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Racconti Erotici Etero

Sogno una notte di mezza estate

By 16 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Sogno una notte di mezza estate. Sogno di avere tempo. Sogno di avere te. Senza preoccupazioni, io e te, liberi e vivi. Fino al sorgere del sole.

Non so come siamo arrivati qui. Mi basta sapere che ciò che vedo, ciò che ho davanti a me &egrave reale, non un maledettissimo sogno affiorato dai meandri della mia mente che ti desidera. Indossi gli stivali, un po’ pesanti per la stagione… E stasera fa piuttosto caldo. O forse &egrave solo il calore che risale dal basso al pensiero che tu possa essere vera. Sopra gli stivali, quelle sottili calze autoreggenti che tante volte ti ho visto rovinare… Sorrido… Non sei fatta per portarle, eppure ci stai benissimo. Ancora più su, una minigonna jeans stempra quell’aspetto dark ke avresti con tutto quel nero addosso. Amo il nero. Profondo, sensuale, malinconico nero. Lievemente trasparente in quella leggerissima maglietta (se così si può chiamare) sorretta da un seplice nodo sulla tua schiena. Non hai bisogno di truccarti. La notte orna il tuo viso meglio di qualsiasi artista. Mi sono perso nella contemplazione quasi onirica del minuto corpo che affiora tra le piehe dei tuoi vestiti… Muovo incerto qualche passo verso di te, e ti vedo sorridere. Sorrido a mia volta, mentre quasi incredulo tocco le tue spalle. Sei vera. Sei calda. Ti abbraccio, congiungendo le mie braccia dietro la tua piccola schiena. Ti guardo negli occhi. Baciarti &egrave un impulso irresistibile, un bacio profondo, lento, sensuale. Le mani si muovono, anche loro attratte irresistibilmente dal corpo dell’altro. Le tue mani sulla mia schiena, lentamente scendono, mentre le nostre lingue continuano ad intrecciarsi, come in un’antica danza selvaggia, nelle profondità dell’Africa più nera… Inesplorato e inviolato continente. Come te, quando ci siamo conosciuti. Le tue mani sul mio sedere, continuano a muoversi… Non fermarle, non fermarle mai. Come io non fermerò le mie. Una sul tuo viso, l’altra accarezza lievemente il tuo seno. Lo sento eccitarsi lentamente, mentre il tuo respiro si fa pian piano più profondo. Il desiderio cresce, come il calore che avvolge i nostri corpi. Nessun freddo potrebbe sconfiggerci in questo momento. Le tue mani scivolano lente sul mio petto, poi sul ventre. Tendo gli addominali, che affiorano sulla pelle ancora coperta dalla mia camicia leggera. Insinui le tue carezze sotto di essa, risalendo con esasperante lentezza fino al mio petto, che accarezzi lieve. Le nostre lingue instancabili continuano a soddisfare la nostra sete… Dentro di me cresce una nuova sete, più proibita e ancestrale. Le mie mani scendono sul tuo pancino teso, quasi da bambina. Un braccio ti avvolge, premendoti contro di me. Una mano scende lenta sulla tua coscia fasciata dalla splendida autoreggente con il bordo in pizzo. Risale poi lentamente, sollevando la gonna. Sotto il palmo sento la seta, poi il pizzo. Sono giunto al contatto diretto con la pelle. Pochi centimetri ancora, e raggiungerò le porte di un Paradiso da poco dischiuso, una terra di nessuno, dove perdersi in un mistero tanto antico quanto la vita. Sento il tuo sospiro sul mio petto. Abbasso lo sguardo. La mia camicia bianca &egrave aperta, e le tue mani accarezzano il mio petto abbronzato. La tua bocca si avvicina. La tua lingua guizza fuori, a donarmi sensazioni di fresco improvvise. Brividi che mi percorrono, risvegliando i miei sensi. La