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Racconti Erotici Etero

Sesso&Droga&Alcool

By 30 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao Stronzo.
Non so se mi hai risposto all’ultima lettera,non sono mai in casa se non per un paio d’ore al giorno,ma sono sicura invece che ha eccitato quelle minuscole palle che ti ritrovi.
E chi sono io per negarti un nuovo,simpatico,e lussurioso aneddoto?

Lo vedi il vestito di cui ti mando la foto?Eccitante vero?
Certo non è da signora,ma infondo io non lo sono davvero mai stata,e ora me lo si legge in faccia.
Lo si legge sulla mia testa rasata,sulle mie labbra sempre dipinte di rosso e spesso strette attorno a qualcosa da fumare.Sigarette o canne,Sigari o Pipe. Qualsiasi cosa.
Quindi,perchè fingere?
L’ho usato per andare ad un matrimonio,quello del nostro spacciatore di fiducia.
Ovviamente alla cerimonia in comune siamo andati coperti da impermeabili,e io con una parrucca.
Me l’ha comprato Mike,il vestito.Conosce alla perfezione le mie misure,mentre tu non sapevi nemmeno che numero di scarpe porto. Che poi è l’unica mia misura rimasta uguale:sono molto dimagrita ora,e ho il seno più grosso.
Ai miei nuovi amici piaccio così,e anche a quelli che incontro solo una volta ogni tanto.
A Mike poi,lo faccio impazzire.
Per lui,che è un ragazzo in confronto a me,è motivo di orgoglio andare in giro con una SignoraPuttana,che obbedisce ad ogni suo ordine.
E io sono felice di obbedirgli.
Quando poi la mia bbedienza è premiata da un pò di alcool e una mezza striscia di Coca,sono in paradiso.
Sai,abitiamo in una sorta di puttanaio,quì tutti scopano ovunque,senza preoccuparsi se il posto dove posano il loro regale culo sia un tavolo da cucina.
Molto differente da quella casa asettica dove tu mi accarezzavi solo per venti minuti il sabato sera.
Dio che depressione.
Però abbiamo tutti i confort anche quì.Aria condizionata,letti morbidi e larghi,e un grande mobile bar per l’alcool.Questo mese è pieno di vodka.Sono passata dal Brandy alla Vodka sai.Quando ti scende caldo lungo lo stomaco ti accende quasi quanto essere sbattuta contro un muro mentre qualcuno ti lecca la figa.
Stamattina mi ha svegliata tirandomi il lenzuolo da dosso e lasciandomi nuda all’aria esageratamente fredda del condizionatore.Mi si sono subito rizzati i capezzoli.
Lui era con un paio di ragazze che conosco,puttanelle da niente in confronto a me.Io scopo con i capi,loro invece servono solo per le grandi serate,per fare scena.
Le stronzette avevano tanti abiti e tante scarpe in mano,dovevano vestirmi.Sono una sorta di ape regina ora,e tu,tu lurido bastardo mi usavi peggio della donna delle pulizie.
Puah!Potessi,ti sputerei in faccia.
L’ho guardato ancora languidamente dormiente stamattina,e gli ho teso le mani.Lui sapeva cosa volevo.
‘Niente Coca prima di aver scelto il vestito per stasera.Sarai la più sconcia,el a tua visione sarà il mio regalo di matrimonio per Bob.’
Dal nulla apparve un’altra ragazzina.Avrà avuto si e no 19 anni,e mi portava un bicchiere da acqua ricolmo di liquore al caffè.
‘Ti sveglierà quello.’ ‘ Ma mi fa schifo è leggero..’
‘BEVIIII puttana’
Guardai il bicchiere riluttante,e come obbedendo ad un ordine precedente,Milù,la ragazzina,mi si è accovacciata sulla pancia e mi ha costretto a berlo,mentre le sue tette mi ballonzolavano davanti.
Quando il mio risveglio fu finito mi fece alzare in piedi.Le ragazze mi infilarono le scarpe e nuda camminai davanti a loro,e alla finestra aperta,provando tutti i modelli.I tacchi erano di dodici centimetri almeno,e il mio culo ancheggiava presuntuoso mentre quelle mezze lesbichette si accarezzavano tra loro,bramandolo.
Loro non l’hanno mai avuto,ma sanno che Mike mi presta alle mogli dei Boss quando vengono in città,mentre loro parlano d’affari.Un giorno,ti racconterò anche di questo.Raccontarti delle mie perversioni,mi eccita da morire.Dopo l’ultima lettera che ti ho scritto,non mi sono bastate nemmeno tre inculate da parte di Mike per appagarmi,ha dovuto chiamare il vicino senegalese.
