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Racconti Erotici Etero

Sfondami, mentre ti amo per sempre

By 17 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Giulia, 22 anni, alta 1,70 m, occhi verdi, con qualche sfumatura gialla, furbi, da gatto, labbra piene, carnose, rosee, carnagione chiara come chiari sono i miei capelli, morbidi e mossi fino alla base del collo. Corpo tornito, anzi abbastanza muscoloso, spalle e schiena larghe, ma femminili, seno sodo contenuto in una piccola terza, vita sottile e segnata dagli addominali, non esagerati, scendendo fino al pube quasi sempre coperto da una rada peluria scura, che curo molto spesso in modo che formi un piccolo triangolo o un rettangolo, a seconda del tipo di slip che devo indossare, più o meno sgambati….le gambe, la parte più muscolosa del mio corpo, ma comunque armoniose, forti, quando l’occasione lo richiede, infine, la parte più tonda, il mio culo….Andrea me lo sta consumando da quattro anni, per tutte le palpate insaziabili che mi accarezzano incessantemente. Ti vedo, in piedi, di fronte al bancone della hall di quell’hotel così denso di odori confusi, così acceso dalle luci giallo-arancioni che si diffondono come a squarciare la voglia di penombra che mi assale per lasciar liberi i pensieri indecenti e le proposte lussuriose che voglio farti, anche se ci siamo appena intravisti, infatti sto entrando dall’ingresso in ferro battuto e vetro, bagnata dalla pioggia estiva di quell’afrodisiaco 8 agosto. Ho una percezione per i dettagli che spaventa e in un attimo ti ho fotografato con gli occhi: sei alto 1,85 m circa, giovane quanto me o poco più vecchio, capelli e viso bagnati dalle gocce di pioggia, che ti rigano le guance asciutte e lisce da bambino, occhi grandi, così illuminati di azzurro chiaro che quasi fanno paura, sembrano spiarti la coscienza, la bocca &egrave grande, con labbra morbide e la lingua con cui te le bagni per leccare la pioggia, mi sta provocando delle accelerazioni del battito cardiaco e delle pulsazioni del mio clitoride, che fanno già bagnare la mia fessura. Porti i jeans chiari strappati sopra ad un ginocchio, cintura nera, camicia bianca che, essendo un po’ bagnata, lascia intravedere una carnagione chiara su un fisico asciutto, segnato dai muscoli, sopra una giacca leggera gessata, che ti stai togliendo con dei movimenti che eccitano me, ma non toccano minimamente quella stupida ragazza scialba al tuo fianco, seria, fare incazzato, capelli rovinati dalle tinte frequenti di colori indicibili… se fossi io al tuo fianco ti sussurrerei in un orecchio queste semplici parole: “preparati al pompino più succhia-anima che ti abbiano mai fatto”, ti vedrei stringere un pugno e contrarre il bicipite come per dirmi che la voglia della mia bocca ti fa tremare e irrigidire di piacere. In realtà questo gesto lo hai fatto solo perch&egrave la tua ragazza ti sta irritando sempre di più. Sono dietro a voi e inspiro profondamente per percepire nelle mie narici il tuo profumo di maschio…sai da dopobarba, forse al muschio bianco o un’essenza simile, e ovviamente di pioggia, da leccare sul tuo petto, sulla tua pancia e sul tuo inguine, bagnerei con la saliva anche dove non sei bagnato, sul tuo uccello duro e gonfio che leccherei fino al tuo orgasmo, che allora bagnerebbe me…quanto vorrei che tu dopo asciugassi me con la tua lingua, dalla pioggia sì, ma anche dal tuo sperma, oh dio, sto perdendo la cognizione dello spazio e del tempo, tocca alla mia prenotazione. Nel momento in cui ti giri per prendere le valigie mi vedi, anzi no, mi guardi, mi noti tutta, dai sandali neri con laccetto di swaroski attorno