lo recupero subito con gli interessi.’

‘Devi fare ginnastica’ le dissi io.
‘Ma quando, con i due lavori che faccio dove trovo il tempo per andare in palestra ? Poi sono troppo pigra’
‘La ginnastica di cui parlo non si fa in palestra, ma comodamente a letto, serve ovviamente un partner instancabile.’ Scherzai io,
Ormai l’argomento della ginnastica era diventato un tormentone:
‘Buongiorno Nunzia, come va con la ginnastica?’
E ancora ‘Fatto ginnastica?’
Dopo qualche giorno, Nunzia smise di far la sostenuta e disse: ‘E’ quasi più difficile che andare in palestra. Non ho uno straccio di marito e alla mia età.’
‘Una donna come te non ha certo difficoltà a fare un fischio e trovarne quanti ne vuole’
‘Figurati, alla mia età’ mi rispose
La guardai provocatoriamente dall’alto in basso e poi le dissi ‘perché non provi a fischiare.
Chiuse lì, e usci di corsa, dicendo che chiacchierando, stava facendo tardi.
Il giorno dopo, la trovai che faceva colazione ed io cambiai il tormentone ‘Nunzia, prova un po’ a fischiare’
‘Non fischio perché tanto non verrebbe nessuno’ rispose Nunzia guardandomi fisso negli occhi quasi ad investigare fino a che punto scherzassi.
‘E tu prova’
Nunzia fischiettò ridendo il motivetto della colonna sonora di ‘Per un pugno di dollari’.
Subito mi feci avanti dicendole ‘La signora ha fischiato? A disposizione per un servizio completo’.
Cominciammo a scherzare, Nunzia si scherniva, cambiando discorso, le solleticava l’idea di essere corteggiata, ma non voleva essere presa in giro. Mentre stava per andare via, le dissi: questa sera il tuo cinema è chiuso, quindi abbiamo tutto il tempo per fare un po’ di sana ginnastica. Vengo a prenderti quando stacchi. Se non sbaglio lo studio dentistico è in piazza Dante al 12, vengo all’una.’
‘No, prima di uscire debbo rimettere in ordine lo studio. Vieni alle due’ accettando implicitamente il mio invito.