Il vestito mi è stato infilato da sotto,appositamente ristretto sul seno.
Le gallinelle sono venute di corsa per prendermi i seni(una quarta abbondante ora)e infilarmeli a forza nella scollatura.
Ci pensi?Tre ragazzine poco più che ventenni,idolatrano il mio corpo più di quanto tu,pseudo uomo,non abbia mai fatto.
Diavolo,se non è eccitante questo.
La cerimonia in comune fu noiosa,e io non sopportavo più quella cavolo di parrucca.
Mi sono rilassata solo quando Mike mi ha passato un’apparente bottiglietta di plastica con un pò d’acqua dentro.Vodka pura,ovviamente.
Quando siamo arrivati alla villa in piena campagna affittata apposta per noi,ero già ubriaca fradicia e avevo fatto due pompini,in limousine.
Mi ritoccai il rossetto rosso fuoco prima di uscire,e strappai via la parrucca facendo bella mostra della mia nuca perfetta.
Al nostro tavolo c’erano molte persone importanti,ma una sola donna oltre a me.Intimidita e repressa,vestita da suora.Sicuramente una delle poche persone nella sala che in quella sera non avrebbe scopato,bevuto,e non si sarebbe drogata.
Povera sfigata,non sa cosa si perde.
Mi guardavo attorno,quando non guardavo il marito della sfigata che nel frattempo non toglieva gli occhi dalla mia scollatura,e prima che finissero gli antipasti già almeno dieci coppie erano scomparse nei bagni per poi tornare qualche minuto dopo:le donne più sfatte e gli uomini più soddisfatti.
Sistemai il vestito all’ennesima occhiata dell’uomo,facendo in modo che le aureole dei seni spuntassero dalla scollatura
Mike mi si avvicinò all’orecchio e dopo avermelo oscenamente leccato mi sussurrò di assecondare quell’uomo,che era il cugino di Bob,e sarebbe stata cosa buona e giusta fare in modo che la mia fica fosse gentile con lui.
Nello stesso istante in cui lui parlava,fissai l’altro negli occhi e mi leccai appena le labbra.
Fu un attimo,e sentii il suo piede che premeva tra le mie gambe.
Bevvi il ventesimo sorso di vodka della serata,e spalancai oscenamente le gambe tnato che Mike potette vedere il bordo basso del mini vestito salire fino alla vita.
Le dita del piede dell’altro incominciarono ad accarezzarmi il Monte,protetto da un ridottissimo e ridicolo perizoma di pizzo.
Sembravano una mano esperta.Lo guardai e sorrisi,riconobbi il tocco del feticista esperto,e mi tolsi le scarpe tendendo i miei piedi verso la sua patta.
Spalancai gli occhi e sorrisi,quando lo sentii duro come il marmo.
Vuoi sapere quant’è grande?Almeno tre volte il tuo,anche se in effetti ne ho presi di più grandi.
Mossi i piedi assieme,per masturbarlo da li sopra,ma lui mi ha sorpreso aprendosi la patta e facendolo scattare fuori.
Mi guardò lussurioso,e spinse il bacino verso i miei piedi per farmelo scorrere meglio.
Mi sono leccata il labbro inferiore con la punta della lingua, e poi mi sono alzata con la scusa di andare in bagno. Dopo essermi sistemata con molta lentezza il vestitino a metà del culo,ancheggiando,mi diressi verso il bagno.
Non mi aspettavo l’hotel ritz,e infatti fui soddisfatta.
Il bagno era lurido,chi sa quanti ce n’erano passati prima di noi da quando eravamo entrati nel ristorante.
Lui entrò dopo pochi istanti,e io oramai ero sempre più fuori di testa. Piena fino all’orlo di Vodka e senza Cocaina oramai da troppe ore.
Appena lo vidi mi feci vicina a lui,ma lui fu più veloce di me e mi tirò i seni fuori dalla scollatura con tanta violenza che mi fece un male eccitante.
Colavo come le cascate del niagara,e lui ne fu più eccitato di me quando mise le mani sotto lo slip e ravanandomi violentemente il clitoride se ne accorse.
‘Fuck me ti sei scritta quì eh?’
mormorò leccandomi a lingua piena i seni e le scritte tatuate,
‘Ma io ti sfondo,su girati brutta vacca drogata che non sei altro…’
disse,prendendomi per il collo e spingendomi verso terra.
Era ancora con il cazzo di fuori,e me lo fece ingoiare per qualche istante,giusto in tempo per farmi sentire il suo puzzo di piscio.
‘E ora stenditi..’
‘Ma è sporco…’
protestai.Non perchè un pò di sborrate per terra mi facessero specie,più per farlo infoiare ancora. Sono brava a far incitare gli uomini.Più maiali sono,più li infoio.
