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Smarrendo la mia giovane ragazza in discotec

By 8 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Sto insieme a questa fantastica ragazza da ben 4 anni ormai, lei ha 18 e si chiama Silvia, mentre io sono Luca e ho 22 anni. Calcolando il tempo in cui stiamo insieme e le nostre rispettive età, si può facilmente dedurre che &egrave praticamente cresciuta insieme a me, le prime esperienze, i primi giochi a livello sessuale e tutte le sue prime scoperte che si intraprendono durante la vita di coppia.
Sfortunatamente &egrave da circa due anni che abbiamo intrapreso una relazione a distanza, abito a Milano e sono al secondo anno di economia all’università, mentre lei &egrave ancora al liceo nel piccolo paese da cui proveniamo entrambi. Penso sia inutile dire che in questi anni la vita per noi non &egrave stata affatto facile, soprattutto a livello sessuale o nel chiarire qualche discussione a distanza, ma basando tutta la nostra fiducia e amore l’uno nell’altro siamo riusciti a mantenere integro il nostro rapporto.
Lei &egrave stata sempre una ragazza abbastanza timida, di poche parole e che non le piace molto esporsi alla gente o andare in feste insieme ai suoi coetanei, &egrave bellissima, io la definisco perfetta, &egrave alta un metro e settanta di pura eleganza, corpo atletico da modella, occhi color nocciola e capelli castani con qualche colpo di sole a sfumarli, una seconda di seno e un culetto perfetto. Io al contrario sono un tipo molto vivace e solare a cui piace fare amicizia e girare e scoprire il più possibile posti sempre nuovi, anche io sono abbastanza alto, un metro e novanta per essere precisi, carnagione mediterranea e fisico atletico.
La nostra vita sessuale a distanza poteva solamente limitarsi fra qualche videochiamata erotica, qualche foto o qualche chiamata sensuale, ma c’era una cosa che mi dava estremamente fastidio di lei, il fatto di dover sempre io proporre o istigare a fare certe cose nell’ambito sessuale. Volevo in lei che sprigionasse tutta la sua femminilità, volevo che avesse spirito di iniziativa e soprattutto la volevo più provocante.
Tutto ciò &egrave stato sempre l’anello debole della nostra storia d’amore, dove il suo tentare era palesemente forzato per poi arrendersi dopo una settimana, ma nonostante tutto ho sempre creduto che da qualche parte avesse una carica erotica enorme e nascosta e che la nascondesse solo per timidezza o paura del essere giudicata dagli altri, ma soprattutto da me.
Ci vedevamo solo per le feste, circa ogni quattro mesi, pasqua, natale, e qualche giorno in estate, e la storia che sto per raccontarvi si svolge proprio in estate.
Quest’anno ero riuscito per la prima volta ad essere in pari con gli esami, e avevo organizzato un viaggio sorpresa di 3 giorni con Silvia ad Ibiza, approfittando di un pacchetto viaggio ad un prezzo stracciato.
Quando le diedi la notizia non poteva far altro che essere felice, non vedevamo l’ora di partire per recuperare quel tempo perso fra noi, e nel giro di una settimana ci ritrovammo in questa fantastica isola patria di folli divertimenti e feste senza sosta senza nessun tipo di inibizione. Alla partenza le avevo raccomandato di mettere in valigia gli abiti più spinti che aveva, senza preoccuparsi del parere della gente visto che ci trovavamo in un posto completamente diverso dove nessuno la conosceva, e fra qualche discussione e qualche ripensamento riuscii a convincerla.
La stanza di albergo non era un granché, ma considerando il nostro budget, la nostra età e il posto dove ci trovavamo non potevamo chiedere di meglio! Appena arrivati posammo le valige, e subito indossai il costume invitando Silvia di fare lo stesso per andare al mare. Nel giro di 5 minuti uscì dal bagno con un costume che non le avevo mai visto, un perizoma sottilissimo di colore nero e con la parte di sopra molto sottile quasi trasparente di color bianco che faceva intravedere i suoi capezzoli, con voce mista fra timidezza e sensualità mi disse ‘C-c..Come sto ??..’. Rimasi felicemente colpito, subito mi scateno un’erezione che nascosti e volli trattenere, riuscii a dire semplicemente ‘ Sei fantastica’.’ Con la bocca spalancata.
Arrivati in spiaggia si sentiva osservata, ma non dava nessun segno di timidezza, anzi quei sguardi li gradiva e faceva il modo di esporre in modo provocante il suo fantastico corpo.
Era una situazione completamente nuova per me, e il vedere ragazzi dall’apparenza più belli di me che davano tante attenzioni alla mia ragazza mi creava una sorta di gelosia mista ad una forte eccitazione allo stesso tempo, mi sentivo confuso ma non avevo assolutamente intenzione di rinnegare ciò che ho sempre desiderato lei facesse, anzi volevo vedere finché dove riuscisse a spingersi.
Ma tutta la sua tranquillità e sensualità smise improvvisamente quando due sue compagne di classe la videro rimanendo stupiti dai suoi modi, lei cambiò improvvisamente espressione non aspettandosi di incontrare qualcuno che conosceva, subito si mise a pancia in su nascondendo il suo perizoma che dava in bella mostra il suo fantastico culo, con voce timida e sguardo basso riuscì solo a dirle ‘C’ciao ragazze’ cosa ci fate qui ??…’ Le sue amiche erano visibilmente già brille alle 10 del mattino, sembravano delle ochette con voce stridula e acuta, iniziarono ad abbracciarla e a riempirla di complimenti sul suo fantastico aspetto. Non mi rivolsero quasi la parola, tutte le attenzioni erano concentrate su di lei e il suo aspetto, dove logicamente incrementava il suo imbarazzo e la sua timidezza.
Spostarono gli asciugamani vicino ai nostri e trascorsero tutta la mattinata insieme a noi, io ero quasi deluso, avrei voluto tanto dedicarmi alla mia ragazza e vedere ciò che avrebbe potuto fare in spiaggia mentre mostrava il suo corpo al mondo. L’unica cosa positiva di quella mattinata fu la richiesta di una delle due ragazze, Giada, che con il suo solito tono da ochetta acchiappa uomini ‘ Silviaaaa! Sta sera c’&egrave una festa F-A-V-O-L-O-S-A nella discoteca qui vicino! &egrave gigantesca! Ha delle sale sia in spiaggia che dentro! Non potete mancare!’ Mi si illuminarono gli occhi, e mentre fissavo il mare subito mi girai verso Giada, e senza neanche dare il tempo di rispondere alla mia Silvia il suo consenso dissi subito con entusiasmo ‘Certo che ci saremo!!! Non &egrave vero Silvia!?’ neanche il tempo di rispondere e le sue amiche si alzarono per poi dire ‘ Ottimo ci vediamo sta sera! ‘
Silvia mi guardo un po’ male per il fatto che non le avevo fatto esprimere il suo parere riguardo alla festa di sta sera, ma senza far troppe storie acconsentì. Io non vedevo l’ora che fosse sera, non tanto per la discoteca, non sono un grande fan di questi luoghi, ma ero curioso di vedere come si fosse comportata la mia Silvia, volevo vederla scatenata e senza freni! Lo so, ogni pensiero che facevo del genere diventava sempre più assurdo, ma non so che mi stava prendendo, l’idea che fosse in mezzo a tanta gente mi eccitava da morire!
Passammo tutta la giornata al mare finché non arrivò l’ora di tornare il Hotel, cenare e preparaci per la serata. Finito di cenare entrammo in camera, ci lavammo facendo una bella doccia rilassante insieme, usciti dal bagno Silvia indossando solo un asciugamano e aprendo la valigia mi chiese ‘ Mmmm non so cosa indossare sta sera” Io guardandola in tutta la sua bellezza mentre le gocce d’acqua riflettevano la sua bellissima pelle liscia e abbronzata le dissi con tono sensuale ‘Bhe’ io ti voglio più sexy che mai sta sera” Lei mi guardò stupita ‘ ma non ho niente di sexy da indossare!!!’ esclamò mentre scavava in mezzo ai suoi vestiti. Mi avvicinai a lei, subito mi venne sott’occhio un completino intimo a forma di corpetto, molto stretto, molto sensuale, anzi, estremamente sensuale! La parte che copriva il seno era in trasparenza mentre sul ventre vi erano presenti dei cordoncini. La guardai e gli dissi : ‘ QUESTO! DEVI INDOSSARE QUESTO!’ lei mi guardò con aria scioccata prendendolo in mano e mi disse alzando il tono di voce ‘ ma sei pazzo!? Se metto questo sono praticamente quasi nuda! Mi vergogno troppo! Poi ci sono anche Giada e Lucia con noi sta era! non voglio che mi vedano così!’ Cercai ancora in mezzo ai suoi vestiti e trovai una gonna corta nera e delle calze a rete e dei tacchi, la guardai e supplicandola le dissi: ‘ Indossa questi ti prego! Siamo in vacanza siamo qui per divertirci! E poi che ti interessa che ci sono le tue amiche! Secondo te loro che generi di abiti indosseranno sta sera ?!’ Con aria palesemente incazzata afferrò i vestiti e si chiuse in bagno sbattendo la porta. Tirai un sospiro di sollievo, ma restai con l’ansia nel sperare che li indossasse, nel frattempo io mi preparai indossando una camicia nera e un pantalone grigio. Dopo circa 15 minuti uscì dal bagno, tesa come un pezzo di legno e con il viso rosso dall’imbarazzo ‘ Sei contento adesso!?’ La guardai, dalla testa ai piedi, non l’avevo mai vista così sexy e provocante, subito mi scatenò un’erezione che provai a nascondere poggiando le mie mani sui miei pantaloni. Ero felicissimo e quasi sbando le dissi ”sei perfetta’.’ Quel corpetto convertito a maglia per uscire la sera le stava d’incanto, creava una certa trasparenza fra il tessuto e la sua pelle risaltando il suo seno facendo intravedere i suoi capezzoli, poi abbassai nuovamente lo sguardo e mi fissai nel guardare le sue bellissime lunghe cosce seghettate da quelle calze a rete. Non vedevo l’ora di uscire, non vedevo l’ora di vederla li mezzo!
Dopo cinque minuti raggiungemmo le sue amiche in un bar vicino alla discoteca e anche loro ad abiti sensuali non ci scherzavano mica! Iniziammo a bere cicchetti di Rum e di Tequila, avevo quasi perso il conto, ero già brillo, ma l’unica cosa di cui ero certo anche in quelle condizioni, era che non avevo mai visto Silvia bere tanto, iniziò a ridere e barcollare, e tutta la sua rigidezza iniziale nell’uscire di casa vestita così passò all’istante.
Arrivati in discoteca sembrava tutto quasi surreale, non avevo mai visto un ambiente del genere in vita mia, era enorme, musica e luci da capogiro, stracolmo di ragazze e ragazzi tutti in condizioni simili alle nostre.
La musica era talmente alta che bisognava urlare nell’orecchio del interlocutore per farsi capire, Giada prese per mano a Silvia che iniziò a trascinarla al centro della pista, e Silvia prese per mano me per non perdermi.
Eravamo al centro della pista, c’era così tanta gente da schiacciarci letteralmente! Mi posizionai dietro la mia ragazza, l’abbracciai da dietro e iniziai a strofinare la mia erezione sul suo perfetto culo, lei assecondava i miei movimenti e di tanto in tanto le se alzava pure la corta gonna mostrando il suo perizoma. Notai subito ragazzi che fissavano centimetro per centimetro la mia ragazza barcollante, avvicinandosi spesso a lei per ballare, ma poi vedendo me si allontanavano quasi rassegnati. Osservavo lo sguardo della mia Silvia scrutare gli occhi dei suoi spasimanti, quasi a stuzzicarli e giocare con loro mentre si allontanavano rassegnati. Nel frattempo Lucia sparì in mezzo alla folla a ballare con un ragazzo, e Giada per non stare sola, afferrò con entrambe le mani la mia ragazza iniziando a ballare in un modo estremamente sexy attirando sempre più attenzione dei curiosi. Io ero sempre dietro di lei, ma l’idea che lei fosse al centro dell’attenzione mi eccitava sempre di più, mentre accarezzavo il suo ventre mi avvicinai al suo orecchio, spostai i suoi capelli e le urlai per fami sentire ‘ Devo andare in bagno! Ti lascio con Giada torno subito!’ Lei si voltò contrariata e preoccupata cercando la mia mano ma io già iniziavo a nascondermi in mezzo alla folla, volevo vedere come si sarebbe comportata adesso.
Ero a pochi passi da loro, nascosto fra un po’ di gente a ballare da solo, io riuscivo a vedere loro, ma loro non riuscivano a vedere me. Silvia ad un tratto iniziò ad irrigidirsi, la vedevo quasi bloccata rispetto a prima, ma Giada la guardò negli occhi sussurrandogli qualcosa all’orecchio per poi tornare a ballare più tranquilla. Avevo l’impressione che entrambe ballavano sempre in modo più sensuale, era una scena assurda e vidi anche Giada spostare i capelli della mia Silvia e baciarla sul collo!
Dopo pochi minuti un ragazzo si piazzò dietro Giada e la tirò praticamente verso di lui, lei sorrise a Silvia facendo un cenno di saluto verso di lei. Silvia era sola, iniziava ad agitarsi seriamente e provava a ballare da sola aspettando il mio ritorno, finch&egrave un ragazzo non si attacco da le abbracciandola da dietro mentre le poggiava una mano sul culo.