Alle due ero davanti allo studio, puntuale scese e sorridendo entrò in auto. Andammo a mangiare in una trattoria in riva al mare, che dava in affitto un paio di stanze e che da studente spesso utilizzavo per i miei incontri con le ragazze. Avevo già preso una stanza e terminato di mangiare, la presi per mano e nella massima discrezione salimmo in stanza.
Chiusa la porta e iniziai a baciarla sulle labbra ed a toccarla sulle tette, sul culo sui fianchi. ‘Ehi stai buono, è vero che abbiamo mangiato pesce, ma con quelle mani sembri un polipo, ma quante ne hai?’ Chiese Nunzia.
‘No, vedi stavo solo controllando dove hai più bisogno di ginnastica, i pettorali stanno bene, i glutei benone, hanno però bisogno di intensi massaggi, invece gambe, pancetta ed il resto hanno bisogno di una buona ginnastica generale’ e assumendo un tono professionale, quasi fossi un massaggiatore o meglio un medico ‘si spogli signora e si stenda sul lettino, anzi sul lettone, perché in questo studio il lettino non c’è. Non si preoccupi, per farla sentire più a suo agio
Mi spoglio anch’io e mi stendo accanto a lei.’
Via la maglietta e la gonna, le dissi ‘aspetti l’aiuto io’ e sgangiatole il reggiseno le presi in mano gli enormi seni che cominciai a baciare ed a pastrugnare. Era incredibile, malgrado la mole stavano su dritti e possenti, mi complimentai con lei ed iniziai a pastrugnarglieli ed a baciarglieli, ciucciandole i capezzoli che per dimensione non sfiguravano con il resto.
Poi fu la volta delle mutandine, ma lei mi fermò dicendomi: aspetta, chiudi le persiane, mi vergogno’ ed io con tono professionale, ‘E no, al buio non si lavora bene e di che ti vergogni?’
‘Non ho fatto in tempo a depilarmi, e vedi, ho tanto pelo’.
Le abbassai le mutandine e davanti agli occhi mi si presentò il pube più peloso che io avessi mai visto, né solo pensato potesse esistere uno così, veramente impressionante: peli peli neri lunghi e folti che partivano quasi dall’ombellico e continuavano fino all’interno cosce, Nunzia aveva gli occhi bassi e mi disse ‘hai visto cosa intendevo? Visto che non mi incontro con nessuno mi depilo solo in occasione di qualche visita con ginecologo.’
‘Ho visto una bella foresta nera, vorrei fare una partita di caccia, dunque il fucile ce l’ho, partiamo’
Cominciai a palpeggiarla ed a baciarla le raggiunsi la fica che era un bagno, con le grandi labbra belle ‘ciampose’ già socchiuse ed il clitoride eretto. In pratica si era eccitata prima ancora di cominciare! Le presi la mano e la guidai al mio cazzo già pronto, lei scappellandolo mi disse ‘ehm, di tutto rispetto, ma non per offenderti, ne ho visto di più grossi. Tanto tanto tempo fa però.’
Riassumendo un tono professionale: ‘non dubiti signora, le farò un servizio ”
Le saltai su e senza troppi preamboli la penetrai. Nunzia sussultò e mugugnando di piacere ad occhi socchiusi disse: ‘quanto tempo! non venirmi dentro, non sono protetta’ io intanto la pompavo con foga, poi le passai sotto e la guidai ad assumere la posizione a smorza candela, con il glande arrivavo al collo dell’utero, segno che se ne aveva visti di più lunghi non potevano essere entrati tutti. Nunzia si dava da fare e dai versi che faceva mostrava di gradire, i suoi seni enormi ballonzolavano e le mie mani avevano di che toccare. Il suo viso si fece rosso, il respiro affannoso, e fu chiaro che stava avendo un orgasmo che durò un infinità. Mi sfilai da lei e la passandole dietro la schiena, la penetrai a cucchiaio, ma rimasi fermo, non volevo ritardare il più possibile, intanto le titillavo il clitoride e dopo un po’ Nunzia venne di nuovo.
Si distese ed ansimando mi disse ‘che bello, ah, ci voleva proprio!’
Non le detti tregua, mi misi a cavallo e le misi il cazzo fra le tette, stringendole ai lati e cominciando a pomparle. Sempre con il cazzo fra le tette mi spinsi più su, le dimensioni delle tette lo permettevano, fino ad arrivarle con il cazzo in prossimità delle labbra. ‘Apri la bocca’ le dissi.
Nunzia girò il capo dall’altra parte e mi disse ‘no, mi viene da vomitare’. Mi strinsi a lei el la girai di spalle, non feci misteri capì subito che me la volevo inculare. ‘No, nel culo non voglio, mi fa male, vienimi sulla pancia’
Desistetti e scendendo cominciai a baciarle i seni poi scesi ancora fino ad arrivare alla sua fica e lì cominciai a leccarla, spingevo la lingua nella vagina più su che potevo, poi le presi delicatamente il clitoride fra i denti ed intanto lo leccavo, dopo un po’ Nunzia cominciò a gemere, stava per godere. Senza smettere di leccarle la fica, mi ruotai su di lei arrivando alla classica posizione del sessantanove, pochi istanti e presomi il cazzo in mano glielo guidai davanti le labbra che questa volta si schiusero lasciandomi entrare. La pompavo in bocca ed intanto le avevo messo un dito nella vagina ed intanto la leccavo. Nunzia cominciò a tremare, stava venendo ed io con lei. Le riempii la bocca di sperma.’ Rimanemmo un po fermi, poi Nunzia si alzò e corse in bagno, la sentii sputare e tossire e poi sciacquarsi la bocca. La raggiunsi temendo stesse vomitando. Lei mi sorrise e mi disse: ‘prima volta che faccio un pompino senza vomitare, vero è che questa è la seconda volta; e pensare che sei venuto all’improvviso e senza accorgermene ne ho mandato giù una sorsata. Non mi farà male?’