alla caviglia, alle gambe bagnate scoperte fino al ginocchio, alle cosce inguainate in un tubino nero che delinea la curva sinuosa del mio culo all’infuori, sopra un corsetto nero con stecche mi stringe la vita e mi copre le tette con delle coppe rigide….giacca di pelle nera sulle spalle. I capelli sono raccolti, ma bagnati e qualche ciocca umida mi si appiccica alla fronte e alle guance. Ti guardo anch’io con tanta e tanta malizia da farti perdere i sensi, sei impacciato, ma ti riprendi subito facendo benissimo finta di niente, però un sorriso lo ottengo….più di un semplice sorriso, i tuoi occhi parlavano di ….noi. La tua insulsa ragazza ti segue mentre ti urla di aspettarla, ma so che stai pensando a me, quando sei passato mi hai sfiorato la mano con la tua, quella che reggeva la valigia; ti ho guardato la mano, poi negli occhi e lei ci ha visti, ecco perch&egrave adesso urla come una pazza, ah la gelosia… Davanti al receptionist parlo sospirando da tanta &egrave la mia eccitazione, mi manca la salivazione, anzi no, la mia bocca &egrave un lago, come lo &egrave la mia figa, entrambe sembra stiano pregustando un cazzo al loro interno, calde morbide e arrapanti. Sto pensando che dovrei subito andare a lavare il perizoma, ma l’idea che il ragazzo dagli occhi blu me le sposti lateralmente sull’inguine e lecchi il residuo di liquido caldo sul perizoma e nella leccata lambisca leggermente le grandi e piccole labbra con la sua lingua gonfia di sesso, mi fa morire di lui. Riesco finalmente a ottenere le chiavi della mia camera. La raggiungo. Non so dove siano. Sono angosciata dall’idea di non rivederlo, spero che anche lui stia lì per qualche giorno, deve restare, devo vederlo, toccarlo, farlo mio, almeno con gli occhi. La mia testa sta esplodendo di pensieri, quando eccolo, lo vedo uscire da una stanza in fondo al mio corridoio, in penombra come nei miei pensieri lascivi. Tachicardia, mi vede, ci guardiamo, sorridiamo, mi saluta in modo delicato, ma autorevole: “ciao, ti serve una mano per aprire la porta? Con quella valigiona dopotutto &egrave un’impresa!?” Io continuo a sorridere solo con un lato della bocca, quasi un ghigno sulla mia faccia…lui per me &egrave un bellissimo esemplare di maschio e io sono una femmina in calore; &egrave solo ed io pure, la mia fantasia si apre un varco nella realtà di quel momento. “Grazie….sì, aiutami”, “tienimi la valigia, intanto aproo…la porta” parlo con una voce ambigua, sensuale, profonda, sconcia. Per aprire la porta mi metto a 90, allargando le gambe fino a quando la gonna non comincia a stridere sulle mie cosce, lui mi &egrave dietro e così approfitto per strofinare lievemente il mio culo sul suo pacco, che sento gonfio. Quando la chiave entra, io spingo il culo all’indietro e glielo sbatto sull’uccello, lui sospira stringendo i denti ed espira col fiato tremante….siamo davanti alla mia porta, in ombra, ormai &egrave sera, la valigia cade a terra, con entrambe la mani mi afferra e stringe con forza i fianchi e mi sbatte nuovamente contro di s&egrave, emettendo entrambi un verso sospirato, desiderato, come se non fossimo vestiti e lui mi avesse penetrata di getto, con la voglia di farmi male. Fa scorrere le mani sulla mia schiena e intanto fa pressione verso il basso, arriva alla mia nuca, mi scioglie i capelli con una mano, subito dopo me li stringe e tira, facendomi toccare la schiena con la nuca, l’altra mano si &egrave spostata e mi sta alzando la gonna dal lato destro, io chiudo un pò le gambe e le strattonate fanno sì che il tubino nero salga fino a diventare una morbida cintura di cotone attorno alla mia vita. Mi sto bagnando