Continua

Continuo: “Smarrendo” la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere la prima parte per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!

Ero a pochi passi da loro, nascosto fra un po’ di gente a ballare da solo, io riuscivo a vedere loro, ma loro non riuscivano a vedere me. Silvia ad un tratto iniziò ad irrigidirsi, la vedevo quasi bloccata rispetto a prima, ma Giada la guardò negli occhi sussurrandogli qualcosa all’orecchio per poi tornare a ballare più tranquilla. Avevo l’impressione che entrambe ballavano sempre in modo più sensuale, era una scena assurda e vidi anche Giada spostare i capelli della mia Silvia e baciarla sul collo!
Dopo pochi minuti un ragazzo si piazzò dietro Giada e la tirò praticamente verso di lui, lei sorrise a Silvia facendo un cenno di saluto con la mano. Silvia era sola, iniziava ad agitarsi seriamente e provava a ballare da sola aspettando il mio ritorno, finché un ragazzo non si attaccò a lei abbracciandola da dietro mentre le poggiava una mano sul culo.

Fece un balzò in avanti ridendo, ad un tratto sembrava molto più calma e rassicurata e cominciò a ballare nuovamente in modo sexy e provocante sbattendo il suo culo contro l’erezione dello sconosciuto..
Rimasi stupito, stava ballando con uno sconosciuto senza farsi problemi! Iniziai a farmi delle domande per provare a capire i suoi gesti, e la conclusione più plausibile fu quella che avesse scambiato il tizio che gli stava dietro con me! Lui era praticamente un armadio di muscoli! Maglia attillata a mezze maniche e jeans, aveva delle mani enormi! Il suo sguardo cambiò, era soddisfatto, forse non si aspettava una preda così facile e ubriaca davanti a lui! Vedevo la patta dei suoi pantaloni ingrandirsi vertiginosamente, separata dal contatto con il culo della mia ragazza solo dalla sua mano che le palpava una natica con forza.
La mia Silvia rideva, ballava e barcollava, aveva gli occhi chiusi e non dava cenno di voltarsi. La gelosia iniziò a farsi sentire, volevo andare lì e prendermi ciò che era mio! Ma mi bloccai. Mi bloccai vedendo l’espressione sensuale della mia ragazza, la mia eccitazione cresceva a vista d’occhio nel vederla in quelle condizione, starò forse diventando pazzo’ma volevo vedere come andasse a finire.
Rimasi quindi lì, a far finta di ballare mentre li spiavo come un guardone, osservavo i movimenti del tipo mentre toglieva la mano dal suo culo e la poggiava sui suoi fianchi, ruotandoli facendole sentire la presenza del suo cazzo contro di lei, successivamente una mano si posizionò sul suo ventre, accarezzandola e stringendola sempre di più a lui, mentre l’altra mano risaliva delicatamente dal fianco verso al suo seno.
Iniziò a palpare il suo seno sinistro con forza, premeva il palmo della sua mano contro di esso ruotandolo con dolcezza e passione, lei sorrise, inclinò leggermente la testa mentre si mordeva il labbro inferiori come segno di piacere e consenso. Ad ogni suo movimento mi si gelava quasi il sangue, i sensi di colpi mi assalivano con la paura che la mia ragazza fosse in pericolo, ma la mia eccitazione mi spingeva a stare fermo e guardare tutto minuziosamente.
Con il mento spostò i capelli di Silvia, lasciando scoperto il suo collo, per poi avventarsi su di esso con le sue labbra iniziando a baciarlo e a morderlo. Lei assecondava i suoi movimenti piegando sempre più il collo, e poggiò la sua mano contro la sua assecondando i movimenti di essa sul suo seno ruotandola. Vedevo le sue labbra schiudersi dolcemente, come per far uscire un gemito o un suono di godimento.
I loro bacini si muovevano a ritmo di musica in una danza sincronizzata, erano a contatto strettissimo fra di loro, uno per sentire il sesso dell’altro. Lui continuava a baciare e a fare succhiotti sul collo della mia ragazza, la mano con cui la teneva dal suo ventre stretta a lui scivolava sempre più velocemente verso l’elastico della sua gonna, per poi sparire dentro di essa. Silvia spalancò la bocca emettendo un gemito precedile solo dalla sua espressione, mentre il suo dolce suono andava a confondersi con il frastuono che usciva dalle casse. Vedevo il bozzo della sua mano dentro la gonna muoversi sempre più velocemente, intuii che stava ruotando le sue grandi dita contro il suo clitoride, vedevo le gambe della mia ragazza quasi mancare, mentre stringeva con più forza la mano del suo amante contro al suo seno, e l’altra posarsi dolcemente verso il suo interno coscia.
Ero eccitatissimo, godevo nel vedere il piacere esplodere nel viso della mia ragazza nelle mani di un perfetto sconosciuto, mi proiettavo dentro di me le immagini e le sensazioni che stesse provando lui nel toccare quel corpo che solo io fino ad allora conoscevo.
Gli morse il lobo dell’orecchio mentre vedo la mia ragazza mettersi in punta di piedi inarcando la schiena in avanti, le aveva appena entrato qualche dito pensai. Lei era come se fosse catapultata in un altro mondo, come se li mezzo fossero da soli, la vedevo persa nel vuoto.
Ma, improvvisamente, dopo qualche minuto che il tipo le faceva un ditalino, la sua mano dal suo seno si attoricigliò al suo collo, per poi ruotare senza far uscire le sue mani dalla sua intimità, posizionandosi di fronte a lui. Mi si bloccò il respiro a immaginare l’attimo che lei capisse che non ero io il ragazzo che le stava creando tutto questo piacere. Silvia aprì gli occhi dolcemente, come se si fosse appena svegliata da un sogno, alzò il viso cercando il suo e mise a fuoco che non ero io. Fece un balzo di stupore, tentò di fare un passo indietro ma senza uscire le mani dello sconosciuto dalla sua intimità. Si guardò intorno nervosamente, era preoccupata, era devastata. La vedo cercare la mia presenza da qualche parte, aveva paura del suo inconsapevole errore. Il ragazzo vedendola preoccupata fece un passo in avanti a lei, spingendola contro la gente dietro in modo che lei non potesse scappare o muoversi, per poi baciarla infilando la sua lingua in bocca. Vedevo lei che inizialmente stringeva i pugni dalla paura, era rigida come un pezzo di legno, per poi lasciarsi dolcemente andare secondo dopo secondo. Si staccarono per un istante, si guardò nuovamente intorno e, sentendosi libera da sguardi indiscreti, poggio entrambe le mani dietro il suo collo mettendosi in punte di piedi baciandolo appassionatamente.
Rimasi scioccato. Non mi sarei mai potuto immaginare questa scena da parte sua! Per un attimo la gelosia stava prevalendo sull’eccitazione, volevo intervenire, mi sentivo come pugnalato, ma in fondo me la ero solo cercata. Feci un respiro profondo, inculcando rassegnazione dentro di me e lasciando spazio solo ad altri pensieri, e notai che nonostante la mia vampata di gelosia, il mio cazzo era ancora in piena eccitazione. Li osservavo con occhi sgranati, continuavano a baciarsi come due adolescenti, mentre lui continuava a sditalinare la sua figa con una mano dentro il suo perizoma, e con l’altra palparle il culo da sotto la gonna. Si sciolsero da un bacio che mi sembrava non finisse più, lei lo guardò negli occhi, si morse il labbro e sorrise, mentre la sua mano iniziava ad accarezzare il petto scolpito dello sconosciuto, fino a scendere delicatamente dentro i pantaloni. Fece un’espressione di stupore, dove era facile addirittura leggere il suo labiale di come aveva scandito le parole ‘ OH MIO DIO E’ ENORME!’ Lui sorrise compiaciuto mentre lei chiuse gli occhi, probabilmente le aveva infilato un altro dito dentro la sua figa chissà se era il secondo o il terzo o addirittura il quarto. Vidi la mano di lei muoversi dentro i suoi pantaloni mentre rideva e barcollava, dove non capivo più se quella mancanza di equilibrio era dovuta all’alcol oppure all’eccitazione che stava provando. Anche lui chiuse gli occhi mentre le loro mani si davano da fare, ma ad interrompere fu proprio lui, si avvicinò all’orecchio di Silvia sussurrandogli qualcosa. Avrei pagato per sapere cosa gli avesse detto, ma lo avrei scoperto molto presto. Lei fece una faccia pensierosa, per poi sorridere e accennare approvazione abbassando su e giù la testa entusiasta. Lui usci le mani dalla figa della mia ragazza, aveva le dita lucide e molto bagnate, se le portò nella sua bocca e assaggiò il dolce sapore della mia morosa. Lei sorrise compiaciuta mentre le porse la sua mano, per poi tirarlo in mezzo alla folla per poi sparire. Il vedere lui avere in bocca il sapore della mia ragazza mi eccitava da morire, quel sapore che fino ad allora avevo assaggiato solo io, ma quando entrambi sparirono in mezzo alla folla iniziai a preoccuparmi. Iniziai a spingere tra la folla provando a cercare o ricordare la direzione che avevano intrapreso, mi giravo nervosamente a destra e a sinistra. Non li trovavo. Il mio cuore batteva all’impazzata, e in più il mio stato alcolico non mi aiutava nel distinguere la gente in mezzo a quelle luci e musica assordante. Ero preoccupato da morire, passavano i minuti ma mi sentivo come se stessi girando in tondo senza concludere nulla, incontrai Lucia, l’afferrai per le spalle e le urlai ‘HAI VISTO SILVIA’? lei mi spinse e tornò a baciare il tipo con cui stava ballando senza darmi retta. Poteva essere ovunque, in spiaggia o nelle altre 3 sale!
Disperato nel non trovarla mi recai lentamente in bagno, prima di entrare uscirono due ragazze che parlavano fra di loro ridendo. Entrai in bagno, poggiai i miei gomiti sul lavandino e feci scorrere l’acqua fredda sulle mie mani per poi sciacquarmi la faccia come tentativo di ripresa per riprendere in condizioni migliori la mia ricerca. Fui interrotto nel sentire un gemito, sentivo una voce a me famigliare bisbigliare qualcosa dentro il largo bagno riservato agli handicappati. Il cuore mi batteva a mille, da un lato speravo che non fosse proprio la mia ragazza li dentro, mentre dall’altra il mio cazzo diceva tutt’altro.
Lentamente senza farmi sentire aprii la porta del bagno a fianco, abbassai la tavoletta e salii in piedi sul gabinetto spiando chi fossero i due nel bagno da dove provenivano quelle risatine e gemiti di piacere. Sgranai i miei occhi provando a inquadrare i volti, non mi sbagliavo. Era lei.

Continua Continuo: “Smarrendo” la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere la prime parti per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!

Disperato nel non trovarla mi recai lentamente in bagno, prima di entrare uscirono due ragazze che parlavano fra di loro ridendo. Entrai in bagno, poggiai i miei gomiti sul lavandino e feci scorrere l’acqua fredda sulle mie mani per poi sciacquarmi la faccia come tentativo di ripresa per riprendere in condizioni migliori la mia ricerca. Fui interrotto nel sentire un gemito, sentivo una voce a me famigliare bisbigliare qualcosa dentro il bagno riservato agli handicappati. Il cuore mi batteva a mille, da un lato speravo che non fosse proprio la mia ragazza lì dentro, mentre dall’altra il mio cazzo diceva tutt’altro.
Lentamente senza farmi sentire aprii la porta del bagno a fianco, abbassai la tavoletta e salii in piedi sul gabinetto spiando chi fossero i due nel bagno da dove provenivano quelle risatine e gemiti di piacere. Sgranai i miei occhi provando a inquadrare i volti, non mi sbagliavo. Era lei.