‘No, Nunzia non fa affatto male, pensa che presso alcuni popoli le donne ingoiano sempre per migliorare la pelle!’
‘Franco, non avevo mai goduto tanto, anzi spesso non venivo proprio e tu sei venuto una sola volta’ Mi disse Nunzia guardandosi allo specchio e pettinandosi.
‘Nunzia, la mia specialità è la ‘resistenza” le dissi portandomi dietro di lei e carezzandole il culo ‘che culo!’ le dissi ed intanto i miei palpeggiamenti si facevano più profondi, con le dita nel solco arrivai a toccarle il buchino, poi scesi giù le misi un dito nella fica umettandolo per bene, poi tornai al buco del culo e glielo misi dentro ruotandolo, era strettissimo.
Togliti di lì mi disse, e non ti far venire strane idee che il culo non lo do’
‘Ma che ironia della sorte è questa, il più bel culo di Brindisi lasciato inoperoso, no, no si può’ le dissi poggiandole il mio cazzo fra le natiche
‘No, mi dispiace ma so che fa troppo male, una mia amica l’ha fatto una volta da ragazza con un suo cuginetto non ancora completamente sviluppato e le fece un male cane. Fece male pure a lui, gli si ruppe il frenulo e si spaventarono tantissimo’
‘Nunzia’ le dissi ‘è stata colpa dell’inesperienza, l’hanno fatto a secco e senza alcuna preparazione. Lasciati andare, vedrai che non ti farà male’
‘Si, con quel coso altro che male!’
La tirai dolcemente con me in doccia baciandola sul collo e le dissi ‘vieni, facciamo la doccia insieme’
L’acqua scrosciava su di noi ed intanto la baciavo le carezzavo le tette, i suoi capezzoli bagnati puntavano dritti. Chiusi l’acqua ediniziai ad insaponarla, sul collo le tette, la figa, le gambe, lei fece altrettanto con me, indugiando sul cazzo, scappellandolo ed insaponandolo per bene. Le insaponai la schienai glutei, le gambe, poi risali e la insaponai perbene fra le natiche, poi il buchino. Il dito insaponato le entrò nel culo come fosse burro.
‘Nunzia vedrai, non ti farò male. Perché prima di tutto metterò dentro solo la punta e poi farò pianissimo, se ti faccio male dimmelo ed io mi fermo’ ed intanto con il glande ero a contatto con il suo buchino
‘Promettimelo’
‘Promesso’, le dissi, mettendo un po’ di bagno schiuma non diluito sul mio cazzo e sul suo buchino e infilandole un dito gliene feci entrare un po’ ‘dai rilassati, altrimenti ti fa male le dissi ed intanto la feci piegare alla pecorina ‘fai le flessioni adesso, altrimenti che ginnastica è?’ le feci poggiare i gomiti sul lavandino ed arrivando con il glande contro, le dissi ‘rilassati, quando mi senti che sto per entrare spingi come se andassi di corpo’.
Una piccola spinta ed il glande era dentro, strettissimo ‘Ahi, ahia!’ si lamentava Nunzia. Rimasi un po’ fermo carezzandola ed intanto si tranquillizzava e si distendeva, poi inziai a pomparla e piano piano entravo di più mentre Nunzia si lamentava, lei se ne accorse e portandosi una mano dietro e toccando il cazzo realizzò che era dentro per metà ‘Bugiardo’ mi disse ‘mi avevi promesso che avresti messo dentro solo la punta’
‘No, non sono bugiardo. Ti avevo promesso che prima di tutto avrei messo dentro la punta ed infatti solo la punta ho messo dentro. Poi avrei fatto piano, ed è quello che ho fatto!’ intanto glielo avevo messo dentro tutto.
‘Nunzia, se ti fa troppo male dimmelo e lo tolgo. Scusami, ma il tuo è il più bel culo che abbia visto, non potevo resistere’ ed intanto dolcemente la pompavo
‘Mi fa male, ma adesso di meno, ormai ci sei continua, ma così piano piano’
Continuai a incularla ed intanto con la mano mi portai sulla sua fica, volevo carezzarla, ma trovai il posto occupato: Nunzia si stava sditalinando alla grande, il respiro le si fece più frequente ed iniziò a gemere e venne. Le contrazioni del suo sfintere mentre veniva mi eccitarono e spingendolo in fondo le inondai le budella di sperma. Rimasi un po’ dentro di lei, poi mi si ammosciò e uscì fuori, io prontamente lo lavai.
‘Ahi, che bruciore!’ disse Nunzia tamponandosi con la carta igienica, ritirandola vide che era sporca di sangue ‘mi hai spaccato il culo, sanguino’ piagnucolò.
‘Nunzia, è normale le prime volte, e per te questa é la prima volta. Dai fammi vedere’
Impressionante, anche sul culo aveva una foresta di peli, il buchino era arrossato, un po’ slabbrato, ma non sanguinava più. ‘Nunzia, il tuo allenatore prescrive almeno una ‘flessione’ la settimana.

