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Racconti Erotici Etero

SOLO PER AMICIZIA Franca capitolo 2

By 22 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Svolse l’involucro, il lungo tubicino, il contenitore di plastica. . . Trovò il sondino, lo innestò poi riempì il serbatoio di acqua tiepida, lo fissò in alto sullo scaffale quindi china sulla vasca si introdusse la sonda sottile facendola entrare più che poteva e aprì il rubinetto. Sentì l’acqua fluire negli intestini, resistette stringendo i muscoli finché vide il contenitore completamente svuotato.
Riuscì appena in tempo a trascinarsi sul water che già si stava liberando! Ripeté l’operazione più volte fino a veder uscire l’acqua limpida, si lavò con cura, si asciugò. . .
– Scusami se ti ho fatto aspettare! Disse entrando.
Il ragazzo seduto sulla poltrona stava fumando una sigaretta, Franca gliela tolse di bocca e aspirò una boccata.
– Andiamo? Disse avviandosi, Tom si alzò e la seguì.
Percorse il corridoio fino alla camera da letto consapevole della visione che offriva all’amico, aveva ricevuto più di una volta complimenti anche pesanti per il suo fondoschiena, ma erano degli sconosciuti a farglieli! Ora Tommy stava sicuramente guardando quello! I lavaggi ai quali si era sottoposta gli avevano lasciato uno strano languore insieme a una eccitazione che la rendevano impaziente.
– Purché non mi faccia male! Pensò avendo ancora davanti agli occhi il membro dell’amico.
Giunti in camera, il ragazzo si guardò attorno con curiosità, il bel tappeto, il lampadario con le gocce di cristallo, il mobile, i vasetti delle creme, l’ampio guardaroba con gli specchi nei quali si rifletteva il letto matrimoniale. . .
– Tu e Milly dormite. . . insieme? Chiese con uno strano sorriso.
– Si, perché? Franca cercò di dare alla sua voce un tono neutrale.
– Oh niente. . . vi capita di. . . toccarvi? Insomma, fate anche all’amore?
Si sentì arrossire. Aveva capito, eppure era sicura che niente nel comportamento suo e della sua compagna lo lasciava vedere.
– A volte. . . quando siamo giù!
Cosa le stava succedendo? Neanche al suo confessore aveva mai detto quale era il suo rapporto con l’amica, ma a lui si, forse perché solo con lui si era mostrata nuda fuori e anche dentro, si era fatta conoscere nelle sue voglie, nelle sue debolezze, gli aveva dichiarato la sua disponibilità a concedersi come se fosse da sempre la sua amante. Guardò sorpresa il ragazzo e chiese:
– Come hai fatto a capirlo?
– Dai mobili, sono disposti in modo che ci si può vedere nei momenti particolari.
Avvampò del tutto, quante volte gli specchi avevano riflesso i loro corpi impudici, quante volte lei e Milly si erano compiaciute a guardare le loro mani intente in audaci carezze, quante volte si era vista mentre si apriva alla bocca della compagna. . . Ma non voleva che Tommy si facesse idee sbagliate.
– Non siamo lesbiche sai? Solo che a volte ne abbiamo bisogno. . .
Si avvicinò prendendola fra le braccia. Franca fremette al contatto della pelle calda contro la sua, sentì contro il ventre il turgore della sua eccitazione; questa volta fu lei a cercare la bocca del ragazzo, a spingere la lingua, a muoverla nella sua bocca finché la sentì accarezzata, aspirata. . . Sospirò muovendo il bacino, strusciandosi contro la verga dura. Lui si staccò per chiedere:
– Pensi che stasera ne avrai bisogno?
– Credo proprio di no.
Dicendo questo Franca si era scostata dal compagno e aveva chinato il capo per guardare il pene che sfiorava appena il suo ventre con il glande. Vi portò entrambe le mani, lo esplorò adagio con dita leggere per sentire il rilievo delle venuzze che lo percorrevano in modo bizzarro, seguì con le palme il gonfiore del condotto giù fino alla sacca dei testicoli che soppesò, poi risalì la verga, la strinse. . . Cielo com’era dura!
