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Racconti Erotici Etero

Sporchi

By 20 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Ogni mamma lo sa, con un bimbo piccolo si &egrave sempre stanche, sporche e disordinate.

Anche Anna lo so sa bene, ma non ci fa più caso. Oltretutto questa calda estate non la aiuta.

Suo marito ha deciso che deve stare al mare, perché a casa del suocero c’&egrave più fresco ed &egrave meglio per lei e per il bambino.

La situazione non &egrave certo ideale, ma Anna sa adattarsi. Nel week end c’&egrave Paolo che la aiuta e si prende cura di lei e del piccolo Tommaso, ma durante la settimana &egrave sola con il padre di Paolo, Michele, un uomo taciturno e abituato a stare solo. Ma Michele &egrave gentile, premuroso e molto paziente.

Certo vedersi girare per casa una mamma con un figlio di 2 mesi, che fa disordine, ti scombussola orari e ritmi e ha esigenze ben diverse dalle tue non &egrave semplice per un uomo come Michele che vive solo da anni, ma si fa buon viso a cattivo gioco.

L’ultimo pensiero di Anna &egrave certamente il sesso, con l’allattamento la voglia che prima era poca, ora &egrave decisamente scomparsa. Non ha fatto molto caso a come reagiva il suocero mentre lei gira per casa in sottoveste la notte per la poppata del piccolo, o in pareo o costume per quelle poche ore del mattino che può andare in spiaggia, o in asciugamano dopo la doccia. Mai avrebbe pensato di mettere in imbarazzo il suocero allattando al seno il bimbo, e comunque non ci faceva caso.

Si &egrave accorta che qualcosa non andava quando, costretta dall’abbondanza di latte, doveva per forza toglierselo con un tiralatte. Lei scherzava chiamandola mungitura, ma forse doveva essere più discreta.

Probabilmente per un uomo che vive solo vedersi una donna a seno scoperto che si aspirava il latte con un tiralatte era uno spettacolo a cui non era preparato. Di solito il povero suocero si spostava in un’altra stanza mentre lei in cucina procedeva a questa semplice operazione.

Dopo la prima settimana la routine aveva preso il sopravvento e Anna neppure badava al suocero quando doveva fare certe operazioni come allattare, usare il tiralatte, sistemarsi il seno o cambiarsi.

Cambiarsi sempre maglie e vestiti era un classico, tra macchie di latte e rigurgiti era sempre impataccata o sporca e quindi cercava di sporcare il minor numero di abiti possibile e la soluzione migliore era stare con pantaloncini o gonnellino e il pezzo di sopra del bikini durante il giorno e la notte con una leggera sottoveste, comoda e scollata, in modo da poter allattare comodamente senza doversi spogliare o cambiare in continuazione.

Questo probabilmente ha aggiunto al suocero ulteriore turbamento, non abituato ad avere intorno una 30enne con un seno decisamente enorme e sempre poco vestita per casa. Ma Anna non se ne &egrave accorta o comunque non importava, troppo presa a fare la mamma.

Le cose cambiarono martedì dopo pranzo.

Dopo la poppata il piccolo si &egrave addormentato, cosi Anna si &egrave messa in cucina con il suo tiralatte per togliere quello che il bimbo non ha succhiato dal seno e conservarlo per eventuali aggiunte serali. Mentre il silenzioso suocero si mette in sala a sfogliare il giornale, come capita quasi tutti i giorno.

Finché dalla cucina non arrivano lamenti e grida soffocate di dolore e l’uomo corre a vedere che succede alla nuora.

La trova appoggiata al tavolo, pallida e dolorante con il pezzo di sopra del costume abbassato e i seni di fuori. L’uomo distoglie lo sguardo da quelle enormi tette e da quei capezzoli giganteschi e chiede che succede.

Anna:’mi si &egrave ingorgato un seno, non riesco a tirare il latte, &egrave tutto duro e mi fa malissimo, puoi darmi una mano?’