mia mano tocca le leggere mutandine di cotone che indossi sotto la gonna. Dovrò lavorare molto per farti eccitare come si deve, laggiù… Sono sempre rimasto stupito dalla tua lentezza. Con te il sesso non può avere fretta. E’ una lezione importante che ho imparato. Tocco le mutandine, cercando la fessura appena pronunciata sotto la stoffa. Il calore prende la mia mano, che si perde in un universo di pace e silenzio… In attesa che divampino in Paradiso le fiamme dell’Inferno… L’Inferno più dolce che esista. La tua lingua continua il suo tortuoso percorso sul mio petto, scendendo senza fretta. Una mano sul petto, più in alto. L’altra che scende, si poggia sulla fibbia della cintura che sorregge i miei jeans. Sei diventata brava a spogliarmi con una sola mano. Prendi il lembo di pelle infilato nella fibbia e lo sfili con un gesto rapido e fluido. Sganci la fibbia con altrettanta abilità. Sento una lieve contrazione di piacere, tra poco la tua piccola mano calda sarà a contatto con la mia eccitazione, così costretta nel pantalone leggero. La mia continua il movimento regolare al di sopra della sottile fascia di stoffa che mi separa dal tuo magnifico sesso. Uno ad uno, i bottoni del jeans vengono sbottonati dalla tua mano, che lentamente si insinua ad accarezzarmi attraverso il boxer grigio. La mia eccitazione &egrave tale che i bottoncini neri che tengono chiusa la patta sono tesi, presto cederanno. Inspiro profondamente, alle meravigliose sensazioni che la tua mano mi regala. Finalmente ci stacchiamo per poterci guardare negli occhi. Mi sorridi… Sei incredibile. Quel sorriso ingenuo che tante volte ho visto trasformarsi in un ghigno malizioso e famelico mi eccita in modo indicibile. Ho sognato un momento così da quel freddo giorno di fine Dicembre… Non posso giocarmi tutto adesso. Posso godere anche tutta la notte insieme a te, ma la prima volta rimane sempre insuperabile, soprattutto dopo tanto tempo che non ci vediamo. La tua mano continua a tastare il mio desiderio di te, nascosto dietro un barriera troppo facilmente sormontabile… Mi mordo le labbra, al pensiero che debbo allontanarmi al più presto… L’eccitazione &egrave una delle catene più difficili da spezzare… Non sono mai stato abbastanza bravo a farlo. Ma oggi non &egrave un giorno come un altro. Ti prendo la mano con la mia mano libera. La porto alla mia bocca, suggendone dolcemente le dita. E’ solo un assaggio di ciò che sto per farti. E’ solo un minimo argine posto alla mia sete di te. La mia mano infilata sotto la tua gonna non ha mai smesso di muoversi. Si scosta dal centro caldo del tuo piacere. L’altra mano si muove per raggiungerla, nel caldo buio sotto la tua gonna. Mi inginocchio di fronte a te, schiavo del piacere. Quel piacere che da te ricevo e che bramo restituirti. Oggi sarà la volta buona. Questa &egrave la mia promessa per stanotte. Sollevo lo sguardo, mentre le mie mani si impossessano dell’elastico delle tue mutandine. Mi guardi curiosa, con il respiro profondo, gli occhi fissi nei miei. Con estrema delicatezza le mutandine abbandonano il buio, passano le calze, sfiorano gli stivali. Alzi prima un piede, poi l’altro, consentendomi di sfilarle. I tuoi occhi si socchiudono. Ho sete. Ti sorrido famelico e sposto la mia testa in avanti. Buio totale. Odore di te. Un profumo fantastico, quello del tuo bagnoschiuma… L’olfatto, appagato, lascia il posto ad un altro senso… La vista non esiste nel buio Paradiso che mi offri. Il tuo sapore allieta ora la mia lingua avida che si muove esplorandoti. Il