‘E perchè,tu non sei abituata a battere nei letamai?’
la frase si concluse con uno sputo in mezzo ai miei seni.
Io ringraziai.
‘Brava puttana.Ringrazia che mi degno di sbatterti.’
Mi girò,e finì con me nella faccia nel piscio e nel seme,con i seni doloranti schiacciati sul pavimento lordo,e lui di peso su di me con il cazzo nel mio sedere.
A ogni affondo era anche uno schiaffo.
Affondo,schiaffo,affondo.Sborrata.
E lui non si stancava mai.
Affondo,schiaffo,affondo,Schiaffo.Mi mortificava la carne e io non godevo.
Ma mi infioiavo sempre di più.
Urlavo,fino allo spasimo.La porta del bagno si era aperta e i camerieri del ristorante si stavano segando mentre ci guardavano.
‘Che c’è…cosa urli?Non ti basta brutta Troia?’
dicevano ridendo,e io risposi che no,non mi bastava mai.
Urlai che ero una nata per essere scopata,inculata,e poi buttata via.
Più urlavo,e più lui mi inculava.
Quasi un’ora di cazzo nel culo e sborrate sulla faccia e sulla schiena da parte dei camerieri prima,poi degli invitati,perfino lo sposo mi graziò con qualche goccia di piscio.
Mi sentivo la regina della festa.
Quando alla fine si stancò,io non avevo ancora goduto,lo guardai con aria di rimprovero.Un’aria che non mi sarei potuta permettere però.Sai,la prima regola per essere una brava puttanella,è non fare tante storie.Chi ti scopa saprà ricompensarti,e poi ti ha già graziato con il suo cazzo.
Certo,se fossi stato tu,non mi avresti graziata,mi avresti punita.
Cavolo!Eri talmente incapace!
Il tuo cazzino minuscolo ora sguazzerebbe in quella caverna di fica che ho in mezzo alle gambe.
Il mio inculatore da matrimonio pulì malamente un pò di lavandino dalla colata che una donna doveva averci lasciato poco prima che fossimo arrivati noi,e poi ci dipinse la perfezione:una lunghissima strisciata di Coca.
Per lui doveva essere normale,ma io ne avevo sempre solo metà.
Non glielo dissi ovviamente.Mi trascinai lungo il pavimento tirandomi avanti con le braccia,perchè ero troppo debole nel culo per potermi tenere in piedi senza una dose del mio energizzante preferito. Mi appesi al lavandino per rimettermi in piedi,e poi tirai su con il naso.
Per rignraziarlo mi appesi al suo collo e lo baciai con foga,arrampicandomi al suo torace con le gambe.
Scopammo di nuovo ovviamente:con dentro il suo cazzo e dietro le spalle il freddo delle mattonelle di quel ristorante volutamenet di quart’ordine.
Scopammo almeno altre quattro volte,e alla fine avevo i segni delle sue unghie nel culo.
Mike mi avrebbe punito per essermi fatta far male,e questo mi eccitava ancora di più.
L’ultima volta che ero stata punita avevo dovuto lavare tutta casa nuda con una bottiglia di vodka rotta infilata su per il culo.
Tornai in sala che la cena era finita,e si era già al dessert:Orgia di alcool,sesso,droga.
Visto che io ero il regalo,mi misi a fare quello che dovevo.
Ballai sul tavolo degli sposi,e mentre ballavo sul cazzo del marito,leccavo le tette della sposa.
Un pò moscie rispetto alle mie per dirla tutta,ma in fondo quello era solo un modo per meritarci la migliore cocaina di cui bob disponeva.
Ora mi hanno accompagnato da poco a casa.Mike non c’è ancora,so che lui era il regalo per la sposa,e quindi sarà nella limousine a darle l’ultima inculata prima del viaggio di nozze.
Ti ho scritto tutto questo con un cazzo viola infilato nella fica alla massima velocità.
Cavolo….tu non sai nemmeno cos’è un vibratore,probabilmente pensi che ho dipinto il pene di un uomo di viola e mi sono fatta scopare.
Povero stolto.
Il bambino che mi porta il latte a domicilio la mattina ne sa più di te probabilmente di sesso.
Povero impotente.
Oh…è tornato Mike.Scappo a farmi punire.
Alla prossima lettera,caro,piccolo padrone di un cazzino impotente.

Il secondo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno fatto i complimenti per il capitolo precedente.Scrivetemi ancora per dirmi cosa ne pensate!!!Mi raccomando!
ginevra_20@hotmail.com

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