La vidi in ginocchio, con le coppe semitrasparenti del corpetto abbassate mostrando il suo piccolo ma perfetto seno al vento, il bagno era decisamente più luminato della sala da ballo e si potevano intravedere succhiotti evidenti sul suo collo e sul suo seno. La mano di lui palpava e tirava con forza verso di sé il suo piccolo e turgido capezzolo sinistro, mentre lei divertita con le guance rosse, dovute probabilmente all’alcol e alle sensazioni che stesse provando in quel momento, era concentrata a slacciare la cintura di lui il più velocemente possibile mentre sorrideva divertita come se stesse spacchettando un regalo di natale.
Io da lì su riuscivo a vedere tutto perfettamente, ero molto vicini a loro e feci attenzione di non farmi scoprire, dal separé si intravedevano solo i miei occhi impegnati a osservare minuziosamente i movimenti della mia Silvia. Sentivo il mio pene tornare eretto e sbattere contro la parete quasi a farmi male, stringevo i pugni dalla gelosia, non mi sarei mai aspettato che lei si spingesse al punto di andarsi ad appartare con uno sconosciuto in bagno mentre con me era in grado di farsi dei stupidi problemi durante i nostri comuni e classici rapporti sessuali!
Sentivo il rumore della fibbia cintura slacciarsi, e afferrare lei con entrambe le mani le estremità dei pantaloni del suo amante per poi calarli velocemente in un colpo solo insieme alle sue mutande, come una molla il cazzo di lui la colpì in piena faccia e lei scostarsi d’istinto da questo gesto che non si sarebbe mai aspettata. L’espressione di dolore si tramuto subito in stupore, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere, ma una volta messo a fuoco ciò che aveva davanti, spalancò la bocca scioccata, aveva un cazzo gigantesco e completamente depilato di fronte a lei. Lui sorrise compiaciuto poggiando l’altra sua mano sulla sua testa, lei con entrambe le mani, ancora incredula, afferrò quel obelisco, per poi chiudere gli occhi e spingersi in avanti facendolo entrare il più possibile dentro la sua piccola e dolce bocca. La vedevo in difficoltà, quasi come se stesse per esplodergli qualcosa da dentro le guance per com’erano dilatate!
Sentivo il mio cazzo quasi esplodere per quella scena, la mia ragazza non aveva mai visto un altro cazzo dal vivo oltre al mio da quando stavamo insieme, e probabilmente non si sarebbe mai immaginata l’esistenza di un cazzo di tali dimensioni, la sua espressione mentre succhiava quel cazzo con difficoltà era facilmente leggibile, paura, eccitazione e incredulità. Vedevo lei che ci metteva tutto l’impegno possibile per soddisfare colui che le stava regalando tante emozioni, la vedevo forzarsi a provare a spingere sempre di più quel cazzo dentro la sua bocca ma invano, lui sorrideva come se avesse una piccola principiante fra le sue mani, chiuse gli occhi e diede una forte spinta alla testa della mia ragazza in modo da far entrare buona parte di quel colosso dentro la sua gola.
L’espressione della mia ragazza cambiò in un istante, aprì di scatto gli occhi, diventò rossa e iniziarono a scendere delle lacrime dai suoi occhi, poggiò le mani con forza sulle cosce del suo amante cercando di fare forza per spingerlo via ma invano, lui le lasciò ancora per qualche secondo il cazzo fino in fondo per poi lasciare la presa dolcemente. Lei tossì ma senza far uscire il cazzo dalla sua bocca, lo guardò negli occhi mentre lui sorrideva compiaciuto, ma invece di farsi abbattere, prese tutto ciò come una sfida e iniziò a muoversi di sua spontanea volontà sempre più infondo quel cazzo. Lui rimase stupito, pensava si sarebbe arresa, probabilmente come fanno molte ragazze alla vista del suo cazzo. Lasciò quindi la presa della sua mano sulla testa della mia Silvia, e si dedicò con entrambe le mani a deliziarsi del suo splendido seno palpandolo con forza.
L’espressione di Silvia diventava pian piano sempre più ricca di eccitazione emanando calore, iniziava a sudare e a stringere le cosce per darsi del piacere quasi come se stesse preparando la sua figa ad accogliere il suo cazzo.
Come un esperto, lui notò queste contrazioni nascoste da parte della mia ragazza e decise quindi di non farla attendere ulteriormente. Con una mano allontanò la testa di Silvia dal suo cazzo, afferrandola per i fianchi sollevandola da terra per poi poggiarla sul lavandino facendola sedere con le gambe aperte che penzolavano sul pavimento. Lei fece un’espressione come se ci rimase quasi male, come se volesse farlo venire dentro la sua bocca, ma in fin dei conti tutto ciò non le dispiaceva prevedendo ciò che sarebbe accaduto.
Le allargò scandalosamente le gambe, le sue mani si poggiarono sopra gli autoreggenti a rete della mia ragazza accarezzandola con le sue gigantesche mani, scivolando sempre più velocemente verso il perizoma trasparente fradicio di Silvia. Lei seguiva con lo sguardo ogni suo movimento, era tesa, finché lui non afferrò il suo perizoma e lo strappò con un solo colpo buttandolo sul pavimento.
Il mio cuore era a mille, il mio respiro bloccato, mi sentivo quasi nei panni della mia ragazza come se riuscissi a palpare la tensione che emanava nell’aria.
Afferrò il suo cazzo alla base con una mano, facendolo ballare un po’ su sé stesso, sorrise, poggiò la sua cappella sulla figa della mia ragazza, era così grande che copriva tutte le sue labbra vaginali, l’afferrò per i glutei e la spinse contro il suo cazzo senza indossare nemmeno il preservativo. Un forte urlo rimbombava dentro quel piccolo bagno, sembrava più di dolore che di piacere, non immaginavo che la sua figa riuscisse ad allargassi tanto! Silvia inarcò la testa all’indietro, il suo sguardo era perso e le sue pupille guardavano verso il vuoto, sembrava quasi che non fosse più fra noi. Il suo amante non le diede neanche il tempo di abituarsi a quel gigantesco cazzo che sembrava quasi come se l’avesse sverginata per la seconda volta, muovendosi velocemente dal primo istante che venne a contatto con la calda e stretta figa della mia ragazza. Lui iniziò a gemere, e ciò che inizialmente sembravano urletti di dolore da parte della mia ragazza si tramutarono velocemente in gemiti.
Non l’avevo mai sentita gemere in vita mia, al massimo durante un nostro rapporto la sentivo respirare profondamente, era la prima volta che sentivo il suono del suo piacere uscire dalla sua bocca, e non era per opera mia.
Da una parte mi si stringeva il cuore, mentre dall’altra ero felice ed eccitato per lei, per ciò che stava provando e per tutto il godimento che si era perso in questi lunghi anni stando con me, iniziavo a sentire che non era più la ‘mia Silvia’, ma era una Silvia diversa, una Silvia trasformata e cambiata dal piacere, che minuto dopo minuto, scopriva il puro godimento nata da una semplice trasgressione.
Lei era come in trans, succube da quel cazzo e dal godimento che le provava, sembrava quasi che il suo corpo non avesse forza, e si muoveva di conseguenza dai forti colpi da parte del suo amante. Come se fosse una bambola di pezza, la sollevò dal lavandino, con una mano la strinse forte sulla schiena e iniziò a scoparla mentre la stringeva a sé in piedi.
Silvia non diceva nulla, si faceva fare tutto da lui senza fiatare, sembrava che qualsiasi cosa facesse gradiva, vedevo le sue cosce lucide, bagnate zeppe dai suoi umori che colavano senza sosta da quella fonte ormai larga che stringeva in una morsa il sesso del suo amante senza lasciarlo andare.
Di tanto in tanto la vedevo tremare, i suoi gemiti diventare più forti per poi calare improvvisamente, intuii che erano tutti orgasmi, e pensai che con me non ne aveva mai avuto più di uno di seguito.
Il suo possente amante la faceva saltellare all’impazzata, poi la spinse di forza contro la parete da cui spiavo io che tremò, subito mi nascosi abbassandomi per paura di essere scoperto, e mentre non guardavo sentii lui e lei urlare come se si fossero scordati di essere dentro un bagno dove tutti potevano avere libero accesso.
Incuriosito, lentamente tornai a sbirciare, vedevo una quantità sovraumana di sperma colare a chiazze, gli era venuto dentro, cosa che io non avevo mai fatto. Sudavo, per paura che l’avesse messa incinta, ma neanche questo riuscì a fermare la mia erezione.
Lui mollò la presa e la fece scivolare dolcemente sul pavimento, sopra a quella grande chiazza biancastra. Lei pian piano prese coscienza, fra sudore e eccitazione apriva lentamente gli occhi per guardare in faccia l’eroe di quella sua serata indimenticabile. Lui senza dire una parola prese il telefono dalla borsetta di Silvia, scrisse un numero di telefono, l’accarezzò dolcemente in viso e se ne uscì dal bagno con aria fiera e soddisfatta mentre si allacciava la cintura dei pantaloni.
Lei rimase lì ancora per qualche minuto, a terra, senza capire cosa fare da quel momento in poi, si sollevò, si pulì le cosce dallo sperma con un po’ di carta igienica, e guardandosi allo specchio, provò il più possibile a darsi una sistemata, sciacquandosi il viso rosso e sudato e pettinandosi i capelli disastrati con le dita.
Io subito scesi dalla tavoletta del gabinetto, le mie emozioni ero confuse ma la gelosia sembrava che adesso stesse prendendo il predominio, ero confuso e non potevo di certo farmi trovare lì!
Lentamente aprii la porta del mio bagno, e quasi in punta di piedi, uscii dal bagno. Subito un’ondata di musica assordante invase le mie orecchie, camminavo avanti e indietro non sapendo cosa fare, e optai per la scelta più semplice, far finta che fossi entrato in quel momento in bagno e aspettare che lei uscisse dal bagno.
Entrai facendo rumore, sbattendo quasi la porta, aprii l’acqua attendendo che la mia ragazza uscisse da lì dentro.
I minuti passavano, e iniziavo a sospettare che da lì dentro non ci fosse più nessuno, ma era impossibile, io non avevo visto nessuno uscire dal bagno e, proprio quando stavo per perdere le speranze e uscire da lì dentro, sentii la porta del bagno in cui aveva scopato aprirsi.
Non sembrava sorpresa nel vedermi, come se sapesse che ero lì dentro, e probabilmente era questo il motivo di tanta attesa.
Mi sorrise barcollando, la sua voce era strana, come se mi volesse nascondere qualcosa, un qualcosa a cui io avevo assistito ‘ Hey’ amore’ dove sei stato? ‘Ti ho cercato tutto il tempo”
La guardavo negli occhi sudato, non sapevo cosa dirle e sommerso dall’ansia le dissi nervosamente ‘ Ero andato in bagno.. poi sono tornato in pista e non ti ho trovata”
Lei si guardo intorno come per cercare una scusa ‘ eh ero rimasta sola, e anche io ero venuta a cercarti qui in bagno, bh&egrave adesso eccoti!’ fece una finta risatina per poi avvicinarsi a me, abbracciandomi e baciandomi a stampo in bocca.

Continua

Continuo: “Smarrendo” la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere le precedenti parti per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!
Non sembrava sorpresa nel vedermi, come se sapesse che ero lì dentro, e probabilmente era questo il motivo di tanta attesa.
Mi sorrise barcollando, la sua voce era strana, come se mi volesse nascondere qualcosa, un qualcosa a cui io avevo assistito ‘ Hey’ amore’ dove sei stato? ‘Ti ho cercato tutto il tempo”
La guardavo negli occhi sudato, non sapevo cosa dirle e sommerso dall’ansia le dissi nervosamente ‘ Ero andato in bagno.. poi sono tornato in pista e non ti ho trovata”
Lei si guardo intorno come per cercare una scusa ‘ eh ero rimasta sola, e anche io ero venuta a cercarti qui in bagno, bh&egrave adesso eccoti!’ fece una finta risatina per poi avvicinarsi a me, abbracciandomi e baciandomi a stampo in bocca.

