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Racconti Erotici Etero

Soldatina Arrapata Tradisce

By 22 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono una ragazza di 24 anni e mi chiamo Linda.
Sono partita per militare più o meno 6 mesi fa e tutto sembra essere più nuovo e liberatorio. Forse solo un po’ più faticoso del solito.
Sto con il mio attuale ragazzo da 5 anni, ma purtroppo non lo vedo da tanto e oltretutto l’ho lasciato quando le cose non erano del tutto rosa e fiori.
In caserma ci sono tanti ragazzi, ma nessuno con cui sinceramente mi vada di stare, anche perché dopotutto io sono fidanzata e quindi ad altri non penso nemmeno.

Un sabato sera di prima estate, come ogni sabato sera che non torniamo a casa, esco con la mie solita compagna di guerra ,Elisa, e andiamo nella solita discoteca di Merano. Entriamo, prendiamo da bere e ci sediamo dove capita a cercare di chiacchierare un po’.

Elisa che era quella che ogni volta rimorchiava di più di tutte, esulta dicendo ‘Stasera siamo proprio gnocche Linda!!’ Col suo solito ghigno da chi ha già puntato ad una preda per la serata.

In effetti, dato che quella era la prima sera calda della stagione, eravamo proprio vestite da notte ‘milanese’:
Elisa indossava un bellissimo vestitino rosso, in tinta con le scarpe a spillo e completato con una piccola borsetta nera. Portava i capelli biondi raccolti in un’alta coda di cavallo che le scendeva fino alla sua terza di seno abbondante (Come faceva a non rimorchiare -.-?). Terminava il tutto con un leggero trucco nero sugli occhi e un’ abbondante rossetto scarlatto sulle labbra carnose.

Mentre io sfoggiavo un bel vestito verde ampio, quindi non aderente, ma con una bella apertura sul retro che si allungava fino a metà schiena. Le scarpe erano beige a tacco alto e la borsa color crema era abbastanza grande da farci entrare telefono, sigarette e portafoglio! I miei capelli lunghi mossi e castani mi ricadevano sul dorso e sulla mia piccola seconda di seno. La matita marrone mi contornava gli occhi neri e un leggero rossetto rosa scuro mi colorava le labbra piccole, ma piene nel giusto.

Andando avanti con la storia, risposi ad Elisa con un piccolo sorriso ammonitore dato che la sera prima aveva già fatto baldoria con un ragazzo del nostro stesso girone, però scherzando, era solo divertente prenderla un po’ in giro, in realtà ero contenta che se la godesse così.

Mi alzo e decido di andare a prendere da bere e quindi torno con due Cuba, dato che io adoro il rum! Anche se forse preferisco più la liquirizia.

In tanto che la musica dance inizia a rimbombarci nei timpani, finiamo il secondo cocktail sparando una cavolata dietro l’altra e mi soffermo ad osservare la mia amica che è intenta a guardare lo stesso tipo che aveva puntato a inizio serata. Ora che eravamo un po’ più alticce le propongo di andarci a parlare per vedere quanto ci avrebbe messo a cadere ai suoi piedi.

‘Tu sei fumata!’ Mi risponde lei ridendo, ma con l’intento di farlo davvero.
‘Ma che fumata! E’ tutta la sera che lo punti! Se lo vuoi vai a prendertelo!’ Ribatto io ‘Coraggio Eli, alzati e vai altrimenti te lo porto io qui!’ continuo, e finalmente forse si decide perché vedo che prende e va verso il ragazzo che in quel momento era al bancone.
‘Certo che ci vado!’ Sono state le ultime parole che sono uscite dalla sua bocca prima di vederla iniziare a flirtare con sto tipo.

D’un tratto inizio a guardarlo meglio, ha un non so che di familiare, ma sincerante la visuale che ho di lui non è delle migliori. Dato che è di schiena, riesco solo a notare che è castano, ha un bel fisico asciutto e un sedere davvero bello. Vicino ad Elisa non è minuto, quindi deve essere abbastanza alto da tener testa al tacco 12 di lei.
Vedo che si stringono la mano, e un secondo dopo lei gli ha già infilato la lingua in bocca,
‘Classica Elisa..’ dico ad alta voce cercando di capire come riesca a fare cose del genere.

Bhè.. mi perdo via fino a quando non vedo tornare Eli con un sorriso spiaccicato sulle labbra dicendo che andava a ballare. Nel frattempo mi aggiorna sui fatti del tipo sconosciuto.

