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Racconti Erotici Etero

Seta blu

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Seduta sulla poltrona le mie mani corrono nervose lungo gambe. Giocano con la seta e il pizzo bianco delle calze. Mi sento a disagio e al tempo stesso eccitata.

L’intimo accarezza la pelle, l’alzarsi e abbassarsi del mio seno accarezza il ritmo lento del mio respiro. Sulle mie labbra l’attesa.

Un respiro più lungo, mentre le braccia e le mani si distendono lungo i braccioli.

Allargo appena le gambe in un gesto gentile.

Le unghie graffiano delicatamente l’alcantara grigia e i tuoi occhi scivolano su di me, lungo le mie spalle, lungo le linee morbide del mio seno, sulla pelle liscia del mio ventre.

Sorrido lievemente imbarazzata e mi sento arrossire.

Accavallo le gambe in un gesto che vorrebbe essere seducente.

Mi accomodo appoggiandomi allo schienale e resto così, immobile, per qualche minuto.

Ti sorrido, questa volta gentilmente o forse più maliziosa e piano mi chino facendo correre le dita alle caviglie. Gioco per qualche secondo con il laccetto di pelle bianca poi slaccio le scarpe facendole cadere riverse sul pavimento.

Risalgo di nuovo alle cosce e di nuovo ridiscendo arrotolando fra le dita la seta crème delle autoreggenti che cade accanto alle scarpe.

Solletico con le unghie la pelle liscia delle gambe e in un gesto infantile le apro e le chiudo unendo le ginocchia. Mi sposto sul bordo della poltrona e mi alzo solo un momento per poi tornare di nuovo seduta. Di spalle.

Mi siedo sulle caviglie e mi volto appena, baciando leggermente la mia pelle.

Sento la morbidezza e il gusto leggero e dolce della vaniglia.

Ti regalo un’occhiata fugace mentre lentamente mi sollevo sulle ginocchia.

Ti regalo la mia schiena, la linea morbida dei miei fianchi, quella rotonda dei miei glutei.

Appoggio il pancino allo schienale e le mie dita si arrampicano furtive verso la clip del reggiseno. Gioco con l’elastico, lo afferro, lo tiro, lo stringo e alla fine lo slaccio.

Le spalline scivolano giù verso i gomiti e cadono scoprendomi.

Ora mi puoi immaginare, intravedere il mio seno alzarsi e abbassarsi seguendo il mio stesso respiro. Mi volto mentre con il braccio maliziosa mi copro.

Mi giro e nuovamente mi siedo, sul fianco.

Ti sorrido. Sorrido alle tue labbra, i tuoi occhi e lentamente faccio scivolare le gambe fino a sentire il pavimento freddo sotto le punte dei piedi.

Mi sollevo, le braccia incrociate sul petto.

Resto così immobile e accattivante per qualche secondo, mentre i tuoi occhi mi accarezzano furtivamente, poi piano mi giro, ruotando a metà sulle punte e di nuovo ti lascio alle spalle.

Le dita scivolano sui fianchi e giocano col il bordo sottile degli slip.

Si attorcigliano, si slegano poi di nuovo si attorcigliano.

Un’occhiata veloce da oltre la spalla e gli slip scivolano, giù, in fondo, sul pavimento. Sorrido al tuo sguardo, alla tua fantasia, alle tue labbra. Sorrido alle tue mani che vorrebbero toccarmi, accarezzarmi, sfiorarmi mentre, piano, mi allontano di qualche passo. Ti sorrido, ti guardo e t’invito, dolce, morbida, sensuale. Ti sorrido e t’invito mentre lentamente mi lascio accarezzare dalla seta morbida e blu delle lenzuola’

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