Sentivo le sue umide e carnose labbra contro le mie, erano molto calde e umide, probabilmente per via del pompino fatto qualche minuto prima. Lei era visibilmente nervosa, era tesa, quasi tremava con la paura che io la scoprissi, era una frana a mentire.
Io ero immobile, mi sentivo senza forze, come se fossi stato io ad avere un rapporto con lei dentro quel bagno peccaminoso, ma non era così, assecondavo il suo bacio fermo con gli occhi spalancati mentre osservavo il suo viso che strizzava gli occhi quasi come se si sforzasse di proposito a non aprirli, non era affatto un bacio spontaneo. Sentivo il suo odore, il profumo spruzzato prima di uscire dalla stanza di albergo era quasi del sparito, adesso emanava un forte odore di umido e sudore misto ad una pesante fragranza di feromoni tipica di una post scopata.
Sentivo la sua mano umida e appiccicaticcia cercare la mia per poi stringerla avvolgendo le mie dita alle sue, io assecondavo tutti i suoi movimenti. Ero devastata da pensieri, confusione ed emozioni, gelosia ed eccitazione predominavano fra le altre ma soprattutto dubbi sul come comportarmi da qui in avanti, se provar a far finta di nulla facendomi rodere dentro questo segreto nel tempo oppure confessare tutto.
Si staccò dalle mie labbra e poggiò le sue morbide labbra sul mio collo, sentivo che erano dei baci freddi, quasi di compassione. Si avvicinò al mio orecchio e provò a fare una voce con un tono sensuale mal riuscito, dove predominava la tensione e il balbettio ‘ S-s..sss..sai amore’ mi sei.. m’mancato” disse mentre sentii poggiare la sua mano sopra la patta dei miei pantaloni.
Io ero scioccato, non sapevo seriamente cosa rispondere! Non capivo se stava facendo ciò per distrarmi e non farmi calare dei sospetti sulla sua sparizione oppure se era ancora eccitata non bastandogli la serie di orgasmi a catena avuti poco fa! Mi guardava con occhi lucidi, aprì la porta del bagno dove aveva scopato, sorrise quasi sforzandosi e mi accompagnò tirandomi per mano lì dentro.
Ero al centro di quel piccolo bagno, si sentiva un forte odore di sesso, il mio sguardo andò subito a finire sulla chiazza biancastra di sperma, ero quasi imbambolato ad osservarla mentre flashback di ciò che era accaduto lì dentro mi passavano per la testa velocemente, rivivendo posizioni, sensazioni dal quel punto di vista.
Fui interrotto solo dal rumore della chiave che chiudeva la porta, scossi la testa e la osservai con le spalle poggiate contro la porta di legno. Iniziò ad avvicinarsi, passo dopo passo verso di me, si sentiva solo il tonfo dei suoi tacchi rimbombare come un eco dentro quel bagno vuoto, mi guardava continuando a fare quel sorriso finto ma trasformandolo in qualcosa di leggermente più sensuale ma mal riuscito.
Io provavo ad assecondare il suo sorriso, ma invece di andargli incontro indietreggiavo verso il muro mentre lei si avvicinava, finché non mi trovai con spalle al muro e lei difronte a me.
Poggiò nuovamente la mano sopra i miei pantaloni, per poi farsi spazio per entrare a contatto con la mia pelle ed entrare dentro le mie mutande, afferrando il mio cazzo che incontrollabilmente era ancora eretto. Lei fece una velocissima smorfia di delusione, quasi come se si aspettasse di trovare le dimensioni del cazzo del suo precedente amante, per poi tornare a sorridermi e a sussurrarmi balbettando: ‘ V-vedo che sei eccitato’s’ssse.. se vuoi possiamo ri-rimediare al tempo in cui ci eravamo persi”
Feci un lento cenno di approvazione con la testa, poggiando la mia mano sul suo culo sopra la gonna, mentre lei con l’altra mano abbasso velocemente i miei pantaloni e le mie mutande posizionandosi sulle mie caviglie. Lei poggiò il suo corpo interamente contro di me, sentivo il suo morbido seno contro il mio petto separato solo da uno strato sottile di tessuto. Sentivo la sua mano iniziare a muoversi ritmicamente sul mio cazzo, bisbigliandomi all’orecchio ‘ Entra anche tu la mano’ che ci fai ancora sopra la gonna” Io ero come il suo burattino, facevo tutto ciò che mi diceva ancora incapace di prendere una posizione netta in tutta questa storia. Con quella mano stessa sollevai la sua gonna, entrai la mia mano e la poggia sulla sua natica destra iniziando a palparla lentamente.
Sembrava tutto diverso, una sensazione strane e difficile da descrivere a parole, come se fosse un corpo nuovo, estraneo, da me sconosciuto, ciò che conoscevo a memoria adesso mi sembrava diverso. Fece un sospiro di gradimento e io feci scivolare la mia mano in mezzo alle sue gambe poggiandola interamente alla sua figa, era fradicia, caldissima e bagnatissima, e probabilmente ancora colma di sperma cadente. Tutto ciò mi fece disgusto, ma il toccare con mano il suo sesso fradicio e stracolmo di sperma fece venire un inverosimile sussulto al mio cazzo, finché non mi fermai e una domanda invase la mia testa, non indossava il perizoma. Mille pensieri si accavallano dentro di me, probabilmente lo avrà dimenticato in borsa oppure il suo amante lo avrà preso come trofeo, ma la cosa che più mi affliggeva era il come comportarmi, far finta di nulla e continuare oppure chiedergli che fine avesse fatto? In qualunque caso sarei stato sospetto, e a quanto ne sapeva lei io non ero lì nel bagno accanto ad osservare mentre scopava un altro senza intervenire! Che figura avrei fatto? Per non creare sospetti con voce lenta e bassa le chiesi ‘ Am..amore’. che fine ha fatto il tuo’il tuo.. perizoma?’
Lei si bloccò di colpo interrompendo il movimento con le mani che stava dedicando al mio cazzo creandomi piacere, la sentii irrigidirsi, percependo anche che stringeva con più forza il mio cazzo tra le mani. Il suo battito accelerava e iniziava a sudare senza darmi nessuna risposta, per poi dirmi balbettando ‘ I’il’ mio perizoma dici? ah già, te ne sei accorto allora! Volevo farti una sorpresa! Piaciuta?!’ Disse mentre diventò rossa con un tono palesemente finto di una scusa appena inventata.
Io inizialmente non dissi nulla, volevo vedere come continuava e fin quale punto si sarebbe spinta, sorrisi dicendo ‘bhe’ ti &egrave riuscita bene la sorpresa’ sei bagnatissima”