Ritornò al viso del ragazzo, lo interrogò con lo sguardo, lui gli sorrise dolcemente e fece segno di si. Non vi era bisogno di aggiungere altro, Franca capì e lentamente si chinò fino ad inginocchiarsi. Cielo, se Milly la vedesse! Il membro ora poggiava contro la sua guancia, caldo, rigido. . . Lo fece oscillare di qua e di là muovendo il viso, oh come gli piaceva! Le sue mani si spostarono sull’alto delle cosce di lui, sentì che divaricava le gambe, schiacciò il viso contro il suo ventre, le labbra contro la verga; la risalì adagio fino al glande, lo trovò morbido, gonfio. . .
Si portò con la bocca sopra di esso, la aprì lasciandolo scivolare fra le labbra. Dovette allargarla tutta la bocca per farlo entrare, si fermò con le labbra strette sotto il colletto, cielo com’era grosso, liscio e . . . duro! Era la prima volta che provava eccitazione nel prendere in bocca un pene; fin’ora lo aveva fatto sempre malvolentieri, il tempo di farlo indurire quel tanto da farlo entrare nella vagina, ma il più delle volte si rifiutava ottenendo lo stesso risultato con una sapiente masturbazione.
Con Tommy era diverso, gli piaceva, la eccitava, mosse la lingua sull’orifizio del meato, esplorò l’intero glande, scese al colletto, stuzzicò con la lingua il punto che sapeva sensibile, con immensa gioia udì il sospiro del ragazzo poi le sue parole:
– Ahh. . . ci sai fare Franca. . . mhhh. . .
Sollevò un istante la bocca per guardare in viso il compagno poi la calò nuovamente. La fece scivolare del tutto finché sentì contro il fondo della gola l’urto morbido del glande; si rammaricò di non riuscire a prenderlo interamente il suo cazzo, sollevò il capo, lo abbassò. . . Questa volta le labbra scivolarono agevolmente sulla verga bagnata della sua saliva, gli piacque, era calda, rigida! Nello scorrere, percepì il rilievo delle venuzze dilatate che solleticavano le sue labbra mentre sotto la lingua sfilava il gonfiore del condotto che percorreva per tutta la lunghezza.
Serrò ancora le labbra sotto il glande e mosse veloce la lingua sul punto sensibile, sentì il ragazzo fremere, sospirare. . .
– Gli sto facendo un bocchino! Si disse Franca sorpresa.
Riprese il suo scorrere, su e giù, su e giù felice di udire il gradimento del compagno, le sue mani accarezzavano le sue cosce attardandosi sul nascere delle natiche, dove la pelle degli uomini é liscia, gli piaceva accarezzarlo così, quello che faceva non poteva essere osceno se provava tanta gioia nel dargli piacere, lo sentì tendere e spingere il pene nella sua bocca, ritirarlo, spingerlo ancora. . .
– Ah Franca. . . Franca. . .
Le mani di lui scompigliarono i suoi capelli, incoraggiandola ad ingoiare quel membro simile ad un bastone duro, nodoso, osceno per le sue dimensioni ma che alla ragazza piaceva immensamente.
– Mhpfh. . . mhpfh. . . mhpfh. . . Faceva ad ogni calare della bocca.
Aveva preso a salivare abbondantemente tenendo morbide le labbra mentre scendevano sulla verga, le stringeva nel risalirla. Cominciò a succhiarlo, prima dolcemente poi famelicamente finché sentì sulla lingua un sapore salato, esplorò il glande continuando a succhiarlo, aspettò con la punta della lingua il formarsi della goccia. . .
– Cara. . . così mi fai venire subito. . . Sospirò lui facendola alzare.
Ora la guardava con bramosia infinita, dolcemente la fece voltare. Col cuore in gola Franca salì con le ginocchia sul letto, lui la fermò, le mani sulle sue anche salendo dietro di lei, appoggiò la mano sulla sua schiena, lei si chinò, le guance sul lenzuolo, le reni incavate, la groppa sollevata e pronta.
Ora che era in posizione, lui spinse le sue ginocchia facendogliele divaricare. Franca non provava vergogna nel sentirsi aperta al maschio che la stava guardando, il pensiero di quello che sarebbe successo inumidì la sua vagina: si stava eccitando! Tom percorse con occhi allucinati le gambe dell’amica aperte a V rovesciato che conducevano il suo sguardo alla groppa stupenda, aperta su una intimità che, ne era sicuro, nessuno aveva ancora violato.