copiosamente, vorrei leccarlo, succhiarlo, tastarlo, fargli sentire quanta voglia ho di farlo sborare. Mi spinge la mano libera in mezzo alle gambe passando da dietro, il palmo e le dita poggiano con forza sulla mia figa e fanno suonare la vischiosità che mi ritrovo a versare sul perizoma, tira ancora di più i capelli, sento male, “troia” mi sussurra in un orecchio, godo e ansimo per quella violenza di quel meraviglioso puttaniere. “Stronzo, non vedevi l’ora di giocare col mio corpo” gli dico, ansimando addosso alla porta, mentre sento di avere un orgasmo e tremo. La mano sui capelli non molla, ma l’altra sì e con foga mi sposta il perizoma di lato, si tira giù la cerniera dei jeans e sento che si masturba il cazzo durissimo e pulsante, con la cappella coperta di liquido preorgasmico, inserendola tra le mie natiche, proprio all’altezza del buco del mio culo. Sono eccitatissima, vorrei che la sua ragazza uscisse dalla stanza e ci vedesse così, anzi lo vedesse mentre viene travolto dall’orgasmo che gli farò venire tra pochissimo, lo sento…. Ripetendomi “troia” mi ficca contemporaneamente l’uccello bagnato e gonfio in figa e un dito, che mi ha appena fatto succhiare, in culo, inizia subito a gettare schizzi di sperma dentro di me, alla bocca dell’utero, mi ha usata come contenitore per la sua sborata calda e densa….lascia finalmente la presa sui capelli e la mia testa ricade in avanti, come morta, mi ha travolta con una spinta così forte, quasi volesse sfondarmi, facendomi perdere la verginità per la seconda volta! Rimane dentro di me finch&egrave il membro torna di dimensioni ridotte, leva il dito medio dall’ano e mi abbraccia, baciandomi la schiena, tenendo premute quelle labbra carnose che vorrei succhiare, mordere… baciare con amore, come lui sta facendo adesso. Si sfila, non ci guardiamo nemmeno, io giro la chiave nella toppa ed entro, chiudendomi la porta alle spalle, lui va via una volta a posto. Mi sento bene, troppo bene, ma anche troppo vuota per essere stato solo sesso con uno sconosciuto….mi manca, mi viene da piangere…sono confusa, non &egrave stato sesso, &egrave stato… “ma no dai, e poi come si chiama, oh cazzo, ha anche la ragazza, porca put” sento bussare mentre sono ancora appoggiata alla porta della camera, credo siano passati dieci/quindici minuti….chiedo chi &egrave….non risponde nessuno, forse un bambino che vuole fare lo scemo….apro, tirandomi giù la gonna e sistemando i capelli, circa. Un brivido mi attanaglia il corpo “SEI…TU…” dico con un filo di voce, spezzato dalla voglia di piangere, che non riesco a spiegarmi, fino a quando sento spalancarsi una porta in fondo al corridoio, la tua porta… &egrave la tua ragazza, paonazza in viso, che urla a me troia e a te qualsiasi augurio di morte le venga in mente, l’hai lasciata… tu non la guardi, al contrario, guardi me, sempre e solo me, con quegli occhi illuminati di azzurro che mi hanno uccisa e fatta rinascere in un istante; “TI AMO” mi sussurri. Mi scendono delle lacrime dagli occhi, mi scorrono sulle gote e mi bagnano un po’ le labbra, che ora sono lucide e credo invoglino a tante cose… sorridi così apertamente vedendomi, che traspare il livello di adrenalina che ti gira nel sangue. Mi mordo il labbro inferiore, bagnato e a quella vista non resisti, mi spingi in camera, contro la prima parete libera e stringendomi forte con un braccio attorno alla vita e con l’altro disteso sul mio fianco destro a toccare con la mano il mio culo, mi baci con forza premendo dapprima le labbra chiuse contro le mie facendomi sentire il sodo dei denti, poi, subito dopo, le schiudi ed entri sinuoso con la tua lingua a cercare la