Silvia fece un sospiro di sollievo, convinta di averla scampata, la sentii più rilassata, il suo tono si tramutò in estremamente sensuale mentre la sua sega torno più intensa di prima. Io chiusi gli occhi facendomi trascinare dal piacere finché non sentii la sua mano staccarsi dal mio cazzo. Aprii gli occhi e la vidi che si dirigeva verso il lavandino, fece leva con entrambe le braccia e si sedette su di esso spalancando le gambe mostrandomi tutto il suo sesso lucido e arrossato ancora sgocciolante. Con aria sensuale mi disse: ‘ visto che ti piace tanto.. vieni a prenderla.. leccami” Sgranai quasi gli occhi, ero incredulo, la mia ragazza non mi aveva mai fatto una proposta del genere in tutta la nostra relazione! Ero sempre stato io a chiedere e prendere iniziativa, ma tutto ciò chiesto con tanta trasgressione mi lascio di sasso e molto eccitato. Ero lì, fermo, a guardarla con la gonna alzata mentre dentro di me pensavo come potesse chiedermi una cosa del genere consapevole che era pina di sperma! Volevo quasi buttarle tutta la verità in faccia, dirle che avevo visto tutto e che era una lurida troia! Ma’ anche sta volta’ la mia eccitazione prese il sopravvento, e quei pensieri si concentrarono sul fatto che forse realmente era cambiata’ che forse realmente ero riuscito a renderla più donna’ ma a quale spese?
Lei spazientita nel mio essere imbambolato, alzò il tono di voce: ‘ dai che stai aspettando!?’
Le mie gambe iniziarono a muoversi, un passo dietro l’altro, quasi come se non fossi io a comandarle. Lei sorrise, ero di fronte a lei, mise le sue mani sopra i mie capelli massaggiandoli, per poi spingermi verso il basso sotto le sue cosce. Io non feci altro che assecondarle, succube della mia eccitazione e dalla situazione creata. Mi abbassai, e vidi davanti a me la sua splendida figa emanare un calore assurdo, Il suo odore era diverso, molto diverso, era anche molto lucente e riuscivo anche a intravedere tracce di chiazze bianche anche sul suo interno coscia fino al ginocchio! Neanche il tempo di pensare cosa fare e lei spinse con forza la mia testa sulla sua figa, soffocandomi su di essa. Io chiusi gli occhi, li strizzai e provai a rientrare le mie labbra il più possibile per evitare il contatto con essa, avevo la bocca serrata. Lei si accorse di questo mio rifiuto e mentre continuava a spingermi mi disse: ‘ C’&egrave qualcosa che non va? Non hai mai resistito nel leccarmi la figa! Forza dai impegnati e fammi godere!’ disse con aria sensuale e quasi autoritaria.
Il mio istinto prevalse sulla coscienza, schiusi lentamente le mie labbra facendo uscire un cenno di punta della mia lingua sul sesso fradicio della mia ragazza. Percepii subito che il suo sapore era strano, era salato, mentre lei &egrave sempre stata molto dolce e, nonostante tutto, il suo nettare era anche molto denso.
Il primo impatto fu traumatico, volevo fermarmi ma le abitudini erano dure a morire e la mia lingua entrò rigidamente dentro la sua figa inzuppandosi in quel strano mix. La sentivo gemere e forse anche ridacchiare, il suo respiro farsi sempre più affannoso mentre la mia rigidità nel vederla godere spariva pian piano, la parte di me che desiderava tanto farla godere aveva preso il sopravvento e avrei fatto di tutto per farla esplodere di piacere, entrando quasi in competizione con il suo precedente amante. Inizia a leccare e a succhiare, la mia lingua ruotava dentro la sua figa, era ormai zuppa, come lo era anche il mio viso. Mi spingeva così forte al suo sesso che anche il mio naso mi sembrava che stesse entrando, creandomi tantissima difficolta nel respirare. Meno aria avevo in corpo più velocemente mi muovevo, la sentivo contrarsi, tirarmi i capelli e urlare venendo dentro la mia bocca aggiungendo un altro sapore fra la mia lingua ingoiando tutto. Io ero eccitato e in estasi al pensiero che anche io ero in grado di far godere intensamente la mia ragazza, i suoi muscoli tornarono a penzolare sul vuoto, la sentivo felice. Mi prese per i capelli con forza facendomi alzare, vide la mia bocca e il mio viso pieno di quel mix di succhi, lei rise, come se consapevole di cosa mi avesse appena fatto fare, mi tirò per il colletto della camicia avvicinandomi a lei iniziando a leccare il mio viso per poi entrare la sua lingua dentro la mia bocca assaggiandomi con gusto.
Non le avevo mai visto fare tutto ciò, non aveva neanche mai assaggiato il suo sapore in tutto questo tempo quando in passato insistevo ponendo un mio dito fradicio davanti la sua bocca, mentre ora invece sta addirittura succhiando quasi i residui, come il cercare quel sapore nascosto di sperma.
Mi guardò divertita dicendomi: ‘sai avevi ragione, non &egrave male come sapore!’ interrotta da una risata birichina poi aggiunse: ‘Adesso scopami’
Presi il mio cazzo e lo posizionai davanti alla sua figa, e senza fare il minimo sforzo, feci un movimento di bacino in avanti entrando tutto il mio cazzo dentro di lei. Non fece un minimo cenno, sola una smorfia di stupore e delusione, come se non sentisse più il mio cazzo dopo che il precedente cazzo quasi disumano l’aveva penetrata fino allo sfinimento.
A dir la verità nemmeno io sentivo nulla, non sentivo nessun contatto, nessun attrito, niente di niente, come se avessi infilato il cazzo dentro una pozzanghera calda e viscosa.
Silvia si accorse della mia espressione, e come per rimediare iniziò ad emanare dei gemiti, ma sfortunatamente mettendo a confronto i gemiti precedenti che aveva mentre il tizio la scopava, e questi, erano palesemente falsi, quasi per farmi contento.
Il mio spirito era distrutto, ero sconsolato e iniziavo a pentirmi di ciò che le avevo permesso di fare, volevo cambiarla ma non avrei immaginato in un cambiamento così drastico ma, nonostante tutto, la parte di me perversa anche se non sentivo contatto con le pareti della sua figa, ero molto eccitato e quasi senza controllarmi continuavo a scoparla sempre più forte.
Lei stringeva gli occhi, aumentando sempre di più quei gemiti finti, quasi mi distraevano per quanto erano fastidiosi, e per distrarmi da tutto ciò iniziai a ricordare come godeva mentre la scopava quel sconosciuto, e nel giro di pochi secondi, senza neanche riuscirmi a controllarmi come al mio solito, le venni dentro.
Sentii lei contrarre le gambe, come a simulare un finto orgasmo illudendomi di aver goduto insieme, mi staccai da lei mentre poche gocce del mio sperma misto al suo nettare cadevano a terra.
Silvia prese il suo dito medio e lo entrò dentro la sua figa inzuppando il suo dito, lo portò in bocca e lo entrò tutto assaporandosi per poi dire in modo sensuale ‘ buono, ma non so perché prima era molto meglio’ ridendo sotto i baffi. Io non sapevo che dire, la guardavo ancora eccitato e incredulo di questa serata, scese dal lavandino, si asciugò e si sistemò la gonna rivestendosi mentre io feci altrettanto.
Mi guardò compiaciuta porgendomi la sua mano per poi aggiungere:’ amore ti prego, adesso andiamo in albergo, mi hai stremata!’ disse provando a trattenere una risata, forse l’alcol faceva ancora il suo effetto e le impediva di mentire come si deve. Feci un cenno uscendo dal bagno andando in contro la musica assordante per poi dirigerci verso l’uscita e andare il albergo pensando, era ancora il primo di tre giorni di vacanza.