tuo bacino ondeggia lievemente, mentre assaporo il tuo sesso caldo, ancora poco bagnato. Pazienza. E’ una dote fondamentale con te. Vorrei prenderti, gettare il tuo lieve peso sul letto e dare finalmente sollievo al mio desiderio… Ma non lo farò. Non ancora. Voglio gustare questo attimo di comunione estrema dei nostri corpi, come se non ci fosse la prospettiva di un domani. Nulla &egrave certo, nel futuro. Ma tu sei qui. E il tuo sapore inebria la mia mente, mentre ovattati mi giungono i tuoi sospiri. Non so quanto sia il piacere che provi o quanti di quei sospiri siano dovuti alla tua eccitazione. Non ho mai capito molto con te. Sei diversa dalle altre (non molte, a dire il vero) con cui sono stato. Ma se c’&egrave una cosa che non riesco a fare, &egrave farti venire in questo modo. Solo la nostra perfetta unione ti dona ciò di cui hai bisogno… Beh, dovrai aspettare… La mia sete non si estingue tanto facilmente… Una volta ti dissi che sarei potuto restare ore ad assaporarti… Oggi ho intenzione di dimostrarti quanto sia vero. La mia eccitazione si placa finalmente, ma solo a livello fisico. La mente &egrave vicina al tuo sesso. In tutti i sensi. Le tue mani si posano sulla mia testa che ondeggia lievemente sotto la tua gonna. La posizione non &egrave delle più comode… Forse neanche la tua. Mi stacco un attimo dal tuo sesso, baciandoti l’interno coscia. Poi, alzandomi, passo le braccia dietro il tuo sedere. Ti sollevo da terra senza fatica, sei davvero leggerissima, e ti adagio sul letto, con le gambe al di fuori del bordo. Mi inginocchio di nuovo e riprendo il “lavoro”. La mia mano destra scorre lungo il tuo fianco, si insinua nella tua maglietta raggiungendo il tuo seno… Sento la tua eccitazione attraverso la il reggiseno. Ti accarezzo lievemente, mentre sento sulla lingua i primi segni di una lubrificazione tanto agognata. La mia mano torna indietro sulla tua pancia, poi risale stavolta arrivando alla tua bocca. Catturi il mio dito e lo infili in bocca, mimando un movimento che sai farmi impazzire. La mia eccitazione fisica ricomincia a pulsare debolmente. Senza fermarmi, con la mano rimasta libera, mi sfilo gli scarponcini e le calze. Ritiro il dito abbondantemente lubrificato dalla tua bocca meravigliosa. La mano scende rapidamente, questa volta senza toccare il tuo corpo. Con il dito bagnato tocco il tuo sesso, poco al di sotto del punto dove la mia lingua, ora molto lentamente, si sta muovendo. Comincio ad essere stanco… A parole &egrave facile, ma per quanto lo spirito possa essere forte, la carne &egrave debole… Non potrò resistere ancora a lungo, lo sento. Piano, pianissimo, il mio dito penetra la tua fessura umida. Si muove delicatamente, avanti e dietro, solleticando con dolcezza la parte superiore del canale. Non posso spingerlo molto in fondo, la posizione &egrave davvero scomoda. Ancora una volta, la mia bocca abbandona il tuo sesso e si sposta sulla tua coscia, suggendone delicatamente la parte interna. La mia testa accaldata esce finalmente a respirare l’aria fresca al di là della tua gonna. I miei occhi tornano ad incrociare i tuoi, stavolta socchiusi. Senza fermare il mio dito, mi sollevo e vengo a stendermi al tuo fianco. Ti bacio ancora, facendoti assaporare un po’ del sapore del tuo bagnoschiuma. Le tue mani corrono su di me, con una scendi sul petto, verso i miei pantaloni ancora aperti. Torni sul boxer. La risposta &egrave immediata. Sfreghi delicatamente il mio sesso, la pelle della tua mano calda sulla stoffa. Comincio a desiderare un contatto