Michele:’siediti, sei pallida, che devo fare?’

Anna:’puoi prendere un asciugamano e bagnarlo di acqua calda? devo massaggiare il seno per sbloccarlo, mi fa malissimo’

Michele esegue velocemente e mette sul tavolo un catino di acqua calda e 2 pezze mentre cerca di non fissare il seno enorme e duro della nuora. Anna inizia a massaggiare il seno ingorgato ma il dolore &egrave troppo e deve fermarsi, Michele non sa che fare, non sa come aiutarla.

Anna:’ti prego dammi una mano, non riesco, massaggia e cerca di far uscire il latte che sta diventando duro e mi fa malissimo’

Michele si avvicina ma &egrave in imbarazzo e non sa che fare. Anna si siede e prende le mani del suocero, le mette intorno al seno con una pezza calda e gli fa vedere il movimento, ma le fitte di dolore sono forti e si deve aggrappare alla sedia.

Michele rimane affianco a lei, con questa enorme tetta tra le mani e la massaggia delicatamente dove sente duro con costanza e precisione. Sempre più sudato, sempre più in imbarazzo, soprattutto per l’erezione che stava piano piano crescendo nei suoi pantaloncini.
Michele distoglie il pensiero e si concentra sul suo primo massaggio sgorgante.

Anna:’ti prego massaggia con le dita anche il capezzolo, cosi magari esce del latte e si sblocca’

Michele afferra il capezzolo delicatamente e inizia a massaggiarlo e tirarlo piano

Michele:’&egrave come mungere’

‘ un attimo di silenzio imbarazzato

Michele:’oddio ho detto una cosa orribile, scusami’

Anna:’ahahah no, hai ragione, mi sento un po’ mucca in sto periodo AAHHH che male, ti prego mungimi, sento che si sta sbloccando’

Michele continua con una mano a massaggiare il seno e con l’altra a mungere il capezzolo.

Anna &egrave dolorante e cerca una posizione comoda, si appoggia al suocero che fa passare una mano a destra della sua testa e si trova la spalla della nuora appoggiata all’inguine. La situazione &egrave troppo imbarazzante per lui, la nuora sta sicuramente sentendo l’erezione crescere.

Come di colpo Michele si sente le mani appiccicose, da capezzolo esce una sostanza pastosa e lattiginosa, il seno si sta sbloccando. Anna sente ancora dolore, ma misto a sollievo, piano piano il seno inizia a eruttare latte bagnando e sporcando tutto.

Michele guarda quel seno e si accorge che &egrave veramente grande, che in una mano non ci sta. Sua nuora ha 2 tette enormi, e lui &egrave sempre più duro nei pantaloni.

Anna si sporge in avanti per far schizzare il latte dentro il catino e non sporcare tutta la cucina. Michele era distratto dalle tette della nuora e non si accorge della manovra, cosi si ritrova dietro la donna, abbracciandola stretta per arrivare al seno mentre le braccia di lei sono bloccate dalle sue.

Per un tempo interminabile stanno cosi, con Michele che munge e Anna che si rilassa tra quelle braccia mentre il dolore svanisce.

Anna si rende conto che le cose stanno cambiando, l’altro seno si &egrave inturgidito, le braccia sudate del suocero la stringono delicatamente, le mani di lui sono sporche di latte cosi come lei, le sue braccia sono appoggiate al bacino del suocero e sente chiaramente un’erezione.

Anna:’ti prego mungi anche l’altra’

Michele:’ma non ti serve il latte?’

Anna:’adesso come adesso ho bisogno di sollievo e stare bene, se non ti scoccia mungi anche l’altra’

Michele sposta una mano, adesso abbraccia Anna da dietro, e inizia a mungere anche l’altro seno della nuora.

Anna piano piano si sposta in avanti, con le braccia dietro al schiena e il seno proteso verso il catino su cui gocciola il latte munto dal suocero.