‘Si chiama Andrea, non so altro!’ mi dice

E in quel momento sento una piccola fitta alla pancia che si riempie di farfalle credo.. o animali del genere..
Andrea.. è un nome che mi fa sempre questo effetto.. e da quel momento non ho più avuto il coraggio di guardare lo sconosciuto Andrea che stava seduto al bancone per paura fosse quell’ Andrea. Però si sa, sono quelle cose che non vuoi fare, ma che devi fare perché ormai i tuoi occhi si sono girati contro la tua volontà verso la calamita che li attrae.
Non faccio tempo a pensare che sento Elisa che dice eccitata

‘O guarda sta arrivando!’
‘Perfetto’ ribatto io
Lei non fa in tempo a chiedere qualcosa che sento un ‘Ciao’ farsi largo tra la musica.

Alzo gli occhi e lo guardo, lui non si accorge subito di me, ma solo dalla voce ho già capito che lo sconosciuto era il ‘mio’ Andrea.. cioè.. non proprio mio, voglio dire che lui è la sola persona che mi fa girare gli ormoni a mille! Perdo proprio la testa. In parole povere lo guardo e mi bagno al solo pensiero che lui mi metta le mani addosso. E credo che per lui sia la stessa cosa perché in tanti anni che ci conosciamo tra noi c’è sempre stata quella attrazione fisica pura. (Per un attimo ho un mancamento.)
E questo è ovviamente pericoloso perché siamo a 700 km da casa e tutto può succedere. Quello che peggiora le cose è che qualche bacio rubato c’è stato anche durante la mia relazione con il mio attuale ragazzo, ma tutto si è poi chiuso lì. Abbiamo così rotto i contatti, ma naturalmente il destino vuole che ci ritroviamo a Merano soli soletti!
Non trovo strano che sia più bello del solito, con quel suo pizzetto fantastico e quegli occhi nocciola così attraenti. Il lavoro da operaio che fa gli ha permesso anche di ottenere un bel fisico che sicuramente non aiuta la mia voglia di spogliarlo sul tavolo.
Ora mi trovo quasi ad essere felice che si sia accaparrato Elisa, anche se con una certa dose di invidia per il loro focoso fine serata.

Eli fa le presentazioni:

‘Andrea ti presento le mia amica guerrafondaia, lei è Linda’
Quando sente il mio nome e ci collega il mio viso, sembra non sappia cosa dire, poi sorride.

‘Ciao pagliaccio’ dico io ridendo e nascondendo le mie voglie.
‘Ahah. Cosa fai qui?’ Dice lui con quel suo fare da scemo felice.
‘Diciamo che lavoro’ sorrido io ‘e credo che tu fai lo stesso’
‘Già, stavolta trasferta a Trento, però abbiamo pensato di cambiare locazione per questa serata. E direi che sei una delle ultime persone che pensavo di vedere quassù!’ Dice lui sempre sorridendo divertito.
‘Tu dici è? Figurati io’ ribatto prendendolo un po’ in giro

Elisa più sorpresa di noi si intromette:

‘Ma dai!! Vi conoscete? E da quanto?’ Chiede curiosa
‘Ehm.. da un po’..?’ rispondo io sorridendo e guardando lui
‘Si.. ‘ dice lui
‘Wow! E non perché non mi parli mai dei tuoi amici fighi?’ Elisa esulta
‘Bhè.. diciamo che non era il caso’ dico un po’ imbarazzata
‘Dopo questa felice riconciliazione, non ti dispiace se te lo frego per ballare giusto?’ Fa lei capendomi al volo
‘Andate andate tranquilli, non mi offendo’ dovevo solo farmi passare i bollori del primo contatto.

Faccio un paio di sorsi di Cuba e mi giro a guardarli in tanto che ballano, Eli si struscia come una gattina con tutte le sue curve che premono nei posti giusti, vedo che dopo un attimo si baciano anche se lui sembra pensare un po’ ad altro. Però posso anche sbagliarmi dato che con tutte quelle luci che vanno e vengono non riesco a proprio capire poi tanto bene.

Decido di alzarmi ed andare anche io sulla pista da ballo perché c’è una canzone con dei bassi che mi fanno girare la testa dalla loro potenza.