– Cielo che bel culo che hai! Disse eccitato facendola arrossire.
Allargò le braccia posando le mani alla piega delle ginocchia dell’amica, le fece risalire carezzevoli lungo le cosce congiungendosi poi sulle natiche sollevate. I suoi occhi non si saziavano di percorrere il solco del sedere, fino alla depressione dove peli finissimi bordavano la rosellina bruna, e più giù, al vertice delle cosce candide dove la macchia scura dei peli arruffati veniva separata dal taglio della vulva. Vide le labbra sporgenti dal monticello gonfio, vide l’apertura della vagina dove una goccia ambrata aveva fatto la sua apparizione.
Arrossì, la ragazza aveva volto il capo e lo stava guardando, il viso congestionato, l’espressione preoccupata, lui si chinò sopra la sua schiena baciandola sull’orecchio:
– Oh Franca, ti voglio, ti voglio. . . Disse, il viso dell’amica si distese:
– Tommy amore. . . non aspettare. . . ti prego!
Era diventata impaziente, sentiva nel solco delle natiche il calore del membro che vi poggiava, mosse languidamente il deretano, sentì che lui la stava baciando fra le scapole, che sollevava le reni. . . Fremette alla rude carezza del glande nel taglio della vulva poi lo sentì scivolare dentro.
Sospirò, non era nel grembo che si aspettava de essere penetrata! Ora che si era preparata provò una delusione che la sorprese; rimase immerso in lei un tempo che alla ragazza parve lunghissimo poi lentamente si ritirò uscendo del tutto. Capì che guidava nuovamente il pene.
– Uhhh. . . Trasalì suo malgrado sentendo il glande nel solco delle natiche, con un rapido movimento della mano lui lo spostò ancora.
– Ahhh. . . Sentì un calore particolare mentre lui manovrando il membro come un pennello umettava il delicato pertugio con gli umori che coglieva all’ingresso della sua vagina.
– Oh com’é‚ riuscito a eccitarmi! Pensò.
– Lo vuoi veramente? Chiese lui leccandole l’orecchio.
– Si. . . si. . .
Oh perché aveva parlato rompendo l’incanto di un momento che Franca lo sapeva, avrebbe ricordato per il resto della vita? Passò del tempo prima che ritrovasse lo stesso stato d’animo, finalmente ci riuscì; sculettò languidamente invitandolo a non procrastinare un atto che desideravano entrambi, il movimento le fece sentire quanto fosse bagnata attorno all’ano e quanto scivolava il glande che lui continuava a strofinare.
Quando lo puntò, per Franca fu quasi un sollievo. Spinse subito, prima lievemente poi sempre più forte.
– Oh si. . . si. . .
L’ano era caldo sotto il suo glande, Tom guardò il viso dell’amica mentre spingeva con forza. Gli occhi della ragazza spalancati nei suoi seguivano l’evolversi dell’azione, con un gemito portò entrambe le mani alle natiche aprendosi i glutei per facilitare una penetrazione che ora voleva con tutta se stessa.
Tom si tirò su per guardare l’asta di carne puntata nei glutei che le mani di lei continuarono a mantenere aperti finche non si sentì sufficientemente allargata poi le spostò sull’alto delle cosce di lui premendolo contro di se. Lui respirò profondamente e spinse sulle reni.
Il calore che Franca sentiva sull’ano l’eccitava follemente, pensava di subire reiterati assalti, ma quella spinta continua la faceva esultare. Cielo com’era forte! Sentì che la stava spostando, cercò di resistere spingendo contro il pene puntato nel sedere ma già sapeva che lui sarebbe riuscito vittorioso e che l’unica via d’uscita era cedere! Lamentandosi come una bambina spinse ancora con tutte le forze e all’improvviso si rilassò.
– Ahiahhh. . . ahhh. . . ahhhh! ! !
Furono in due a gridare, lei per la sorpresa di sentirsi aprire, allargare, lui per l’esultanza che provava nel sentirsi inghiottito nei glutei caldi dell’amica. Disteso sulla sua schiena, Tom ansimò per lo sforzo, Franca respirava forte, stupita di non aver provato dolore ma un senso di impotenza per la presenza che l’inchiodava sul letto impedendole qualsiasi movimento. Disse:
– Scusami. . . non mi fa male. Solo che é la prima volta. . .