Tornammo a letto dove rispresi a carezzarla. Si accucciava a me ‘abbracciami, stringimi forte, coccolami un po’. Non mi hai risparmiato niente, mi hai fatto male, ma che bella scopata. A quando la prossima seduta di ginnastica?’
‘La settimana prossima come ti accennavo’

‘Buongiorno Nunzia! Dormito bene? Ti vedo già più snella, sarà la ginnastica!’
‘Non prendermi in giro, ho passato la domenica, camminando come una papera, con il culo che mi bruciava.’
‘Sarà le dissi, ma ti vedo più agile, più attraente secondo me hai bisogno di un’altra seduta di ginnastica, venerdì va bene?’ le chiesi
‘Sì, ma vieni tu alle tre a casa mia, la mia amica non ci sarà per tutto il mese’.
Continuammo ad incontrarci la mattina facendo spesso battute ed allusioni spinte, arrivò il venerdì e puntuale suonai al campanello, sentii muovere lo spioncino, poi la porta si aprì e Nunzia nascondendosi dietro la porta mi invitò ad entrare, cosa che feci, richiudendomi la porta dietro le spalle. Nunzia indossava una vestaglietta nera semitrasparente che unita nella penombra lasciava molto immaginare più che mostrare, un’atmosfera veramente intrigante.
La baciai abbracciandola, ‘sei stata dal parrucchiere’ le dissi, ‘è stata la figlia di una mia vicina, come sto?’
‘Sei una figona! Fatti vedere. Girati, mostra il meglio di te!”
‘Sto a dieta da una settimana e ho già perso quasi due chili, non posso mica sperare solo nella ginnastica! A proposito hai portato gli attrezzi’
‘Sì l’attrezzo ce l’ho con me’
‘bene, andiamo in palestra, ho una sorpresa per te, anzi due’ mi disse e prendendomi per mano mi condusse nella sua camera da letto, mi fece sedere sulla poltroncina ‘siedi, questo l’ho visto in un film e da maschera ho avuto occasione di vedere la scena più volte. Spero di farlo bene e di non essere goffa’. Messa su una musica di sottofondo, sinuosamente iniziò a far scendere le vestaglietta, indossava un perizoma che valorizzava il suo stupendo culo ed un reggiseno intrigante, come una spogliarellista consumata si abbassò e poi si sfilò un’autoreggente, si avvicinò a me e facendo passare la calza dietro al mio collo, mi tirò facendomi alzare. Mi sfilò la maglietta facendomi poi sedere nuovamente.
Continuò sfilandosi l’altra calza con la quale ripetè l’operazione precedente sbottonandomi e sfilandomi i pantaloni. ‘Fermo, non ti muovere!’ mi disse e riprese a volteggiare, fù quindi la volta del reggiseno che sganciò prima, mantenendolo sù con i seni, poi lo tirò via e si avvicinò toccandomi il viso prima con un seno, poi con l’altro ed infine prendendomi la testa fra i seni ‘Fermo! Non ancora mi disse’
Fu quindi la volta del perizoma che lentamente e sinuosamente fece scivolare giù. Nunzia si era depilata, niente più foresta, solo un ciuffetto impertinente di peli sul pube, era veramente sexi. ‘Allora?’ mi chiese ‘vado bene?’
‘Te l’ho detto, sei una figona’ le dissi, il tuo spoglierello poi, roba da venire’ si avvicinò e inginocchiandosi mi tirò giù gli slip, rimanendo con il viso all’altezza del mio cazzo dritto come un’asta di bandiera e guardandomi intensamente negli occhi. Mi avvicinai ed il mio cazzo era ornai a contatto con le sue labbra. Ci dette un bacino di sfuggita e si alzò dirigendosi verso il letto, la feci distendere ed iniziai a leccarle la figa, era un lago, con la lingua non davo pace al suo clitoride che si ergeva dritto spuntando fra le sue grandi labbra. All’odore dei suoi umori, si aggiungeva quello del sudore, un sudore fresco probabilmente effetto dello spogliarello che non dava affatto fastidio, anzi era eccitante. Le infilai l’indice in vagina aggiungendo la stimolazione vaginale al lavoro incessante della mia lingua, Nunzia fremeva e gemeva, stava avendo un orgasmo. Continuai, poi mi misi in posizione da sessantanove e ripresi a leccarla e sditalinarla, non le misi il cazzo in bocca, mi limitai a farglielo arrivare vicino alle labbra, ma senza insistere. Nunzia iniziò un altro orgasmo e gemendo con una mano mi spinse la testa sulla sua figa, io allora le avvicinai il cazzo alle sue labbra e sentii la lingua scorrere sul glande, poi le labbra schiudersi e rimanere così, spinsi in avanti il bacino e sentii il caldo umido della sua bocca che mi avvolgeva il cazzo. Comiciai a scoparle la bocca, con movimenti sempre più ampi, ma attento a non provocarle conati di vomito e intanto le leccavo l’interno delle cosce in prossimità della figa e poi di nuovo grandi labbra e clitoride. Nunzia ormai partecipava attivamente spompinandomi e girando con la lingua intorno al glande. ‘Sto per venire Nunzia, se vuoi togliti, ma mi piacerebbe che mi facessi finire così’ Nunzia, non rispose, sentii che iniziò a tremare ed a gemere, senza abbandonare il mio cazzo, stava venendo, ed io le venivo in bocca e sentivo Nunzia che deglutiva poi mi venne sopra e si mise a sedere sulla mia bocca. Ora tocca a te, vedi come colo? Bevi e non perderne una goccia’ cosa che io stavo già facendo senza attendere la sua esortazione.