Dopo un attimo è pieno di scapoloni che mi gironzolano intorno cercando di ballare con me. Ogni tanto accetto qualcuno, ma in quel momento non sono loro che voglio. Il mio sguardo si sposta, molto più spesso di quando dovrebbe, a scrutare i miei due amici che ballano avvinghiati e direi che, con molti insetti nello stomaco e molti di più nella passerina, noto nel buoi che tante volte anche Andrea mi guarda. Lo sospettavo in effetti. Questo fa avvampare ancora di più la mia eccitazione.. a pensare poi, che anche se ha una gran topa davanti, continua a guardare me, mi fa completamente bagnare le mutandine.
Sono tentata di toccarmi protetta dall’oscurità e stavo quasi per cercare un bagno dove andare a sfogare la mia voglia di orgasmo, quando vedo che si avvicina nell’ombra. Per un momento mi si pietrifica tutto. Ho addirittura pensato ‘No vai via!!’

‘Lindaaaaa’ mi urla nell’orecchio con un tono di qualcuno che fa per prendermi in giro. ‘Non dovevi proprio trovarti qui lo sai? Me lo fai venire duro davvero’ Dice sempre con fare scherzoso.

Lui lo sa che effetto mi fa, quindi è inutile anche nasconderlo perciò rispondo:
‘E tu sai cosa fai a me? Sarebbe meglio se torni dalla mia amica’
‘Eh.. lo so.. come va la tua convivenza?’
‘Come sempre direi.. ‘
‘Balliamo allora’

La canzone era Thunderstruck dei Crookers , non so il dj dove l’avesse tirata fuori ma era fenomenale.
Iniziamo a strusciarci e a ballare come tutti gli altri ragazzi, mi ero tra l’altro completamente dimenticata di Elisa, che però fortunatamente se ne era trovata un altro all’altezza.

E in quel momento che mi rendo conto di quello che sta succedendo. Inizia a salirmi una vampata di calore dal basso e mi lascio davvero andare ai suoi movimenti. Gli metto una mano tra i capelli e ne assaporo la morbidezza con le dita. La musica mi travolge e durante la parte di ritornello che mi fa tremare guardo Andrea e ,stranamente, faccio io la prima mossa. Credo che non sapesse quando e come fare a baciarmi, allora l’ho fatto io. Le mie labbra toccano le sue, e si lasciano andare in un lungo bacio appassionato. Le lingue si toccano morbide, sanno di menta e di rum, poi sento il suo profumo che mi riempie le narici e lo lascio entrare nei miei polmoni per sentirlo appieno. Continuiamo a baciarci intanto che ci muoviamo con la canzone, tutto il resto non esiste, sento solo la sua lingua che mi esplora la bocca e la mia che fa lo stesso con la sua. Le sue mani raggiungono in mio culetto e cominciano a stringerlo con le dita. Io sto impazzendo e un’altra dose di liquidi scende sulle mie mutandine. Decido di far rivivere anche le mie di mani e comincio a muoverne una tra le sue gambe per sentire ciò che in quel momento desidero toccare. Lo trovo davvero duro e grande, lo avevo ovviamente già visto, ma lo ricordavo più piccolo. Inizio a stuzzicarlo facendo andare le mie dita in su e in giù lungo tutta la sua misura. Penso che ora lui capisca che faccio sul serio e noto che i suo movimenti si fanno più sicuri e fermi. Senza pensarci mi stringe più a se e fa scivolare una mano sotto al vestito. Le luci, per fortuna, si sono fatte davvero più basse e sulla pista si notano soltanto le teste delle persone ad intermittenza senza nemmeno avere il tempo di capire chi siano. Sento le sue dita che cercano le mie mutandine e quando le trovano cercano di entrare con forza al di sotto di esse. Mi trova tutta bagnata e naturalmente deve ricordarmelo

‘Allora è la verità quando dici che ti faccio eccitare’ dice con un sorriso, ma stavolta voglioso
‘Mmmh.. Non sai quanto’ Riesco solo a rispondere io ‘Però anche tu non sembri essere infelice’ Ribatto poi.

Lui non dice nulla, ma appoggia con forza le labbra sulle mie facendole dischiudere per accogliere la sua lingua. Nel frattempo continua a esplorarmi la passerina, trovandola tutta rasata e pronta per accogliere qualcosa che in quel momento non può darmi. Le sue dita, allora, mi danno un assaggio di quello che spero otterrò dopo infilandosi dentro il mio buchino voglioso iniziando a muoversi al suo interno. Io inizio a gemere di goduria e le farfalle nel basso ventre si rifanno vive più frementi di prima. Lui sente i miei gemiti perché ci stiamo ancora baciando più forte di prima.