Continua

Continuo: “Smarrendo” la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere le precedenti parti presenti sul mio profilo per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia! Mi scuso ai miei lettori per questa lunga attesa prima di questo continuo.
Mi guardò compiaciuta porgendomi la sua mano per poi aggiungere:’ amore ti prego, adesso andiamo in albergo, mi hai stremata!’ disse provando a trattenere una risata, forse l’alcol faceva ancora il suo effetto e le impediva di mentire come si deve. Feci un cenno uscendo dal bagno andando in contro la musica assordante per poi dirigerci verso l’uscita e andare il albergo pensando, era ancora il primo di tre giorni di vacanza.
Erano circa le quattro del mattino quando arrivammo in albergo, durante il tragitto percepivo da parte di Silvia una sorte di malessere, la vedeva tesa, rigida, talmente rigida che quasi tremava, talmente rigida da avere in volto la classica espressione di colpevolezza.
Una volta giunti in albergo, vidi la mia amata spogliarsi di quei pochi abita che indossava, e senza neanche recarsi in bagno si sdraiò sul letto, spense la luce e si mise a dormire. Io feci lo stesso, e mi ritrovai accanto alla mia donna che ancora odorava di sesso. Non riuscii a prendere sonno facilmente quella sera, e percepivo che anche Silvia fosse sveglia.
Mille pensieri devastavano la mia testa, troppe emozioni e sensazioni contrastanti in una sola sera, rivivevo la serata appena vista minuto per minuto dentro la mai testa, come se la mia mente mi stesse riproiettando tutto come se fosse un film, e nel meditare su certe scene le sensazioni non erano mutate, eccitazioni e gelosia lottavano fra di loro senza che ci fosse nessun vincitore, l’unica cosa che avanzava in me era la consapevolezza che mi piaceva tutto ciò, ed ero sempre più curioso nel conoscere i limiti della mia nuova e rinata amata.
Immerso fra questi pensieri riuscii a prendere sonno, non ricordo a che ora di preciso, ma ricordo che la mattina seguente sentii un tonfo che mi svegliò di botto. Sentii sussurrare Silvia ‘ Cazzo!’ mentre la vedevo in punta di piedi in modo furtivo mentre si dirigeva verso la porta. Si fermò per un istante, per controllare se mi fossi svegliato, io avevo gli occhi molto socchiusi mentre rimanevo stupito da ciò che indossava, un perizoma bianco molto aderente e trasparente con i laccetti posti in alto, in modo da lasciare scoperto una striscia di pube, e un reggiseno a triangolini bianchi talmente trasparente da far intravedere quasi i suoi capezzoli, e il tutto coperto da un telo prendi sole trasparente rosso, con ciabatte e borsa da spiaggia.
Sentii girare lentamente la maniglia della porta, per poi veder uscire la mia Silvia vestita così alle sette e mezza del mattino dopo una serata del genere alle spalle. Dove stava andando combinata così? Era questa la domanda che mi affliggeva più di tutte.
Subito indossai un paio di mutande e una maglia, misi le ciabatte e mi affacciai al balcone sperando di riuscire a vederla. Eccola! Ad attenderla fuori vidi Giada e Lucia e dopo essersi salutate vidi che si stavano per dirigere nella direzione della spiaggia.
Scesi di fretta in furia, ero troppo curioso di vedere cosa sarebbe successo, di scoprire il perché di questa uscita fugace a quest’ora del mattino!
Iniziai a seguire le tre ragazze, ero abbastanza distante da loro da evitare di essere riconosciuto.
Vidi le tre ragazze leggere messaggi e ridere, ero troppo lontano per sentire ciò che dicevano ma dall’imbarazzo che sprigionavano fra una risata e l’altra si trattava di certo di qualcosa di sessuale.
Erano passati ben 10 minuti, mi resi conto che le ragazze cambiarono strada, non era la direzione della spiaggia di ieri. Arrivammo in una piccola caletta sperduta nell’isola, era desolata e rischiavo di essere scoperto, appena le ragazze stesero sulla sabbia i teli mare e iniziarono a spogliarsi, io mi nascosi dietro ad una barca capovolta sulla spiaggia, ero talmente vicino da riuscire ad ascoltare i loro discorsi senza essere visto.
Nemmeno il tempo di sdraiarsi che vidi Giada togliersi il sopra del costume, lasciando scoperto al vento la sua terza di seno abbondante con dei gran capezzoli molto visibili, dicendo: ‘ Dai su ragazze! Non mi dite che vi vergognate! Quando ci ricapita di sentirci così libere?’ Vidi Silvia senza esitare seguire il suo esempio, lasciando cadere con una smorfia di arroganza il suo reggiseno sulla sabbia, per ultimo Lucia fece lo stesso aggiungendo ‘ Tu sei pazza! Vuoi farti trovare subito così? Guarda che stanno per arrivare!’ disse ridendo.
Le orecchie quasi mi si addrizzarono sentendo quella frase e pensai fra me e me ‘ Arrivare? Chi deve arrivare!?’
Sommerso dai miei pensieri non smisi di spiare le tre ragazze, iniziarono a scherzare, si sdraiarono tutte e tre vicine a pancia in su, mentre il sole già rovente iniziava a dorare le loro pelli. Vidi Giada avvicinarsi ridendo al capezzolo di Lucia, lo succhiò con forza mentre lei sommersa dal rumore del mare e dal calore del sole, diventando immediatamente turgido, Lucia si alzò velocemente con stupore, urlando imbarazzata ‘ ma sei pazza? Vuoi farmi eccitare già da ora!?’ per poi ammutolirsi, mise la sua mano davanti agli occhi per ripararsi dal sole, e vide qualcuno avvicinarsi in lontananza ‘ Ragazze! Ragazze su! Stanno arrivando!’
Silvia si girò con eleganza e ridendo aggiunse ‘ Beh era ora! Dopo mezz’ora di ritardo!’ Le tre ragazze si sdraiarono nuovamente facendo finta di non averli visti, io dalla mia posizione non riuscivo ancora a veder chi stesse arrivando, ma avevo il cuore battere all’impazzata preoccupato.
Mi nascosi finch&egrave non sentii la voce dei nuovi arrivati, mi allungai tornando a spiare e vidi cinque ragazzi, sembravano più grandi di me ed essere tutti italiani, all’apparenza potevano avere dai ventisette ai trent’anni, tutti avevano un fisico asciutto ma tre dei cinque ragazzi avevano un fisico evidentemente palestrato.
Un dei ragazzi fra quelli palestrati si tolse gli occhiali da sole, il suo primo sguardo fu di stupore nel vedere le tre belle giovani ragazze già con il seno al vento, sorrise, si tolse i pantaloncini rimanendo con il costume a slippino, mostrando con orgoglio la sua eccitazione. Si inginocchiò verso la mia Silvia, le porse la mano ed esclamo: ‘ e tu chi sei? Non mi sembrava di averti visto ieri con Giada e Lucia, Io sono Claudio’
La mia ragazza sollevò la schiena da terra, le porse la mano ‘ Io sono Silvia, già.. sfortunatamente non ho avuto questo piacere..’ aggiunse mordendosi il labbro.
Io guardavo stupito la scena, non avrai mai immaginato che la mia ragazza appena diciottenne ci abbia preso gusto a comportarsi da troia! Subito il cazzo mi diventò di marmo non distogliendo lo sguardo dal seno di Silvia.
Fui distratto dalle urla da ochette delle due amiche, uno dei ragazzi afferro con forza Giada afferrandola per il suo culo scoperto dirigendosi verso il mare, il ragazzo scherzosamente ridendo disse: ‘ Vi vedo fin troppo asciutte! E ora di rinfrescarvi e di riprendervi dal post sbornia di ieri porcelline!’