‘Nunzia, che progressi! Mi sorprendi una settimana fa non volevi ed ora! Sei molto meglio così comunque.’
‘Sai ne ho parlato con una collega al cinema, gran puttanone, che mi ha dato qualche dritta, mi sono fidata e mi è piaciuto tantissimo, spero sia piaciuto anche a te. Solo che’, non starò diventando un puttanone anch’io?’
Rimanemmo un po’ a pastrugnarci, poi mi tornò l’erezione, Nunzia prese un preservativo dal cassetto e me lo mise ‘controlla se è messo bene, non ho esperienza, ma sono nel mezzo del ciclo e non voglio correre rischi’
Al mio segno di Ok, mi venne a cavallo e si infilò il mio cazzo nella figa, poi portò le gambe avanti, era seduta sul mio pube, più dentro non potevo entrare, sentivo che puntava sulla cervice e NunzIa sussultava ad ogni movimento ‘fammi stare un po’ così, che bello sentirlo dentro, ma stai fermo dura più a lungo che puoi’. Svuotato dal precedente superpompino e nell’immobilità riusciì a stare un bel po’ dentro di lei e intanto le carezzavo i suoi seni e le titillavo i capezzoli.
‘Nunzia con due mani non riesco a contenere un tuo seno, ce l’hai da sballo!’
‘Basta ora, sono indolenzita’ mi disse Nunzia sfilandosi e controllando il preservativo ‘ero terrorizzata che tu sborrassi e che il preservativo si rompesse. So io che cosa mi è costata una scopata non protetta e che scopata poi’ lo stronzo in trenta secondi mi ha sverginata, scopata e messa incinta’.
‘Coraggio’ le dissi, ‘in piedi e fai dieci flessioni sulle gambe’
Nunzia si alzò e nuda, disciplinatamente iniziò gli esercizi, io intanto contavo ‘Uno, due, tre ‘dieci’ ora fai esercizi di rilassamento, e ora con la punta delle dita, senza flettere le gambe toccati la punta dei piedi ‘uno, due, tre ora mantieni la posizione.’
‘Guarda che se me lo vuoi mettere nel culo, non hai bisogno di fare tutta questa manfrina, vieni prendiamo la crema’.
Prese un barattolo di vasellina e porgendomelo disse ‘sono preparata, tanto sapevo che avresti voluto il culo, lubrificami’
In piedi davanti al letto appoggiò i gomiti sul letto, il culo era in aria ed io iniziai a metterle la vasellina intorno e dentro al buchino, poi lo misi sul mio cazzo che dato il programma manifestava tutto il suo consenso.
‘Nunzia, le dissi, poggia la testa sul letto e con entrambi le mani allargati le natiche, volevo sditalinarle l’ano, ma ero troppo infoiato e così poggiai il glande sul suo buchino e le dissi ‘conto fino a cinque e poi spingo. Uno’ ‘ pronunciato il numero uno, con una spinta energica le ero entrato quasi completamente nel culo. Nunzia lanciò un urlo ‘bastardo, è la seconda che mi freghi!’
‘No, Nunzia, è la seconda volta che ti inculo’ le risposi ed intanto dentro e fuori la inculavo alla grande.
Suonò il campanello e si sentì chiamare ‘Nunzia cosa è successo?’
‘E’ la mia vicina, una impicciona. Debbo andare ad aprirle, altrimenti sarebbe capace di chiamare i Carabinieri. Aspettami.’
Indossò un’accappatoio ed andò ad aprire
‘Non è niente, stavo entrando nella doccia ed ho sbattuto il ginocchio contro la vasca. Ciao ora, che altrimenti mi raffreddo.’
Liquidata la vicina tornò in camera, si tolse l’accappatoio e senza alcun intervento da parte mia riprese la precedente posizione mentre imprecava ‘stronza impicciona, mi stava piacendo!’
Le arrivai dietro e cominciai a carezzarle quel culo fantastico, poi mi accostai all’ano e le dissi ‘imboccalo tu, e dimi tu quando posso spingere’
Nunzia se lo posizionò sul buchino e disse ‘aspetta, mi spieghi prima perché eri entrato senza aspettare il cinque?’
‘Vedi Nunzia’ le dissi con un tono contrito e con un colpo le feci entrare nel culo tutto quello che avevo, rimasero fuori solo le palle che ad ogni colpo sbattevano sulla figa ‘sapevo che al tre ti saresti irrigidita e ti avrebbe fatto più male. Lo stesso ora, tu ti aspettavi una spiegazione, che comunque io ti ho dato, dopo ed intanto ti sto inculando. Mi dicevi che ti piace?’
‘Sei un bastardo, ma debbo ammettere che mi piace e tanto. Pastrugnami le tette che alla figa ci penso io’ mise la mano fra le cosce e iniziò a sditalinarsi. Andò avanti un po’, poi la sentii venire ed io le riversai una buona dose di sborra. Rimasi dentro fino a che persi l’erezione, poi uscii da lei che rimase un po’ con il culo all’aria ‘guardami se sanguino nuovamente mi disse’
‘No, ormai la strada e fatta, ora solo piacere.’
‘Non ci credo, mi brucia, prendi uno specchietto in bagno, anzi no, a fianco del televisore c’è la mia fotocamera digitale, fammi una foto che mi voglio vedere!’
Le feci un paio di foto, poi le dissi ‘ora allarga le natiche e spingi come se dovessi andare di corpo, ma piano’
Nunzia fece quanto le dicevo ed un rivolo di sperma cominciò a colarle fuori dal culo, io mi affrettai a scattarle un po’ di foto e da tutte le angolazioni.
‘Non riprendermi il viso’ mi chiese Nunzia.

Ci lavammo e subito riversammo le foto sul pc di Nunzia e le guardammo insieme. Visto così ed ingrandito il culo di Nunzia era ben dilatato ed arrossato, ma sangue niente. ‘Quel rivolo di sperma che esce dal mio culo mi eccita da impazzire’ disse Nunzia, portandosi la mano sulla figa.
Si fece fare un po’ di foto in diverse posizioni, mentre camminava sculettando, in diverse posizioni anche mentre a gambe alzate, con le mani spalancava le grandi labbra. Tutte le foto nascondendo il volto.
Me le trasmisi sulla mia email ‘così in caso di necessità posso farmici una sega’ cazzeggiammo un po’ poi la salutai ‘a lunedì Nunzia’
‘Ciao e non farti troppe seghe sulle mie fotografie’.

‘Ciao Nunzia, passato bene il weekend?’
‘Beeenissimoooo! E tu? ‘
‘Dieta e ginnastica?’
‘Tutto bene, la dieta continua, continuando così entro un mese avrò eliminato i chili che ho messo su quest’inverno, ma voglio perderne almeno altri cinque o sei.
‘Sei già una figona, bisognerà fare la fila per avere un appuntamento con te!’
Ci incontavamo come al solito al mattino e come di consueto cazzeggiavamo, pregustavo già la prossima scopata, ma il giovedì mi disse ‘domani non ci vediamo, ho le mie cose’
Quella stessa sera, non sapevo cosa fare, vedere un film mi sembrò una buona idea, preso il giornale finii per selezionare un film che davano al cinema dove lavorava Nunzia.
Nunzia mi vide e dribblando la sua collega, mi venne incontro ‘da questa parte signore’ e accesa la torcia mi guidò in un posticino defilato ‘come mai sei venuto?’
‘Perché avevo un gran desiderio di te’ mentii io, Nunzia mi mise una mano sulla patta e non avvertendo segnali di erezione disse ‘questa è una palla’ ‘no le risposi, le palle sono due, ma ben più sotto, senti’
‘Già, whooo si sta svegliando il guerriero. Adesso debbo andare, ma fra un po’ ho dieci minuti di intervallo, aspettami’
Dopo un po’ venne e mi chiamò, vieni andiamo allo spogliatoio del personale, qualche minuto possiamo stare indisturbati.
Entrammo, era uno stanzino piccolo con una fila di armadietti e due poltroncine, Nunzia mi gettò le braccia al collo ed io la pastrugnai come si deve, le aprii la camicetta e le tirai fuori i seni dal reggiseno senza slacciarlielo ‘ssssh, piano non facciamo rumore’ disse Nunzia che intanto, mi tirò giù la patta dei pantaloni, e mise la mano nello slip prendendomi saldamente il cazzo in mano. ‘Non possiamo fare niente, che peccato! lo sai che ho le mestruazioni’ mi disse Nunzia.
‘Ma, qualcosa possiamo farla’ la baciai e facendole una delicata pressione sulla spalla, la feci piegare verso il mio cazzo dritto a reclamare i suoi diritti
‘Sì ho capito che non posso lasciarti così’
Si inginocchiò e rivolgendosi al mio cazzo disse ‘ciao, quanto tempo, non non mi guardare così, sei triste ti sta scendendo una lacrimuccia, ci penso io’ e avvicinò le labbra suggendo la gocciolina di pre-eiaculato che colava sul glande, poi iniziò a leccarlo, prima il glande, poi lentamente su tutta l’asta, lo prese quindi in bocca andando solo di labbra, poi se lo cacciò profondamente ritirandolo prontamente ‘ah, mi viene da vomitare e qui non posso, non abbiamo neanche un lavandino, le toilette sono fuori. Per questa volta accontentati di quello che posso fare, la prossima volta però” e ripreso il cazzo in bocca cominciò un pompino da professionista, ora solo con le labbra, ora con la lingua, poi lo tirava fuori e gli