più intimo. Spingo il dito più in fondo possibile, fino all’anello che lo orna. Sento quel rigonfiamento nella parte alta del canale sempre più umido. Il punto G dovrebbe essere da quelle parti. Sempre che tu ce l’abbia. Non sono mai riuscito a capire neppure questo. A volte mi maledico per la mia incapacità di esplorarti fino a conoscerti, con le altre era stato molto più facile. E’ per questo che sono ancora qui. Conoscere gli arcani meccanismi del tuo piacere &egrave una sfida per me. Quello che odio di me &egrave che sono molto più semplice da capire. E tu sei già diventata fin troppo brava. La mia eccitazione tende i bottoncini del boxer. Stanno per cedere. Cominci ad ansimare, ma non fermi il tuo movimento. Esco dalla tua fessura con il dito lubrificato e lo passo nel punto dove il tuo clitoride continua a nascondersi. Sfrego leggermente in quel punto, con la massima delicatezza che mi &egrave possibile. Sospiri più forte, chiudendo gli occhi. Mi baci. Quando ci stacchiamo, i tuoi occhi sono aperti. Il ghigno malizioso &egrave comparso sulle tue labbra. Ti alzi a sedere sul letto, poi scivoli con gli stivali a toccare il pavimento. Sei in piedi di fronte a me, la mano sul mio sesso. Mi alzo. Con le dita raggiungo il nodo che tiene la tua maglietta. Lo sfilo rapidamente, e la maglietta scivola sul tuo corpo, finendo a terra. Il tuo reggiseno nero &egrave semplice ed eccitante. Sento le tue dita muoversi sui miei boxer, alla ricerca dei bottoncini. Ci baciamo. Li trovi. Sei rapida, ma la voglia che ho di te rallenta il tempo in un’attesa spasmodica che il primo bottone si apra. Sento la tensione del boxer diminuire. Una nuova fitta di piacere si impossessa di me. Il secondo bottone &egrave sotto le tue piccole dita. Ancora quel senso di rinnovata libertà. La tua mano si infila nella patta prendendo il mio sesso e tirandolo fuori. Le nostre lingue continuano a danzare, stavolta &egrave il mio turno di ansimare, mentre la tua mano si muove ritmicamente, facendo crescere il mio piacere. Mi abbasso, perdendo per un attimo il contatto con la tua mano. Abbasso le zip dei tuoi stivali e te li sfilo. Dopo di ch&egrave &egrave il turno delle autoreggenti, ancora miracolosamente intatte. Mi rialzo in piedi, cercando di nuovo l’unione delle nostre bocche. La tua mano torna sul mio sesso eccitatissimo. La mia scende sul tuo. Ti fermi. Le tue mani sul mio petto. Ancora quel ghigno. Mi spingi sul letto. Cado pesantemente, poi mi sposto verso il centro del letto stesso. Sali anche tu, posizionandoti tra le mie gambe… Sta per arrivare il Paradiso. Fisso gli occhi su quella splendida bocca che hai. Mi sorridi. Con le mani risali le mie cosce, fino ad impadronirti di nuovo della mia eccitazione. Tiri giù la pelle. Lentamente vedo la tua bocca avvicinarsi. Sono attimi meravigliosi d’attesa. Ho aspettato tanto per riavere quella bocca su di me. Baci dolcemente la punta, con lentezza quasi frustrante. La lingua esce fuori dalle labbra, per asssaporare appena il mio sapore. Chiudo gli occhi. E’ solo questione di attimi. Sento la tua bocca aprirsi. Le labbra si richiudono sulla punta del mio sesso. E mentre la testa scende lentamente, il tuo leggero succhiare e i lievi movimenti della tua lingua mi fanno ricordare un’estasi che era molto che non provavo. Alzo la testa per poterti guardare. I tuoi capelli neri mi impediscono la vista della tua bocca scivolare sul mio sesso. Con una mano li raccolgo e liscosto da un lato. Hai gli occhi chiusi mentre con la tua mano dolcemente segui i