La ragazza scalciava ridendo senza opporre troppa resistenza, finch&egrave non si gettarono in acqua. Altri due ragazzi copiarono le gesta dell’amico, sollevando Lucia in due facendole fare lo stesso destino.
In spiaggia erano rimaste solo Silvia, Claudio e un altro ragazzo, Claudio si rivolse a Silvia : ‘ Non hai voglia anche te di un bagnetto rinfrescante?’ disse con tono di invidia mentre guardò i suoi amici accerchiare le due ragazze in acqua, osservando palpatine e scherzi sempre più spinti.
Silvia sorrise maliziosamente e con voce sensuale disse:’ Io preferisco divertirmi prendendo il sole.. sono arrivata solamente ieri e ho ancora il segno del costume sul seno.. bisogna abbronzarlo” disse mentre lo massaggiò dolcemente, poi gattonò posizionandosi a pecorina fino a raggiungere la borsa da mare, sbattendo quasi in faccia il suo perfetto culo quasi nudo ai due ragazzi, prendendo un olio abbronzante ‘ avrei proprio bisogno che qualcuno mi passi dell’olio abbronzante..’ rise maliziosamente mente osservava l’erezione di Claudio in attesa di una risposta.
Non riuscivo a credere ciò che avevo appena udito, pensavo che la sua trasgressione dentro i bagni della discoteca fosse un evento unico e raro, non mi sarei mai aspettato di vederla il giorno dopo flirtare così spudoratamente con due ragazzi! Ero incredulo, non la riconoscevo, non pensavo cambiasse così tanto nel giro delle 24 ore.
Claudio sorrise, senza esitare strappò via dalle mani di Silvia l’olio abbronzante, Silvia si distese, allargando le spalle e le gambe, mettendo in risalto il suo seno. Claudio si sedette sopra di lei, sopra il suo bacino, schiacciandola al suolo con il suo fisico massiccio, capovolse l’olio e inizio a gettarlo abbondantemente sul seno della mia ragazza. Sentii un gemito da parte di Silvia, e notai i capezzoli indurirsi subito: ‘ uuuh, &egrave freddo” provò a giustificarsi.
Claudio poggiò le sue grandi mani su entrambi i seni, inizio a ruotarli con dolcezza e passione: ‘ Adesso te li riscaldo io piccola” I massaggi si fecero sempre più sensuali e intensi. Afferrava’strizzava’ruotava’sempre con più passione e sensualità, e vedendo l’espressione di Silvia di eccitazione, afferrò entrambi i suoi capezzoli con le dita, spremendoli sempre con più forza.
Silvia emanò un gemito che la scosse, vidi le sue gambe stringersi fra di esse, e sollevare il bacino verso Claudio, il suo cazzo era talmente teso che il suo glande fuoriusciva dal suo costume, Silvia se ne accorse, prese l’elastico del costume e lo spostò facendo uscire quel enorme cazzo facendolo aderire sulla sua pelle liscia e oliosa. Sorrise e ridendo aggiunse :’ inizio a pensare che solo il cazzo del mio ragazzo sia così piccolo! Questo non ha paragone, &egrave enorme!’ afferrò per il culo a Claudio e lo fece scorrere fino al suo petto, in modo che il suo cazzo si posizionasse al centro fra le sue tette, afferrandole e iniziando una spagnola muovendo avanti e indietro il suo piccolo ma sodo seno contro il cazzo di marmo del fortunato.
Claudio iniziò a gemere, e lo feci anche io, poi Silvia si voltò verso l’altro ragazzo sussurrandogli in modo sexy ‘ E tu? Non vuoi venirmi a dare una mano con il massaggio?’ disse ridacchiando
Il ragazzo non se lo fece dire due volte, si posizionò alle spalle di Silvia, tirandole i capezzoli mentre era intenta a fare la spagnola a Claudio, che nel frattempo aveva scavato con le sue dita dentro le mutande della mia Silvia iniziando a masturbarla. I gemiti di Silvia si fecero sempre più intensi e accelerati, da qui non riuscivo a vedere quante dita avesse dentro, ma da come godeva non erano poche. Il suo corpo iniziava a dimenarsi sempre di più, finch&egrave non lasciò il suo seno e in preda all’eccitazione, poggiò la sua testa sulla coscia del ragazzo, liberò anche il suo di cazzo, portandoselo in bocca iniziando così un intenso pompino a quel grosso pene leggermente più piccolo di quello di Claudio
Lo sconosciuto portò le sue mani sui seni oliati di Silvia, massaggiandoli in modo da continuare la spagnola all’amico sempre più in trans per l’eccitazione, fino al vedere il suo cazzo contrarsi e schizzare con violenza un’ondata di sperma contro il mento e il seno della mia ragazza, mentre lei continuava con più velocità il pompino per soddisfare anche l’altro ragazzo, che le afferrò con forza la testa e iniziò a spingere il suo cazzo sempre con più forza in gola, fin quando un forte colpo di tosse fece uscire quel cazzo , si sedette e vidi tantissimo sperma uscire dalla sua bocca. Sorrise soddisfatta, ingoiò tutto guardando negli occhi il ragazzo e aggiunse con una voce da troia ‘ ora &egrave il mio turno..’
Spostò a Claudio, si spalmò lo sperma restante sul seno come se fosse una crema abbronzante, sorrideva soddisfatta con sguardo eccitato e voglioso, poggiò le sue mani sulla sabbia e si posizionò a pecorina, spingendo il bacino di Claudio contro il suo piccolo e sodo culo perfetto, mentre di fronte aveva il cazzo dell’altro ragazzo puntanto nuovamente in faccia.
Dalla foga dell’eccitazione Claudio si tolse il costume e strappò letteralmente il perizoma della mia troietta, strofinò il cazzo tra le sue natiche, divenne subito duro, o probabilmente non gli si era mai ammosciato, fece un passo indietro e puntò il cazzo sulla sua fradicia figa gocciolante, e con una forte spinta entro tutto quel grosso cazzo nella sua piccola figa.
Lei sobbalzò, gemette così forte da attirare l’attenzione anche dei ragazzi che in quel momento stavano in acqua, dove fino a quel momento non mi ero reso conto che anche loro stessero già scopando. Spalancò gli occhi dal dolore e dall’eccitazione, e mi resi conto che guardava in direzione in cui ero nascosto, sorrise e si morse il labbro, ma subito dopo l’altro ragazzo si posizionò davanti a lei con il cazzo teso, oscurando la sua visuale e lasciandomi il dubbio se mi avesse visto o meno.

Continua

PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
Commenti, critiche o consigli sono graditi!
Inoltre volevo proporre alle ragazze, che se qualcuna fosse interessata nel creare un roleplay o solo scoprire come funziona di scrivermi in privato e io sarò lieto di darvi tutte le informazioni possibili!
EMAIL: roleplayer1.93@gmail.com
Continuo: “Smarrendo” la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere le precedenti parti presenti sul mio profilo per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!

Lei sobbalzò, gemette così forte da attirare l’attenzione anche dei ragazzi che in quel momento stavano in acqua, dove fino a quel momento non mi ero reso conto che anche loro stessero già scopando. Spalancò gli occhi dal dolore e dall’eccitazione, e mi resi conto che guardava in direzione in cui ero nascosto, sorrise e si morse il labbro, ma subito dopo l’altro ragazzo si posizionò davanti a lei con il cazzo teso, oscurando la sua visuale e lasciandomi il dubbio se mi avesse visto o meno.