Aveva chiuso gli occhi durante la penetrazione, li riaprì e il capo volto verso di lui sorrise timidamente, era arrossita come molte donne al loro primo coito anale, era bella nella sua confusione, i suoi capezzoli erano rimasti tesi, lui ne prese uno fra le dita strofinandolo delicatamente, la vide richiudere gli occhi, avvicinò la bocca alla sua.
Appena sentì le sue labbra Franca dischiuse le sue, la baciò golosamente gustando insieme la torbida intimità che si era creata fra di loro, il contatto del ventre che premevo contro il suo sedere le faceva sentire il membro in tutta la sua lunghezza. La lingua venne incontro alla sua, l’attirò in bocca per suggerla mentre si ritirava e affondava lentamente. Ricevette in bocca il suo sospiro.
– Ti piace? Sussurrò contro le sue labbra.
– Si. . . é eccitante!
Fece scivolare la mano fra le sue cosce oltre il membro conficcato nel bel sedere. Si, la ragazza era fortemente eccitata, passò le dita nella vulva bagnata, premette lievemente il clitoride, la senti gemere nella sua bocca.
– Cos’é che non avevi mai fatto? Chiese.
Si era nuovamente ritirato e affondava lentamente.
– Ohhh. . . Questo! Non gli bastava, chiese ancora:
– Cosa questo?
Questa volta era affondato di colpo sbattendo il ventre contro il suo sedere.
– Ahhhh. . . Non avevo mai preso un cazzo nel mio culo ma. . . volevo provare. Prendimi amore. . . prendimi forte!
Scostò il busto dal suo dorso, ora lo vedevo il suo bel culo e il pene che appariva e scompariva nelle natiche che ogni suo colpo faceva tremolare.
– Ohhh. . . si. . . si. . . più forte! Ahhh. . . mi piace. . . mi piace. . .
Per le donne il godimento nel coito anale sale lentamente e raramente arriva oltre la forte eccitazione di sentirsi aprire prepotentemente dal membro maschile, per questo Franca lo incitava fra i gemiti:
– Ahhh. . . é bello. . . é bello. . . mhh. . . ancora. . . più forte . . .
Continuò accelerando i colpi, muovendo di scatto le reni, gli occhi fissi sul pene che vedeva apparire e scomparire nel bel culo, le natiche tremolavano ogni volta che vi sbatteva contro cacciando il membro nelle calde interiora. Tom ansimava per lo sforzo e per il piacere che gli dava il calore delle viscere, calore che continuava a cercare ad ogni affondo.
Tutto il corpo sobbalzava sotto le sue spinte, i bei seni andavano avanti e indietro sul lenzuolo mentre la ragazza con occhi sbarrati emetteva un grido ad ogni assalto. Un piacere perverso si irradiava dal pene che ora scorreva veloce nell’ano dilatato, era enormemente eccitato per il calore che avvolgeva la sua asta di carne, lui lo cercava immergendola nelle tonde chiappe con una sorta di furore. Portò le mani fra le sue cosce accarezzandole la vulva, il clitoride. . .
– No. . . no. . . Disse lei allontanando le mani del ragazzo.
– E’ bello sentirlo nel culo. . . Ohhh. . . mi piace sai? E. . . a te piace? Oh dimmi. . . godi? Chiese ansiosa di piacergli.
– Oh si. . . si. . . Rispose lui ansimando.
– Allora inculami. . . mhhh. . . fino alla fine! Ahhh che bello. . . ti stanchi!
Si mosse oscillando col bacino per venire incontro al pene, per farlo entrare tutto negli intestini picchiando il sedere contro il suo pube molto più violentemente di quanto aveva osato lui e intanto la sua voce si levava alta nella stanza in gridolini che dicevano tutto il suo piacere. Anche il piacere di Tom era grande e aumentava sempre più, tanto che temette di lasciare la compagna inappagata.
– Ahhh. . . aspetta amore. . . aspetta! Ansimò.
Franca si fermo, poi scivolò in avanti liberando la verga ma non completamente perché strinse l’ano sotto il suo glande. Anche lei ansimava, lasciò che la mano del ragazzo scivolasse sotto i seni schiacciati sotto di lei. Voltò ancora il capo e gli sorrise.
– Ti piace stare nel mio culetto?