Anna:’mi stai mungendo come vacca, se ci vedessero adesso sarebbe una scena ridicola’

Michele:’ti faccio male?’

Anna:’no, anzi, mi dai sollievo, continua ti prego, solo pochi minuti. La vacca ha bisogno di svuotarsi’

Michele:’dai smettila con sta vacca’

Anna:’la vacca e il mugnaio’

Ridono entrambi, ma le mani di Anna, dietro al schiena raggiungono l’erezione di Michele. Aveva sentito bene, il suocero ha il cazzo duro mentre stringe i seni della nuora.

Anna inizia a muoversi piano piano. Michele si blocca.

Anna, con voce bassa:’non smettere, fa bene a entrambi’

Michele continua a massaggiare il seno della nuora, che con piccoli movimenti massaggia l’inguine del suocero che ormai non controlla l’erezione.

Anna infila una mano nei pantaloncini del suocero e con un mano lo masturba lentamente, mentre si gode il massaggio liberatorio al seno.

Non sa dire quando tempo &egrave passato ma poco dopo lo sente esplodere nella sua mano, che si riempie di sperma.

Anna si riprende da quei minuti di trance che hanno preceduto l’orgasmo del suocero e si accorge della situazione.

Anna:’ok basta grazie’

Leva la mano dal pantaloncini del suocero, si raddrizza, Michele la lascia e si trovano nuovamente nella realtà: la cucina &egrave un macello, c’&egrave schizzi di latte ovunque e un forte odore di allattamento e sesso.

Michele &egrave in imbarazzo, con i calzoncini sporchi davanti e le mani sporche di latte.

Anna &egrave completamente sporca di latte e ha la mano piena di sperma.

Si gira, guarda Michele negli occhi, sorride e si pulisce alla mano sui seni gia imbrattati.

Anna:’dicono che faccia molto bene alla pelle, ora scopriamo se &egrave vero. Comunque grazie’ e lo bacia su una guancia.

Michele &egrave come imbambolato:’grazie a te, vai a lavarti, qui pulisco io’

Anna:”no vai prima tu, io sono abituata a esser sporca. Sistemo qui poi mi faccio la doccia.”

La giornata trascorse tranquilla, ma i suocero e nuora quasi non si parlarono, anche se l’atmosfera era rilassata per entrambi.

All’ora della poppata serale Anna scopri il seno senza imbarazzo, Michele lo guardo pensando che orami lo conosce bene.

Anna:’vacca al lavoro, vitello nutrito e tutto fila liscio grazie al mio mugnaio di fiducia’

Michele::’non esser sciocca’

Anna:’sei stato meraviglioso oggi, grazie’

Michele arrossisce e accende la tv mentre lei va in cucina senza coprirsi il seno e riprova a usare il tiralatte.

L’imbarazzo &egrave finito. Una giornata spensierata, senza aver fatto cose particolari, &egrave passata con la classica lentezza estiva, ma senza grossi pensieri.

Anna &egrave riuscita anche a farsi un bel bagno. Era molto che non si concedeva tempo nella vasca da bagno, di solito fa docce veloci per non lasciare il bimbo troppo solo. Ma grazie a Michele si &egrave ritagliata un po di tempo per se stessa.

L’unico difetto, se proprio vogliamo trovarlo, &egrave stato un pensiero bizzarro che le &egrave venuto mentre era nella vasca da bagno. Non riusciva a pensare alla sera prima, a quello che &egrave successo, a quelle mani sul suo seno, a quel senso di benessere e di piacere che ha provato, a quel brivido che solo un trasgressione può dare.

Mentre rivedeva mentalmente le cose successe la sera prima un pensiero le ha attraversato la mente:’perché non ti tocchi? da quanto non hai un orgasmo?’

Ha subito scacciato il pensiero. Ma si &egrave soffermata a guardare la striscietta di riccioli neri che aveva lasciato quando si &egrave depilata prima di partire.

Senza voler pensare ad altro si &egrave asciugata e la giornata &egrave proseguita serenamente.

&egrave sera, Anna si &egrave messa in camera per allattare il bimbo, che &egrave stanco e e si lamenta, cosi stanco che si addormenta subito dopo il ruttino che tanto piace ai nonni, ma che spesso &egrave sinonimo di una macchia di rigurgito sul vestito.

Convinta che il suocero avesse gia preso posizione in sala a guardare la tv, leva il vestito macchiato, lo mette a lavare e si dirige in cucina per la solita operazione di svuotamento col tiralatte.

In cucina trova tutto in ordine e tutte le cose che le servono gia preparate sul tavolo: il tiralatte, 2 vasetti da biberon, tappi e panni per pulirsi. Sorride pensando a quanto &egrave carino il suocero ad aiutarla cosi e tarsale mentre lui entra e le chiede se le occorre altro.

Per un attimo si sente in imbarazzo. &egrave in cucina con addosso solo della orribile biancheria da mamma in fase di allattamento. Si guarda con addosso un orribile reggiseno con le coppe che si aprono come finestre del calendario dell’avvento e tristi slip bianchi di cotone e le ciabatte ai piedi. Pensa:’mamma mia che brutta immagine’, vorrebbe essersi presentata in modo diverso.

Il suocero con gesti delicati la fa sedere, mentre lei ancora pensa a come si &egrave presentata.

Lui le sorride, &egrave dolce e carino.

Lei non dice niente, ma apre i 3 gancetti del reggiseno e lo sfila lasciando le grandi tette in balia della gravità. Una &egrave vuota, &egrave stata la cena del piccolo, ma l’altra &egrave ancora piena e molto pesante.

Michele prende il tiralatte e lo appoggia al seno pieno, centrando il capezzolo, come se lo facesse da una vita. Inizia ad azionare il tiralatte e riempire il boccettino mentre lei sta ferma e tiene il seno bene in posizione.

Anna sorride, quasi non si accorge di farlo, ma sta bene e la situazione non la imbarazza.

Michele ha praticamente finito di prendere il latte. appoggia il tiralatte e chiude i boccettini per riporli in frigorifero, pronti per essere usati.

Anna &egrave ancora seduta che non pensa a niente e si gode il momento di libertà.

Michele:’va tutto bene? hai male? ti ho fatto male?’

Anna:’no stai tranquillo, sto benissimo’

Michele:’per fortuna, non volevo fare errori’

Anna:’sei stato perfetto: Adesso aiutami, facciamo uscire le ultime gocce, cosi non rischio altri ingorghi’

Anna gli prende le mani e le dirette verso i seni. Michele li prende con estrema delicatezza e inizia a massaggiarli come aveva imparato il giorno prima.

Escono poche gocce, mentre Anna chiude gli occhi e si gode il massaggio che diventa sempre più profondo e che coinvolge tutto il seno. Finché a un certo punto non sente il capezzolo di sinistra afferrato in maniera molto delicata e morbida.

Apre gli occhi e vede la testa di Michele vicinissima, e la sua bocca che avvolge il grosso capezzolo. Non le fa male, non succhia, sta li con il capezzolo in bocca, solleticandolo con la lingua.

Michele si accorge che lei ha aperto gli occhi. Si stacca di colpo. si alza, le porge un panno per pulirsi.

Michele:’scusa, scusa tantissimo, scusa, non ho resistito, volevo sapere che gusto ha. Perdonami, io non so cosa mi &egrave preso. Scusa.’

E senza guardare Anna in faccia esce dalla stanza e va in salotto ad accendere la tv.

Anna sorride, la scena &egrave buffa. Lei &egrave rilassata, divertita, lusingata dal comportamento di Michele e sorpresa per la sua delicatezza. &egrave anche eccitata ma non lo ammetterà mai.

Si alza, lascia il reggiseno sul tavolo, spegne al luce ed esce dalla cucina. Si gira per andare in camera, ma si ferma. Ci ripensa.

Entra in sala, la tv &egrave accesa, il suocero sul divano. Spegne la luce della sala.

Anna:’entrano le zanzare’

Michele:’si giusto’

Anna si siede alla sinistra del suocero, lasciando vuoto mezzo divano. Lui &egrave teso. Lei no.
Gli prende la mano destra e se la porta al seno. Lui le stringe con delicatezza il seno, lo sorregge, lo soppesa.

dopo alcuni lunghissimi istanti di silenzio, sottovoce Anna:’assaggialo, ti prego’

Michele gira il busto, si mette più comodo, si abbassa e prende il seno di Anna tra le labbra. Anna gli mette una mano sulla nuca come per dirgli che può stare tranquillo, che lei lo vuole.

Michele assaggia, lecca, succhia, tocca e si immerge in un seno che non aveva mia visto cosi enorme. Michele ha un’erezione.

Michele si tira su, &egrave un po’ sporco sul viso, lei lo pulisce con la mano e gli bacia la guancia.

Anna:’Grazie per quello che fai per me’ e mentre parla nota l’erezione del suocero.

Anna:’permetti che faccia io una cosa per te?’

Michele:’no, non serve, grazie ‘ veramente’

Anna si lascia scivolare in ginocchio sul pavimento fresco, con le mani slaccia il laccetto che chiude i pantaloncini di Michele. Intanto si porta davanti a lui e si mette col copro tra le sue ginocchia.

Appoggia il pesante seno sulle sue cosce, l’erezione di Michele freme. Lei prende l’elastico dei pantaloncini e li tira un po’ giu, con una mano scopre il cazzo, ormai duro del suocero che non può fare a meno di eccitarsi ancora di più.

Con entrambe le mani prende i grossi seni, lascia colare dalle saliva tra le tue grosse bocce che con le mani le posiziona attorno al cazzo dell’uomo che non crede ai suoi occhi.

Stringendo con le mani il cazzo tra i seni, inizia piano piano a fare su e giù.

Michele sospira. Anna:’guardami, se non ti piace mi fermo’

Michele la guarda e sospira ancora. Anna prosegue aumentando il ritmo.

Accelera e poi rallenta, stringe e massaggia, cambiando velocità e ritmo.

L’eccitazione di Michele aumenta, la situazione &egrave assurda, la trasgressione del gesto di Anna lo fa impazzire, la voglia &egrave cosi tanta che durerà poco.

Anna stringe ancora di più il cazzo di Michele tra i seni, lo fa uscire da sopra, abbassa la testa e inizia a leccargli la punta ogni volta che fa capolino fuori dai seni. Sente le contrazioni del cazzo farsi sempre più intense. Vuole farlo venire.

Michele le matte la mani sulla testa, lei lo guarda, sorride e abbassa la testa nell’istante in cui il suo cazzo ormai arrivato al limite spruzza l’orgasmo. Il primo schizzo le sporca la faccia, il secondo il mento, gli altri le coprono il seno. L’odore di sesso &egrave fortissimo.

Michele si rilassa sul divano. Anna sorride, ma si tiene stretta tra i seni il cazzo che ormai si sta sgonfiando piano piano.

Anna:’sono ancora sporca’ si alza ridendo, contenta come una scolaretta, e si dirige verso il bagno.

Michele:’io non so che dire’

Anna:’tra noi non c’&egrave bisogno di dire niente, sarà il nostro segreto’

Anna si lava e poi si mette a letto. Cerca di non pensare a niente, ma ha il fuoco tra le gambe e le mutandine sono fradice. Fermarsi &egrave stato uno sforzo incredibile, ma ci &egrave riuscita.

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