alitava sopra, lo riprendeva quindi in bocca ed intanto si aiutava con la mano segandolo. Lo aveva appena tirato fuori e lo stava leccandomi le palle quando avvertii che stavo per esplodere. ‘Nunzia sto per venire, attenta che ti sporco la divisa’ Pronta Nunzia se lo cacciò in bocca e prese a succhiarlo. Pochi colpi e venni, malgrado la copiosa sborrata, Nunzia non si fece riempire la bocca, ingoiava e succhiava come una idrovora. Quendo fu finito mi lecco via ogni residuo, me lo rimise negli slip e mi tirò su la zip ‘riponiamolo per bene che mi serve per la prossima volta. Ora va via, che mi debbo risistemare e debbo andare a cambiarmi il pannolino’.

La settimana successiva, ero dovuto andare in trasferta a Crotone e non Incontrai Nunzia, la incontrai l’altra settimana, la dieta faceva effetto e si vedeva, anche il trucco era cambiato, sembrava più bella.
‘Ciao Nunzia, come sei cambiata, stai benissimo! Solo il culo è rimasto com’era e cioè bellissimo!’
‘No, non è rimasto com’era, me l’hai sfondato, ora è una galleria chissà come cammino ora’
‘Nunzia, sei ancora più sexi!’
Le raccontai della mia improvvisa trasferta e le chiesi scusa per non aver potuto avvisarla. Ci scambiammo i numeri del cellulare e ci demmo appuntamento a casa sua per il venerdì successivo.

Suonai il campanello e Nunzia mi aprì indossando un coordinato rosso porpora, anzi più scuro, aveva il reggiseno velato, il reggicalze, il perizoma ed anche le calze della stessa tonalità.
Ti ho visto arrivare dalla finestra e così sono venuta ad aprirti così, ti è piaciuta la sorpresa?’
‘Si tantissimo, sei sempre più figa, ormai ti sogno la notte, ma come mai questa trasformazione?’
‘Sai, tu hai innescato il cambiamento. Mi sentivo una donna di mezz’età non considerata come donna, non desiderata e senza desideri. Tu mi hai fatto sentire desiderata, mi hai tolto la paura del sesso; era da quella prima ed unica scopata che non facevo niente. Grazie’
‘Quindi il fatto che ne avevi visti di più grossi?’ (vedi il primo episodio)
‘Macchè, uno solo e neanche me lo ricordo, volevo sembrare spregiudicata’.

Si spogliò per mè, senza spogliarello ma con movenze sinuose ed intriganti, andammo a letto e cominciammo a pomiciare alla grande ‘leccamela un po” mi chiese ed io non mi lasciai pregare, la leccavo ed intanto la sditalinavo, poi con il pollice iniziai a stuzzicale il buchino. Sembrava che l’avesse lì pronto, venne subito ed in maniera dirompente, ma non mi lasciò continuare, mi tirò su e prendendomelo in mano se lo guidò all’ingresso della figa, una spinta ed ero dentro la sua vagina calda e bagnata e cominciai a pomparla, girando passò sopra di me e si mise a cavallo, mi cavalcava quasi al galoppo ed intanto vedevo e toccavo le sue tette che ballavano, le sue gote erano ormai in fiamme ed il suo respiro affannoso, stava avendo un orgasmo.
‘Nunzia vedi che ”
‘Guai a te se ti togli, continua e vienimi dentroo!!!’
Le schizzai dentro una sborrata, che sembrava non dovesse finire mai ed intanto lei godeva.
‘Che bello sentire la stua sborra calda!!!’
Si adagiò sul mio petto e rimase lì finchè persa l’eccitazione uscii da lei e sentii colare lo sperma fra le mie gambe. L’avvisai che stavamo sporcando le lenzuola ‘chi se ne frega, le lavo’ mi disse Nunzia con uno sguardo trasognato.
‘Sai, ora prendo la pillola e potrai venirmi dentro tutte le volte che vorrai, anzi che vorremo’