movimenti delle tue labbra. Sei troppo brava. Mi sto pericolosamente avvicinando all’orgasmo, lo sento montare inesorabilmente ad impadronirsi dei miei sensi, offuscandomi la mente. Porto le mani sulla tua testa, ma &egrave inutile. Sai già perfettamente quale ritmo mi piace. Sai già troppe cose che io vorrei sapere su di te. Ma una cosa la so. C’&egrave una situazione in cui ho un controllo maggiore. Le mia mani passano sotto il tuo mento. I miei ansiti sono quasi incontrollabili, così come i gemiti che sempre più frequentemente escono dalle mie labbra. Sollevo il suo mento e ti guardo negli occhi. Non stai sorridendo stavolta. Hai voglia. Bene, ne ho anch’io. Tanta. Prendi l’orlo dei miei pantaloni e dei miei boxer e li strattoni violentemente, gettandoli poi dietro di te. A togliere la camicia provvedo io. Mi metto a sedere, ti abbraccio, e con una mano ti slaccio il più rapidamente possibile il reggiseno, mentre tu sbottoni la gonna. La tiro giù. Siamo nudi, due corpi ardenti di passione, l’uno di fronte all’altro. Ti prendo per i fianchi e ti getto violentemente sul letto. Sono subito su di te, come una belva affamata. Sono eccitatissimo. Le tue mani scendono ad allargarti le labbra, per permettermi di entrare. Non posso più aspettare. Entro dentro di te, in quel bollente pozzo di piacere. Sospiri. Comincio a muovermi dentro di te, avanti e indietro, cercando anche di dare spinte circolari con il bacino, per quanto difficile in quella posizione. Il piacere monta rapidamente dentro di me. Dopo una decina di minuti di spinte sto già per venire. Rallento al massimo, come ho sempre fatto, inconsciamente seguendo i consigli del Tao cinese dell’amore. Se riesco a non venirmene subito, potrò resistere tanto a lungo da soddisfare la mia compagna. E soddisfarla, in questo momento, &egrave il mio desiderio più grande. Ti dico di non muoverti minimamente. Sento le contrazioni del mio sesso diminuire gradualmente. Ora sono pronto. Mi vieni sopra, ora sei tu a scegliere il ritmo per portarti finalmente all’orgasmo. Mi cavalchi lentamente, muovendo il bacino avanti e dietro. E’ bellissimo. I tuoi occhi continuano ad essere chiusi, i tuoi ansiti sempre meno regolari. Ho il piacere di sentirti gemere. Continuiamo così a lungo, tanto che sento il piacere ricrescere in me. Ti faccio scendere. Ti faccio stendere a pancia in giù, come mi &egrave stato consigliato da un’amica molto esperta. E’ difficile entrare in te così, ma quando ci riesco gemi di piacere. Sorrido. Ti sento prossima all’orgasmo. Posso sentire le contrazioni interne provocarmi un piacere immenso. Stiamo per venire entrambi… C’&egrave un’ultima cosa che voglio. Guardarti negli occhi mentre vieni. Ci mettiamo a sedere l’uno di fronte all’altro sul letto. Risali su di me. Prendi il mio sesso pulsante nella tua mano e lo guidi in un ultimo viaggio verso il piacere. Riprendi a muoverti. Guardarti mentre godi &egrave bellissimo. E farlo mentre si sta a propria volta godendo, &egrave l’approssimazione più vicina al Paradiso sulla Terra. Non ci sono parole per descrivere un orgasmo come quello. Gemi forte, le tue contrazioni mi colpiscono nel profondo, non potei far altro che guardarti estatico… Sento che sto venendo, riversandomi in te, fiotti caldi senza fine, come se avessimo scoperto l’orgasmo eterno. Insieme. Cadiamo pesantemente sul letto, di fianco, uno di fronte all’altra. Ci guardiamo dolcemente e ci baciamo, stavolta con tenerezza. La notte &egrave ancora lunga…

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