mia, che non vedeva l’ora di leccarti e conoscere il tuo sapore, spingi il bacino contro il mio per farmi sentire che il mio bacio, le mie labbra intrise di lacrime, la mia lingua ti stanno procurando una nuova erezione. Vuoi penetrarmi di nuovo, ma io voglio averlo in bocca, non mi basta la tua lingua, voglio che tu sappia quanto ti renderò dipendente dal mio corpo, ora e per sempre. Mi divincolo, ti stringo il rigonfiamento attraverso i jeans, abbasso la cerniera e comincio a segarti stringendo con forza l’asta, hai una forma perfetta anche in mezzo alla gambe, dritto come un fuso e bello corposo, proprio come piace a me… mi inginocchio e mi appoggio alla parete con la schiena così da non avere vie d’uscita… appoggio una mano su una tua natica e dò il ritmo avanti e indietro che preferisco, poi tolgo la mano che ti segava e lo metto tutto in bocca in un colpo solo, fino in fondo, quasi mi soffochi, ma non me ne frega niente, lo voglio tutto dentro, lo sfilo e ti dico “scopami in bocca”, mi stringi i capelli, me lo ricacci con forza in gola, non ti basta sentirmi già piena del tuo membro gonfio, devi obbligarmi in qualche modo a sentirlo ancora di più, per ascoltare così i miei lamenti. Ora rallenti, non mi senti più spingere sul tuo culo e lasci che mi diverta un po’ con il tuo bell’uccello: lo sego con una mano, succhio la cappella, lascio colare dalla mia bocca un po’ di saliva fino a creare un filamento che va dal tuo glande violaceo, bellissimo, al mio labbro inferiore, allontanandomi, in modo che tu possa vedere bene, poi me lo caccio tutto dentro aderendo bene le labbra attorno all’asta, che immaginavo entrare e uscire con vigore dalla mia figa, ormai già orgasmata. Mi dici che stai per venire e non vuoi, mi alzi, mi tiri su la gonna e, questa volta, mi togli il perizoma….mi sollevi di colpo, dopotutto sei proprio forte, con i muscoli sulle braccia che mi fanno venire i brividi da quanto sono tesi e gonfi, assomgliano proprio ad altri due uccelloni. Cingo la tua vita con le mie gambe mentre mi sbatti contro il muro e nel farlo affondi col tuo cazzo dentro la mia figa unta, sospiri fortissimo e mi dici che sono larga e bollente e che non durerai tanto da quanto ti sta eccitando la mia figa…sorrido e ti lecco le labbra, non manchi di leccarmi la lingua, tirandola fuori e giocando con la mia….tutto il nostro liquido scende e bacia il buco del mio culo tutto eccitato, la foga &egrave tanta e in un momento esci da me, da quanto sono scivolosa, fai per penetrarmi di nuovo, però la cappella scivola e tutta l’asta entra con un colpo dentro al mio culo… mi irrigidisco tutta emettendo un suono lamentoso, ma sono talmente bagnata che anche quando tu, scusandoti immensamente, fai per uscire, ti blocco, chiedendoti di restare lì e sborarmi in culo più che puoi… guardandomi allucinato, madido di sudore, almeno quanto me, che ora ho i sudori freddi per l’inculata, anche se meravigliosa, cominci il tuo avanti e indietro, le tue palle sbattono contro il mio culo e il suono mi eccita….stai ansimando sempre più forte, ora lo fai a voce piena, non più sospirata, “riempimi” “sborami dentro” “ficcalo in fondo e vieni fino a star male”, mi guardi negli occhi a queste parole, poi li chiudi. “TI AMO” sospiro: in quel momento arriva l’estasi per entrambi, sento il tuo uccello esplodere e riempirmi il culo di sperma e questo mi eccita terribilmente. Un bacio, dal mio ragazzo dagli occhi blu, mi fa tornare coi piedi per terra, letteralmente…. Dedicato alla mia anima gemella, Andrea, Ti Amo e-mail a cui scrivere per curiosità: giuliasm58@gmail.com

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