Ci alzammo e bevemmo una birra fresca

‘ ti sei meravigliato dei miei cambiamenti, la mia collega, il puttanone per intenderci, mi aveva raccontato che tante cose le aveva imparate leggendo i racconti erotici e guardando i filmini porno. Senza farmi vedere troppo interessata, ma non credo che l’abbia bevuta, mi sono fatta dare gli indirizzi dei siti, ho divorato romanzi su romanzi ed ho visto filmini a tutto spiano. Ora passiamo alla seconda sorpresa, sono diversi giorni che mi alleno, speriamo bene.
Prese un cuscino dal divano e si accoccolò per terra ai miei piedi, mi prese il cazzo in mano e cominciò a baciarlo e poi a leccarlo, l’erezione non si fece attendere e Nunzia iniziò un pompino da favola ‘ora guarda’ mi disse e cominciò ad ingoiarne sempre più poi si mise a pompare e poi ancora più giù, ormai era nella sua gola, sentivo le sue labbra alla base del mio cazzo, rimase un po’ così poi si tolse respirando affannosamente ‘stavo soffocando, ti piace?’
‘E’ fantastico Nunzia, ma continua se puoi’, Nunzia riprese ed io la scopavo nella gola ‘si tolse, aveva la bocca piena di saliva densa e filante che sputò su un fazzoletto, continuammo così, ogni tanto si toglieva e sputava, qualche conato di vomito, ma durò poco. Si tolse e passò ad un pompino normale aiutato dalla sua mano che mi segava.
‘Nunzia, vengo!’ le dissi e lei se lo cacciò in fondo alla gola rimanendo un poco ferma così e dandomi il tempo di scaricarle in gola una bella sborrata. Si tolse da quella che doveva essere stata una apnea impegnativa, aveva il fiatone e gli occhi pieni di lacrime.
‘Ti è piaciuto, sono stata brava? Ti hanno mai fatto un pompino così? Sono dieci giorni che mi esercito con un cetriolo’
‘No, Nunzia, è stato il più bel pompino della mia vita.
Ci buttammo sul letto e ci riposammo un po’ poi ci alzammo ed andammo in bagno per fare una doccia, vederla camminare così, con quel culo che muoveva ad arte, mi venne un’altra erezione e mi poggiai alla sua schiena.
‘Ah, era ora che ti ricordassi che di buchi ne ho tre!’ si girò piegandosi e alzando il culo, le entrai in figa che era un paciugo incredibile poi lo tirai fuori e glielo strofinai sull’ano lubrificandolo, poi glielo rimisi in figa e poi mentre Nunzia con le due mani si allargava le natiche, glielo misi nel culo dove entrò come il burro ‘Nunzia, non mi dire che con il cetriolo ti sei esercitata anche qui’ le dissi, ‘no, il culo me lo hai allargato tu, ma ora non mi fa più tanto male, solo un dolorino, ma è così piacevole.’
Le venni anche nel culo, poi mi lavai. Nunzia era sdraiata sul fianco, non voglio che esca, pensa se gli spermini incontrano i fratelli che ho ingoiato. So che non è possibile, ma non importa, mi piace pensare così’.

Ci incontrammo per tutta l’estate anche se non con tanta regolarità né frequenza, poi una volta mentre scopavamo mi disse
‘c’è il cineoperatore che mi fa la corte. E’ vedovo, è un ometto dolce e mi vuole bene e poi ha la mia età. Parla già di matrimonio ed io penso che accetterò.
Ah, non ti fermare che sto venendo! ‘
‘Ok Nunzia sempre a tua disposizione, ti suggerisco però di non essere eccessivamente spregiudicata con lui, almeno fino e che non ti sposa’

Nunzia annui, ‘Seguirò i tuoi consigli. Volevo solo dirti che non ci incontreremo più ‘ tanto spesso’.

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