Entrai in panico, il cuore mi batteva a mille e la convinzione che il suo sguardo incrociasse proprio il mio si faceva sempre più concreta, in più quel morsetto al suo labbro come per stuzzicarmi, era troppo evidente! Ma da un lato pensai anche che forse era un coincidenza, forse la sua eccitazione era così alta nell’avere un altro cazzo che non fosse il mio dentro di lei da mandarla talmente in estasi da fissarsi nel guardare il vuoto, forse quel morsetto era per stuzzicare l’altro ragazzo e non me.
Mentre mi frullavano questi pensieri per la testa sentivo i gemiti della mia troia farsi sempre più forti, quasi come se si volesse far sentire da tutti i presenti in quella spiaggia. Mi feci coraggio e controllai se la via era libera, dovevo assolutamente spostarmi da quel posto, optando a dei cespugli poco più lontani ma che mi avrebbero consentito ugualmente un’ottima visuale.
Approfittai di quel momento, correndo verso i cespugli, la visuale era altrettanto ottima e avrei corso nessun rischio di essere scoperto, ma sfortunatamente da qui non sentivo nulla di ciò che si dicessero, solo i versi di godimento della mia donna.
Vedevo Silvia posizionata a pecorina, con un cazzo in bocca e uno nella figa da due perfetti sconosciuti, Il ragazzo davanti afferrò con forza i suoi capelli spingendo sempre più a fondo nuovamente il suo cazzo nella sua gola, distorcendo il dolce suono dei suoi gemiti.
Claudio invece iniziava a muoversi con tutta la sua prestanza fisica, l’aveva afferrata per i fianchi spingendola contro il suo cazzo mentre lui contemporaneamente si spingeva contro la sua figa con tutta la forza che aveva in corpo.
Vedevo Silvia sbattuta dai i due lati come se fosse un bambolotto inerte, era in balia dei suoi nuovi due cazzi, il mio invece continuava a pulsare senza sosta, non resistevo quasi più, mi guardai intorno imbarazzato e mi calai i pantaloni iniziando una lenta sega liberatoria da dietro i cespugli, tenendo gli occhi spalancati per non perdermi neanche un istante di ciò che stava accadendo.
Continuarono in quella posizione per un paio di minuti, successivamente Claudio rallentò la sua scopata fino a fermarsi, si sollevò mettendosi in piedi, tirò i capelli di Silvia arretrando la sua testa facendo uscire il cazzo del suo amico dalla sua bocca, la tirò con forza facendola sollevare, la girò verso di lui e le afferrò il culo con entrambe le mani stringendola contro al suo corpo. Silvia guardava incuriosita aspettando con ansia la sua prossima mossa che non arrivò a tardare, fu sollevata con facilità da Claudio, e mentre le gambe di Silvia si attorcigliavano dietro la sua schiena, il cazzo le scivolava dentro la figa già larga con estrema facilità.
Silvia inarcò la schiena e strinse forte Claudio stringendo le sue braccia attorno al suo collo, spalancò la bocca e chiuse gli occhi gemendo.
Nel frattempo l’altro ragazzo scambiava sguardi di complicità con Claudio, fece un sorriso, prese l’olio abbronzante e se lo passò sul cazzo abbondantemente, per poi avvicinarsi silenziosamente dietro a Silvia. Claudio capì all’istante ciò che l’amico aveva in mente, sollevò per le natiche la mia ragazza, lasciando dentro la sua figa solo la grossa cappella, Silvia lo guardò delusa non capendo il motivo della sua pausa, ma neanche il tempo di rendersi conto di avere l’altro ragazzo alle spalle, sentii il suo cazzo fare pressione dentro il suo piccolo e stretto culo vergine.
Non riuscivo a credere ai miei occhi, dentro di me sentivo la rabbia e l’orgasmo ribollire, spesso le avevo proposto anche con insistenza il sesso anale, rifiutatomi sempre senza nessun successo, scatenando liti e andando spesso in bianco per sua ripicca, mentre adesso, adesso &egrave lì senza fare nessuna opposizione mentre sta per accogliere due cazzi dentro di lei contemporaneamente.
Osservavo minuziosamente la grossa cappella farsi strada dentro il culo vergine di Silvia, lei sprigionava gemiti di dolore, e si vedeva chiaramente la difficoltà nel far entrare quel cazzo enorme dentro di lei, da questa distanza sembrava quasi come se la stesse impalando, con la forza di gravità che svolgeva il suo lavoro spingendo lentamente il cazzo a fondo nel suo culo.
La troia iniziò ad urlare per il dolore, quella nuova sensazione la stava devastando, ormai il cazzo era completamente dentro, e io nel vedere quella scena ebbi uno degli orgasmi più forti nella mia vita immerso nella vergogna.
Il ragazzo dietro afferrò le sue tette, iniziando un movimento lento e coordinato nell’impalare contemporaneamente la mia ragazza insieme a Claudio, lei sembrava in estasi, le urla di dolore diventarono sempre di più gemiti di piacere, si faceva sbattere con tutta la forza dei due ragazzi, mentre lei assecondava i loro movimenti con il bacino.
Le urla catturarono l’attenzione di Giada, che nel frattempo era intenta a farsi venire in bocca da due ragazzi, poi la vidi alzarsi, camminando lentamente dirigendosi in spiaggia in direzione di Silvia.
Aveva la bocca e il seno pieni di sperma, da qui non riuscivo a sentire le loro parole ma la vidi ridere, finch&egrave non afferrò il suo seno pieno di sperma e lo posizionò davanti alla bocca di Silvia, dove difficilmente riuscì a mettere in bocca il capezzolo dell’amica mentre i due cazzi la trapanavano con forza.
Neanche nei porno più perversi visti fin ad ora non ho mai visto una scena del genere con talmente tanta carica erotica, forse perché era la mia ragazza la protagonista, o forse perché non ero abituato nel vederla in quelle situazioni neanche nelle mie fantasie più sconce, c’era di tutto lì mezzo, sesso in pubblico, orgia, doppia penetrazione, verginità, cazzi grossi, e adesso anche scene bisex. Era come se fosse un sogno, ma forse era troppo anche per me’
I sensi di colpa e la gelosia prese il sopravvento mentre osservavo i due ragazzi provocare l’ennesimo orgasmo alla mia ragazza mentre gli sborravano quasi in contemporanea nel culo e nella figa senza nessun tipo di protezione. La trattarono come una puttana usata solo per sborrare, una volta ottenuto i loro scopi, Claudio afferrò silvia per le braccia, e la butto di peso sulla sabbia ormai esausta mentre i due si dirigevano verso il mare per darsi una rinfrescata.
Giada ridendo allargò le cosce di Silvia iniziando a leccare e succhiare tutto quello sperma che le fuoriusciva, mentre Silvia era inerte distesa sulla sabbia con il fiatone.
Non riuscivo più a guardare oltre’ entrai il mio cazzo ormai floscio dentro i pantaloni e mi recai di nella stanza in hotel, lasciando Silvia da sola in quella situazione.
Una volta arrivato mi sciacquai il viso sconsolato, guardai l’orologio, erano ancora le 9 del mattino, era molto presto e Silvia probabilmente non sarebbe torneta in albergo prima dell’ora di pranzo.
Fra questi pensieri mi addormentai provando a non pensare a ciò che avevo appena visto, non so per quante ore dormii ma mi sentivo bene, provavo eccitazione nel sonno, e in quella strana situazioni di dormiveglia e pseudo coscienza, mi resi conto che stavo proprio godendo. All’inizio pensai che stavo sognando, ma poi lentamente aprii gli occhi, e vidi la mia ragazza distesa sul letto indossando solo il prendisole trasparente rosso senza costume rosso, intenta a farmi un pompino.
Non riuscivo a capire ciò che stesse accadendo, mi sembrava ancora di sognare, ma poi con voce sensuale mi disse: ‘ Buongiorno amore” La guardai incredulo, sentivo che faceva puzza di fumo di marijuana, sicuramente si sarà fatta qualche canna mentre non c’ero, ma ciò che non capivo era tutta la situazione generale, non riuscivo a dire una parola, finch&egrave lei non aggiunse: ‘ Amore.. ti ricordi quando mi invogliavi a fare giochini perversi e di lasciarmi andare qui in vacanza? Beh.. voglio raccontarti una bella storia”
Non credevo alle mie orecchie, non avrei mai pensato che sarebbe arrivata al punto di raccontarmi tutto!
Iniziò a raccontare della sera prima nei bagni della discoteca, tutto in modo sensuale e aumentando o diminuendo l’intensità del pompino a seconda di ciò che raccontasse, fino a ciò che era successo in spiaggia fin quando ero presente.
La mia eccitazione era evidente, e lei era divertita nel vedere la mia reazione, io non sapevo come reagire, e decisi di comportarmi come se tutto ciò fosse un racconto inventato come gioco, al punto che gli dissi: ‘ wow amore’ sarebbe veramente fantastico se succedesse davvero..? non pensi ?’
Lei interruppe il pompino, iniziò a ridere, si tolse il prendisole sdraiandosi sopra di me nuda, sentivo la sua pelle appiccicaticcia e ruvida, probabilmente per via dello sperma che aveva ancora in corpo, si avvicinò al mio orecchio e sensualmente iniziò a sussurrare: ‘ Ma tua lo sai benissimo che &egrave successo’ti ho visto..sia ieri e che sta mattina.. e so benissimo che ami essere un cornuto..’
Ero pietrificato, non sapevo cosa dire, forse non avevo mai provato tanto imbarazzo prima in vita mia, finch&egrave non si alzò e si sedette sulla mia faccia posizionando la figa e il culo stracolmi di sperma, e ridendo disse: ‘ Vedi? Ti ho pensato! Adesso lecca tutto, esattamente come hai fatto nel bagno della discoteca, assaggia quanto sono stata troia’
Chiusi gli occhi, e senza capire ben ciò che stesse accadendo infilai la lingua dentro la sua figa, iniziando a leccare e ingoiare i suoi umori misti rassegnandomi nel godere in tutto ciò.

PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
Commenti, critiche o consigli sono graditi!
Inoltre volevo proporre alle ragazze, che se qualcuna fosse interessata nel creare un roleplay o solo scoprire come funziona di scrivermi in privato e io sarò lieto di darvi tutte le informazioni possibili!
EMAIL: roleplayer1.93@gmail.com

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