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Racconti Erotici Etero

Solitudine e un grazie

By 4 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sta tornando a casa, da un concerto andato a vedere per scacciare la solitudine,per uscire, fare qualcosa….gli ha fatto schifo.
Percorre la strada a piedi, per fortuna casa è vicina, è tardi e domattina alzarsi per andare al lavoro sarà davvero difficile, fa un freddo cane e poche macchine ti puntano i fari addosso come a sottolineare la tua solitudine che non riesci a scacciare.
Dall’altro lato della strada una ragazza sta attraversando,la nota distratto…è carina, gonna al ginocchio,scarpe basse e una sciarpa di un bel color bordeaux,ha attraversato e gli sta venendo incontro….la incrocia e passa oltre…l’ha guardata negli occhi un paio di secondi,un paio d’occhi capaci di penetrarti a fondo,quasi a capire cosa ti passa in testa…un’altro passo e sente distratto qualcosa…”scusami,hai un’accendino?vorrei accendere ma ovviamente l’ho lasciato a casa…”-“certo”- e la fa accendere,un’altro paio di secondi a guardarsi negli occhi per farlo…”scusa sai dov’è il R****?mi hanno detto che c’era un concerto”-“vengo ora da li…ma non mi hanno fatto un grande impressione,anzi,al contrario”-“peccato,pensavo che poteva essere qualcosa di carino”-“dipende dal genere che ti piace,ma a meno che non ti piaccia molto rumore e molta confusione,non sarà una buona idea”-“peccato,che palle però! ora mi tocca tornare a casa e sarà lunga”-“abiti distante? se vuoi posso darti un passaggio,abito vicino e ti ci porto in macchina” buta la frase così,manco fosse un film del bello che approccia la stangona di turno…”ti andrebbe davvero?” “non c’è problema!” e quella frase uscita così dal nulla cambia qualcosa…lei allora fa un sorriso grande quanto una casa,e si avviano da lui,sotto casa prende la macchina e la fa salire,di certo non un macchinone,anzi,ma quanto il suo lavoro può permettergli,mentre lei sale la gonna sale un pò e il pensiero che salta subito in testa non può essere che rivolto a quelle belle gambe…l’accompagna e parlando del più e del meno arrivano da lei “cavolo è davvero lontano! e prima te la sei fatta a piedi?”-“si,sono nuova di qui e non conosco bene la città,più che altro non conosco nessuno”-“ti capisco” lei lo guarda come a vedere della tristezza negli occhi, rivolta più al nessuno che al resto – “ti va di salire,ti offro almeno un caffè per il disturbo,insisto”-“ok, ti ringrazio”.
Lei vive sola,e appena arrivati lui nota subito un bell’appartamentino,piccolo ma curato,lei intanto fai il caffè e gli indica un piccolo divano,aspettano e parlano,parlano tanto che quasi fanno bruciare il caffè…”senti,ma se restassi qui a dormire?quello è un divano letto,non è enorme ma è comodo” lui titubante non sa che pensare e dire,lei insiste di nuovo e lui si lascia convincere – “mi vado a cambiare intanto” lo dice senza malizia,lasciandolo lì sospeso nel vuoto,senza pensare a nulla,tanto che quando lei torna è ancora lì intontito -“dai,non sai come si apre un divano letto,su!” e lo apre,vestita di un pigiama,semplice quanto bello,lo aprono e dopo aver fatto il letto,si danno la buonanotte,come se si conoscessero da sempre,lui si stende e si addormenta,senza sentirsi più tanto solo,per una notte.
Sta dormendo,quando sente del rumore,è lei che entra in salotto,si intrufola nel divano,lui si gira e la guarda nella penombra,lei ha freddo,vuole scaldarsi e lui gli fa cenno di avvicinarsi e l’abbraccia,è tanto che non dorme con qualcuno,ed è piacevole…si era dimenticato com’era bello…ma qualcosa si risveglia e sia lui che lei lo sentono,i loro respiri si fanno rochi, e quando finalmente le braccia di lui le accarezzano il seno lei geme,geme come impazzita e lo lascia fare,muovendo il culo contro di lui,avvinando le sue mani al suo membro,si lascia spogliare e toccare…ormai è nuda sotto le sue mani esperte ed ora tocca a lei spogliare lui,lo accarezza e lo sente eccitato,molto eccitato,si china e lo prende in bocca,è duro come la pietra ma caldo come se avesse il fuoco nelle vene,lo lecca e lo bacia,lo prende in bocca fino alla fine…fa fatica,è grosso e anche se non lunghissimo non ne ha mai visti così…è eccitata,si sente bagnata e sopra di lei lui non resiste,si scarica nella sua bocca,è tanta,dolce e con un buon sapore,continua a leccarlo fino a fargli riprendere consistenza nella sua bocca…lei sa che non è ancora finita,lui la fa saliree inizia a baciargli il collo,fino a scendere sul seno dove i capezzoli svettano dritti anche nella penombra,li stuzzica con la lingua e lei continua a sospirare di piacere sotto il suo tocco esperto,scende ancora fino ad arrivare al suo fiore,dove pochi peli ben curati adornano due labbra stupende,che lui lecca eccitato dall’odore intenso e inebriante….fino a quando lei,in un crescendo di piacere e mugolii intensi,all’ennesima leccata quando unisce un dito alla lingua lei viene esplodendo in un grido liberatorio e intenso,lui sale e lei la ringrazia,lui le mette un dito sulle labbra e la spinge dolcemente sulla schiena fino a salirle sopra,lei lo prende in mano e lo conduce dentro di sè,fino in fondo in un’unico intenso istante di piacere totale.
Lui inizia a muoversi e quando prende le sue gambe appoggiandole alle spalle,qualcosa espolde in lei,con un’intenso orgasmo esplode ancora,ma lui continua imperterrito e quando la prende in braccio e la appoggia al muro lei continua a godere come mai ha fatto,lui prende la coperta e tenendola con un braccio li avvolge entrambi per proteggerli dal freddo, e subito dopo continua di nuovo,sempre più forte e veloce,le accarezza il sedere e con un dito le sfiora l’ano e le grandi labbra facendola godere ancora.
“vienimi dentro” le sussurra lei,e a quelle parole lui esplode come una diga che rompe gli argini,riempiendola tutta,poi la appoggia sul letto e quando lei con un dito si tocca per assaggiare di nuovo il suo sapore lui la bacia lasciandola sopresa; è un bacio intenso e lungo,si puliscono entrambi con un fazzolettino e poi si abbracciano fino ad addormentarsi,nudi e felici.
è mattino e lei si sveglia quando sente una porta chiudersi,apre gli occhi insonnoliti e alzandosi vede sul tavolo una tazzina,si alza con la coperta addosso,dove sente ancora l’odore della notte prima e la tazzina calda la riporta alla realtà,vede un bigliettino e leggendolo sorride felice,dentro di sè spera di leggerlo ancora nelle prossime mattine ed è felice di aver insistito.
“spero sia ancora caldo quando ti sveglierai,grazie per la stupenda notte” con un numero di telefono scritto

è il primo racconto e spero vi piaccia,e se lo ha fatto commentate x.triple@hotmail.it

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