Sta tornando a casa, da un concerto andato a vedere per scacciare la solitudine,per uscire, fare qualcosa….gli ha fatto schifo.
Percorre la strada a piedi, per fortuna casa è vicina, è tardi e domattina alzarsi per andare al lavoro sarà davvero difficile, fa un freddo cane e poche macchine ti puntano i fari addosso come a sottolineare la tua solitudine che non riesci a scacciare.
Dall’altro lato della strada una ragazza sta attraversando,la nota distratto…è carina, gonna al ginocchio,scarpe basse e una sciarpa di un bel color bordeaux,ha attraversato e gli sta venendo incontro….la incrocia e passa oltre…l’ha guardata negli occhi un paio di secondi,un paio d’occhi capaci di penetrarti a fondo,quasi a capire cosa ti passa in testa…un’altro passo e sente distratto qualcosa…”scusami,hai un’accendino?vorrei accendere ma ovviamente l’ho lasciato a casa…”-“certo”- e la fa accendere,un’altro paio di secondi a guardarsi negli occhi per farlo…”scusa sai dov’è il R****?mi hanno detto che c’era un concerto”-“vengo ora da li…ma non mi hanno fatto un grande impressione,anzi,al contrario”-“peccato,pensavo che poteva essere qualcosa di carino”-“dipende dal genere che ti piace,ma a meno che non ti piaccia molto rumore e molta confusione,non sarà una buona idea”-“peccato,che palle però! ora mi tocca tornare a casa e sarà lunga”-“abiti distante? se vuoi posso darti un passaggio,abito vicino e ti ci porto in macchina” buta la frase così,manco fosse un film del bello che approccia la stangona di turno…”ti andrebbe davvero?” “non c’è problema!” e quella frase uscita così dal nulla cambia qualcosa…lei allora fa un sorriso grande quanto una casa,e si avviano da lui,sotto casa prende la macchina e la fa salire,di certo non un macchinone,anzi,ma quanto il suo lavoro può permettergli,mentre lei sale la gonna sale un pò e il pensiero che salta subito in testa non può essere che rivolto a quelle belle gambe…l’accompagna e parlando del più e del meno arrivano da lei “cavolo è davvero lontano! e prima te la sei fatta a piedi?”-“si,sono nuova di qui e non conosco bene la città,più che altro non conosco nessuno”-“ti capisco” lei lo guarda come a vedere della tristezza negli occhi, rivolta più al nessuno che al resto – “ti va di salire,ti offro almeno un caffè per il disturbo,insisto”-“ok, ti ringrazio”.
Lei vive sola,e appena arrivati lui nota subito un bell’appartamentino,piccolo ma curato,lei intanto fai il caffè e gli indica un piccolo divano,aspettano e parlano,parlano tanto che quasi fanno bruciare il caffè…”senti,ma se restassi qui a dormire?quello è un divano letto,non è enorme ma è comodo” lui titubante non sa che pensare e dire,lei insiste di nuovo e lui si lascia convincere – “mi vado a cambiare intanto” lo dice senza malizia,lasciandolo lì sospeso nel vuoto,senza pensare a nulla,tanto che quando lei torna è ancora lì intontito -“dai,non sai come si apre un divano letto,su!” e lo apre,vestita di un pigiama,semplice quanto bello,lo aprono e dopo aver fatto il letto,si danno la buonanotte,come se si conoscessero da sempre,lui si stende e si addormenta,senza sentirsi più tanto solo,per una notte.
Sta dormendo,quando sente del rumore,è lei che entra in salotto,si intrufola nel divano,lui si gira e la guarda nella penombra,lei ha freddo,vuole scaldarsi e lui gli fa cenno di avvicinarsi e l’abbraccia,è tanto che non dorme con qualcuno,ed è piacevole…si era dimenticato com’era bello…ma qualcosa si risveglia e sia lui che lei lo sentono,i loro respiri si fanno rochi, e quando finalmente le braccia di lui le accarezzano il seno lei geme,geme come impazzita e lo lascia fare,muovendo il culo contro di lui,avvinando le sue mani al suo membro,si lascia spogliare e toccare…ormai è nuda sotto le sue mani esperte ed ora tocca a lei spogliare lui,lo accarezza e lo sente eccitato,molto eccitato,si china e lo prende in bocca,è duro come la pietra ma caldo come se avesse il fuoco nelle vene,lo lecca e lo bacia,lo prende in bocca fino alla fine…fa fatica,è grosso e anche se non lunghissimo non ne ha mai visti così…è eccitata,si sente bagnata e sopra di lei lui non resiste,si scarica nella sua bocca,è tanta,dolce e con un buon sapore,continua a leccarlo fino a fargli riprendere consistenza nella sua bocca…lei sa che non è ancora finita,lui la fa saliree inizia a baciargli il collo,fino a scendere sul seno dove i capezzoli svettano dritti anche nella penombra,li stuzzica con la lingua e lei continua a sospirare di piacere sotto il suo tocco esperto,scende ancora fino ad arrivare al suo fiore,dove pochi peli ben curati adornano due labbra stupende,che lui lecca eccitato dall’odore intenso e inebriante….fino a quando lei,in un crescendo di piacere e mugolii intensi,all’ennesima leccata quando unisce un dito alla lingua lei viene esplodendo in un grido liberatorio e intenso,lui sale e lei la ringrazia,lui le mette un dito sulle labbra e la spinge dolcemente sulla schiena fino a salirle sopra,lei lo prende in mano e lo conduce dentro di sè,fino in fondo in un’unico intenso istante di piacere totale.
Lui inizia a muoversi e quando prende le sue gambe appoggiandole alle spalle,qualcosa espolde in lei,con un’intenso orgasmo esplode ancora,ma lui continua imperterrito e quando la prende in braccio e la appoggia al muro lei continua a godere come mai ha fatto,lui prende la coperta e tenendola con un braccio li avvolge entrambi per proteggerli dal freddo, e subito dopo continua di nuovo,sempre più forte e veloce,le accarezza il sedere e con un dito le sfiora l’ano e le grandi labbra facendola godere ancora.
“vienimi dentro” le sussurra lei,e a quelle parole lui esplode come una diga che rompe gli argini,riempiendola tutta,poi la appoggia sul letto e quando lei con un dito si tocca per assaggiare di nuovo il suo sapore lui la bacia lasciandola sopresa; è un bacio intenso e lungo,si puliscono entrambi con un fazzolettino e poi si abbracciano fino ad addormentarsi,nudi e felici.
è mattino e lei si sveglia quando sente una porta chiudersi,apre gli occhi insonnoliti e alzandosi vede sul tavolo una tazzina,si alza con la coperta addosso,dove sente ancora l’odore della notte prima e la tazzina calda la riporta alla realtà,vede un bigliettino e leggendolo sorride felice,dentro di sè spera di leggerlo ancora nelle prossime mattine ed è felice di aver insistito.
“spero sia ancora caldo quando ti sveglierai,grazie per la stupenda notte” con un numero di telefono scritto
è il primo racconto e spero vi piaccia,e se lo ha fatto commentate x.triple@hotmail.it
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono