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Racconti Erotici Etero

Sotto un celo stellato

By 26 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Sotto un cielo stellato
Facendo l’agente immobiliare, mi capita spesso di avere chiavi di vari immobili, questa sera ho in tasca le chiavi di uno stabile che stiamo frazionando, si tratta di un grattacielo in centro, alto 17 piani, al di sopra ci sono altri 2 piani di locali tecnici e si chiude al 20 piano con un lastrico solare. Si dice, tra gli addetti ai lavori, che la custode, un cesso indescrivibile, vada sul lastrico solare in pausa pranzo, a prendere il sole nuda. Mi chiedo, come fanno a saperlo? C’erano anche loro? Ma a parte questo l’idea è fenomenale.
“Ciao principessa, questa sera ti faccio vedere le stelle” “Humm non vedo l’ora” Finito di cenare ci prepariamo per uscire, “come mi devo vestire?” “Hum, come credi non c’è nessuna esigenza.”. Partecipo alla sua vestizione, che è un po’ come uno strip al contrario. Perizoma di raso nero, reggiseno a balconcino modificato (nel senso che ho tagliato il pizzo e ora copre solo la parte bassa delle tette lasciando libro tutto il capezzolo), pantaloni comprati in Egitto legati in vita (basta tirare il cordino e il pantalone letteralmente si smonta e cade a terra) maglietta doppia scollatura, a giro davanti e a V dietro. Io Pantalone di seta cotta blu e maglietta di seta cotta rossa. Andiamo in macchina tanto ho le chiavi dei box, raggiungiamo lo stabile schiaccio il telecomando e ci infiliamo nei box, per sicurezza aspettiamo che la serranda si chiuda e poi proseguiamo, macchine non ce ne sono ma è pieno di detriti, macerie e macchinari. Al 1° piano interrato troviamo posto. Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo al montacarichi, gli ascensori ancora non vanno, già in ascensore, titillo i capezzoli di Afrodite mentre lei m’infila una mano nei pantaloni ed essendo che io ovviamente non porto mutande, il cazzo lo trova immediatamente, io le sfilo la maglietta, anche se lei non sembra convinta, ha paura di trovare qualcuno, e le mordicchio i capezzoloni. 20 piani sono lunghi, ma tra una palpata e l’altra troviamo il modo di passare il tempo, alla fine ci arriviamo, la bendo con la sua maglietta e la accompagno fuori dal montacarichi, la porto al centro del lastrico solare e la lascio lì. La guardo in silenzio, a quest’altezza c’è sempre vento, infatti, Afrodite rabbrividisce e i capezzoli se possibile diventano ancora più duri. Le tolgo la benda e la guardo ammirare il panorama, libero a 360°, non c’è nessuno che possa vederci, mentre noi vediamo Milano illuminata, spettacolo! Ripresasi dall’emozione, alza la tesa “Avevi ragione da qui si vedono bene le stelle” La raggiungo le cingo la vita e inizio ad accarezzarle le tette, mentre spinge il suo culo contro la mia erezione, si toglie il reggiseno, io le prendo un lembo del cordino dei pantaloni e allontanandomi lo tiro facendo slacciare il nodo e permettendo ai pantaloni di cadere per terra. “sei bellissima, poi con questi giochi di luce che ci offre la luna, sei molto eccitante” “fammi vedere come sei eccitato” Spogliati”, lentamente mi levo la maglietta restando a petto nudo, lei mi gira intorno accarezzandomi la schiena, il petto e pizzicandomi i capezzoli, slaccio i pantaloni ma li tengo con una mano e la guardo interrogativo, con un gesto della mano m’incita a lasciarli. Rimango nudo di fronte a lei, la mia erezione non è ancora al massimo e a lei non piace, per cui prende in mano la situazione e non solo iniziando a succhiarmi il cazzo. Mentre mi succhia il cazzo, non posso non guardarmi intorno, la situazione è oltremodo eccitante. Raggiunta la consistenza lei gradita si rialza, tenendomi sempre il cazzo in mano, si volta e si appoggia il cazzo sul buco del culo, lei stessa spinge per infilarselo tutto dentro. Una volta entrato, delicatamente inizio a scoparla con movimenti lenti e lunghi, “Non sono una chierichetta! Vuoi sbattermi come si deve o devo chiamare qualcun altro.”. A quelle parole inizio a sbatterla talmente forte che le mie palle sbattono contro la sua figa “Oh si! Così mi piace, forza!” non ci metto molto a scaricarmi in lei, le gambe mi cedono e mi lascio cadere per terra, mia moglie in piedi sopra di me decide di finirmi, si accovaccia sulla mia faccia dandomi da leccare sia la figa sia il culo che tra l’altro sgocciola di sperma, spalmo con la lingua tutto quello che esce, e quando sento il respiro di Afrodite affannarsi, mi concentro sul clitoride regalandole scariche di piacere. L’orgasmo è impetuoso e si accascia sopra di me, si fa scivolare in modo da rimanere abbracciati vis a vi. Ci baciamo teneramente con dolci carezze sui nostri corpi nudi, poi ci giriamo a guardare il cielo stellato continuando ad accarezzarci, l’eccitazione torna immediatamente, Afrodite si mette a 69 sopra di me e si concentra sulla mia cappella alternando rapidi affondi a delicati morsi. Io riprendo a leccarle figa e culo cercando di pulire con la lingua i residui di sperma dell’orgasmo precedente. Appena pronti, Afrodite si alza e guardandomi in faccia si siede sul cazzo impalandosi da sola, inizia a cavalcarmi piano piano poi rotea il bacino dandomi sensazioni paradisiache, continuando così non reggo molto, ma a lei non interessa, mi vuole dentro di se. Accentua gli affondi e ogni volta che affonda, mi fa leccare le tette, ormai sono al limite “Afrodite, sto venendo.” “si amore, riempimi di sperma caldo”. Un’eruzione di sborra incandescente le colpisce nelle viscere, questo calore la stimola al punto di venire anche lei. L’orgasmo simultaneo non è facile da raggiungere ma quando si riesce, è sublime. Rimaniamo molto tempo sdraiati e abbracciati sul tetto del grattacielo, nudi a guardare le stelle. “Te l’avevo detto, che oggi ti avrei fatto vedere le stelle.” Hai ragione. In tutti i sensi”.

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