– Oh si. . . e’ bellissimo!
– Anche per me é bello ma lo sarà ancora di più quando ti sentirò godere!
Tom ormai aveva ripreso fiato, non rispose ma affondò adagio. Lei con un gridolino di gioia sollevò il bacino, lo disarcionò facendolo cadere di fianco, seguendo il suo movimento girandosi anch’essa poi spostò il bacino sopra di lui. Tom col membro ancora piantato nelle natiche dell’amica dovette girarsi sulla schiena. Lei gli venne tutta sopra, la schiena sul suo petto, le ginocchia aperte ai due lati delle sue gambe, puntò le braccia, si sollevò facendo forza sulle gambe e sulle braccia rimanendo impalata sul pene, unico contatto fra lei e il ragazzo e mosse il sedere.
Lui avrebbe voluto vedere come la sua verga scompariva nei glutei rotondi e riappariva ora che muovendo di scatto le reni scorreva su di lui, ma vedeva soltanto le sue spalle. I suoi capelli gli accarezzavano il viso, li scostò per guardare nello specchio dell’armadio lo spettacolo dell’amica che si muoveva lubricamente sollevando di scatto il bacino per infilarsi sul suo pene, scivolando poi su di esso avanti e indietro, la testa rovesciata e voltata per vedersi anche lei nello specchio, le narici dilatate, le mammelle sobbalzanti.
Sollevò il capo per baciare l’attaccatura dei suoi capelli, lei sentendo le sue labbra rovesciò la testa, la mosse permettendogli di prendere in bocca il suo orecchio, di suggerne il lobo, di leccarla sul collo. . .
Era bellissimo! Tom passò le mani sui seni duri accarezzando i graziosi monticelli, prendendo fra le dita i capezzoli irti e sensibili, scese lungo il suo addome, il ventre in movimento, soffermandosi sulla vulva libera e bagnata, l’aprì con le dita, l’accarezzò. . .
– No. . . così mi fai venire! Mhhh . . . voglio godere ancora! Ansimò la ragazza senza smettere il suo conturbante movimento che da tempo stava provocando in lui un piacere particolare, sconvolgente.
– Ahhh. . . ahhh. . . Si lamentava lei ogni volta che il suo sedere lo ingoiava fino ai testicoli ma non poteva impedire alle dita lui di esplorare la fessura della sua fica.
Gridolini di gioiosa eccitazione si levavano dalla gola della compagna, era felice di sentirla godere, i suoi lamenti alimentavano la sua lussuria, il calore delle sue interiora e l’anello dell’ano provocavano un piacere che saliva sempre più. Ansimava malgrado rimanesse passivo limitandomi a prestare il membro, lasciando alla ragazza il compito di provocare il loro godimento. Assaporava il massaggio che l’ano gli faceva, la morbidezza delle natiche che battevano e strusciavano sul suo ventre, il sentirsi inghiottito e . . . su e giù, su e giù . . .
– Ohhh Tommy non sapevo fosse cosi bello! Mhhh. . . Lo sento tutto sai? Oh dimmi, a te piace farlo cosi?
Lo eccitava moltissimo sentirla parlare senza il ritegno proprio delle fanciulle, rispose con sincerità, senza inibizioni.
– Si, mi piace essere nel tuo culo! Dentro è caldo. . . Ahhh. . . hai il buco stretto ma. . . mi fa godere tanto. . . come la tua fica e. . . ohhh. . . come la tua bocca quando stringevi le labbra e andavi. . . lungo il mio cazzo!
Stava per dire che gli piaceva ancora di più ma si trattenne. Era vero, essere nel suo sedere gli dava l’illusione di possederla completamente, una sensazione che provava ogni volta che una donna gli concedeva il suo posteriore e senza la quale per lui la conquista non poteva mai essere completa.
– Oh fermati amore. . . fermati! Ansimò.
Ubbidì adagiando la schiena sul suo petto. Anche lei ansimava, per lo sforzo compiuto e per il piacere che da tempo si era impossessato del suo corpo.
– Stavo per venire lo sai? Sussurrò baciando il suo collo.
– Lo so, l’ho capito perché l’ho sentito ingrossarsi. . . Anche a me manca poco, sarà bello godere insieme!