‘Mmmh.. Allora non sei una quarantenne ammogliata come pensavo’ Mi dice all’orecchio
‘Forse lo stavo diventando’ rispondo frastornata ‘Non mi ricordavo fosse così divertente passare il tempo con te’ dico ridendo e stuzzicandolo

Lui leva le dita la sotto al vestito e mi dice
‘A non te lo ricordavi?’ Ride lui ‘Cosa dici, ti va di assaggiarti?’ E mi porge le sue dita bagnate dei miei umori.

Io, un po’ per farlo eccitare, un po’ perché avevo così voglia che mi sarei leccata qualunque sua parte del corpo, non ci ho messo due volte e mi sono succhiata le sue dita assaporando fino all’ultima goccia i succhi del mio piacere.

‘Ora non è rimasto più niente per te però’ gli dico quando ho finito
‘O.. per quello non ti preoccupare che voglio rimediare appena posso’ Dice sorridendo e guardandomi maliziosamente ‘Dobbiamo solo andarcene di qui o ti scopo dietro al quel pilastro là!’

Continua.. Stavo seriamente per accettare l’offerte del pilastro perché davvero non ne potevo più. Lo volevo subito e aspettare di trovare un posto tranquillo era un’attesa snervante.
Non ero in grado di dire nulla, mi sono solo messa a tirarlo fuori dalla pista da ballo per poter parlare senza gridare. Arriviamo davanti al bancone e stiamo per imbucare l’uscita quando sento la voce di Elisa (mi ero completamente dimenticata di lei)

‘Ehi ragazzi, dove andate?’
‘Ce ne andiamo in un posto più appartato’ Sperando che capisse al volo
‘Aaaah.. ho capito’ Disse lei con un sorrisino ‘Andate pure e divertitevi come si deve mi raccomando, io ti aspetto qui ‘ Mi dice

Senza darle risposta usciamo di fretta e parliamo

‘Ok’ dice ‘Dove andiamo?’
E senza aspettare una mia risposta mi prende e mi sbatte contro il muro esterno del locale infilandomi la lingua in bocca.
‘Mi mancavano le tue labbra’ Mi dice continuando a baciarmi
La mia povera passerina vogliosa rilascia un altro fiume di liquidi a quel contatto

Io mi stacco da lui e gli dico
‘Dai Andre sbrighiamoci a trovare sto posto’ quasi supplicando
‘Ok’ si mette a pensare e poi tira fuori dalla tasca le chiavi del furgone gigantesco che stava parcheggiato proprio li a 100m.

‘Oh wow.. Hai un furgone?’ Gli dico
‘Ovvio, cosa credi che sia venuto a piedi?’ E mi tira in quella direzione

A me sinceramente non importava del posto, magari speravo in un luogo meno scomodo, ma chi se ne fregava

Arriviamo e lui apre il portellone. Mmm.. credo che il quel luogo ci avessero fatto altre serate di quel tipo perche nel furgone c’erano solo i due sedili davanti, mentre dietro era completamente spoglio e volendo ci potevi stare comodamente allungato in 4 persone.
Leggendomi forse nel pensiero Andrea mi dice

‘Non ti preoccupare che non è un bordello sto posto, è solo che ogni tanto ci tocca dormire per strada quando ci capitano i viaggi lunghi e questo furgone diventa comodamente un letto con gli attrezzi giusti’ mi guarda sorride e alza le sopracciglia come per dire, ‘e io ho quegli attrezzi giusti’.

‘Fantastico’ Riesco a dire

Lui va in un angolo interno del furgone e tira fuori un materassino che prima era nascosto alla vista e lo adagia all’interno del vano.
Poi mi prende e mi ci butta sopra. Uuuuuh credo che il mio ventre mugoli di piacere.