Stava accarezzando la biforcazione delle sue cosce, le labbra della vulva erano aperte come se fossero pronte a ricevere un’altro pene. Scacciò il pensiero ma era come se l’amica leggesse nella sua mente.
– Oh Tommy. . . perché non hai un altro cazzo? Anche la mia fica lo vorrebbe sai?
Lui introdusse un dito e attraverso la parete del grembo toccò il membro conficcato nelle interiora della ragazza, fece scivolare una mano fra le chiappette e toccò l’ano stretto alla base della verga immersa fino ai testicoli.
– Tommy caro. . . fammi godere!
Gia si era sollevata sulle braccia e sulle gambe scorrendo sulla verga. Lui l’afferrò alle anche e mantenendo il suo bacino sollevato fece scattare le reni.
– Ohhhh. . . si amore. . . così. . . così. . . ah. . . ah. . . ahhh! ! !
Ora era Tom a muoversi, a immergersi nei suoi glutei. Franca lo riceveva con grida che dicevano tutto il suo piacere, sobbalzando sotto i colpi, muovendo il bacino per meglio darsi all’asta che andava e veniva veloce nell’ano consenziente.
– Ihhh. . . ihhh. . . ihhh. . . dammelo. . . dammelo tutto. . . oh. . . ah . . . ahh. . . fino in fondo. . . fino in fondo. . . ahhh. . . ahhh. . .
La penetrava come un forsennato in una corsa che aveva come meta il piacere. Lei lo incitava con grida e parole che non si possono riportare ma che lo eccitavano al punto che ben presto prese a rantolare mordicchiando le sue orecchie, sbavando sul suo collo.
– Ahhhh !!! Adesso Tommy. . . adesso! Ahhh. . . ahhh. . . ahhh. . .
Anche Tom era sul punto di venire ma le contrazioni dell’ano dell’amica rallentarono la corsa del pene costringendolo a forzare lo sfintere che lei inconsciamente stringeva. Gli sforzi che faceva per raggiungere il piacere provocarono dolore nella compagna perché gridò:
– Ahhh. . . mi fai male. . . mi fai male! Ahhh. . . ahhhh. . .
I suoi lamenti non lo fermarono. Era talmente allupato che si accanì nell’ano dolorante malgrado le grida, senza riuscire nel suo intento, allora passò le dita sulla vulva, li premette sul clitoride, lo massaggiò. . . Subito l’ano si rilassò consentendogli di muoversi e di raggiungere finalmente il piacere. Nell’eiaculare si fermò soffiando come un mantice, allora Franca riprese ad andare su e giù, su e giù accompagnando i movimenti del sedere con gridolini di piacere genuino. Rimase a lungo dentro di lei dopo che si fu adagiata spossata sul suo petto.
Molto tempo dopo, distesi mollemente lei lo guardava ancora incredula. Non pensava si potesse provare tanto piacere in un’azione così sconveniente! Stranamente non si vergognava di quello che aveva fatto, per la prima volta si sentiva appagata e felice, passò le mani sul petto di lui, le fece scivolare fino al suo ventre, prese in mano il suo pene molle e umido.
– E’ stato bellissimo lo sai? Disse.
– Siamo sempre amici? Chiese lui.
– Si ma. . . lo rifaremo ancora? Lo disse scrutandolo attentamente.
Lui le sorrise. Si, lo avrebbero ancora fatto, la certezza che sarebbe ancora stata fra le sue braccia la riempiva di gioia; mai si era abbandonata con tanto slancio con un uomo, mai aveva provato quello che lui gli aveva fatto provare! Se solo Tommy fosse diverso! Dentro di se capiva che era meglio così: amanti ma soprattutto amici!
Ad un tratto si scosse, guardò l’orologio e balzò in piedi:
– Uh com’é tardi! Fra poco arriva Milly, sarebbe imbarazzante se. . .
Andarono insieme in bagno, lei si accovacciò sul bidè intanto che lui si lavava in piedi davanti al lavandino, Mentre si rivestiva Franca indossò la camicia da notte, anche se non era tardissimo si sentiva stanca e felice. Lo accompagnò alla porta e gli diede un bacio come si dà fra amici.

Sono graditi commenti e critiche ………………………jadisanatole@hotmail.com ho la buona abitudine di rispondere sempre alle email qu..indi scrivete, scrivete. . .

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