‘Perfetto’ commenta Andrea malizioso con gli occhi fissi su di me ‘Da dove cominciamo?’
Io fremente per l’attesa di tutta una sera lo afferro per la maglietta e lo tiro giù sopra di me. Non mi importava da dove avessimo iniziato. L’importante era farlo.
Iniziamo a baciarci di nuovo, ma adesso le nostre mani possono viaggiare liberamente e le mie arrivano una tra i suo capelli e l’altra all’entrata posteriore dei pantaloni, perché con mio dispiacere più in basso ancora non ci arrivavo.
La sua lingua mi esplora la bocca in tanto che le sue dita si fanno strada sui mie seni e iniziano ad accarezzarli, prima dolcemente, poi più ardentemente.
Con uno scatto di impazienza mi toglie il vestito con un solo movimento, il che non era così complicato, poi si toglie anche la sua maglietta e ricomincia a baciami.
Sento che vuole assaporarmi fin che può. Io arrivo con le dita ai laccetti del reggiseno di pizzo nero e li slaccio più velocemente che riesco. Lui fionda la testa tra le mie tettine e comincia a succhiare uno dei capezzoli, mentre l’altro lo stringe tra le dita.
‘Mmmmmh..’ gemo. Non mi capitava più da tempo di eccitarmi davvero quando qualcuno mi succhiava i capezzoli, quindi questo mi fa ansimare di piacere.
‘Ti prego scendi più giù!’ Penso tra di me, ero così fremente che non riuscivo ad aspettare così tanto, anche se stavo già impazzendo così.
Lui invece si ferma, e si alza. Poi si dirige verso i sedili davanti e sento che parte una musica rap di sottofondo che poi inizia a parsi più alta.
Lo vedo tornare e dire

‘Forse è meglio che gli altri non sentano proprio tutto in diretta’ Dice eccitato ‘meglio lasciarne anche un po’ per noi’ e fa per rimettersi sopra di me, ma non glie lo lascio fare.
Avevo una voglia pazza di vederlo, così mi metto in ginocchio e in tanto che è ancora in piedi mi metto a slacciargli la cintura e i pantaloni.
Lui ovviamente capisce subito e mi da una mano a toglierseli. Rimanevano solo i boxer neri da levare completamente. Però non lo faccio e metto la mia mando sul suo membro durissimo e inizio a muoverla su tutta la sua lunghezza sopra alle mutande, poi mi metto in bocca la cappella avvolta ancora dalla stoffa nera.
Sembra piacergli perché lo sento fremere sotto di me. Quindi continuo a farlo impazzire per un po’ sapendo che sicuramente desidera il contatto della carne. Dopo un minuto o più, lo accontento e libero il suo uccello meraviglioso dalla sua prigione di telo e dopo averlo guardato per alcuni secondi lo metto in bocca davvero. Sono sicura di star godendo anche io. Con la lingua percorro in circolo la cappella, lo ripeto per un po’ di volte fino a quando non glie la succhio bene per la prima volta. Ha un sapore fantastico. Quindi continuo ad assaporarla bene succhiandola e leccandola, poi inizio a scendere sull’asta fino a dove la mia gola mi permette di farlo e inizio a muovermi dolcemente avanti e indietro continuando a succhiare. Piano piano aumento l’intensità e la velocità della mia danza e il respiro di Andrea mi conferma che gli sta piacendo. Con le mani gli accarezzo i testicoli e inizio a massaggiarglieli poi mi stacco dal suo pene e ne prendo in bocca uno succhiandolo delicatamente. Sento che freme e poi mi ferma con decisione e mi ributta distesa sul materassino.

‘Mmmh..’ si lecca le labbra soddisfatto ‘ora tocca a me giocare un po”

Così ricomincia a succhiarmi un capezzolo con i Dogo che cantano attorno a noi. E così ricomincia anche la mia agonia dell’attesa della sua lingua su di me.
Però non devo aspettare tanto perché sento che mi percorre la pancia piano piano assaggiando la pelle in ogni centimetro, poi finalmente tocca le mutandine di pizzo nero nei bordi dell’elastico e con delicatezza le abbassa. E’ un momento che per me sembra infinito tanto che mi esce

‘Si ti prego! Non ti fermare’ Credo anche che in quel momento i Cuba non devono essere stati completamente smaltiti dal mio corpo perché poche volte riesco a lasciarmi andare così tanto.

Lui in risposta ai miei desideri mi sfila le mutandine fino a togliermele completamente. Mi osserva e sul suo viso compare un’espressione eccitata. Mi allarga le gambe e ci si tuffa in mezzo con il volto.
Una scossa percorre il mio corpo quando la punta della sua lingua tocca il mio clitoride bello in mostra. La sento muoversi a volte più piano e a volte più veloce fino a farmi impazzire.
‘Mmmh’ Aaah’ sono le uniche cose abbastanza sensate che riesco a fare uscire dalla mia bocca.
Il mio clitoride gonfio è eccitato quanto me, e ne vuole ancora e ancora.
Andrea sposta la lingua più in basso all’entrata del buchino e inizia ad assaggiare tutti gli umori che la mia passerina vogliosa fa scaturire.
Una sua mano è appoggiata sui miei seni e la sento che si sposta vicino alle mie labbra e cerca di farci entrare due dita. Io succhio avidamente quella carne che mi è stata offerta finchè non la sento scomparire dalla mia bocca e ricomparire accanto alla lingua di Andrea.
Sento entrare le due estremità al mio interno e la mia testa si riempie di ondate di piacere. Mi scopa con le dita che da due diventano tre e poi quattro. Io inizio a gemere più forte fino a che vengo due volte di seguito. Ora sono grata della musica accesa anche se mi sentivo così euforica da volermi fare sentire da tutta la discoteca.
Andrea mi passa la sua mano sulla bocca per farmi assaporare il mio sapore per poi baciarmi avidamente

‘Mi stai facendo ribollire il sangue, sto quasi per diventare cattivo’ mi dice nell’orecchio
‘Ah si? E allora sculacciami’ Gli dico io prontamente in riposta. Non so dove ho trovato tutta questa audacia per dirlo, probabilmente sono i Cuba, che ringrazio di cuore, perché è davvero quello che voglio.

Non ho fatto nemmeno in tempo a dirlo che lui lo fa quasi subito. Uuh.. un dolore acuto si scaturisce dalla mia natica che molto probabilmente a già 5 dita che stanno spuntando sulla pelle, ma il male sparisce subito perché vedo che si leva il resto dei boxer che ancora indossava e si mette le mie gambe sopra le sue spalle.
Mi penetra con facilità perché sono talmente bagnata che non c’è bisogno di lubrificare qualcosa.
Lo sento entrare fino in fondo e vengo percorsa da una altra di quelle ondate potenti di piacere, che aumentano quando lui inizia a muoversi avanti ed indietro sempre più veloce.
Adesso sto letteralmente godendo e mi partono degli urli ad ogni spinta che arriva. Sciak! Un’altra sculacciata arriva da dietro e poi un’ altra ancora.

‘E’ così che ti piace vero?’ Mi grida lui eccitato
Io cerco di rispondere tra un grido e l’altro, ma mi esce solo un ‘si’ molto debole perché ecco che vengo di nuovo.
Sono in un mondo di estasi quando mi animo di colpo e mi divincolo dalla sua stretta. Lui mi guarda e io lo faccio sdraiare a pancia in su. Lo voglio cavalcare io adesso.
Mi appoggio ai sedili con le mani per avere più equilibrio e mi siedo su di lui.
Lui mugola di piacere quando mi sente scendere fino in fondo. Inizio a muovermi come meglio riesco a fare e dopo un attimo lo sto cavalcando più veloce che riesco perché più vado veloce e più impazzisco di piacere. Lui si eccita così tanto che inizia a scoparmi da sdraiato, alzando i fianchi e penetrandomi più veloce di quello che stavo facendo io. Un ‘Aaaaaah’ mi esce dalla bocca e continua finchè lui non si ferma a riprendere fiato. Sono senza respiro anche io.
Mi appoggio su di lui e comincio a baciarlo, con la lingua che va da tutte le parti all’interno della sua bocca e sulle sua labbra al di fuori. Poi glie le succhio più forte che riesco per provocargli un po’ di dolore. Non ottenendo il risultato voluto mi tiro su a sedere sopra di lui lo schiaffeggio sul viso sorridendo eccitata e sbruffona.
Mi guarda e sorride con un ghigno e una faccia che mi dice ‘Non so se lo dovevi fare’ e infatti poi dice

‘Mmmh’ Ora sono cavoli tuoi’ sogghignando

Mi prende e mi ribalta come se pesassi 10 kg e mi mette a pecorina. Mi da una manata sulla chiappa in risposta al mio schiaffo e un’altra dal lato opposto. Mi prende i capelli e tenendoli tirati mi penetra con il suo grosso uccello. Me lo sento arrivare fino alla pancia e urlo di piacere una volta che inizia a muoversi. Mi tiene ferma e ogni tanto mi sculaccia abbastanza forte da farmi sussultare. La mia eccitazione aumenta a dismisura e con un urlo spezzato vengo due volte di fila.

‘Ti faccio godere eh? Anche tu fai godere me!’ Mi dice con tra i denti.

Io sto scoppiando di eccitazione, si, mi stava facendo godere, così tanto che in un attimo grido

‘Mettimelo nel culo!’

‘Cosa?’ Mi dice lui eccitato

‘Mettimelo nel culo! Ti prego!’ ribatto io con i miei Cuba a farmi coraggio

‘Mmmmh.. non chiedevo altro’ mi sussurra in un’ orecchio

Sento che toglie la sua asta dalla mia passerina, per poi iniziare a massaggiarmi il buchino del sedere con un dito. Ci sputa dentro e lo allarga piano piano cercando di non farmi troppo male. Io attendo fremente che passi che piccolo momento prima del piacere. Poi sento la cappella che comincia a puntare per entrare. Un lieve dolore iniziale mi colpisce nell’attimo in cui la prima parte del pene inizia ad addentrarsi dentro di me. Quando il buchino si è allargato tanto da farci entrare la parte più larga sento che Andrea inizia a spingere delicatamente avanti e indietro per far abituare entrambi una all’altro. Dopo un minuto di iniziale dolore, sento che il mio corpo si rilassa e fa largo all’estasi. Godo e comincio a mugolare di piacere. Andrea mi sente e quindi comincia deciso a spingere più forte, sempre più forte fino a farmi letteralmente urlare.

‘Oh si.. Ancora ti prego’ gli grido

Lui mi sculaccia forte e mi dice ‘Tranquilla che non finirà molto presto, ho intenzione di scoparti il tuo culetto per un bel po”

Eccitato mi scopa selvaggiamente fino a farmi venire più volte in una sera di quante sia mai venuta in 6 mesi col mio ragazzo.
Io continuo a gridare di folle piacere. Mi piace essere presa da dietro perché è un piacere completamente diverso da quello normale. Io lo reputo superiore.
Mi fa abbassare la schiena e le spalle così che il mio culo si alzi di qualche centimetro per potermi entrare ancora più in profondità.
Io continuo a urlare sempre più forte.

Mi inizio a toccare il clitoride che è talmente gonfio dalla voglia di esplodere che appena lo tocco tremo di piacere. Lui vede quello che sto facendo e allora mi scosta la mano e mi sculaccia di nuovo. Io sussulto e ansimo.
Quando arriva il momento che anche lui sta per scoppiare mi mette due dita in mezzo alle gambe e inizia lui a massaggiarmi il clitoride. Lo trova ovviamente gonfio e pieno di desiderio quindi lo bagna con i soliti fiumi che mi scorrono sulla pelle e comincia a fare dei movimenti circolari sempre più forti.
A me non serve molto tempo per arrivare al culmine quindi un attimo dopo mi sente gridare e tremare di piacere e capisce che sono venuta.
Si. Lo avrebbe capito anche un sordo che sono venuta.
Nel momento in cui mi sente gridare, anche lui si rilassa e si lascia andare facendosi uscire dalla bocca dei forti versi di soddisfazione e piacere.
Io sento il suo liquido caldo uscire dal mio culetto ormai enorme e scendere su tutta la gamba sinistra. Appena toglie il suo pene da dentro di me, altro liquido bianco si unisce a quello già sceso.
Dato che sentivo una voglia matta di assaggiarlo, mi sono girata e ho ripeso in bocca quel grosso uccello per assaporarne il sapore. Una volta pulito mi stacco e mi siedo dolorante ma felicemente appagata.

‘E’ successo alla fine. Abbiamo scopato’ Dico io sorridendo col tono di una che non se lo sarebbe mai aspettato.
‘E che gran scopata’ Aggiunge lui stanco ma soddisfatto
‘Ti va una sigaretta? Non fumo da almeno tre ore! E ora direi ci sta tutta!’
‘Lascia offro. Quella merda che fumi te non mi piace’ Ride e tira fuori un pacchetto di Chesterfield rosse.
‘Ma stai zitto scemo che te le sei fumate quando non ne avevi!’ Ribatto io ridendo con lui.
Eccoci poi li a fumare una sigaretta in un posto dove non mi sarei mai aspettata di stare, quando poi sento bussare alla porta.
Sento la voce di Elisa

‘Linda, lo so che sei li, sbrigati ad uscire perché sono stufa di aspettarti cavolo!’
‘Si, un attimo e arrivo’ Le grido

Guardo Andrea, e ridiamo di nuovo

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